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venerdì 24 maggio 2024

Film 2278 - Argylle

Intro: Non ero riuscito a recuperarlo al cinema, così non appena sono riuscito a trovarlo in streaming ho deciso subito di guardarlo.

Film 2278: "Argylle" (2024) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non che il film sia tremendo, però non è nemmeno entusiasmante.
In un susseguirsi intricatissimo di colpi di scena e scene d'azione, il coloratissimo "Argylle" non riesce mai davvero a trovare la sua dimensione perché cerca di essere troppe cose. Un po' commedia, un po' thriller con un tocco di espionage, un po' blockbuster coi supereroi e, qui sta il problema, un po' (troppo simile a) "Kingsman: The Secret Service": c'è troppa carne al fuoco, troppi personaggi, troppe similitudini con altri titoli già visti, penso a "Bullet Train", "Spy", "Kick-Ass", ma anche (sorprendentemente) a quel "Nim's Island" con Jodie Foster. Insomma, un patchwork di elementi che, sfortunatamente, in questo caso non stanno perfettamente insieme.
Bryce Dallas Howard è sempre un'ottima protagonista e, bisogna dirlo, Dua Lipa qui ha un ruolo che definire sexy è dire poco, però non amo particolarmente Henry Cavill al di fuori dell'ambito comics e tutta quella fanfara con i genitori della protagonista non mi ha proprio preso e, insieme alle infinite scene di azione, ho finito per controllare il cellulare molto più spesso di quanto mi sarei aspettato.
Insomma, ho visto di peggio, ma mi aspettavo di più da Matthew Vaughn.
Cast: Henry Cavill, Bryce Dallas Howard, Sam Rockwell, Bryan Cranston, Catherine O'Hara, Dua Lipa, Ariana DeBose, John Cena, Samuel L. Jackson.
Box Office: $96.2 milioni
Vale o non vale: Clamoroso flop al botteghino, "Argylle" era evidentemente destinato ad essere il primo di una serie di film ispirati a questo nuovo franchise (e quello di "Kingsman", a dire il vero). Detto ciò, questa pellicola va bene per un momento in cui si voglia spegnere il cervello o si stia cercando una storia con incredibili scene d'azione e/o un grande cast. Per il resto "Argylle" lascia il tempo che trova.
Premi: /
Parola chiave: Book 5.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 20 gennaio 2021

Film 1781 - Spider-Man: Far from Home

Intro: Non vedevo l'ora di precipitarmi al cinema per vedere questo film!
Film 1781: "Spider-Man: Far from Home" (2019) di Jon Watts
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: devo dire che, rispetto alle aspettative che avevo, la storia non è stata all'altezza. Non che il film sia brutto o non funzioni, assolutamente, ma ammetto che il personaggio di Mysterio (Jake Gyllenhaal) e il suo arco evolutivo all'interno del racconto non mi hanno per niente colpito e, anzi, penso si possa dire che mi abbiano lasciato per certi versi deluso. Per cercare di metterla giù faile facile, non credo che l'idea degli ologrammi funzioni. O almeno io non l'ho trovata un'idea credibile.
Forse, avendolo visto solo una volta e per di più in inglese, potrei essermi perso dei passaggi fondamentali nella spiegazione del perché un ologramma dovrebbe risultare potenzialmente spaventoso - quindi da un certo punto di vista sospendo il mio giuzio nell'attesa di ritrovare la voglia di vedere questo secondo Spider-Man con Tom Holland - in ogni caso devo ammettere che a livello di personaggio antagonista, Mysterio si è rivelato presto come una gigantesca occasione sprecata.
Per il resto "Spider-Man: Far from Home" è un sequel divertente che vive di buoni momenti comici e una quantità spaventosa di effetti speciali che giocano a favore di un risultato finale che è, sì, maledettamente fittizio e irreale, ma comunque esteticamente godibile e in linea con i vari titoli precedenti della mastodontica macchina da soldi della Marvel.
Detto questo: mi aspettavo un po' di più? Decisamente sì, anche se non si può onestamente dire che il risultato finale non sia godibile, nonché un perfetto passatempo mainstream. Però non si va oltre questo.
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 1781 - Spider-Man: Far from Home
Film 2077 - Spider-Man: No Way Home
Film 2226 - Spider-Man: No Way Home
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
Cast: Tom Holland, Samuel L. Jackson, Zendaya, Cobie Smulders, Jon Favreau, J. B. Smoove, Jacob Batalon, Martin Starr, Marisa Tomei, Jake Gyllenhaal, Tony Revolori, J. K. Simmons.
Box Office: $1.132 miliardi
Vale o non vale: Avevo grandi aspettative per questo "Spider-Man 2" con Tom Holland come protagonista e, in generale, non posso dire che siano state tutte attese. Di per sé il film ha un buon ritmo, esteticamente è molto curato e gli effetti speciali sono pazzeschi, senza contare che Holland è un perfetto Peter Parker (giovane, fresco e simpatico) e l'attitudine qui un po' sottotono e nerd di Zendaya funziona perfettamente. Ciò detto, avrei voluto vedere un cattivo più incisivo/significativo e che il tutto fosse un po' meno improntato sulla figura di Iron Man (che hey, ci sta, ma pure l'antagonista di turno deve avere come modivazione per il suo arco narrativo quella di avercela a morte con Tony Stark?!), anche se è comprensibile considerato che "Far from Home" è il naturale proseguo dell'ultimo "Avengers". Insomma, il film in sé si lascia guardare tranquillamente, ma il tono della storia è decisamente meno epico e alla fine della visione si ha un po' l'impressione di aver seguito il racconto di qualcosa che, ci fosse stato o meno, impattata poco la trama generale che questa nuova fase della Marvel si prepara ad imbastire (e prima o poi finalmente partirà).
Premi: /
Parola chiave: Tony Stark.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 26 dicembre 2020

Film 1761 - Glass

Intro: Molto curioso di vedere come si sarebbe conclusa questa trilogia, ho cercato di recuperare questo terzo episodio appena possibile.
Film 1761: "Glass" (2019) di M. Night Shyamalan
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo voglio dire senza girarci troppo intorno: ma quanto è noioso questo "Glass"?!
Dopo un'ottima ripresa di carriera grazie al riuscito "Split", M. Night Shyamalan sembrava aver ritrovato l'ispirazione grazie alla trilogia che nessuno si era aspettato, ovvero quella composta da "Unbreakable", "Split" e quest'ultimo "Glass", una saga che ha impiegato una ventina d'anni per essere completat e di cui francamente non ricordavo nemmeno l'esistenza del primo capitolo (che vidi al cinema con i miei genitori a 13 anni...).
Peccato che tutto l'hype creato grazie al secondo episodio, questo capitolo conclusivo getti tutto alle ortiche e riporti i gli sforzi a uno monotono risultato finale francamente deludente che sfrutta poco e male i suoi tre super-protagonisti per un'avventura che fatica a prendere il via e, quando finalmente lo fa, lascia insoddisfatti.
Film 1315 - Split
Film 1558 - Split
Film 1655 - Split
Film 1760 - Glass
Cast: James McAvoy, Bruce Willis, Anya Taylor-Joy, Sarah Paulson, Samuel L. Jackson, Spencer Treat Clark.
Box Office: $247 milioni
Vale o non vale: Insomma... si poteva fare decisamente di più. I fan di questo franchise potrebbero apprezzarne la conclusione, ma onestamente non c'è molto da dire rispetto a questo "Glass" se non che, viste le aspettative, il risultato finale lascia insoddisfatti.
Premi: Candidato al Razzie Award per il Peggior attore non protagonista (Willis).
Parola chiave: Superheroes.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 ottobre 2020

Film 1935 - Deep Blue Sea

Intro: La mia paura irrazionale per gli squali si sposa benissimo con la mia passione spasmodica per le pellicole che li vede feroci protagonisti!
Film 1935: "Deep Blue Sea" (1999) di Renny Harlin
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: insieme al primo lettore dvd che abbia mai posseduto venivano offerti una serie di titoli più o meno commerciali come regalo conseguente all'acquisto ed è proprio grazie a questa combinazione che sono entrato in contatto, ormai 20 anni fa, con questo film. Inutile dire quanto fossi elettrizzato prima della visione, immaginandomi chissà quale capolavoro alla Spielberg a rimpolpare la mia passione per i killer più temuti dell'oceano. In realtà la visione fu piuttosto deludente, motivo per cui dimenticai in fretta l'esistenza di "Deep Blue Sea" fino a quando, l'altra sera, Netflix non me lo ha suggerito fra le proposte in linea con i miei gusti. Ah, gli algoritmi!
Sapendo bene a cosa andassi in contro, ho pensato che questa storia potesse essere il giusto accompagnamento facile facile per la mia ennesima serata di quarantena dublinese (ebbene sì, sono ancora chiuso in casa!)... peccato non avevo messo in conto che, nonostante tutto, una paura irrazionale lo è a prescindere dal livello di stupidità di una storia.
Con mia grande sorpresa, infatti, questa pellicola mi ha messo non poca paura, tanto che in più momenti sono letteralmente scattata per lo spavento! Ribadisco, non si tratta certo di un horror magistralmente realizzato, ma quella parte di me che non può fare a meno di sentirsi nel panico nell'immaginarmi completamente solo in un mare potenzialmente popolato da squali ha preso il sopravvento. Il che, lo devo dire, è stato divertente.
Per quelli che, diversamente da me, non sono intimoriti dal mastodontico animale marino o che, in generale, faticano ad immedesimarsi in storie come questa, sicuramente "Deep Blue Sea" risulterà inevitabilmente una boiata pazzesca e mal recitata, incapace di proporre una storia originale che vada oltre l'idea dello squalo killer super intelligente e vendicativo. Perché diciamolo, la storia raccontata qui è semplicemente accessoria all'elemento di paura e il banale effetto speciale spettacolare che sì, vent'anni fa risultava assolutamente d'impatto, ma oggi fa un po' ridere. Poi, a voler essere puntigliosi, un sacco di cose non tornano (spoiler): perché gli squali prima sono enormi e poi passano attraverso i corridoi semi allagati della struttura? Perché il personaggio di LL Cool J - azzannato alla gamba dallo squalo non si sa bene per quanti minuti, poi non solo non muore dissanguato, ma nel finale muove proprio la gamba ferita come se niente fosse? E perché lo stesso squalo, dopo aver praticamente masticato chiunque altro in 5 secondi, con lui perde tempo a "passeggiare"?! E come fa una banale barella da ambulanza a spaccare il vetro - di chissà quanti metri di spessore e quindi in grado di sopportare chissà che pressione - del laboratorio sottomarino? E come mai gli stessi squali iper intelligenti che praticamente saltano fuori dall'acqua come delfini ammaestrati nel momento in cui devono pasteggiare con qualche personaggio, poi nel finale non provano nemmeno a saltare la bassissima recinzione che li separa dal mare aperto? Tra l'altro, riferito alla questione della recinzione, la sceneggiatura ci fa intendere che il piano degli squali (sì, avete letto bene, non sto delirando) è sempre stato fin dall'inizio quello di causare il collasso della struttura dove sono rinchiusi per poter evdare, facendo sì che la parte sommersa di recinzione, quella in titanio, sprofondasse lasciando il posto a quella in semplice di semplice metallo in superficie e quindi per loro sfondabile. Ora, in tutto questo delirio, io mi chiedo: ma sti squali come fanno a sapere di che materiale sono fatte le varie recinzioni?!
Insomma, capite anche voi che la coerenza narrativa e la plausibilità non sono alla base di questo progetto; eppure la parte bambina di me ha onestamente apprezzato la buona dose di spaventi che questo film è in grado di causare. Concesso questo, "Deep Blue Sea" è banalmente un B movie travestito da blockbuster.
Cast: Saffron Burrows, Thomas Jane, LL Cool J, Jacqueline McKenzie, Michael Rapaport, Stellan Skarsgård, Samuel L. Jackson.
Box Office: $165 milioni
Vale o non vale: Se vi piacere il sottogenere horror che coinvolge squali assassini a caccia di umani questo è certamente un titolo appetibile. Per tutti gli altri alla ricerca di qualcosa di più... diciamo raffinato, allora meglio guardare altrove.
Premi: /
Parola chiave: Alzheimer.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 25 giugno 2020

Film 1729 - Captain Marvel

Intro: Quando esce un nuovo Marvel, noi ci fiondiamo al cinema. Quando sei ad Auckland, però, aspetti di andarci il giorno in cui il film è in sconto (visto il prezzo), per cui mentre aspettavo di poter andare a recuperare questo film, avevo già sentito qualche opinione in proposito e non tutte positive.
Film 1729: "Captain Marvel" (2019) di Anna Boden, Ryan Fleck
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: vedendo questo film ricordo che ho pensato che fossi contento per Brie Larson che, dopo una serie di ruoli minori, poi un Oscar, poi la necessità di confermarsi quale star hollywoodiana, è riuscita a trovare un ruolo degno di essere interpretato (nonché estremamente mainstream e popolare).
"Captain Marvel" non è il miglior film dell'universo Marvel, ma è un film che funziona per diverse ragioni: la prima è sicuramente Larson che è perfetta per il ruolo; seguono diversi altri motivi tra cui annovero l'atmosfera retrò, il parallelismo con "Top Gun", il tono divertito e il ritmo che tiene per la maggior parte del film. Insomma, questa pellicola riesce nel non semplicissimo intento di continuare l'arco narrativo creato fino a questo punto, aggiungendo l'ennesimo nuovo punto di vista che deve andare a caratterizzare il nuovo personaggio introdotto, ma deve anche rispettare il canone fin qui veicolato con i titoli precedenti. A me pare che l'operazione sia decisamente riuscita.
Ps. Posso solo dire che il poster non mi piace?
Cast: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lee Pace, Lashana Lynch, Gemma Chan, Annette Bening, Clark Gregg, Jude Law, Akira Akbar, Mckenna Grace.
Box Office: $1.128 miliardi
Vale o non vale: Due delle curiosità che hanno spesso catalizzato l'attenzione della stampa americana rispetto a questo film riguardano un paio di primati, che mi hanno lasciato un po' perplesso più che altro perché ad oggi sono conquiste che è ancora necessario sottolineare rispetto a un prodotto del genere. "Captain Marvel", infatti, è stato il primo titolo Marvel co-diretto (nemmeno diretto...) da una donna e il primo film con protagonista un supereroina ad abbattere il muro del miliardo di dollari di incasso al botteghino mondiale.
Non voglio fare di questo post uno statement, quindi mi limiterò a dire che, nonostante la rinfrescante ondata di inclusione e ampliamento di tematiche e punti di vista, se perfino nel proficuo mondo dei supereroi ci si deve ancora stupire che il genere del/la protagonista non sia rilevante siamo ancora decisamente in un grosso pantano.
Dovremo aspettare "Wonder Woman 1984" e "Mulan" per capire a che punto della questione siamo, nella speranza che le storie siano sufficientemente buone da valorizzare il prodotto finale affinché non ci si debba più stupire che, con una donna a portare tutta l'operazione commerciale sulle spalle, le probabilità di una hit commerciale è probabile quanto con un protagonista maschile. Nel frattempo, guardatevi "Captain Marvel" con spensieratezza: il film è fatto bene, Brie Larson è magnifica e perfetta nel ruolo e tutta l'operazione funziona.
Premi: /
Parola chiave: Emotions.

