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mercoledì 8 luglio 2020

Film 1745 - Casino Royale

Intro: Non ricordo bene per quale motivo ho rivisto prima "Skyfall" che questo film, in ogni caso mi era sicuramente tornata voglia delle avventure di 007.
Film 1745: "Casino Royale" (2006) di Martin Campbell
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ingresso trionfale di Daniel Craig come James Bond, anche se va detto che qui siamo ancora in una fase un po' tamarra del personaggio, avendo appena ottenuto il testimone da Pierce Brosnan che di sicuro ha incarnato una versione molto high tech/ludica della famosa spia con licenza di uccidere.
"Casino Royale" è un grande rilancio per 007 che, da questo titolo in poi, non solo si rifarà il look, ma procederà per un percorso narrativo più maturo e interessante da seguire che, tra l'altro, gioca benissimo la carta Vesper Lynd (Eva Green).
Film 468 - Casino Royale
Film 1745 - Casino Royale
Film 471 - Quantum of Solace
Film 483 - Skyfall
Film 618 - Skyfall
Film 1165 - Skyfall
Film 1738 - Skyfall
Film 1044 - Spectre
Film 1167 - Spectre
Film 2055 - No Time to Die
Cast: Daniel Craig, Eva Green, Mads Mikkelsen, Jeffrey Wright, Judi Dench, Giancarlo Giannini, Caterina Murino, Tobias Menzies, Claudio Santamaria.
Box Office: $616.1 milioni
Vale o non vale: Primo titolo di 5 James Bond con al timone Daniel Craig che, grazie a questo franchise, acquista fama internazionale e grande popolarità. "Casino Royale" funziona, ha ritmo e grandi scene d'azione, per un risultato finale di grande intrattenimento.
Premi: Candidato a 9 BAFTA (tra cui Miglior attore protagonista (Craig), sceneggiatura non originale e film britannico dell'anno) ha vinto quello per il Miglior sonoro. La canzone "You Know My Name" cantata da Chris Cornell nei titoli di testa è stata candidata al Grammy per Best Song Written for Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Poker.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 19 novembre 2012

Film 481 - Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)

In pausa la fase anni '80, si passa alla commedia italiana dei primi anni '70.


Film 481: "Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)" (1970) di Ettore Scola
Visto: dal computer di Valentina
Lingua: italiano
Compagnia: Paola, Valentina
Pensieri: Primo film che vedo con interprete Monica Vitti, e, soprattutto, primo che vedo diretto da Ettore Scola, ho molto goduto della visione di questa pellicola che, internazionalmente, è conosciuta col titolo di "The Pizza Triangle".
Divertente e dal retrogusto amarognolo, è la storia di un triangolo amoroso che dei più sofferti non si può, tanto da culminare in follia e morte. Tutto, però, è trattato con toni leggeri e, al contempo, sempre camuffata sotto il tono sarcastico della battuta, vi è nascosta una satira sociale che non si fatica a cogliere in più di un passaggio (un esempio molto divertente è quello della sorella di Adelaide/Vitti, che la vuole a tutti i costi sposata e le fa la predica morale quando lei, in realtà, di mestiere fa la prostituta).
Il trio di attori è di prim'ordine: oltre alla Vitti anche Giancarlo Giannini nei panni di Nello e il protagonista Oreste, interpretato da Marcello Mastroianni che per questa pellicola vince la Palma d'oro al Festival di Cannes come miglior attore.
Tra l'altro, oltre alla critica sociale e un cast di tutto rispetto, la trama è anche piuttosto all'avanguardia: ad un certo punto il trio di amanti - entrambi gli uomini innamorati della Vitti - tentano un ménage à trois che è vero non andrà in porto, ma rimane comunque un argomento forte da mettere in tavola per il pubblico dell'epoca. Piacevole da guardare, fa anche pensare. Non c'è per niente male.
Consigli: 4 buoni motivi per vedere questa pellicola? Ettore Scola, Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Giancarlo Giannini.
Parola chiave: Processo.

Trailer

Ric

venerdì 26 ottobre 2012

Film 471 - Quantum of Solace

Martedì a Londra la première di "Skyfall" che da noi uscirà il giorno di Halloween. Per prepararmi, con Paola anche il secondo episodio della saga che ha regalato una seconda giovinezza a James Bond.


