Dvd prestatomi dalla mia collega, sfruttato subito per la serata del martedì!
Film 273: "Giù al nord" (2008) di Dany Boon
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Michele P., Marco, Diego, Andrea Puffo
Pensieri: I produttori di "Benvenuti al Sud" sono stati davvero accorti (per non dire furbi) ad 'accalappiarsi' questa pellicola per riproporla in chiave italiana l'anno scorso. In effetti entrambi i film sono riusciti nel compito di far ridere prendendo in giro luoghi comuni e dicerie di due mondi solo apparentemente distanti o diversi.
La versione francese - ossia questa - però è l'originale molto molto scopiazzato e, devo ammetterlo, mi ha deluso un po' che il film di Luca Miniero presenti spessissimo addirittura le stesse battute. Da un lato si può dire che qualche cosa di vero nel detto 'tutto il mondo è paese' ci sia, ma anche se i concetti e le basi della storia sono effettivamente adattabili non dovrebbe voler dire che sia (vogliamo dire) lecito (?) copiare...
Comunque questo "Bienvenue chez les Ch'tis" (titolo originale) è sinceramente divertente e, considerata l'ottica dell'originalità, piuttosto ben concepito. Sicuramente la versione in lingua (per chi la capisse e intendesse il senso) sarebbe decisamente più efficace, ma chi ha curato il doppiaggio ha fatto quello che poteva (vedi le 'S' molto marcate della gente del nord e gli svariati giochi di parole con gag da incomprensioni varie) e il risultato non è malvagio.
Simpatici gli attori, tutti ben capaci nei loro ruoli: dai protagonisti Kad Merad/Philippe Abrams ("Les choristes - I ragazzi del coro") e Dany Boon/Antoine Bailleul ("L'esplosivo piano di Bazil") qui anche sceneggiatore e regista, ai vari comprimari (Line Renaud/mamma di Antoine in primis), il cast è variegato e capace.
Il tutto è ben architettato e reso con scanzonata ironia, piacevole e spensierato, lascia con un sorriso sulle labbra.
Consigli: E' ottimo per un divertimento da serata tranquilla in compagnia di amici, magari con un buon bicchiere di vino a rendere tutto ancora più piacevole.
Parola chiave: Pregiudizi.
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Ric
giovedì 30 giugno 2011
Film 273 - Giù al nord
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mercoledì 29 giugno 2011
Film 272 - Nightmare
Cambio radicale di toni e genere per una serata casalinga nel buio della camera...
Film 272: "Nightmare" (2010) di Samuel Bayer
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Non si può certo parlare molto bene di questa pellicola, se non per quanto riguarda la bella fotografia, ben riuscita e funzionale all'atmosfera cupa che si necessita per un horror hollywoodiano. Manca, però, la paura vera che non sia causata semplicemente dal disgusto per uno squartamento o un intestino fuori posto. E' vero, un po' di tensione c'è, ma è tutta dovuta alla notevole fama del suo protagonista - capace di trasformare sogni in incubi presentandosi nella mente dei malcapitati - piuttosto che ad un vero merito del film stesso. Si attende che Freddy Krueger se ne esca fuori con la sua versione geneticamente modifica di Wolverine per sbrindellare qualcuno e, nell'attesa, si è sempre un po' sul chi vive. Ma questo basta a catalogare un film come 'di paura'?
Il cast di mezzi sconosciuti (che per l'horror è quasi un must) comprende Jackie Earle Haley/Freddy ("Watchmen" e candidato all'Oscar per "Little Children" con la Winslet), la depressa e deprimente Rooney Mara ("The Social Network", ma sinceramente non ho idea del perchè sia famosa), Kyle Gallner ("Il corpo di Jennifer", "Il messaggero"), Kellan Lutz (l'Emmett Cullen della saga "Twilight") e una serie di ancora più sconosciuti personaggi/futura carne da macello (nel film, per carità!) che è sinceramente inutile nominare.
Non coadiuvata dal cast, insomma, la pellicola fatica ad ingranare su molti fronti. Anche il ritmo non è dei più serrati, nonostante - come si diceva - la fama stessa del protagonista di questo ennesimo "Nightmare" (il nono) induca lo spettatore ad uno stato di costante e sottesa tensione. Lo slancio, poi, drammatico con accusa di pedofilia (lo so, viene svelato solo nel finale, ma si capisce fin dall'inizio) e conseguente rogo-sacrificio è un tocco 'da lacrimuccia' che non si incastra bene con l'immagine sadica della saga. Genitori carnefici come l'omicida dei figli è un cliché (anche abusato) di cui non si sentiva davvero il bisogno. Un rilancio più costruttivo e meno scontato di questa serie (di cui non sono fan) sarebbe stato più gradito. I $113,400,000 incassati nel mondo, comunque, fanno tendenzialmente capire che, qualcuno, ha, però, effettivamente apprezzato.
