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sabato 4 luglio 2020

Film 1742 - Oculus

Intro: Non è facile trovare un buon horror che valga la pena di essere visto, per cui mi capita spesso di voler rivedere film di paura che ho già visto e che so essermi piaciuti. Questo titolo ricade nella categoria.
Film 1742: "Oculus" (2013) di Mike Flanagan
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ora, forse me lo ricordavo un filino migliore di quanto questo "Oculus" non fosse in realtà, in ogni caso non posso dire di non essermi goduto la nuova visione. Karen Gillan è una brava protagonista e funziona dall'inizio alla fine, la storia è intrigante e sicuramente riesce a veicolare una certa atmosfera cupa e inquietante che costruisce bene la suspense fino al culminare finale del colpo di scena, il tutto per un risultato finale che funziona, intrattiene e spaventa. Poi, per carità, non si tratta di un capolavoro, ma per me la storia è originale quanto basta e il tutto realizzato con grande immaginazione nonostante gli evidenti mezzi non esattamente da grande studio (il budget è di 5 milioni). "Oculus" promosso.
Film 700 - Oculus - Il riflesso del male
Film 1742 - Oculus
Cast: Karen Gillan, Brenton Thwaites, Katee Sackhoff, Rory Cochrane, Annalise Basso, Garrett Ryan Ewald.
Box Office: $44 milioni
Vale o non vale: Nell'ottica della ricerca di un titolo facile e spaventoso quanto basta per distrarre la mente dalla calura estiva, "Oculus" è decisamente da tenere in considerazione. Non banale e ben pensato, sorprende anche per un finale forte ed inaspettato che dà alla storia una degna conclusione.
Premi: /
Parola chiave: Promessa.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 10 aprile 2016

