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venerdì 31 marzo 2023

David di Donatello 2023: nomination e vincitori

David di Donatello 2023 

Miglior Film
Esterno Notte
Il Signore delle Formiche
La Stranezza
Le Otto Montagne
Nostalgia

Miglior Regia
Marco Bellocchio (Esterno Notte)
Gianni Amelio (Il Signore delle Formiche)
Roberto Andò (La Stranezza)
Felix Van Groeningen & Charlotte Vandermeersh (Le Otto Montagne)
Mario Martone (Nostalgia)

Miglior esordio alla regia
Carolina Cavalli (Amanda)
Jasmine Trinca (Marcel!)
Niccolò Falsetti (Margini)
Giulia Louise Steigerwalt (Settembre)
Vincenzo Pirrotta (Spaccaossa)

Miglior sceneggiatura originale
Astolfo (Gianni Di Gregorio, Marco Pettenello)
Chiara (Susanna Nicchiarelli)
Esterno Notte (Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino)
Il Signore delle Formiche (Gianni Amelio, Edoardo Petti, Federico Fava)
L’Immensità (Emanuele Crialese, Francesca Manieri, Vittorio Moroni)
La Stranezza (Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso)

Miglior sceneggiatura non originale
Bentu (Salvatore Mereu)
Brado (Massimo Gaudioso, Kim Rossi Stuart)
Il Colibrì (Francesca Archibugi, Laura Paolucci, Francesco Piccolo)
Le Otto Montagne (Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersh)
Nostalgia (Mario Martone, Ippolita Di Majo)

Miglior attrice protagonista
Amanda – Benedetta Porcaroli
Esterno notte – Margherita Buy
L’immensità – Penélope Cruz
Settembre – Barbara Ronchi
Siccità – Claudia Pandolfi

Miglior attore protagonista
Esterno notte - Fabrizio Gifuni
Il signore delle formiche - Luigi Lo Cascio
La stranezza - Ficarra e Picone
Le otto montagne - Alessandro Borghi
Le otto montagne - Luca Marinelli

Migliore attrice non protagonista
Amanda - Giovanna Mezzogiorno
Esterno notte - Daniela Marra
La stranezza - Giulia Andò
Nostalgia - Aurora Quattrocchi
Siccità - Emanuela Fanelli

Miglior attore non protagonista
Esterno notte - Fausto Russo Alesi
Esterno notte - Toni Servillo
Il signore delle formiche - Elio Germano
Le otto montagne - Filippo Timi
Nostalgia - Francesco Di Leva

Miglior produttore
Esterno Notte (Lorenzo Mieli, Simone Gattoni)
La Stranezza (Angelo Barbagallo, Attilio De Razza)
Le Otto Montagne (Wildside, Rufus, Menuetto, Pyramide Productions, Vision Distribution, Elastic, Canal+, Ciné+, Sky)
Nostalgia (Medusa Film, Maria Carolina Terzi, Luciano e Carlo Stella, Roberto Sessa, Angelo Laudisa)
Princess (Carla Altieri, Roberto De Paolis, Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri, Rai Cinema)

Miglior fotografia
Esterno notte - Francesco Di giacomo
I racconti della domenica, La storia di un uomo perbene - Giovanni Mammolotti
La stranezza- Maurizio Calvesi
Le otto montagne - Ruben Impens
Nostalgia - Paolo Carnera

Miglior compositore
Esterno notte - Fabio Massimo Capogrosso
Il pataffio - Stefano Bollani
La stranezza - Michele Braga, Emanuele Bossi
Le otto montagne - Daniel Norgren
Siccità - Franco Piersanti

Miglior canzone originale
Se mi vuoi - Diodato (Diabolik - Ginko all'attacco!)
Caro amore lontanissimo - Marco Mengoni (Il colibrì)
Culi culagni - Stefano Bollani (Il pataffio)
Margini - Niccolò Falsetti (La palude)
Proiettili - Joan Thiele, Elisa Toffoli, Emanuele Triglia, Elodie (Ti mangio il cuore)

Miglior scenografia
Giada Calabria, Loredana Raffi – La stranezza
Andrea Castorina, Marco Martucci, Laura Casalini – Esterno notte
Marta Maffucci, Carolina Ferrara – Il signore delle formiche
Massimiliano Nocente, Marcella Galeone – Le otto montagne
Tonino Zera, Maria Grazia Schirippa, Marco Bagnoli – L’ombra di Caravaggio

Migliori costumi
Maria Rita Barbera – La stranezza
Daria Calvelli – Esterno notte
Massimo Cantini Parrini – Chiara
Valentina Monticelli – Il signore delle formiche
Carlo Poggioli – L’ombra di Caravaggio

Miglior trucco
Paola Gattabrusi, Lorenzo Tamburini – Il colibrì
Enrico Iacoponi – Esterno notte
Federico Laurenti, Lorenzo Tamburini – Dante
Luigi Rocchetti – L’ombra di Caravaggio
Esmé Sciaroni – Il signore delle formiche

Miglior acconciatura
Desiree Corridoni – L’ombra di Caravaggio
Alberta Giuliani – Esterno notte
Samantha Mura – Il signore delle formiche
Rudy Sifari – La stranezza
Daniela Tartari – L’immensità

Miglior montaggio
Esmeralda Calabria – La stranezza
Francesca Calvelli con la collaborazione di Claudio Misantoni – Esterno notte
Nico Leunen – Le otto montagne
Simona Paggi – Il signore delle formiche
Jacopo Quadri – Nostalgia

Miglior suono
Gaetano Carito, Lilio Rosato, Nadia Paone – Esterno notte
Emanuele Cecere, Silvia Moraes, Giancarlo Rutigliano – Nostalgia
Emanuele Cicconi, Mimmo Granata, Alberto Bernardi – Il signore delle formiche
Carlo Missidenti, Marta Billingsley, Gianni Pallotto – La stranezza
Alessandro Palmerini, Alessandro Feletti, Marco Falloni – Le otto montagne

Migliori effetti visivi
Alessio Bertotti – Dampyr
Massimo Cipollina – Esterno notte
Marco Geracitano – Siccità
Rodolfo Migliari – Le otto montagne
Simone Silvestri, Vito Picchienna – Diabolik – Ginko all’attacco!

Miglior documentario
Il cerchio di Sophie Chiarello
In viaggio di Gianfranco Rosi
Kill Me If You Can di Alex Infascelli
La timidezza delle chiome di Valentina Bertani
Svegliami a mezzanotte di Francesco Patierno

Miglior film internazionale
Bones and All
Elvis
Licorice Pizza
The Fabelmans
Triangle of Sadness

David Giovani
Corro da te
Il colibrì
L’ombra di Caravaggio
La stranezza
Le otto montagne

#HollywoodCiak
Bengi

sabato 25 marzo 2023

Film 2172 - Volver

Intro: Ciarán è decisamente nella sua Pedro Almodóvar era, quindi ci siamo lanciati in uno dei capolavori più recenti del grande regista spagnolo.

Film 2172: "Volver" (2006) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer portatile
Lingua: spagnolo
Compagnia: Ciarán
In sintesi: decisamente il mio film preferito di Almodóvar tra tutti quelli che ho visto, "Volver" non smette mai di piacermi, visione dopo visione.
Ispirato, dolce nonostante il tema drammatico che propone, questo film si nutre della magnifica performance di Penélope Cruz - che non avrebbe mai battuto Helen Mirren in "The Crown", ma si meritava di vincere - e di un cast superbo che regala performance iconiche una dopo l'altra (il film ha vinto a Cannes il premio per la miglior interpretazione femminile conferita a tutto il cast del film). Insomma, personalmente uno dei film di sempre che preferisco. La scena in cui Cruz interpreta la canzone "Volver" (in realtà la voce è di Estrella Morente) è un grandissimo momento di cinema.
Film 1093 - Volver
Film 2172 - Volver
Cast: Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave.
Box Office: $87.2 milioni
Vale o non vale: Un bellissimo film che riunisce Almodóvar e la sua musa più recente Cruz in un film capace di affrontare con garbo e con quel tocco personale del grande regista tematiche difficili come l'abuso e l'omicidio, unendo elementi farseschi a una storia che sembra inizialmente qualcosa di estremamente diverso da quello che si rivelerà poi essere. E la cosa incredibile è che, nonostante l'assurdità - parliamo di fantasmi, nientemeno - non si mette mai in discussione la veridicità del racconto.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior attice protagonista (Cruz). 2 nomination ai BAFTA e ai Golden Globes per il Miglior film straniero e la Miglior attrice protagonista. 1 candidatura ai David di Donatello per il Miglior Film dell'Unione Europea. In competizione a Cannes per la Palma d'Oro, ha vinto per la Miglior sceneggiatura (Almodóvar) e la Miglior interpretazione femminile (eccezionalmente conferita a Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave).
Parola chiave: Incendio.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 febbraio 2023

Film 2167 - Madres paralelas

Intro: Recuperato con un po' di ritardo, ma molto, molto curioso di vedere l'ultima fatica di Almodóvar.

