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venerdì 6 agosto 2021

Film 1804 - It

Intro: Sul viale dei ricordi.
Torniamo indietro nel tempo a quando mi sono ritrovato a dover chiudere nuovamente un capitolo della mia vita per iniziarne uno completamente nuovo. Non si contano più le volte che ho dovuto ricominciare daccapo.
Salito sul mio 30esimo volo in 2 anni, saluto Auckland alla volta dell'Argentina imbarcandomi inconsapevolmente per una delle avventure più meravigliose che la vita mi abbia mai regalato. Ma su questo volo Auckland - Santiago del Cile che il mio futuro sia lì lì per cambiare ancora non posso saperlo, per cui, ignaro, mi godo il primo film della mia lunga lista di pellicole da recuperare durante il volo.

Film 1804: "It" (2017) di Andy Muschietti
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la prima volta che vidi questa pellicola al cinema in Australia non ci capii una mazza.
Non tanto per la storia - che è ovviamente conosciuta e resa celebre anche dal precedente adattamento televisivo "It" - quanto per i dialoghi. Tra slang, accenti e un tocco di vintage, ricordo che mi trovaii in seria difficoltà sul piano della comprensione linguistica. Passati anni e di nuovo su un aereo, ma soprattutto con un sequel (all'epoca) in arrivo, ho deciso di recuperare il fenomeno "It" e dargli una nuova chance. Non che smaniassi per rivederlo, ma sicuramente un ripasso pre secondo capitolo mi avrebbe sicuro fatto bene.
Tralasciando il fatto che "It Chapter Two" sia tremendo, questo primo episodio diretto da Andy Muschietti funziona e pure piuttosto bene. Le atmosfere sono quelle giuste, gli attori perfetti per i rispettivi ruoli, gli effetti speciali (come dovrebbe essere) al servizio della storia e, diciamocelo pure, un Bill Skarsgård capace di riportare in vita l'iconico ruolo del pagliaccio Pennywise con estrema efficacia. Non fosse stato per lui il film non avrebbe avuto lo stesso impatto.
Impatto enorme, diciamocelo pure, tra un botteghino mondiale ricchissimo per un film vietato ai minori e ventilate speranze di nomination all'Oscar di fatto mai realizzatesi. Ma la speranza, si sa...
Detto ciò, ammetto di essermi goduto una seconda visione di questo horror basato sull'iconico libro di Stephen King, di cui più di tutto ho apprezzato l'immaginario estetico ben curato ed assolutamente efficace a connotare la storia della giusta dose di orrore e paura (la scena del bagno di sangue su tutte).
Film 446 - It
Film 1523 - It 2
Film 1422 - It
Film 1804 - It
Film 1819 - It Chapter Two
Cast: Jaeden Lieberher, Bill Skarsgård, Finn Wolfhard, Sophia Lillis, Jeremy Ray Taylor, Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Nicholas Hamilton, Jackson Robert Scott.
Box Office: $701.8 milioni
Vale o non vale: Inutile dire che il paragone tra il riadattamento moderno della storia e il precedente classico con Tim Curry avrebbe da subito dominato la direzione delle riflessioni rispetto a questo "It". Inevitabile, ma anche abbastanza insensato considerato che sono due prodotti figli di epoche e media completamente diversi ("It" 1990 miniserie tv in 2 puntate e un budget di $12 milioni, "It" 2017 e 2019 prodotti cinematografici con budget complessivo da $105 milioni).
Esaurito il rimando culturale rispetto al primo, famosissimo Pennywise, va detto che il prodotto finale presentato qui sia buono ed efficace con, inoltre, un cast particolarmente azzeccato. Per chi abbia voglia di una serata tra brividi e salti sulla sedia "It" è certamente un ottimo candidato.
Premi: /
Parola chiave: Georgie.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 25 febbraio 2020

