Comincia ufficialmente qui la 'Settimana del malato', ovvero 5 serate ognuna caratterizzata da un film diverso, ma dalla stessa compagnia di Leoo (tra febbre e influenza).
Film 523: "Hitchcock" (2012) di Sacha Gervasi
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Leoo
Pensieri: Questo film è come un lunghissimo contenuto speciale, come un dietro le quinte, un evento per cui abbiamo un pass speciale e possiamo accedere ad ogni retroscena. Di cosa? Della genesi di uno dei film più famosi di tutti i tempi: "Psycho".
Se ciò già non vi gasasse abbastanza, il cast di attori che si è prestato a questo interessante esperimento cinematografico è delle grandi occasioni: i due premi Oscar Anthony Hopkins e Helen Mirren, poi Scarlett Johansson, Toni Collette, Jessica Biel, Michael Stuhlbarg, Danny Huston... Insomma, personalmente avevo un grande interesse nei confronti di questa pellicola che, fortunatamente, non mi ha deluso. Anzi, sono rimasto piuttosto affascinato da questo prodotto cinematografico e, anche se Hopkins nei panni di Hitchcock non mi sembrava la scelta più azzeccata, la visione in lingua mi ha sufficientemente convinto (ma continuo a pensare che di aspetto non si somiglino).
Protagonista a parte, devo dire che anche se il film fondamentalmente è una sorta di biopic sul grandissimo regista, la vera protagonista della storia è la moglie Alma Reville, ottima spalla silenziosa, capace di eclissarsi dietro l'imponente figura di un uomo che è costantemente sotto l'occhio dei media e indicato come uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
Tra gli aspetti migliori di questa pellicola, quindi, oltre a quelli tecnici della realizzazione di "Psycho" (in Italia "Psyco") è proprio il rapporto matrimoniale della coppia che, negli anni, si è dovuta scontrare con la fama e le ossessioni di Hitchcock sia per il suo lavoro che per le sue attrici. La grande forza del carattere della Reville la rendono un personaggio magnetico degno di stima e Helen Mirren riesce, come sempre, a costruire magnificamente il suo personaggio, caricandolo di sfaccettature ed emozioni tanto umane quanto percepibili per lo spettatore. Personalmente mi sono sentito molto coinvolto dalla sua storia e in più di un'occasione ho tentato di mettermi nei suoi panni tentando di capire cosa dovesse sigificare essere la moglie di un tale personaggio pubblico. Hitchcock il re della suspense, il grandissimo maestro del cinema, al centro di ogni merito e onore, coinvolto anima e corpo nei suoi progetti e nelle sue manie e morbosità. Convivere con una tale figura non dev'essere stato facile e, per quanto rappresentata tramite il filtro della fiction, devo dire che sono rimasto molto affascinato dalla Reville, forte, onesta e leale - per non dire devota - compagna di una vita. Trovo sia lei il personaggio vincente di questo "Hitchcock".
Il ritratto del regista, invece, mi è sembrato più controverso, ma probabilmente ne sono rimasto meno colpito in quanto ero già a conoscenza di alcuni aspetti della sua personalità. Il voyerismo, per esempio, mi mancava, ma l'attaccamento ossessivo alle proprie attrici, le costanti attenzioni e ossessioni mi erano già note. Chiaramente ciò che si vede qui aiuta a farsi un'idea della persona e non solo dell'artista, un puzzle composto di pezzi caratteriali che la sceneggiatura riesce a rendere in maniera piuttosto efficace (anche grazie a Anthony Hopkins, chiaramente).
Anche se più marginali rispetto a Mirren e Hopkins, completano il quadro Scarlett Johansson nella parte di Janet Leigh (che per il suo ruolo in "Psycho" ottene la sua unica nomination all'Oscar) e Jessica Biel nei panni di Vera Miles con cui Hitchcock che, per quanto il ruolo di quest'ultima sia veramente piccolo, mi sono piaciute.
A livello tecnico la pellicola mi è sembrata ben girata, con una bella fotografia luminosa e pulita e una colonna sonora appropriata. La nomination all'Oscar per il trucco mi è sembrata un po' un contentino e nemmeno troppo giustificata (come dicevo non mi ha sbalordito la somiglianza tra l'attore e il suo personaggio) e avrei trovato più giusto riconoscere qualcosa in più alla Mirren che la sola nomination ai Golden Globes.
Comunque "Hitchcock" mi è proprio piaciuto e l'ho guardato con interesse e piacere. Meritava qualcosa in più.
Ps. $21,591,608 di incasso mondiale.
Consigli: Interessante e ben rappresentato, è un buon modo per riscoprire e svecchiare la mitica figura del regista, approcciandosi in maniera più personale al suo lavoro e, soprattutto, alla sua persona. Per chi lo ama è certamente un prodotto da non perdere.
Parola chiave: Doccia.
Trailer
Bengi
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