Film 471: "Quantum of Solace" (2008) di Marc Forster
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Bene Bond, ma si poteva fare di meglio. Se anche qui non mancano spettacolarità, azione e la carismatica presenza di Mr. Craig tutto muscoli e licenze di sterminare, di fatto questo "Bond 22" non ha lo stesso carisma del suo predecessore.
La trama è più debole e a dirla tutta non sempre sembra seguire un filo narrativo chiaro. Ogni tanto ci si ritrova confusi in un'azione di lotta tanto frenetica da risultare impossibile da afferrare visivamente e, peggio ancora, non sempre si riesce a capire davvero fino a dove si voglia andare a parare.
In effetti un certo senso di disorientamento segna anche la figura di Bond che, dopo la morte dell'amata Vesper, è un concentrato di rabbia e vendetta difficile da controllare per la stessa M (Judi Dench). Forse il film riflette lo stato d'animo del suo protagonista...
Al di là di questo, comunque, qualche critica più precisa va mossa. La prima, come si diceva, è puramente tecnica: la frenesia di 'buttare' lo spettatore dentro l'azione finisce per rendere impossibile la fruizione di un'immagine mossa e in costante frenesia, tanto fastidiosa quanto controproducente. E dire che i precedenti lavori di Marc Forster ("Neverland - Un sogno per la vita", "Il cacciatore di aquiloni") presentano una regia piuttosto tranquilla (per non dire classica).
Secondo punto: Olga Kurylenko. Sorvolando sul fatto che non mi piaccia di per sé, ha un'aspetto sciatto ed è priva di quella magia seduttiva che avrei preferito vedere su una Bond girl dopo il passaggio della bellissima Eva Green nel capitolo precedente. Inoltre, a ben vedere, non l'hanno aiutata nemmeno gli addetti ai lavori: dotata di una Ford Ka color della tristezza che non si addice nemmeno alla donna delle pulizie dell'agente segreto più famoso del Regno Unito, finisce per fare la figura della poveretta. In aggiunta - e qui il terzo punto critico - è vestita in maniera orripilante. La costumista Louise Frogley riesce ad appiattire il livello glam della parte femminile in maniera tanto riuscita da essere mortificante. Perfino Gemma Arterton, che qui ha un piccolo ruolo, riesce a risultare imbarazzantemente conciata (anche se, devo ammettere, il suo personaggio segue alla perfezione la "Lesson number 8" di Anna dello Russo: Wear coat as a dress).
Se dire "Il mio nome è Bond, James Bond" è cool già di per sé, il mondo che contorna il nostro eroe non lo è per niente. Sì, è vero, c'è una presentazione dell'immagine piuttosto ricercata e, molto spesso, 'pulita', ma non posso dire che basti piazzare 007 in un hotel di lusso o in una Siena col Palio ripulita per l'occasione con le migliori tecniche di fotoritocco perchè si possa definire "Quantum of Solace" il film dove Craig possa giocarsi la carta del 'più figo di tutti' al meglio. Le evoluzioni di lotta sono effettivamente accattivanti e si vede che l'attore è davvero adeguato per la parte, ma manca sempre quel momento in cui liberare charme e abilità seduttive - anche verso il pubblico, chiaramente - cui "Casino Royale" ci aveva abituato.
Non tutto è da buttare, però. Anzi, al contrario, forse il vero pregio di questa pellicola è di funzionare alla perfezione per lo scopo che ha: quello di trainare Bond da una parte all'altra della storia, ovvero di raccordare il "21" e il "23" in maniera funzionale. In questo senso la sceneggiatura prende una sua logica che, altrimenti, finirebbe per sfuggire a chi si approccia al prodotto senza adeguata presentazione.
Detto questo bisogna comunque segnalare che, come pellicola trait d'union, "Quantum of Solace" ha un suo perchè che tende a sbiadire nel momento in cui la si guarda singolarmente. Sfuggono molti elementi, questo 'quantum' di cui tanto si parla viene citato (veramente bisbigliato) giusto un paio di volte e, ripensando a Le Chiffre, Dominic Greene (Mathieu Amalric) non possiede lo stesso fascino meschino.
In ogni caso direi che, nonostante mi aspettassi di più dal nuovo Bond di Paul Haggis, anche in questo caso lo standard è decisamente più alto degli episodi della saga precedenti allo svecchiamento di Craig. Contestualizzare eroi (o supereroi) in una realtà sì parallela, ma pur sempre molto vicina alla nostra, aiuta a regalare loro un'anima più vera grazie alla quale il film, poi, finisce per giovarne. Staremo a vedere se "Skyfall" saprà mantenere questa peculiarità.
Ps. $591.7 milioni incassati in tutto il mondo, inferiore al precedente incasso di 'soli' 4,7 milioni.
Film 468 - Casino Royale
Film 1745 - Casino Royale
Film 471 - Quantum of Solace
Film 483 - Skyfall
Film 618 - Skyfall
Film 1165 - Skyfall
Film 1738 - Skyfall
Film 1044 - Spectre
Film 1167 - Spectre
Film 2055 - No Time to Die
Consigli: Avendo visto "Casino Royale" in lingua originale, devo dire che il doppiaggio italiano rovina davvero il fascino di 007. Con una voce naturale bassa - e, diciamocelo, sexy - Daniel Craig avrebbe meritato una voce nostrana più profonda e direttamente collegata al suo timbro. Da noi, invece, questo aspetto (importante) si perde a causa di una voce che non si adatta perfettamente al personaggio. Chi può, quindi, si goda "Quantum of Solace" in inglese, che è meglio.
Parola chiave: Deserto di Atacama.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 19 ottobre 2012

Film 468 - Casino Royale

Il 31 ottobre si avvicina e bisogna presentarsi preparati all'appuntamento con il nuovo 007...


