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lunedì 12 agosto 2024

Film 2223 - Killers of the Flower Moon

Intro: Torniamo nuovamente indietro all'elenco di titoli che avevo lasciato indietro l'anno scorso.

Film 2223: "Killers of the Flower Moon" (2023) di Martin Scorsese
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Paul
In sintesi: la prima parte di film - o forse, per meglio dire, i primi due terzi - mi è molto piaciuta, ero decisamente molto interessato e coinvolto dalla storia e i suoi personaggi. Poi, però, ho perso interesse.
A dire il vero perdere interesse non descrive nemmeno lontanamente come mi sia sentito. Il racconto volge a una conclusione naturale: i "cattivi" sono identificati, chi si deve rimettere si rimette e la storia sembrerebbe essere giunta alla fine, conclusa. E invece no, si continua, e non per poco tra l'altro. Già, perché "Killers of the Flower Moon" dura nientepopodimeno che 206 minuti, ovvero 3 ore e 20 minuti, di cui l'ultima ora, ora e venti (il che fa ridere solo a pensarci, considerato che un prodotto cinematografico generalmente dura un'ora e trenta) per me è stata un vero tormento. Ho già espresso in passato la mia attuale difficoltà a seguire pellicole dalla durata epica e, forse, il problema è nato proprio qui.
Capisco perfettamente come sia nato questo progetto: è quasi un "vanity project" di Scorsese, prodotto da Apple (sganciando $200–215 milioni solo per produrlo) che sicuro non ha problemi di soldi (quindi ha meno interesse a trovare un riscontro positivo al box-office), quanto più un interesse a stabilirsi come casa di produzione di prodotti di qualità: in questo senso, penso sia stata lasciata carta bianca al leggendario regista (che qualunque cosa realizza ha garanzia di essere quantomeno candidata all'Oscar). Il contrappasso di questa decisione è, però, un prodotto difficilissimo da piazzare commercialmente, in quanto una durata così lunga limita il numero di proiezioni giornaliere del film, per non parlare del fatto che una buona fetta di audience si è sicuramente lasciata spaventare dall'eccessiva lunghezza oltre che, va detto, da una trama dai temi alquanto pesanti.
Questo discorso per dire che, lo ammetto, anche io sono caduto un po' in questo "mood" generale. "Killers of the Flower Moon" è girato meravigliosamente, la fotografia è impeccabile e la regitazione, neanche a dirlo, è superba come ci si aspettava, eppure questo non basta a salvarlo del tutto o, quantomeno, a riscattarne il finale. Perché la storia finisce a un certo punto, ma il film decide di andare avanti e, francamente, continuo ancora a non comprenderne il motivo. So che si tratta di un prodotto tratto dal romanzo di David Grann, dunque mi aspetto che la trama si adegui alla conclusione del libro, ma non posso fare a meno di chiedermi se certe parti non potessero davvero essere tagliate o accorciate.
Certamente questo non ha aiutato troppo la mia visione, anche se conservo un ricordo positivo del film tutto sommato, specialmente grazie alle magnifiche performance del trio Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone e Robert De Niro (che però fa sempre un po' la stessa parte).
Continuo a pensare che se Lily Gladstone fosse stata candidata come non protagonista agli Oscar avrebbe avuto più possibilità di vincere, soprattutto perché Emma Stone in "Poor Things" di fatto è il film, mentre qui Gladstone manca per parte della storia e anche se sì, di fatto lei è la protagonista femminile del film, non so quanto si possa dire che sia la protagonista in generale (protagonista che, invece, è DiCaprio). Peccato, perché Gladstone è sicuramente la rivelazione di questo "Killers of the Flower Moon" e forse il suo elemento più innegabilmente riuscito e, per questa performance, un Oscar se lo sarebbe davvero meritato.
Cast: Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, John Lithgow, Brendan Fraser, Elden Henson, Tantoo Cardinal.
Box Office: $157 milioni
Vale o non vale: Prodotto tecnicamente inattacabile, recitato benissimo e dalla storia potente e rilevante più che mai, "Killers of the Flower Moon" non è però un film per tutti anche a causa della sua durata eccessiva. I fan di Scorsese dovrebbero apprezzare.
Premi: Candidato a 10 premi Oscar per Miglior film, regia, attrice protagonista (Gladstone), attore non protagonista (De Niro), fotografia, montaggio, costumi, scenografia, colonna sonora e canzone originale ("Wahzhazhe (A Song for My People)" di Scott George). 9 nomination ai BAFTA (film, regia, attore non protagonista, casting, fotografia, costumi, montaggio, trucco e acconciature, colonna sonora e scenografia) e una vittoria ai Golden Globe per Lily Gladstone come Miglior attrice protagonista su 6 nomination nella categoria drama (film, regia, attore protagonista per DiCaprio, attore non protagonista, sceneggiatura e colonna sonora). Nomination come Miglior film straniero ai David di Donatello 2024.
Parola chiave: Insulina.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 25 febbraio 2020

Film 1815 - Joker

Intro: Ammetto che non avessi una grande voglia di vederlo, ma dopo la vittoria a Venezia come Miglior film e le ottime recensioni sulla performance di Phoenix, non potevo esimermi dal farmi una mia idea.
Film 1815: "Joker" (2019) di Todd Phillips
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: c'era euforia, c'era attesa, c'erano molte aspettative e, come sempre accade in questi casi, alla fine il film non mi è piaciuto. Sì sì, Joaquin Phoenix è bravissimo, è da Oscar, è un grande, è tutto quello che volete, ma "Joker" come prodotto cinematografico di impatto globale non mi ha colpito nemmeno un po'. O meglio, mi ha colpito, ma più che altro per una certa noia di fondo che ha caratterizzato la visione. Arthur Fleck è pazzo, è disturbato, è marginalizzato e scartato dalla società, è un deriso, è insoddisfatto, ha dei sogni calpestati, ha delle ferite, ha tanti motivi per sentirsi male legittimamente. Bene.
Detto ciò, la storia non porta molto altro in scena, nel senso che di tutti questi elementi insieme ne fa una storia un po' banalotta e prevedibile - a parte, ammetto, il confronto con il presentatore De Niro e conseguente epilogo - che sì, ci regala la nascita del Joker come antagonista e cattivo di Batman, ma allo stesso tempo non ci aggiunge molto a tutto quello che avremmo potuto immaginarci già da soli sulla genesi di questo personaggio.
Quindi cos'è che di "Joker" ha tanto colpito il mondo? Francamente non me lo so spiegare se provo a prescindere dalla performance di Phoenix: è lui che chiaramente porta tutto il film sulle spalle - e gli fa gioco una buona colonna sonora - e dà un senso a tutta l'operazione. Anche perché ultimamente si sta sfruttando ampiamente il personaggio a distanza ravvicinata nel tempo (Ledger, Leto, Galifianakis e qui Phoenix) e con il successo planetario ottenuto da "The Dark Knight" non era impensabile ritenere difficile un riscontro positivo da parte di pubblico e critica. E, invece, eccoci a dover fare i conti con il titolo più candidato agli Oscar 2020, il primo e unico film R-rated (vietato ai minori) a superare il miliardo di dollari d'incasso, un fenomeno globale che ha riportato il suo protagonista fra gli attori di serie A e, in aggiunta, gli ha fornito una vetrina globale attraverso la quale veicolare messaggi importanti su ecologia, sostenibilità, cambiamento climatico, razzismo, omofobia e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un vero e proprio fenomeno che ha polarizzato attenzione mediatica e opinioni; relativamente a queste ultime, ripeto, la mia non è particolarmente favorevole nel complesso, considerato che la prima parte del racconto mi è sembrata poco dinamica e che, in generale, il risultato finale non mi ha lasciato impressionato o colpito. L'ho visto, posso passare oltre.
Cast: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Brett Cullen, Shea Whigham, Bill Camp, Douglas Hodge.
Box Office: $1.073 miliardi
Vale o non vale: Sono sicuro che in tantissimi amano e ameranno questa pellicola, m a me proprio non ha convinto. E' mancata empatia col personaggio, non c'è stata quella dose di azione che mi aspettavo, partivo in partenza con l'idea che il film avrebbe dovuto stupirmi (considerate le critiche entusiaste). In realtà è un prodotto che non rivedrei, molto pesante sia per toni che per tempi della narrazione, e fondamentalmente mi sento di salvare la grande interpretazione di Phoenix, la colonna sonora e una certa dose di iconicità che è impossibile non riconoscere a tutta l'operazione cinematografica. Direi che è da vedere per farsi una propria opinione, poi io personalmente passo oltre.
Premi: Candidato a 11 Oscar - il maggior numero dell'edizione 2020 - tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura non originale e montaggio, ha vinto per il Miglior attore protagonista (Phoenix) e colonna sonora; stesse vittorie ai Golden Globes (su 4 nomination, anche film e regia) e 3 premi ai BAFTA (per attore, colonna sonora e la nuovissima categoria Miglior casting) su 11 nomination. A Venezia il film ha vinto il Leone d'Oro per la Miglior pellicola oltre che il premio per la colonna sonora e la Graffetta d'Oro. Candidato ai César (questa domenica) e ai David di Donatello (3 aprile) come Miglior film straniero. La pellicola è anche candidata a 1 Razzie Award per Worst Reckless Disregard for Human Life and Public Property (più o meno Peggiore disprezzo per la vita umana e la proprietà pubblica).
Parola chiave: Metropolitana.

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Bengi

venerdì 19 luglio 2019

Film 1628 - Meet the Fockers

Intro: E si va direttamente al secondo capitolo.
Film 1628: "Meet the Fockers" (2004) di Jay Roach
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: il cast è fantastico e devo dire che Dustin Hoffman e Barbra Streisand si mettono davvero in gioco e sicuramente aiutano a trascinare un secondo episodio meno centrato di quello precedente anche se decisamente più remunerativo. Le situazioni comiche ci sono tutte e le assurdità non mancano nemmeno qui, ma "Meet the Fockers" punta più sul ridicolo che sul divertente.
Film 1627 - Meet the Parents
Film 1628 - Meet the Fockers
Film 219 - Vi presento i nostri
Cast: Ben Stiller, Robert De Niro, Dustin Hoffman, Barbra Streisand, Blythe Danner, Teri Polo, Alanna Ubach, Cedric Yarbrough, Tim Blake Nelson, Owen Wilson.
Box Office: $516.6 milioni
Vale o non vale: Visto il primo tanto vale vedere anche questo, se si ha voglia di qualcosa di spensierato e facile facile.
Premi: /
Parola chiave: Famiglia.

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Film 1627 - Meet the Parents

Intro: E cominciamolo un altro franchise, dai!
Film 1627: "Meet the Parents" (2000) di Jay Roach
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: il film è simpatico, ma non sono un fan sfegatato della serie. Chiaramente questo è il migliore delle (sigh!) 3 pellicole e certamente il più originale e divertente. Detto ciò, a parte qualche scema risata e situazione assurda non è una commedia indimenticabile.
Film 1627 - Meet the Parents
Film 1628 - Meet the Fockers
Film 219 - Vi presento i nostri
Cast: Robert De Niro, Ben Stiller, Blythe Danner, Teri Polo, James Rebhorn, Jon Abrahams, Owen Wilson.
Box Office: $330.4 milioni
Vale o non vale: Il fascino sta tutto nella contrapposizione tra De Niro e Stiller, entrambi in grado di sostenere la pellicola praticamente da soli. Fanno da spalla una sempre fantastica e upperclass Blythe Danner, la al tempo sconosciuta Teri Polo (ora nuovamente sconosciuta) e Sfigatto (Mr Jinx in inglese). "Meet the Parents" fa il suo dovere di commedia e di certo è in grado di consegnare al suo pubblico non poche situazioni comiche, anche se non lo trovo un titolo nel suo genere indimenticabile.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior canzone originale ("A Fool In Love" di Randy Newman) e al Golden Globe per Miglior attore protagonista (De Niro).
Parola chiave: Matrimonio.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 10 novembre 2016

Film 1236 - The Untouchables - Gli intoccabili

In viaggio verso la Norvegia, in pullman per 8 ore, ci eravamo muniti di ogni sorta di accompagnamento per la nostra avventura al nord. Dopo un po' di trono di spade, molto cibo, qualche ansia e riposini vari, abbiamo deciso di cominciare questo film...

Film 1236: "The Untouchables - Gli intoccabili" (1987) di Brian De Palma
Visto: dal computer di portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Alcune scene memorabili di questa pellicola la rendono uno dei titoli più iconici degli anni '80, anche considerato il grande cast, l'allora fama del suo regista e certamente la storia che coinvolge la sempiterna lotta tra bene e, in questo caso, "mala".
La malavita organizzata ha qui il nome di Al Capone, siamo a Chicago negli anni '30 durante il più rigido proibizionismo che vietava produzione, vendita e consumo di alcolici e abbiamo un gruppo di eroi che è pronto a dare la vita per la causa in cui crede. Ecco chi sono questi intoccabili e quello che vogliono è sbattere in galera il gangster con ogni mezzo possibile (e sappiamo già che non lo si riuscirà certo a fare per i crimini peggiori che ha commesso).
Nonostante i nobili intenti e il buon risultato finale, non posso dire di essere rimasto folgorato da questo film, per nessun motivo particolare; semplicemente è un bel film, con certi buoni momenti di pathos e azione, ma fuori dai canoni che solitamente mi soddisfano tanto da dire che è una storia che vorrei vedere di nuovo. Poi chissà, magari tra qualche anno mi ricredo.
Nel frattempo dico che è un peccato che Andy García si sia bruciato la carriera, perché era veramente promettente, Costner è sempre un po' lesso, Patricia Clarkson è troppo spesso relegata ai ruoli secondari ma è un'attrice di serie A, De Niro fa sempre De Niro che fa il malavitoso e, nota dolente, non ho amato particolarmente il ruolo di Sean Connery. Probabilmente è un po' il doppiaggio, un po' la necessaria dose sacrificale da "Hollywood anni '80", in ogni caso ho trovato il suo personaggio sopra le righe e, naturalmente, la scena della sua morte eccessiva. Lo sappiamo, non siamo più abituati a morti da cinema ricolme di ultimi momenti, ultimi sospiri, ultime importanti frasi, ultimi colpi di pistola e, purtroppo, qui ce n'è un po' troppo di tutti questi momenti. E' certamente il personaggio più carismatico dell'ensemble, quello cui sono affidate le battute simpatiche, ma nell'insieme è forse quello che ho trovato più disomogeneo rispetto al resto. E no, assolutamente no, non gli avrei dato un Oscar (ma sì, assolutamente sì, lo avrei dato a Morricone).
In ogni caso a questo "The Untouchables - Gli intoccabili" riconosco tutti i meriti che negli anni gli sono stati riconosciuti ed è certamente vero che si tratta di un bel film, un pezzo di storia del cinema americano moderno; io l'ho apprezzato, ma non l'ho amato. Il che non è un male, semplicemente sono gusti.
Ps. 4 candidature tecniche agli Oscar dell'88 e un premio vinto per il miglior attore non protagonista.
Cast: Kevin Costner, Charles Martin Smith, Andy García, Robert De Niro, Sean Connery, Patricia Clarkson.
Box Office: $106.2 milioni
Consigli: Indimenticabile il rallenty con la carrozzina che cade (innegabilmente collegabile al mitico Fantozzi), belle scene d'azione e una cura dei dettagli tecnici davvero apprezzabile per un risultato finale che è oggi certamente un cult. Per chi non lo avesse mai visto (come era il mio caso) è un titolo da recuperare; bisogna apprezzare il genere gangster + sparatorie + anni '30, anche se vederlo almeno una volta nella vita credo sia necessario se si ama il cinema.
Parola chiave: Evasione fiscale.

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Bengi

martedì 25 ottobre 2016

Film 1226 - American Hustle - L'apparenza inganna

Poe aveva comprato il dvd senza averlo mai visto, fidandosi della mia parola. Poi non ha avuto occasione di vederlo fino a quando, qualche tempo fa, abbiamo deciso di recuperarlo.

Film 1226: "American Hustle - L'apparenza inganna" (2013) di David O. Russell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Per me rimane sempre un grandissimo film. Parte piano, presenta i suoi personaggi (e il grandissimo cast), procede verso complicazioni e intrighi sempre più indistricabili... e li scioglie in maniera impeccabile! Inoltre non posso non pensare tutte le volte che la scena del bacio nella lavanderia sia una delle più romantiche scene di sempre.
La storia - che si ispira alla vera operazione Abscam, creata dall'F.B.I. tra gli anni '70 e '80 per indagare sulla corruzione dilagante nel Congresso degli Stati Uniti d'America e in altre organizzazioni governative - è davvero ben scritta; regia, scenografie e costumi sono impeccabili e, come dicevo, il cast è fantastico, merito soprattutto delle due grandissime Adams e Lawrence che regalano due performance davvero indimenticabili. Insomma, "American Hustle" è quella bella sorpresa che non ti aspetti, un prodotto cui forse si fatica a dare una chance ma che, una volta concessa, non ti fa pentire della scelta. Anzi, non vedi l'ora di rivederlo.
Ps. 10 candidature agli Oscar 2014 tra cui Miglior film, 3 Golden Globe (Miglior film e attrici Adams e Lawrence) e BAFTA (sceneggiatura, Lawrence e trucco) vinti.
Film 651 - American Hustle - L'apparenza inganna
Film 702 - American Hustle - L'apparenza inganna
Cast: Christian Bale, Bradley Cooper, Amy Adams, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Louis C.K., Jack Huston, Michael Peña, Alessandro Nivola, Elisabeth Röhm.
Box Office: $251.1 milioni
Consigli: Bello e ben scritto, intelligente e furbo nel giocarsi i propri assi nella manica al momento giusto, in grado di rendere accattivanti e sexy gli anni '70 e i truffatori incalliti, film sulla mafia ma anche storia d'amore passionale e credibile, "American Hustle" è tante anime insieme e tutte in grado di accostarsi l'una all'altra e funzionare. E' un dono di David O. Russell che con questo film regala uno dei suoi migliori titoli di sempre. Da vedere.
Parola chiave: FBI.