Film 1815 - Joker

Intro: Ammetto che non avessi una grande voglia di vederlo, ma dopo la vittoria a Venezia come Miglior film e le ottime recensioni sulla performance di Phoenix, non potevo esimermi dal farmi una mia idea.
Film 1815: "Joker" (2019) di Todd Phillips
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: c'era euforia, c'era attesa, c'erano molte aspettative e, come sempre accade in questi casi, alla fine il film non mi è piaciuto. Sì sì, Joaquin Phoenix è bravissimo, è da Oscar, è un grande, è tutto quello che volete, ma "Joker" come prodotto cinematografico di impatto globale non mi ha colpito nemmeno un po'. O meglio, mi ha colpito, ma più che altro per una certa noia di fondo che ha caratterizzato la visione. Arthur Fleck è pazzo, è disturbato, è marginalizzato e scartato dalla società, è un deriso, è insoddisfatto, ha dei sogni calpestati, ha delle ferite, ha tanti motivi per sentirsi male legittimamente. Bene.
Detto ciò, la storia non porta molto altro in scena, nel senso che di tutti questi elementi insieme ne fa una storia un po' banalotta e prevedibile - a parte, ammetto, il confronto con il presentatore De Niro e conseguente epilogo - che sì, ci regala la nascita del Joker come antagonista e cattivo di Batman, ma allo stesso tempo non ci aggiunge molto a tutto quello che avremmo potuto immaginarci già da soli sulla genesi di questo personaggio.
Quindi cos'è che di "Joker" ha tanto colpito il mondo? Francamente non me lo so spiegare se provo a prescindere dalla performance di Phoenix: è lui che chiaramente porta tutto il film sulle spalle - e gli fa gioco una buona colonna sonora - e dà un senso a tutta l'operazione. Anche perché ultimamente si sta sfruttando ampiamente il personaggio a distanza ravvicinata nel tempo (Ledger, Leto, Galifianakis e qui Phoenix) e con il successo planetario ottenuto da "The Dark Knight" non era impensabile ritenere difficile un riscontro positivo da parte di pubblico e critica. E, invece, eccoci a dover fare i conti con il titolo più candidato agli Oscar 2020, il primo e unico film R-rated (vietato ai minori) a superare il miliardo di dollari d'incasso, un fenomeno globale che ha riportato il suo protagonista fra gli attori di serie A e, in aggiunta, gli ha fornito una vetrina globale attraverso la quale veicolare messaggi importanti su ecologia, sostenibilità, cambiamento climatico, razzismo, omofobia e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un vero e proprio fenomeno che ha polarizzato attenzione mediatica e opinioni; relativamente a queste ultime, ripeto, la mia non è particolarmente favorevole nel complesso, considerato che la prima parte del racconto mi è sembrata poco dinamica e che, in generale, il risultato finale non mi ha lasciato impressionato o colpito. L'ho visto, posso passare oltre.
Cast: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Brett Cullen, Shea Whigham, Bill Camp, Douglas Hodge.
Box Office: $1.073 miliardi
Vale o non vale: Sono sicuro che in tantissimi amano e ameranno questa pellicola, m a me proprio non ha convinto. E' mancata empatia col personaggio, non c'è stata quella dose di azione che mi aspettavo, partivo in partenza con l'idea che il film avrebbe dovuto stupirmi (considerate le critiche entusiaste). In realtà è un prodotto che non rivedrei, molto pesante sia per toni che per tempi della narrazione, e fondamentalmente mi sento di salvare la grande interpretazione di Phoenix, la colonna sonora e una certa dose di iconicità che è impossibile non riconoscere a tutta l'operazione cinematografica. Direi che è da vedere per farsi una propria opinione, poi io personalmente passo oltre.
Premi: Candidato a 11 Oscar - il maggior numero dell'edizione 2020 - tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura non originale e montaggio, ha vinto per il Miglior attore protagonista (Phoenix) e colonna sonora; stesse vittorie ai Golden Globes (su 4 nomination, anche film e regia) e 3 premi ai BAFTA (per attore, colonna sonora e la nuovissima categoria Miglior casting) su 11 nomination. A Venezia il film ha vinto il Leone d'Oro per la Miglior pellicola oltre che il premio per la colonna sonora e la Graffetta d'Oro. Candidato ai César (questa domenica) e ai David di Donatello (3 aprile) come Miglior film straniero. La pellicola è anche candidata a 1 Razzie Award per Worst Reckless Disregard for Human Life and Public Property (più o meno Peggiore disprezzo per la vita umana e la proprietà pubblica).
Parola chiave: Metropolitana.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 19 ottobre 2017

Film 1422 - It

E siamo al primo appuntamento in sala dopo il mio sbarco in terra straniera. Il film l'ho visto tre settimane fa, in Italia esce oggi. Buona visione... se ce la fate!