Film 2167: "Madres paralelas" (2021) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer portatile
Lingua: spagnolo
Compagnia: Ciarán
In sintesi: niente batte "Volder" quando si tratta delle collaborazioni tra Almodóvar e Penélope Cruz, anche se questo "Madres paralelas" sicuramente riesce a catturare l'interesse dello spettatore.
Meno bizzarro de "La piel que habito", questo film si imbarca comunque nel racconto di una storia estrema e a tratti disturbante, il racconto di un scambio di culla di cui solo una delle due madri e consapevole. *Spoiler* Nel momento in cui una delle due bambine muore, la madre che sa di avere a casa la figlia non sua (Cruz) dovrà decidere se venire allo scoperto oppure mantenere il segreto. Nel frattempo, neanche a dirlo, le due donne diventano amiche. Insomma, una storia complicata che lascia la protagonista (e lo spettatore) con non poco su cui riflettere.
Nonostante il tono principalmente drammatico, c'è qualcosa di questa pellicola che alleggerisce la tensione. Riflettendoci, credo che la scelta di una fotografia dai colori estremamente brillanti aiuti a mitigare quel senso di pesantezza che altrimenti la storia porterbbe con sé. Penélope Cruz prova ancora una volta, ce ne fosse stato bisogno, che è una delle migliori attrici contemporanee in circolazione (e forse un po' sottovalutata), una spanna sopra a chiunque altro condivida la scena con lei.
In generale, un film che ho visto con interesse anche se non il mio Almodóvar preferito.
Cast: Penélope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, Rossy de Palma, Julieta Serrano.
Box Office: $21.4 milioni
Vale o non vale: Gli appassionati del cinema di Pedro Almodóvar apprezzeranno l'ennesimo ritorno cinematografico dell'iconico regista spagnolo. Diversamente da altri casi, la sua collaborazione con la magnifica Penélope Cruz continua a regalare bellissimi momenti di cinema contemporaneo.
Non per tutti, ma sicuramente una storia che lascia spunti di riflessione (non solo rispetto al tema principale del film, ma anche riguardo alla guerra civile spagnola e le conseguenze che ha avuto e tutt'ora ha sui familiari delle persone coinvolte).
Premi: Candidato all'Oscar per la Migliore attrice protagonista (Cruz) e la Miglior colonna sonora. 1 nomination ai BAFTAs per Miglior film straniero e 2 ai Golden Globes per Miglior film straniero e colonna sonora. 1 nomination ai César per Miglior film straniero. In concorso a Venezia 78, Penélope Cruz ha vinto la Coppa Volpi come Miglior attrice.
Parola chiave: DNA.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 23 gennaio 2023

Razzies 2023: nomination e vincitori

43rd Golden Raspberry Awards

Worst Picture
“Blonde”
“Disney’s Pinocchio”
“Good Mourning”
“The King’s Daughter”
“Morbius”

Worst Actor
Colson Baker (aka Machine Gun Kelly), “Good Mourning”
Pete Davidson (Voice Only), “Marmaduke”
Tom Hanks (As Geppetto), “Disney’s Pinocchio”
Jared Leto, “Morbius”
Sylvester Stallone, “Samaritan”

Worst Actress
Ryan Kiera Armstrong, “Firestarter”
Bryce Dallas Howard, “Jurassic World Dominion
Diane Keaton, “Mack & Rita”
Kaya Scodelario, “The King’s Daughter”
Alicia Silverstone, “The Requin”
*[...] for the first time in Razzies history, the organization gave itself an award: Worst Actress. After enduring the controversy of initially nominating Armstrong, the organization put themselves in Armstrong's place on the ballot; it won by a landslide

Worst Supporting Actor
Pete Davidson (Cameo Role), “Good Mourning”
Tom Hanks, “Elvis
Xavier Samuel, “Blonde”
Mod Sun, “Good Mourning”
Evan Williams, “Blonde”

Worst Supporting Actress
Adria Arjona, “Morbius”
Lorraine Bracco (Voice Only), “Disney’s Pinocchio”
Penelope Cruz, “The 355”
Bingbing Fan, “The 355” & “The King’s Daughter”
Mira Sorvino, “Lamborghini: The Man Behind the Legend”

Worst Remake/Rip-off/Sequel
“Blonde”
BOTH “365 Days” Sequels – “365 Days: This Day” & “The Next 365 Days” [a Razzie BOGO]
“Disney’s Pinocchio”
“Firestarter”
“Jurassic World: Dominion”

Worst Screen Couple
Colson Baker (aka Machine Gun Kelly) & Mod Sun, “Good Mourning”
Both Real Life Characters in the Fallacious White House Bedroom Scene, “Blonde”
Tom Hanks & His Latex-Laden Face (and Ludicrous Accent), “Elvis”
Andrew Dominik & His Issues with Women, “Blonde”
The Two “365 Days” Sequels (both Released in 2022)

Worst Director
Judd Apatow, “The Bubble”
Colson Baker (aka Machine Gun Kelly) & Mod Sun, “Good Mourning”
Andrew Dominik, “Blonde”
Daniel Espinosa, “Morbius”
Robert Zemeckis, “Disney’s Pinocchio”

Worst Screenplay
“Blonde” / Written for the Screen by Andrew Dominik, Adapted from the “Bio-Novel” by Joyce Carol Oates
“Disney’s Pinocchio” / Screenplay by Robert Zemeckis & Chris Weitz (Not Authorized by the Estate of Carlo Collodi)
“Good Mourning” / “Written” by Machine Gun Kelly & Mod Sun
“Jurassic World Dominion” / Screenplay by Emily Carmichael & Colin Treverrow,Story by Treverrow & Derek Connolly
“Morbius” / Screen Story and Screenplay by Matt Sazama & Burk Sharpless

#HollywoodCiak
Bengi

martedì 6 settembre 2022

Film 2131 - Vicky Cristina Barcelona

Intro: Non avevo alcuna intenzione di rivederlo, lo ammetto, ma Ciarán ci teneva e tutto sommato questo film comunque mi piace. Quindi perché no?

Film 2131: "Vicky Cristina Barcelona" (2008) di Woody Allenn
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: questa è la mia terza visione di "Vicky Cristina Barcelona" e anche se continuo a pensare che già due fossero sufficienti, non posso dire di non aver apprezzato la visione. Poi ammetto che vederlo per la prima volta in inglese ha sicuramente offerto una prospettiva diversa rispetto alle varie interpretazioni.
Forse quella che mi ha colpito di più in assoluto è stata quella di Scarlett Johansson, che le altre volte ho sempre trascurato rispetto a quella ben più di impatto di Penélope. In realtà, tolta la carica sexy con cui cercano sempre di connotare l'interpretazione della Johansson con il doppiaggio italiano, rimane una performance molto più ispirata e sensuale, piuttosto che necessariamente provocante o erotica. Il tutto a vantaggio della storia.
Poi, certo, è impossibile negare il magnetismo dell'interpretazione della Cruz, che qui ricorda in parte un approccio nostrano al cinema (e la sua visceralità). Il tutto per un ritratto inatteso concesso sotto le mani di un regista, Woody Allen, solitamente più mentale che esplicito con la telecamera.
Insomma, "Vicky Cristina Barcelona" tutto sommato è stato ancora in grado di sorprendermi e appassionarmi, nonché instillarmi una certa nostalgia per la capitala catalana. La fotografia a toni seppia, però, è assolutamente un incubo da sopportare.
Film 1182 - Vicky Cristina Barcelona
Film 2131 - Vicky Cristina Barcelona
Cast: Javier Bardem, Patricia Clarkson, Penélope Cruz, Kevin Dunn, Rebecca Hall, Scarlett Johansson, Chris Messina, Pablo Schreiber.
Box Office: $96.4 milioni
Vale o non vale: A mio avviso rimane uno dei migliori di Allen degli ultimi anni e sicuramente da recuperare per tutti i fan della Cruz che per questo ruolo ha vinto l'Oscar (anche se onestamente per me avrebbe dovuto vincerlo per "Volver"). Non la considererei troppo una commedia ad essere onesti (come i Golden Globe tenterebbero di suggerire), ma ci sono certamente degli aspetti ironici a trainare certi meccanismi della storia. Comunque un film che vale per il grande cast e interpretazioni, oltre che una certa atmosfera rilassata e passionale che pervade tutta la storia.
Premi: Vincitore dell'Oscar e del BAFTA per la Miglior attrie non protagonista Penélope Cruz. 3 nomination ai Golden Globe per Miglior attore protagonista (Bardem), attrice protagonista (Hall) e attrice non protagonista (Cruz) e una vittorie per Miglior film, musical o comemdia.
Parola chiave: Weekend.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 8 febbraio 2022