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mercoledì 13 aprile 2016

Film 1115 - Jackie Brown

Non lo avevo mai visto e, pur avendone sentito parlare, non sapevo granché su questa pellicola. Mi sono deciso a recuperarla per scoprire qualcosa in più sull'attrice protagonista.
Film 1115: "Jackie Brown" (1997) di Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Jackie Brown" è un film stupendo, vero capolavoro! Non me lo aspettavo e la sorpresa è stata più che gradita.
In tutta onestà è più questo il Tarantino che preferisco, lungo e dettagliato nell'introdurre la sua storia, ma attaccato a una realtà, non importa quanto personale. "Jackie Brown" ha un suo modo di presentare il suo mondo, il suo microcosmo e funziona alla grande, senza bisogno di troppe trovate splatter, fiumane di dialoghi o una retorica per immagini troppo spiccata. Poi mi rendo perfettamente conto che, in certi casi, il Tarantino più "carico" abbia saputo dare frutti eccelsi, ma rimane il fatto che io lo preferisco in questa veste più... sobria.
Comunque questa pellicola mi ha davvero coinvolto, sono rimasto incollato allo schermo per le 2 ore e mezza di durata e il finale mi ha molto appassionato: dopo tutto il gustoso preambolo, la storia non tradisce le aspettative e regala una conclusione da thriller da manuale. Basta avere un po' di pazienza e dare il tempo a tutti i nodi di venire al pettine, ovvero tutte le sottotrame di venire a galla, così da arrivare al succoso momento della verità: ce la farà Jackie (Pam Grier) a non farsi uccidere, non andare in galera e in aggiunta far rientrare $450,000 dal Messico? La risposta in questo film.
Ps. Candidato a 2 Golden Globe per i Migliori attori Pam Grier e Samuel L. Jackson (che ha vinto come Miglior attore anche al Festival del Cinema di Berlino), ha ricevuto una sola candidatura all'Oscar come Miglior attore non protagonista per Robert Forster.
Cast: Pam Grier, Samuel L. Jackson, Robert Forster, Bridget Fonda, Michael Keaton, Robert De Niro, Michael Bowen, Chris Tucker, LisaGay Hamilton.
Box Office: $74.7 milioni
Consigli: Tratto dal romanzo "Rum Punch" di Elmore Leonard, terzo film ed unico fino ad ora ad essere tratto da materiale non originale di Tarantino, questa pellicola è davvero un appuntamento imperdibile per gli amanti del regista, ma meriterebbe una chance anche dal resto del pubblico. Fuori, infatti, dai recenti canoni tarantiniani, "Jackie Brown" è una vera e propria sorpresa con botto nel finale che dovrebbe riuscire a conquistare un po' tutti, purché disposti a spendere due ore e mezza di tempo in favore di questo titolo. Bello, appassionante e ben fatto, con una grande protagonista (e un grande cast).
Parola chiave: Hostess.

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Bengi

giovedì 21 gennaio 2016

Film 1083 - Joy

Continua la corsa contro il tempo per recuperare quanti più film possibile prima che gli Oscar svelino i propri vincitori.
Film 1083: "Joy" (2015) di David O. Russell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Squadra che vince non si cambia. Mai. E allora ecco che David O. Russell ritorna sul grande schermo con la sua beniamina Jennifer Lawrence, ritrovando Robert De Niro e Bradley Cooper per questo biopic sulla vita dell'inventrice e businesswoman Joy Mangano. Chi? Nientemeno che l'inventrice del mocio che si autostrizza (non so essere più tecnico).
La storia di per sé è interessante a tratti. La parte iniziale fatica a decollare, il caos parentale è disturbante (la madre apatica fan delle telenovelas dovrebbe essere spassosa, eppure sarebbe da malmenare) e la continua sottomissione di Joy è leggermente irritante; continui flashback mettono alla prova la memoria dello spettatore, anche se la calda voce narrante della nonna gli promette una ricompensa: vedere Joy finalmente realizzata. Ovvio che, essendo tratto da una storia vera, non ci racconta niente di nuovo, ma è comunque bello lasciare alla narrazine il compito di gestire i giochi. E così, tra litigi, idee, delusioni e colpi di fortuna, la storia svolta finalmente e intraprende il percorso che si vuole vedere: la beniamina che si riscatta, la gentile e sempre disponibile figura matriarcale che trova la ricompensa che si merita dopo tutti i soprusi subiti. E successo è (ma non mancheranno i casini anche nel finale).
Altalena di toni a parte, penso che la prima caratteristica evidente di "Joy" sia la sua anima caotica. Troppe persone in casa, troppi parenti, troppi ficcanaso, troppo fracasso... Insomma, non c'è mai un attimo di respiro ed è un aspetto che si paga. Gli stessi ricorrenti flashback non aiutano, a mio avviso, ma questo perché per i film biografici preferisco le narrazioni lineari che rispecchiano lo scorrere in avanti nel tempo. Mio gusto personale.
In generale il film è tecnicamente curato e per certi versi presenta una trama spassosa, principalmente per quegli aspetti assurdi della storia e per il piglio molto dinamico di regia e montaggio. E' chiaro che se alla fine il tutto funziona è principalmente perché la Lawrence è in grado di portare tutto il film sulle sue spalle, impersonando con grazia un personaggio ordinario, una donna come tante altre, eppure caratterizzandolo in maniera efficace e riuscita. Non conosco la Joy originale, ma quella che ho visto qui mi è piaciuta.
Forte dell'ottima interpretazione della protagonista e di un cast di tutto rispetto - una grande Rossellini che in inglese recita divinamente -, la pellicola porta a casa un risultato buono, anche se sottotono rispetto al precedente lavoro di Russell ("American Hustle"). Diciamo che "Joy" non è male, ma non ha centrato perfettamente l'obiettivo.
Ps. Una candidatura all'Oscar per la Lawrence, già vincitrice del Golden Globe come Miglior attrice.
Cast: Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Diane Ladd, Virginia Madsen, Isabella Rossellini, Bradley Cooper, Édgar Ramírez, Dascha Polanco, Susan Lucci, Elisabeth Röhm, Ken Howard, Melissa Rivers, Donna Mills.
Box Office: $84 milioni (ad oggi)
Consigli: Chi ha apprezzato i precedenti lavori di Russell non può sottrarsi alla visione, così da tenere aggiornata la filmografia. Tra l'altro, curiosità, qui la sceneggiatura è scritta in coppia con Annie Mumolo, già sceneggiatrice de "Le amiche della sposa". La Lawrence è brava e sempre più in grado di essere totale protagonista delle pellicole in cui compare, magnetica e all'altezza: chi l'apprezza non rimarrà deluso. Il risultato finale è a tratti strano, a tratti spassoso, a volte confuso e confusionario, ma tutto sommato credo si possa definire l'esperienza cinematografica "Joy" come soddisfacente. Ovviamente - ormai non torno indietro - rigorosamente in inglese.
Parola chiave: Brevetto.

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Bengi

venerdì 11 dicembre 2015

Film 1047 - Lo stagista inaspettato

Corsa disperata verso il cinema per recuperare una pellicola che volevo assolutamente vedere!

Film 1047: "Lo stagista inaspettato" (2015) di Nancy Meyers
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nancy Meyers scrive e dirige un'altra commedia dai toni garbati e molto glam, riuscendo un'altra volta a fare centro. La strana coppia Robert De Niro - Anne Hathaway è davvero in sincronia ed è bello vederli lavorare insieme: funzionano bene. Ai due comprimari si aggiunge un cast molto variegato di spalle capitanate da una Rene Russo ultimamente rediviva (con mio immenso piacere), il tutto a formare un mix molto eterogeneo che giova a questa pellicola sul rapporto, sì, con la terza età, eppure molto giovane nell'approccio.
In questo "The Intern" mi ha piacevolmente sorpreso, un prodotto fresco e simpatico, non banale pur presentando una storia che di innovativo non ha niente. Saranno i toni pacati e orientati all'educazione, quel fascino intramontabile della galanteria, il sorriso rasicurante di una Anne Hathaway ormai vera stella di serie A. Insomma, il risultato finale è molto piacevole da guardare. Tra l'altro non so come faccia la Meyers a ricreare sempre quell'atmosfera pastello e ricercatissima, raffinata e molto attuale, moderna, indipendentemente da quale sia l'attore con cui collabora, la storia che intende raccontare. Guardate "Tutto può succedere - Something's Gotta Give", "L'amore non va in vacanza" e "È complicato" e poi ditemi se non è così.
Cast: Robert De Niro, Anne Hathaway, Rene Russo, Anders Holm, Andrew Rannells, Adam DeVine, Nat Wolff, Celia Weston, Linda Lavin, Christina Scherer, Zack Pearlman.
Box Office: $192.1 milioni
Consigli: Commedia ben fatta, confezionata che è un piacere, con un cast ricco e un risultato finale che è molto - e francamente inaspettatamente - divertente! De Niro esce da quell'orrore di saga che è stata "Ti presento i miei" e ritrova finalmente la vena comica in un prodotto che ha senso vedere. La Hathaway è sempre deliziosa e anche se qui passa dall'essere l'assistente del diavolo che veste Prada al diavolo stesso (all'acqua di rose), è innegabile che l'attrice possieda uno charme innato impossibile da spiegare. Il risultato finale funziona e la pellicola si fa vedere che è un piacere, perfetta per una serata scacciapensieri all'insegna di un prodotto garbato.
Parola chiave: Amicizia.

