Dopo le scelte non felicissime dell'andata, per il viaggio di ritorno ho preferito andare più sul sicuro, scelgiendo un film che avevo già visto anni fa al cinema con mio padre... #TokyoDays: film 4.
Film 915: "Inkheart" (2008) di Iain Softley
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ricordavo qualcosina di questa pellicola, principalmente legata al cast - ovvero che erano presenti Brendan Fraser quando ancora aveva i capelli e Helen Mirren -, le ambientazioni italiane (che scopro ora essere Balestrino, Albenga, Entracque and Laigueglia) e un pochino di trama. Di fatto è stato un po' come rivederlo daccapo.
La sensazione è di nuovo quella che avevo avuto al cinema, ovvero che questo "Inkheart" ecceda in artificialità: location ricreate, scenografie posticce e alcuni effetti speciali che lo sono solo sulla carta (che l'unicorso sia un cavallo bianco con un corno attaccato in fronte si vede lontano un miglio, come che il Minotauro sia un uomo con una pessima finta pelliccia addosso.
Il tentativo era quello di portare sul grande schermo la trasposizione del romanzo di Cornelia Funke che porta lo stesso titolo dell'adattamento cinematografico il cui risultato, diciamocelo pure francamente, non è un granché. Non tanto perché non ci si provi a fare qualcosa di carino - ma già il fatto che il tuo obiettivo sia il "carino" fa capire di cosa stiamo parlando -, ma perché il risultato è mediocre. La storia nulla di ché, Fraser è troppo di gomma, sua figlia Meggie (Eliza Bennett) non particolarmente simpatica e la zia (Mirren) sembra francamente bipolare, oscillando tra momenti di freddezza e chiusura a slanci materni a cui si aggiunge ogni tanto qualche prodezza da guerriera. Insomma, uno strano mix che fallisce nel tentativo di replicare quel bizzarro-divertente che alla fine in questo genere di pellicola può anche andar bene.
I cattivi, poi, lo sono all'acqua di rose, di quel genere che non finisce mai di parlare cosicché qualcuno arriva e lì sconfigge, sempre pronti a mettere in pratica la mossa vincente ma sempre troppo lenti per realizzarla di fatto. Ci sta, è una pellicola per ragazzi e l'intento non è certo quello splatter, però un briciolo di realismo in più (nell'approccio pratico) non sarebbe guastato.
Insomma, il risultato è così così. Parliamo di una pellicola di 7 anni fa: ora grazie a Dio anche i film per teenagers sono fatti come si deve.
Ps. Il cast è composto da: Brendan Fraser, Eliza Bennett, Paul Bettany, Helen Mirren, Rafi Gavron, Andy Serkis, Jim Broadbent e Sienna Guillory.
Box Office: $62,450,361
Consigli: Ho scelto di rivedere questa pellicola consapevolmente, ricercando un porto sicuro dove approdare la mia voglia di film, ormai a secco da due settimane. Dopo gli ultimi due clamorosi errori, ho preferito andare sul sicuro, un titolo non complesso, facile da capire anche senza sottotitoli e tendenzialmente di puro intrattenimento. Non è tra le migliori pellicole fantasy per famiglie, ma in mancanza d'altro fa il suo dovere. Non sarebbe la mia prima scelta se cercassi un titolo simile: oggi guarderei più che altro a "Hunger Games" o "Maze Runner - Il labirinto".
Parola chiave: Silver Tongues.
Trailer
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