Film 1422: "It" (2017) di Andy Muschietti
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Primo film visto al cinema qui in Australia, ho optato per quella che sembrava la scelta più facile: una storia che già conoscevo, un cast di praticamente soli ragazzini e un genere, l'horror, che solitamente punta tutto sulle immagini. Così mi sono sorpreso in difficoltà quando si è trattato di capire appieno i dialoghi, non esattamente comprensibili su tutta la linea. Forse la differenza sta nella mancanza di sottotitoli - fino ad ora tutti i film in lingua che ho guardato qui avevano la sottotitolazione originale - in ogni caso ho fatto a tratti fatica a capire. Poi, sia chiaro, alla fine della storia ci sono arrivato lo stesso serenamente e senza intoppi.
Il cast mi è sembrato particolarmente azzeccato, in particolare i giovani attori, tutti piuttosto convincenti. Bill Skarsgård, con il suo leggero strabismo, è perfetto per il ruolo, già disturbante in partenza; le stramberie del suo clown non sembrerebbero fare paura, eppure ci si sorprende spesso incollati alla sedia.
C'è non poca efferatezza in questa pellicola, cosa che ho trovato molto strana all'inizio, poi ho capito che un cast di protagonisti così giovane tendeva ad "ingannarmi" relativamente al genere di questa pellicola, portandomi spesso (anche durante la visione stessa) ad immaginarmelo come una sorta di "Stand by Me" incrociato a "Stranger Things", cosa che poi è, non fosse per la deviazione nel campo dell'orrore.
Gli effetti speciali sono buoni, così come fotografia e colonna sonora e devo dire che sono rimasto particolarmente colpito dalle scenografie e dai costumi, in grado di ricreare un effetto anni '80 particolarmente realistico ed efficace. Tutto sommato, quindi, ho trovato questo primo episodio cinematografico tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King piuttosto ben riuscito e intrigante, carico di una buona dose di inquietante terrore e momenti di spavento; forse lo avrei solo accorciato un po' all'inizio.
Film 446 - It
Film 1523 - It 2
Film 1422 - It
Film 1804 - It
Film 1819 - It Chapter Two
Cast: Bill Skarsgård, Jaeden Lieberher, Finn Wolfhard, Jeremy Ray Taylor, Sophia Lillis, Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Nicholas Hamilton.
Box Office: $631.5 milioni (ad oggi)
Consigli: Premesso che non ho mai letto il libro, credo comunque che questo "It" rappresenti un ottimo esempio non solo di trasposizione cinematografica da un altro medium, ma anche di come si possano ancora fare horror di qualità senza dover scomodare banalità e cliché già visti e rivisti (e ricordiamoci che di questa storia esisteva già la miniserie del 1990). Ho trovato questo titolo un po' lungo, ma in grado di generare suspense e non pochi momenti di paura, tanto da riuscire nel finale a lasciare lo spettatore sufficientemente spaventato e curioso di capire come evolverà la storia nel prossimo capitolo in uscita il 6 settembre 2019. Dunque un appuntamento imperdibile per chi ama il genere, un film che non penso lascerà delusi i fan.
Parola chiave: Palloncino.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 4 settembre 2017

It: Ritorno a Derry 27 anni dopo

"It" is an upcoming American horror film based on Stephen King's 1986 novel of the same name. Produced by New Line Cinema, KatzSmith Productions, Lin Pictures and Vertigo Entertainment, and distributed by Warner Bros. Pictures, it is intended to be the first installment in a planned duology. The novel was previously adapted into a 1990 miniseries. The film tells the story of seven children in Derry, Maine, who are terrorized by the eponymous being, only to face their own personal demons in the process.
"It" is scheduled to be released in the United States on September 8, 2017.


In uscita nelle sale americane questo venerdì, il nuovo adattamento di "It", dal cult letterario della leggenda dell'horror Stephen King, in Italia arriverà solo il 19 ottobre. I fan sono già in delirio, elettrizzati da un trailer che ricalca perfettamente quello della miniserie del 1990 - realizzata in due episodi e vincitrice di un Emmy per la colonna sonora - e intrigati dalla performance del nuovo Pennywise, oggi interpretato da Bill Skarsgård (già visto in "Allegiant" e "Atomica bionda"). Staremo a vedere quanta paura riuscirà a farci la nuova pellicola diretta da Andy Muschietti. Fino ad allora... attendiamo di galleggiare!


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Film 446 - It
Film 1422 - It

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mercoledì 24 dicembre 2014

Film 840 - Clown

La 3 sponsorizza e noi corriamo al cinema, in un momento particolarmente fertile di titoli dell'orrore...