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Bengi

mercoledì 30 aprile 2014

Film 704 - Last Vegas

Altro film "da aereo". Cominciato sul volo di andata verso New York, l'ho finito su quello di ritorno

Film 704: "Last Vegas" (2013) di Jon Turteltaub
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non 1. Non 2. Non 3. Non 4, ma ben 5 (!) premi Oscar in questa commedia sulla terza età e i diversi modi di vederla e affrontarla. Ovvero come attirare il pubblico aficionado con nomi del calibro di Robert De Niro, Michael Douglas, Morgan Freeman, Kevin Kline e, unica presenza femminile rilevante, un'affascinantemente rifatta Mary Steenburgen. Questo è "Last Vegas" e non molto di più.
I quattro 'gal pal' che un po' si vogliono bene, un po' si odiano, un po' ricordano i bei vecchi tempi, un po' festeggiano e un po' corteggiano sono simpatici e abbastanza autoironici, anche se è evidente che la simpatia puramente cinematografica nella realtà tramuterebbe solamente in grande tristezza. Chi, infatti, non si sentirebbe leggermente a disagio nel trovare 4 anzianotti che - cito così, un po' alla rinfusa - vogliono rimorchiare giovani all'addio al nubilato, ballano in discoteca, si ubriacano di cocktail, danno party a cui sono invitati solo under 35? Insomma, è tutto accettabile solo in questa cornice di fiction. Allargando un pelo lo sguardo, poi, ci si accorge che la trama ha molti titoli "ispiratori", come per esempio "Una notte da leoni 2" o anche "Notte brava a Las Vegas".
In generale, comunque, questa pellicola è un prodotto di facilissimo consumo, perfetto su una tratta internazionale di un volo qualunque, estremamente facile da interrompere e rimprendere per un qualunque motivo legato al volo, senza alcun pericolo né di perdere qualche parte della storia, né qualche dialogo fondamentale.
Lo si può gradire perché il cast è oggettivamente pazzesco e perché, qualche volta, è piacevole anche sedersi, spegnere il cervello e lasciarsi raccontare una bella favoletta.
Box Office: $134,059,282
Consigli: Film divertente e innoquo, perfetto per passare del tempo spensierato o una serata tra amici. Il cast salva una trama quasi inesistente e, nonostante il botox qua e là, Mary Steenburgen rimane una donna particolarmente affascinante (canta perfino un paio di canzoni della colonna sonora).
Parola chiave: Matrimonio.

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Bengi

martedì 14 gennaio 2014

Film 651 - American Hustle - L'apparenza inganna

Cinemino preserata su invito di Claudia. Bell'idea!

Film 651: "American Hustle - L'apparenza inganna" (2013) di David O. Russell
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Clà
Pensieri: Mi ero un pochino disinteressato a questo film, nonostante il cast, per due motivi: non amo particolarmente gli anni '70 e l'ultimo film di David O. Russell, "Il lato positivo - Silver Linings Playbook", l'anno scorso non mi aveva per nulla entusiasmato. Quindi, al cinema, non avevo proprio idea di cosa avrei visto.
"American Hustle - L'apparenza inganna" è, probabilmente proprio per la mia indifferenza/diffidenza iniziale, un film che mi ha davvero sorpreso in positivo. Divertente, interessante, ben scritto e recitato è davvero un piacere da seguire dall'inizio alla fine.
Si parte piano, a storia iniziata, e si ripercorre brevemente a ritroso per introdurre la storia dei due truffatori Irving Rosenfeld e Sydney Prosser e per spiegare il motivo della loro collaborazione con l'agente federale Richie DiMaso e del perché lo stiano aiutando ad incastrare una serie di politici e mafiosi, tra cui Carmine Polito.
Quello che apparentemente potrebbe sembrare un film poliziesco o di denuncia, in realtà non lo è e per l'assurdità o originalità di certi passaggi si sarebbe portati a pensare che sia tutta finzione, ipotesi tendenzialmente smentita tutte le volte che ci si ricorda la specifica a inizio film: "Some of this actually happened".
Presa in considerazione quest'ultima asserzione, la pellicola diventa ancora più interessante. Ma non è solo per il fatto che sia tratto da una storia realmente accaduta che appassiona. I personaggi sono abbastanza strani da incuriosire fin da subito e la loro caratterizzazione è ben approfondita dato che ognuno ha lo spazio necessario per raccontare la 'sua' storia. A conti fatti quella che più colpisce è la moglie di Rosenfeld, Rosalyn, una ragazzetta annoiata che dice praticamente tutto quello che le passa per la testa. Genuina, sciocca, vanitosa, fragilissima e profondamente sola, Jennifer Lawrence è in grado di renderla anima e corpo sullo schermo, capace di illuminarsi e rabbuiarsi anche solo con l'aiuto di uno sguardo.
Diverso, invece, il ruolo di Sydney, solo apparentemente meno incisivo. A parte che solamente per sopravvivere a quelle scollature ci vorrebbe un corso di laurea, comunque per l'ennesima volta è da premiare la grande capacità di Amy Adams di trasformarsi in un'altra persona. In grado di passare dalla principessa delle favole Disney ("Come d'incanto"), alla rossa metà di Superman ("L'uomo d'acciaio") passando per un convento ("Il dubbio"), una setta ("The Master"), il ring ("The Fighter") e perfino "I Muppet", la Adams è da anni che si costruisce una solita carriera fatta di ottime interpretazioni e titoli di qualità. Credo sinceramente che sia una delle migliori della sua generazione e lo dimostra anche qui, con l'evoluzione di un personaggio che passa dagli strip club alla ricchezza quasi istantanea delle truffe finanziarie, passando per l'amore di un uomo che va oltre l'aspetto fisico e assieme al quale è in grado di mimetizzarsi sapientemente per sopravvivere alla successione di eventi che seguono lo smascheramento della loro attività illegale.
Tra l'altro, al di là dell'attività illecita, è interessante seguire questo amore 'strano' tra due soggetti che a prima vista parrebbero non avere nulla in comune. L'affinità che riescono ad instaurare e costruire - che si salda dal momento in cui cominciano le truffe insieme - è visivamente apertamente sancita dalla bellissima scena nella lavanderia di Irving (Christian Bale), dove i due, avvolti e nascosti dai capi pronti che girano frenetici sul rullo, si guardano intensamente per un attimo infinito, in una specie di paradiso personale e momento di felicità. Quella è già una scena cult.
Anche gli altri due protagonisti maschili, l'agente DiMaso (Bradley Cooper) e Polito (Jeremy Renner), sono resi perfettamente dai loro interpreti. Specialmente Cooper riesce a rappresentare l'agente un po' fulminato con la necessaria scintilla di follia che il personaggio richiede, regalandosi una grande performance e una messa in piega con bigodini annessi.
Insomma, sono rimasto davvero sorpreso dal risultato di questo "American Hustle", certamente uno dei titoli di questa stagione più riusciti fra quelli che ho guardato. Si vede che David O. Russell è in gran forma e riesce certamente a dare un tocco personale alla vicenda, probabilmente anche grazie a un gruppo folto di attori con cui aveva già lavorato in passato (Bale, Cooper, Adams, Lawrence e Robert De Niro) tutti evidentemente capaci e perfetti nel loro ruolo, il che non era per nulla scontato. Di sicuro sarà tra i favoriti agli Oscar.
Ps. Già a quota $118,265,133 di incasso (40 milioni per produrlo), sicuramente con la pioggia di premiazioni e premi che arriverà, riuscirà ad incrementare l'incasso totale. Già i primi risultati portati a casa: 7 nomination ai Golden Globes e 3 premi portati a casa nella categoria comedy o musical per Miglior film, Miglior attrice protagonista (Amy Adams) e Miglior attrice non protagonista (Jennifer Lawrence, che dopo il Golden Globes e l'Oscar dell'anno scorso, qui fa doppietta. Per l'Oscar sarà improbabile, però).
Film 702 - American Hustle - L'apparenza inganna
Film 1226 - American Hustle - L'apparenza inganna
Consigli: Certamente da vedere. Divertente, spassoso, con finale a sorpresa bomba, è uno di quei film che parte piano e poi ingrana. Tutto merito di una trama che si rivela lentamente e prospetta un colpo di scena che lascia soddisfatti. Grande cast e davvero ottime interpretazioni, oltre che bei costumi e una riuscitissima ricostruzione dell'ambiente '70s.
Parola chiave: Mazzette.

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Bengi

mercoledì 2 ottobre 2013

Film 590 - The Big Wedding

La mia propensione naturale per la commedia patinata americana mi pone sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e potenzialmente bello da vedere. Questa pellicola era il perfetto specchietto per le allodole: tanti attori famosi, un matrimonio come macrotema e la plausibile speranza di qualche momento divertente. Big mistake.


