In solitaria serale ricordo di aver desiderato un disimpegno totale nel caldo torrido bolognese.
Film 294: "L'apprendista stregone" (2010) di Jon Turteltaub
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Poi sembra che io voglia parlar sempre male di Cage, ma la realtà è che, anche questo film, è veramente brutto. Mi spiace, perchè un attore come Jay Baruchel (di cui ho già apprezzato una certa vena nerd in pellicole come "Lei è troppo per me", "Molto incinta" o "Million Dollar Baby") è veramente sprecato per un blockbuster mal riuscito come questo.
La Disney, ormai alla frutta con le idee pare, attinge - dopo l'attrazione del parco divertimenti per "Pirati dei Caraibi" - a una delle sue scene più cult: quella de "L'apprendista stregone" nel film del 1940 "Fantasia". Costruire un film su un segmento di un altro film non è semplice. Perfino il tributo in carne ed ossa all'originale d'animazione risulta solamente un'operazione nostalgia (e commerciale) nemmeno visivamente troppo bella.
Toccare i classici, si sa, è sempre un'idea piuttosto rischiosa, fosse anche solo per il fatto che, comunque, qualcuno rimarrà deluso. Qui, invece, l'operazione è diversa, ma va a sollecitare ricordi (per me d'infanzia) che risultano inaccostabili per una pellicola fiacca come questa.
Il trio Disney+Jerry Bruckheimer+Nicolas Cage = successo assicurato (aveva funzionato, per esempio, con "Il mistero dei templari", $347,451,894 di incasso globale) per "The Sorcerer's Apprentice" (titolo originale) non ha assolutamente sortito lo stesso effetto: la pellicola è rientrata delle spese di produzione riuscendo, in più, a guadagnare solamente 1 milione di dollari.
Sarà perchè la stella di Cage per le produzioni di serie A si è offuscata da tempo, sarà perchè la trama è poi quella che è o perchè il nome del suo protagonista non è poi così conosciuto, di fatto questo film è stato un flop e una delusione su molti fronti.
Presenza femminile italiana (la parte non è granché) per Monica Bellucci che collezziona un'altra parte dimenticabile nella sua cinematografia estera.
Per carità, non è certo il male assoluto, ma anche le pellicole di disimpegno posso auspicare a livelli più alti di qualità (non parlo, ovviamente, di quella tecnica).
Consigli: Senza pretese, senza una trama, senza particolare guizzo. Non sufficiente, ma comunque se proprio non si sa cosa fare...
Parola chiave: Matrioska.
Trailer
Ric
mercoledì 31 agosto 2011
venerdì 26 agosto 2011
Film 293 - I guardiani del destino
Dopo l'uscita americana a marzo, attendevo l'arrivo nelle nostre sale di questa pellicola con impazienza...
Film 293: "I guardiani del destino" (2011) di George Nolfi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Curioso di vedere questa pellicola col duo Matt Damon-Emily Blunt, ho aspettato ansioso che uscisse anche in Italia "The Adjustment Bureau" (titolo originale), film tratto da un racconto del solito Philip K. Dick e che, dal trailer, si dimostrava potenzialmente interessante.
Sulla tematica del libero arbitrio umano, di quanto influiscano certi eventi nella nostra vita, se possa o meno esistere qualcuno al di sopra di noi a 'guidarci' si è molto detto, scritto, e girato. Qui l'argomento - certamente intrigante - è trattato piacevolmente nella prima parte, con un certo tocco thriller che dona allo svolgimento una marcia in più (finché tutto rimane misterioso), ma poi si perde nel finale con virata mistica che declassa il risultato finale a sostanziale boiata.
Ammetto che, non avendo letto il racconto originale, non posso fare un vero e proprio confronto, ma posso certamente dire che, rispetto alle mie aspettative, "I guardiani del destino" sia stato deludente.
Critiche varie (e competenti), poi, hanno voluto la Blunt sottotono, rasente al minimo sindacale. Non posso certo supporre che aspirasse all'Oscar con questo ruolo, ma devo ammettere che non mi è parsa poi così fuori forma (ma i tempi de "Il diavolo veste Prada" sono lontani!).
In tutto questo, comunque, cio che più mi ha colpito è l'ostinazione caparbia di David Norris/Damon, capace di sfidare il soprannaturale pur di poter rimanere con la donna che ama. Amore come motore di una rivolta, unico appiglio per la restistenza e l'affermazione di sé stessi è, chiaramente, molto poetico (quasi eroico), ma, da cinico, non ho potuto fare a meno di chiedermi quanto concretamente - supponendo questa quale situazione reale - un individuo si metterebbe in pericolo solo per coronare il sogno di una storia appena sbocciata (ma proprio appena appena!). L'incertezza caratteristica di tale sentimento può essere effettivamente ignorata tanto da rendere il sentimento 'amore' unico motore di questa storia?
