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mercoledì 8 dicembre 2021

Film 2064 - Blood Red Sky

Intro: Non sapevo neanche dell'esistenza di questa pellicola fino a quando non è salatato fuori che fosse uno tra i titoli Netflix più visti di quest'anno. Non potevo non dare un a possibilità...

Film 2064: "Blood Red Sky" (2021) di Peter Thorwarth
Visto: dal computer portatile
Lingua: tedesco, inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: all'inizio sembra che questo film voglia approcciare il tema vampiresco da una prospettiva (per una volta) differente, quasi matura, raccontando la storia delle difficoltà che questa mamma contagiata dal virus mutante vampiro deve affrontare nella speranza di poter guarire e poter condurre una vita normale assieme al figlio. Poi il tutto prende la solita piega horror/slasher/violenta e ciao ai buoni propositi.
In una sorta di mix tra "Flightplan" e "World War Z", "Blood Red Sky" non prende mai veramente quota, diversamente dall'ambientazione in cui racconta la sua storia. Indeciso si pigiare sull'acceleratore dell'orrore o mantenere quel vago accenno di creatività iniziale portata in campo dalla premessa della storia, la pellicola finisce per risultare l'ennesimo titolo Netflix che non pagheresti mai per vedere al cinema e al contempo ti anestetizza il cervello abbastanza da farti passare una serata qulunque. Niente di più.
Cast: Peri Baumeister, Roland Møller, Chidi Ajufo, Alexander Scheer, Graham McTavish, Dominic Purcell.
Box Office: /
Vale o non vale: Certo non un capolavoro, comunque si lascia guardare e va detto che l'interpretazione disperata di Peri Baumeister regala qualcosa alla sfortunata protagonista (e a noi che seguiamo la storia), ma niente più di questo.
Premi: /
Parola chiave: Terroristi.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 novembre 2021

Film 2058 - V for Vendetta

Intro: Ho visto questo film in realtà quando ero ancora in Argentina, ma per qualche motivo lo avevo erroneamente lasciato indietro.

Film 2058: "V for Vendetta" (2005) di James McTeigue
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Eric
In sintesi: adoro questo film, lo trovo sempre gentiale e narrativamente ben architettato. Nonché probabilmente l'ultimo buon esempio di prodotto delle sorelle Wachowskis (qui sceneggiatrici).
Molto orwelliano, a tratti inquietantemente similare alla realtà (odierna), "V for Vendetta" è un piccolo gioiellino che, nel tempo, è riuscito a guadagnarsi lo status di cult sia a livello estetico (chi non conosce la maschera di V?!) che narrativo che andrebbe, a mio avviso, oggi riscoperto. Bello e con un cast pazzesco capitanato da una Natalie Portman rasata a zero e uno Hugo Weaving (troppo spesso sottovalutato) che fa scintille anche privato dell'espressività del volto. E se non è talento questo, non so cosa lo sia.
Film 771 - V per Vendetta
Film 2058 - V for Vendetta
Cast: Natalie Portman, Hugo Weaving, Stephen Rea, Stephen Fry, John Hurt, Rupert Graves, Eddie Marsan, Imogen Poots.
Box Office: $132.5 milioni
Vale o non vale: Ben congeniato, di grande intrattenimento e capace di sollevare non pochi spunti di riflessione, "V for Vendetta" è un titolo assolutamente da recuperare che, a suo tempo, avrebbe meritato ben più riconoscimento.
Premi: /
Parola chiave: Virus.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 10 maggio 2021

Film 1992 - The Mauritanian

Intro: Jodie Foster vince il suo terzo Golden Globe per un film di cui non avevo ancora sentito parlare, il che mi ha convinto a recuperare la pellicola per la sua performance.
Film 1992: "The Mauritanian" (2021) di Kevin Macdonald
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Mohamedou Ould Slahi, in seguito all'attentato dell'11 settembre, viene arrestato dal governo degli Stati Uniti e viene trasferito presso il campo di prigionia di Guantánamo, dove viene trattenuto senza un'accusa o un processo. Slahi trova degli alleati nell'avvocato difensore Nancy Hollander e nella sua associata Teri Duncan." (Wikipedia)
Wikipedia riassume e spiega cento volte meglio di me l'idea al centro di questo film, un prodotto potente e ben fatto che Kevin Macdonald dirige sulla base della storia vera di Mohamedou Ould Slahi e del suo libro "Guantanamo Diary" che racconta dei 14 - QUATTORDICI - anni di prigionia che l'uomo ha passato dal 2002 al 2016 presso la prigione di Guantánamo senza una formale accusa di qualche crimine commesso. Non fosse che si tratta di una storia vera, penserei ad un film dell'orrore.
Il pensiero che si possa essere trattenuti in custodia sulla base di congetture/speculazioni/prove fittizie - buttando alle ortiche anni della propria vita, relazioni umane, reputazione - è qualcosa di terrificante e dimostra ancora una volta, ce ne fosse stato bisogno, che non è tutto oro quello che luccica e che, a volte, credere fermamente in qualcosa (o avere semplicemente più mezzi per portare avanti il proprio credo) non significhi necessariamente avere ragione.
"The Mauritanian" è un bel film e Tahar Rahim è un grandissimo protagonista che regge il film sulle proprie spalle dall'inizio alla fine; Jodie Foster forse non sarà la miglior attrice non protagonista dell'anno, ma sicuramente fa un egregio lavoro come sempre ed è un piacere vederla sullo schermo insieme a Shailene Woodley (la cui carriera vedo ultimamente un po' affaticata); chiude un Benedict Cumberbatch che mi è parso un po' spento e dall'appeal vagamente appiattito, ma è probabilmente un effetto di personaggio interpretato e makeup.
In generale, comunque, questo film funziona e regala uno scossone emotivo bello potente. Non fa male provare a mettersi nei panni di Mohamedou Ould Slahi (o Patrick Zaki, se vogliamo essere più contemporanei) e pensare a come reagiremmo noi dovendo affrontare le stesse ingiustizie, gli stessi sopprusi, le stesse violenze fisiche e psicologiche. No, "The Mauritanian" non è un film facile né un film perfetto, ma è sicuramente un titolo a cui vale la pena dare una chance.
Cast: Tahar Rahim, Jodie Foster, Shailene Woodley, Benedict Cumberbatch, Zachary Levi, Denis Ménochet.
Box Office: $3.3 milioni
Vale o non vale: Probabilmente non il film da pandemia che tutti stavano aspettando, ma un titolo che vale la pena di vedere. Ottime interpretazioni, storia vera che ha dell'incredibile e numerosi spunti di riflessione su razzismo, pregiudizio, vendetta, potere e l'idea che ritenere di essere nel giusto si traduca nell'aver necessariamente ragione.
Premi: Vincitore del Golden Globe per la Miglior attrice non protagonista (Foster) e candidato a quello per il Miglior attore protagonista (Rahim); 5 nomination ai BAFTA per Miglior film, attore protagonista (Rahim), sceneggiatura non originale, fotografia e Miglior film britannico.
Parola chiave: Confessione.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 4 febbraio 2021