Film 840: "Clown" (2014) di Jon Watts
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un film horror che promette un clown, scatena nella mente l'indelebile ricordo di "It" che, paura o non paura, ha ormai forgiato l'immaginario collettivo. "Clown" non vede certo la penna di Stephen King a firmarne la sceneggiatura, ma non ci sarebbe bisogno di un nome famoso per ottenere un buon risultato.
Qui, però, non si può dire ci sia un eccessivo lavoro di qualità e, nonostante un make-up piuttosto credibile e il presupposto affascinante del costume da clown maledetto che non si riesce più a togliere una volta indossato, in generale la pellicola è insoddisfacente.
A livello di 'paura', diciamo, la storia riesce a costruire abbastanza bene i suoi momenti, anche grazie al disgusto di certe scene e al per niente velato suggerimento che il nostro protagonista non si faccia problemi a mangiare i bambini. Inquietante e moralmente sconvolgente, ma d'altronde un film del genere lo vai a vedere anche per rimanere un po' scioccato. Preso atto che non sia un prodotto per deboli di cuore, rimane il fatto che nel complesso il tutto risulti mediocre e nemmeno particolarmente ispirato. Un titolo palesemente commerciale, anche se travestito da produzione più indipendente. Eli Roth - che qui produce e appare in un cameo televisivo nei panni di un clown - è infatti personaggio avvezzo non solo all'horror, ma a quello specifico che fa buoni incassi nonostante non sembri una grande produzione. E' stato così con "Cabin Fever" (orrendo), "Hostel" e "Hostel: Part II", per cui non c'è da stupirsi che anche per questo titolo l'effetto sia quello.
In definitiva, comunque, "Clown" non convince del tutto; si limita a mostrare l'evoluzione di una persona in un mostro assassino, killer di bambini. Sulla carte sembrerebbe l'idea perfetta per un film horror-splatter contemporaneo, eppure quello che si vede qui non solo richiede lo sforzo di andare oltre una certa dose di disgusto ma, una volta fatto, ciò che viene proposto non è nemmeno così soddisfacente.
Box Office: € 1.381.037 (in Italia)
Consigli: Tra tutti gli horror in circolazione, questo non è un titolo che consiglierei o rivedrei. Sì, per carità, c'è il sangue, la paura e tutti quei momenti in cui ti rannicchi nella poltrona o chiudi gli occhi per non guardare, ma a fine visione non ti sembra di aver assistito a qualcosa di sconvolgente o memorabile. Chiaro che non è facile trovarne di titoli così, però - vuoi per le mie aspettative, vuoi perché colleghi i clown a quel non so che di inquietante - mi ero immaginato un film fatto meglio. In definitiva, nonostante un'idea di fondo anche più originale del solito, la trama finisce comunque col ricalcare quei cliché che ti rendono facile prevedere dove la storia andrà a parare. Mi ha colpito di più "CUB - Piccole prede".
Parola chiave: Baule.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 10 settembre 2012

Film 446 - It

Dato che, fortunatamente, la mia infanzia non è stata turbata da questo film, bisognava a tutti i costi recuperarlo per una visione adulta. E solo con Licia posso vedere certe cose...


Film 446: "It" (1990) di Tommy Lee Wallace
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Anche se, bisogna dirlo, questo non è esattamente un film, ma un prodotto per la tv, ho deciso lo stesso di recensirlo. Ha richiesto quasi tre ore filate di visione e, comunque, rappresenta uno dei cult horror di tutti i tempi. Chi, infatti, non ha mai sentito parlare di "It"?!
Basato sul romanzo di Stephen King, la storia racconta del pagliaccio Pennywise che uccide i bambini della tranquilla cittadina di Derry, nel Maine. Diviso nettamente in due racconti che si intrecciano durante le svolgimento, seguiamo le vicissitudini del gruppo di amici (un po' nerd) sia nel 1960, quando la vicenda ha inizio, sia nel 1990 quando, invece, il gruppo si riunisce per eliminare definitivamente il mostro che tanto ha condizionato la loro infanzia. Tutto è racchiuso nel semplice messaggio: se non ci credi non lo vedi. Per questo sono i bambini i soli che posso vedere il terrificante pagliaccio.
"It", che di per sé ha una nomea già da sola condizionante, è un prodotto tipicamente di fine anni '80 e spesso sconfina involontariamente in momenti piuttosto comici per via di una recitazione non sempre perfetta. Tutto sommato, comunque, sono riuscito finalmente a capire perchè tanto rumore attorno a questa storia e, soprattutto, a farmi un'idea del perchè abbia sconvolto tanto indelebilmente le infanzie di molte persone che conosco. Personalmente credo che anche io da bambino ne avrei avuto paura.
Un pagliaccio - figura ambigua già da sola - capace di nascondersi praticamente in ogni luogo, di colpire silenziosamente e mistificare la sua cattiveria può rappresentare certamente un cattivo da antologia, anche se qui - come spesso mi è capitato con i racconti di King - il finale non è all'altezza delle premesse.
Affascinante e intrigante per buona parte della visione, purtroppo cede nella parte conclusiva ad una soluzione finale che mi ha lasciato vagamente deluso.
Nel cast qualche viso noto: Annette O'Toole ("Smallville"), John Ritter ("Tre cuori in affitto"), Tim Curry ("The Rocky Horror Picture Show" e "Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York") e Seth Green ("Buffy, l'ammazzavampiri").
Ps. Vinse un Emmy Award per la colonna sonora.
Film 446 - It
Film 1523 - It 2
Film 1422 - It
Film 1804 - It
Film 1819 - It Chapter Two Consigli: Uno dei titoli cult del genere horror che non si può non aver visto almeno una volta nella vita. Tutti conoscono "It", lo si può quasi considerare un'esperienza collettiva d'infanzia, un rito di passaggio. Insomma, se come me non lo avete mai visto, è da recuperare.
Parola chiave: Luce.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi