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lunedì 8 novembre 2021

Film 2057 - Scream

Intro: Periodo di Halloween = periodo di horror!

Film 2057: "Scream" (1996) di Wes Craven
Visto: dal portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: in una sorta di ondata nostalgica dettata anche dal fatto che un sacco di amici stessero recuperando film di paura in vista della notte del 31 ottobre, mi sono lasciato coccolare dall'idea di recuperare uno dei classici del terrore, probabilmente tra i titoli più iconici del genere di sempre. Anche perché, è bene ricordarlo, a breve (gennaio 2022) uscirà il nuovo capitolo della saga che porta lo stesso titolo di questo primo, iconico episodio.
Rivisto per l'ennesima volta, è sorprendente quanto "Scream" risulti ancora efficace e ci si accorge presto di quanto una montagna di titoli successivi abbiano attinto al materiale presentato qui da Wes Craven (regia) e Kevin Williamson (sceneggiatura) e non solo in termini di parodia o sequel.
Ancora più interessante la lucida analisi fornita dalla trama rispetto agli archetipi del genere horror, qui al contempo messi alla berlina e utilizzati dalla storia, per un risultato finale che riesce a far sufficiente paura pur dichiarando candidamente gli elementi narrativi utilizzati da questo film e dal genere di appartenenza in generale. Da questo punto di vista "Scream" è geniale.
Insomma, una pellicola che si è meritata nel tempo il suo nominativo di culto e che, nonostante un certo sapore vintage e una valanga di cliché, funziona ancora alla perfezione. Ps. Questa pellicola era talmente sul pezzo che fornisce già nella propria sceneggiatura l'idea per il titolo della sua saga-parodia...
Film 1123 - Scream
Film 2057 - Scream
Film 2184 - Scream
Film 1249 - Scream 3
Film 326 - Scream 4
Film 2091 - Scream
Film 2178 - Scream
Film 2179 - Scream VI
Cast: David Arquette, Neve Campbell, Courteney Cox, Matthew Lillard, Rose McGowan, Skeet Ulrich, Drew Barrymore, Jamie Kennedy, Liev Schreiber.
Box Office: $173 milioni
Vale o non vale: Impossibile non averlo visto almeno una volta (nel caso recuperate!), "Scream" è un ottimo esempio di pellicola horror anni '90 con delle buone idee e un'esecuzione efficace e perfettamente consapevole dei limiti del progetto stesso - tanto da metterne alla berlina numerosi aspetti - pur non compromettendone il risultato finale. C'è del genio.
Premi: /
Parola chiave: Scary movies.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 24 maggio 2016

Film 1142 - Hardcore!

Il cinema gratis permette di sperimentare...
Film 1142: "Hardcore!" (2015) di Ilya Naishuller
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Erika
Pensieri: Promette un'esperienza. E' impostato come un videogioco. E' una grandissima ca**ta.
Era da un po' di tempo che un film non mi lasciava tanto insoddisfatto o scocciato e, grazie ad "Hardcore Henry" il traguardo è nuovamente raggiunto. Stupido, solamente violento, senza una trama, ricolmo di cliché, volgarità, uccisioni ed esplosioni - il tutto ovviamente per il puro piacere di sbrindellare tutto e tutti -, questa pellicola promette un viaggio innovativo e rivoluzionario (tecnicamente), ma si perde per quanto riguarda tutto il resto. Di fatto la telecamera (in realtà una GoPro) in soggettiva che non ci permette di vedere mai chi sia/siamo il protagonista è davvero qualcosa di nuovo e potente e, almeno all'inizio, l'idea di per sé non sembra sciocca. il problema arriva quanto oltre a tutte le scene di azione e splatter, la storia non evolve e rimane bloccata alla pura logica da videogame "spaccatutto" o "picchiaduro", per un risultato finale che diventa una mera sequenza indistinguibile di sangue, morti, stripper, salti nel vuoto, esplosioni.
Sulla carta poteva sembrare un'avventura. Il risultato finale, invece, fa schifo.
Cast: Sharlto Copley, Danila Kozlovsky, Haley Bennett, Tim Roth, Andrei Dementiev, Sergey Valyaev, Ilya Naishuller, Darya Charusha.
Box Office: $14.3 milioni
Consigli: Se proprio siete curiosi di vedere come possa essere stare in mezzo ad un fuoco incrociato o volare verso la Terra dallo spazio questo film può essere un degno sostituto di un'esperienza reale. Rimane una grandissima schifezza, ma mi rendo conto che abbia un suo pubblico cui certamente piacerà. Se non siete da violenza+donne nude+volgarit+morte da tutte le parti, lasciate semplicemente stare.
Parola chiave: Cyborg.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