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Bengi

martedì 12 maggio 2020

Film 1703 - Incredibles 2

Intro: Sempre sull'aereo, sempre a recuperare film che mi ero perso durante il periodo via.
Film 1703: "Incredibles 2" (2018) di Brad Bird
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente ho dovuto rileggere la trama per riuscire a ricordarmi qualcosa di questo film. Non che sia brutto, anzi, sicuramente è un titolo per tutta la famiglia carino e piacevole, ma non così efficace. Almeno per me.
Non sono mai stato un fan della saga degli Incredibili, francamente, trovo tutta l'operazione simpatica, ma niente più di questo e fatico a comprenderne tutto il successo. Colloco questo "Incredibles 2" nella stessa categoria del primo - ovvero guardabile e dimenticabile -, anche se ammetto che il sequel mi è parso più caotico e sovraccarico di personaggi, dettagli, sottotrame. C'è veramente un sacco di un sacco di cose.
Forse rivederlo non sull'aereo mi aiuterebbe a farmelo rimanere più impresso, anche se devo dire che non ne sento proprio la necessità.
Film 128 - Gli incredibili
Film 1703 - Incredibles 2
Cast: Craig T. Nelson, Holly Hunter, Sarah Vowell, Huckleberry Milner, Samuel L. Jackson, Bob Odenkirk, Catherine Keener, Brad Bird, Jonathan Banks, Sophia Bush, Isabella Rossellini.
Box Office: $1.243 miliardi
Vale o non vale: Chi ha amato il primo, sicuramente apprezzerà anche questo nuovo episodio - uscito a 14 anni di distanza dall'originale -; anche i fan di Disney e Pixar ameranno probabilmente il sequel che riporta sullo schermo la famiglia Parr e tutti i loro amici supereroi.
Per tutti gli altri ci dovrebbe essere sufficiente divertimento/disimpegno da risultare godibile, anche se personalmente ho trovato questa pellicola talmente ripiena di accadimenti e personaggi che ho finito con il dimenticarmi di tutto.
Premi: Candidato all'Oscar, al Golden Globe e al BAFTA per Miglior film d'animazione.
Parola chiave: Occhiali.

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Bengi

lunedì 10 giugno 2019

Film 1607 - Django Unchained

Intro: Guilty pleasure...
Film 1607: "Django Unchained" (2012) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 512 - Django Unchained
Film 1095 - Django Unchained
Film 1607 - Django Unchained
Cast: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Samuel L. Jackson, Walton Goggins, Dennis Christopher, James Remar, Michael Parks, Don Johnson, Quentin Tarantino, Franco Nero, Amber Tamblyn, Bruce Dern, Jonah Hill.
Box Office: $425.4 milioni
Vale o non vale: Bellissimo, pazzesco, violentissimo, geniale, con una colonna sonora magnifica, un DiCaprio spaventosamente brutale, un cast stellare e, non bastasse tutto ciò, la sceneggiatura e regia di Tarantino. Imperdibile!
Premi: Candidato a 5 premi Oscar (tra cui Miglior film) ha vinto per la Miglior sceneggiatura e attore non protagonista (Waltz); stesse vittorie sia ai Golden Globe (su 5 nomination tra cui Miglior film) e ai BAFTA (su 5 candidature tra cui Miglior regia). Candidato come Miglior film straniero ai César e vincitore, nella stessa categoria, ai David di Donatello; 1 candidatura ai Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Mandingo.

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Bengi

domenica 9 giugno 2019

Film 1604 - Kong: Skull Island

Intro: Mi andava di rivederlo e, una mattina, ho trovato il momento perfetto per farlo.
Film 1604: "Kong: Skull Island" (2017) di Jordan Vogt-Roberts
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: Film 1330 - Kong: Skull Island
Film 1604 - Kong: Skull Island
Cast: Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, John Goodman, Brie Larson, Jing Tian, Toby Kebbell, John Ortiz, Corey Hawkins, Jason Mitchell, Shea Whigham, Thomas Mann, Terry Notary, John C. Reilly.
Box Office: $566.7 milioni
Vale o non vale: Magari non perfetto, ma riesce a intrattenere a dovere. Un misto tra il precedente "King Kong" di Peter Jackson e il più recente "Godzilla" di Gareth Edwards, questo rinnovato Kong picchia duro e si difende a sufficienza da risultare guardabile. Forse qualche parte si poteva sforbiciare un po'.
Premi: Candidato all'Oscar per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Isola del Teschio.

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Bengi

martedì 30 aprile 2019

Film 1568 - The Avengers

Intro: Cominciamo un'altra saga, un altro franchise. Qui principalmente per metterci in pari con le uscite al cinema, però!
Film 1568: "The Avengers" (2012) di Joss Whedon
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: tempismo perfetto, oggi me ne andrò finalmente a vedere "Avengers: Endgame" al cinema! Poco più di un anno fa stavo ricominciando a vedere i film sugli Avengers per farmi trovare preparato in vista dell'uscita di "Infinity War" e di "Black Panther", eccitato all'idea che ci fossero nuovi prodotti Marvel in vista. 15 mesi dopo - messa in saccoccia anche la visione di "Captain Marvel" - sono prontissimo a lanciarmi nell'ultima, epica avventura del team composto da Iron Man, Thor, Hulk, Captain America, Black Widow e Hawkeye, qui alla loro prima, indimenticabile missione. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 1781 - Spider-Man: Far from Home
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Cast: Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Tom Hiddleston, Clark Gregg, Cobie Smulders, Stellan Skarsgård, Samuel L. Jackson, Gwyneth Paltrow, Paul Bettany.
Box Office: $1.519 miliardi
Vale o non vale: Film perfetto per tutti gli amanti della Marvel, dei blockbuster, dei film ispirati a fumetti su supereroi. Ma, in tutta onestà, anche chi non è un appassionato dovrebbe riuscire a godersi la visione...!
Premi: Candidato a 1 Oscar e 1 BAFTA per i Migliori effetti speciali.
Parola chiave: Bomba.

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lunedì 27 agosto 2018

Film 1503 - Come ti ammazzo il bodyguard

Intro: Le commedie stupidine sono tra quelle che preferisco per rilassarmi e qui, al Takarakka, se c’è la possibilità di staccare un po’ è meglio coglierla al volo. Ecco perché questo film sembrava il titolo perfetto.
Film 1503: "Come ti ammazzo il bodyguard" (2017) di Patrick Hughes
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Fre
In sintesi: deludente e davvero poco ispirato. Avrebbe anche le carte in regola per raccontare qualcosa di simpatico, ma davvero mancano i momenti divertenti e resta solamente una spy story che tenta di risultare comica, ma non ci riesce. Non è colpa dei due protagonisti Reynolds e Jackson, semplicemente la sceneggiatura non è granché.
Cast: Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson, Gary Oldman, Salma Hayek, Élodie Yung, Joaquim de Almeida, Kirsty Mitchell, Richard E. Grant.
Box Office: $176.6 milioni
Vale o non vale: mi aspettavo grandi cose, un grande action e, invece, ho trovato questo ennesimo prodotto mainstream piuttosto debole, senza carattere. Reynolds ha stile e dimostra di avere le qualità da protagonista, Jackson fa sempre lo stesso ruolo, il risultato finale manca di originalità. Dimenticabile.
Premi: /
Parola chiave: Processo.

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Bengi

mercoledì 9 agosto 2017

Film1396 - Kingsman: Secret Service

Era da un po' che volevo rivederlo, sia perché avevo comprato il dvd qualche tempo fa, sia perché a breve uscirà il sequel.

Film 1396: "Kingsman: Secret Service" (2014) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Edo
Pensieri: Rimango dell'idea che si tratti di un film troppo gratuitamente violento, ma a parte questo il primo "Kingsman" è sufficientemente spassoso e godibile. Il contrasto tra la nobiliare associazione filo-bondiana e la spaccona attitudine da strana stride non poco e, pure, funziona alla grande, per un risultato finale quantomeno esplosivo (vedi sequenza delle teste che saltano in aria, francamente un mezzo colpo di genio) che regala due ore abbastanza godibili se - e dico se - non si soffre di stomaco (perché di sangue ne scorre a fiotti!). Il sequel, "Kingsman: The Golden Circle" ("Kingsman - Il cerchio d'oro"), in America uscirà il 22 settembre, in Italia una settimana dopo.
Film 958 - Kingsman: Secret Service
Film 1396 - Kingsman: Secret Service
Film 1427 - Kingsman: The Golden Circle
Film 2095 - The King's Man
Cast: Colin Firth, Samuel L. Jackson, Mark Strong, Taron Egerton, Michael Caine, Sophie Cookson, Sofia Boutella, Mark Hamill, Hanna Alström, Jack Davenport.
Box Office: $414.4 milioni
Consigli: Non per tutti i palati, anche se bisogna ammettere che, per chi apprezza, è una pellicola ben riuscita. Dinamica, spassosa, con uno humor british piuttosto spiccato, questo "Kingsman: Secret Service" funziona bene per una serata all'insegna del disimpegno e, certamente, della molta violenza. Sullo sfondo si può leggere anche una critica ai colossi delle telecomunicazioni, ma non mi addentrerei oltre.
Parola chiave: «I modi definiscono l'uomo.»