Suppongo che, nel racconto, un'incertezza di base nel suo protagonista sia resa con più efficacia. Qui, invece, stupisce un po' l'agire sicuro e senza indugi di David nonostante, come si diceva, la storia tra lui e Elise sia appena cominciata.
Una caratterizzazione un attimo più approfondita dei due personaggi avrebbe, forse, reso più giustizia ad una storia intrigante (sulla carta), ma sciupata in nome di effetti speciali e idee più facilmente commerciabili.
Consigli: Macchinoso e un po' banale nel finale, può essere giusto un intrattenimento senza pretese, più commerciale di quanto non si sperasse potesse essere.
Parola chiave: Amore.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 293: "I guardiani del destino" (2011) di George Nolfi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Curioso di vedere questa pellicola col duo Matt Damon-Emily Blunt, ho aspettato ansioso che uscisse anche in Italia "The Adjustment Bureau" (titolo originale), film tratto da un racconto del solito Philip K. Dick e che, dal trailer, si dimostrava potenzialmente interessante.
Sulla tematica del libero arbitrio umano, di quanto influiscano certi eventi nella nostra vita, se possa o meno esistere qualcuno al di sopra di noi a 'guidarci' si è molto detto, scritto, e girato. Qui l'argomento - certamente intrigante - è trattato piacevolmente nella prima parte, con un certo tocco thriller che dona allo svolgimento una marcia in più (finché tutto rimane misterioso), ma poi si perde nel finale con virata mistica che declassa il risultato finale a sostanziale boiata.
Ammetto che, non avendo letto il racconto originale, non posso fare un vero e proprio confronto, ma posso certamente dire che, rispetto alle mie aspettative, "I guardiani del destino" sia stato deludente.
Critiche varie (e competenti), poi, hanno voluto la Blunt sottotono, rasente al minimo sindacale. Non posso certo supporre che aspirasse all'Oscar con questo ruolo, ma devo ammettere che non mi è parsa poi così fuori forma (ma i tempi de "Il diavolo veste Prada" sono lontani!).
In tutto questo, comunque, cio che più mi ha colpito è l'ostinazione caparbia di David Norris/Damon, capace di sfidare il soprannaturale pur di poter rimanere con la donna che ama. Amore come motore di una rivolta, unico appiglio per la restistenza e l'affermazione di sé stessi è, chiaramente, molto poetico (quasi eroico), ma, da cinico, non ho potuto fare a meno di chiedermi quanto concretamente - supponendo questa quale situazione reale - un individuo si metterebbe in pericolo solo per coronare il sogno di una storia appena sbocciata (ma proprio appena appena!). L'incertezza caratteristica di tale sentimento può essere effettivamente ignorata tanto da rendere il sentimento 'amore' unico motore di questa storia?
Suppongo che, nel racconto, un'incertezza di base nel suo protagonista sia resa con più efficacia. Qui, invece, stupisce un po' l'agire sicuro e senza indugi di David nonostante, come si diceva, la storia tra lui e Elise sia appena cominciata.
Una caratterizzazione un attimo più approfondita dei due personaggi avrebbe, forse, reso più giustizia ad una storia intrigante (sulla carta), ma sciupata in nome di effetti speciali e idee più facilmente commerciabili.
Consigli: Macchinoso e un po' banale nel finale, può essere giusto un intrattenimento senza pretese, più commerciale di quanto non si sperasse potesse essere.
Parola chiave: Amore.
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#HollywoodCiak
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giovedì 25 agosto 2011
Film 292 - Beastly
Leggerezza estiva per un preserata in solitudine.
Film 292: "Beastly" (2011) di Daniel Barnz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Anche se speravo che la 3 lo mettesse tra i film in promozione gratis (speranza vana), sono riuscito comunque ad evitare di buttare i miei soldi per questa pellicola grazie allo streaming.
In effetti mi incuriosiva sopratutto la performance 'singola' della Olsen, qui spaiata della gemella e in curiosissima veste gotica. Sinceramente? Ho visto di molto (!) peggio.
Il film in generale è scontato, perfino troppo facile definirlo brutto, perchè si incornicia perfettamente in quella categoria filmica di teen-movie da cui non ci si può che aspettare esattamente ciò che troviamo qui. Quindi nessuno si stupisce per la banalità dei temi, dei dialoghi e per un certo piattume recitativo che corrisponde più che altro ad un 'portare a casa la pagnotta'.
