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domenica 7 luglio 2024

Film 2292 - Top Gun: Maverick

Intro: Il nuovo acquisto del proiettore mi ha stimolato la voglia di rivedere alcuni film che funzionano meglio se visti sul grande schermo. O, come in questo caso, su una grande parete.

Film 2292: "Top Gun: Maverick" (2022) di Joseph Kosinski
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: già la visione al cinema mi aveva particolarmente convinto un paio di anni fa e mi era rimasta la voglia di rivedere prima o poi questa pellicola. L'arrivo del nuovo proiettore mi è sembrata una scusa perfetta. E, devo dire, sono rimasto molto soddisfatto.
"Top Gun: Maverick" è un ottimo sequel che omaggia il primo, iconico film degli anni '80 nella giusta maniera, pur riuscendo a portare avanti il racconto senza cadere nella trappola del costante rimando al titolo originale. Il protagonista è ovviamente lo stesso e i legami con la prima storia ci sono, ma la sceneggiatura fa un ottimo lavoro nel mantenere rilevanti solo quegli elementi che beneficiano la sceneggiatura di questo secondo episodio.
Non fosse già questo sufficiente, "Top Gun: Maverick" è un fantastico film d'azione che regala scene mozzafiato e costruisce sapientemente e con attenzione la suspense e la tensione attorno al focus centrale del racconto (la missione), il che contribuisce a un risultato finale soddisfacente sotto ogni punto di vista. Il montaggio serrato, gli effetti speciali e le scene mozzafiato fanno il resto.
In un momento in cui il mondo del cinema stava ancora soffrendo a causa del covid e i suoi strascichi, Cruise, il regista Joseph Kosinski e la Paramount hanno preso la decisione giusta e aspettato a portare il film al cinema, invece che regalarlo immediatamente allo streaming: "Top Gun: Maverick" è stato un fenomeno culturale, ha incassato oltre un miliardo di dollari al botteghino globale e rinvigorito la carriera di Cruise. Il che può sembrare assodato oggi, ma non lo era certo qualche anno fa. Una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista (e la canzone di Gaga, pur non potendo eguagliare l'iconicità di "Take My Breath Away" dei Berlin, fà comunque la sua figura).
Film 2110 - Top Gun: Maverick
Film 2292 - Top Gun: Maverick
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Ed Harris, Val Kilmer, Lewis Pullman.
Box Office: $1.496 miliardi
Vale o non vale: Uno dei titoli migliori della stagione 2022. Per chi apprezza i film d'azione, un titolo imperdibile.
Premi: Nominato a 6 Oscar per Miglior film, canzone originale per Lady Gaga, montaggio, sceneggiatura non originale, effetti speciali e sonoro, il vinto ha vinto in quest'ultima categoria. 4 nomination ai BAFTA (fotografia, montaggio, sonoro, effetti speciali) e candidato a 2 Golden Globe (Miglior film drammatico e canzone originale per "Hold My Hand" di Gaga). 1 nomination ai Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media. 1 vittoria agli MTV Movie & TV Awards per Miglior performance in un film (per Cruise) su 6 nomination (per film, eroe, duo e 2 candidature per la miglior canzone: "Hold My Hand" e "I Ain't Worried").
Parola chiave: 10.0g.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 28 febbraio 2023

Film 2169 - Plane

Intro: Pomeriggio al cinema di disimpegno domenicale.

Film 2169: "Plane" (2023) di Jean-François Richet
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: anche se si capisce che il film avesse un budget limitato, "Plane" mantiene le promesse del trailer e funziona in termini di puro intrattenimento scaccia pensieri. Gerard Butler, anche se evidentemente in declino di carriera, riesce ancora a trainare senza fatica tutta la baracca, per un risultato finale tra "Rsambo" e "Con Air" che non passerà alla storia del cinema, ma lascia sorpendentemente soddisfatti.
Cast: Gerard Butler, Mike Colter, Yoson An, Tony Goldwyn, Daniella Pineda, Paul Ben-Victor, Remi Adeleke, Joey Slotnick, Evan Dane Taylor.
Box Office: $50 milioni
Vale o non vale: Non certo un capolavoro, "Plane" riesce, però, dove tanti altri hanno fallito: intrattenere senza pretese lo spettatore. Che, se alla ricerca di un'oretta e mezza a cervello spento, trova pane per i suoi denti.
Premi: /
Parola chiave: Fulmine.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 31 maggio 2022

Film 2110 - Top Gun: Maverick

Intro: Mercoledì finisco miracolosamente di lavorare in orario e decido di andarmene al cinema al volo (per una volta non troppo tardi). Guardo sul sito di Cineworld cosa c'è disponibile e, con mia grande sorpresa, scopro che è il giorno d'uscita di una delle pellicole che ero più curioso di recuperare. Non potevo chiedere di meglio.