sabato 27 dicembre 2014

Film 843 - Parental Guidance

Era il giorno del compleanno di Bette Midler ed ero intenzionato a vedere un suo film, possibilmente che non avessi già visto. E, con stupore, ho scoperto che non è per nulla facile riuscire ad usufruire della filmografia dell'attrice tramite lo streaming. Non restava che questo...

Film 843: "Parental Guidance" (2012) di Andy Fickman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Viaggio attraverso le nevrosi delle moderne famiglie (americane), questo "Parental Guidance" è un esempio piuttosto insipido di film per famiglie che dovrebbe far ridere, tenerezza e intrattenere un vasto pubblico che si aspetta non solo il lieto fine, ma il piacevole e rassicurante sapore di zucchero per tutta la durata dello spettacolo. Spettacolo terribile, sia chiaro.
Considerato che non sopporto granché Billy Crystal e che tendenzialmente questi prodotti preconfezionati per famiglie sulle famiglie non mi garbano, è stata una sfida la visione del film che, di fatto, risulta più che altro essere un maldestro tentativo di riprodurre una comicità politically correct in grado di soddisfare ogni tipo di spettatore ed essere felicemente riproducibile ad ogni festività, momento di ritrovo o comunque quando si ricerchi svago ed assenza di contenuti. Unica a salvare la faccia - e non lo dico perché cercassi qualcosa di suo da vedere - è Bette Midler, in grado di risultare simpatica e strampalata quanto basta per finire tra ciò che di piacevole c'è in questo prodotto. E, badate bene, non c'è molto altro. Un peccato anche per la presenza di Marisa Tomei, tra le mie preferite di sempre, eppure qui macchietta strangolata da una necessità di sceneggiatura che la vuole oca e provinciale, goffa e sciocchina madre di famiglia incapace di lasciare i suoi figli per qualche giorno insieme ai nonni. I figli, tra l'altro, sono maledettamente antipatici.
Insomma, diciamo che il tentativo di celebrare la mitica Bette, per quanto fosse carico di buoni propositi, è finito con un buco nell'acqua. Lei è sempre mitica, ma è meglio ricordarla per altri ruoli e in altre vesti (tra ciò che ho visto sicuramente "Il club delle prime mogli", "Affari d'oro", "Hocus Pocus") piuttosto che per questo titoletto carico di cliché e brutte gag sulle fatiche quotidiane di una famiglia media americana.
Box Office: $119,772,232
Consigli: Se siete in cerca di qualcosa che vada bene per i bambini e che riesca, magari, a tenere occupati un po' tutti, senza richiedere alcuno sforzo, questo titolo potrebbe essere un buon candidato. Totalmente privo di richieste di attenzione (mancando di fatto una storia interessante), "Parental Guidance" è l'esempio perfetto di come si possa produrre un film da una sceneggiatura insulsa, dandola in mano ad un incapace regista, piazzarci qualche star (perfino un premio Oscar!) ed ottenere un risultato totalmente privo di appeal, ma facendoci una barca di soldi sopra. Chiaramente la collocazione natalizia nelle sale è stata provvidenziale, quindi che dire, se non: un film adatto a tutti, da vedere per le feste e dimenticare subito dopo.
Parola chiave: Famiglia.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 24 dicembre 2014

Film 840 - Clown

La 3 sponsorizza e noi corriamo al cinema, in un momento particolarmente fertile di titoli dell'orrore...