Film 1917 - Nightmare - Dal profondo della notte
Film 1920 - Nightmare 2 - La rivincita
Film 272 - Nightmare
Consigli: Per aumentare un pelo la tensione è meglio godersi il film da soli, di notte e al buio. E' un valore aggiunto da non sottovalutare!
Parola chiave: Sogni.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 272: "Nightmare" (2010) di Samuel Bayer
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: Non si può certo parlare molto bene di questa pellicola, se non per quanto riguarda la bella fotografia, ben riuscita e funzionale all'atmosfera cupa che si necessita per un horror hollywoodiano. Manca, però, la paura vera che non sia causata semplicemente dal disgusto per uno squartamento o un intestino fuori posto. E' vero, un po' di tensione c'è, ma è tutta dovuta alla notevole fama del suo protagonista - capace di trasformare sogni in incubi presentandosi nella mente dei malcapitati - piuttosto che ad un vero merito del film stesso. Si attende che Freddy Krueger se ne esca fuori con la sua versione geneticamente modifica di Wolverine per sbrindellare qualcuno e, nell'attesa, si è sempre un po' sul chi vive. Ma questo basta a catalogare un film come 'di paura'?
Il cast di mezzi sconosciuti (che per l'horror è quasi un must) comprende Jackie Earle Haley/Freddy ("Watchmen" e candidato all'Oscar per "Little Children" con la Winslet), la depressa e deprimente Rooney Mara ("The Social Network", ma sinceramente non ho idea del perchè sia famosa), Kyle Gallner ("Il corpo di Jennifer", "Il messaggero"), Kellan Lutz (l'Emmett Cullen della saga "Twilight") e una serie di ancora più sconosciuti personaggi/futura carne da macello (nel film, per carità!) che è sinceramente inutile nominare.
Non coadiuvata dal cast, insomma, la pellicola fatica ad ingranare su molti fronti. Anche il ritmo non è dei più serrati, nonostante - come si diceva - la fama stessa del protagonista di questo ennesimo "Nightmare" (il nono) induca lo spettatore ad uno stato di costante e sottesa tensione. Lo slancio, poi, drammatico con accusa di pedofilia (lo so, viene svelato solo nel finale, ma si capisce fin dall'inizio) e conseguente rogo-sacrificio è un tocco 'da lacrimuccia' che non si incastra bene con l'immagine sadica della saga. Genitori carnefici come l'omicida dei figli è un cliché (anche abusato) di cui non si sentiva davvero il bisogno. Un rilancio più costruttivo e meno scontato di questa serie (di cui non sono fan) sarebbe stato più gradito. I $113,400,000 incassati nel mondo, comunque, fanno tendenzialmente capire che, qualcuno, ha, però, effettivamente apprezzato.
Film 1917 - Nightmare - Dal profondo della notte
Film 1920 - Nightmare 2 - La rivincita
Film 272 - Nightmare
Consigli: Per aumentare un pelo la tensione è meglio godersi il film da soli, di notte e al buio. E' un valore aggiunto da non sottovalutare!
Parola chiave: Sogni.
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#HollywoodCiak
Bengi
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martedì 28 giugno 2011
Film 271 - Hop
Film al Cinema Lumière (Cineteca di Bologna) all'interno dello spazio settimanale dedicato ai ragazzi. Io e Marco abbiamo destinato il nostro ingresso gratis mensile ad una commediola leggera leggera e scacciapensieri. Anche se, a dire il vero, leggermente fuori stagione...
Film 271: "Hop" (2011) di Tim Hill
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bisogna dividere l’opinione su questo film in due parti. La prima sulla versione americana (che, non avendo visto, può contare solamente sulla mia impressione di immagini e trama, per non dire ‘idee’ generali) la seconda sulla versione italiana, che presenta una forte connotazione negativa, a mio avviso: il doppiaggio tête–à-tête di Dj Francesco (Facchinetti) e Luca Argentero.
Quindi direi che, dal punto di vista del film in sé, il prodotto mantiene ampiamente le aspettative (leggera commediola divertente e mooolto spensierata sulla Pasqua, adatta dai 3 anni in su), peccato sia totalmente guastato dal doppiaggio incompetente dei due italiani. Con un mondo di doppiatori professionisti, del resto, perché mai usufruirne?
Argentero, mi spiace dirlo, è osceno. Non è in grado neanche per sbaglio. Più grintoso Facchinetti, ma, vista la controparte, per fare bella figura ci voleva davvero poco.