Protagonisti patinati (Alex Pettyfer, Vanessa Hudgens, Mary-Kate Olsen, Neil Patrick Harris), trama scontata, storia d'amore così struggente e così adolescenziale: tutto si inserisce magnificamente nell'universo della commediola per giovani al cinema con gli amici. Non lo eleva nemmeno l'escamotage di svecchiare la favola de "La bella e la bestia", qui pretesto e aggancio per una finta introspezione del bellone Kyle/Pettyfer. Deboluccio...
Consigli: Per una serata senza pensieri, magari con amici, magari come sottofondo.
Parola chiave: Aspetto esteriore/interiore.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 292: "Beastly" (2011) di Daniel Barnz
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Anche se speravo che la 3 lo mettesse tra i film in promozione gratis (speranza vana), sono riuscito comunque ad evitare di buttare i miei soldi per questa pellicola grazie allo streaming.
In effetti mi incuriosiva sopratutto la performance 'singola' della Olsen, qui spaiata della gemella e in curiosissima veste gotica. Sinceramente? Ho visto di molto (!) peggio.
Il film in generale è scontato, perfino troppo facile definirlo brutto, perchè si incornicia perfettamente in quella categoria filmica di teen-movie da cui non ci si può che aspettare esattamente ciò che troviamo qui. Quindi nessuno si stupisce per la banalità dei temi, dei dialoghi e per un certo piattume recitativo che corrisponde più che altro ad un 'portare a casa la pagnotta'.
Protagonisti patinati (Alex Pettyfer, Vanessa Hudgens, Mary-Kate Olsen, Neil Patrick Harris), trama scontata, storia d'amore così struggente e così adolescenziale: tutto si inserisce magnificamente nell'universo della commediola per giovani al cinema con gli amici. Non lo eleva nemmeno l'escamotage di svecchiare la favola de "La bella e la bestia", qui pretesto e aggancio per una finta introspezione del bellone Kyle/Pettyfer. Deboluccio...
Consigli: Per una serata senza pensieri, magari con amici, magari come sottofondo.
Parola chiave: Aspetto esteriore/interiore.
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Film 291 - The Conspirator
Quando sono entrato in sala non sapevo nemmeno di chi fosse la regia...
Film 291: "The Conspirator" (2010) di Robert Redford
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Pellicola stranamente ignorata dal grande pubblico nonostante i numerosi richiami (regia di Robert Redford, attori famosi, tematica americana piuttosto sentita), rimane per me una delle sorprese piacevoli del 2011.
Ben girato e ottimamente interpretato, è uno di quei film storici delicati, piacevoli da guardare e interessanti. La storia stessa lo è già di per sé e si può riassumere nella domanda: chi ha ucciso il presidente (americano) Lincoln?
La trama sviluppa la questione seguendo attentamente il filo reale della storia, in particolare gli eventi che coinvolgono Mary Surratt/Robin Wright, prima donna a venire condannata a morte negli Stati Uniti. Gli indizi contro di lei non sono così schiaccianti e, anzi, l'impressione che ne ricava il suo avvocato Frederick Aiken/James McAvoy (e il pubblico stesso) e che si sia più che altro alla ricerca di un capro espiatorio.
Il risultato della sentenza - già inevitabilmente conosciuto - arriva comunque come un pugno allo stomaco nel momento esatto in cui una speranza pareva poterci essere.
Tensione, quindi, il ritmo regge bene e accompagna costante il film; gli attori - tutti decisamente famosi:oltre ai già citati, Kevin Kline, Tom Wilkinson, Evan Rachel Wood, Justin Long ("Palle al balzo - Dodgeball", "Die hard - Vivere o morire"), Alexis Bledel ("Una mamma per amica"), Jonathan Groff ("Glee"), Johnny Simmons ("Scott Pilgrim vs. the World", "Il corpo di Jennifer") e Danny Huston ("The Aviator", "X-Men le origini - Wolverine") - regalano buonissime performance; la ricostruzione scenica è meticolosa, bella la fotografia e pulita la regia.
L'impressione che rimane è quella di aver visto quasi un film intimista, garbato (per via dei toni pacati della Wright, qui davvero bravissima!) e mai gridato, narrato con consapevolezza e capacità. Bello e forte, non banale e sorprendente per quanto appassioni. Lo rivedrei anche subito.
Consigli: Dimenticate di sapere già come andrà a finire, lasciate cha sia la narrazione a condurvi e non rimarrete delusi!
Parola chiave: Attentato.
Trailer
Ric
Film 291: "The Conspirator" (2010) di Robert Redford
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Pellicola stranamente ignorata dal grande pubblico nonostante i numerosi richiami (regia di Robert Redford, attori famosi, tematica americana piuttosto sentita), rimane per me una delle sorprese piacevoli del 2011.
Ben girato e ottimamente interpretato, è uno di quei film storici delicati, piacevoli da guardare e interessanti. La storia stessa lo è già di per sé e si può riassumere nella domanda: chi ha ucciso il presidente (americano) Lincoln?
La trama sviluppa la questione seguendo attentamente il filo reale della storia, in particolare gli eventi che coinvolgono Mary Surratt/Robin Wright, prima donna a venire condannata a morte negli Stati Uniti. Gli indizi contro di lei non sono così schiaccianti e, anzi, l'impressione che ne ricava il suo avvocato Frederick Aiken/James McAvoy (e il pubblico stesso) e che si sia più che altro alla ricerca di un capro espiatorio.
Il risultato della sentenza - già inevitabilmente conosciuto - arriva comunque come un pugno allo stomaco nel momento esatto in cui una speranza pareva poterci essere.
Tensione, quindi, il ritmo regge bene e accompagna costante il film; gli attori - tutti decisamente famosi:oltre ai già citati, Kevin Kline, Tom Wilkinson, Evan Rachel Wood, Justin Long ("Palle al balzo - Dodgeball", "Die hard - Vivere o morire"), Alexis Bledel ("Una mamma per amica"), Jonathan Groff ("Glee"), Johnny Simmons ("Scott Pilgrim vs. the World", "Il corpo di Jennifer") e Danny Huston ("The Aviator", "X-Men le origini - Wolverine") - regalano buonissime performance; la ricostruzione scenica è meticolosa, bella la fotografia e pulita la regia.
L'impressione che rimane è quella di aver visto quasi un film intimista, garbato (per via dei toni pacati della Wright, qui davvero bravissima!) e mai gridato, narrato con consapevolezza e capacità. Bello e forte, non banale e sorprendente per quanto appassioni. Lo rivedrei anche subito.
Consigli: Dimenticate di sapere già come andrà a finire, lasciate cha sia la narrazione a condurvi e non rimarrete delusi!
Parola chiave: Attentato.
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Ric
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sabato 20 agosto 2011
Film 290 - This is Beat - Sfida di ballo
Altro regalino della 3, questo film - ci terrei a precisarlo - è quasi impossibile da trovare su IMDb.com (tenere presente che il sito registra le carriere di gente come Barbara D'Urso, Carlo Conti o Ana Laura Ribas, quindi non si può certo dire che non sia dettagliato...).
Film 290: "This is Beat - Sfida di ballo" (2011) di Robert Adetuyi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Fratellastro di pellicole come "Step Up" che tutto devono al genere teen con annessa coreografia danzereccia (da "Save the Last Dance" in poi), è talmente mal scritto e orrendamente girato da essere clamorosamente un disastro! Non fosse che le coreografie di ballo sono suggestive a prescindere (ma queste non hanno nulla di speciale), questo film sarebbe solamente una vaccata pazzesca!
Partendo dal presupposto che la caratterizzazione dei personaggi non esiste (un filo d'erba ha più spessore) e che fin dal primo minuto si capisce chi saranno i vincitori, la narrazione è condotta con tale ingenuità da lasciare stupefatti. In una baraonda di cliché che cozzano tra loro, lo spettatore è spiazzato da un prodotto (che tenta di essere) commerciale (e commerciabile) che non si capisce come abbia ottenuto fondi ed autorizzazioni per essere girato.
Sia chiaro che l'intento non è quello di demonizzare questo "Beat the World" (titolo originale), ma chi scrive è rimasto senza parole per la banalità tanto semplicemente servita come se fosse normale che un film di serie C si arrogasse le pretese da piccola produzione di qualità (e le pretese parrebbero alte: concorrenti da tutto il mondo; rappresentazione di diverse etnie, motivazioni e stili; scenari cittani d'impatto in cui saltuariamente aggiungere balletti più o meno complessi; approccio alle più svariate tematiche socio-relazionali). Di qualità qui non c'è nulla e, anzi, si tenta di prendere da troppe parti. Il risultato finale è uno scivolone stereotipato di mondi che si incontrano ad una sfida di ballo tanto blanda quanto irreale (ma altre squadre se ne possono vedere?) finendo per rendere tutto molto ridicolo.
Il genere filmico teen del 'ballo da strada' non è certo quello che preferisco di più, ma comunque la mia modestissima cultura personale me la sono fatta ("Save the Last Dance", "Ti va di ballare?", "Honey", se vogliamo anche "Le ragazze del Coyote Ugly") e con questo capitolo non solo non si aggiunge nulla alla causa, ma non la si aiuta nemmeno. Personalmente l'ho trovato orrido.