Oscars 2022: nomination e vincitori

Annunciate le nomination questa mattina all'alba (americana) con non poche difficioltà tecniche da Tracee Ellis Ross e Leslie Jordan, gli Oscar 2022 sono ufficialmente realtà. Tutto più o meno come previsto, anche se ci sono state alcune sorprese: niente nomination per Lady Gaga o Jennifer Hudson nella categoria Miglior attrice protagonista, niente di niente per "Passing" di Rebecca Hall, no cadidatura alla regia per Villeneuve (scandalo) come nemmeno per Maggie Gyllenhaal, anche se sono entrambi candidati alla sceneggiatura.
Belle sorprese quelle di Penélope Cruz e Judi Dench e belle conferme - dopo lo spavento dei BAFTA - di Kristen Stewart e Kirsten Dunst. Italia di nuovo in gara per il film straniero grazie a Sorrentino. Non mi aspettavo, invece, di vedere candidati Nicole Kidman e Javier Bardem per "Being the Ricardos".
Piccola curiosità: Penélope Cruz e Javier Bardem, Kirsten Dunst e Jesse Plemons sono tutti candidati nelle categorie attoriali e, nella vita vera, sono due coppie. Cruz e Bardem sono in lizza per gli attori protagonisti, mentre Dunst e Plemons per i non protagonisti.

Gli Oscar 2022 si terranno il 27 marzo 2022. 

94th Academy Awards

Best Picture
Belfast – Laura Berwick, Kenneth Branagh, Becca Kovacik, Tamar Thomas
CODA – Philippe Rousselet, Fabrice Gianfermi and Patrick Wachsberger
Don't Look Up – Adam McKay and Kevin Messick
Drive My Car – Teruhisa Yamamoto
Dune – Mary Parent, Denis Villeneuve and Cale Boyter
King Richard – Tim White, Trevor White and Will Smith
Licorice Pizza – Sara Murphy, Adam Somner and Paul Thomas Anderson
Nightmare Alley – Guillermo del Toro, J. Miles Dale and Bradley Cooper
The Power of the Dog – Jane Campion, Tanya Seghatchian, Emile Sherman, Iain Canning and Roger Frappier
West Side Story – Steven Spielberg and Kristie Macosko Krieger

Best Director
Kenneth Branagh – Belfast
Ryusuke Hamaguchi – Drive My Car
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Jane Campion – The Power of the Dog
Steven Spielberg – West Side Story

Best Actress
Jessica Chastain – The Eyes of Tammy Faye as Tammy Faye Bakker
Olivia Colman – The Lost Daughter as Leda Caruso
Penélope Cruz – Parallel Mothers as Janis Martínez Moreno
Nicole Kidman – Being the Ricardos as Lucille Ball
Kristen Stewart – Spencer as Diana, Princess of Wales

Best Actor
Javier Bardem – Being the Ricardos as Desi Arnaz
Benedict Cumberbatch – The Power of the Dog as Phil Burbank
Andrew Garfield – Tick, Tick... Boom! as Jonathan Larson
Will Smith – King Richard as Richard Williams
Denzel Washington – The Tragedy of Macbeth as Lord Macbeth

Best Supporting Actress
Jessie Buckley – The Lost Daughter as Leda Caruso
Ariana DeBose – West Side Story as Anita
Judi Dench – Belfast as "Granny"
Kirsten Dunst – The Power of The Dog as Rose Gordon
Aunjanue Ellis – King Richard as Oracene "Brandy" Price

Best Supporting Actor
Ciarán Hinds – Belfast as "Pop"
Troy Kotsur – CODA as Frank Rossi
Jesse Plemons – The Power of the Dog as George Burbank
J. K. Simmons – Being the Ricardos as William Frawley
Kodi Smit-McPhee – The Power of the Dog as Peter Gordon

Best Original Screenplay
Belfast – Written by Kenneth Branagh
Don't Look Up – Screenplay by Adam McKay; Story by Adam McKay and David Sirota
King Richard – Written by Zach Baylin
Licorice Pizza – Written by Paul Thomas Anderson
The Worst Person in the World – Written by Eskil Vogt and Joachim Trier

Best Adapted Screenplay
CODA – Screenplay by Sian Heder; based on the film La Famille Bélier by Victoria Bedos, Thomas Bidegain, Stanislas Carré de Malberg and Éric Lartigau
Drive My Car – Screenplay by Ryusuke Hamaguchi and Takamasa Oe; based on the short story by Haruki Murakami
Dune – Screenplay by Jon Spaihts and Denis Villeneuve and Eric Roth; based on the novel by Frank Herbert
The Lost Daughter – Screenplay by Maggie Gyllenhaal; based on the novel by Elena Ferrante
The Power of the Dog – Screenplay Jane Campion; based on the novel by Thomas Savage

Best Animated Feature Film
Encanto – Jared Bush, Byron Howard, Yvett Merino and Clark Spencer
Flee – Jonas Poher Rasmussen, Monica Hellström, Signe Byrge Sørensen and Charlotte De La Gournerie
Luca – Enrico Casarosa and Andrea Warren
The Mitchells vs. the Machines – Mike Rianda, Phil Lord, Christopher Miller and Kurt Albrecht
Raya and the Last Dragon – Don Hall, Carlos López Estrada, Osnat Shurer and Peter Del Vecho

Best International Feature Film
Drive My Car (Japan) in Japanese – directed by Ryusuke Hamaguchi
Flee (Denmark) in Danish – directed by Jonas Poher Rasmussen
The Hand of God (Italy) in Italian – directed by Paolo Sorrentino
Lunana: A Yak in the Classroom (Bhutan) in Dzongkha – directed by Pawo Choyning Dorji
The Worst Person in the World (Norway) in Norwegian – directed by Joachim Trier

Best Documentary Feature
Ascension – Jessica Kingdon, Kira Simon-Kennedy and Nathan Truesdell
Attica – Stanley Nelson and Traci A. Curry
Flee – Jonas Poher Rasmussen, Monica Hellström, Signe Byrge Sørensen and Charlotte De La Gournerie
Summer of Soul – Questlove, Joseph Patel, Robert Fyvolent and David Dinerstein
Writing with Fire – Rintu Thomas and Sushmit Ghosh

Best Documentary Short Subject
Audible – Matthew Ogens and Geoff McLean
Lead Me Home – Pedro Kos and Jon Shenk
The Queen of Basketball – Ben Proudfoot
Three Songs for Benazir – Elizabeth Mirzaei and Gulistan Mirzaei
When We Were Bullies – Jay Rosenblatt

Best Live Action Short Film
Ala Kachuu - Take and Run – Maria Brendle and Nadine Lüchinger
The Dress – Tadeusz Łysiak and Maciej Ślesicki
The Long Goodbye – Aneil Karia and Riz Ahmed
On My Mind – Martin Strange-Hansen and Kim Magnusson
Please Hold – K.D. Dávila and Levin Menekse

Best Animated Short Film
Affairs of the Art – Joanna Quinn and Les Mills
Bestia – Hugo Covarrubias and Tevo Díaz
BoxBallet – Anton Dyakov
Robin Robin – Dan Ojari and Mikey Please
The Windshield Wiper – Alberto Mielgo and Leo Sanchez

Best Original Score
Don't Look Up – Nicholas Britell
Dune – Hans Zimmer
Encanto – Germaine Franco
Parallel Mothers – Alberto Iglesias
The Power of the Dog – Jonny Greenwood