Nient’altro da dichiarare se non che, nella versione originale, sono presenti numerosi attori piuttosto conosciuti. Dal marito di Katy Perry, Russell Brand (che doppia il coniglietto) a Hugh Laurie ("Dr. House - Medical Division"), James Marsden ("Come d'incanto", "The Box", "27 volte in bianco", "X-Men - Conflitto finale"), Kaley Cuoco ("The Big Bang Theory"), Hank Azaria (che vedremo a settembre ne "I Puffi", "Una notte al museo 2 - La Fuga"), Elizabeth Perkins ("Weeds", "The Flintstones") e David Hasselhoff ("Baywatch").
Ps. Benissimo l'incasso negli Stati Uniti ($107,802,810), negli altri paesi niente di rilevante.
Consigli: Da guardare sole se desiderosi di molto zucchero o se si hanno bambini da tenere buoni per un po’.
Parola chiave: Pasqua.
Trailer
Ric
Film 271: "Hop" (2011) di Tim Hill
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Bisogna dividere l’opinione su questo film in due parti. La prima sulla versione americana (che, non avendo visto, può contare solamente sulla mia impressione di immagini e trama, per non dire ‘idee’ generali) la seconda sulla versione italiana, che presenta una forte connotazione negativa, a mio avviso: il doppiaggio tête–à-tête di Dj Francesco (Facchinetti) e Luca Argentero.
Quindi direi che, dal punto di vista del film in sé, il prodotto mantiene ampiamente le aspettative (leggera commediola divertente e mooolto spensierata sulla Pasqua, adatta dai 3 anni in su), peccato sia totalmente guastato dal doppiaggio incompetente dei due italiani. Con un mondo di doppiatori professionisti, del resto, perché mai usufruirne?
Argentero, mi spiace dirlo, è osceno. Non è in grado neanche per sbaglio. Più grintoso Facchinetti, ma, vista la controparte, per fare bella figura ci voleva davvero poco.
Nient’altro da dichiarare se non che, nella versione originale, sono presenti numerosi attori piuttosto conosciuti. Dal marito di Katy Perry, Russell Brand (che doppia il coniglietto) a Hugh Laurie ("Dr. House - Medical Division"), James Marsden ("Come d'incanto", "The Box", "27 volte in bianco", "X-Men - Conflitto finale"), Kaley Cuoco ("The Big Bang Theory"), Hank Azaria (che vedremo a settembre ne "I Puffi", "Una notte al museo 2 - La Fuga"), Elizabeth Perkins ("Weeds", "The Flintstones") e David Hasselhoff ("Baywatch").
Ps. Benissimo l'incasso negli Stati Uniti ($107,802,810), negli altri paesi niente di rilevante.
Consigli: Da guardare sole se desiderosi di molto zucchero o se si hanno bambini da tenere buoni per un po’.
Parola chiave: Pasqua.
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lunedì 27 giugno 2011
Film 270 - Con gli occhi dell'assassino
Altro ingresso gratis altro regalo!
Film 270: "Con gli occhi dell'assassino" (2010) di Guillem Morales
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Film spagnolo piuttosto inquietante, tiene bene nella prima parte – cupa e misteriosa – e, inevitabilmente, cede un po’ nel finale.
Tutto sommato un buon lavoro, aiutato dalla perfetta fotografia di Óscar Faura che ha il non facile compito di rendere buia e cupa la Spagna in questo immaginario piuttosto spettrale che la pellicola presenta. Efficaci anche certe trovate (sicuramente non sperimentali, ma funzionali) come lo schermo nero – noi siamo la protagonista e, come lei, non possiamo vedere – “colorato” unicamente dai rumori in sottofondo e la scena finale tutta flash e brividi.
Bene anche lo spunto narrativo della malattia degenerativa della vista, un po’ meno efficaci talvolta i dialoghi o certi personaggi alquanto strani (vedi la figlia del vicino di casa) che condiscono il tutto in maniera troppo bizzarra. Un tantino troppo semplicistico il superamento del lutto della sorella Sara da parte della protagonista Julia (Belén Rueda, che interpreta entrambe), ma il ritmo spedito all’inizio serve a far ingranare bene la storia.
Rueda brava, comunque, all’inizio un attimo gelida e impassibile. Si scalderà man mano che la ‘presenza’ che la segue si farà più concreta.
Ridicolo, invece, che operata agli occhi e incapace di vedere per due settimane, Julia decida – contro ogni volontà - di trattenersi a casa della sorella (dove questa si è impiccata e dove lei sospetta ci sia stato qualcuno) piuttosto che rimanere in ospedale. Certo, lo scenario casalingo è molto più inquietante, ma dopo due impiccagioni nello scantinato (già, perché pure il marito/Lluís Homar di Julia ci finisce...) uno ci pensa bene prima di trasferirsi nel “personale” cimitero di famiglia.