Consigli: Tra tutti i film sul ballo che si posso scegliere di vedere, questo NON può essere tra le alternative.
Parola chiave: Gara.
Trailer
Ric
Film 290: "This is Beat - Sfida di ballo" (2011) di Robert Adetuyi
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Fratellastro di pellicole come "Step Up" che tutto devono al genere teen con annessa coreografia danzereccia (da "Save the Last Dance" in poi), è talmente mal scritto e orrendamente girato da essere clamorosamente un disastro! Non fosse che le coreografie di ballo sono suggestive a prescindere (ma queste non hanno nulla di speciale), questo film sarebbe solamente una vaccata pazzesca!
Partendo dal presupposto che la caratterizzazione dei personaggi non esiste (un filo d'erba ha più spessore) e che fin dal primo minuto si capisce chi saranno i vincitori, la narrazione è condotta con tale ingenuità da lasciare stupefatti. In una baraonda di cliché che cozzano tra loro, lo spettatore è spiazzato da un prodotto (che tenta di essere) commerciale (e commerciabile) che non si capisce come abbia ottenuto fondi ed autorizzazioni per essere girato.
Sia chiaro che l'intento non è quello di demonizzare questo "Beat the World" (titolo originale), ma chi scrive è rimasto senza parole per la banalità tanto semplicemente servita come se fosse normale che un film di serie C si arrogasse le pretese da piccola produzione di qualità (e le pretese parrebbero alte: concorrenti da tutto il mondo; rappresentazione di diverse etnie, motivazioni e stili; scenari cittani d'impatto in cui saltuariamente aggiungere balletti più o meno complessi; approccio alle più svariate tematiche socio-relazionali). Di qualità qui non c'è nulla e, anzi, si tenta di prendere da troppe parti. Il risultato finale è uno scivolone stereotipato di mondi che si incontrano ad una sfida di ballo tanto blanda quanto irreale (ma altre squadre se ne possono vedere?) finendo per rendere tutto molto ridicolo.
Il genere filmico teen del 'ballo da strada' non è certo quello che preferisco di più, ma comunque la mia modestissima cultura personale me la sono fatta ("Save the Last Dance", "Ti va di ballare?", "Honey", se vogliamo anche "Le ragazze del Coyote Ugly") e con questo capitolo non solo non si aggiunge nulla alla causa, ma non la si aiuta nemmeno. Personalmente l'ho trovato orrido.
Consigli: Tra tutti i film sul ballo che si posso scegliere di vedere, questo NON può essere tra le alternative.
Parola chiave: Gara.
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Ric
giovedì 18 agosto 2011
Film 289 - Espiazione
Non esattamente il classico film da cena con gli amici, ma si sa che alla cena del lunedì non ci formalizziamo troppo!
Film 289: "Espiazione" (2007) di Joe Wright
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Michele P., Titti, Andrea Puffo, Marco, Gianpaolo
Pensieri: Sinceramente? Mi aspettavo che questo film fosse una palla assurda. Non prometteva bene: amore strappalacrime, guerra, film storico in costume, un titolo non esattamente esuberante e segnali di dramma un po' dappertutto. E, invece, sorpresa.
"Atonement" (titolo originale) è un film molto bello. O, per meglio dire, che ho trovato molto bello. Evidentemente la collaborazione Joe Wright-Keira Knightley funziona e sullo schermo si vede. Dopo "Orgoglio e pregiudizio" (e una nomination all'Oscar per lei), il duo si ritrova per mettere in scena una storia complessa e narrata su più livelli.
L'intreccio, in effetti, non è dei più semplici. Si affrontano flashback, verità, supposizioni o pura finzione fino a raggiungere un ending che di 'happy' non ha niente. Sarà che ultimamente sono suggestionabile, ma l'occhio umido c'è stato. Il perchè è intuibile, ma non voglio svelare troppo.
E' una pellicola interessante, che si fa vedere volentieri, specialmente per la cura dell'immagine (bellissima fotografia, scenografia sontuosa) e dell'estetica (costumi di Jacqueline Durran, la stessa di "Il segreto di Vera Drake", "Orgoglio e pregiudizio", "Il solista"), come già eravamo stati abituati per il precedente film di Wright. Qui forse l'aria meno divertita e la complessità della trama del libro di Ian McEwan hanno imposto un certo rigore alla pellicola che, a tratti, risulta un po' fredda sia per via degli avvenimenti che accadono (guerra in primis, ma anche stupro e la conseguenza delle menzogne) sia per l'indole stessa del personaggio della (magrissima) Knightley.
