Verso la fine... O forse no?
Film 788: "The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo" (2007) di Paul Greengrass
Visto: dal portatile di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Jason Bourne torna per l'atto finale, la sua uscita di scena cinematografica. Alla regia sempre Greengrass, in prima fila i soliti personaggi: Jason deve finire quello che ha cominciato.
Fin da subito il piglio di questo "Bourne 3" è adrenalinico, caotico, chiassosissimo e violento, più dei due precedenti capitoli messi insieme. Meglio, il risultato è assolutamente migliore. Matt Damon, come sempre, fa la sua figura nei panni del superagente infallibile, inattaccabile e mina vagante, ma con sotto sotto il cuore tenero. L'amore non c'è più, ora solo verità e vendetta per chi gli ha causato tanta sofferenza. Solo Pam Landy/Joan Allen è dalla sua e, guarda caso, è anche l'unica non corrotta che fa il suo lavoro. Gli altri insabbiano, celano, uccidono e tutto senza farsi troppe remore. In un mondo dove il bianco e nero si cerca di farlo diventare grigio in nome della veridicità, la cosa non solo ha senso, ma paga.
E' questo, infatti, il miglio film sulla saga di Robert Ludlum, felice connubio di action e thriller, con un pizzico di Bond (ma proprio un pizzico) e un cast di tutto rispetto che fa egregiamente il suo dovere (ho un debole per Pam, lo ammetto). Julia Stiles è sempre quella che trovo più fuoripista e forse, paradossalmente, il motivo per cui l'hanno scelta è proprio questo. In ogni caso, scelte di cast a parte - dopo 3 pellicole ormai è inutile stupirsi ancora - questa conclusione della trilogia calibra bene suspense e azione, sensazionali scoperte e rivelazioni che, finalmente, la trama metterà a disposizione anche del pubblico (chi è Jason, perché è diventato un superagente, cos'era Treadstone e cosa ci stava dietro? ecc ecc). Si può dire che sia una degna conclusione di saga, con un piglio crudo ma verosimile che, come dicevo prima, ha il suo valore.
Tutto sommato la saga su Bourne non è la mia preferita - e il prossimo capitolo non aiuterà a rilanciare il franchise - ma ammetto che guardarla non mi è dispiaciuto. Questo capitolo più degli altri mi ha ricordato il primo "Io vi troverò", tra scenari esotici e sempre differenti, con un eroe/protagonista che si confronta con i suoi demoni e spazza via tutti gli ostacoli che gli bloccano il cammino verso la personale metà, che sia la verità o i propri cari. Sono entrambi potenti perché non lasciano mai prendere fiato allo spettatore, lanciandolo al centro di un'azione forsennata, quasi difficile da decifrare sullo schermo tanto è irruenta e caotica. Ci sta, le botte si danno così, anche se alla lunga un po' disorienta. In ogni caso "The Bourne Ultimatum" è un buon titolo action-thriller.
Ps. Unico film su 4 a ricevere candidature all'Oscar, vince 3 statuette su 3 nomination: Miglior montaggio, montaggio sonoro e missaggio sonoro.
1° film: Film 774 - The Bourne Identity
2° film: Film 786 - The Bourne Supremacy
Box Office: $442,824,138
Consigli: Bourne non lascia scampo a nessuna sua vittima e agisce con tale violenza e precisione da lasciare spesso ammutoliti. una macchina, un soldato, ma anche una vittima. C'è molto dietro questo personaggio e c'è di più in questo film che negli altri. meno concentrati a rendere internazionale la vicenda e più intenzionati a dare risposte, con "The Bourne Ultimatum" la saga si riprende un diritto di parola che si era sbiadito con il secondo episodio. Molto più interessante dei predecessori, questo terzo capitolo affonda il piede sull'acceleratore e trasporta il pubblico su una montagna russa emozionale forte e violentissima, eppure ben architettata. Si guarda meglio se si ha chiara la storia dell'agente, anche se a livello di intrattenimento la pellicola può funzionare prescindendo da una puntigliosa ricostruzione narrativa. Si può scegliere: questo titolo solo come film d'azione, oppure la saga come esempio di franchise sullo spionaggio molto meno patinata di James Bond eppure con minor appeal.
Parola chiave: Blackbriar.
Trailer
Bengi
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