Film 590: "The Big Wedding" (2013) di Justin Zackham
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Hanno scomodato praticamente chiunque per questa commedia romantica con tinte acido-trash-fintononconvenzionale e, nonostante l'evidente sforzo di rendere appetibile e commerciale il prodotto, l'operazione è stata fallimentare. Analizziamo il fallimento per punti:
A. 32 milioni di dollari per produrre "The Big Wedding", $35.770.721 di incasso mondiale (in Italia IMDb non sa pronosticare ancora una data d'uscita);
B. Robert De Niro (parzialmente, dopo il successo di "Il lato positivo - Silver Linings Playbook"), Diane Keaton, Katherine Heigl, Susan Sarandon, Robin Williams e Ben Barnes sono anni che non azzeccano un film che sia uno e nemmeno per sbaglio vedono un successo commerciale. Solo Amanda Seyfried al momento riesce ad assicurarsi ruoli in produzioni remunerative. Riunire tutti questi nomi insieme non ha aumentato l'appeal commerciale di questo film;
C. anche volendo soprassedere sui precedenti punti, durante la visione della pellicola si intuisce subito la furbata che sta alla base di questa storia: ci sono tutti gli elementi che teoricamente distruggerebbero i cliché della classica commedia romantica americana, ma in realtà non c'è alcun intento rivoluzionario, ma, al contrario, è tutta una semplice maschera di superficie che ricopre di fatto una realtà intuibilissima dal principio: "The Big Wedding" è una classica commedia romantica americana con lieto fine e morale. Solo è molto, molto più volgare.
La totale mancanza di idee che sta alla base di questa sceneggiatura viene biecamente celata dietro trovate di dubbio gusto che spaziano dal sessuale al bigotto, passando per uno sbandierato progressismo - già un altro film con la Keaton, "La neve nel cuore", si lanciava a spada tratta a difenderne i principi, finendo per risultare una gigantesca boiata inconcludente - che è di una deficienza disarmante.
Senza contare che, oltre al fallimentare tentativo di spacciarsi per non convenzionale, questa commedia non è praticamente mai divertente, ma, al contrario, spesso imbarazzante (vedi madre della sposa che durante la cerimonia si dichiara bisessuale ed interessata ad una cosa a tre con madre e matrigna dello sposo).
Oltre a questo inquietante scenario di incauti errori di giudizio, va anche detto che si tirano in ballo troppe questioni per una storia che si svolge nell'arco di un weekend, dove tra l'altro l'evento principale (il matrimonio) finisce per rivestire una parte minima di trama. Troppi personaggi danno poco respiro alle dinamiche famigliari, tanto che, per dire, non si scoprirà mai cos'ha fatto di così grave il marito di Lyla/Katherine Heigl da meritare di essere abbandonato (ma, tranquilli, se lo riprenderà nel finale. Perchè? Ma perché Lyla, che non poteva avere figli, rimane inaspettatamente incinta! Lo si capisce dalla seconda scena, ma ne abbiamo conferma solo quasi alla fine. Sopresona!).
Insomma, "The Big Wedding" doveva raccontare la storia di una famiglia moderna e anticonformista, dove ex marito e moglie fanno sesso per scongiurare di non provare più qualcosa l'uno per l'altra o dove nuova moglie ed ex moglie (un tempo migliori amiche) decidono di tornare amiche proprio nel finale dopo essersi odiate per anni. Di fatto, però, il risultato è ancora peggio della solita pellicola piena zeppa di cliché perché, nel tentativo di fuggirli, il risultato finale è un'accozzaglia caotica di situazioni al limite del nonsense e del cattivo gusto.
Consigli: Tra tutte le commedie romantiche carine che l'America abbia prodotto ("Crazy, Stupid, Love.", "Notting Hill", "Tutto può succedere - Something's Gotta Give", e tantissime altre), questa certamente non può esservi annoverata. Sinceramente molto deludente e tanto sboccata da risultarmi fastidiosa. Si può evitare.
Parola chiave: Segreti.

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Bengi

martedì 19 febbraio 2013

Film 510 - Silver Linings Playbook

Un'altra pellicola che ha ricevuto tantissime nomination agli Oscar e sicuramente quella che aspettavo di vedere con più interesse!


Film 510: "Silver Linings Playbook" (2012) di David O. Russell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Leoo
Pensieri: I Golden Globes l'hanno inserito nella categoria 'Musical or Comedy', facendo perfino vincere a Jennifer Lawrence il premio nella categoria Miglior attrice. Quindi cosa ti aspetti da questo "Silver Linings Playbook" se non una pellicola brillante, divertente, emozionante, sensata e ben scritta?
Ecco, nessuna delle mie aspettative/speranze è stata confermata. Anzi, a parte la buona recitazione dei (due) protagonisti (ma la nomination all'Oscar in tutte e quattro le categorie attoriali?!), non posso veramente dire che salvo nulla del film. Nulla.
Non è una commedia, non credo ci sia un momento in cui si ride. E' una storia strana che racconta la vita strana di strani personaggi che si ritrovano. Per ricominciare a vivere dopo momenti molto bui della loro esistenza.
Non c'è stato un momento in cui mi sia sentito coinvolto dal racconto, in cui abbia provato anche una minima simpatia per i personaggi, né, se devo essere sincero, sono riuscito a capire quale sia il senso di questo film. Cosa mi vuole raccontare, esattamente? C'è sicuramente un messaggio di fondo che, nel chiasso continuo delle urla di chiunque sia in scena durante i 122 minuti di pellicola, mi è sfuggito. E, a parte il mal di testa, sono arrivato ai titoli di coda con ben poche altre certezze.
Probabilmente sono state le mie insolitamente alte aspettative a guastarmi la visione di questo prodotto, per non dire le numerose pause che hanno caratterizzato la visione, però ripeto, non ho capito il punto.
Sì, mi è chiaro il percorso di formazione, la crescita dei due protagonisti, l'amore che matura e sboccia, il bello di perdersi nell'altra persona andando anche oltre ai pregiudizi degli altri, il fatto che quelli etichettati come 'pazzi, schizzati' siano alla fine più sani dei 'normali' perchè cavalcano le loro emozioni evidando di reprimersi (evitando di scoppiare o deprimersi) e sono genuini... ma il punto è sempre quello: quindi?
Non mi pare si possa dire che "Il lato positivo" sia un capolavoro del cinema contemporaneo e come si sia giunti alle 8 candidature agli Academy Awards tra cui, oltre a quelle per gli attori (Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Jacki Weaver) che citavo prima, anche quelle per Miglior film, regia, sceneggiatura rimane per me un mistero.
Una delusione su quasi tutti i fronti. Salvo solo la scena del ballo.
Ps. Questo il riassunto della trama da Wikipedia: Pat Solitano ha perso tutto: sua moglie, la sua casa e il suo lavoro. Torna così a vivere con i genitori, dopo aver passato otto mesi in un istituto psichiatrico poiché affetto da disturbo bipolare. Pat è determinato a ricostruire la sua vita e riconquistare la moglie. Quando Pat incontra Tiffany, una misteriosa e problematica giovane donna, le cose si fanno complicate; Tiffany si offre di aiutare Pat a riconquistare la moglie, ma solo se lui farà qualcosa di veramente importante per lei in cambio. Pat accetta, ma più i due si conoscono, più tra loro si forma un legame inaspettato.
Consigli: $140,372,733 sembrerebbero suggerire un ampio gradimento da parte del pubblico. Per quanto mi riguarda questo "Silver Linings Playbook" è stata una grande delusione.
Parola chiave: Lettera.