Perfettamente odiosa, invece, Saoirse Ronan (qui nominata all'Oscar) che interpreta il ruolo più controverso (e forse complesso) di questa storia. Da antipatica spiona a maldestra crocerossina coi sensi di colpa (Romola Garai) fino alla matura scrittrice (Vanessa Redgrave), il personaggio di Briony Tallis vive nei volti delle sue protagoniste lasciando gli spettatori con una sorta di odio inevitabile per lei, nonostante il grandissimo finale con la Redgrave la riscatti parzialmente agli occhi di chi guarda.
Bene James McAvoy nei panni del bello di turno, decisamente ruolo non convenzionale per lui. Sa comunque farsi valere.
Insomma, una bella pellicola che mi ha lasciato con la voglia di comprare il dvd appena possibile. Il che non mi capita spesso...
Ps. 7 nomination totali all'Oscar (tra cui miglior film) e 1 aggiudicato alla colonna sonora dell'italiano Dario Marianelli. 2 Golden Globes a film (drammatico) e colonna sonora.
Pps. In cantiere, per il 2012, la trasposizione del romanzo di Tolstoj "Anna Karenina" sempre con Wright alla regia e attori che hanno già condiviso il set con lui: Keira Knightley ("Orgoglio e pregiudizio", "Espiazione"), Saoirse Ronan ("Espiazione", "Hanna", da noi uscito il 12 agosto), Matthew Macfadyen ("Orgoglio e pregiudizio") e Olivia Williams ("Hanna").
Consigli: Pellicola non facile e dai temi che conducono a riflessioni. Non è certo un film per svagarsi, ma accompagna perfettamente chi ha bisogno di un po' di amore impossibile e romanticismo strappalacrime. C'est la vie!
Parola chiave: Certezza.
Trailer
Ric
Film 289: "Espiazione" (2007) di Joe Wright
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Michele P., Titti, Andrea Puffo, Marco, Gianpaolo
Pensieri: Sinceramente? Mi aspettavo che questo film fosse una palla assurda. Non prometteva bene: amore strappalacrime, guerra, film storico in costume, un titolo non esattamente esuberante e segnali di dramma un po' dappertutto. E, invece, sorpresa.
"Atonement" (titolo originale) è un film molto bello. O, per meglio dire, che ho trovato molto bello. Evidentemente la collaborazione Joe Wright-Keira Knightley funziona e sullo schermo si vede. Dopo "Orgoglio e pregiudizio" (e una nomination all'Oscar per lei), il duo si ritrova per mettere in scena una storia complessa e narrata su più livelli.
L'intreccio, in effetti, non è dei più semplici. Si affrontano flashback, verità, supposizioni o pura finzione fino a raggiungere un ending che di 'happy' non ha niente. Sarà che ultimamente sono suggestionabile, ma l'occhio umido c'è stato. Il perchè è intuibile, ma non voglio svelare troppo.
E' una pellicola interessante, che si fa vedere volentieri, specialmente per la cura dell'immagine (bellissima fotografia, scenografia sontuosa) e dell'estetica (costumi di Jacqueline Durran, la stessa di "Il segreto di Vera Drake", "Orgoglio e pregiudizio", "Il solista"), come già eravamo stati abituati per il precedente film di Wright. Qui forse l'aria meno divertita e la complessità della trama del libro di Ian McEwan hanno imposto un certo rigore alla pellicola che, a tratti, risulta un po' fredda sia per via degli avvenimenti che accadono (guerra in primis, ma anche stupro e la conseguenza delle menzogne) sia per l'indole stessa del personaggio della (magrissima) Knightley.
Perfettamente odiosa, invece, Saoirse Ronan (qui nominata all'Oscar) che interpreta il ruolo più controverso (e forse complesso) di questa storia. Da antipatica spiona a maldestra crocerossina coi sensi di colpa (Romola Garai) fino alla matura scrittrice (Vanessa Redgrave), il personaggio di Briony Tallis vive nei volti delle sue protagoniste lasciando gli spettatori con una sorta di odio inevitabile per lei, nonostante il grandissimo finale con la Redgrave la riscatti parzialmente agli occhi di chi guarda.
Bene James McAvoy nei panni del bello di turno, decisamente ruolo non convenzionale per lui. Sa comunque farsi valere.
Insomma, una bella pellicola che mi ha lasciato con la voglia di comprare il dvd appena possibile. Il che non mi capita spesso...
Ps. 7 nomination totali all'Oscar (tra cui miglior film) e 1 aggiudicato alla colonna sonora dell'italiano Dario Marianelli. 2 Golden Globes a film (drammatico) e colonna sonora.