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martedì 28 marzo 2017

Film 1330 - Kong: Skull Island

Classico titolo imperdibile da vedere con papà!

Film 1330: "Kong: Skull Island" (2017) di Jordan Vogt-Roberts
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: padre
Pensieri: Un film colossale di cui si è parlato non poco nelle scorse settimane, questo nuovo arrivo al cinema di King Kong non mi è sembrato niente male. Anzi, molto meglio del previsto a dire il vero: ritmato, giocoso, ben contestualizzato, con un cast particolarmente ricco ed effetti speciali degni della creatura mastodontica che riproducono. Vero che le mie aspettative erano particolarmente basse, in ogni caso una piacevole sorpresa.
In particolare sono state 2 le cose che ho particolarmente apprezzato di questo titolo. Innanzitutto il montaggio particolare e la colonna sonora a ritmo serrato che vanno a creare una combinazione di musica e immagini veramente efficace, in più di un'occasione un connubio in grado davvero di fare la differenza; poi la distanza che separa "Kong: Skull Island" da "King Kong" di Peter Jackson. Qui si evita qualsiasi velleità artistica e si spinge l'acceleratore su azione e intrattenimento, cosa che ho particolarmente apprezzato - considerato di che prodotto stiamo parlando, insieme al fatto di non aver nuovamente tirato fuori l'amore fra Kong e la ragazza (qui solo accennata e molto discretamente): la storia è già sufficientemente assurda senza il bisogno di altri elementi bizzarri...
Curiosamente, invece, i due protagonisti Tom Hiddleston e Brie Larson sembrano venire fagocitati da tutto il carrozzone Kong senza trarne una particolare visibilità. Anzi, a dire il vero i due attori sono decisamente messi in ombra da un John C. Reilly in formissima e dal sempiterno Samuel L Jackson, attori di mestiere davvero capaci di rubare la scena. Non che le parti dei primi due siano particolarmente incisive - anzi! -, in ogni caso sono il tenente e il capitano ad aggiudicarsi la maggior parte delle battute, scene e primi piani (soprattutto nel primo tempo, tanto che dei due giovani protagonisti si fatica a ricordare volti e peculiarità).
Per quanto riguarda John Goodman, invece, devo dire che il suo personaggio qui mi ha molto ricordato quello interpretato in "Trumbo" il quale, a dire il vero, mi aveva a sua volta già ricordato la parte interepretata dall'attore in "Argo".
In ogni caso questo nuova versione di Kong non mi è dispiaciuta per niente. E' un intrattenimento facile facile anche se particolarmente violento (forse un po' troppo), in ogni caso un buon blockbuster, tecnicamente piuttosto ben fatto e dal buon ritmo per tutta la sua durata. Certamente una scommessa per un mercato oggi particolarmente saturato da ogni genere di mostro o racconto d'avventura - non a caso i timori sul successo economico di questo titolo erano piuttosto incalzanti: a fronte di una spesa di $185 milioni, pare che il film dovrà incassarne almeno 500 milioni per ritornare dei costi sostenuti - anche se bisogna ammettere che "Kong: Skull Island" è approdato nelle sale difendendosi egregiamente. Bisogna solo capire se riuscirà veramente a sfondare.
Ps. A quanto pare c'è una scena post credit 8che mi sono perso). Non uscite dalla sala prima che riaccendano le luci!
Film 1330 - Kong: Skull Island
Film 1604 - Kong: Skull Island
Cast: Tom Hiddleston, Samuel L Jackson, John Goodman, Brie Larson, Jing Tian, Toby Kebbell, John Ortiz, Corey Hawkins, Jason Mitchell, Shea Whigham, Thomas Mann, Terry Notary, John C. Reilly.
Box Office: $392.7 milioni (ad oggi)
Consigli: Budget monster e sforzi da pellicola ampiamente commerciabile per un risultato finale che a dire il vero funziona e performa bene per tutta la durata della pellicola (quasi due ore). Certamente non un capolavoro, ma preso per quello che è, abbracciandone l'anima ludica e un po' semplice, tutto sommato funziona. Vedere per credere
Parola chiave: Mostri.

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Bengi

giovedì 17 novembre 2016

Film 1240 - Miss Peregrine's Home for Peculiar Children

Avevamo già provato ad Oslo a vedere questo film, ma la progranmmazione ci aveva fregato e avevamo girato a vuoto. L'ultima sera a Copenaghen, invece, dopo aver passato tutta la giornata presso Tivoli - il parco a tema cittadino all'aperto (e dunque tutto sotto la pioggia di inizio autunno) - e dopo aver scoperto che lo zoo dall'altra parte della città chiudeva alle 17, abbiamo pensato che potesse essere una buona idea andare a riscaldarci al cinema, seduti comodi comodi in compagnia di un buon film (e le caramelle per Poe).

Film 1240: "Miss Peregrine's Home for Peculiar Children" (2016) di Tim Burton
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Tim Burton senza Johnny Depp funziona? Sì, e per niente male.
Tornato alle atmosfere di un tempo, abbandonati certi esperimenti poco felici, il regista ritrova una buona ispirazione, più che sufficiente a connotare questo "Miss Peregrine" di un certo fascino tra il fiabesco e l'inquietante. Come, del resto, è sempre stato il marchio di fabbrica di Burton.
Eva Green è perfetta nella parte e anche se è suo il primo nome dei titoli di coda, di fatto il personaggio del titolo ha pochissime scene, troppo poche a dire il vero! Intrigante, misteriosa, magica e magnetica, così è Miss Peregrine e così è Eva Green, capace di una costante metamorfosi di personaggio in personaggio, perfettamente a proprio agio nel ruolo di femme fatale come in quello di gotico mentore di ragazzini dalle abilità speciali. O peculiari, per dirla col film.
In tutto questo, la storia del giovane Jake (Asa Butterfield) che si trova a confrontarsi con il magico e ogni tanto oscuro universo parallelo creato dalla stessa Peregrine in cui i ragazzi dotati vivono in un loop infinito per sopravvivere in eterno e scampare agli Hollowgasts che, si scoprirà, solo Jake può vedere (è peculiare anche lui, dopotutto). Ovviamente non è finita qui, perché oltre ai pericolosi mostri, ci si mettono anche altri peculiari diventati cattivi che, per sopravvivere e incrementare i loro poteri, si nutrono degli occhi dei loro simili e sono capitanati dall'inquietante Barron (Samuel L. Jackson). Sconfiggere loro e sconfiggere gli Hollow sarà l'avventura da affrontare, alla ricerca di un nuovo loop temporale in cui vivere e - attenzione spoiler! - organizzandosi per andare a salvare la povera Miss che si sacrificherà per salvare i propri protetti.
"Miss Peregrine's Home for Peculiar Children" è, quindi, una bella immersione in un universo nuovo e colorato, mostruoso e affascinante al contempo, ritrovata fantasia burtoniana in grado di riportare a certi bei ricordi vicini a "Edward mani di forbice", "Beetlejuice", "Frankenweenie" e ovviamente "Nightmare Before Christmas". Questa sorta di ritorno a casa del regista rincuora lo spettatore e anche se no, non siamo ai fasti di un tempo, il risultato finale di questa pellicola convince e affascina e regala una favola capace di evocare qualche incubo, il che mi pare rifletta particolarmente bene lo stile che ha reso così famoso il regista. Ho rivisto molto di Winona Ryder nella giovane Ella Purnell dagli occhioni enormi e il ruolo del nonno Abe (Terence Stamp) sarebbe andato sicuramente al fantastico Christopher Lee se non fosse scomparso di recente. Insomma, i richiami al "vecchio Burton" ci sono e si sentono forte e chiaro.
Così "Miss Peregrine" finisce per piacere per due motivi: è una storia intrigante che sa di avventura e promette di non finire qui e ristora quel fascino a cui Tim Burton ci aveva abituato e ci aveva fatto tanto impazzire. Vedere per credere.
Cast: Eva Green, Asa Butterfield, Chris O'Dowd, Allison Janney, Rupert Everett, Terence Stamp, Ella Purnell, Judi Dench, Samuel L. Jackson.
Box Office: $258.2 milioni
Consigli: Effetti speciali delle grandi occasioni, un cast azzeccato, la roca voce di Eva Green, un mondo bizzarro e affascinante, una fotografia particolarmente brillante, una canzone portante firmata da Florence and the Machine e, naturalmente, il magico tocco di un fantastico narratore, il tutto a servizio della storia di Ransom Riggs che qui vive di un racconto tra il fiabesco e l'horror che funziona e lascia soddisfatti. In Italia arriva a metà dicembre e può essere una buona alternativa alle scemenze natalizie che di solito sbucano ad hoc in quel periodo. E poi... Tim Burton è Tim Burton, ogni suo nuovo film è imperdibile!
Parola chiave: Time loop.

