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sabato 9 novembre 2013

Film 611 - R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà

Criticato e affossato un po' da tutti, mi incuriosiva anche solo per intrattenermi in una serata priva di alcuna fatica mentale. E poi gli outsiders sono sempre un po' magnetici...

Film 611: "R.I.P.D. - Poliziotti dall'aldilà" (2013) di Robert Schwentkek
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Rubo un pensiero trovato per caso su IMDb che, a mio avviso, liquida benissimo questo film in un'unica frase:
The "M.I.B." we never asked for. Niente di più vero.
Nonostante io non sia per nulla fan della saga di "Men in Black", condivido comunque il pensiero (che forse applico anche per "M.I.B.", ma questo è un mio problema) e mi domando: a che pro raccontare questa storia? O, da un altro punto di vista: cos'ha questa storia da raccontarmi?
I cliché legati al mondo della polizia ci sono tutti, tra corruzione e mariti devoti; la facciotta tutta mascella di Ryan Reynolds è come di consueto bloccata sull'unica espressione bisteccona che conosce e il sex appeal della mogliettina devota ed ingenua Stephanie Szostak è qualcosa di non pervenuto; che Kevin Bacon sia il cattivo si nasa dopo due minuti e, in tutta sincerità, i mostri sono fatti veramente male.
Nonostante un paio di trovate siano effettivamente simpatiche (a me l'idea del titolo piace) e che, di fatto, se qualcosa funziona è solo per merito di Jeff Bridges e della sua controparte bionda e conturbante, il risultato finale è comunque qualcosa di insipido e privo di una personalità tale da spiccare tra la massa. La sensazione è che non sia una vera armonia all'interno di questa storia e a farne le spese, inevitabilmente, è il prodotto finito. Strano, poi, che i produttori non abbiano tratto alcun insegnamento dal disastroso mistone western-alieno "Cowboys & Aliens" che, per quanto carino, al box office aveva fatto flop (163 milioni di dollari per produrlo, $174.822.325 di incasso mondiale). Qui la fantascienza mischiata al sapore cowboy del personaggio di Bridges ottiene lo stesso risultato - sinceramente discutibile - dell'altro film e l'ambientazione odierna con l'aggiunta di un distretto di polizia ultraterreno fatto a purgatorio e il mondo dei mostri scatena un mix narrativo che spesso cozza per gusti e lega male all'interno della storia stessa la quale finisce inevitabilmente per essere tutto, ma effettivamente niente.
Così la confusione si riflette parzialmente anche sui personaggi, in particolar modo sul cattivo Bacon - che pare un po' spaesato -, ma soprattutto sull'impassibile Proctor/Mary-Louise Parker che è di pietra in maniera anormale: non è simpatico il suo essere inflessibile e priva di senso dell'umorismo e, disorientante, a fine film cambia completamente il suo atteggiamento umorale in favore di uno slancio di passione immotivato ed effettivamente spiazzante.
Ciò detto, rimango perplesso più che altro perché si è scelto di puntare su questa storia fondamentalmente per l'appeal di effetti speciali combinati a grandi numeri di esplosione misto "alieni", ma di fatto la trama non ha nulla che vada oltre l'ordinaria prevedibilità - anche un po' scema, devo dire: Nick/Ryan Reynolds fino alla fine non riconosce i pezzi d'oro che lui stesso aveva sepolto poco prima di morire nel suo giardino... - e la realizzazione di quegli effetti speciali che giustificherebbero i 130 milioni di dollari di budget non mi sembra nemmeno tanto riuscita. Il cast nel suo insieme è strano e manca un attore che sia davvero di punta (perché Reynolds ha perso il suo treno con "Lanterna verde") per richiamare un pubblico disposto a pagare e seguire la storia.
In definitiva non si può dire che non intrattenga o che faccia platealmente orrore, ma non ha nulla di particolare che possa piacere davvero e non riesce mai a catturare con gusto l'attenzione dello spettatore. Sembra tutto, diciamo, un po' fine a sé stesso.
Ps. Il botteghino mondiale è stato impietoso, ripagando le spese di produzione con soli $78,324,220. E c'era anche il 3D...
Consigli: Sinceramente evitabile. Non che sia disgustoso, ma di fatto non ha nulla di particolare per cui ci si potrebbe sentire spinti a guardarlo. E, diciamocelo, non è certo il massimo veder sprecare il talento di Bridges per un'idiozia come questa...
Parola chiave: Rest In Peace Department.

Trailer

Bengi

martedì 26 giugno 2012

Film 419 - John Carter

Consigliato da Valentina qualche mese fa, attendevo l'occasione di vederlo.


Film 419: "John Carter" (2012) di Andrew Stanton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: "John Carter" appartiene alla sfortunata serie di film da cui tutti si aspettano il botto e, invece, succede il contrario. L'anno scorso era toccata a "Lanterna verde" (200 milioni di dollari per produrlo, $219,851,172 di incasso), quest'anno al momento è invece Mr. Carter a dover fare i conti con un botteghino a malapena accettabile ($250 milioni di spesa, $282,729,025 di incasso). Cosa sarà andato storto?
La pellicola in sé non è male, la storia è piacevole e intrattiene anche se, a livello di effetti speciali, ho trovato una certa negativa somiglianza proprio con "Lanterna verde" (in cui era presente, come qui, l'attore inglese Mark Strong, famoso soprattutto per essere stato il primo cattivo dello "Sherlock Holmes" di Guy Ritchie). Essendoci un'innumerevole quantità di esseri alieni è inevitabile che il tutto risulti vagamente fittizio, però ho trovato la resa poco funzionale, quasi troppo evidentemente finta.
L'insieme, comunque, mi ha genericamente ricordato un mix di tante cose. Da "Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma" a "Avatar" e ancora "La mummia", "Il gladiatore" o "Prince of Persia: Le sabbie del tempo". Forse più di tutti "Cowboys & Aliens" (un altro sfortunato al botteghino: $174,822,325 a cui sottrarre $163 milioni...).
Che sia qui, dunque, il vero problema? Dov'è l'identità spinta ed evidente di "John Carter"? Cos'ha di indelebile o inconfondibile, in fin dei conti? Non posso dire, in quanto blockbuster, che questa pellicola non faccia il suo dovere, ma forse manca di originalità non tanto per la trama (ormai siamo abituati a ben di peggio), quanto per una rappresentazione di un mondo nuovo (Marte e rispettivi abitanti) che di incredibile o innovativo non ha nulla. Lo si capisce dal trailer e, purtroppo, questa sensazione non passa durante la visione del film.
Aggiungo che, forse, la scelta di un protagonista più "indimenticabile" avrebbe regalato quel qualcosa in più che avrebbe potuto salvare il resto. Taylor Kitsch è abbastanza uguale a Barry Watson (il Matt Camden di "Settimo cielo", per capirci) ed entrambi condividono una certa propensione per l'inespressività. Ne è recente esempio quel "Battleship" in cui trama banale e mancanza di idee corrono a braccetto. E dove Rihanna finisce per risultare la migliore a recitare. Credo che questo dica molto.
Curioso, poi, che Kitsch abbia già lavorato con la qui-compagna-di-set Lynn Collins in "X-Men le origini - Wolverine" dove entrambi avevano parti abbastanza insignificanti. Sorte destinata a ripetersi?
Consigli: Per una serata in compagnia è sicuramente un buon aiuto allo svago. Si poteva fare un po' di più, specialmente considerando che il regista è Andrew Stanton (che ha diretto "Alla ricerca di Nemo" e "WALL·E" oltre che sceneggiato "Toy story - Il mondo dei giocattoli" e "Monsters & Co."), da cui siamo abituati a piccoli capolavori. Ma l'animazione, probabilmente, è un'altra cosa.
Parola chiave: Barsoom.

Trailer

Ric

lunedì 7 novembre 2011

Film 324 - Cowboys & Aliens

Sabato sera al cinema...


Film 324: "Cowboys & Aliens" (2011) di Jon Favreau
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Giuseppe
Pensieri: In effetti questa pellicola mixa due generi piuttosto lontani l'uno dall'altro: western e fantascienza. Non che ci sia nulla di male nel vederli accostati, ma comunque di primo acchito rimane un pò strano.
Nell'insieme il film è piacevole, i toni da far west ci sono tutti. L'avventura non manca, come i combattimenti e gli effetti speciali. Bene la colonna sonora di Harry Gregson-Williams che mi ha colpito specialmente in apertura (link).
Protagonisti della pellicola 007 Daniel Craig, il redivivo Harrison Ford, l'anoressica Olivia Wilde (tutta mascella), Sam Rockwell (di solito più outsider) e il Paul Dano di "Little Miss Sunshine". Il cast è buono e Craig è duro quanto basta per uccidere alieni, conquistare la bella e riuscire sempre a cavarsela da bravo paladino protagonista. Ha un viso poco armonioso, ma la presenza fisica c'è tutta.
Ford - che pare più sveglio del solito - è una buona spalla, finto burbero dal cuore tenero per un ruolo facilotto, ma che strappa più di un sorriso agli affezionati del leggendario Indi. La Wilde, invece, interpreta uno strano personaggio. Prima piace, poi perde punti quando si rivela per ciò che realmente è. Ma non è colpa dell'attrice, è la sceneggiatura che è scontata.
Insomma, l'insieme è buono e - ripeto - strano, ma non è male per passare una buona serata tra amici. Abbiamo capito che alieni e cowboy posso convivere. Ma non facciamone un sequel.

Consigli: Strano film e strano mix di generi. Ma non è male e si vede volentieri in compagnia.
Parola chiave: Bracciale.

Trailer

Ric