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martedì 18 ottobre 2022

Film 2140 - Hocus Pocus 2

Intro: Non che ci fosse davvero bisogno di un sequel, ma la Disney è sicuramente stata in grado di creare la giusta dose di attenzione rispetto a questo progetto che, appena uscito, non ho mancato id recuperare all'istante.

Film 2140: "Hocus Pocus 2" (2022) di Anne Fletcher
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: se il film è stato reso disponibile sulla piattaforma Disney+ il 30 settembre, io e Ciarán ce lo siamo visti esattamente un giorno dopo perché, diciamocelo, visto il magnifico trio, questo era decisamente il titolo "gay" della stagione. Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy tornano ad interpretare le sorelle Sanderson e, bisogna concederglielo, sono davvero in formissima (oltre che un trio davvero affiatato). Non fosse per loro, ovviamente, un prodotto come "Hocus Pocus 2" meriterebbe ben poca attenzione.
In effetti, va detto, il film non è davvero niente di che e anche se tenta di aggiornare il proprio racconto adattandolo all'audience contemporanea, il confronto con l'originale è decisamente inferiore. Godibile, per carità, ma "Hocus Pocus" non si batte.
Quindi, per quanto davvero non ci fosse bisogno di un secondo appuntamento a Salem, l'effetto nostalgia sicuramente la fa da padrone e ci riporta - a chi nel '93 aveva già la capacità di intendere e di volere - a quelle atmosfere da film Disney anni '90 che è davvero impossibile replicare o ricreare oggi. Il che non è necessariamente un male, anche se fa un po' effetto pensare che siano passati 29 anni dall'uscita del primo iconico capitolo. Il tempo vola, come le sorelle Sanderson sulle loro scope. A una prossima avventura?
Film 1435 - Hocus Pocus
Film 2140 - Hocus Pocus 2
Cast: Bette Midler, Sarah Jessica Parker, Kathy Najimy, Sam Richardson, Doug Jones, Whitney Peak, Belissa Escobedo, Tony Hale, Hannah Waddingham.
Box Office: /
Vale o non vale: I fan dell'originale apprezzeranno questo ritorno a Salem in grande stile, sopratutto grazie alle magnifiche Midler, Parker e Najimy che, anche in questa seconda occasione, riescono a rendere iconico il trio di streghe. Il film, diciamocelo pure, funziona solo grazie a loro. Il resto è contorno e ce ne frega il giusto. Ma è poi così che doveva essere, per cui non ci stupiamo di niente e ringraziamo Disney che ci ha concesso il bis.
Per chi non avesse apprezzato il primo capitolo - o chi fosse alla ricerca di un film di Halloween ben più spaventoso - decisamente meglio cercare altrove.
Premi: /
Parola chiave: Candela.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 11 giugno 2019

Film 1611 - Ouija: Origin of Evil

Intro: Io tanto convinto, cugina un po' meno...
Film 1611: "Ouija: Origin of Evil" (2017) di Mike Flanagan
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: diciamocelo, il primo "Ouija" è orrendo e questo secondo capitolo è assolutamente un passo in avanti per il franchise basato sul famoso gioco da tavolo Hasbro. Non sarà un capolavoro, ma io lo trovo riuscito e assolutamente in grado di creare l'atmosfera giusta e sufficientemente paurosa, per un risultato finale che è godibile e piacevolmente spaventoso. Senza contare che "Ouija: Origin of Evil" ricrea gli anni '60 in maniera magnifica!
Film 878 - Ouija
Film 1254 - Ouija: L'origine del male
Film 1611 - Ouija: Origin of Evil
Film 2305 - Ouija: Origin of Evil
Cast: Elizabeth Reaser, Annalise Basso, Lulu Wilson, Henry Thomas, Doug Jones, Kate Siegel, Parker Mack.
Box Office: $81.7 milioni
Vale o non vale: Sufficientemente spaventoso, un horror capace di moltissimi momenti raccapriccianti e di tensione, grazie ad atmosfere ben architettate, una protagonista davvero capace (Lulu Wilson) e musiche a tema. Per chi ama gli horror, dimenticatevi il primo film e passate direttamente a questo prequel!
Premi: /
Parola chiave: Bambola.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 21 marzo 2019