Best Original Song
"Be Alive" from King Richard – Music and lyrics by Beyoncé and DIXSON
"Dos Oruguitas" from Encanto – Music and lyrics by Lin-Manuel Miranda
"Down to Joy" from Belfast – Music and lyrics by Van Morrison
"No Time to Die" from No Time to Die – Music and lyrics by Billie Eilish and Finneas O'Connell
"Somehow You Do" from Four Good Days – Music and lyrics by Diane Warren

Best Sound
Belfast – Denise Yarde, Simon Chase, James Mather, Niv Adiri
Dune – Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill, Ron Bartlett
No Time to Die – Simon Hayes, Oliver Tarney, James Harrison, Paul Massey, Mark Taylor
The Power of the Dog – Richard Flynn, Robert Mackenzie, Tara Webb
West Side Story – Tod A. Maitland, Gary Rydstrom, Brian Chumney, Andy Nelson, Shawn Murphy

Best Production Design
Dune – Production Design: Patrice Vermette; Set Decoration: Zsuzsanna Sipos
Nightmare Alley – Production Design: Tamara Deverell; Set Decoration: Shane Vieau
The Power of the Dog – Production Design: Grant Major; Set Decoration: Amber Richards
The Tragedy of Macbeth – Production Design: Stefan Dechant; Set Decoration: Nancy Haigh
West Side Story – Production Design: Adam Stockhausen; Set Decoration: Rena DeAngelo

Best Cinematography
Dune – Greig Fraser
Nightmare Alley – Dan Laustsen
The Power of the Dog – Ari Wegner
The Tragedy of Macbeth – Bruno Delbonnel
West Side Story – Janusz Kaminski

Best Makeup and Hairstyling
Coming 2 America – Mike Marino, Stacey Morris and Carla Farmer
Cruella – Nadia Stacey, Naomi Donne and Julia Vernon
Dune – Donald Mowat, Love Larson and Eva von Bahr
The Eyes of Tammy Faye – Linda Dowds, Stephanie Ingram and Justin Raleigh
House of Gucci – Göran Lundström, Anna Carin Lock and Frederic Aspiras

Best Costume Design
Cruella – Jenny Beavan
Cyrano – Massimo Cantini Parrini
Dune – Jacqueline West and Bob Morgan
Nightmare Alley – Luis Sequeira
West Side Story – Paul Tazewell

Best Film Editing
Don't Look Up – Hank Corwin
Dune – Joe Walker
King Richard – Pamela Martin
The Power of the Dog – Peter Sciberras
Tick, Tick... BOOM! – Myron Kerstein and Andrew Weisblum

Best Visual Effects
Dune – Paul Lambert, Tristen Myles, Brian Connor, and Gerd Nefzer
Free Guy – Swen Gillberg, Bryan Grill, Nikos Kalaitzidis, and Dan Sudick
No Time to Die – Charlie Noble, Joel Green, Jonathan Fawkner, and Chris Corbould
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings – Christopher Townsend, Joe Farrell, Sean Noel Walker, and Dan Oliver
Spider-Man: No Way Home – Kelly Port, Chris Waegner, Scott Edelstein, and Dan Sudick

#HollywoodCiak
Bengi

domenica 3 gennaio 2021

Film 1767 - Sahara

Intro: L'avevo visto al cinema con padre e mi pareva di ricordare mi fosse piaciuto. Siccome fu un gigantesco flop al botteghino, per non parlare delle pessime critiche, mi sembrava giunto il momento, a 15 anni di distanza, di dar a questa pellicola una seconda chance.
Film 1767: "Sahara" (2005) di Breck Eisner
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: chi l'avrebbe detto, nel 2005, che 2 dei protagonisti di questa pellicola fossero destinati a vincere un Oscar?! NESSUNO. Dai, forse Penélope era già più plausibile, ma Matthew McConaughey Miglior attore protagonista proprio non si riusciva a concepire neanche nelle più sfrenate fantasie da trip metanfetaminico. Per non parlare del fatto che questa storia racconta (anche) di un'epidemia...
Sconvolgenti avvenimenti futuri a parte, "Sahara" è un film d'avventura con budget da colossal ($160 milioni di dollari) che mixa l'ambientazione desertica de "La mummia", ci incastra dentro una sorta di caccia al tesoro alla "Il mistero dei Templari", cerca quel brivido alla 007 e rilancia con il fascino - qui francamente un po' troppo abbrustolito - di Matthew McConaughey e i suoi addominali, il tutto per un risultato finale noioso e poco elettrizzante. Sono rimasto francamente sorpreso dall'incapacità di questo prodotto commerciale di risultare di buon (o quantomeno decente) intrattenimento.
Insomma, tutto considerato, da questo "Sahara" mi aspettavo (e ricordavo) molto di più.
Cast: Matthew McConaughey, Steve Zahn, Penélope Cruz, Lambert Wilson, Glynn Turman, Delroy Lindo, William H. Macy, Rainn Wilson, Lennie James.
Box Office: $119.2 milioni
Vale o non vale: Non è certo il film più brutto della storia, ma se consideriamo che si tratta di una pellicola commerciale il cui unico intento è quello di intrattenere e divertire, "Sahara" è un clamoroso buco nell'acqua. Poi, per carità, si lascia guardare e dimenticare senza fatica, ma di certo non è di quei prodotti che ti lasciano soddisfatto.
Premi: /
Parola chiave: Carro armato.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 11 marzo 2020

Film 1837 - Dolor y gloria

Intro: Eric è un super fan di Almodóvar e questa pellicola l'aveva già vista, ma ci teneva tantissimo affinché la recuperassi anche io. Trascinato dal suo entusiasmo, non ho potuto sottrarmi.
Film 1837: "Dolor y gloria" (2019) di Pedro Almodóvar
Visto: dalla tv di Eric
Lingua: spagnolo
Compagnia: Eric, Nahuel
In sintesi: pellicola molto intensa e personale, sicuro uno degli ultimi lavori di Almodóvar più centrato, concreto, solido. Non conoscendo molto della storia personale del regista, ho apprezzato questo suo mettersi a nudo, scoprire qualcosa di lui che andasse oltre l'immagine pubblica del personaggio. Si capisce che "Dolor y gloria" ha uno scopo quasi esorcizzante, mette in scena un vissuto estremamente privato e gioca con debolezze e ansie di una persona che vede la vita attraverso gli occhi della sofferenza; il mix di ricordi e nostalgia conferisce al risultato finale un sapore agrodolce, per quanto riappacificatore, nei confronti di tutta una serie di esperienze che avrebbero potuto avere come effetto, altrimenti, quello di annientare la persona che le ha vissute.
In tutto questo turbinio di emozioni e flashback, Antonio Banderas non solo porta sulle proprie spalle tutto il film, ma lo fa con una consapevolezza e una maestria che quasi stupiscono. Non che non si sapesse che l'attore spagnolo fosse in grado di recitare con bravura, ma in anni di produzioni hollywoodiane e scelte artistiche non sempre immortali, è bello riscoprirne il grande talento. Per lui premi a pioggia e una nomination all'Oscar che avrei visto volentieri tramutarsi in una vittoria (ma il Joker Phoenix era veramente impossibile da battere).
Insomma, Almodóvar torna al cinema con un prodotto fortissimo e d'impatto, capace di parlare al suo pubblico abituale, ma anche a quello spettatore occasionale che si cimenta con le sue opere di tanto in tanto. E' innegabile il grande talento di regista e cast ed è quasi impossibile non farsi prendere da una storia che racconta in maniera così delicata e personale genialità e paure di un personaggio - o persona - a cui ci si affeziona in poco tempo. Non saremo tutti artisti, ma il nostro essere persone ci fa avvicinare senza sforzi all'umanità fragile ma consapevole di Salvador Mallo.
Cast: Antonio Banderas, Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Nora Navas, Julieta Serrano, Penélope Cruz.
Box Office: $38.1 milioni
Vale o non vale: Storie d'amore, carriera, famiglia, passato, cinema, ansie, malattia, un mix di elementi estremamente personale riporta Almodóvar al cinema. Il grande regista chiama a sé i suoi attori preferiti e ad ognuno regala una parte fondamentale della propria storia privata. Non è la classica biografia lineare e narrativamente "pulita", anzi, richiede una certa elasticità e spirito di adattamento, se così si può dire. Un tour de force emotivo, ma molto gratificante che regala allo spettatore molte emozioni e una serie di elementi su cui riflettere. Quello che a me ha più colpito è, certamente, come ognuno di noi affronti diversamente i rapporti amorosi e li gestisca rispetto alle altre cose della vita. Qui c'è la creatività che in primis ne trae giovamento o danno, per un'altalena emotiva che conferisce alla vita un'intensa alterazione.
Premi: Candidato a 2 Oscar e 2 Golden Globes per il Miglior film straniero (Spagna) e il Miglior attore protagonista; 1 nomination ai BAFTA e ai César per il film straniero. In concorso al festival del cinema di Cannes, il film ha vinto per il Miglior attore e la colonna sonora di Alberto Iglesias.
Parola chiave: Federico.

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martedì 18 settembre 2018

Emmy 2018: nomination e vincitori


70th Primetime Emmy Awards

Outstanding Drama Series
The Americans
The Crown
Game of Thrones
The Handmaid’s Tale
Stranger Things
This Is Us
Westworld

Outstanding Lead Actor in a Drama Series
Jason Bateman, Ozark
Sterling K. Brown, This Is Us
Ed Harris, Westworld
Matthew Rhys, The Americans
Milo Ventimiglia, This Is Us
Jeffrey Wright, Westworld

Outstanding Lead Actress in a Drama Series
Claire Foy, The Crown
Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale
Sandra Oh, Killing Eve
Keri Russell, The Americans
Evan Rachel Wood, Westworld
Tatiana Maslany, Orphan Black

Outstanding Supporting Actor in a Drama Series
Nikolaj Coster-Waldau, Game of Thrones
Peter Dinklage, Game of Thrones
Mandy Patinkin, Homeland
David Harbour, Stranger Things
Matt Smith, The Crown
Joseph Fiennes, The Handmaid’s Tale

Outstanding Supporting Actress in a Drama Series
Lena Headey, Game of Thrones
Millie Bobby Brown, Stranger Things
Vanessa Kirby, The Crown
Yvonne Strahovsi, The Handmaid’s Tale
Alexis Bledel, The Handmaid’s Tale
Ann Dowd, The Handmaid’s Tale
Thandie Newton, Westworld

Outstanding Guest Actor in a Drama Series
F. Murray Abraham, Homeland
Cameron Britton, Mindhunter
Matthew Goode, The Crown
Ron Cephas Jones, This Is Us
Gerald McRaney, This Is Us
Jimmi Simpson, Westworld

Outstanding Guest Actress in a Drama Series
Diana Rigg, Game of Thrones
Cicely Tyson, How to Get Away With Murder
Viola Davis, Scandal
Kelly Jenrette, The Handmaid’s Tale
Cherry Jones, The Handmaid’s Tale
Samira Wiley, The Handmaid’s Tale

Outstanding Comedy Series
Atlanta
Barry
Black-ish
Curb Your Enthusiasm
Glow
The Marvelous Mrs. Maisel
Unbreakable Kimmy Schmidt
Silicon Valley

Outstanding Lead Actor in a Comedy Series
Donald Glover, Atlanta
Bill Hader, Barry
Anthony Anderson, Black-ish
William H. Macy, Shameless
Ted Danson, The Good Place
Larry David, Curb Your Enthusiasm

Outstanding Lead Actress in a Comedy Series
Pamelon Adlon, Better Things
Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel
Allison Janney, Mom
Issa Rae, Insecure
Tracee Ellis Ross, Black-ish
Lily Tomlin, Grace and Frankie

Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series
Brian Tyree Henry, Atlanta
Henry Winkler, Barry
Louie Anderson, Baskets
Alec Baldwin, Saturday Night Live
Kenan Thompson, Saturday Night Live
Tony Shalhoub, The Marvelous Mrs. Maisel
Tituss Burgess, Unbreakable Kimmy Schmidt

Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series
Zazie Beetz, Atlanta
Betty Gilpin, Glow
Laurie Metcalf, Roseanne
Aidy Bryant, Saturday Night Live
Leslie Jones, Saturday Night Live
Kate McKinnon, Saturday Night Live
Alex Borstein, The Marvelous Mrs. Maisel
Megan Mullaly, Will & Grace

Outstanding Guest Actor in a Comedy Series
Katt Williams, Atlanta
Sterling K. Brown, Brooklyn Nine-Nine
Bryan Cranston, Curb Your Enthusiasm
Lin-Manuel Miranda, Curb Your Enthusiasm
Donald Glover, Saturday Night Live
Bill Hader, Saturday Night Live

Outstanding Guest Actress in a Comedy Series
Wanda Sykes, Black-ish
Tina Fey, Saturday Night Live
Tiffany Haddish, Saturday Night Live
Maya Rudolph, The Good Place
Jane Lynch, The Marvelous Mrs. Maisel
Molly Shannon, Will & Grace

Outstanding Television Movie
Fahrenheit 451
Flint
Paterno
The Tale
Black Mirror: USS Callister

Outstanding Limited Series
The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
The Alienist
Genius: Picasso
Patrick Melrose
Godless

Outstanding Lead Actor in a Limited Series or a Movie
Antonio Banderas, Genius: Picasso
Darren Criss, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
Benedict Cumberbatch, Patrick Melrose
Jeff Daniels, The Looming Tower
John Legend, Jesus Christ Superstar Live in Concert
Jesse Plemons, USS Callister (Black Mirror)

Outstanding Lead Actress in a Limited Series or a Movie
Jessica Biel, The Sinner
Laura Dern, The Tale
Michelle Dockery, Godless
Edie Falco, Law & Order True Crime: The Menendez Murders
Regina King, Seven Seconds
Sarah Paulson, American Horror Story: Cult

Outstanding Supporting Actor in a Limited Series or a Movie
Jeff Daniels, Godless
Brandon Victor Dixon, Jesus Christ Superstar Live in Concert
John Leguizamo, Waco
Ricky Martin, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
Edgar Ramírez, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
Michael Stuhlbarg, The Looming Tower
Finn Wittrock, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story

Outstanding Supporting Actress in a Limited Series or a Movie
Adina Porter, American Horror Story: Cult
Letitia Wright, Nish
Merritt Wever, Godless
Sara Bareilles, Jesus Christ Superstar Live in Concert
Penélope Cruz, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
Judith Light, The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story

Outstanding Reality Competition
The Amazing Race
American Ninja Warrior
Project Runway
RuPaul’s Drag Race
Top Chef
The Voice

Outstanding Variety/Sketch Series
At Home With Amy Sedaris
Drunk History
I Love You, America With Sarah Silverman
Portlandia
Saturday Night Live
Tracey Ullman’s Show

Outstanding Variety/Talk Series
The Daily Show With Trevor Noah
Full Frontal With Samantha Bee
Jimmy Kimmel Live!
Last Week Tonight With John Oliver
The Late Late Show With James Corden
The Late Show With Stephen Colbert

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giovedì 7 dicembre 2017

Film 1451 - Murder on the Orient Express

E, finalmente, uno dei film che attendevo di più di questo fine 2017!