Come ogni film di genere che non viva di solo splatter, è importante raccogliere gli indizi lungo il cammino, perché, una volta svelato il mistero, si potranno mettere insieme certi pezzi lì per lì giudicati un pochino assurdi.
Insomma, per dirla tutta, questo film lo rivedrei molto volentieri perché meno scontato del previsto. Qualche brivido e salto sulla sedia c’è stato e, comunque, la tensione è sempre piuttosto presente. Pare che gli spagnoli si stiano specializzando nel genere orrifico e, visto i risultati, non c’è davvero male!
Consigli: Pellicola da vedere rigorosamente immersi nel buio della propria casa. Tenete gli occhi aperti!
Parola chiave: Invisibile.
Trailer
Ric
Film 270: "Con gli occhi dell'assassino" (2010) di Guillem Morales
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Film spagnolo piuttosto inquietante, tiene bene nella prima parte – cupa e misteriosa – e, inevitabilmente, cede un po’ nel finale.
Tutto sommato un buon lavoro, aiutato dalla perfetta fotografia di Óscar Faura che ha il non facile compito di rendere buia e cupa la Spagna in questo immaginario piuttosto spettrale che la pellicola presenta. Efficaci anche certe trovate (sicuramente non sperimentali, ma funzionali) come lo schermo nero – noi siamo la protagonista e, come lei, non possiamo vedere – “colorato” unicamente dai rumori in sottofondo e la scena finale tutta flash e brividi.
Bene anche lo spunto narrativo della malattia degenerativa della vista, un po’ meno efficaci talvolta i dialoghi o certi personaggi alquanto strani (vedi la figlia del vicino di casa) che condiscono il tutto in maniera troppo bizzarra. Un tantino troppo semplicistico il superamento del lutto della sorella Sara da parte della protagonista Julia (Belén Rueda, che interpreta entrambe), ma il ritmo spedito all’inizio serve a far ingranare bene la storia.
Rueda brava, comunque, all’inizio un attimo gelida e impassibile. Si scalderà man mano che la ‘presenza’ che la segue si farà più concreta.
Ridicolo, invece, che operata agli occhi e incapace di vedere per due settimane, Julia decida – contro ogni volontà - di trattenersi a casa della sorella (dove questa si è impiccata e dove lei sospetta ci sia stato qualcuno) piuttosto che rimanere in ospedale. Certo, lo scenario casalingo è molto più inquietante, ma dopo due impiccagioni nello scantinato (già, perché pure il marito/Lluís Homar di Julia ci finisce...) uno ci pensa bene prima di trasferirsi nel “personale” cimitero di famiglia.
Come ogni film di genere che non viva di solo splatter, è importante raccogliere gli indizi lungo il cammino, perché, una volta svelato il mistero, si potranno mettere insieme certi pezzi lì per lì giudicati un pochino assurdi.
Insomma, per dirla tutta, questo film lo rivedrei molto volentieri perché meno scontato del previsto. Qualche brivido e salto sulla sedia c’è stato e, comunque, la tensione è sempre piuttosto presente. Pare che gli spagnoli si stiano specializzando nel genere orrifico e, visto i risultati, non c’è davvero male!
Consigli: Pellicola da vedere rigorosamente immersi nel buio della propria casa. Tenete gli occhi aperti!
Parola chiave: Invisibile.
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giovedì 23 giugno 2011
Film 269 - Misery non deve morire
Cena del martedì a base di insalata e... terrore!
Film 269: "Misery non deve morire" (1990) di Rob Reiner
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Diego, Marco, Michele P.
Pensieri: Questo film ha 20 anni e fa più paura dei tanti horror che ci propinano ultimamente. Sarebbe mica il caso di porsi qualche domanda?
Certo, Kathy Bates è un mostro di bravura in questo ruolo, fa venire i brividi al solo entrare in scena. Sarà per il contrasto con l'immagine pacata all'inizio della pellicola, per i vestiti da morigerata zitella di provincia o per la cottarella da scolaretta nei confronti del maturo scrittore Paul Sheldon/James Caan, di fatto col progredire della storia si tramuta in una psicopatica coi fiocchi. E, in effetti, non è facile trovare attori di tale impatto orrifico ultimamente. L'Oscar come migliore attrice è, a mio avviso, uno tra i più meritati di sempre.
Ma questo film detiene anche un altro 'primato': è l'unico tra quelli tratti dai libri di Stephen King ad essersi aggiudicato un Oscar, nonostante numerose nomination a film come "Le ali della libertà" (7, tra cui miglior film), "Il miglio verde" (4, tra cui miglior film) o "Carrie, lo sguardo di Satana" (2).