Film 1534 - The Shape of Water

Intro: La "corsa" agli Oscar continua con uno dei film più chiacchierati e meglio accolti dalla critica. Ergo, altissime aspettative!
Film 1534: "The Shape of Water" (2017) di Guillermo del Toro
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: da Guillermo del Toro mi aspetto sempre un po' di tutto, diciamo. E' un grande regista, un artista in grado di raccontare storie fantastiche e al contempo terrificanti attraverso immagini particolarmente poetiche, colorate e sicuramente molto personali. Potremmo dire che ha un suo stile. Per "The Shape of Water" avevo particolari aspettative, sia per via delle ottime critiche, i premi a pioggia e, personalmente, la presenza di Sally Hawkins finalmente protagonista. Tutti questi elementi assieme hanno condizionato non poco il mio giudizio finale che, diciamolo subito, non è stato positivo quanto mi sarei immaginato. Per farla semplice: il film è bello, ma non quanto "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri" e "Call Me by Your Name". Facile immaginare il mio disappunto, quindi, quando questa pellicola ha vinto come Miglior film agli Oscar 2018;
metto in conto una serie di fattori, prima di proseguire: la mia visione del film non era in buona qualità, il mio mood pre Oscar è sempre piuttosto concitato (per non dire "fagocitativo"), mi aspettavo un capolavoro. Niente di tutto questo ha favorito una fruizione quanto più possibile oggettiva, mancando premesse di imparzialità e qualità video; detto ciò, ribadisco che per me questo titolo è stato una piccola delusione. Per carità, ci sono tutti gli elementi per una romanticamente bizzarra storia d'amore, eppure la sensazione è che più che di una fiaba dark contemporanea si tratti di qualcosa più sponsorizzato dalla critica che dall'entusiasmo genuino dello spettatore. Probabilmente dovrei riguardare il film e concedergli una seconda possibilità;
Sally Hawkins è una grandissima protagonista, in questo ruolo più che mai. Muta e spesso nuda per copione, l'ho trovata capace di spingersi oltre i personaggi fino ad ora interpretati, riuscendo a dimostrare genuinamente un talento troppo spesso relegato in secondo piano. Frances McDormand era imbattibile, ma sicuramente la Hawkins si è difesa egregiamente. Trovo, invece, esagerate le candidature per Richard Jenkins e Octavia Spencer, bravi, ma di certo non eccezionali o indimenticabili;
ricordo di aver trovato intriganti le musiche di Alexandre Desplat - sempre in grado di far risaltare le immagini - e davvero belle le scenografie, capaci di combinare l'atmosfera anni '60 con un certo grado di moderno/futuristico (quasi spaziale) che esalta lo stile particolare del film. Perfetto anche il montaggio della scena iniziale, in grado di sottolineare la monotona routine di Elisa prima di conoscere la creatura. Relativamente a quest'ultima, onestamente mi sarei aspettato una candidatura per gli effetti speciali che, invece, agli Oscar non è arrivata;
tutto sommato "The Shape of Water" è un bel prodotto che, sicuramente, ho giudicato molto severamente per via delle condizioni di cui sopra. Ne ho un ricordo piacevole e al contempo di delusione, perché mi aspettavo di più. Manca di quell'atmosfera magica che vende il trailer proponendo, invece, una certa crudezza inattesa; lancia un bel messaggio di inclusione e umanità, ma in maniera spietata; vive di uno humor assolutamente personale che, alle volte, mi è risultato più strano che piacevole. Insomma, relativamente a questo titolo sono ancora diviso abbastanza equamente tra ciò che mi è piaciuto e quello che, invece, non mi ha lasciato soddisfatto. Sicuramente non il mio miglior film del 2017.
Cast: Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Michael Stuhlbarg, Octavia Spencer, Martin Roach.
Box Office: $195.2 milioni
Vale o non vale: Da vedere, se non altro per farsi un'opinione propria relativamente a una delle pellicole (e storie) che ha più conquistato critica e pubblico della stagione 2017.
Premi: Candidato a 13 Oscar, ne ha vinti 4 (Miglior film, regia, colonna sonora e scenografia); 7 nomination ai Golden Globes e 2 vittorie (Miglior regia e colonna sonora); 12 nomination ai BAFTA e 3 vittorie (regia, colonna sonora e scenografia); Leone d'Oro a Venezia 2017.
Parola chiave: Uovo.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 21 aprile 2017

Film 1346 - The Bye Bye Man

Qualche settimana fa avevo trovato lo streaming in inglese di questo film, in uscita in Italia il 19 aprile. Così l'ho visto prima che arrivasse nelle sale: ho fatto bene a non investirci dei soldi...

Film 1346: "The Bye Bye Man" (2017) di Stacy Title
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Evitando di volerci spendere troppe parole, diciamo pure che "The Bye Bye Man" non è un granché (volevo scrivere fa schifo, ma sarebbe onestamente esagerato). E' un titolo horror scialbo e senza molto da dire, con non pochi buchi narrativi emomenti non esattamente di logica consequenzialità, recitato molto male e con un cattivo soprannaturale francamente deludente.
La cosa che forse più mi ha colpito è quanto si punti su sesso e nudo, insieme al fatto che Faye Dunaway abbia deciso di aderire al progetto. L'attrice - che ha vinto un Oscar, 3 Golden Globe, 1 BAFTA e 1 Emmy - assente dal grande schermo dal 2010 ha scelto proprio questa pellicola per ritornare al cinema e, onestamente, non poteva buttare nel cesso la sua carriera in maniera migliore.
Per il resto si tratta di un inutile titolo pseudo orrifico che, non avendo niente da raccontare, si barrica dietro molti, moltissimi momenti di silenzio e buio. Bey bye, man.
Cast: Douglas Smith, Lucien Laviscount, Cressida Bonas, Doug Jones, Carrie-Anne Moss, Faye Dunaway, Jenna Kanell.
Box Office: $24.6 milioni (ad oggi)
Consigli: Tra gli horror in circolazione, questo è particolarmente deboluccio. Speravo che la visione in lingua originale postesse un minimo salvare la baracca, ma il fatto è che la storia manca di appeal ed è maledettamente prevedibile, per cui non c0è proprio niente da fare. In momenti di necessità si può anche guardare, ma meglio non aspettarsi niente.
Parola chiave: Don't think it. Don't say it.

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#HollywoodCiak
Bengi