Film 840: "Clown" (2014) di Jon Watts
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un film horror che promette un clown, scatena nella mente l'indelebile ricordo di "It" che, paura o non paura, ha ormai forgiato l'immaginario collettivo. "Clown" non vede certo la penna di Stephen King a firmarne la sceneggiatura, ma non ci sarebbe bisogno di un nome famoso per ottenere un buon risultato.
Qui, però, non si può dire ci sia un eccessivo lavoro di qualità e, nonostante un make-up piuttosto credibile e il presupposto affascinante del costume da clown maledetto che non si riesce più a togliere una volta indossato, in generale la pellicola è insoddisfacente.
A livello di 'paura', diciamo, la storia riesce a costruire abbastanza bene i suoi momenti, anche grazie al disgusto di certe scene e al per niente velato suggerimento che il nostro protagonista non si faccia problemi a mangiare i bambini. Inquietante e moralmente sconvolgente, ma d'altronde un film del genere lo vai a vedere anche per rimanere un po' scioccato. Preso atto che non sia un prodotto per deboli di cuore, rimane il fatto che nel complesso il tutto risulti mediocre e nemmeno particolarmente ispirato. Un titolo palesemente commerciale, anche se travestito da produzione più indipendente. Eli Roth - che qui produce e appare in un cameo televisivo nei panni di un clown - è infatti personaggio avvezzo non solo all'horror, ma a quello specifico che fa buoni incassi nonostante non sembri una grande produzione. E' stato così con "Cabin Fever" (orrendo), "Hostel" e "Hostel: Part II", per cui non c'è da stupirsi che anche per questo titolo l'effetto sia quello.
In definitiva, comunque, "Clown" non convince del tutto; si limita a mostrare l'evoluzione di una persona in un mostro assassino, killer di bambini. Sulla carte sembrerebbe l'idea perfetta per un film horror-splatter contemporaneo, eppure quello che si vede qui non solo richiede lo sforzo di andare oltre una certa dose di disgusto ma, una volta fatto, ciò che viene proposto non è nemmeno così soddisfacente.
Box Office: € 1.381.037 (in Italia)
Consigli: Tra tutti gli horror in circolazione, questo non è un titolo che consiglierei o rivedrei. Sì, per carità, c'è il sangue, la paura e tutti quei momenti in cui ti rannicchi nella poltrona o chiudi gli occhi per non guardare, ma a fine visione non ti sembra di aver assistito a qualcosa di sconvolgente o memorabile. Chiaro che non è facile trovarne di titoli così, però - vuoi per le mie aspettative, vuoi perché colleghi i clown a quel non so che di inquietante - mi ero immaginato un film fatto meglio. In definitiva, nonostante un'idea di fondo anche più originale del solito, la trama finisce comunque col ricalcare quei cliché che ti rendono facile prevedere dove la storia andrà a parare. Mi ha colpito di più "CUB - Piccole prede".
Parola chiave: Baule.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 20 novembre 2014

Film 820 - They Came Together

Insomma, c'era Amy Poehler... non potevamo mica perdercelo!

Film 820: "They Came Together" (2014) di David Dobkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Commedia surreale che prende in giro il genere delle pellicole romantiche (o commedie romantiche), questo "They Came Together" più che un film mi è sembrato un esperimento. Ovvero: cosa succederebbe se la storia romantica di una coppia fosse letteralmente raccontata attraverso i più abusati cliché dei prodotti cinematografici di genere romantico?
Avete presente, per esempio, quando la protagonista capisce che il suo innamorato è "quello giusto" perché è l'unico a riuscire ad identificare quel minuscolo particolare, un dettaglio, di cui solo lei è a conoscenza e il resto del mondo non riesce a percepire? Oppure cosa succederebbe per davvero se, la prima, si tornasse a casa travolti dalla passione e non appena varcata la soglia dell'appartamento, accecati dal desiderio, si cominciasse a fare sesso selvaggio per la casa ignorando qualsiasi cosa che ci sta intorno di fatto devastando casa?
Insomma, ecco perché questo titolo, più che una vera e propria storia, mi è sembrato un tentativo: di ridicolizzare e prendere in giro, sì, ma anche di de-romanticizzare certi atteggiamenti, certe pratiche e credenze che, in decenni di prodotti romantici mainstream, siamo soliti considerare non solo come plausibili, ma talvolta anche auspicabili. Ecco, allora, che con un atteggiamento del tutto dissacrante questo film corre in aiuto della realtà, finendo però per distorceva lui stesso. Infatti il risultato finale, che è assolutamente godibile e strappa più di una risata, finisce comunque per enfatizzare ed esasperare situazioni esasperate per definizione, imponendo un nuovo vocabolario per la commedia romantica che qui ha il sapore della satira.
E', però, proprio questo approccio relativamente innovativo il punto debole al contempo della storia. Dal momento in cui si capisce che la trama si compone degli elementi più bizzarri delle vicende di decine di altre pellicole (come "C'è posta per te" o un qualsiasi film con Meg Ryan) lo spettatore non percepisce più il racconto come desiderio dello sceneggiatore di raccontare, ma come semplice atto di provocatorio scherno nei confronti di tutti quei titoli che negli anni gli studios ci hanno propinato. Quindi, per farla breve, "They Came Together" è carino, ma quando ripenso a quello che ho visto fatico nella mia mente a categorizzarlo come film. Ripeto, mi sembra più un esperimento, più un desiderio di dimostrare quanto assurde siano certe messe in scene "da film" rispetto a ciò che accade nella vita vera.
Ps. Per inciso qui Joel/Paul Rudd capisce subito qual è quel particolare che solo Molly/Amy Poehler sa di aver cambiato...


