domenica 5 febbraio 2012

Film 363 - Midnight in Paris

Ultimo film del 2011!


Film 363: "Midnight in Paris" (2011) di Woody Allen
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Nonostante certe critiche per la banalità della resa del messaggio - goditi il presente e non sognare il passato perchè ti dimentichi di assaporare il tuo attimo - devo dire e con forza ribadire che "Midnight in Paris" è il mio personalissimo colpo di fulmine del 2011. Allen è un narratore che mi piace (tra i suoi film che ho visto: "Io & Annie", "Hannah e le sue sorelle", "Celebrity", "La maledizione dello scorpione di giada", "Hollywood Ending", "Anything Else", "Match Point", "Scoop", "Vicky Cristina Barcelona" e "Basta che funzioni") e molti dei suoi temi soliti - domande sulla vita e il suo senso, meccanica del destino, critica alla classe sociale medio-alta, relazioni di coppia - sono presenti anche in questo suo ultimo prodotto, tra i più commerciali da lui mai realizzati.
Cambio di cornice con, per sfondo, la Tour Eiffel, questa pellicola è una storia d'amore per tante cose che non sono la donna della coppia in questione (Wilson/McAdams): c'è l'amore per la città, per la cultura, per le piccole cose della vita, per la creatività e per la bellezza globale che circonda chiunque di noi.
E' un film che lascia tendenzialmente ottimisti, nonostante le domande esistenziali del protagonista Gil e il suo snervante basso profilo, la famiglia americana di Inez tanto saldamente e ostinatamente legata al 'logo' USA e al disincanto che il messaggio del film stesso produce: non ha senso il guardarsi indietro nostalgico se ci dimentichiamo di vivere il nostro presente.
Buono (e bello) il cast molto glam e internazionale, tra cui alcuni premi Oscar: Owen Wilson e Rachel McAdams (già citati), poi ancora Michael Sheen, Kathy Bates, Marion Cotillard e Adrien Brody. Spicca, non tanto per l'elevata qualità artistica dell'interpretazione, la partecipazione alla pellicola di Mme. Carla Bruni con una particina tanto chiacchierata da destare molta curiosità. Fa un po' ridere, lo ammetto, non tanto perchè l'espressività sia pessima, ma perchè l'auto-doppiaggio in italiano con finto accento francese cade in una spirale dell'assurdo che mal gioca a favore dell'artista (no, le virgolette non voglio metterle) ormai italo-francese. La parte, comunque, è molto piccola e non fondamentale. Rimane comunque l'unica italiana ad aver preso parte al film.
Insomma, per finire posso dire che ho ampiamente gradito e trovo più che meritate le 4 nomination all'Oscar che il film porta alla prossima cerimonia di premiazione del 26 febbraio. Non credo vincerà nulla tra Miglior film, regia, sceneggiatura e scenografia, ma rimane il fatto che, almeno per una volta, l'Academy si è ricordata che il Woody Allen contemporaneo esiste ed è ancora capace di raccontare il suo punto di vista.
Consigli: Bello e piacevole, ben girato e con una 'magica' storia da raccontare. Da vedere non solo perchè di un grande regista, ma perchè racconta con passione l'amore per una città, analizza puntualmente certi aspetti umani del quotidiano e ricostruisce in maniera affascinante un pezzetto di passato capace di lasciare senza fiato.
Parola chiave: Romanzo.

Trailer

Ric

4 commenti:

  1. Indovina un po'?! L'ho amato anche io....chissà perchè!!
    La finta ventenne

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  2. Certo, aveva tutte le carte in regola per far palpitare il cuore e far viaggiare la mente: si può dire che tutte le storie ambientate a Parigi partano almeno "col piede giusto". Se poi ci metti l'indubbia mano maestra di un regista come Allen, attori da Oscar (quelli che comunemente si definiscono "belli e bravi"), una pioggia primaverile, musiche lontane, la notte che sembra onnipresente e un sapore malinconico in una storia scritta apposta per disegnare sorrisi sognanti sulle bocche degli spettatori, il gioco è fatto. Eppure mescolare ingredienti così palesemente mescolabili per ottenere un risultato così palesemente d'impatto non significa che sia facile farlo. E non significa che tutti siano in grado di farlo. Scrivere una storia di romanticismo e malinconia a Parigi per Allen non significa semplicemente scrivere una storia romantica e malinconica ambientata a Parigi. E' molto di più.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Decisamente non da tutti e decisamente non facilmente realizzabile. Allen ha 77 anni ed è ancora tra i più prolifici registi/scrittori/artisti che ci sono in circolazione; motivo che, già da solo, è incentivo per andare a vedere ogni sua opera distribuita in sala. Questo "Midnight in Paris" non sembra solo, come dici tu, 'una storia scritta apposta per disegnare sorrisi sognanti sulle bocche degli spettatori', ma lo diventa proprio! Chi guarda sa perfettamente che il messaggio non è dei più spensierati, eppure la speranza che le cose seguano il loro vero corso, che nonostante tutto vale la pena seguire i propri sogni, la propria vocazione, aggiungono quel tocco 'magico' (e mai come qui la parola è adatta...) che ti fa uscire dalla sala con un piacevole sorriso di soddisfazione.
    E, ovviamente, un po' del merito va anche a Parigi...

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