Film 2110: "Top Gun: Maverick" (2022) di Joseph Kosinski
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è innegabile, un po' di titubanza c'era. Non che fossi particolarmente fan del primo film - ma decisamente della magica canzone dei Berlin con cui Giorgio Moroder e Tom Whitlock vinsero l'Oscar nell'87 - ma si sa che è sempre un rischio andare a rimaneggiare i classici. E non c'è niente da fare, "Top Gun" è sicuramente un titolo rimasto nell'immaginario collettivo.
In aggiunta a questo aspetto, c'è anche da dire che Tom Cruise ultimamente vive di franchise, per cui a parte l'intramontabile "Mission: Impossible", un paio di episodi di "Jack Reacher" e una capatina fallimentare nel remake de "La mummia", non lo abbiamo visto fare molto altro. Anzi, non lo abbiamo proprio visto. Con un gap di 4 anni tra "Mission: Impossible - Fallout" e questa uscita (vuoi anche per il covid, ci mancherebbe), di Tom si erano un po' perse le tracce.
Quindi credo che in molti si siano approcciati a questo sequel di "Top Gun" con una certa diffidenza, che possiamo dire ormai svanita. "Top Gun: Maverick" è, infatti, già un successo commerciale e di critica e, francamente, a giusta ragione.
Va detto che il film parte un po' lento e non tanto perché, giustamente, deve ritrovare le fila di una narrazione abbandonata 36 anni fa. Più che altro nella prima parte la burocrazia militare la fa da padrone insieme a quel senso di sconfitta che deve pervadere lo spettatore rispetto al beniamino della storia, l'eroe che deve riconquistare quanto a perso per dimostrare al mondo (e all'amata) il suo valore. Capisco questa esigenza di contesto, anche se un'accelerata non avrebbe guastato.
Il tutto cambia quando, finalmente, si parte con l'addestramento. Prima gradualmente, poi nel terzo atto si fatica addirittura a prendere fiato. Scene acrobatiche, combattimenti e sparatorie in volo, percorsi impervi e una missione praticamente suicida che richiede non uno, ma bensì due miracoli (così li definiscono nel film) affinché possa essere portata a termine. C'è tanta roba in questo "Top Gun: Maverick" ed è sorprendente come siano stati in grado di filmarla e metterla insieme. Ora decisamente capisco perché per due anni Cruise ha sbandierato ai quattro venti che questo film non sarebbe mai uscito direttamente in streaming. Mossa intelligente.
Già, perché questa pellicola va necessariamente vista al cinema. Tra effetti speciali, piroette, inseguimenti, capovolgimenti, obiettivi da centrare al primo (e unico) colpo, non c'è dubbio che vivere questa nuova avventura di Pete 'Maverick' Mitchell sul grande schermo sia tutt'altra cosa.
Poco importa se certi personaggi abbiano una caratterizzazione bidimensionale o se la donna dell'eroe abbia come uniche due funzionalità quelle di essere riconquistata e di spronare il suo amato a dare il meglio di sé, di fatto il rombo dei motori di "Top Gun: Maverick" è talmente assordante - e la nostra felicità di vedere qualcosa di valore sul grande schermo che non coinvolga un supereroe tanto grande - che chiudiamo volentieri un occhio e ci godiamo appieno lo spettacolo. E che spettacolo.
Ps. Non tanto iconica quanto "Take My Breath Away", in ogni caso la canzone della scena finale, nonché quella portante della colonna sonora è "Hold My Hand" di Lady Gaga, che qui ha composto anche le musiche del film insieme a Hans Zimmer e Harold Faltermeyer.
Film 2110 - Top Gun: Maverick
Film 2292 - Top Gun: Maverick
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Lewis Pullman, Ed Harris, Val Kilmer.
Box Office: $282 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Un po' a sorpresa "Top Gun: Maverick" sbanca e fa jackpot, piacendo a critica e pubblico e riportando Tom Cruise sulla cresta dell'onda dopo anni di star power un po' annebbiato. Da vedere? Assolutamente. E rigorosamente al cinema.
Premi: /
Parola chiave: Missione.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 31 marzo 2022

Film 2099 - Downfall: The Case Against Boeing

Intro: Tornato dal cinema dopo la visione di "The Batman", avevo ancora voglia (e tempo) di vedere qualcosa. Così mi sono ricordato di questo documentario Netflix che avevo salvato nella mia lista dei preferiti.