Box Office: /
Consigli: Un ottimo cast (Rudd, Poehler, Cobie Smulders, Christopher Meloni, Max Greenfield, Bill Hader, Ellie Kemper, Jason Mantzoukas, Melanie Lynskey, Ed Helms, Jack McBrayer) per una pellicola che è una scusa per prendere in giro tutte quelle favole romantiche che il cinema ci ha raccontato in tutti questi anni. Se amate il genere commedia romantica e trasudate amore stereotipato da tutti i pori non credo che questo sia il titolo giusto per voi... Sì, è vero, l'amore trionfa anche qui, ma non esattamente come nella maniera "standard". Simpatico, strambo e dissacrante può andare a genio sia a chi non ama le romantic comedies, sia a chi apprezza le parodie. La coppia di protagonisti è perfetta e, in fin dei conti, adorabile.
Parola chiave: Negozio di caramelle.

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Bengi

mercoledì 25 settembre 2013

Film 587 - Passione sinistra

Non amo nessuno dei 4 protagonisti e sono sempre titubante riguardo il cinema italiano. Però il trailer, devo dirlo, era accattivante...


Film 587: "Passione sinistra" (2013) di Marco Ponti
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Diciamo che tutto sommato il film non è nulla di più che un prodotto carino e di facilissimo consumo. Quando in Italia si affronta il tema politico (al giorno d'oggi) nella commedia lo si fa rimanendo molto furbescamente in superficie, evitando di andare oltre quella critica popolare facilmente condivisibile e, soprattutto, vendibile. In questo senso la vocazione politica di "Passione sinistra" è unicamente di cornice per dar linfa ad una favoletta che, altrimenti, sarebbe solo la fotocopia di uno qualsiasi degli altri prodotti simili già visti in precedenza.
La mossa vincente di questa pellicola è certamente quella di aver scelto un buon cast - anche se la Lodovini non mi piace -, andando sul sicuro con Geppi Cucciari, usando bene l'animo stronzo di Alessandro Preziosi e regalando la parte perfetta ad Eva Riccobono che, nei panni di attrice, non saprei immaginare in altro contesto se non quello della svampita scema e anoressica. Con questo insieme di buoni comprimari, la nota dolente è proprio l'insopportabile personaggio di Nina/Lodovini, piena di sé e spocchia, un insieme di equità, no global, lotta per i diritti, giustizia uguale per tutti (e per questo sono figa) che alla lunga è qualcosa di insostenibile. Si addolcirà grazie all'inevitabile amore con Giulio/Preziosi e, a maggior ragione, cadrà ancora di più in un insopportabile cliché della donna dagli idieali di sinistra che si innamora dell'uomo di destra, ci si scontra, si mette in discussione e trova la vera sé stessa abbandonando buona parte del suo essere stata così radicale.
Insomma, per quanto per una parte di film "Passione sinistra" cerchi di mascherare la sua vera natura dietro la facciata di vago impegno sociale con una denuncia politica all'acqua di rose, man mano che si affronta la narrazione ci si accorge che il tema politico è solo il pretesto per presentare la storia di una coppia che si scontra su quali parti prendere, ma a letto fa scintille. Della serie: l'amore abbatte ogni barriera. Già sentito?
Ps. Cameo di Marco Travaglio che non risulta simpatico nemmeno 'recitando' sé stesso.
Consigli: Niente di più che una commedia infarcita di cliché su amore, relazioni e politica contemporanea. E' un film carino da guardare una sera e in compagnia e da soli, dato che non impegna la mente e ha qualche battuta divertente. Nell'insieme della spensieratezza senza secondi fini funziona. Ma la denuncia politica è un'altra cosa.
Parola chiave: Partito politico.