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Ric

venerdì 11 gennaio 2013

Oscar 2013: le nomination

E ce l'abbiamo fatta! Nemmeno i Maya sono riusciti ad impedire la cerimonia degli Oscar 2013 e così, ieri, sono state annunciate le nominations ufficiali dal bel duo Emma Stone e - il futuro presentatore dell'85esima edizione - Seth MacFarlane.
Quest'anno ci sono state molte sorprese e molte coincidenze, nonché qualche strano fatto inspiegabile. Partirei da questi ultimi, andando a ritroso.
Fatti inspiegabili. 1. Dov'è la nomination di DiCaprio? Vogliamo ancora far finta che non sia giunta l'ora di dargli un Oscar? 2. "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" non ha ricevuto nemmeno una candidatura: ma neanche gli effetti speciali son piaciuti all'Academy?! 3. Fino a 3 anni fa la categoria Miglior Film includeva solo 5 titoli, poi due anni fa il passaggio alla decina di film in lizza giustificato come una scelta storica per il ritorno alle origini (nelle prime edizioni degli Oscar in film in gara erano 10). Per il 2013 nuovo cambiamento inspiegabile: i film sono 9. Perchè? Non ce n'era un altro bellino da candidare? Non dico un capolavoro, ma un tappabuchi? Bah.
Coincidenze: ovvero quando c'è puzza di bruciato. 1. Per il primo anno da non so quanto, non è il presidente dell'Academy a presentare le nomination in compagnia di uno dei vincitori/candidati degli anni precedenti, ma il duo Emma Stone (al massimo arrivata alla candidatura ai Golden Globes) e - guarda caso - Seth MacFarlane che non solo presenteà la cerimonia 2013, ma è stato pure candidato per la Miglior canzone originale del suo "Ted" 2. Quando gli americani ci si mettono non hanno rivali in quanto a faccia di bronzo. Sono riusciti a candidare (udite udite) lo stesso anno, nella stessa categoria (Miglior attrice protagonista) sia la più anziana attrice mai candidata sia la più giovane, rispettivamente Emmanuelle Riva e Quvenzhané Wallis.
Coincidenze: ovvero quando sembrano per caso. 1. Tutti gli attori della categoria Miglior attore non protagonista hanno già vinto almeno un Oscar (De Niro 2): chiunque sarà il vincitore, ci sarà un nuovo primatista tra le file dei pochi fortunelli ad avere più di una statuetta a casa 2. E' l'anno del due per le attrici: Jessica Chastain, Jennifer Lawrence, Naomi Watts, Anne Hathaway, Jacki Weaver e Helen Hunt (uno l'ha vinto, però) sono tutte alla loro seconda nomination in carriera.
Sorprese. 1. Le nomination di Robert De Niro (l'ultima nel 1992 per "Cape Fear - Il promontorio della paura" e comunque una carriera in declino da molto tempo) e Denzel Washington 2. Le 4 candidature del film "Beasts of the Southern Wild" (?) e le 5 del non certo commerciale "Amour" di Haneke 3. Per la prima volta dai tempi di "Solo per i tuoi occhi" (classe 1981) un film della serie 007 conquista delle nomination: per "Skyfall" ben 5, di cui una per la famosa Adele che ha scritto l'omonima canzone portante della soundtrack 4. Davvero pochine le 3 candidature per l'invece meritevole "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato". Capisco che il ritorno alla Terra di Mezzo possa galvanizzare meno persone rispetto a 10 anni fa, ma non riconoscere almeno formalmente i meriti tecnici di questa pellicola mi sembra ridicolo 5. Né Kathryn Bigelow né Ben Affleck, i cui film sono stati acclamati da praticamente tutta la critica mondiale, sono riusciti a guadagnarsi la menzione alla regia (con già alcune polemiche dei sostenitori della Bigelow che, ad oggi, rimane l'unica donna della storia del cinema ad avere un Oscar alla regia): entrambi, comunque, hanno ricevuto la nomination come produttori dei loro film (rispettivamente "Zero Dark Thirty" e "Argo").
Considerazioni finali. 1. 12 candidature per "Lincoln" che, però, credo non porterà a casa nulla (spero solo, al limite, la statuetta per Tommy Lee Jones) 2. "Vita di Pi", a quota 11, potrebbe riuscire a strappare qualcosa (fotografia? scenografia? montaggio? effetti speciali?) 3. Mi sembra - da tempo - che si preannunci l'anno di Anne Hathaway, quindi che vinca sto benedetto Oscar per "Les Misérables" così in un futuro, al quinto tentativo, magari l'Academy si ricorderà che esiste anche Amy Adams (e non solo come attrice non protagonista, mannaggia a loro!) 4. Vorrei che vincesse Hugh Jackman (finalmente una candidatura!), ma credo sia giunto il momento di premiare Joaquin Phoenix, tornato in auge dopo l'autoisolamento da reietto degli ultimi 4 anni 5. Se posso permettermi, anche quest'anno non trovo granché interessante la cinquina dei film d'animazione 6. Alla quinta presenza in categoria Miglior colonna sonora, che il bravissimo Alexandre Desplat ce la faccia finalmente a vedersi riconosciuto il suo premio? 7. "L'orlo argenteo delle nuvole", con ben 8 nomination, mi sembra un po' il film-sorpresa: un attore piazzato in ogni cinquina e colonizzate tutte le categorie importanti: che sia lui il favorito? 8. Ci terrei, infine, a far notare che più della metà del film in lizza per le categorie in Italia non sono ancora usciti e, quando va bene, usciranno verso la fine di febbraio. Al di là dei miei personalissimi fini di valutazione pre-Oscar, mi sembra veramente indecente che si debba aspettare così tanto per la distribuzione italiana. E poi ci si meraviglia che lo streaming rubi spettatori? La figura dei pezzenti non la fanno gli spettatori.

Prima di lasciarvi alla lista dei candidati, come ogni anno ne approfitto per pronunciarmi riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§), attribuendo un punteggio (* = 1 punto, § = 1/2 punto, *§ = 1 punto) per ogni scelta fatta.
Ps. Ricordo che la l'85esima edizione degli Academy Awards, che si terrà il 24 febbraio, attribuisce i premi alla stagione cinematografica 2012.
Quest'anno il voto è da casa di Leoo, quindi voteremo entrambi: * (B, L) Vincerà § (B, L) Vorrei vincesse

The 85th Annual Academy Awards

Best Motion Picture of the Year
Nominees:
Amour (2012): To Be Determined
*B Argo (2012): Grant Heslov, Ben Affleck, George Clooney
Re della terra selvaggia (2012): Dan Janvey, Josh Penn, Michael Gottwald
*L Django Unchained (2012): Stacey Sher, Reginald Hudlin, Pilar Savone
§ B, L Les Misérables (2012): Tim Bevan, Eric Fellner, Debra Hayward, Cameron Mackintosh
Vita di Pi (2012): Gil Netter, Ang Lee, David Womark
Lincoln (2012): Steven Spielberg, Kathleen Kennedy
Il lato positivo (2012): Donna Gigliotti, Bruce Cohen, Jonathan Gordon
Zero Dark Thirty (2012): Mark Boal, Kathryn Bigelow, Megan Ellison

Best Performance by an Actor in a Leading Role
Nominees:
Bradley Cooper for Il lato positivo (2012)
*L Daniel Day-Lewis for Lincoln (2012)
*B Hugh Jackman for Les Misérables (2012)
§B, L Joaquin Phoenix for The Master (2012)
Denzel Washington for Flight (2012/I)

Best Performance by an Actress in a Leading Role
Nominees:
§B, L Jessica Chastain for Zero Dark Thirty (2012)
*B, L Jennifer Lawrence for Il lato positivo (2012)
Emmanuelle Riva for Amour (2012)
Quvenzhané Wallis for Re della terra selvaggia (2012)
Naomi Watts for The Impossible (2012)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role
Nominees:
Alan Arkin for Argo (2012)
Robert De Niro for Il lato positivo (2012)
§L Philip Seymour Hoffman for The Master (2012)
*L §B Tommy Lee Jones for Lincoln (2012)
*B Christoph Waltz for Django Unchained (2012)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role
Nominees:
§B Amy Adams for The Master (2012)
Sally Field for Lincoln (2012)
*B, L Anne Hathaway for Les Misérables (2012)
Helen Hunt for The Sessions - Gli appuntamenti (2012)
Jacki Weaver for Il lato positivo (2012)

Best Achievement in Directing
Nominees:
§B Michael Haneke for Amour (2012)
*L Ang Lee for Vita di Pi (2012)
*B David O. Russell for Il lato positivo (2012)
§L Steven Spielberg for Lincoln (2012)
Benh Zeitlin for Re della terra selvaggia (2012)

Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Nominees:
Amour (2012): Michael Haneke
§B Django Unchained (2012): Quentin Tarantino
Flight (2012/I): John Gatins
Moonrise kingdom - Una fuga d'amore (2012): Wes Anderson, Roman Coppola
*B, L Zero Dark Thirty (2012): Mark Boal

Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
Nominees:
*L §B Argo (2012): Chris Terrio
Re della terra selvaggia (2012): Lucy Alibar, Benh Zeitlin
Vita di Pi (2012): David Magee
§L Lincoln (2012): Tony Kushner
*B Il lato positivo (2012): David O. Russell

Best Animated Feature Film of the Year
Nominees:
*B, L Ribelle - The Brave (2012): Mark Andrews, Brenda Chapman
§B, L Frankenweenie (2012): Tim Burton
ParaNorman (2012): Sam Fell, Chris Butler
Pirati! Briganti da strapazzo (2012): Peter Lord
Ralph Spaccatutto (2012): Rich Moore

Best Foreign Language Film of the Year
Nominees:
*B, L Amour (2012)(Austria)
Rebelle (2012)(Canada)
No (2012/I)(Chile)
§B En kongelig affære (2012)(Denmark)
§L Kon-Tiki (2012)(Norway)

Best Achievement in Cinematography
Nominees:
*L §B Anna Karenina (2012/I): Seamus McGarvey
Django Unchained (2012): Robert Richardson
*B Vita di Pi (2012): Claudio Miranda
Lincoln (2012): Janusz Kaminski
Skyfall (2012): Roger Deakins

Best Achievement in Editing
Nominees:
§B Argo (2012): William Goldenberg
*B Vita di Pi (2012): Tim Squyres
Lincoln (2012): Michael Kahn
Il lato positivo (2012): Jay Cassidy, Crispin Struthers
*L Zero Dark Thirty (2012): William Goldenberg, Dylan Tichenor

Best Achievement in Production Design
Nominees:
*B, L Anna Karenina (2012/I): Sarah Greenwood, Katie Spencer
§B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Dan Hennah, Ra Vincent, Simon Bright
Les Misérables (2012): Eve Stewart, Anna Lynch-Robinson
Vita di Pi (2012): David Gropman, Anna Pinnock
Lincoln (2012): Rick Carter, Jim Erickson

Best Achievement in Costume Design
Nominees:
*B, L Anna Karenina (2012/I): Jacqueline Durran
Les Misérables (2012): Paco Delgado
Lincoln (2012): Joanna Johnston
§B Biancaneve (2012/I): Eiko Ishioka (postuma)
Biancaneve e il cacciatore (2012): Colleen Atwood

Best Achievement in Makeup and Hairstyling
Nominees:
§B Hitchcock (2012): Howard Berger, Peter Montagna, Martin Samuel
*B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Peter King, Rick Findlater, Tami Lane
*L Les Misérables (2012): Lisa Westcott, Julie Dartnell