Pps. In cantiere, per il 2012, la trasposizione del romanzo di Tolstoj "Anna Karenina" sempre con Wright alla regia e attori che hanno già condiviso il set con lui: Keira Knightley ("Orgoglio e pregiudizio", "Espiazione"), Saoirse Ronan ("Espiazione", "Hanna", da noi uscito il 12 agosto), Matthew Macfadyen ("Orgoglio e pregiudizio") e Olivia Williams ("Hanna").
Consigli: Pellicola non facile e dai temi che conducono a riflessioni. Non è certo un film per svagarsi, ma accompagna perfettamente chi ha bisogno di un po' di amore impossibile e romanticismo strappalacrime. C'est la vie!
Parola chiave: Certezza.
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mercoledì 3 agosto 2011
Film 288 - Uomini di Dio
Finita la pausa estiva comprensiva di vacanza in Puglia, torno alla tastiera per buttar giù qualche riga nonostante la calura.
Sono molto indietro con le recensioni in effetti (solo l'altro giorno - 15 Agosto - ho guardato 3 pellicole diverse), ma con calma conto di recuperare parzialmente il mio svantaggio.
Come l'anno scorso (Film 129 - Brotherhood), all'alba di un nuovo inizio dopo un periodo piuttosto lungo di assenza, un film non esattamente facilissimo.
Film 288: "Uomini di Dio" (2010) di Xavier Beauvois
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Indubbiamente la tematica non lascia indifferenti: monaci cistercensi francesi che vivono pacificamente in un villaggio musulmano dell'Algeria vengono rapiti e uccisi dopo il diffondersi delle violenze a seguito di un attacco terroristico (da parte di integralisti).
Non tengo il segreto sulla trama semplicemente perchè questo film racconta una storia realmente accaduta (1996) e basta documentarsi un minimo per sviscerarne i dettagli.
L'approfondimento di questa pellicola pare minuzioso, propone bene le fasi della vita sia nel monastero che nel villaggio, quasi che lo scopo sia di presentare allo spettatore un documentario. La quasi assenza di dialoghi, la lentezza del primo tempo (che illustra perfettamente i ritmi della vita dei monaci) e certi tagli della macchina da presa fanno pensare ad un approccio più documentaristico che di fiction. Si inverte un po' la tendenza con il procedere degli avvenimenti e il crescendo della tensione.
Non è un film facile e sicuramente non è un film estivo. Scivola via come un sussurro, ma se non si è interessati al racconto, allora si morirà di noia. Ma ogni tanto un'ottica diversa, un tema meno superficiale - anche se in balia della calura - può sempre fare la differenza. A me è piaciuto.
Consigli: Forse è meglio non gettarsi allo sbaraglio in questa storia (come ho fatto io), documentarsi un minimo prima sarebbe appropriato. Giusto perchè, se il film non prende, potrebbe essere piuttosto pesante.
Parola chiave: Aiutare.
Trailer
Ric
Sono molto indietro con le recensioni in effetti (solo l'altro giorno - 15 Agosto - ho guardato 3 pellicole diverse), ma con calma conto di recuperare parzialmente il mio svantaggio.
Come l'anno scorso (Film 129 - Brotherhood), all'alba di un nuovo inizio dopo un periodo piuttosto lungo di assenza, un film non esattamente facilissimo.
Film 288: "Uomini di Dio" (2010) di Xavier Beauvois
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Indubbiamente la tematica non lascia indifferenti: monaci cistercensi francesi che vivono pacificamente in un villaggio musulmano dell'Algeria vengono rapiti e uccisi dopo il diffondersi delle violenze a seguito di un attacco terroristico (da parte di integralisti).
Non tengo il segreto sulla trama semplicemente perchè questo film racconta una storia realmente accaduta (1996) e basta documentarsi un minimo per sviscerarne i dettagli.
L'approfondimento di questa pellicola pare minuzioso, propone bene le fasi della vita sia nel monastero che nel villaggio, quasi che lo scopo sia di presentare allo spettatore un documentario. La quasi assenza di dialoghi, la lentezza del primo tempo (che illustra perfettamente i ritmi della vita dei monaci) e certi tagli della macchina da presa fanno pensare ad un approccio più documentaristico che di fiction. Si inverte un po' la tendenza con il procedere degli avvenimenti e il crescendo della tensione.
Non è un film facile e sicuramente non è un film estivo. Scivola via come un sussurro, ma se non si è interessati al racconto, allora si morirà di noia. Ma ogni tanto un'ottica diversa, un tema meno superficiale - anche se in balia della calura - può sempre fare la differenza. A me è piaciuto.
Consigli: Forse è meglio non gettarsi allo sbaraglio in questa storia (come ho fatto io), documentarsi un minimo prima sarebbe appropriato. Giusto perchè, se il film non prende, potrebbe essere piuttosto pesante.
Parola chiave: Aiutare.