Film 1451: "Murder on the Orient Express" (2017) di Kenneth Branagh
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Francy
Pensieri: Aspettative molto alte combinate a critiche non particolarmente esaltanti mi avevano reso titubante nei confronti di una delle pellicole che attendevo con più impazienza questa stagione. Branagh è un maestro e riesce sempre con successo e gran classe a portare a termine i suoi progetti e di regista e di attore, ragion per cui ero ancora di più interessato a recuperare questo titolo. Senza contare che si tratta dell’adattamento moderno dell’omonimo classico anni ’70, un film insieme ad “Assassinio sul Nilo” trovo semplicemente irresistibile. Come si sa è difficile bissare un cult – specialmente di un racconto tanto noto come quello di Agatha Christie qui – e la sfida di solito viene persa.
Nel caso specifico dell’”Orient Express” classe 2017, il risultato finale è molto buono, anche se la parte più attesa della storia, ovvero il finale con risoluzione del caso, è meno carica di suspense di quella del suo predecessore. In una sorta di ultima cena su rotaia, Poirot (lo stesso Branagh) espone la sua teoria come giuntoci sul momento, con rabbia, e lascia lo spettatore “esperto” con la brutta sensazione che Sidney Lumet nel suo film abbia trovato una maniera più efficace di raccontare l’inaspettata conclusione.
A parte questo aspetto, l’unico che personalmente mi ha lasciato dubbioso, ho trovato la pellicola particolarmente ben fatta, esteticamente curatissima e davvero bella, recitata con consapevolezza da un cast tanto variegato quanto maledettamente intrigante. Del resto parte del fascino di questo riadattamento sta proprio qui. Tra i tanti spiccano una Michelle Pfeifer in formissima e ancora tremendamente sexy, Johnny Depp finalmente in un ruolo sensato, la nuova pupilla di “Star Wars” Daisy Ridley che dimostra di saperci fare e, ovviamente, Branagh, qui mattatore per tutti i 114 minuti di durata, capace di andare oltre i baffoni strambamente lunghi e l’inflessione francese del suo protagonista (che però è Belga, sia chiaro), regalandogli quello spessore che lo porta oltre la macchietta bidimensionale e lo rende umano nonostante le apparenze robotiche.
Tecnicamente il film è fatto veramente bene: costumi e scenografie sono sontuosi e sfarzosi, in grado di compiacere l’occhio dello spettatore; la fotografia è stupenda, mentre la regia di Branagh è attenta a non farci soffrire di claustrofobia regalando spesso momenti di respiro con riprese del treno dall’esterno e non pochi avvenimenti chiave svolti all’aperto. Come la scena finale, appunto. Quest’ultimo aspetto aiuta certamente a regalare dinamismo al prodotto finale – qualità che manca al classico del ’74 – evitando che la sensazione sia quella di venire schiacciati tra una parete e l’altra delle varie carrozze viaggiatori.
“Murdere on the Orient Express” è, in definitiva, un buon prodotto dal fascino retrò capace di catalizzare l’interesse del pubblico moderno, il che già di per sé è un pregio; è un film realizzato con grazia e occhio per i dettagli, pur non riuscendo del tutto a scrollarsi di dosso la pesante eredità del suo predecessore. In ogni caso si tratta certamente di una scommessa vinta – non bastasse l’incasso a confermarlo, va segnalata la nuova avventura che aspetta al cinema l’ispettore nel prossimo futuro, nientemeno che la stessa che lo aspetta alla fine di questa storia – che conferma per l’ennesima volta la presenza di un pubblico interessato a questo tipo di prodotti che, quando sono ben fatti, non tarda a presentarsi al cinema.
Film 1451 - Murder on the Orient Express
Film 2093 - Death on the Nile
Film 2212 - A Haunting in Venice
Cast: Kenneth Branagh, Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Josh Gad, Derek Jacobi, Leslie Odom Jr., Michelle Pfeiffer, Daisy Ridley, Tom Bateman, Olivia Colman, Lucy Boynton, Sergei Polunin.
Box Office: $352.8 milioni
Consigli: Gli amanti della Christie e dei suoi romanzi, chi in precedenza aveva già apprezzato la storia e/o il titolo di Lumet dovrebbe andare a colpo sicuro con questo nuovo adattamento firmato Branagh, capace artista in grado di lanciarsi in progetti controcorrente e ogni volta diversi riuscendo a portare a casa risultati qualitativamente molto alti sia tecnicamente che qualitativamente. Il cast è ricchissimo e dei più glam, l’ambientazione affascinantissima, per non parlare del caso da risolvere, apparentemente doverosamente impossibile. Ci sarebbero aspetti migliorabili, in ogni caso un bel titolo.
Parola chiave: Pugnalate.

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giovedì 21 settembre 2017

Film 1410 - Tutto su mia madre

Sono sempre stato curioso di vedere questo film, anche se non avevo mai trovato il momento giusto per recuperarlo. Alla fine mi sono deciso.

Film 1410: "Tutto su mia madre" (1999) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Claudia
Pensieri: Forse mi sono un po' bruciato le aspettative attendendo per così tanto tempo di vedere questa pellicola. Mi è piaciuta, ma ammetto che mi aspettassi qualcos'altro, forse addirittura qualcosa di più. L'Almodóvar che preferisco è quello dei racconti meno frammentati, con meno personaggi in gioco. Anche qui come in "Parla con lei" c'è un proliferare di protagonisti che inonda la scena, ognuno con le sue caratteristiche, la sua storia, i suoi problemi.
In questo film partiamo dalla morte di un giovane ragazzo davanti agli occhi della madre, per finire alle origini della storia tra quest'ultima e il padre del giovane che, anche se vedremo solo nel finale, sarà centrale pur tutta la durata della storia. Il filo narrativo sarà la donna che, scossa dalla perdita e convita alla donazione degli organi, partirà alla volta di Barcellona per un viaggio alla ricerca dell'ex compagno che, neanche a dirlo, sarà confido della classiche situazioni almodovariane, tra prostitute transessuali, suore incinta e con l'HIV, malati di Alzheimer in giro liberi per il parco e così via. Insomma, in quanto a creare microcosmi carichi di vitalità il regista e sceneggiatore spagnolo è imbattibile. Chi ama il suo stile, la disarmante crudezza che utilizza a volte, le storie fatte di fortuito e casualità concatenate, questo è certamente un ottimo esempio da tenere presente. Ripeto, non è il mio Almodóvar preferito (leggi "Volver"), ma ho comunque gradito aver finalmente recuperato questo suo lavoro.
Ps. Vincitore dell'Oscar per il Miglior film straniero del 2000.
Cast: Cecilia Roth, Marisa Paredes, Penélope Cruz, Candela Peña, Antonia San Juan, Rosa Maria Sardà, Fernando Fernán Gómez, Fernando Guillén, Toni Cantó, Eloy Azorin, Carlos Lozano.
Box Office: $67,872,296
Consigli: Vortice di emozioni per Manuela (Cecilia Roth), mamma single che perde il figlio e decide di andare alla ricerca del padre, abbandonato tanti anni prima e ora transessuale, per un viaggio di formazione molto particolare che passa per le tipiche figure dei racconti di Almodóvar e lascia con un finale agrodolce. I fan del regista spagnolo dovrebbero amare senza dubbio alcuno; gli altri potrebbero trovarlo a volte un po' tragico, a volte un po' troppo sopra le righe. E' comunque un bel film che andrebbe visto almeno una volta nella vita.
Parola chiave: Autografo.

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giovedì 22 giugno 2017

Film 1377 - Sex and the City 2

Ogni tanto ci casco. E ricasco. E ricasco.

Film 1377: "Sex and the City 2" (2010) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nostalgico di atmosfere "sexandthecitiane", dopo aver riguardato tutta la quinta stagione, sono tornato a commettere uno dei miei più irrinunciabili peccati originali, ovvero guastarmi una delle due pellicole cinematografiche legata alla geniale serie tv "Sex and the City".
Premesso che rivedere il telefilm a 30 anni mi ha aperto gli occhi non poco - è davvero un contenitore di grandi verità che da ragazzino non puoi arrivare a capire -, questo secondo lungometraggio di certo non aggiunge nulla al perfetto equilibrio di humor, glamour e chiacchiere open minded cui eravamo stati abituati, ma tutto sommato è l'innocente tentativo (oltre che di lucrarci sempre di più) di portare ai fan sfegatati un'altra fetta di quella gustosissima torta tristemente terminata nel 2004. Certo, si poteva fare molto di più, ma si sa che dal piccolo al grande schermo il salto è nel vuoto e spesso si paga. Va bene così, per la piccola dose annuale di Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda questo film è più che sufficiente.
Ps. "Vincitore" di 3 Razzie Award per le Peggiori attrici (Parker, Cattrall, Davis, Nixon), Peggior cast e Peggior Prequel, Remake, Rip-Off o Sequel...
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Cast: Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis, Cynthia Nixon, Chris Noth, John Corbett, David Eigenberg, Evan Handler, Jason Lewis, Willie Garson, Mario Cantone, Lynn Cohen, Alice Eve, Raza Jaffrey, Penélope Cruz, Liza Minnelli, Miley Cyrus.
Box Office: $294.6 milioni
Consigli: Non il migliore dei due film, sicuramente non all'altezza della serie tv, ma se la nostalgia vi prende e non avete proprio il tempo di rivedervi tutti gli episodi, un saltino nel mondo di Carrie & co. lo potete fare anche attraverso questo secondo esperimento cinematografico.
Parola chiave: Relazioni amorose.

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domenica 20 novembre 2016

Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare

Non lo avevo mai visto e, ammetto, un po' ero curioso...