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
Nominees:
Anna Karenina (2012/I): Dario Marianelli
§B Argo (2012): Alexandre Desplat
*B Vita di Pi (2012): Mychael Danna
*L Lincoln (2012): John Williams
Skyfall (2012): Thomas Newman

Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Nominees:
Chasing Ice (2012): J. Ralph("Before My Time")
Les Misérables (2012): Alain Boublil, Claude-Michel Schönberg, Herbert Kretzmer("Suddenly")
Vita di Pi (2012): Mychael Danna, Bombay Jayshree("Pi's Lullaby")
*B, L Skyfall (2012): Adele, Paul Epworth("Skyfall")
Ted (2012): Walter Murphy, Seth MacFarlane("Everybody Needs a Best Friend")

Best Achievement in Sound Mixing
Nominees:
Argo (2012): John T. Reitz, Gregg Rudloff, José Antonio García
§B, L Les Misérables (2012): Andy Nelson, Mark Paterson, Simon Hayes
Vita di Pi (2012): Ron Bartlett, Doug Hemphill, Drew Kunin
*L Lincoln (2012): Andy Nelson, Gary Rydstrom, Ron Judkins
*B Skyfall (2012): Scott Millan, Greg P. Russell, Stuart Wilson

Best Achievement in Sound Editing Nominees:
Argo (2012): Erik Aadahl, Ethan Van der Ryn
*B Django Unchained (2012): Wylie Stateman
Vita di Pi (2012): Eugene Gearty, Philip Stockton
§B Skyfall (2012): Per Hallberg, Karen M. Baker
*L Zero Dark Thirty (2012): Paul N.J. Ottosson

Best Achievement in Visual Effects Nominees:
The Avengers (2012): Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams, Daniel Sudick
§B Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012): Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton, R. Christopher White
*B Vita di Pi (2012): Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik De Boer, Donald Elliott
*L Prometheus (2012/I): Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley, Martin Hill
Biancaneve e il cacciatore (2012): Cedric Nicolas-Troyan, Phil Brennan, Neil Corbould, Michael Dawson

Best Documentary, Features
Nominees:
5 Broken Cameras (2011): Emad Burnat, Guy Davidi
The Gatekeepers (2012): To Be Determined
*B How to Survive a Plague (2012): To Be Determined
The Invisible War (2012): To Be Determined
*L §B Searching for Sugar Man (2012): To Be Determined

Best Documentary, Short Subjects
Nominees:
*B Inocente (2012): Sean Fine, Andrea Nix
Kings Point (2012): Sari Gilman, Jedd Wider
Mondays at Racine (2012): Cynthia Wade, Robin Honan
§B, L Open Heart (2013): Kief Davidson, Cori Shepherd Stern
*L Redemption (2012/V): Jon Alpert, Matthew O'Neill

Best Short Film, Animated
Nominees:
Adam and Dog (2011): Minkyu Lee
§B Fresh Guacamole (2012): PES
Head Over Heels (2012): Timothy Reckart, Fodhla Cronin O'Reilly
Paperman (2012): John Kahrs
*B, L The Simpsons: The Longest Daycare (2012): David Silverman

Best Short Film, Live Action
Nominees:
Asad (2012): Bryan Buckley, Mino Jarjoura
*L Buzkashi Boys (2012): Sam French, Ariel Nasr
§B Curfew (2012/I): Shawn Christensen
*B Dood van een Schaduw (2012): Tom Van Avermaet, Ellen De Waele
Henry (2011/III): Yan England


And the winner is...

Ric

domenica 2 dicembre 2012

Film 486 - Cape Fear - Il promontorio della paura

Di recente il compleanno del mitico Martin Scorsese su cui, per l'occasione, mi ero documentato. E questa pellicola, tra le tante, spiccava come esempio di sperimentazione (di un genere filmico poco frequentato dal regista) tra i più riusciti.


Film 486: "Cape Fear - Il promontorio della paura" (1991) di Martin Scorsese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Guardo "Cape Fear - Il promontorio della paura" e non capisco. Non capisco dove stia il capolavoro di un maestro, per essere più chiari. E' passata poco più di una settimana da quando l'ho visto, eppure ancora non riesco ad avere un'idea chiara in mente, a non pensare semplicemente che non mi è piaciuto.
Scopro questa mattina, invece, che "Cape Fear" è un remake di un film del '62 dallo stesso titolo, diretto da J. Lee Thompson con Gregory Peck, Robert Mitchum, Martin Balsam e Polly Bergen. A parte quest'ultima, tutti e tre gli altri attori sono presenti anche in questo film, declassati a comparse in favore di attori più consoni ad attirare il pubblico di inizio anni '90: Robert De Niro, Nick Nolte, Jessica Lange e una giovanissima Juliette Lewis (le due signore hanno ricevuto perfino una nomination all'Oscar per la loro interpretazione qui).
Detto - e nonostante - questo, il mio atteggiamento nei confronti del film in questione rimane comunque di perplessità. Di per sé non ha nulla di particolarmente fatto male, ma non ha nemmeno nulla, a mio avviso, che possa far gridare al miracolo cinematografico. Sono perfettamente conscio che 20 anni di distanza sono un gap notevole da affrontare come audience, ma nonostante la mia miglior predisposizione, sono comunque rimasto deluso dal risultato.
Partirei dal titolo, in cui ritrovo la parola 'paura': per cosa dovrei spaventarmi? Non c'è un momento di terrore nemmeno a pagarlo. Lo strampalato vestiario di Max Cady/De Niro - che mi dispiace dirlo, ma recita sempre uguale - mi ha costantemente distratto dalla possibilità di seguire seriamente i passaggi di tensione. Al contrario della paura, infatti, spesso mi è sembrato che la recitazione fosse troppo esasperata, quasi caricaturale, tanto da far perdere la sensazione di pathos che, invece, mi aspettavo di trovare come costante.
Ho trovato, poi, poco funzionale far intraprendere la strada di sgualdrina alla piccola Danielle/Juliette Lewis perchè più che la troietta eccitata dal commettere qualcosa che finalmente va contro il volere dei genitori, finisce per risultare qualcosa di ridicolo e a tratti infelice da rappresentare. Quasi mette a disagio. In questa situazione, però, ammetto che la Lewis se l'è cavata alla grande (ma scommetto che in lingua originale avrebbe reso ancora meglio la sua interpretazione).
Per il resto Nolte come passivo uomo di casa trovo sia fallimentare, mentre la Lange, per quanto abbia una mitica carriera alle spalle (due Oscar e pellicole come "Il postino suona sempre due volte", "Blue Sky", il "King Kong" del '76 e, chiaramente, "American Horror Story"), molte volte mi sembra venga sopravvalutata.
Tutto sommato "Cape Fear - Il promontorio della paura" mi è sembrato un film con ragione di esistere magari 20anni fa, ma che ha perso una parte di appeal con il passare del tempo. Vuoi perchè i generi thriller, horror, splatter o di tensione si sono omogeneizzati in un calderone ormai difficile da distinguere, vuoi perchè alla resa dei conti ultimamente De Niro si è dimostrato un attore fotocopia di sé stesso o forse ancora perchè c'è una componente recitativa che un tempo poteva risultare plausibile mentre oggi è talmente calcata da risultare buffa, di fatto questo prodotto cinematografico del mitico Scorsese non mi ha convinto e, anzi, deluso. "Shutter Island" è stato un gioiellino di sorpresa che, paragonato a questo, non sembra nemmeno provenga dalla mano dello stesso regista.
Consigli: Bella l'ambientazione del North Carolina dove il fiume Cape Fear bagna delle terre che mi hanno spesso ricordato una palude. Brutta la scena finale in barca con le rapide più finte del mondo. Sinceramente un po' trash il finale.
Tutto sommato è un pezzo di storia di un cineasta come Scorsese e sono felice di averlo visto. Ma non posso dire che sia uno dei suoi film che preferisco. Si fa guardare, ma io non l'ho amato.
Parola chiave: Vendetta.

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Ric

lunedì 7 maggio 2012

Film 402 - Capodanno a New York

Per un assoluto disimpegno...