Trailer
Ric
Film 287 - La morte ti fa bella
Altra cena, altro film. Questa volta suggerimento di Andrea!
Film 287: "La morte ti fa bella" (1992) di Robert Zemeckis
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea, Andrea Puffo, Michele P., Davide
Pensieri: Sebbene abbia sempre considerato questo film quale un capolavoro avveniristico, effettivamente rivedendolo per intero e tutto in una volta, mi pare di essermi accorto del suo più grande punto debole: la storia.
Non so se sembri solo a me, ma molti dei film di Zemeckis, mi pare abbiano sempre qualcosa di incompiuto, che si risolvano in un unico atto che, in realtà, non soddisfa totalmente le necessità dello spettatore. E' stato così per "Polar Express", "La leggenda di Beowulf" o "A Christmas Carol". In questo caso specifico ho rivissuto nuovamente questa sensazione.
Comunque, al di là di ciò, il film è davvero molto divertente. Il cast è perfetto (essendo un film di 19 anni fa è davvero notevole confrontare il riuscitissimo trucco 'invecchiante' su attori che, oggi, hanno tutti superato i 55anni di età), gli effetti speciali davvero strabilianti (tecniche di realizzazione davvero futuristiche per l'epoca) e le gag sono spassosissime. Rimane, come si diceva, un certo senso di incompiuto nella trama, ma nel complesso la pellicola è efficace.
Il trio/triangolo Meryl Streep-Bruce Willis-Goldie Hawn, spalleggiato dalla nudissima Isabella Rossellini, strappa più di una risata tra un insulto, una caduta dalle scale, un torcicollo e un crampo allo stomaco decisamente feroce... La storia è semplice e classificabile alla voce: ripicca sulla ex amica ed ex fidanzato che mi hanno mollata e mi hanno fatta ingrassare a dismisura. Tutto, ovviamente, è funzionale all'effetto speciale, ma fortunatamente la bravura degli attori non rende tutto fine a sé stesso.
Eternamente belle ed eternamente giovani sarà un motto più che abusato nella cinematografia (e nella vita) a venire; a questa pellicola il merito di aver - con ironia - precorso i tempi.
Film 287 - La morte ti fa bella
Film 1788 - Death Becomes Her
Consigli: Da vedere con gli amici, da goderselo in lingua originale. Sfavillanti gli effetti speciali d'avanguardia per il periodo.
Parola chiave: Vernice spray.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 287: "La morte ti fa bella" (1992) di Robert Zemeckis
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea, Andrea Puffo, Michele P., Davide
Pensieri: Sebbene abbia sempre considerato questo film quale un capolavoro avveniristico, effettivamente rivedendolo per intero e tutto in una volta, mi pare di essermi accorto del suo più grande punto debole: la storia.
Non so se sembri solo a me, ma molti dei film di Zemeckis, mi pare abbiano sempre qualcosa di incompiuto, che si risolvano in un unico atto che, in realtà, non soddisfa totalmente le necessità dello spettatore. E' stato così per "Polar Express", "La leggenda di Beowulf" o "A Christmas Carol". In questo caso specifico ho rivissuto nuovamente questa sensazione.
Comunque, al di là di ciò, il film è davvero molto divertente. Il cast è perfetto (essendo un film di 19 anni fa è davvero notevole confrontare il riuscitissimo trucco 'invecchiante' su attori che, oggi, hanno tutti superato i 55anni di età), gli effetti speciali davvero strabilianti (tecniche di realizzazione davvero futuristiche per l'epoca) e le gag sono spassosissime. Rimane, come si diceva, un certo senso di incompiuto nella trama, ma nel complesso la pellicola è efficace.
Il trio/triangolo Meryl Streep-Bruce Willis-Goldie Hawn, spalleggiato dalla nudissima Isabella Rossellini, strappa più di una risata tra un insulto, una caduta dalle scale, un torcicollo e un crampo allo stomaco decisamente feroce... La storia è semplice e classificabile alla voce: ripicca sulla ex amica ed ex fidanzato che mi hanno mollata e mi hanno fatta ingrassare a dismisura. Tutto, ovviamente, è funzionale all'effetto speciale, ma fortunatamente la bravura degli attori non rende tutto fine a sé stesso.
Eternamente belle ed eternamente giovani sarà un motto più che abusato nella cinematografia (e nella vita) a venire; a questa pellicola il merito di aver - con ironia - precorso i tempi.
Film 287 - La morte ti fa bella
Film 1788 - Death Becomes Her
Consigli: Da vedere con gli amici, da goderselo in lingua originale. Sfavillanti gli effetti speciali d'avanguardia per il periodo.
Parola chiave: Vernice spray.
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