Film 2099: "Downfall: The Case Against Boeing" (2022) di Rory Kennedy
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: interessante e scioccante, "Downfall: The Case Against Boeing" è un documentario ben fatto che racconta la tragedia dei due disastri aerei che hanno coinvolto la compagnia Boeing e il loro modello 737 MAX.
Perfettamente spiegato e ricco di dettagli esaustivi che aiutano lo spettatore a comprendere l'accaduto, questo documentario riesce nel suo intento di mettere in luce l'accaduto rispetto a questa tragedia, equilibrando perfettamente gli aspetti tecnici, le testimonianze dei parenti delle vittime e una ricostruzione dei fatti tanto dettagliata quanto sconcertante. Un ottimo documentario.
Cast: Chesley Sullenberger, Donald Trump, Ted Cruz, Lester Holt, Peter Jennings, Richard Blumenthal.
Box Office: /
Vale o non vale: Per chiunque abbia paura di volare, decisamente un film da evitare di vedere, anche se in termini di qualità e competenza del lavoro svolto "Downfall: The Case Against Boeing" è un ottimo documentario, pur su una vicenda spaventosa.
Premi: /
Parola chiave: MCAS.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 25 giugno 2020

Film 1729 - Captain Marvel

Intro: Quando esce un nuovo Marvel, noi ci fiondiamo al cinema. Quando sei ad Auckland, però, aspetti di andarci il giorno in cui il film è in sconto (visto il prezzo), per cui mentre aspettavo di poter andare a recuperare questo film, avevo già sentito qualche opinione in proposito e non tutte positive.
Film 1729: "Captain Marvel" (2019) di Anna Boden, Ryan Fleck
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: vedendo questo film ricordo che ho pensato che fossi contento per Brie Larson che, dopo una serie di ruoli minori, poi un Oscar, poi la necessità di confermarsi quale star hollywoodiana, è riuscita a trovare un ruolo degno di essere interpretato (nonché estremamente mainstream e popolare).
"Captain Marvel" non è il miglior film dell'universo Marvel, ma è un film che funziona per diverse ragioni: la prima è sicuramente Larson che è perfetta per il ruolo; seguono diversi altri motivi tra cui annovero l'atmosfera retrò, il parallelismo con "Top Gun", il tono divertito e il ritmo che tiene per la maggior parte del film. Insomma, questa pellicola riesce nel non semplicissimo intento di continuare l'arco narrativo creato fino a questo punto, aggiungendo l'ennesimo nuovo punto di vista che deve andare a caratterizzare il nuovo personaggio introdotto, ma deve anche rispettare il canone fin qui veicolato con i titoli precedenti. A me pare che l'operazione sia decisamente riuscita.
Ps. Posso solo dire che il poster non mi piace?
Cast: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Djimon Hounsou, Lee Pace, Lashana Lynch, Gemma Chan, Annette Bening, Clark Gregg, Jude Law, Akira Akbar, Mckenna Grace.
Box Office: $1.128 miliardi
Vale o non vale: Due delle curiosità che hanno spesso catalizzato l'attenzione della stampa americana rispetto a questo film riguardano un paio di primati, che mi hanno lasciato un po' perplesso più che altro perché ad oggi sono conquiste che è ancora necessario sottolineare rispetto a un prodotto del genere. "Captain Marvel", infatti, è stato il primo titolo Marvel co-diretto (nemmeno diretto...) da una donna e il primo film con protagonista un supereroina ad abbattere il muro del miliardo di dollari di incasso al botteghino mondiale.
Non voglio fare di questo post uno statement, quindi mi limiterò a dire che, nonostante la rinfrescante ondata di inclusione e ampliamento di tematiche e punti di vista, se perfino nel proficuo mondo dei supereroi ci si deve ancora stupire che il genere del/la protagonista non sia rilevante siamo ancora decisamente in un grosso pantano.
Dovremo aspettare "Wonder Woman 1984" e "Mulan" per capire a che punto della questione siamo, nella speranza che le storie siano sufficientemente buone da valorizzare il prodotto finale affinché non ci si debba più stupire che, con una donna a portare tutta l'operazione commerciale sulle spalle, le probabilità di una hit commerciale è probabile quanto con un protagonista maschile. Nel frattempo, guardatevi "Captain Marvel" con spensieratezza: il film è fatto bene, Brie Larson è magnifica e perfetta nel ruolo e tutta l'operazione funziona.
Premi: /
Parola chiave: Emotions.