Film 1129 - Il cacciatore e la regina di ghiaccio

Venerdì in due: cena + film ed è subito un inizio di weekend perfetto!
Film 1129: "Il cacciatore e la regina di ghiaccio" (2016) di Cedric Nicolas-Troyan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Visivamente potente, narrativamente impotente.
Direi che può essere questo il sunto di "The Huntsman: Winter's War", stiracchiato prequel-sequel di quel "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart di qualche anno fa, al quale vengono in aiuto un cast stellare e, soprattutto, i magnifici costumi di Colleen Atwood per portare a casa un risultato inferiore all'originale, che pure non era un capolavoro.
La colpa non è tanto dei quattro attori protagonisti - né delle spalle, a dire il vero, sufficientemente divertenti -, ma di una trama sciocchina e banale e un mancato approfondimento della psicologia dei personaggi, in primis quello della nuova cattiva principale e Regina di Ghiaccio Freya. Di lei impariamo che è la sorella della precedente cattiva principale e Regina Cattiva Ravenna (eh già), che le è stata portata via una figlia e che si è incattivita proprio per questo. La motivazione di per sé sarebbe anche sensata, non fosse che la storia si dimentica poi di andare oltre al fattaccio e rimane ancorata ad una bidimensionalità monolitica che renderà tutto l'agire del personaggio insensato e, in ultima analisi, totalmente inutile. Non solo - ma che ve lo dico a fare -, la nostra malvagissima si redimerà, ma tornerà pure un po' quella buona ragazza dai capelli normali che era un tempo. Insomma, tanto rumore per nulla.
Nel marasma generale, tra una specchiata e una spiata via gufo, la storia si concede qualche deviazione action grazie al cacciatore e alla sua amata, anche se le scene d'azione non sono così entusiasmanti quanto ci si aspetterebbe. Per non parlare del momento in cui la strana combriccola di cacciatori + nani si ritrova a dover trafugare lo specchio dorato e finisce ad affrontare una sorta di Minotauro dalle corna d'oro la cui unica attitudine non è tanto quella di combattere, quanto quella di gridare. Ma se devi difendere il tuo tesoro, perché non lo fai e basta? E invece ci perdiamo in circa cinque minuti di urla e schiamazzi, per un risultato finale tanto ovvio quanto lo spettatore si aspetta. Anche in questo caso è tutto molto bello visivamente, ma manca di sostanza.
In tutto questo il cacciatore è, sì, protagonista, pur collocandosi al centro di una storia che non dimentica la sua precedente eroina Biancaneve e pure deve tenere conto delle altre 3 donne della storia in questione: insomma, la scena è leggermente affollata. Se da una parte è apprezzabile che un blockbuster dal budget multimilionario sia composto principalmente da personaggi principali femminili, rimane il fatto che la presenza di Charlize Theron sia prettamente estetica - mancava solo che dicesse «La vita non è bianco o nero, è oro.» e avevamo fatto bingo - e la debolezza statica della cattiva degrada quello che poteva essere un trend positivo accessorio da lodare.
Dunque questo "Il cacciatore e la regina di ghiaccio" è un titolo commerciale non certo particolarmente riuscito che, pure, plausibilmente farà il suo dovere al botteghino mondiale (in America l'uscita è prevista per il 22 aprile). Si poteva fare assolutamente di meglio anche se, come si diceva all'inizio, i costumi della Atwood salvano da soli tutta l'operazione. Bravissima.
Film 417 - Snow White and the Huntsman
Film 709 - Biancaneve e il cacciatore
Film 1129 - Il cacciatore e la regina di ghiaccio
Film 1651 - Snow White and the Huntsman
Cast: Chris Hemsworth, Charlize Theron, Emily Blunt, Nick Frost, Sam Claflin, Rob Brydon, Jessica Chastain, Sheridan Smith, Alexandra Roach, Colin Morgan.
Box Office: $165 milioni
Consigli: Fatta fuori la Stewart che non compare nemmeno nel cameo di Biancaneve, rimangono Hemsworth e Theron a portare verso il secondo episodio un franchise da un lato intrigante, dall'altro mal sfruttato. Ricco di potenzialità e spunti interessanti, di fatto il film si concentra su una serie di temi già visti e rivisti che rendono la storia poco efficace e lasciano tutto lo sporco lavoro agli effetti speciali e, in pari dose, a una combinazione di glam degli attori + costumi pazzeschi + trucco + fotografia che solo in parte riesce a salvare il risultato finale. Dunque se cercate facile distrazione visivamente accattivante eccovi serviti. Allo stesso tempo se avete apprezzato il primo "Snow White and the Huntsman" ha senso dare una chance a questa storia. Tutti gli altri è meglio che si mettano il cuore in pace: qui troverete un paio d'ore di svago facile facile, combinate alla bellezza imbarazzante della Theron e al machismo del sempre aitante Thor. Oltre a ciò, poco.
Parola chiave: Specchio.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 28 aprile 2014

Film 700 - Oculus - Il riflesso del male

Il trailer diceva che è più spaventoso di "L'evocazione - The Conjuring". Un paragone curioso, considerando che non fa particolarmente paura...

Film 700: "Oculus - Il riflesso del male" (2013) di Mike Flanagan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un'idea interessante e certamente giocata bene già tramite il trailer, per un risultato finale carino e tutto sommato riuscito.
Considerato il basso budget, i protagonisti quasi sconosciuti e la trama che coinvolge principalmente uno specchio indemoniato, direi che il risultato conseguito qui è certamente apprezzabile, anche se avrei gradito un minimo di approfondimento in più sia sulla storia dello specchio che riguardo le implicazioni familiari dei due fratelli Kaylie e Tim Russell (Karen Gillan, Brenton Thwaites). Si è preferito optare per suggestioni sovrannaturali e picchi borro di ansia e colpi di scena - che va bene, visto il prodotto -, anche se più spazio al "contorno" non avrebbe guastato.
La storia è indotta con un costante parallelismo tra presente e passato, dove rispettivamente abbiamo i due fratelli da grandi e gli stessi da bambini assieme ai genitori. Scopo della storia è mostrare gli effetti distorcenti dello specchio che conducono alla pazzia i membri della sfortunata famiglia Russell, passando per isolamento, voci nella testa, realtà parallele mostrate dallo specchio, violenze e omicidi. Tutto in nome di uno specchio maligno di cui, però, non sappiamo bene il perché di tanta vorace cattiveria.
In sostanza, comunque, "Oculus" è un borror che gestisce abbastanza bene le sue carte e non si tira indietro quando è il momento di sacrificare i propri protagonisti, optando per un finale che non è forzatamente risolutivo o al sapore di 'happy ending'. Il risultato finale è, quindi, abbastanza soddisfacente.
Film 700 - Oculus - Il riflesso del male
Film 1742 - Oculus
Box Office: $26,280,000 (ad oggi)
Consigli: E' una buona scelta se si vuole optare per una serata al sapore di spavento. Abbastanza ansiogeno, abbastanza splatter, sufficientemente horror con, in più, un pizzico di "Paranormal Activity" al suo esordio. E' un mix che funziona abbastanza per intrattenere il tempo che richiede la visione.
Parola chiave: Ancora.

