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martedì 22 luglio 2014

Film 746 - Battleship

Tra una partita alla Play Station 3 e l'altra ci abbiamo inserito anche questo film(accio)!

Film 746: "Battleship" (2012) di Peter Berg
Visto: dalla tv di Andrea
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Luigi
Pensieri: Il blue-ray lo avevamo regalato ad Andrea per il suo compleanno e io un blue-ray su una tv a schermo piatto gigante non lo avevo mai visto, ergo era la situazione perfetta per rispolverare quel gigantesco flop che è stato "Battleship" e dargli la sua seconda caotica occasione.
In effetti la nuova chance ha sortito effetti positivi e devo ammettere che mi sono goduto questa rispolverata, tra effetti speciali ben fatti, un mare che più blu non si può e una Rihanna cazzuta che ce l'ha con gli alieni come Batman con il Joker. Tolte le aspettative di cui ero carico la volta che ho visto al cinema questa pellicola - e ricollocandola nella giusta prospettiva di superboiata pazzesca -, posso candidamente ammettere di aver seguito con tranquillizante spensieratezza le avventure navali di Taylor Kitsch e compagni, con buona pace per le sceneggiature di qualità (o con anche solo un briciolo di trama). Inutile, infatti, ricercare un minimo di impegno narrativo in questo prodotto commerciale ispirato al gioco della Battaglia Navale, perché è talmente superficiale, banale e privo di idee originali che, se ci pensi con coscienza, è imbarazzante. Meglio, quindi, prenderlo per il verso giusto e utilizzarlo per l'unico scopo cui è buono: intrattenimento puro. In questa prospettiva è anche godibile...
Film 408 - Battleship
Box Office: $303,025,485
Consigli: Scritto male, recitato senza troppa spinta (Rihanna vince il Razzie come Peggior attrice non protagonista, ma la vera incapace è l'insipida Brooklyn Decker) e sinceramente troppo lungo. Alcuni passaggi sono perfino noiosi. Valgono certamente gli effetti speciali, ma una pellicola - anche se solo commerciale - non può davvero basarsi solo su quello. Approcciandosi a questo film, quindi, meglio esserne consci fin da subito: è solo uno spettacolo per gli occhi. La Battaglia Navale sarebbe meglio restasse un gioco da tavolo.
Parola chiave: Alieni.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 26 giugno 2012

Film 419 - John Carter

Consigliato da Valentina qualche mese fa, attendevo l'occasione di vederlo.


Film 419: "John Carter" (2012) di Andrew Stanton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: "John Carter" appartiene alla sfortunata serie di film da cui tutti si aspettano il botto e, invece, succede il contrario. L'anno scorso era toccata a "Lanterna verde" (200 milioni di dollari per produrlo, $219,851,172 di incasso), quest'anno al momento è invece Mr. Carter a dover fare i conti con un botteghino a malapena accettabile ($250 milioni di spesa, $282,729,025 di incasso). Cosa sarà andato storto?
La pellicola in sé non è male, la storia è piacevole e intrattiene anche se, a livello di effetti speciali, ho trovato una certa negativa somiglianza proprio con "Lanterna verde" (in cui era presente, come qui, l'attore inglese Mark Strong, famoso soprattutto per essere stato il primo cattivo dello "Sherlock Holmes" di Guy Ritchie). Essendoci un'innumerevole quantità di esseri alieni è inevitabile che il tutto risulti vagamente fittizio, però ho trovato la resa poco funzionale, quasi troppo evidentemente finta.
L'insieme, comunque, mi ha genericamente ricordato un mix di tante cose. Da "Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma" a "Avatar" e ancora "La mummia", "Il gladiatore" o "Prince of Persia: Le sabbie del tempo". Forse più di tutti "Cowboys & Aliens" (un altro sfortunato al botteghino: $174,822,325 a cui sottrarre $163 milioni...).
Che sia qui, dunque, il vero problema? Dov'è l'identità spinta ed evidente di "John Carter"? Cos'ha di indelebile o inconfondibile, in fin dei conti? Non posso dire, in quanto blockbuster, che questa pellicola non faccia il suo dovere, ma forse manca di originalità non tanto per la trama (ormai siamo abituati a ben di peggio), quanto per una rappresentazione di un mondo nuovo (Marte e rispettivi abitanti) che di incredibile o innovativo non ha nulla. Lo si capisce dal trailer e, purtroppo, questa sensazione non passa durante la visione del film.
Aggiungo che, forse, la scelta di un protagonista più "indimenticabile" avrebbe regalato quel qualcosa in più che avrebbe potuto salvare il resto. Taylor Kitsch è abbastanza uguale a Barry Watson (il Matt Camden di "Settimo cielo", per capirci) ed entrambi condividono una certa propensione per l'inespressività. Ne è recente esempio quel "Battleship" in cui trama banale e mancanza di idee corrono a braccetto. E dove Rihanna finisce per risultare la migliore a recitare. Credo che questo dica molto.
Curioso, poi, che Kitsch abbia già lavorato con la qui-compagna-di-set Lynn Collins in "X-Men le origini - Wolverine" dove entrambi avevano parti abbastanza insignificanti. Sorte destinata a ripetersi?
Consigli: Per una serata in compagnia è sicuramente un buon aiuto allo svago. Si poteva fare un po' di più, specialmente considerando che il regista è Andrew Stanton (che ha diretto "Alla ricerca di Nemo" e "WALL·E" oltre che sceneggiato "Toy story - Il mondo dei giocattoli" e "Monsters & Co."), da cui siamo abituati a piccoli capolavori. Ma l'animazione, probabilmente, è un'altra cosa.
Parola chiave: Barsoom.

Trailer

Ric

giovedì 17 maggio 2012

Film 408 - Battleship

Accompagnando padre al cinema a quegli spettacoli che madre si rifiuta di portarlo a vedere #1.


Film 408: "Battleship" (2012) di Peter Berg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: E così anche Battaglia Navale si è accaparrato il suo film. Un gioco che fa da spunto ad una pellicola con un budget colossale ($209 milioni) che - si spera - avrà lo stesso richiamo di pubblico dei fortunati "Transformers", sempre della Hasbro. Eppure, io che sono fan del genere 'spacchiamo-tutto-per-principio', non ho trovato la stessa carica motivatrice del primo film con Shia LaBeouf.
Pongo subito una domanda: si può trarre da un gioco così poco stimolante una pellicola che ne catturi l'essenza ma sia capace di catapultare lo spettatore in una storia che valga la pena di essere guardata?
Come tutti sappiamo questo tipo di prodotto non rimane negli annali per particolari prove artistiche, attoriali o di sceneggiatura elaborata. Si punta (bisogna per forza!) su effetti speciali, coinvolgimento del pubblico al centro dell'azione, battute ad effetto ed adrenalina come se piovesse. Tutto questo per buona parte di "Battleship" manca.
C'è molto preludio preparatorio, come se chi scrive volesse giustificare a chi guarda le scelte di sceneggiatura, certamente poco realistiche, ma che, all'interno di una storia come questa, non lasciano perplesso nessuno. Invece di perderci in una finta caratterizzazione dei personaggi con, addirittura!, il sacrificio di uno di questi (Alexander Skarsgård) per dare spinta e motivazione al protagonista (Taylor Kitsch), si poteva tranquillamente giocare meno di psicologia e pigiare più consapevolmente sull'acceleratore adrenalinico. Non si carbura mai - fino alla fine - e quando è proprio il momento di spaccare tutto, chi c'è a bordo della nave? I veterani della Marina. Ora, con tutto il rispetto, ma davvero siamo arrivati al punto che per salvare la Terra dagli alieni siamo talmente alla frutta da rispolverare il cliché dell'eterna devozione e, soprattutto, dell'estrema superiorità delle passate generazioni - quelle coi coglioni, per intendersi - su quella di oggi? La nave stessa su cui si svolge l'ultimo combattimento è una della vecchia flotta riconvertita a museo. Ecco, forse qui dovrei fermarmi e pormi la domanda: non è che questa pellicola è già 'datata' al momento dell'uscita sul mercato? Cosa c'è di nuovo, esattamente? Nessun elemento particolare. Abbiamo gli alieni, la battaglia estrema per difendere il Pianeta, il protagonista che non vuole assumersi le sue responsabilità (eterno Peter Pan), la bellona di turno con il padre autoritario (e Superiore del protagonista), la ragazza di colore tosta quanto i colleghi uomini e bianchi (l'inarrestabile popstar Rihanna) e si potrebbe continuare tra un cliché da blockbuster e l'altro. Quindi torno a sopra: perchè porsi tanti scrupoli per dare un inizio più plausibilmente non scontato possibile, per poi giocarsi così male le proprie carte? E perchè, aggiungo, scegliere un protagonista tanto insipido da farsi mettere in ombra dalla novellina Rihanna?
Poi, per carità, gli effetti speciali son ben realizzati ed effettivamente la scena finale dello scontro si lascia guardare con un certo interesse, quindi niente di male a voler perdere due buone ore del proprio tempo per distrarsi con questa sfida in mare tra i buoni marinai dalla divisa immacolata e i cattivi alieni dalla scura armatura. Basta sapere a cosa si sta andando incontro.
Ps. In America il film uscirà questo venerdì (18 maggio), mentre nel resto del mondo la pellicola ha già dato i suoi frutti: $215,300,000. Ora bisogna aspettare il weekend per capire se "The Avengers" riuscirà a rimanere in vetta o se, invece, cederà il passo a "Battleship" e, chiaramente, in quale misura. Che lo scontro abbia inizio.
Consigli: Chi apprezza i film tratti dai prodotti Hasbro (Transformers e G.I. Joe) godrà sicuramente del piacere di seguire anche questo 'ludico' appuntamento. Anche i fan di Rihanna potranno giovare della presenza della loro beniamina nei panni di attrice nemmeno troppo pessima. Infine chi ama effetti speciali e bombardamenti alquanto rumorosi non resterà deluso. Per tutti quelli che, invece, non hanno un motivo particolare per vedere "Battleship", sappiano che non è esattamente un capolavoro.
Parola chiave: Fotosensibilità.

Trailer

Ric