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mercoledì 7 settembre 2016

Film 1207 - Il momento di uccidere

Alla ricerca di una valida alternativa serale, sono approdato a questo film grazie alla proposta thriller di Netflix, rinnovando il mio incondizionato amore per la piattaforma di streaming a pagamento.

Film 1207: "Il momento di uccidere" (1996) di Joel Schumacher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Premesso che Sandra Bullock è la prima nell'elenco dei nomi degli attori ma appare solo in metà film e che, di fatto, la storia presenta le stesse caratteristiche-fotocopia di ogni altro libro o film di Grisham cui mi sia approcciato, "Il momento di uccidere" rimane comunque un prodotto piacevole nell'universo dei legal thriller made in USA.
Il pretesto è crudele: una bambina di colore viene rapita e stuprata quasi a morte da due giovani razzisti in uno Stato americano del sud dal passato pericolosamente contro le persone di colore, il Mississippi.
Riportata dalla sua famiglia, la bambina non faticherà ad identificare i suoi aggressori, cosicché i due verranno arrestati e assicurati a una giustizia che ne disporrà prontamente un processo che non vedrà mai la luce: il padre di Tonya, Carl (Samuel L. Jackson), si farà giustizia da solo uccidendo entrambi i giovani addirittura davanti alla folla riuniatasi in tribunale il giorno dell'udienza. Davanti a un tale numero di testimoni e un crimine così violento, sembra scontata la condanna del padre che, in ogni caso, assume il giovane avvocato Jake (Matthew McConaughey) e si dichiara non colpevole. Da qui, la storia racconterà l'esperienza del processo e le ripercussioni che l'evento avrà non solo sulla comunità - che vedrà addirittura riesumato il Ku Klux Klan -, ma anche sulle vite degli individui coinvolti.
Come dicevo all'inizio, "A Time to Kill" è un thriller dai caratteri giudiziari che funziona, pur riproponendo una buona dose di temi cari al suo autore. Non manca il giovane avvocato di provincia a cui viene affidato il caso più difficile della storia di quella comunità (e tendenzialmente lo vince); non manca l'aiutante-spalla che per un motivo o per un altro non può esercitare la professione; non manca l'ingognita della giuria, da influenzare quando non direttamente ricattare; non manca il tema razziale; non manca l'amata da proteggere o salvare. Questi, e non solo, gli elementi che ho riscontrato particolarmente simili ad altri già presenti nelle storie di Grisham come "L'uomo della pioggia", "La giuria", "Il cliente", "Il rapporto Pelican" o il libro "L'ex avvocato".
Volendo abbandonare per un attimo la prospettiva "alla Grisham", è chiaro che si tratta di un sistemico problema se non del famoso scrittore, quantomeno di un'industria cinematografica che, pur di inseguire un successo certo, non teme di riproporre al suo pubblico sempre la stessa identica idea. Non contano le varianti, il nucleo è sempre lo stesso e chi non apprezza il genere o l'opera da cui è tratto il film, faticherà ad appassionarsi a un titolo come questo. Siamo nell'ottica del visto uno visti tutti.
Se, invece, si tiene ben presente a quale tipo di prodotto siamo di fronte (e l'anno in cui è stato realizzato), ammetto che si possa godere della visione di questa pellicola non perfetta, ma con tre carismatici protagonisti, un processo avvincente e un verdetto che è un happy ending tanto desiderato quanto utopistico.
Ps. Candidato a un Golden Globe per la performance di Samuel L. Jackson come Miglior attore non protagonista.
Cast: Sandra Bullock, Samuel L. Jackson, Matthew McConaughey, Kevin Spacey, Brenda Fricker, Oliver Platt, Charles S. Dutton, Ashley Judd, Patrick McGoohan, Donald Sutherland, Chris Cooper, Kiefer Sutherland.
Box Office: $152 milioni
Consigli: Chi ama i romanzi di Grisham e/o le pellicole tratti da essi, non mancherà di apprezzare anche questo "A Time to Kill", un thriller dai toni drammatici che vive delle performance dei suoi protagonisti e di una storia ricca di accadimenti. Per gli altri, meno appassionati della combo Grisham-legal thriller, il risultato finale potrebbe risultare ampiamente copia-incollato da una qualunque delle altre storie del famoso autore, pur rappresentando un dignitoso esempio del filone cinematografico di riferimento. In ogni caso, per una serata che richieda qualche emozione forte e non poco gergo legale, "Il momento di uccidere" è un ottimo candidato.
Parola chiave: Legittima Suspicione.

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giovedì 1 settembre 2016

Film 1204 - The Legend of Tarzan

Papà voleva vederlo e siamo corsi al cinema prima che lo togliessero dalla programmazione.

Film 1204: "The Legend of Tarzan" (2016) di David Yates
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: padre
Pensieri: Non che sia brutto, ma nemmeno così soddisfacente. Mi aspettavo avventura, salti mozzafiato, un'aura selvaggia in totale constrasto con la schiacciante civiltà... E invece Tarzan è uno di noi. Che delusione.
Caratterizzato da un'ondata clamorosamente odiosa di flash back e rallenty, "The Legend of Tarzan" è tutto tranne che legendario, anche se in definitiva non posso dire che sia un totale disastro. Il costante muso lungo di Alexander Skarsgård - che non riesce ad uscire dal personaggio di Eric di "True Blood" nemmeno nella giungla - è un po' il corrispettivo della monoespressione di Owen (Chris Pratt) di "Jurassic World" e anche se tutto sommato sappiamo che la recitazione è l'ultimo degli elementi rilevanti di queste faraoniche produzioni, mi lascia comunque perplesso che l'unico modo per caratterizzare questo personaggio sia il cruccio costante. Margot Robbie fa onestamente la sua parte - che pure non è niente di che - e anche se mi scoccia ammetterlo, perché di fatto è un riproporre sempre lo stesso personaggio, di fatto a salvare la baracca ci pensa Samuel L. Jackson, cui è affidato l'unico ruolo comico che aiuta ad alleggerire la pesantezza della missione. Christoph Waltz, invece, fa il cattivo. Ah no, dovevo dire come al solito.
Insomma, anche se tra mille evidenti problemi, Tarzan 2016 porta a casa un risultato che tecnicamente è ben curato, pur con un evidente problema di effetti speciali (che sono brutti) e di sceneggiatura, che nel finale si produce in una cavalca dei bisonti distruttori che è qualcosa di ridicolo. Ci sarebbe voluta decisamente una maggior dose d'azione e di volteggio aereo invece di tutta una serie di sottotrame inutili: siamo al cinema per vedere Tarzan signore della giungla, non per uno spaccato sociale del Congo belga. Non perché non sarebbe un interessante elemento da approfondire, ma perché, senza girarci intorno, la finta contestualizzazione d'impegno in un prodotto simile fa un po' ridere, specialmente quando abbiamo come finale un'orda di bisonti aizzati da enormi scimmie che distruggono un'intera città. Non so se ho reso l'idea.
Quindi sì, ammetto che questo "The Legend of Tarzan" non mi ha soddisfatto, né si è avvicinato alle mie aspettative, anche se nella devastazione cinematografica di questa estate 2016, non è certo il prodotto peggiore che ho visto, anzi! Dunque non una pellicola soddisfacente, ma nemmeno un risultato così pessimo. Rimango sulla linea di confine così come ci rimane questo film: né bene, né male.
Cast: Alexander Skarsgård, Samuel L. Jackson, Margot Robbie, Djimon Hounsou, Jim Broadbent, Christoph Waltz, Casper Crump, Hadley Fraser.
Box Office: $354.6 milioni
Consigli: E' il primo film sul leggendario personaggio che vedo e, nonostante la mia ignoranza, mi pare che si discosti non poco dal classico modo di presentare Tarzan o almeno questa è l'idea che mi ha dato il film. Non posso dire se si tratti di una valida alternativa relativamente alle proposte legate al re della giungla, in ogni caso siamo di fronte a un tentativo di blockbuster riuscito solo a metà. Del resto la regia è dello stesso David Yates che non ha saputo sfruttare a dovere la battaglia finale nell'ultimo capitolo di Harry Potter, quindi non mi stupisco nemmeno troppo. Non terribile, non memorabile. Si può vedere e dimenticare e si può non vedere affatto.
Parola chiave: Diamanti.