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Bengi

martedì 6 agosto 2019

Film 1640 - Wonder Woman

Intro: Mi era piaciuto un sacco la prima volta che lo avevo visto al cinema e non vedevo l'ora di rivederlo!
Film 1640: " Wonder Woman" (2017) di Patty Jenkins
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi:
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Gal Gadot, Chris Pine, Robin Wright, Danny Huston, David Thewlis, Connie Nielsen, Elena Anaya, Saïd Taghmaoui, Ewen Bremner, Eugene Brave Rock, Lucy Davis.
Box Office: $821 milioni
Vale o non vale: Anche se Diana Prince non è in grado di salvare quella cagata di "Justice League" o "Batman v Superman: Dawn of Justice", sicuramente sa come salvare se stessa. "Wonder Woman" è una pellicola riuscita e un film su un supereroe avvincente e ben pensato. Gal Gadot perfetta.
Attendiamo il sequel "Wonder Woman 1984" per il 5 giugno 2020.
Premi: /
Parola chiave: Guerra.

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Bengi

martedì 25 luglio 2017

Film 1392 - Wonder Woman

Sempre in vacanza in Lussemburgo, sono tornato al cinema per recuperare un film che, altrimenti, in Italia non sarei più riuscito a vedere. In più ho preferito vederlo in lingua, convinto che la versione originale avrebbe fatto non poco la differenza...

Film 1392: "Wonder Woman" (2017) di Patty Jenkins
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Dopo l'avventura testosteronica (e un po' fine a se stessa) di "Batman v Superman" questo "Wonder Woman" realizza per la DC Comics quello che il primo "Captain America" ha fatto per la Marvel: alza la posta in gioco, crea un contesto, va oltre il mero divertimento. Con alcune sostanziali differenze. La prima è che Diana Prince è una donna, la seconda è che questa pellicola funziona meglio, molto meglio.
Per quanto riguarda il primo aspetto, bisogna dire che era ora che anche i blockbuster legati ai supereroi si accorgessero di poter sopravvivere tranquillamente - e fare una barca di soldi - mettendo una donna al comando. Certo, il diktat combattimento & superpoteri non si bypassa, ma riscoprire la grande potenzialità dei personaggi femminili è qui un vero piacere. Gli appassionati di cinecomics, come si vede dall'incasso, non si fanno certo spaventare dal genere del protagonista, sicché è inutile farsi troppe remore legate alla sessualità di chi sta al centro della storia, quando quest'ultima è buona. Ed è qui che passiamo al secondo punto.
La trama di questo primo "Wonder Woman" è ben scritta e coinvolgente, in grado di costruire climax narrativi efficaci e soddisfacenti, per un risultato finale che è un'inattesa sorpresa. Non penso di dire qualcosa di singolare se sottolineo il mio scetticismo nei confronti di un prodotto partorito dalla stessa casa di produzione di altri titoli francamente mediocri relativi allo stesso franchise. Per il nuovo Superman non provo alcun interesse - se non per la presenza di Amy Adams - e lo scontro tra quest'ultimo e l'ennesimo Uomo Pipistrello è stato meno eccitante del previsto, per cui la sorpresa non è stata poca nello scoprire che sì, anche alla DC sono in grado di scrivere una bella sceneggiatura e persino non rovinarla attraverso bislacchi effetti speciali (perché Doomsday in "Dawn of Justice" era veramente ridicolo).
Il mondo di Diana e la sua protagonista funzionano bene, soprattutto grazie ad un racconto che furbescamente utilizza l'espediente narrativo del ricordo (siamo in un gigantesco flashback) e dà pieni poteri alla sua eroina, magnificamente incarnata da una Gal Gadot quasi sempre in parte, in qualche occasione acerba. L'accompagnamento di Chris Pine - che in tutta la pellicola urla il nome della protagonista allo stesso identico modo concitato - è perfetto e i due formano una coppia particolarmente affiatata, oltre che bella. La storia non li risparmierà.
Effetti speciali funzionali, uso massiccio ma ben calcolato del rallenty, combattimenti di grande intrattenimento, una fotografia accattivante e, quello che ho preferito, una colonna sonora pazzesca (di Rupert Gregson-Williams). Tutti questi elementi insieme fanno sì che "Wonder Woman" sia il primo prodotto DC Comics per il cinema per il quale valga veramente la pena di andare al cinema. La speranza è che, avendo imparato dai precedenti errori, la produzione proceda d'ora in avanti seguendo il percorso e il buon lavoro fatto in questa occasione (a novembre ci aspetta il primo "Justice League" cui seguiranno il sequel e, naturalmente, "Wonder Woman 2").
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Gal Gadot, Chris Pine, Robin Wright, Danny Huston, David Thewlis, Connie Nielsen, Elena Anaya, Ewen Bremner, Lucy Davis, Saïd Taghmaoui.
Box Office: $779.6 milioni
Consigli: Pellicola riuscita e di grande intrattenimento che consegna, dopo anni di tentativi e persino una Megan Gale in lizza per il ruolo, Wonder Woman al grande schermo. Personalmente ho trovato il film una grande sorpresa, con un finale strappalacrime che non mi sarei davvero immaginato. In lingua è un'esperienza coinvolgente e perfettamente comprensibile anche senza i sottotitoli, perciò l'opzione è da tenere in considerazione. Sicuramente uno dei blockbuster sui supereroi più riusciti.
Parola chiave: Ares.