Trailer

#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 2 maggio 2012

Film 400 - Biancaneve

Da bravo nipote a Pasqua porto nonna al cinema a vedere la sua attrice preferita: Julia Roberts.
E... siamo a 400 recensioni!!!


Film 400: "Biancaneve" (2012) di Tarsem Singh
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nonna
Pensieri: Essendo Hollywood alla frutta mi approccio sempre con diffidenza a questo nuovo fenomeno del riesumare vecchie idee tanto datate da far sembrare giovane Gina Lollobrigida. Eppure qui c'è Julia Roberts che finalmente cambia un po' ruolo, poi l'astro nascente delle teen actresses Lily Collins, monociglica prole del cantante inglese ex-Genesis Phil Collins e, infine, il belloccio e recentemente molto impegnato giovane nuovo talento dal nome di Armie Hammer che, sicuramente, qualcuno ricorderà - ben più vestito che qui - in 'filmetti' come "The Social Network" o "J. Edgar"...
Il curriculum di "Mirror Mirror", dunque, è questo: un magico cast che va dalla star ex premio Oscar ai due freschissimi nuovi volti del cinema contemporaneo con alla regia, invece, un autore di poche pellicole (4) di cui tre sono risultate decisamente fruttifere: "The cell - La cellula" ($104,155,843), "Immortals" ($226,904,017) e questa ($159,047,422). Sugli incassi se la cava.
Ho ricevuto pareri discordi su questo prodotto, ma, personalmente, non l'ho trovato malvagio. Numerose polemiche hanno accompagnato la pellicola, sia perchè dal trailer pare si travisasse completamente il tono del film, sia perchè quest'estate ne uscirà un altro incentrato proprio sulla figura di Biancaneve, nonostante sia evidente fin da subito che "Biancaneve" e "Biancaneve e il cacciatore" non abbiano in comune che i protagonisti principali. Nonostante tutta la baraonda, comunque, credo che il prodotto di Tarsem sia di ottimo accompagnamento per un pomeriggio tranquillo tra una favoletta, buoni effetti speciali e dei costumi che sono delle piccole opere d'arte (la stilista/costumista Eiko Ishioka - scomparsa il 21 gennaio di quest'anno - oltre ad aver collaborato a tutte le pellicole del regista, ha vinto anche l'Oscar per "Dracula di Bram Stoker", ha disegnato i costumi per "Cirque du Soleil: Varekai" e ha diretto il videoclip della canzone "Cocoon" di Björk. Tra le altre cose).
Innocuo e divertente, con una serie di libertà che difficilmente ameranno gli estimatori del capolavoro Disney, qui ci troviamo di fronte ad una commediola degli equivoci, dove fin da subito sai come andrà a finire. La Roberts ritrova finalmente un po' di grinta e riesce a dare il giusto carisma al suo personaggio che, inevitabilmente, risulta il più simpatico.
Ancora a me oscura la scelta di non sfoltire il magico sopracciglio della bella Collins che, per il resto, sembra capace di reggere bene la scena di un disimpegno romantico-fiabesco adatto ad un pubblico di adolescenti e (poco appena) post che desiderano svagarsi spegnendo con piacere il cervello. Ottima, se posso, la scelta di Hammer che, con un buon fisico ma evitando la tartaruga a tutti i costi, incarna alla perfezione il belloccio della porta accanto con - che non guasta - una certa attitudine alla recitazione (in "The Social Network" recitava addirittura la doppia parte dei gemelli Winklevoss).
Per il resto i nani-ladri sono simpatici e il ritmo tiene. L'escamotage della trama regge e per tutti i 106minuti di pellicola non si rischia di annoiarsi.
E' carino e, chiaramente, non passerà agli annali quale capolavoro, però è una buona produzione senza pretese che, evitando le volgarità, intrattiene a dovere lasciando una piacevole sensazione divertita allo spettatore quando esce dalla sala.
Consigli: Per tutti i fans di Julia è un imperdibile appuntamento per ritrovare la loro beniamina finalmente in buona forma recitativa come non la si vedeva da un po'. Per tutti gli altri è sicuramente un buon disimpegno made in USA. La Collins, poi, è da tenere d'occhio.
Parola chiave: Specchio.