Film 1242: "Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare" (2011) di Rob Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Una delle storie più vuote della storia per il film che, ad oggi, è il più costoso di sempre: $378.5 milioni per produrlo, non oso immaginare quanto per promuoverlo.
Tecnicamente ineccepibile, con scenografie ed effetti speciali pazzeschi, il quarto film della saga Disney sul pirata Jack Sparrow è un'inutile avventura alla rigerca della vita eterna, tra nuovi personaggi e vecchie ridondanti abitudini. Perché assodati il talento e l'istrionica interpretazione di Depp, del suo pirata rimango semplicemente le caricature e le bizzarrie che da sole non posso, ovviamente, reggere due ore e un quarto di pellicola. Non c'è storia - perché per la prima parte di film non succede nulla - e non c'è nemmeno un gran divertimento, cosicché alla fine la sensazione è quella del classico blockbuster di un tempo: tantissimi soldi spesi per la messa in scena, accontentandosi di una trama stiracchiata che finisce per far rimpiangere le precedenti e più riuscite avventure (mi riferisco principalmente al primo film della saga, i successivi sequel non mi hanno mai fatto impazzire). Non basta cambiare parzialmente il cast e piazzarci qualche novità esotica, la sensazione rimane quella dell'operazione commerciale accumula soldi. Del resto non gli si può nemmeno dare torto visto l'incasso che ha superato il miliardo di dollari.
Al di là del collaterale, comunque, un film non è solamente un prodotto da dare in pasto alle masse, ma teoricamente una delle strade per dare libero sfogo alla fantasia, alla creatività, alla necessità di raccontare qualcosa a qualcun'altro e qui, mi spiace, non c'è nulla da condividere. La storia si perde in preamboli infiniti e dato che già sappiamo che il nostro eroe porterà a termine la sua missione, bisognerebbe ovviare a questo "problema" introducendo sottotrame in grado di tentare l'interesse degli spettatori e sublimare la loro capacità inferenziale, regalando comunque un racconto degno di essere seguito. La sensazione che ho avuto è che "Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides" sia la fotocopia sbiadita di un prodotto che 10 anni fa aveva ampiamente funzionato, il che ha portato i suoi produttori a desiderare una replica del successo planetario ottenuto così da poterci guadagnare ancora e ancora. Questo è un presupposto che non fa granché bene alla gestazione della trama di un film e, a mio avviso, relativamente a questa operazione si notano tutte le debolezze che questo tipo di premessa porta con sé.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Penélope Cruz, Ian McShane, Geoffrey Rush, Sam Claflin, Àstrid Bergés-Frisbey, Kevin R. McNally.
Box Office: $1.045 miliardi
Consigli: Un'avventua così così, anche se esteticamente intrigante. Il cast ben assortito e Depp la fa da padrone, ma oltre questo c'è ben poco. Solo per i fan dei precedenti tre film. E del prossimo "Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar".
Parola chiave: Fonte della giovinezza.

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domenica 11 settembre 2016

Film 1209 - Grimsby - Attenti a quell'altro

Qualche tempo fa a pranzo non sapevo cosa guardare e lo streaming mi ha fornito gentilmente l'ispirazione!

Film 1209: "Grimsby - Attenti a quell'altro" (2016) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Bruttino e stupido, eppure qualche volta si ride. Non andrei molto oltre nella descrizione di questo "Grimsby", pellicola che riesce a mettere insieme la commedia più bassa a un budget che le consente non pochi effetti speciali e una produzione da vero film d'azione.
Cast stellare, la regia di Leterrier che di azione ne sa qualcosa ("Scontro tra titani", "L'incredibile Hulk", "Transporter: Extreme", "Danny the Dog", "The Transporter"), molta comicità fisica e una specie di clone di Borat e Ali G in versione action che è davvero irritante quanto imbecille, per un mix finale che non è sufficiente esattamente come i capelli corti sfoggiati da Penélope Cruz.
Cast: Sacha Baron Cohen, Mark Strong, Rebel Wilson, Penélope Cruz, Isla Fisher, Gabourey Sidibe, Annabelle Wallis, Ian McShane.
Box Office: $25.2 milioni
Consigli: Rebel Wilson in gran forma, Sacha Baron Cohen e Mark Strong la stranissima coppia, molta violenza e scene d'azione alla "Hardcore!", una comicità becera anche se a tratti divertente, per un risultato finale che è molto sotto le aspettative. Poteva essere esilarante e dissacrante, ma è solo tanto rumore per nulla. Si può vedere, anche se non piacerà a tutti.
Parola chiave: Missili.

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mercoledì 3 agosto 2016

Film 1182 - Vicky Cristina Barcelona

Non me lo ricordavo quasi più e volevo rinfrescarmi la memoria...

Film 1182: "Vicky Cristina Barcelona" (2008) di Woody Allen
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Preso dal raptus everything-but-the-italian, ho deciso di vedere in inglese questo film per poter apprezzare meglio l'interpretazione della mia amata Penélope Cruz che grazie a "Vicky Cristina Barcelona" è diventata la prima attrice spagnola a vincere un Oscar. Inoltre la scelta è stata agevolata dal fatto che metà del cast fosse spagnolo, per cui mi pareva plausibile pensare che l'accento non sarebbe stato così difficile da decifrare rispetto ad anglofoni di nascita. In parte la scelta è stata giusta (in parte no, perché vederlo mentre facevo tapis roulant non ha aiutato a causa del rumore creato dall'attrezzo).
In ogni caso rivedere questo titolo di Allen era tra le cose da fare già da un po', incalzato tra l'altro dal recente acquisto del dvd. Un po' non ricordavo bene la trama, un po' era la nostalgia da Penélope, per cui era solo questione di come+dove+quando.
Diciamo che ho leggermente ridimensionato il mio apprezzamento rispetto a "Vicky Cristina Barcelona" per una serie di motivi. Quando uscì al cinema la situazione era diversa e Allen aveva deciso da un po' di abbandonare New York alla ricerca di nuovi scenari per le sue storie, oltre che sperimentare nuovi attori tra cui all'epoca spiccava sicuramente Scarlett Johansson. Dopo il clamoroso successo di "Match Point", il regista ha cominciato a sperimentare un "nuovo modo" di raccontare i suoi film e questo "Vicky Cristina Barcelona" si inserisce perfettamente nell'onda di entusiasmante rinnovo che, però, oggi va necessariamente un po' rivisto. In un'ottica più generale, infatti, va detto che oggi i film di Allen sono un po' tutti uguali (carini, ma non particolarmente incisivi). Più che altro sembrano fatti con lo stampino: colori pastello, atmosfere garbate, equivoci amorosi, grandi promesse e forse risultati non così soddisfacenti. Con questo non voglio dire che questa pellicola mi abbia deluso, assolutamente; semplicemente ho rivisto il mio largo consenso nei suoi confronti ri-aggiustandolo su una più matura visione d'insieme. "VCB" è, infatti, un titolo interessante, sicuramente ben recitato e dalle atmosfere calde e dai toni sexy, ma non si tratta di un capolavoro. Certamente un buon Allen contemporaneo - molto più incisivo dei suoi più recenti sforzi - che dimostra ancora una volta una lucidità e una curiosità per il mondo che sono veramente invidiabili.
Per il resto si tratta di un prodotto carino e ben confezionato, evidentemente un ottimo trampolino da Oscar per la Cruz, una bella vetrina per Barcellona e una scusa ben architettata per esplorare una serie di piacevolezze piccanti che nell'insieme non dispiacciono lo spettatore. In definitiva, dunque, piacevole e con buoni momenti che rendono interessante la storia, di cui il più rappresentativo è sicuramente il triangolo amoroso tra marito, fidanzata ed ex moglie.
Ps. Oscar per la Miglior attrice non protagonista.
Film 1182 - Vicky Cristina Barcelona
Film 2131 - Vicky Cristina Barcelona
Cast: Javier Bardem, Penélope Cruz, Scarlett Johansson, Rebecca Hall, Patricia Clarkson, Kevin Dunn, Chris Messina, Pablo Schreiber, Carrie Preston.
Box Office: $96,409,300
Consigli: L'Allen contemporaneo è anche questo: lesbismo, triangoli amorosi, ex mogli pazze di gelosia e dialoghi in spagnolo. Può piacere o no, sicuramente il regista e sceneggiatore è riuscito nel tempo a rinnovarsi e consolidare uno stile personale che è diventato ad oggi un marchio di fabbrica (che passa, per esempio, anche solo tramite una serie di elementi onnipresenti: musiche d'epoca, titoli di testa e di coda formattati sempre nello stesso modo, attori ingaggiati da una pellicola all'altra). Per chi piace e apprezza credo che "Vicky Cristina Barcelona" possa essere uno dei titoli più riusciti. Per gli altri questo prodotto può essere una piacevole distrazione estiva, un po' piccante, che ragiona sui sentimenti, la natura umana e le scelte personali. Godibile.
Parola chiave: María Elena.