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mercoledì 21 giugno 2017

Film 1376 - Rush

I miei genitori, che lo avevano visto al cinema al tempo, mi dissero che gli era piaciuto. Io ero un po' titubante, sia visto l'argomento che per una generica diffidenza immotivata. Poi ho trovato lo streaming online e, alla fine, mi sono convinto.

Film 1376: "Rush" (2013) di Ron Howard
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Considerata la regia di Ron Howard e le due nomination ai Golden Globe ero rimasto con la curiosità di recuperare questo film sulla Formula 1, nonostante sia uno sport che non mi trova particolarmente affascinato.
Certamente la magia del cinema è perfetta per catturare e rimandare precisamente il bello della corsa con le macchine, tra rombi di motori, velocità spericolate e quel brivido delle acrobazie più pericolose ed entusiasmanti che, nella routine della quotidianità, in una gara si verificherebbero certamente in minor quantità. Senza contare che l'occhio di Howard si avventura ben oltre l'interno della pista, regalando allo spettatore il brivido dell'azione dall'interno e, ancora meglio, dalla prospettiva del pilota. Da questo punto di vista il film riesce a far appassionare alle gare anche i profani, stimolando adrenalina e scatenando un certo senso dell'avventura. "Rush" risulta così un vincente esperimento riuscito, una scommessa che funziona al pari di quelle che i due protagonisti fanno con se stessi. Ma non è solo questo, perché parte di un risultato così appassionante è dovuto al fatto che si tratti di una storia vera: è il racconto dei percorsi personali di due grandi piloti le cui vite sono un interessantissimo argomento da sviscerare.
Il cast internazionale regge bene e le numerose location in giro per il globo contribuiscono all'idea della grande produzione hollywoodiana, pur con un "limitato" budget da 38 milioni di dollari. I due protagonisti Chris Hemsworth (James Hunt) e Daniel Brühl (Niki Lauda) sono decisamente in parte e funzionano bene, con il secondo favorito da un ruolo decisamente più eccentrico che rimane impresso; Pierfrancesco Favino si dimostra ancora una volta uno dei pochissimi italiani capaci di lavorare anche all'estero.
Insomma, risultato finale superiore alle aspettative, ben girato e appassionante, particolarmente interessante per la storia che racconta (ben narrata dal veterano Peter Morgan) e di efficace intrattenimento non solo sportivo.
Ps. Due candidature ai Golden Globe per Miglior film drammatico e attore non protagonista (Brühl) e 4 nomination ai BAFTA (Miglior film britannico, attore non protagonista, montaggio e sonoro).
Cast: Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara, Pierfrancesco Favino, Natalie Dormer.
Box Office: $98.2 milioni
Consigli: Un prodotto ben fatto e raccontato bene, bilanciato nel dosare le scene d'azione (= sportive) con i momenti legati alle vicende private dei due piloti. Un prodotto interessante e, personalmente, una sorpresa in positivo. Gli si può dare una chance.
Parola chiave: Circuito del Fuji.