Trailer

Ric

giovedì 20 ottobre 2011

Film 315 - Carnage

Finalmente gli ingressi gratis della 3 propongono qualcosa di interessante che non sia semplicemente classificabile come 'grandissima minchiata'.


Film 315: "Carnage" (2011) di Roman Polanski
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bello e fatto solo di attori. Attori bravi, per intenderci.
Un quartetto umano di espressività e fisicità molto diverse che gioca la partita del 'io sono meglio' in un due contro due che spesso, però, non vede solo le coppie (matrimoniali) in tacita alleanza.
E così, dopo moglie e marito, si sprecano il sostegno femminile e quello maschile, ma ad un unire e opporre le coppie in un vortice della decadenza verso la verità più bassa saranno anche altri temi: figli, educazione, lavoro, sogni, ambizioni, frustrazioni e tanto ancora.
Giocato tutto in un appartamento da cui non si esce mai per vedere Brooklyn, non si soffre di claustrofobia nonostante a volte - come per i protagonisti - manchi un pò l'aria. Polanski, che si dimostra grandissimo in questa prova, raccoglie la sfida dell'interno a tutti i costi con espedienti di regia piuttosto efficaci e con alcune inquadrature davvero belle (es. in un solo momento vediamo ripresi particolari del corpo di Nancy Cowan e chi sta di fronte a lei a figura intera. Polanski si avvale spesso dello specchio per sfruttare appieno lo spazio casalingo. Si potrebbe quasi dire che lo specchio sia un silenzioso quinto personaggio. L'espediente è molto gradevole perchè, spesso, crea interessanti inquadrature in un gioco di doppio o vedo-non vedo che regala allo spettatore un ulteriore strumento di indagine sui personaggi stessi).
A rendere particolarmente riuscito questo film, comunque, sono principalmente i bravissimi attori. Con 12 nomination all'Oscar e 4 statuette vinte in totale Jodie Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz e John C. Reilly formano un quartetto da brivido che, se sulla carta poteva far venire l'acquolina in bocca, nel film mantiene assolutamente le aspettative.
Nevrosi e frustrazioni, dopo un'apparente calma piatta, affiorano con il passare del tempo - tra un'interruzione telefonica e l'altra - tanto da portare i quattro e veri e propri litigi senza il benché minimo filtro. Il contrasto tra l'inizio e la fine è lampante e, bisogna dirlo, piuttosto divertente. L'apparente etichetta altoborghese che viene tanto sfoggiata nei primi - tesi - tempi, viene ufficialmente accantonata in favore di un più genuino (ma non maturo) confronto sulle più disparate tematiche sociali. Il pretesto è un litigio tra figli che vuole essere risolto dai genitori nella maniera più civile possibile. Il risultato è uno spaccato umano dei più bassi e veri resi ultimamente che dimostra, alla fine, che la maturità acquisita con gli anni non corre necessariamente di pari passo con quella acquisita con le esperienze di vita. Le età sono diverse, ma non è detto che i genitori si dimostrino più maturi dei figli. Se vogliamo, per quanto brutale possa essere regolare i conti venendo alla mani, almeno elimina di netto il problema (o piaga sociale) dell'essere subdoli con chi ci sta di fronte. E qui Polanski, grazie ad un testo teatrale ben scritto (da Yasmina Reza), è bravissimo a tirare fuori dal suo cast sfumature umane che rendano alla perfezione il crescendo verso la rivelazione del proprio 'io' di ognuno dei personaggi.
Consigli: Da vedere assolutamente. Bello e interessante, mai noioso o banale.
Parola chiave: Educazione.

Trailer

Ric