Film 1796 - True Lies

Intro: Anche se si tratta di un classico, sinceramente non me lo ricordavo molto bene, per cui ho deciso che fosse venuto il momento di rivederlo!
Film 1796: "True Lies" (1994) di James Cameron
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: un po' 007, un po' Conan il barbaro e un po' "Freaky Friday" (se lo scambio fosse di identità e non di corpo), "True Lies" è una spy-comedy simpatica e molto dinamica che funziona praticamente sempre bene e fa sua, intelligentemente, quella tipicità austriaca di Schwarzenegger rilanciandola come punto di forza del suo personaggio, tanto assurdo e ripieno di cliché. Ma del resto è proprio questo il senso del film: prendere un attore famoso per i suoi personaggi fisicamenti distruttivi e metterlo in un contesto sofisticato come quello dello spionaggio e, al contempo, affiancargli un'attrice famosa per il suo passato horror affidandole il doppio ruolo dell'ingenua mogliettina in opposizione alla sexy agente segreta che sarà costretta a diventare. Non c'è niente di serio, è tutto estremamente esagerato e letale (in termini di esplosioni e distruzioni) e, bisogna ammetterlo, funziona. Chi l'avrebbe mai detto che Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis potessero essere una perfetta coppia da grande schermo? Forse non in molti. Chi avrebbe scommesso che la Lee Curtis ci avrebbe guadagnato persino il suo SECONDO Golden Globe per questa interpretazione? Scommetto nessuno (e probabilmente nemmeno lei). Del resto si sa, i Golden Globe sono un mondo a parte.
Cast: Arnold Schwarzenegger, Jamie Lee Curtis, Tom Arnold, Bill Paxton, Art Malik, Tia Carrere, Eliza Dushku, Grant Heslov, Marshall Manesh, Charlton Heston.
Box Office: $378.9 milioni
Vale o non vale: Onestamente due ore e venti minuti sono un po' tanti, ma va detto che il film scorre comunque piuttosto bene. Tante le scene iconiche, come quella della limousine sul ponte in macerie, anche se quella che penso sia rimasta più nell'immaginario collettivo sia inevitabilmente la scena dello striptease che, sì, vede coinvolto l'utilizzo di un mangiacassette. Sipario.
Premi: Candidato all'Oscar e al BAFTA per i Migliori effetti speciali; vincitore del Golden Globe per la Miglior attrice protagonista commedia o musical (Jamie Lee Curtis).
Parola chiave: Terroristi.
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#HollywoodCiak
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sabato 10 ottobre 2020

Film 1932 - Flightplan

Intro: Dopo anni che non lo rivedevo, ammetto che mi fosse tornata un po' la voglia. Qualche mese fa durante la quarantena avevo provato, ma lo streaming mi aveva messo a disposizione solo una versione doppiata in russo che certamente non faceva per me. Poi, l'altra sera, ho scoperto che senza neanche saperlo avevo il film sul mio hard-drive, scaricato chissà quanto tempo fa. Una benedizione!
Film 1932: "Flightplan" (2005) di Robert Schwentke
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: al di là della mia fascinazione per le pellicole ambientate sugli aerei o per i disaster movies (non è questo il caso però), devo dire che trovo "Flightplan" un thriller ben realizzato e solido nel suo insieme, tutto considerato. Jodie Foster - con il suo fortissimo accento yankee - è un'ottima protagonista che regge alla perfezione tutto il film sulle proprie spalle, riuscendo a primeggiare anche in un genere come quello proposto qui che, oltre all'azione e il mistero, propone anche una leggera virata psicologica a fare da contorno al tutto. Per me sempre un mix ben assortito e soddisfacente.
Onestamente non ho mai compreso perché questa pellicola non abbia ottenuto più successo o non venga tenuta più in considerazione, considerato che tantissimo cinema-spazzatura ha ottenuto apprezzamenti ben maggiori o vive di un fan-base che lo venera, mentre "Flightplan" fa onestamente il suo e anche con un certo impegno, devo dire, ma non ha mai raggiunto quel grado di considerazione da renderlo popolare. Eppure la suspense non manca, l'azione nemmeno e la questione del mistero - dov'è finita la piccola Julia, imbarcata sull'aereo con la mamma e poi sparita durante il volo? E soprattutto: Julia è mai davvero esistita? - non manca di regalare allo spettatore momenti di genuino intrattenimento che fanno di questo film una buona americanata commerciale. Di quelle che lo sai che faranno affidamento su elementi eccezionali ed eccentrici e punteranno molto (se non tutto) sull'utilizzo di effetti speciali e colpi di scena irrealistici, ma che alla fine non puoi fare a meno di apprezzare per la buona dose di intrattenimento senza pretese che sanno regalare. Ecco, per me "Flightplan" è proprio questo, una certezza dal punto di vista dell'intrattenimento: so che se anche l'ho già visto cento volte non smette mai di lasciarmi soddisfatto.
Film 180 - Flightplan - Mistero in volo
Film 1932 - Flightplan
Cast: Jodie Foster, Peter Sarsgaard, Erika Christensen, Sean Bean, Kate Beahan, Greta Scacchi, John Benjamin Hickey, Matt Bomer, Marlene Lawston, Michael Irby, Assaf Cohen.
Box Office: $223.4 milioni
Vale o non vale: A mio avviso uno dei titoli commerciali più sottovalutati dell'ultimo periodo. C'è azione, c'è mistero e c'è una grande protagonista. Poi certo, parliamoci chiaro, il film funziona in misura alle aspettative che si ha e qui non stiamo certo parlando di un capolavoro. Però se si tratta di cercare un titolo di disimpegno capace di intrattenere per un paio d'ore e regalare anche qualche mumento di suspense connesso ad una trama intrigante, allora avete trovato quello che stavate cercando.
Premi: /
Parola chiave: Finestrino.