Trailer

Bengi

lunedì 22 ottobre 2012

Film 469 - Shark Night - Il lago del terrore

Lago e squali... Interessante!


Film 469: "Shark Night - Il lago del terrore" (2011) di David R. Ellis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: AAA Cercasi cavie umane. Nel film? No per vedere sta boiata pazzesca.
Un film terribile, di una banalità sans frontières che nemmeno da un film di 'serie B' mi aspettavo. Eppure "Shark Night 3D" riesce a racchiudere (male) tutti i cliché più abusati dal genere horror-splatter degli ultimi anni. Ai più curiosi che intendono guardare la pellicola non voglio svelare il segreto per cui questi squali popolano il lago (salato) nel golfo della Louisiana, quindi mi asterrò da svelare certi particolari; comunque bisogna proprio dire che la trama è banale e prevedibile in maniera quasi imbarazzante (per chi l'ha scritto).
Non contenti di questo, aggiungo che gli effetti speciali con cui vengono ricreati gli squali sono veramente brutti - non so se volutamente caricati tanto da rendere ancora più grottesche le bestie - e la recitazione è pessima. Non si salva nessuno delle varie comparse, ma la peggiore forse è proprio la protagonista Sara Paxton, incapace di esprimere un'espressione che sia diversa dalla modalità bambinetta-corrucciata-un-po'-porcella che ha su per tutto il film. Inutile dire, tra l'altro, che ognuno dei ragazzi scelti è carne da macello e per gli squali e per gli spettatori/trici che - nel caso non gradiscano troppo l'inutile film - possono sempre rifarsi gli occhi tra un costume e l'altro.
Brutto, fatto male, banale e davvero incapace di suscitare un'emozione che non sia la delusione per aver già compreso tutti i passaggi chiave della trama nella prima metà della pellicola.
Che potessi aspettarmelo è indubbio. Che fosse così pessimo non era certo.
Ps. $40,136,479 di incasso mondiale, nonostante tutto.
Consigli: Meglio girare al largo da questo prodotto e guardarsi "Lo squalo": non avrà il 3D, ma fa 10 volte più paura.
Parola chiave: Video.

Trailer

BB

martedì 24 gennaio 2012

Film 359 - Femmine contro maschi

Avendo visto il primo - che non era stato male - mi ero ripromesso di vedere anche il secondo capitolo. Purtroppo per lui ho coinvolto anche Marco in questa visione...


Film 359: "Femmine contro maschi" (2011) di Fausto Brizzi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Brutto, brutto, brutto, brutto e brutto! Scusate, ma non ci sono altre parole per descrivere un prodotto stupido e superficiale come questo. E' al pari di una qualunque fiction Rai o Mediaset prodotta negli ultimi tempi. Non avrà i costumi di "Elisa di Rivombrosa" o gli intrighi impossibili di "CentoVetrine", ma il risultato finale è infimo come in quei casi.
Sciocco e scritto male, privo di ogni tentativo di approfondimento psicologico dei personaggi, recitato spesso in maniera imbarazzante e unicamente finalizzato a raggiungere una risata che arriva, in realtà, a stento un paio di volte, è un gioco di cliché che metterebbe a disagio anche lo spettatore meglio disposto.
Peccato, il cast è tendenzialmente buono (Claudio Bisio, Francesca Inaudi e in tante piccole parti Paola Cortellesi, Fabio De Luigi, Paolo Ruffini, Chiara Francini), ma bisogna ricordarsi che a. la Littizzetto può impegnarsi quanto vuole, ma non è un'attrice b. Serena Autieri è bella, ma non ha altre qualità c. quella che su tutti recita meglio è Nancy Brilli.
Credo che il tutto si commenti da solo. Ah, e ovviamente non mi spreco nemmeno a parlare di Ficarra&Picone che sono imbarazzanti a prescindere.
Consigli: Il primo episodio, "Maschi contro femmine", aveva un suo perchè. Questo è solo osceno. Evitare.
Parola chiave: Cliché bidimensionali su uomini e donne dei nostri giorni.

Trailer

Ric