Insomma, tornando a "Misery" (questo è il titolo originale), si può dire, nel complesso, che sia un film ben confezionato e riuscitissimo nel suo genere. Claustrofobico e teso come non mai, vive di un crescendo di pathos che incolla lo spettatore alla sedia. Ce la farà il povero Paul a fuggire dalle grinfie di Annie Wilkes/Bates nonostante la sua momentanea disabilità motoria? Sopravviverà al pressing psicologico del ritiro forzato con, come unica compagnia, una macchina da scrivere e il suo personaggio letterario più famoso, Misery, appunto?
La pellicola non è certo recente, ma non è carino svelare il finale e lascerò, quindi, il piacere a chi vorrà di godersi ogni appassionante attimo di questo thriller con venature molto horror che parte, sì, lentamente, ma ingrana sul finale con una marcia in più.
Stupisce, tra l'altro, che, nonostante l'isolamento forzato e quindi la mancanza di un numero variegato di personaggi, non si soffra per niente il tête-à-tête - decisamente non romantico - tra i due personaggi principali. Di contorno, infatti, troviamo solo lo sceriffo Buster/Richard Farnsworth ("Una storia vera"), sua moglie Virginia/Frances Sternhagen ("Julie & Julia", "Sex and the City", "E.R. - medici in prima linea") e la sempre affascinante Lauren Bacall ("Assassinio sull'Orient Express", "Il grande sonno").
Consigli: Divano, luce spenta e solitudine. Magari pioggia fuori. E' il modo migliore di vedere questo film!
Parola chiave: Misery Chastaine.
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Ric
Film 269: "Misery non deve morire" (1990) di Rob Reiner
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Diego, Marco, Michele P.
Pensieri: Questo film ha 20 anni e fa più paura dei tanti horror che ci propinano ultimamente. Sarebbe mica il caso di porsi qualche domanda?
Certo, Kathy Bates è un mostro di bravura in questo ruolo, fa venire i brividi al solo entrare in scena. Sarà per il contrasto con l'immagine pacata all'inizio della pellicola, per i vestiti da morigerata zitella di provincia o per la cottarella da scolaretta nei confronti del maturo scrittore Paul Sheldon/James Caan, di fatto col progredire della storia si tramuta in una psicopatica coi fiocchi. E, in effetti, non è facile trovare attori di tale impatto orrifico ultimamente. L'Oscar come migliore attrice è, a mio avviso, uno tra i più meritati di sempre.
Ma questo film detiene anche un altro 'primato': è l'unico tra quelli tratti dai libri di Stephen King ad essersi aggiudicato un Oscar, nonostante numerose nomination a film come "Le ali della libertà" (7, tra cui miglior film), "Il miglio verde" (4, tra cui miglior film) o "Carrie, lo sguardo di Satana" (2).
Insomma, tornando a "Misery" (questo è il titolo originale), si può dire, nel complesso, che sia un film ben confezionato e riuscitissimo nel suo genere. Claustrofobico e teso come non mai, vive di un crescendo di pathos che incolla lo spettatore alla sedia. Ce la farà il povero Paul a fuggire dalle grinfie di Annie Wilkes/Bates nonostante la sua momentanea disabilità motoria? Sopravviverà al pressing psicologico del ritiro forzato con, come unica compagnia, una macchina da scrivere e il suo personaggio letterario più famoso, Misery, appunto?
La pellicola non è certo recente, ma non è carino svelare il finale e lascerò, quindi, il piacere a chi vorrà di godersi ogni appassionante attimo di questo thriller con venature molto horror che parte, sì, lentamente, ma ingrana sul finale con una marcia in più.
Stupisce, tra l'altro, che, nonostante l'isolamento forzato e quindi la mancanza di un numero variegato di personaggi, non si soffra per niente il tête-à-tête - decisamente non romantico - tra i due personaggi principali. Di contorno, infatti, troviamo solo lo sceriffo Buster/Richard Farnsworth ("Una storia vera"), sua moglie Virginia/Frances Sternhagen ("Julie & Julia", "Sex and the City", "E.R. - medici in prima linea") e la sempre affascinante Lauren Bacall ("Assassinio sull'Orient Express", "Il grande sonno").
Consigli: Divano, luce spenta e solitudine. Magari pioggia fuori. E' il modo migliore di vedere questo film!
Parola chiave: Misery Chastaine.
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martedì 21 giugno 2011
Film 268 - Thor
Al cinema col timore del 3D (che non c'è stato) per vedere una pellicola su un certo dio dei fulmini...