Film 402: "Capodanno a New York" (2011) di Garry Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E dopo il fortunato "Appuntamento con l'amore" (titolo originale "Valentine's Day") che incassò nel 2010 $216.485.654, la New Line Cinema tenta il colpaccio e ricontatta metà del cast del primo episodio per questo finto secondo capitolo sempre diretto dal veterano Marshall ("Pretty Woman", "Se scappi ti sposo"). Però non va bene come si sarebbe potuto prevedere.
Nonostante un cast che più stellare non si può, attinto dal mondo del cinema impegnato (Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Halle Berry, Carla Gugino, Abigail Breslin, Hilary Swank) o da quello della tv più popolare (Alyssa Milano, Sarah Paulson, Lea Michele) o ancora da quelli che si destreggiano in entrambi gli schermi (Zac Efron, Jessica Biel, Katherine Heigl, Sofía Vergara, Ashton Kutcher, James Belushi, Josh Duhamel, Cherry Jones, Hector Elizondo) fino ad arrivare al mondo della musica (Common, Ludacris e Jon Bon Jovi), "New Year's Eve" incassa negli USA a malapena la cifra impiegata per produrlo e, nel mondo, finisce per racimolare un modesto incasso $142.044.638 che, raffrontato al precedente, riflette una specifica tendenza del pubblico rispetto a questo genere di rimpatriate attoriali prive di trama ma ricche di star.
Come da noi il cinepanettone non tira più, così probabilmente anche queste operazioni-commerciali-spilla-soldi hanno esaurito il glam esercitato su quegli spettatori più attenti a seguire i divi del momento. Già, perchè di veri divi, qui, non ne troviamo poi tantissimi. A parte poche rare eccezzioni.
Che sia per via della minestra ultrariscaldata o perchè manca effettivamente una stella di riferimento, di fatto questa pellicola soffre un'agonia che ha seminato il panico tra le fila hollywoodiane. Se nemmeno ingaggiare 100 attori riesce ad attirare il più vasto pubblico generico, come si potrà mai fare per riportare ai fasti commerciali l'industria cinematografica della commedia americana tanto leggera quanto amata? Io, personalmente, suggerirei quantomeno di pensare a una trama.
Basta affidare a Sarah Jessica Parker il ruolo della newyorkese incallita col pallino della moda (alla sua età sembra una poveretta), basta con Ashton Kutcher disilluso col cuore tenero o a Katherine Heigl tanto tenera e tanto motivata sul lavoro. Sarebbe ora di lavorare su personaggi nuovi - per non dire meno stereotipati - giocando su idee innovative o meno scontate. L'happy ending in un film come questo è tanto scontato quanto (pare) necessario, ma non vuol dire che per arrivarci si debba sempre intraprendere la stessa strada. Sforzo minimo per massimo profitto, qui, è un matra che è stato ampiamente disatteso. Meno male, perchè "Capodanno a New York" oltre ad essere irreale, è anche brutto.
Ps. La più imbarazzante delle storie è quella tra la Pfeiffer (che non si capisce bene cos'abbia fatto agli occhi) e Zac Efron.
Consigli: "Appuntamento con l'amore" con "Capodanno a New York" formano un binomio di sdolcinata banalità americana. Non aggiungono niente e non sono in grado di suscitare niente. Possono solo essere utili a passare eventualmente del tempo che si sa di voler perdere.
Parola chiave: Capodanno.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 29 ottobre 2011

Film 318 - Limitless

Ancora nulla di impegnativo.


Film 318: "Limitless" (2011) di Neil Burger
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Emanuele
Pensieri: Filmettino tranquillo ed assolutamente disimpegnato, "Limitless" mi ha fatto venire in mente a più riprese i due "Wall Street" di Oliver Stone, quasi ne fosse un sottogenere o uno spin-off. Sulla falsa traccia del genialoide un pò nerd ma perditempo e inconcludente, parte inesorabilmente col depresso e finisce per acchiappare un mondo di lusso, potenzialità e ricchezza che fa gola a molti e si fa pericoloso.
Eddie Morra/Bradley Cooper fa da cavia per un farmaco miracolo che può sconvolgere le potenzialità del cervello tanto da indurlo a funzionare al 100% delle sue potenzialità (anziché il 20) senza sapere, però, che ciò che sta assumendo da dipendenza e non è stato ancora sperimentato sugli umani. Illegale e costoso, il 'farmaco' richiede un caro prezzo a chi lo possiede (o la vita o il denaro per comprarlo o la costante necessità di tenerlo al sicuro) anche se fa talmente gola che pare per il protagonista valga il rischio.
Rimescolando tutte le carte in tavola, attingendo dal pregresso di Eddie di cui lo spettatore non sa nulla, la trama si ingarbuglia in giochi di potere e potenzialità del protagonista, desiderio di riscatto e affermazione, amore e fascino, ricordi (Anna Friel) e presente (Robert De Niro) senza però centrare mai veramente l'obiettivo. La pellicola è piacevole, ma gioca in un campo in cui l'unica idea originale è quella di dare una possibilità alla brava Abbie Cornish (già vista in "Bright Star", "Elizabeth: The Golden Age", "Sucker Punch" e il prossimo film diretto da Madonna "Edward e Wallis: Il mio regno per una donna"), capace di rimanere impressa anche in una parte commerciale e tanto breve come questa (però quando richiama la Charlize Theron un pò più burrosa di qualche anno fa!). Il resto sa tutto di già visto, prevedibile, quasi scontato, per quanto il buon montaggio e la colonna sonora riescano a dare un'impronta più personale a questo film.
Non è male, si vede volentieri e in un primo momento incuriosisce. Si perde, però, in una miriade di altre cose... già viste.
Ps. $79,249,455 di incasso negli USA.
Consigli: Ottimo per spegnere il proprio cervello e... lasciar lavorare quello del protagonista! Godibile e senza pretese.
Parola chiave: Possibilità.

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Ric

mercoledì 25 maggio 2011

Film 265 - Machete

Sempre cinema gratis. Questa volta andiamo sull'action-trash-splatter. Ne vale?


Film 265: "Machete" (2010) di Ethan Maniquis, Robert Rodriguez
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ahahahah! Non si può dire che Rodriguez non si diverta a girare i suoi film! Questo, tra tutti i suoi che ho visto ("Four Rooms", "Spy Kids" 1, 2 e 3, "C'era una volta in Messico", e "Sin City") è sicuramente il più scanzonatamente riuscito.
Danny Trejo, alla pari di Mickey Rourke, è un attore da macello, sfatto nella forma, ma massiccio come pochi. Fedele compagno del regista fin dagli albori, ha ottenuto finalmente il suo ruolo da protagonista assoluto con questa pellicola solo apparentemente di serie B.
Già, perchè, tra gli attori più famosi, troviamo gente come Robert De Niro, Jessica Alba, Michelle Rodriguez ("Avatar"), Don Johnson ("Miami Vice"), Lindsay Lohan (nuda), Steven Seagal (obeso) e Jeff Fahey ("Lost"). Mica male per un unico film!
Tra l'altro ho trovato lo spettacolo in sé piuttosto gradevole. Divertente, spensierato, splatter, trash e d'azione quanto basta per localizzare in 105 minuti di pellicola la leggerezza di una serata senza pensieri. Senza pretese riassume alla perfezione il contesto.
Trejo perfetto per la parte, nonostante il fisico compatto, è agile e scattante quando si tratta di lanciarsi dalla finestra con le viscere di un poveretto che ha appena squartato in due. Grandissima anche la Lohan in abito da suora, provocazione non da poco per una che tra alcol, droga e mutande dimenticate a casa ha regalato di sé stessa un'ammagine tutt'altro che immacolata.
Male, invece, Seagal che, oltre a pesare quanto un transatlantico, è un cattivo tanto moscio quanto stantio. Persi la forma e lo smalto beffardo di un tempo (con cui sconfiggeva ogni genere di cattivo che gli si parava sulla strada) non lo si salva nemmeno per pietà (ormai esaurita da anni a causa dei pessimi film interpretati dall'attore).
Tutto sommato un film che si può vedere con la leggera consapevolezza che oltre ad un certo target di genere non si potrà andare. Rodriguez è spesso autoreferenziale, quindi non se lo facciano scappare coloro che hanno già gradito le sue precedenti opere sul grande schermo.
Consigli: Pronti all'azione e all'assurdo. CI si diverte se si è in linea con lo spirito del film!
Parola chiave: Vendetta.

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Ric

giovedì 17 febbraio 2011

Film 219 - Vi presento i nostri

Di leggerezza in leggerezza...


Film 219: "Vi presento i nostri" (2010) di Paul Weitz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandro
Pensieri: Con tre nomination ai Razzie Award di quest'anno e una trama scritta probabilmente da un bambino delle elementari, questo Focker n°3 non si può che definire apertamente brutto. Giunti al terzo capitolo della saga (poi basta con i 3 però!), l'incasso non delude, ma tutto il resto sì.
Rispetto al primo "Ti presento i miei" ($295,500,000) e al secondo "Mi presenti i tuoi?" ($432,667,575) questo "Vi presento i nostri" ha, sì, racimolato fino ad oggi $306,533,490, ma non si può dire sia certo perchè è un film ben realizzato...
Ben Stiller pare abbia esaurito la carica simpatica (magari anche lui si è un po' rotto le palle di questa serie), Teri Polo è frigida, Owen Wilson di un'antipatia infinita, Jessica Alba inutile quanto in altri pochissimi ruoli della sua carriera, Laura Dern in un cameo imbarazzante, Barbra Streisand chiassona e quasi ciociaresca, Dustin Hoffman, Robert De Niro e Blythe Danner (che pure lei ha una parte misera) sono gli unici a non essere del tutto fuori luogo o irritanti.
Male, male, male. Non si ride mai, non ci si commuove, non ci si diverte, non si vede nulla di nuovo, non è chiaro perchè il candidato all'Oscar Paul Weitz si sia dedicato a questa regia, non si capisce il perchè di questo ennesimo capitolo di una saga già tramortita col secondo. Si spera che non sia in cantiere anche una quarta avventura...
Film 1627 - Meet the Parents
Film 1628 - Meet the Fockers
Film 219 - Vi presento i nostri
Consigli: Mah, lasciate stare...
Parola chiave: Banalità.


#HollywoodCiak
Bengi