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martedì 30 giugno 2020

Film 1736 - Skyscraper

Intro: Altra seratina casalinga in compagnia di un film, questa volta ci siamo concessi un titolo abbastanza recente e che nessuno di noi aveva già visto.
Film 1736: "Skyscraper" (2018) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: di solito mi gusto con immenso piacere pellicole come questa, coccolato dalla totale innecessità di concentrazione e sforzo mentale, ma a tutto c'è un limite. Dove sembra non esserci un limite, invece, è alla stupidità e alla spavalda noncuranza della plausibilità della sceneggiatura di "Skyscraper", un prodotto che si presenta come di facile consumo, sì, ma esagera talmente tanto nella messa in scena che sfocia inevitabilmente nel ridicolo. E parliamoci chiaro, non è solo a causa della scena - tanto pubblicizzata anche nel trailer - del salto nel vuoto compiuto da un uomo con un arto artificiale (la gamba), è proprio nel suo insieme che la storia non funziona: è tutto estremizzato ed esagerato, tanto caricato all'ennesima potenza che ricorda titoli di decadi precedenti e che pensavamo superati.
Invece questo film si arrampica su una struttura narrativa che punta tutto su un climax visivo e che sacrifica il resto in nome della spettacolarità testosteronica, figlio di una vecchia retorica machista che sa di stantio fin dall'inizio. Aggiungo che Dwayne Johnson, con all'attivo 10 titoli da protagonista in 4 anni, ha decisamente saturato il mercato cinematografico con la sua presenta. Non sarebbe tanto un problema la sua sovraesposizione, non fosse che riproponendo sempre lo stesso identico personaggio stereotipato del muscoloso risolvi situazioni estreme non aggiunge davvero niente alla sua filmografia finendo per darsi la zappa sui piedi. E "Skyscraper" ne è un evidente esempio.
Cast: Dwayne Johnson, Neve Campbell, Chin Han, Roland Møller, Noah Taylor, Byron Mann, Pablo Schreiber, Hannah Quinlivan.
Box Office: $304.9 milioni
Vale o non vale: Brutto, banale e inefficacemente spettacolare, "Skyscraper" tenta senza successo di creare tensione proponendo un action thriller ad alta quota che finisce per implodere sull'inconsistenza della sua trama che vive di cliché e banalità. Gli effetti speciali non bastano.
Premi: /
Parola chiave: Protesi.

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lunedì 29 giugno 2020

Film 1734 - Non-Stop

Intro: Sempre con Karen, sempre sul divano, questa volta abbiamo dato il benvenuto al nostro club di film casalinghi a Lucas per una serata all'insegna dell'azione.
Film 1734: "Non-Stop" (2014) di Jaume Collet-Serra
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas, Hugh
In sintesi: a me un film d'azione ambientato su un aereo con un ricattatore misterioso che mette il protagonista nei guai facendolo sembrare lui il colpevole mi aggrada alquanto. Poi, per carità, non è il miglior prodotto mai visto, però "Non-Stop" fa il suo sporco dovere e - pur ricalcando un po' la storia di "Flightplan" - riesce comunque a regalare allo spettatore un paio d'ore tra adrenalina e colpi di scena efficaci.
Film 731 - Non-Stop
Film 990 - Non-Stop
Film 1734 - Non-Stop
Cast: Liam Neeson, Julianne Moore, Scoot McNairy, Michelle Dockery, Nate Parker, Jason Butler Harner, Anson Mount, Corey Stoll, Lupita Nyong'o, Corey Hawkins.
Box Office: $222.8 milioni
Vale o non vale: Buon cast, scene d'azione quanto basta, risultato finale apprezzabile considerando in partenza che si tratta di un film mainstream dallo scopo commerciale. Ogni volta che lo rivedo non mi delude.
Premi: /
Parola chiave: Texts.

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mercoledì 11 ottobre 2017

Film 1418 - Ghost in the Shell

La fantascienza mi sembrava una scelta sensata in termini di compagnia durante il lungo viaggio, così ho continuato l'intrattenimento durante il mio volo verso Adelaide scegliendo questo film. Avrò fatto bene?

Film 1418: "Ghost in the Shell" (2017) di Rupert Sanders
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mettiamola così: anche se non sapevo cosa aspettarmi, sicuramente mi aspettavo qualcosina di più.
Il film è un caotico mix di scene d'azione alla "Lucy" e ambientazioni alla "Blade Runner" con quel sufficiente tocco giapponese per ricordarci che, dopotutto, sempre di una pellicola tratta da un manga si tratta. Per gli interessati, la produzione americana non ha mancato di subire critiche per il cast della protagonista, di nuovo un'attrice caucasica per interpretare un personaggio non bianco. Non è la prima volta che questo accade, né sarà l'ultima, e comunque mi pare che ad Hollywood il problema si senta, ma poi nemmeno così tanto. Va detto che l'interpretazione della Johansson non ha niente a che vedere con il flop del film, in quanto non le si può certo imputare incapacità o inadeguatezza al ruolo. Stiamo parlando, infatti, del classico prodotto sci-fi d'azione, niente a cui l'attrice non sia ormai più che abituata.
Il vero problema di questo prodotto, o almeno quello che ho riscontrato io, è la totale mancanza di appeal. Sì, gli effetti speciali sono ben fatti, le scene d'azione sono cariche di adrenalina e le scenografie risultano particolarmente efficaci, ma nel complesso mi sono trovato spesso a chiedermi quale fosse il senso di portare la storia al cinema, che cosa si volesse portare allo spettatore scegliendo di adattare "Ghost in the Shell" di Masamune Shirow per il grande schermo. Non ho trovato risposta. Ripeto, mi sembra più che altro che si cercasse di ricalcare atmosfere già di successo nella speranza di cavalcare un'onda che per altri ha funzionato, sfruttando in aggiunta una non certo soffocata componente sexy derivata da "costumi" di scena che lasciano davvero poco all'immaginazione. Forse l'appeal sessuale c'è anche, ma il risultato finale rimane così così, insipido.
Cast: Scarlett Johansson, Michael Carmen Pitt, Pilou Asbæk, Chin Han, Juliette Binoche.
Box Office: $169.8 milioni
Consigli: Fagocitata dall'immenso impiego di effetti speciali, la storia di questo "Ghost in the Shell" sembra a tratti scomparire, a tratti non riuscire ad ingranare mai veramente. Scarlett Johansson si mette in gioco e spinge l'acceleratore quando si tratta di combattimento e risulta comunque credibile nel ruolo del cyber-soldato che non ha niente da perdere, ma il film nel complesso manca di una prospettiva propria e fallisce nel consegnare al pubblico - e ai fan del manga a mio avviso - un prodotto che abbia davvero qualcosa da dire che vada oltre il ricreare atmosfere plausibilmente già viste ed apprezzate. Quindi sì, naturalmente si tratta di un titolo che si può vedere senza problemi, ma non aspettatevi un'esperienza indimenticabile.
Parola chiave: Passato.

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martedì 26 aprile 2016

Film 1122 - Attacco al potere 2

Secondo appuntamento pomeridiano al cinema, questa volta alle prese con un sequel.
Film 1122: "Attacco al potere 2" (2016) di Babak Najafi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Credo che il fatto più inquietanta legato a questo film sia la coincidenza di averlo visto il giorno prima degli attentati di Bruxelles.
In ogni caso, "Attacco al potere 2" più che un prodotto per il grande schermo sembra un video gioco (violentissimo) che punta tutto su una spettacolarizzazione della violenza davvero fine a se stessa. E, pur non avendo visto il primo "Attacco al potere", scommeto che anche quello presentasse le stesse caratteristiche.
Non c'è molto da dire, comunque: "London Has Fallen" è un brutto film dalla trama quasi inesistente che giustifica la sua presenza in sala con la scusa del terrorismo e della paura dell'altro, pur non presentando alcun elemento innovativo o interessato all'approfondimento dei personaggi, figuriamoci culturale. Dunque un sequel tutto sparatorie ed esplosioni, corse in macchina e terrorismo inernazionale, per un risultato finale mediocre e mal realizzato (gli effetti speciali sono terribili).
Cast: Gerard Butler, Aaron Eckhart, Morgan Freeman, Alon Moni Aboutboul, Angela Bassett, Robert Forster, Melissa Leo, Radha Mitchell.
Box Office: $189.1 milioni
Consigli: Piacerà a chi ha apprezzato il primo episodio e a chi, in generale, è interessato a quei titoli che non presentano altri elementi oltre ad una spiccata violenza, una camuffa da thriller e personaggi "duri a morire". Gli altri troveranno il tutto artificiale, rumoroso e poco interessante.
Parola chiave: Funerale di stato.

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mercoledì 9 settembre 2015

Film 990 - Non-Stop

La seconda mattina in quel di Trapani, piovendo, abbiamo deciso di prendercela comoda con la colazione. Il risultato è stato un generale spiaggiamento da divano davanti a questo film.