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mercoledì 13 aprile 2016

Film 1115 - Jackie Brown

Non lo avevo mai visto e, pur avendone sentito parlare, non sapevo granché su questa pellicola. Mi sono deciso a recuperarla per scoprire qualcosa in più sull'attrice protagonista.
Film 1115: "Jackie Brown" (1997) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Jackie Brown" è un film stupendo, vero capolavoro! Non me lo aspettavo e la sorpresa è stata più che gradita.
In tutta onestà è più questo il Tarantino che preferisco, lungo e dettagliato nell'introdurre la sua storia, ma attaccato a una realtà, non importa quanto personale. "Jackie Brown" ha un suo modo di presentare il suo mondo, il suo microcosmo e funziona alla grande, senza bisogno di troppe trovate splatter, fiumane di dialoghi o una retorica per immagini troppo spiccata. Poi mi rendo perfettamente conto che, in certi casi, il Tarantino più "carico" abbia saputo dare frutti eccelsi, ma rimane il fatto che io lo preferisco in questa veste più... sobria.
Comunque questa pellicola mi ha davvero coinvolto, sono rimasto incollato allo schermo per le 2 ore e mezza di durata e il finale mi ha molto appassionato: dopo tutto il gustoso preambolo, la storia non tradisce le aspettative e regala una conclusione da thriller da manuale. Basta avere un po' di pazienza e dare il tempo a tutti i nodi di venire al pettine, ovvero tutte le sottotrame di venire a galla, così da arrivare al succoso momento della verità: ce la farà Jackie (Pam Grier) a non farsi uccidere, non andare in galera e in aggiunta far rientrare $450,000 dal Messico? La risposta in questo film.
Ps. Candidato a 2 Golden Globe per i Migliori attori Pam Grier e Samuel L. Jackson (che ha vinto come Miglior attore anche al Festival del Cinema di Berlino), ha ricevuto una sola candidatura all'Oscar come Miglior attore non protagonista per Robert Forster.
Cast: Pam Grier, Samuel L. Jackson, Robert Forster, Bridget Fonda, Michael Keaton, Robert De Niro, Michael Bowen, Chris Tucker, LisaGay Hamilton.
Box Office: $74.7 milioni
Consigli: Tratto dal romanzo "Rum Punch" di Elmore Leonard, terzo film ed unico fino ad ora ad essere tratto da materiale non originale di Tarantino, questa pellicola è davvero un appuntamento imperdibile per gli amanti del regista, ma meriterebbe una chance anche dal resto del pubblico. Fuori, infatti, dai recenti canoni tarantiniani, "Jackie Brown" è una vera e propria sorpresa con botto nel finale che dovrebbe riuscire a conquistare un po' tutti, purché disposti a spendere due ore e mezza di tempo in favore di questo titolo. Bello, appassionante e ben fatto, con una grande protagonista (e un grande cast).
Parola chiave: Hostess.

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domenica 6 marzo 2016

Film 1095 - Django Unchained

Altro dvd dalla mucchia dell'acquisto selvaggio, stesso weekend senza la rete.
Film 1095: "Django Unchained" (2012) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sarà almeno un mese che tento di finire "The Hateful Eight" e non ne ho mai voglia, ma di rivedere "Django" ero davvero impaziente.
E' bel film, ben fatto, divertente, di intrattenimento, agghiacciante e vero e proprio omaggio, se non dichiarazione d'amore, al genere western da parte di un Tarantino più ispirato che mai. Che, tra le altre cose, riesce a radunare non pochi cameo (quello di Franco Nero su tutti).
Francamente non ricordavo che il film fosse così splatter, ma la mancanza è mia. In ogni caso credo che la cosa sia dovuta più che altro al fatto che, al cinema, ero rimasto particolarmente colpito e coinvolto dalla performance di DiCaprio, magnetico, inquietante e bestiale nel ruolo di Calvin Candie. Quando si arrabbia davvero, scoperta la bugia dei due protagonisti, fa veramente paura. Ed è così bravo che è impossibile distrarsi, tanto è magnetico. Quantomeno una nomination all'Oscar gliela potevano dare.
L'Oscar, invece, lo ha vinto Christoph Waltz che, grazie a Tarantino e nel giro di soli 3 anni, si aggiudica il secondo riconoscimento da parte dell'Academy. Foxx che invece è protagonista, non se lo sono considerati in molti. Anche se, devo ammetterlo, il ruolo qui gli calza a pennello.
In ogni caso - e nonostante la lunghezza della pellicola (2h e 45 minuti) - il film scorre benissimo e funziona per tutto il tempo, grazie a una sceneggiatura ben scritta che si prende i suoi tempi e gioca con i personaggi prendendola sempre da lontano, ma trovando il modo per giustificare premesse così lunghe. Insomma, "Django Unchained" è un ottimo film.
Ps. Oscar a Waltz e alla sceneggiatura di Tarantino.
Film 512 - Django Unchained
Film 1095 - Django Unchained
Film 1607 - Django Unchained
Cast: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, Samuel L. Jackson, Don Johnson, Walton Goggins, James Remar, Dennis Christopher, James Russo, David Steen, Franco Nero.
Box Office: $425.4 milioni
Consigli: Gli amanti di Tarantino andranno in brodo di giuggiole per questo titolo, degno successore dell'altrettanto riuscitissimo "Bastardi senza gloria". Il cast di attori è azzeccatissimo, lo splatter e le sparatorie di certo non mancano, la storia è avvincente e ben scritta e la colonna sonora pazzesca. tarantino fa sempre il suo sporco lavoro con dedizione e attenzione e si vede davvero quanto il suo amore per il cinema e per il fare cinema sia genuino. E "Django", come dichiarazione, gli è venuto proprio bene. Da vedere.
Parola chiave: Tedesco.

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mercoledì 22 luglio 2015

Film 958 - Kingsman: Secret Service

Perso al cinema, recuperato a casa.