Film 268: "Thor" (2011) di Kenneth Branagh
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo
Pensieri: Al timone del colossal(e) “Thor” è stato messo uno degli attori e registi più affezionato a Shakespeare che si siano mai visti: Kenneth Branagh. Dalla produzione facevano sapere che questo sarebbe stato l’ “elemento aggiunto” sempre mancato ai filmoni tutto box office e niente arrosto cui siamo abituati. Ce lo hanno talmente tanto ripetuto, che forse io ero davvero convinto di notare qualche differenza rispetto al solito. E invece no.
“Thor” è una pellicola che non mi è piaciuta, in fin dei conti. Il mix dei/terra è meno entusiasmante del previsto; l’Olimpo futuristico come Krypton, il pianeta di Superman; le dinamiche famigliari poco originali; gli effetti speciali poco stupefacenti. Lo so, sono incontentabile. Eppure aspettative (e premesse) erano elevate!
Già perché Branagh - che era riuscito a caratterizzare in maniera inconfondibile l’imbecille Prof. Gilderoy Allock di Harry Potter in un solo (rapidissimo) capitolo ("Harry Potter e la camera dei segreti") – aveva promesso un “ Thor” da urlo, con una drammaticità da letteratura impegnata. Ora, che fossero parole da filtrare era ovvio, ma da qui a non aver nulla di nuovo da dire ce ne passa…
Peccato, davvero peccato. E quindi ritroviamo le solite faide famigliari per il potere (un fratello che non lo vuole, ma è destinato ad averlo, l’altro che trama per ottenerlo a tutti i costi. Indovinate chi è il fratello buono…), il solito regno da salvare, la solita bella da conquistare. Cambiano solo scenario e suppellettili. Tra divino e terreno con in pugno un martello, il nostro eroe sfiderà giganti futuristici e fratelli arrivisti fino a conquistare il cuore di Jane Foster/Natalie Portman (oramai onnipresente), consolidare il rapporto con il padre Odino/Anthony Hopkins e ristabilire il regno legittimo.
Manca novità, insomma, sia di trama che di regia (da questa voce, sinceramente, mi aspettavo di più) e un vero motivo per portare sullo schermo questa storia (ma che dico!? Milioni di dollari - precisamente al momento sono $409,220,315 - sono evidentemente un motivo più che valido per i produttori), che di per sé non ha aggiunto alcun che al mondo dei fumetti trasposti al cinema.
Poi, per carità, si guarda e fa guardare serenamente, ma forse si poteva osare e fare molto di più.
Ps. Cameo di Rene Russo (ha circa due battute) non pervenuta dai tempi di "I tuoi, i miei e i nostri", ma famosa per film ben più importanti come "Get Shorty", "Gioco a due" e gli ""Arma letale" 3 e 4, qui nella veste di Frigga, madre di Chris Hemsworth/Thor e Tom Hiddleston/Loki. Tra i già visti ci sono anche Stellan Skarsgård ("Mamma Mia!", "Will Hunting - Genio ribelle", "Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma"), Idris Elba ("Obsessed", "RocknRolla") e Adriana Barraza ("Drag Me to Hell", "Amores perros", nominata all'Oscar per "Babel")
. Pps. Più entusiasmante un progetto per il Maggio 2012 che vedrà riuniti in un'unica pellicola diretta da Joss Whedon ("Buffy, l'ammazzavampiri") numerosi supereroi e i rispettivi attori che li hanno già interpretati sullo schermo. Tra gli altri gli stessi Chris Hemsworth/Thor e Tom Hiddleston/Loki, Chris Evans/Captain America, Scarlett Johansson/Black Widow, Robert Downey Jr./Iron Man. Altre star presenti: Gwyneth Paltrow, Mark Ruffalo, Paul Bettany, Samuel L. Jackson, Jeremy Renner e (il qui presente) Stellan Skarsgård. Ah, dimenticavo, segnatevi il titolo: "I vendicatori" ("The Avengers")! - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
Film 1697 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Black Widow
Film 2036 - Black Widow
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Guardiani della Galassia
Film 817 - Guardiani della Galassia
Film 974 - Guardiani della Galassia
Film 1054 - Guardiani della Galassia
Film 1358 - Guardiani della Galassia Vol. 2
Consigli: Visto in 2D è più che sufficiente. Sarebbe stato uno spreco buttar via dei soldi per una visione in 3 dimensioni di questa pellicola.
Parola chiave: Fulmini.
Se ti interessa/ti è piaciuto
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Bengi
Film 268: "Thor" (2011) di Kenneth Branagh
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo
Pensieri: Al timone del colossal(e) “Thor” è stato messo uno degli attori e registi più affezionato a Shakespeare che si siano mai visti: Kenneth Branagh. Dalla produzione facevano sapere che questo sarebbe stato l’ “elemento aggiunto” sempre mancato ai filmoni tutto box office e niente arrosto cui siamo abituati. Ce lo hanno talmente tanto ripetuto, che forse io ero davvero convinto di notare qualche differenza rispetto al solito. E invece no.