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venerdì 6 gennaio 2017

Film 1274 - Sully

Volevo vederlo sia perché in America era stato un buon successo commerciale e di critica, sia perché si trattava del nuovo film di un grande attore e regista. Quindi quando è capitata l'occasione, sono... volato al cinema!

Film 1274: "Sully" (2016) di Clint Eastwood
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Jessica
Pensieri: Quasi un'allegoria dell'ormai sempre più pressante confronto fra uomo e macchina, non fosse che si tratta di una storia vera.
Clint Eastwood non si ferma e ritorna alla regia di un quasi blockbuster per raccontarci la storia del pilota Chesley 'Sully' Sullenberger, passato alla cronaca per aver fatto atterrare un A320 nel fiume Hudson riportando in salvo tutti i passeggeri e il suo equipaggio a seguito di un guasto ad entrambi i motori del suo aereo. Un eroe, dunque. Ma è davvero così?
Il punto, qui, è che la commissione incaricata di verificare l'accaduto, non mancherà di mettere spalle al muro l'uomo, volendo accertare che non si potesse di fatto atterrare in uno dei due aeroporti più vicini (LaGuardia o Teterboro) evitando così di far ammarare l'aeroplano. Ecco perché, allargando un attimo la visuale, ci si trova a confrontarsi con la classica domanda: guasto meccanico o errore umano? E, per estensione, cosa dicono le simulazioni del computer, rispetto al racconto e all'opinione del capitano?
Quindi ci si trova davanti ad una storia che è, sì, vera, ma non fatica ad essere ricollocata nel dibattito che pone a confronto la nostra intelligenza ed esperienza rispetto a ciò che un computer può dire attraverso l'analisi di dati indotti, per cui la vicenda del "miracolo dell'Hudson" è anche una sorta di rivincita per la nostra umanità, sempre più messa in questione dalla rigida intransigenza del sapere artificiale.
Al di là di questo discorso, comunque, "Sully" è anche un film su un uomo, una persona che, in un momento di grande panico, reagisce ascoltando se stesso e il proprio istinto oltre che, naturalmente, la sua esperienza. Contro ogni pronostico l'aereo atterra di fatto sul fiume e tutte le persone a bordo ne escono illese: il miracolo c'è e si vede. Anche se fosse stato dimostrato che si sarebbe potuto fare diversamente, credo che mai si sarebbe potuto dire del Sig. Sullenberger che avesse sbagliato. Puntare il dito a posteriori è sempre facile. Trovarsi nella situazione reale, nel momento in cui accade, con la responsabilità di 155 passeggeri a bordo è tutta un'altra cosa. Non penso sarebbero stati in molti a sentirsi di giudicare negativamente l'accaduto in ogni caso. E se io fossi stato una delle persone a bordo, a Sully sarei stato eternamente grato in ogni caso.
Mossi da tutte queste considerazioni più o meno esplicite, penso che non si possa non apprezzare il lavoro fatto qui. Eastwood è sempre un grande narratore - per quanto sempre più commerciale - e Tom Hanks riscatta una certa opacità che mi pare lo abbia colpito ultimamente: se il film funziona, molto del merito è suo. Non ho gradito, invece, il miscuglio tra fiction e realtà durante i titoli di coda: delle semplici foto a mio avviso sarebbero bastate. Sullenberger è un eroe e il film lo celebra già a sufficienza senza che servisse aggiungere o mostrare altro.
Tutto sommato, comunque, una pellicola che è stata sorprendentemente efficace, costruita ad arte con un crescendo di pathos ed ansia grazie ad una storia e un montaggio che mettono in parallelo la ricostruzione dell'ammaraggio con quella del processo, per un risultato finale forse non compatto quanto mi sarei aspettato, ma certamente d'effetto.
Cast: Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney, Mike O'Malley, Anna Gunn, Valerie Mahaffey, Katie Couric.
Box Office: $234.8 milioni
Consigli: Un film di Eastwood è sempre un evento e un appuntamento da non perdere. Il grande artista non perde occasione per confrontarsi con nuove sfide, il che rende questo "Sully" certamente una pellicola di cui farsi un'opinione. In tutta onestà sono arrivato in sala con non poche perplessità, soprattutto legate ad Hanks e ai suoi ultimi, deludenti lavori. Mi sono ricreduto.
Un titolo certamente non facile, che però ha il grande pregio di presentare una bella storia vera che lascia un messaggio positivo su quanto anche l'uomo reale, vero, preparato e sincero, onesto nelle sue scelte e responsabile per esse possa essere, a volte, l'eroe buono di una "favola" a lieto fine.
Parola chiave: Bird strike.