Film 990: "Non-Stop" (2014) di Jaume Collet-Serra
Visto: dalla tv
Lingua: italiano
Compagnia: Lu, Vanina
Pensieri: Rivederlo è stato assolutamente casuale, complice la giornata di pioggia e l'offerta di Sky; alla fine è piaciuto a tutti.
Francamente me lo ricordavo ancora bene, specialmente il finale, ma la cosa non è stata d'intralcio a questa seconda visione, soddisfacente e ancora d'intrattenimento. Devo ammettere che questo tipo di film claustrofoco e adrenalinico, per di più ambientato in aereo, mi appassiona e piace molto, per cui ero abbastanza sicuro che rivedere "Non-Stop" non mi avrebbe né stufato né lasciato scontento. E poi Liam Neeson è perfetto per la parte, trascinante e magnetico, uno cui davvero affideresti la tua vita in situazioni del genere: granitico e indistruttibile, con un grande senso pratico e perfino un lato umano spiccato che lo rende capace di empatia, il che non guasta mai. Per riassumere, l'uomo che fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Non tutti gli attori sono in grado di rivestire questo ruolo in maniera credibile e Neeson non solo è uno dei pochi che ci riesce, ma la metà dei suoi film ha proprio questo tipo di protagonista ("The Grey" o la saga di "Taken").
Per il resto questa pellicola è puro intrattenimento, di quello fatto abbastanza bene. La storia scricchiola un po' nel finale - ma si sa che dopo grandi premesse l'epilogo è sempre una questione difficile -, bella fotografia, ottime scene d'azione e cast molto ben assortito, oltre che molto preso in prestito dalla tv. Non solo: nel giro di poco più di un anno, due delle attrici presenti in questa produzione hanno vinto un Oscar (Moore e Nyong'o).
Insomma, "Non-Stop" mi ha nuovamente intrattenuto e mi è nuovamene piaciuto.
Ps. Il cast: Liam Neeson, Julianne Moore, Scoot McNairy, Michelle Dockery, Nate Parker, Jason Butler Harner, Corey Stoll, Lupita Nyong'o, Anson Mount, Omar Metwally, Edoardo Costa.
Film 731 - Non-Stop
Film 990 - Non-Stop
Film 1734 - Non-Stop
Box Office: $222.8 milioni
Consigli: Carico di adrenalina, un po' di sano mistero, numerosi sospettati e solo una persona che sembra capirci qualcosa... o no? La convivenza forzata sul volo di linea rende tutto estremamente claustrofobico, per non parlare del conto alla rovescia che precede ogni assassinio... Insomma, un buon thriller, perfetto se si è alla ricerca di qualche emozione un po' più forte del solito. Neeson è una garanzia e in questo caso è affiancato da un ottimo cast ed effetti speciali che rendono "Non-Stop" un'esperienza cinematografica piacevole e soddisfacente (specialmente se si ha a disposizione un buon dolby e uno schermo piatto gigante!).
Parola chiave: Valigetta.

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mercoledì 5 agosto 2015

Film 968 - Predestination

Scelta di Luigi, ma trailer visto e rivisto al cinema mi aveva già interessato...

Film 968: "Predestination" (2014) di The Spierig Brothers (Michael Spierig, Peter Spierig)
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Uno sci-fi intrigante e intricato, questo "Predestination" è inusuale per molteplici ragioni.
Innanzitutto a parte Ethan Hawke il cast è praticamente sconosciuto, quindi parliamo di un prodotto commerciale che si basa su un unico attore il cui appeal (commerciale) non è esattamente al suo top di carriera. Poi la storia è alquanto complessa dato che niente è come sembra. Parliamo di un racconto di fantascienza in cui paradossi temporali e viaggi nel tempo vanno a braccetto con autoriproduzione e cambio di sesso. Sì, lo so, sto spoilerando, ma non è possibile sorvolare sulla questione, che è davvero centrale nonché chiave di tutto.
Infine, manca una vera conclusione. Differentemente da quanto le premesse della avrebbero fatto pensare, non ci sarà alcun cambiamento di rotta, nessun punto di rottura. Il tutto viene raccontato, le cose che devono compiersi si compiono... e basta. Mi sarei aspettato un capovolgimento degli eventi, un elemento che sarebbe andato a guastare la situazione e, invece, niente. Il che - lo ammetto - sul momento mi ha fatto davvero innervosire.
Tutto sommato ora che ho la mente lucida e i giorni sono ampiamente passati, posso dire di aver trovato stimolante questa pellicola. Meno scontata di quanto la fantascienza abbia prodotto di recente, stranamente non interessata a parlare di intelligenza artificiale - il che ci ricorda che fantasy non è per forza robot & co. -, ricca di sottotrame e una contestualizzazione storica molto piacevole da seguire (per quanto i costumi siano assurdi), la storia direta dai fratelli Spierig è un ottimo esempio di cinema fantasy. Bisogna solo tenere presente che si deve rimanere concentrati per seguire bene i complessi sviluppi della trama, tra paroloni scientifici e stralci di biografie che andranno a comporre un puzzle complicatissimo da raccontare, ma che alla fine funziona. Come questo film.
Box Office: $4.1 milioni
Consigli: Tratto dal racconto breve "All You Zombies" di Robert A. Heinlein, questo film è maledettamente intricato, ma di quelli che alla fine della visione ti lasciano soddisfatto e contento di aver scelto di vederlo (il che non è poco). Una volta deciso che il compromesso dell'attenzione totale è sopportabile, ci si immerge in un'atmosfera surreale, volando avanti ed indietro nel tempo, seguendo il filo della storia di una vita straordinaria alla ricerca del misterioso terrorista Fizzle Bomber. Nel mezzo una miriade di accadimenti, una verità francamente inaspettata e a tratti inquietante e un risultato finale che vale la pena di essere visto. Ethan Hawke, che in questo genere di titoli ci sguazza (vedi "Gattaca"), qui è più stropicciato che mai. Una nota di merito a Sarah Snook che interpreta moleplici ruoli e riesce ad essere credibile in tutti.
Parola chiave: Intersessualità.

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Bengi

lunedì 23 giugno 2014

Film 731 - Non-Stop

Dopo un film con il neo premio Oscar Matthew McConaughey, un film con la neo premio Oscar Lupita Nyong'o.

Film 731: "Non-Stop" (2014) di Jaume Collet-Serra
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Liam Neeson e i film d'azione vanno più che d'accordo da ormai un bel po', lasciando soddisfatti i fans dell'attore e del genere cinematografico. In questo caso specifico, dopo "Io vi troverò", "A-Team", "The Grey" e "Taken - La vendetta" e considerato il cast piuttosto interessante, a mio parere era logico aspettarsi un grande film d'azione, tra suspese e sequenze al cardiopalma. Non proprio.
Il film, nel suo complesso, è infatti stranamente lento e "ponderato". La presenza della psicologa Jen Summers/Julianne Moore non fa che aumentare questa caratteristica della trama, molto cerebrale e meno concreta di quanto non sarebbe stato auspicabile; nel finale si riprende (anche se le motivazioni "del cattivo" sono sinceramente un po' deludenti).
Tutto sommato, quindi, questo "Non-stop" è più simile a "Flightplan" che ai sopracitati esempi di filmografia neesoniana e, nonostante il risultato non sia malvagio, non posso nascondere che sul momento la cosa mia bbia deluso. Sia perché volevo - e lo sottolineo - azione, sia perché la trama non è così ben strutturata e solida come lo è, invece, nel film con Jodie Foster. Qui Neeson e il cast fanno del loro meglio, ma rimane il fatto che la trama sia in certi snodi deboluccia e che troppi di questi ricordino l'altra pellicola (misteriose minacce in volo, psicologo a bordo dell'aereo, importanza dello staff di volo in relazione al personaggio principale, passeggeri che si ribellano al protagonista, ...). Inoltre, ma questa era una mia personale aspettativa, Lupita Nyong'o ha un ruolo per cui una qualunque altra attrice/comparsa sarebbe andata perfettamente bene. Il che, considerando la eco mediatica richiamata dall'attrice per il suo Oscar, è davvero un peccato. Speravo le fosse concesso più spazio e che potesse dimostrare qualcosa di più.
Ciò detto, rimane in ogni caso il fatto che "Non-stop" sia un buon esempio di pellicola da intrattenimento, con le sequenze relative all'atterraggio anche piuttosto ben fatte (ma gestite nella storia con troppa fretta) e un primo tempo con relative aspettative di trama che parrebbero promettere un finale davvero interessante (ni). Quindi si potrebbe dire che le idee di base ci sono, meno lo svolgimento originale o innovativo. Neeson rimane una certezza e il personaggio della Moore è giustamente ben bilanciata tra l'innocenza e la plausibilità di un suo possibile coinvolgimento. Nel cast anche le due star delle serie tv Michelle Dockery ("Downton Abbey") e Corey Stoll ("House of Cards") e il compagno di set di Lupita in "12 anni schiavo", Scoot McNairy .
Film 731 - Non-Stop
Film 990 - Non-Stop
Film 1734 - Non-Stop
Box Office: $199,000.000
Consigli: Nonostante le ottime aspettative che regala il trailer, il film è nel concreto molto diverso da come è presentato: meno movimentato e ritmato e più immerso nel tentativo di ricreare un'atmosfera claustrofobica e alienante. Il risultato è meno soddisfacente, da questo punto di vista, anche se "Non-stop" rimane una pellicola assolutamente godibile, con un buon cast e un'intrigante idea di partenza.
Parola chiave: Bomba.

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venerdì 6 giugno 2014

Film 725 - Jack Ryan - L'iniziazione

In cerca di qualcosa di leggero da vedere a pranzo, mi sono imbattuto in questo film...

Film 725: "Jack Ryan - L'iniziazione" (2014) di Kenneth Branagh
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sono sinceramente fan di Chris Pine e questa pellicola mi attirava, come ogni prospettiva di buon thriller del resto. Il mio interesse per questo "Jack Ryan: Shadow Recruit" è subito aumentato non appena ho scoperto della presenza di Keira Knightley e, soprattuto, di Kenneth Branagh anche alla regia. C'è pure Kevin Costner, ma per lui non provo particolare slancio sinceramente.
Inoltre ho scoperto che Jack Ryan è un personaggio creato da Tom Clancy e piazzato in numerosi suoi libri, oltre che riciclato in numerose pellicole più o meno incentrate su di lui ("Caccia a Ottobre Rosso", "Giochi di potere", "Sotto il segno del pericolo" e "Al vertice della tensione"). In questa, invece, è l'unico protagonista.
Il film tiene bene per tutta la durata e riesce nell'intento di intrattenere con un minimo di sforzo narrativo. E' un buon thriller, prodotto commercialissimo e ben confezionato. Non mi è chiaro perché uno come Branagh - che ha 5 nomination all'Oscar all'attivo, tutte in categorie diverse: Miglior regia e attore protagonista ("Henry V"), attore non protagonista ("My Week with Marilyn"), sceneggiatura ("Hamlet") e Miglior cortomettraggio ("Swan Song") - si ostini a prendere il timone di certe produzioni commerciali (è stato il regista del primo "Thor") che, per quanto ben realizzate, rimangono comunque lavori un po' impersonali per quanto riguarda l'aspetto registico. Come me quando ho iniziato a vedere questo film, anche il resto del pubblico si sarà recato al cinema per le promesse sequenze d'azione, un po' di spionaggio e qualche marchingegno computerizzato che fa tanto 007 vecchio stile, non certo perché le qualità artistiche del regista sono internazionalmente riconosciute. Quindi mi chiedo perché non imbarcarsi in altre produzioni o, quantomeno, perché non alternare queste più commerciali a qualcosa di più personale.
Ciò detto, ho comunque apprezzato "Jack Ryan" e la sua incursione russa tutto spionaggio e action sequence. Pine è perfetto per questi ruoli che richiedono una faccia furbetta e un fisico allenato. La Knightley, invece, è particolarmente sostituibile e, sinceramente, quando le fanno complimenti di bellezza si rimane un po' perplessi. In ogni caso c'è e la si tiene. Bene il cattivo che è interpretato proprio da Branagh, anche se fa un po' ridere che si faccia infinocchiare alla fine da Cathy (tira più...).
In generale un buon intrattenimento, un prodotto che rende giustizia al suo genere e alle aspettative che genera.
Box Office: $134,277,412
Consigli: Thriller moderno ambientato tra russi e apparecchiature tecnologicamente sofisticatissime. Buono il cast, buona la trama e in generale il risultato finale. Si può vedere tranquillamente in compagnia per una serata di disimpegno e intrattenimento.
Parola chiave: Sleeper agent.

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Bengi

lunedì 4 marzo 2013

Film 514 - Zero Dark Thirty

Nella storia degli Oscar, lei è l'unica donna ad aver vinto come Miglior regista. Per un film che non ho visto (e che fatico a farmi venire voglia di vedere). La sua nuova fatica cinematografica, però, non potevo perdermela. Quindi ecco l'ultima pellicola che ho visto prima della serata degli Oscar.


Film 514: "Zero Dark Thirty" (2012) di Kathryn Bigelow
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Leoo
Pensieri: "Zero Dark Thirty" sembra avere alcuni punti in comune con il precedente "The Hurt Locker": guerra, un cast quasi totalmente maschile, tematica impegnata (Mark Boal è sceneggiatore di entrambi), un/a protagonista che regge tutta la pellicola. Ma, non avendo altri elementi, i miei paragoni si devono necessariamente fermare qui. Rimango con la domanda: ma la Bigelow in altri contesti funziona? Magari prima o poi lo scopro.
Ma ripartiamo da questo film: innanzitutto il titolo, a me incomprensibile fin quando non mi sono documentato. Da Wiki: "Zero Dark Thirty, nel gergo militare americano indica una qualsiasi ora compresa tra mezzanotte e le quattro del mattino, colloquialmente si può intendere come "una levataccia" o "maledettamente presto", operativamente è la fascia oraria in cui si fanno di preferenza le incursioni". Ora il tutto prende un senso.
Già, perchè il tema del film è la cattura di colui che è stato il nemico #1 dell'America di oggi: Osama bin Laden. Loperazione in questione, come si sa, è andata a buon fine ed è oggetto e tema portante di questa pellicola. La storia che si racconta è spalmata in 10 anni di ricerche, indagini, soffiate, interrogatori e buchi nell'acqua, qui tenuti insieme dal personaggio di Maya, interpretato da una grandissima Jessica Chastain. Su di lei e il suo Oscar mancato parleremo dopo.
In generale devo dire che questo genere di pellicole non esercita alcun tipo di fascino su di me. La mia ossessione per gli Oscar mi ha spinto ad interessarmi a questo prodotto; inoltre documentarmi un po' sul lavoro della Bigelow cominciava a sembrarmi necessario. In effetti la sua regia mi è sembrata solida e funzionale allo svolgimento del racconto. Niente di mirabolante o eccessivo, ma le inquadrature giuste per sottolineare gli stati emotivi dei personaggi, il taglio giusto per inquadrare un'azione militare al buio o in circostanze di "alta tensione". Credo che il diktat del 'non voler strafare' nella narrazione accomuni qui un po' il lavoro di tutti, ma nonostante possa sembrare che vi sia una tendenza generale all'essere sottotono, credo che sia più che altro un effetto ricercato. L'incertezza delle informazioni, degli esiti delle missioni, la durezza degli degli interrogatori in cui si impiega la tortura, le immagini 'asciutte' che raccontano l'uccisione di un bin Laden che non si vede mai... sembra tutto mirato a non spettacolarizzare e, anzi, presentare la vicenda al massimo dei fatti e il minimo della fiction. Ho apprezzato.
La suddivisione per capitoli, invece, non mi è piaciuta. E' una cosa che in generale non apprezzo perchè tende a frammentare il film, cosa che in effetti mi sembra valere per "Zero Dark Thirty". L'idea finale che mi ha lasciato è quella di essere un racconto spezzettato, troppo nettamente diviso. Certamente ha inciso anche l'averlo visto in due parti.
Ma ora tornerei alla Chastain. Ho particolare interesse per questa attrice che in poco tempo è riuscita a imporsi nella Hollywood che conta con una serie di titoli uno più azzeccato dopo l'altro. Alla sua seconda nomination all'Oscar - questa volta come Miglior attrice protagonista - si è vista di nuovo sconfitta, in questo caso da(ll'altrettanto dotata) Jennifer Lawrence. Due ruoli completamente diversi, due pellicole imparagonabili e comunque per quanto mi riguarda due prodotti cinematografici che non rivedrei. Però la Chastain qui è intensa e veramente brava a delineare il suo personaggio. Maya è concentrata, intuitiva e solo apparentemente docile. Nel corso della crescita del suo personaggio sa dimostrare una determinazione, un coraggio e una grinta che forse solo Jessica Chastain poteva incarnare così bene. Ho molto rivalutato il risultato finale di questo film solo grazie alla sua interpretazione. Che, si sarà intuito, per me meritava di più del solo Golden Globes aggiudicatosi come Miglior attrice drammatica.
Insomma, "Zero Dark Thirty" è una pellicola certamente complessa per tematica, immagini mostrate, uso della violenza (ci sono state numerose critiche all'approccio degli interrogatori presentato dal film, accusato di giustificare, se non addirittura presentare in maniera favorevole l'utilizzo della tortura) e perchè riapre ferite ancora aperte per molti, nonostante i tanti anni già passati dall'attacco terroristico alle Torri Gemelle. Ho seguito con interesse questa pellicola, ma non posso dire che mi sia effettivamente piaciuta. Ho molto apprezzato l'interpretazione della Chastain che credo rimarrà ciò che più ricorderò - e meglio rappresenta, a mio avviso - del film "Zero Dark Thirty".
Ps. Non si può considerare questa pellicola come un facile prodotto da botteghino. Eppure al box office mondiale l'incasso è stato decisamente buono: $105,101,044 di incasso.
Pps. Alcuni attori abbastanza famosi sono riconoscibili in questo film (Kyle Chandler di "Argo" e "Super 8" e Mark Strong di "Sherlock Holmes" e "Lanterna verde", per esempio). Ma James Gandolfini nei 'grossi' panni del direttore della C.I.A. proprio non l'avevo riconosciuto.
Consigli: Gli appassionati dei film di spionaggio o tattica militare tratti da storie vere non hanno che da farsi sotto, questa pellicola soddisferà appieno i loro gusti. Chi, invece, segue gli Oscar, non potrà esimersi dal vedere questa pellicola che ha collezionato 5 nomination (ma una sola statuetta per il miglior montaggio sonoro, tra l'altro condivisa con "Skyfall" a cuasa di un pareggio). Per tutti gli altri "Zero Dark Thirty" potrebbe non essere un film tanto facile da digerire, per quanto debba ammettere che tecnicamente è proprio un lavoro ben fatto.
Parola chiave: "Sono certa al 100%, anzi no, visto che il 100% vi fa andare fuori di testa, diciamo il 95%, ma è 100%".

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Ric

mercoledì 3 agosto 2011

Film 288 - Uomini di Dio

Finita la pausa estiva comprensiva di vacanza in Puglia, torno alla tastiera per buttar giù qualche riga nonostante la calura.
Sono molto indietro con le recensioni in effetti (solo l'altro giorno - 15 Agosto - ho guardato 3 pellicole diverse), ma con calma conto di recuperare parzialmente il mio svantaggio.
Come l'anno scorso (Film 129 - Brotherhood), all'alba di un nuovo inizio dopo un periodo piuttosto lungo di assenza, un film non esattamente facilissimo.


Film 288: "Uomini di Dio" (2010) di Xavier Beauvois
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Indubbiamente la tematica non lascia indifferenti: monaci cistercensi francesi che vivono pacificamente in un villaggio musulmano dell'Algeria vengono rapiti e uccisi dopo il diffondersi delle violenze a seguito di un attacco terroristico (da parte di integralisti).
Non tengo il segreto sulla trama semplicemente perchè questo film racconta una storia realmente accaduta (1996) e basta documentarsi un minimo per sviscerarne i dettagli.
L'approfondimento di questa pellicola pare minuzioso, propone bene le fasi della vita sia nel monastero che nel villaggio, quasi che lo scopo sia di presentare allo spettatore un documentario. La quasi assenza di dialoghi, la lentezza del primo tempo (che illustra perfettamente i ritmi della vita dei monaci) e certi tagli della macchina da presa fanno pensare ad un approccio più documentaristico che di fiction. Si inverte un po' la tendenza con il procedere degli avvenimenti e il crescendo della tensione.
Non è un film facile e sicuramente non è un film estivo. Scivola via come un sussurro, ma se non si è interessati al racconto, allora si morirà di noia. Ma ogni tanto un'ottica diversa, un tema meno superficiale - anche se in balia della calura - può sempre fare la differenza. A me è piaciuto.
Consigli: Forse è meglio non gettarsi allo sbaraglio in questa storia (come ho fatto io), documentarsi un minimo prima sarebbe appropriato. Giusto perchè, se il film non prende, potrebbe essere piuttosto pesante.
Parola chiave: Aiutare.

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Ric

domenica 7 novembre 2010

Film 169 - Red Eye

Ed ecco il secondo film della serata in casa con sintomi influenzali & con Marco.


Film 169: "Red Eye" (2005) di Wes Craven
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Perchè mi piace tanto questo film? Le risposte sono molte.
Innanzitutto è un thriller adrenalinico veramente ben concepito. Wes Craven non faceva un film così buono dai tempi di "Scream - Chi urla muore" (il quarto capitolo ad aprile negli USA) e bisogna rendergliene merito. Storia ben scritta e abbastanza originale, giusta la scelta dell'ambientazione claustrofobica dell'aereo, che fa sentire Rachel McAdams/Lisa e lo spettatore in trappola. Bravissima, poi, l'attrice a rendere ogni scena e ogni battuta credibile. Che debba piangere o menare lo fa con una naturalezza tale da far sembrare sempre tutto vero. Sicuramente un'attrice da tenere sempre d'occhio (a breve la vedremo in "Morning glory - Il volto del mattino" con Harrison Ford e Diane Keaton)!
Altro punto a favore va a Cillian Murphy, bravissimo attore versatile, capace di terrorizzare con il solo sguardo. Sembra un pazzo assassino che non ha nulla da perdere. Che le prenda o gli piantino una penna nella gola, lui continua imperterrito a tentare di portare a termine la sua missione. Tenace!
Dal punto di vista tecnico ottima colonna sonora di Marco Beltrami che riesce a caricare di tensione e pathos ogni scena; bella la fotografia e davvero funzionale il montaggio!
Per concludere: davvero un bel film nel suo genere!
Ps.1: Un 'red-eye flight' è un volo che parte di sera tardi. Il nome fa riferimento al fenomeno degli 'occhi rossi' che diventano tali a causa dell'affaticamento per il mancato riposo proprio a causa del volo notturno.
Ps.2: In parti secondaria ci sono anche Jayma Mays, la Emma Pillsbury del tv show "Glee" e Jack Scalia, il Det. Nick Bonetti del "Tequila & Bonetti" italiano con la Marcuzzi.
Film 169 - Red Eye
Film 301 - Red Eye
Film 822 - Red Eye
Film 1945 - Red Eye
Film 2165 - Red Eye
Consigli: Per una serata adrenalinica, da soli o con amici, è sicuramente il film giusto per far passare il tempo divertendosi... ad alta quota!
Parola chiave: Attentato.



#HollywoodCiak
Bengi