Film 468: "Casino Royale" (2006) di Martin Campbell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Paola
Pensieri: Bond è tornato. Ed è seriamente incazzato.
Superato il più raffinato e imbolsito Pierce Brosnan, Daniel Craig da un calcio nel sedere a tutti i precedenti 007 e - piaccia o no - regala un bello scossone alla serie di spie più famosa al mondo. Aggiungo: e finalmente mi piace.
E' nota la mia propensione naturale verso i film dove 'ci si mena di brutto' e qui, finalmente, si prende la piega giusta per giustificare una spia che da anni ha licenza di uccidere. E Craig, diciamocelo, non si lascia dietro nessuno.
Con la trama curata, tra gli altri, dal Paul Haggis dell'inutile "Crash - Contatto fisico" e l'adrenalinico "The Next Three Days", pare si sia riusciti a colmare quel gap che per anni ha voluto Bond più un personaggio patinato e stereotipato che un vero re dell'azione spionistica. Con questa full immersion nella caratterizzazione di un eroe più plausibilmente incorniciato nella realtà - chiaro che evoluzioni e avventure rimangono di stupefacente inverosimiglianza - finalmente Mr. James Bond si regala un'anima capace perfino di amare davvero. Scottato dalla sensuale visione di Vesper Lynd/Eva Green, il nostro granitico sciupafemmine troverà perfino il tempo tra un'autorianimazione e una partita di poker di scappare in giro per il mondo con la donna riuscita a sciogliergli il cuore.
Nuovi interessanti spunti in questo "Bond 21", carico di azione e scenari (anche italiani) in cui si muovono personaggi composti da un cast internazionale: al solito Judi Dench nei panni di M, poi il danese Mads Mikkelsen (Le Chiffre), gli italiani Giancarlo Giannini, Caterina Murino e Claudio Santamaria (che non ha una sola battuta...), l'americano Jeffrey Wright, il francese Simon Abkarian e l'ivoriano Isaach De Bankolé.
E' davvero una pellicola ben riuscita quella che regala al pubblico il regista Martin Campbell (già dietro di "GoldenEye" e del più recente flop "Lanterna verde"), certamente una ventata d'aria fresca e meno 'giocosa' dell'universo delle spie di Sua Maestà. Scritto bene, con battute ad effetto che colgono alla perfezione lo stile pungente e 'furbetto' di 007 che lo rende tanto piacione (e piacevole), ha a suo favore l'inusuale (per la serie) volto del duro Craig che, oltre ad essere biondo con occhi azzurro ghiacchio, ha quella che più comunemente e semplicisticamente si potrebbe definire una 'faccia da cattivo'. A ben pensare, però, il nostro Bond non è così tanto buono e, come i puristi della saga hanno dovuto fare, bisogna ammettere che l'attore inglese è davvero tagliato per il ruolo. Tosto e tutto d'un pezzo, ha ridato vigore ad un personaggio che stava cominciando a rischiare di diventare la caricatura di sé stesso.
Bene, dunque, davvero una pellicola piacevole e spassosa da seguire, con la giusta dose di azione mischiata a suspense e paesaggi mozzafiato. Bei vestiti, belle donne e belle macchine aggiungono quel tocco macho che non può mancare a ogni tombeur de femmes che si rispetti. Adrenalinico Bond, non si risparmia mai. Ma fa bene, perchè questa volta ha fatto il botto.
Ps. In lingua originale è davvero divertente ascoltare il pessimo accento della Murino. Giannini se la cava piuttosto bene, ma la migliore è Eva Green che, nonostante sia francese, parla un inglese perfetto.
Film 468 - Casino Royale
Film 1745 - Casino Royale
Film 471 - Quantum of Solace
Film 483 - Skyfall
Film 618 - Skyfall
Film 1165 - Skyfall
Film 1738 - Skyfall
Film 1044 - Spectre
Film 1167 - Spectre
Film 2055 - No Time to Die
Consigli: "Casino Royale" è il film della serie di bond che ha incassato di più, con $594.7 milioni al box office mondiale. La critica ne ha parlato molto bene, specialmente lodando la performance di Craig (per lui anche la nomination come Miglior attore ai Bafta del 2007). Con questi presupposti non si può non dare una chanche a questa pellicola che - al contrario di "The Amazing Spider-Man" - svecchia davvero un prodotto da molti anni ormai appannato e poco convincente. E Eva Green è davvero stupenda.
Parola chiave: Poker.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi