Sky-Go ne proponeva la visione e io ero francamente curioso di farmi un'idea su questa pellicola...
Film 827: "Il quinto potere" (2013) di Bill Condon
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Bill Condon è un regista e sceneggiatore premio Oscar (per "Demoni e dei") che oscilla tra film di qualità o genere indipendente ("Kinsey", "Dreamgirls", l'episodio pilota della serie tv "The Big C") e altri progetti meno riusciti come i due capitoli finali di "Twilight", parte 1 e parte 2. Questa ambivalenza, che si può facilmente esprimere anche attraverso la semplificazione più assoluta della categoria semantica bello-brutto, credo sia perfettamente distillata in questa pellicola, tentativo importante di rappresentare vita ed imprese di un uomo la cui stessa immagine è ambivalente, ma di fatto fallimento comunicativo. L'idea che ne rimane una volta finita la visione, infatti, è piatta a livello umano, caotica a livello di contestualizzazione (è un biopic, il che non è un buon segno).
Non posso dire di essermi interessato a Julian Assange più di quanto qualche fotografia sul giornale e qualche articoletto mi abbiano consentito di fare, quindi è difficile confrontare il mio background con quello che ho visto qui e non ritengo che tingere i capelli di bianco a Benedict Cumberbatch sia il modo più efficace di renderlo somigliante a chi interpeta. Se si considera poi che Assange è tutt'ora vivo e vegeto e aggiungendo che questa è di fatto una biografia - direi non autorizzata -, credo si potesse tentare qualche sforzo di somiglianza in più. A meno che non si volesse un prodotto maggiormente di fiction che un'autentica storia sulla vita del fondatore di WikiLeaks (ma allora non aveva senso prendere direttamente spunto dalla persona, si poteva semplicemente creare un personaggio molto simile ad hoc).
Comunque resta il fatto che "The Fifth Estate" presenta moltissimi fatti, dati, numeri e nomi e la confusione che riesce a generare è tantissima, senza però riuscire a mettere ordine in ciò che intende raccontare, rendedo così abbastanza difficile seguire il racconto soprattutto a chi è poco o male informato o chi, semplicemente, è interessato a questo film e vorrebbe farsi un'opinione in proposito. Quello che rimane, infatti, è una generale idea di colpevolezza su tutti i fronti, che non risparmia nessuna fazione. Sicuramente anche questo aspetto contribuisce a spalleggiare la sensazione che il risultato finale sia un po' piatto e privo di mordente poiché, dopo tanto ardore, passione e ammirazione iniziale, di fatto la trama cede il passo a un degenerare morale e a un vittimismo fastidiosi. E così si va dalla contrapposizione iniziale bello-brutto a quella del prendo una posizione-non prendo una posizione. Questa indeterminatezza, che qualcuno può chiamare anche realismo, non mi ha lasciato per nulla soddisfatto. Curioso, tra l'altro, che una storia sulla comunicazione e sul comunicare sia relativamente incapace di farlo.
Box Office: $8.6 milioni
Consigli: Cast carico di ottimi attori (Benedict Cumberbatch, Daniel Brühl, Anthony Mackie, David Thewlis, Alicia Vikander, Stanley Tucci, Laura Linney) e regia di Bill Condon che, sulla carta promettono faville, nella realtà funzionano relativamente. Se il primo tempo è abbastanza affascinante (grazie alla fondazione di WikiLeaks), la deriva narrativa del secondo ne rovina il potenziale giocando troppo sugli aspetti capricciosi del genio ribelle ed anticonformista. Ci si era già spinto Aaron Sorkin (uno che in quanto a personaggi antipatici è espertissimo) con la sceneggiatura di "The Social Network", ma la decisamente meno impegnativa storia di Facebook e la buona atmosfera creata da Fincher ha certamente permesso quella magia che qui decisamente non si trova. Freddo, saccente, eternamente complicato e piatto, "Il quinto potere" è un biopic che può aiutare per un primo veloce approccio alla faccenda Assange/WikiLeaks, ma che non ritengo sufficientemente interessante o qualitativamente soddisfacente. Peccato.
Parola chiave: Informazioni.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
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