“Thor” è una pellicola che non mi è piaciuta, in fin dei conti. Il mix dei/terra è meno entusiasmante del previsto; l’Olimpo futuristico come Krypton, il pianeta di Superman; le dinamiche famigliari poco originali; gli effetti speciali poco stupefacenti. Lo so, sono incontentabile. Eppure aspettative (e premesse) erano elevate!
Già perché Branagh - che era riuscito a caratterizzare in maniera inconfondibile l’imbecille Prof. Gilderoy Allock di Harry Potter in un solo (rapidissimo) capitolo ("Harry Potter e la camera dei segreti") – aveva promesso un “ Thor” da urlo, con una drammaticità da letteratura impegnata. Ora, che fossero parole da filtrare era ovvio, ma da qui a non aver nulla di nuovo da dire ce ne passa…
Peccato, davvero peccato. E quindi ritroviamo le solite faide famigliari per il potere (un fratello che non lo vuole, ma è destinato ad averlo, l’altro che trama per ottenerlo a tutti i costi. Indovinate chi è il fratello buono…), il solito regno da salvare, la solita bella da conquistare. Cambiano solo scenario e suppellettili. Tra divino e terreno con in pugno un martello, il nostro eroe sfiderà giganti futuristici e fratelli arrivisti fino a conquistare il cuore di Jane Foster/Natalie Portman (oramai onnipresente), consolidare il rapporto con il padre Odino/Anthony Hopkins e ristabilire il regno legittimo.
Manca novità, insomma, sia di trama che di regia (da questa voce, sinceramente, mi aspettavo di più) e un vero motivo per portare sullo schermo questa storia (ma che dico!? Milioni di dollari - precisamente al momento sono $409,220,315 - sono evidentemente un motivo più che valido per i produttori), che di per sé non ha aggiunto alcun che al mondo dei fumetti trasposti al cinema.
Poi, per carità, si guarda e fa guardare serenamente, ma forse si poteva osare e fare molto di più.
Ps. Cameo di Rene Russo (ha circa due battute) non pervenuta dai tempi di "I tuoi, i miei e i nostri", ma famosa per film ben più importanti come "Get Shorty", "Gioco a due" e gli ""Arma letale" 3 e 4, qui nella veste di Frigga, madre di Chris Hemsworth/Thor e Tom Hiddleston/Loki. Tra i già visti ci sono anche Stellan Skarsgård ("Mamma Mia!", "Will Hunting - Genio ribelle", "Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma"), Idris Elba ("Obsessed", "RocknRolla") e Adriana Barraza ("Drag Me to Hell", "Amores perros", nominata all'Oscar per "Babel")
. Pps. Più entusiasmante un progetto per il Maggio 2012 che vedrà riuniti in un'unica pellicola diretta da Joss Whedon ("Buffy, l'ammazzavampiri") numerosi supereroi e i rispettivi attori che li hanno già interpretati sullo schermo. Tra gli altri gli stessi Chris Hemsworth/Thor e Tom Hiddleston/Loki, Chris Evans/Captain America, Scarlett Johansson/Black Widow, Robert Downey Jr./Iron Man. Altre star presenti: Gwyneth Paltrow, Mark Ruffalo, Paul Bettany, Samuel L. Jackson, Jeremy Renner e (il qui presente) Stellan Skarsgård. Ah, dimenticavo, segnatevi il titolo: "I vendicatori" ("The Avengers")! - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
Film 1697 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Black Widow
Film 2036 - Black Widow
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Guardiani della Galassia
Film 817 - Guardiani della Galassia
Film 974 - Guardiani della Galassia
Film 1054 - Guardiani della Galassia
Film 1358 - Guardiani della Galassia Vol. 2
Consigli: Visto in 2D è più che sufficiente. Sarebbe stato uno spreco buttar via dei soldi per una visione in 3 dimensioni di questa pellicola.
Parola chiave: Fulmini.
Se ti interessa/ti è piaciuto
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domenica 19 giugno 2011
Film 267 - Source Code
Si torna al cinema per una pellicola tra azione, avventura e fantasy!
Film 267: "Source Code" (2011) di Duncan Jones
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: “Source Code” è un film commerciale che, alla resa dei conti, si è rivelato meno redditizio del previsto. Nonostante le buone premesse (regia giovane di Duncan Jones, figlio di David Bowie, il buon vecchio Jake Gyllenhaal in compagnia dell’anonima Michelle Monaghan e della quasi Oscar – nel 2010 – Vera Farmiga, una trama intricata ma interessante, effetti speciali ben resi) l’incasso U.S.A. è stato relativamente basso ($53.850.556) per un film di ampio consumo come questo.