Film 958: "Kingsman: Secret Service" (2014) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: L'incasso è stato stratosferico per una pellicola britannica, il cast era delle grandi occasioni, alla regia chi ha portato in sala "X-Men - L'inizio" e "Kick-Ass"... I presupposti c'erano.
E, infatti, "Kingsman: The Secret Service" (quel "The" nel titolo italiano andava assolutamente tolto, mi rendo conto), è un action che fa veramente il botto: scene di combattimento potentissime e amplificate nella loro teatralità dai vari rallenti, numerosi momenti splatter a cui si accompagnano momenti comici ai limiti del consentito, una premessa molto formale per una resa d'insieme che è molto meno "impettita" di quanto non ci si sarebbe aspettato. Insomma, questa pellicola funziona bene e intrattiene ancora meglio.
La storia è semplice e non certo innovativa, ma la personalizzazione del tutto rende questo prodotto sufficientemente differenziato da rimanere impresso: di fatto parliamo di una sorta di scuola per agenti segreti come potrebbe essere stato qualunque training di James Bond, gadget assurdi compresi. C'è una minaccia globale da sventare, un pazzo assurdo che si fa aiutare da una scalmanata che al posto delle gambe ha delle lame con cui sgozza e mutila la gente e il tutto - tra baruffe, scazzottate, sparatorie e uccisioni varie - è condito con una buona dose di humor (inglese) e di eleganza impeccabile (ancora più inglese). Abbiamo il mentore (Colin Firth) che vedrà del potenziale nel ladruncolo di periferia con problemi familiari (Taron Egerton) e deciderà di farlo partecipare al programma per selezionare il nuovo Kingsman, cui il padre del ragazzo era membro. Sarà divertente seguire l'allenamento e le prove assurde cui saranno sottoposti i candidati, non prive di crudeltà. Ma, del resto, questo film non risparmi al suo spettatore niente di crudo: una scena in particolare metterà a dura prova anche i più impassibili durante una strage generale in una Chiesa dove un tutti contro tutti decreterà la morte di ognuno presente. E' stata veramente una scena dura da seguire, lo ammetto. In ogni caso il prezzo dei film d'azione è anche questo e, ricordandoci che è pur sempre finzione, si procede verso la conclusione.
"Kingsman: Secret Service" è un prodotto molto dinamico, veloce, anche caotico per certi versi, ma nell'insieme un buon esempio di cinema d'intrattenimento misto comico-d'azione contemporaneo, con un cast veramente buono e una cura delle immagini che traspare fin da subito: anche i più piccoli dettagli concorrono a formare un'idea d'insieme che è compatta e arriva perfettamente allo spettatore, al quale di questo "Kingsman" rimarranno certamente impressi i "balletti" della morte della pazza con le gambe di metallo, lo stile curatissimo degli agenti segreti e la bella fotografia. Mi rendo conto che certe scene e contenuti sono un po' forti, ma alla fine non è questo ciò che rimane come idea generale del film, decisamente migliore di molti prodotti simili, nonché dei tanti film usciti ultimamente. Il sequel è già stato annunciato, non ci resta che attendere.
Ps. Dicevo grande cast: Colin Firth, Samuel L. Jackson, Mark Strong, Taron Egerton, Michael Caine, Jack Davenport, Sofia Boutella, Sophie Cookson, Hanna Alström e nientemeno che Luke Skywalker in persona, ovvero Mark Hamill.
Film 958 - Kingsman: Secret Service
Film 1396 - Kingsman: Secret Service
Film 1427 - Kingsman: The Golden Circle
Film 2095 - The King's Man
Box Office: $403.8 milioni
Consigli: Basato sul fumetto "The Secret Service" di Mark Millar e Dave Gibbons, questo film ricalca un po' stile e toni di "Kick-Ass" con l'aggiunta del ben più affascinante glamour inglese. Le scene d'azione sono ricreate alla perfezione, Taron Egerton è un giovane da tenere d'occhio e questa pellicola un titolo perfetto quando si ha voglia di qualcosa di divertente, veloce e anche un po' violento. Non sapevo cosa aspettarmi e sono rimasto piacevolmente colpito: in tutto il marasma di pellicole deludenti uscite o in cui mi sono imbattuto quest'anno, finalmente una bella sorpresa. Da rivedere!
Parola chiave: Chip.

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sabato 20 giugno 2015

Film 953 - Jurassic Park

"Jurassic World" era alle porte e non potevo andarlo a vedere al cinema senza recuperare la precedente trilogia, della quale tra l'altro mi mancava ancora il terzo capitolo. Dunque mi sono messo subito all'opera per rimediare!

Film 953: "Jurassic Park" (1993) di Steven Spielberg
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Niente da fare, capolavoro. Fantastico anche a 22 anni di distanza, ugualmente di intrattenimento nonostante le innumerevoli volte in cui l'ho visto e rivisto. Senza contare l'effetto nostalgia che questa visione mi ha scatenato.
Bei tempi, bei ricordi, ma soprattutto bei dinosauri che Spielberg riesce a portare sullo schermo con l'aiuto di ricostruzioni meccaniche e, per niente scontato, di effetti speciali digitali che sono qualcosa di pazzesco. Come i tre dottori Grant, Sattler e Malcolm (Sam Neill, Laura Dern, Jeff Goldblum) anche noi spettatori rimaniamo pietrificati di fronte allo spettacolo che il parco di Hammond (Richard Attenborough) riesce ad offrirci, tra meraviglie gigantesche e pericolosissime, ma soprattutto spettacolari da vedere nel '93 come nel 2015 (chapeau!). Francamente ancora oggi guardo "Jurassic park" non solo con ammirazione, ma con rinnovato stupore per la qualità di quanto è riuscito a mettere in scena Spielberg, all'epoca ormai lanciassimo nell'olimpo della cinematografia mondiale (oggi, tra le alte cose, è il 40esimo anniversario dell'uscita nelle sale americane de "Lo squalo", un altro suo capolavoro).
E' vero, la saga verrà un po' rovinata dai successivi due episodi, eppure grazie a questo primo eccellente titolo, il 'parco giurassico' è riuscito ad entrare nell'immaginario collettivo in maniera così potente e radicata da suscitare interesse anche vent'anni dopo la sua uscita, con un ritorno nelle sale nel 2013 delle riedizione della pellicola in 3D, espediente (pro nostalgici, ma anche pro portafoglio) che ha fatto incassare altri 95 milioni di dollari, da aggiungere ad un bottino già ricco e, così, lievitato oltre il miliardo di incasso. Cifre mostruose, forse non a caso.
Tra l'altro, curioso, il gioco a specchio tra realtà e finzione, parco di divertimenti e franchise, un mix di elementi che spazia tra il cinematografico e il reale, dato che le attrazioni su "Jurassic Park" esistono davvero (per esempio agli Universal Studios di Osaka, in Giappone), come esiste un merchandise ufficiale legato al film e al logo di quest'ultimo sia nella realtà che all'interno del film. Una sorta di marketing nel marketing, forse più efficace perfino del product placement. Interessante.
Comunque, al di là di possibili approfondimenti di studio, "Jurassic Park" rimane una delle pietre miliari dei blockbuster, uno dei titoli più conosciuti e riconoscibili di sempre, una delle pellicole più iconiche della filmografia di Spielberg. Per me, davvero, un capolavoro.
Ps. 3 Oscar: Miglio sonoro, effetti sonori ed effetti speciali.
Pss. Nel cast Sam Neill, Laura Dern, Jeff Goldblum, Richard Attenborough, Bob Peck, Martin Ferrero, B.D. Wong, Samuel L. Jackson, Wayne Knight, Ariana Richards, Joseph Mazzello.



Film 953 - Jurassic Park
Film 955 - Il mondo perduto - Jurassic Park
Film 957 - Jurassic Park III
Film 961 - Jurassic World
Film 965 - Jurassic World
Film 1079 - Jurassic World
Film 1361 - Jurassic World
Film 1668 - Jurassic World: Fallen Kingdom
Box Office: $1,029,939,903
Consigli: Effetti speciali da urlo, colonna sonora di John Williams stupenda e indimenticabile (tanto che la replicheranno praticamente in ogni film successivo della saga), un cast che con questa pellicola ha certamente trovato un suo spazio all'interno del mondo cinematografico. Spielberg porta al cinema Michael Crichton e lo rende indimenticabile grazie ad un'esperienza visiva da ammirare e da cui essere spaventati. Oltre che, perché no, un'idea dalle implicazioni su cui riflettere bene (ancora oggi). Insomma, un film da vedere e rivedere, da cui lasciarsi inquietare e divertire. Un tuffo nel passato che, a più di vent'anni di distanza, fa ancora la sua eccelsa figura.
Parola chiave: DNA.