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Bengi

venerdì 1 marzo 2013

Film 513 - Flight

Un'altra pellicola candidata agli Oscar 2013. Questa volta ero stato incuriosito da un trailer piuttosto accattivante...


Film 513: "Flight" (2012) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non mi piace Denzel Washington, ma mi è piaciuto "Flight". Non avrei dato nomination all'Oscar, in effetti, ma devo ammettere che questa pellicola ha un suo appeal ed è piuttosto godibile.
La storia del pilota che, ubriaco e drogato, riesce a salvare dal disastro totale il volo 277 per Atlanta è certamente affascinante, più che altro perchè accende subito la curiosità di capire come diavolo ciò sia possibile, presentato nel film, giustificato e successivamente analizzato nella trama ("Flight" ha avuto anche la nomination per la sceneggitura originale).
Al di là del fatto che quello di Washington sia un personaggio disprezzabile fino alla fine (con sorpresa), Whip Whitaker è comunque ben sviluppato e articolato: vive una solitudine fatta di alcolici del minibar e strisce di cocaina tentando di colmare un vuoto che non vuole affrontare, procrastinando alla ricerca di una soluzione che però non arriva. Quest'ultima c'è, ma arriva solo nel finale.
Anche qui abbiamo il classico percorso di formazione con storia d'amore annessa, ma non ci si interessa a questo film tanto per la liaison tra Whip e Nicole (Kelly Reilly), ma appunto è il personaggio principale a tenere bene banco con una sorta di magnetismo del degrado umano trasposto bene da Washington sullo schermo. Si prova pena per lui, quasi lo scuseresti per aver volato fumato e sbronzo perchè, in fin dei conti, è l'unico riuscito a portare in salvo quasi tutti i suoi passeggeri quando un'altra decina di piloti (sobri) nei simulatori hanno di fatto fallito ogni tentativo di emularlo. Qundi Whip cos'è? Eroe o cattivo? O forse più un eroe moderno, fatto delle classiche luci ed ombre? Di fatto non credo si possa dire altro se non che Whip è una persona, fatta di tante contraddizzioni e che, bene o male, pagherà per le sue colpe. Quindi no, non è eroe, ma nemmeno il cattivo della situazione. A ognuno di noi il giudizio su questo controverso personaggio. Ma è difficile scegliere da che "parte" stare.
Molto ben realizzata, poi, la parte in volo. Gli effetti speciali incollano alla sedia e, personalmente, sono rimasto concentrantissimo a seguire tutta la scena dell'aereo che precipita senza battere ciglio: veramente adrenalinica!
Altro punto a favore è la parte finale del processo, con un (quasi definibile) cameo di Melissa Leo che sbuca a sorpresa nel ruolo-chiave della seconda parte del film, che riesce a carpire l'attenzione dello spettatore quasi al pari della scena dell'aereo che precipita. Fino all'ultimo attendi di sapere cosa Whip riuscirà a tirare fuori.
In generale, quindi, ho trovato "Flight" un prodotto piacevole, i cui principali grandi difetti sono la lunghezza (138 minuti), un uso smodato di parolacce un po' stancante e un ruolo interessante (quello di John Goodman) ma poco approfondito. Il resto ho trovato filasse abbastanza bene.
Insomma, inaspettatamente anche "Flight" mi è piaciuto, nonostante Denzel Washington.
Ps. Buon incasso al botteghino mondiale con $146,872,375 di incasso a fronte di una spesa di 31 milioni: Robert Zemeckis è tornato!
Consigli: CHi ha paura di volare è meglio che eviti.
La storia dell'eroe americano creata ad arte dai media per poi essere precipitosamente smontata dagli stessi è interessante e da un'idea abbastanza veritiera, a mio avviso, di quanto solitamente tendiamo a dare giudizi veloci e in sole due direzioni: o massimamente buona, o massimamente cattiva. In mezzo, come dimostra questa pellicola, ci sta un mondo (e le persone). Il film avrà i suoi difetti, ma da questo punto di vista ha uno spunto buono.
Parola chiave: Katerina Marquez.

Trailer

Ric