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venerdì 4 marzo 2016

Film 1093 - Volver

Sempre senza internet, sempre con tanti dvd. E una scelta che dovevo fare ormai da molto tempo...
Film 1093: "Volver" (2006) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Era da anni che desideravo rivederlo. Ma che bello è "Volver"?
Penélope Cruz è una splendida protagonista di questo piccolo capolavoro di Almodóvar, uno dei più belli che ho visto fino ad ora del regista. La chimica del cast femminile, la stupenda performance della protagonista, l'inaspettata magia e semplicità della storia, sono tutti elementi che rendono "Volver" una pellicola magnetica, dolce, stramba, romantica, disillusa, per un mix di emozioni che colpiscono lo spettatore durante la visione.
In particolare mi è rimasto impresso il legame che condividono tutte le donne della storia, indipendentemente dal grado di parentela. Una vera e propria comunità, fortissima nella connessione che la unisce e fortificata dallo stesso. In un mondo fatto di individualismo, necessariamente riflesso anche al cinema, una tale forza di gruppo credo sia non solo inusuale, ma anche molto bella da vedere. Forse la forza di Almodóvar sta proprio in questi aspetti del quotidiano, del normale, a volte anche provinciale cui non siamo ultimamente troppo abituati.
Rivedere "Volver" mi ha definitivamente conquistato, ho amato la Cruz, la genuinità del suo personaggio, la storia con quel tocco di giallo e la vitalità naturale di tutto film. E mi è venuta voglia di tornare in Spagna.
Ps. Candidatura all'Oscar come Migliore attrice per Penélope Cruz e vittoria a Cannes nella categoria Miglior attrice (premio conferito a tutto il cast femminile) e Miglior sceneggiatura.
Film 1093 - Volver
Film 2172 - Volver
Cast: Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave, Antonio de la Torre, Carlos Blanco.
Box Office: $85,585,177 milioni
Consigli: Bello, bello, bello. Poetico, romantico nella dichiarazione d'amore alla donna, recitato benissimo e con una trama intrigante e ben scritta. Insomma, uno dei migliori Almodóvar, imperdibile non solo per i fan.
Parola chiave: Frigorifero.

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martedì 31 dicembre 2013

Film 645 - Gli amanti passeggeri

Qualcosa di leggero per digerire pranzi, cene e spirito natalizio. Bulimia portami via.

Film 645: "Gli amanti passeggeri" (2013) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "Gli amanti passeggeri" è commedia surreale al suo estremo e gioca sempre nel territorio del politicamente scorretto. Se la si accetta per la sua anima 'nera' (o rossa), è un piacevole passatempo sboccato e frivolissimo.
Nonostante si tocchi spesso la tematica sessuale anche spinta, una volta che si è deciso di stare al gioco, quest'ultima fatica di Almodóvar è capace di far sorridere in maniera maliziosa, anche se a volte tocca - letteralmente - il limite del consentito, con sensitive che fanno previsioni toccando peni, rapporti sessuali in aereo dopo che tutti sono stati drogati, balletti al limite dell'omosessualità consentita.
"L'aereo più pazzo del mondo" tramutato in quello più gay in assoluto, tra un'infinità di cliché e luoghi comuni, situazioni comiche e situazioni erotiche, per un mix finale che - se piace il genere - è capace di divertire con una leggerezza frizzante e un po' goliardica.
Certo non sarà gradito ai più tradizionalisti, forse non tanto perché il tema centrale sia il sesso, ma più che altro perché la tematica omosessuale è trattata tanto esplicitamente e volutamente esagerata. Il pubblico medio immagino non sia particolarmente avvezzo a certi tipi di discorsi, nonostante nella realtà certi atteggiamenti disinibiti (qui caricati all'eccesso) siano certamente comuni.
Globalmente "Los amantes pasajeros" è simpaticamente volgare e totalmente disinibito, sboccato e leggero, ma comunque devo ammettere che, per come me ne avevano parlato, mi ha sinceramente divertito. Non me lo aspettavo ed è stata una piacevole sorpresa.
Ps. Discreto successo internazionale ($11,649,332) e camei di Penélope Cruz, Antonio Banderas, Paz Vega.
Consigli: Non certo un capolavoro, ha comunque i suoi momenti divertenti. Bisogna mettersi da subito l'animo in pace e accettare che sesso, omosessualità, verginità e droga sono gli elementi principali che caratterizzano questa commedia e riescono ad oscurare gli altri avvenimenti che caratterizzano la storia (tra cui un atterraggio di fortuna!).
Collegato per assurdo e ampientato ad alta quota, "Gli amanti passeggeri" è un esempio di come anche gli europei possano fare una pellicola sciocca e divertente esportabile globalmente.
Parola chiave: Aereo.

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Bengi

martedì 27 novembre 2012

Film 484 - Venuto al mondo

Film offerto gentilmente dalla 3 e obbligatoriamente imposto - meno gentilmente - dalla mia amica Erika. Io Castellitto non lo sopporto...


Film 484: "Venuto al mondo" (2012) di Sergio Castellitto
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: La questione della meritocrazia non credo riguardi la famiglia Catellitto-Mazzantini. "Venuto al mondo" è una pellicola di Sergio Castellitto con Pietro Castellitto e lo stesso Sergio, tratto dall'opera letteraria della moglie Mazzantini che ne cura anche la sceneggiatura (assieme al marito).
E io qui già rido.
Al di là della pretesa drammaticità di questo prodotto, dell'ostentata contestualizzazione politica e dalla ricercata necessità di essere un film impegnato, l'ultima fatica cinematografica del clan Castellitto non mi ha convinto. Non solo non mi è piaciuta, ma mi è sembrato che di fondo ci fosse una ricercata palesazione di una tragicità a tutti i costi, di un'emozione forte che è quasi morbosa. Dove la prima domanda da porsi dovrebbe essere perchè raccontare questa storia, quello che sembra qui è più che altro un voler per forza narrare situazioni estreme, assurde, ma che devono essere tali perchè testimoniano quanto il mondo degli uomini sia capace di farsi del male da solo.
Questo particolare aspetto ho trovato che sia fallimentare, perchè si può narrare una storia di guerra e denuncia, perfino trattare la violenza senza cadere nella retorica e nella facile immagine commovente. Penélope Cruz è brava ed è l'unica capace di dare dignità ad un prodotto fatto per masse che sanno poco di un evento tragico e discolpano loro stesse parlando bene del prodotto che ha fatto emergere la questione. Prodotto che, tra l'altro, annovera nelle sue file nomi veri di attori famosi internazionalmente (la Cruz, Emile Hirsch, Jane Birkin!) e li utiliazza alla solita maniera italiana. Non c'è ampio respiro e non mi pare ci sia una prospettiva di lancio internazionale, nonostante il cast lo permetterebbe. La concezione della storia è troppo nostrana; la storia della madre pronta a tutto per avere un figlio è ok, ma gli sviluppi morbosi che seguono, con il classico tradimento, l'appiattimento umiliante del personaggio di Gemma, il ritrovamento della vera madre che si scopre poi essere stata stuprata... Ma neanche "Un posto al sole" al suo meglio narrativo!
In un gioco di incastri temporali complessi da digerire, salvo solamente la bravura intensa di Penélope, la sorpresa Saadet Aksoy e il trucco curato da Alessandro Bertolazzi che merita un plauso se non addirittura una nomination all'Oscar.
Pietro Castellitto, invece, è il nuovo Silvio Muccino: difficoltà di pronuncia e presente solo in quanto imparentato col regista.
Se cercate una storia sulla guerra in Bosnia, meglio un interessante documentario.
Consigli: Dopo la precedente collaborazione tra il regista e attore italiano e la bella attrice spagnola Cruz con "Non ti muovere", eccoci ad un secondo prodotto cinematografico che testimonia la versatilità internazionale dell'attrice. Ma la storia non funziona. In ogni caso, se piacciono Castellitto o la Mazzantini, può essere un film giusto. Da evitare, però, in momenti di tristezza o affaticamento psicologico: è un mattone.
Parola chiave: Sarajevo.

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