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giovedì 7 maggio 2015

Film 930 - Avengers: Age of Ultron

Il film forse più atteso della stagione, sicuro campione di incassi eppure atteso al varco per monitorarne ogni aspetto, dalla qualità al box-office ai record da infrangere. Non potevo aspettare o temporeggiare, il momento degli Avengers è adesso.

Film 930: "Avengers: Age of Ultron" (2015) di Joss Whedon
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Carla, Claudia
Pensieri: Gli Avengers 3 anni fa avevano convinto praticamente tutti ad andare a vederli al cinema, almeno per farsi un'idea di cosa volesse dire avere Thor, Capitan America, Hulk e Iron Man riuniti sullo stesso schermo (una figata, sinceramente). Questo secondo richiamo, vaccino contro il malessere da quotidianità, era scontato facesse faville al botteghino, ma non così scontato che avrebbe riportato gli stessi clamorosi successi del primo film ($1.518 miliardi). A due settimane dalla sua uscita pare evidente che anche questo secondo episodio riuscirà nella titanica impresa di conquistare miliardi e fare felici la Marvel e Stan Lee. Ma anche noi.
"Avengers: Age of Ultron" ha, appunto, meno di quel magico appeal che il primo "The Avengers" aveva, mancando il richiamo della novità e l'eccitazione da mix di personaggi (quello che proviamo ora per il connubio tra Batman e Superman, per dire). Ora che tutti i vari supereroi hanno trovato un loro spazio - sia nella storia che nel calendario Marvel, che come sappiamo prevede uscite a pioggia di pellicole tratte da fumetti da qui al 2020 -, la curiosità derivava più che altro da una serie di aspetti che per l'altro film erano più relativi: di cosa si parlerà? Come sarà il risultato finale? Sarà un degno successore, nonché una buona storia capace di valorizzare tutto ciò che su ognuno dei personaggi è già stato prodotto?
Perché diciamoci la verità, anche se "The Avengers" avesse fatto schifo, in tanti sarebbero accorsi comunque a vederlo anche solo per togliersi lo sfizio di cui si parlava all'inizio, mentre questa volta la scommessa era proprio riportare in sala tutti gli spettatori riuscendo nell'impresa di dare loro qualcosa non solo che valesse la pena di essere visto, ma anche migliore del precedente, sia a livello di storia che di realizzazione.
Per quanto riguarda il primo aspetto, direi a caldo (il film l'ho visto ieri sera) che ci siamo, per quanto alcune questioni ancora mi rimbalzino in testa. In particolare: l'inizio del film mi è sembrato un po' lento, non riuscivo a capire bene dove si volesse andare a parare, nonostante il piacere di passare un po' di tempo in compagnia degli Avengers; poi la questione dei gemelli Wanda e Pietro, che dopo un inizio scoppiettante e carico di odio represso, cambiano idea in un batter d'occhio. Ok che, come dice la ragazza, Ultron non lascia loro molta scelta, ma allearsi con colui che hanno disprezzato dalla loro infanzia in poi, motivo scatenante per il quale si sono sottoposti a esperimenti e mutamenti genetici... Insomma, mi sembra un tantino avventato. Non impossibile, certo, ma forse una decisione da maturare con un minimo approfondimento in più. Poi capisco che la pellicola già dura 141 minuti e se si fossero dovevano aggiungere anche i turbamenti psicologici dei gemelli forse andavamo un pochino alla deriva. Tant'è, io mi sono comunque chiesto se non si sia un po' tirato via.
Per quanto riguarda il nemico Ultron, invece, devo dire che ho apprezzato. Cattivo è cattivo, sembra pure umanamente pazzo, nonostante sia un robot. Ecco, forse a volte è perfino troppo umano per essere un'intelligenza artificiale superiore. Sull'intelligenza artificiale direi che ci si stia sbizzarrendo alquanto ultimamente. "Humandroid", "Ex Machina", "Oblivion", "Interstellar", "Automata" sono tutti titoli che recentemente hanno messo l'A.I. al centro delle loro storie, dunque non mi stupisco che anche Joss Whedon ne abbia fatto cospicuo uso. Che poi, da profano delle storie originali, non so dire se Stan Lee avesse già spiattellato questa idea in qualche fumetto. In ogni caso Ultron è promosso, la sua realizzazione è buona, la sua presenza in scena spesso inquietante, tanto che pare la produzione prenda in prestito un linguaggio cinematografico più comune a quello dell'horror che dei blockbuster commerciali.
Relativamente la realizzazione, invece, direi che i $330.6 milioni spesi per produrre il film siano stati opportunamente spesi. Solo alcune scene mi sono sembrate sotto lo standard, concentrate principalmente nella scena iniziale di Sokovia con il barone Wolfgang von Strucker. Niente di grave, si tratta solo di una serie di sequenze velocissime in cui mi è parso tutto talmente veloce da palesarne la finzione. Il risultato finale non ne risente e, anzi, certe scene sono talmente spettacolari da risultare sbalorditive (vedi l'ultima in cui tutti i Vendicatori combattono insieme).
In generale, quindi, attesto la mia soddisfazione relativamente a "Avengers: Age of Ultron", blockbuster testosteronico che riesce però a piacere un po' a tutti, giocandosi i suoi assi nella manica in maniera intelligente, calibrando bene le dosi tra scazzottate e distruzione totale, comicità, colpi di scena, nerdismo spinto e perfino qualche rassicurante quadretto familiare convenzionale. Insomma, non manca nulla e anche se magari non ha esattamente un'attitudine filosofica, quantomeno riesce perfettamente nel suo intento primario: intrattenere lasciando soddisfatti. E, da non sottovalutare, pur essendo il secondo capitolo di una quadrilogia ("Avengers: Infinity War" uscirà diviso in due parti il 4 maggio 2018 e il 3 maggio 2019), non si ha mai la sensazione che si tratti di una storia-ponte funzionale solo a traghettare gli eventi ai prossimi episodi e spillarci qualche soldino in più. E' puro intrattenimento: bello da guardare e piacevole da seguire. Bel sequel. - The Avengers
Film 411 - The Avengers
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Film 930 - Avengers: Age of Ultron
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- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
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Film 1193 - Thor: The Dark World
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Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
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Box Office: $677.1 milioni (ad oggi)
Consigli: I personaggi sono tanti, ma la storia riesce abbastanza bene a raccontarli in maniera non bidimensionale. E' vero che ci si concentra più su alcuni di loro (Iron Man, Capitan America e Vedova Nera), ma in generale il racconto è ben bilanciato. Il cast non è ricco, di più: Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Don Cheadle, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Cobie Smulders, Anthony Mackie, Hayley Atwell, Idris Elba, Stellan Skarsgård, James Spader, Samuel L. Jackson, Linda Cardellini, Claudia Kim, Thomas Kretschmann, Andy Serkis, Julie Delpy. Anche solo per il districarsi di tutti i loro personaggi all'interno della storia, Whedon dovrebbe essere apprezzato per esser riuscito a portare a compimento questa missione di sceneggiatura. Un plauso anche per aver compinato i vari universi dei singoli supereroi in un unico scenario generale che non li mortifica e ne conserva le caratteristiche identitarie. Il compito non era facile, considerate anche le aspettative un po' da tutte le parti. Il risultato finale è un secondo capitolo sugli Avengers solido e di grandissimo intrattenimento, con scene d'azione mozzafiato e un nemico robotico che parrebbe davvero invincibile. Insomma, "Avengers: Age of Ultron" è un titolo perfetto per chi ama i supereoi (tutti o anche uno solo della combricola), ma anche per chi apprezza i film d'azione o in generale i blockbuster americani. Perfetto per lasciarsi trasportare in una vera e propria avventura ai confini tra il nostro mondo e ancora non si sa quanti altri (vedi la scena finale dopo i titoli di coda!), per una serata carica di emozioni. Si esce dal cinema imitando le mosse di uno qualunque dei Vendicatori...
Parola chiave: Gemme dell'Infinito.

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Bengi