Tralasciando ciò, comunque, posso dire che la pellicola sia decisamente carina. Ripetitiva nelle parti del ricordo in 8 minuti, ma del resto era inevitabile. Un po’ deludente la scoperta del 'cattivo' di turno, più che altro perché manca un po’ di pathos una volta riconosciuto il colpevole. Le ragioni, poi, del suo gesto non aggiungono nulla ai motivi 'epici' dei bad boys della filmografia americana.
Scivolone finale con piega mistico–etica che rovina leggermente il retrogusto thriller del film, ma tutto sommato spinge quantomeno a porsi degli interrogativi e perfora la barriera del paradosso fisico presentando uno sviluppo di trama che – troppo frettolosamente – introduce a un happy ending (necessario in un film come questo) alternativo su cui si potrebbe addirittura sviluppare un’altra pellicola.
Insomma, piena sufficienza per “Source Code”, forse più ‘mentale’ di quanto si sperasse di vedere, ma pur sempre di piacevole intrattenimento (nonostante le due attrici protagoniste – Monaghan e Farmiga – a me indigeste) con una punta di interrogativo etico che, all’uscita dalla sala, richiede allo spettatore persino di porsi qualche domanda.
Film 1286 - Source Code
Consigli: Dopo "Moon" Duncan Jones si cimenta col genere commerciale e non sbaglia. Meglio stargli dietro e non perderlo di vista!
Parola chiave: Tempo.
Trailer
Ric
Film 267: "Source Code" (2011) di Duncan Jones
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Michele
Pensieri: “Source Code” è un film commerciale che, alla resa dei conti, si è rivelato meno redditizio del previsto. Nonostante le buone premesse (regia giovane di Duncan Jones, figlio di David Bowie, il buon vecchio Jake Gyllenhaal in compagnia dell’anonima Michelle Monaghan e della quasi Oscar – nel 2010 – Vera Farmiga, una trama intricata ma interessante, effetti speciali ben resi) l’incasso U.S.A. è stato relativamente basso ($53.850.556) per un film di ampio consumo come questo.
Tralasciando ciò, comunque, posso dire che la pellicola sia decisamente carina. Ripetitiva nelle parti del ricordo in 8 minuti, ma del resto era inevitabile. Un po’ deludente la scoperta del 'cattivo' di turno, più che altro perché manca un po’ di pathos una volta riconosciuto il colpevole. Le ragioni, poi, del suo gesto non aggiungono nulla ai motivi 'epici' dei bad boys della filmografia americana.
Scivolone finale con piega mistico–etica che rovina leggermente il retrogusto thriller del film, ma tutto sommato spinge quantomeno a porsi degli interrogativi e perfora la barriera del paradosso fisico presentando uno sviluppo di trama che – troppo frettolosamente – introduce a un happy ending (necessario in un film come questo) alternativo su cui si potrebbe addirittura sviluppare un’altra pellicola.
Insomma, piena sufficienza per “Source Code”, forse più ‘mentale’ di quanto si sperasse di vedere, ma pur sempre di piacevole intrattenimento (nonostante le due attrici protagoniste – Monaghan e Farmiga – a me indigeste) con una punta di interrogativo etico che, all’uscita dalla sala, richiede allo spettatore persino di porsi qualche domanda.
Film 1286 - Source Code
Consigli: Dopo "Moon" Duncan Jones si cimenta col genere commerciale e non sbaglia. Meglio stargli dietro e non perderlo di vista!
Parola chiave: Tempo.
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Ric
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venerdì 17 giugno 2011
Film 266 - Incinta o quasi
Commedia americana facilissima, ottima per il preserata in discoteca.
Film 266: "Incinta o quasi" (2009) di Lara Shapiro
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il caso del film 'chi l’ha visto' con Lindsay Lohan come protagonista mi è capitato sotto mano per caso circa un mesetto fa (eh si, sono indietro con le recensioni) in un preserata in cui cercavo un intrattenimento per la cena.
Si sa che la Lohan naviga in acque piuttosto agitate ultimamente, ma pare strano che un suo nuovo film non venga nemmeno pubblicizzato.
Di fatto il fato mi ha suggerito la visione di “Incinta o quasi” e , considerato preventivamente il tipo di pellicola, ho trovato esattamente quello che stavo cercando: divertimento spensierato per una commediola facile - facile basata sugli equivoci.
Già, perché la Lohan finge - per una serie di conseguenze - di essere rimasta incinta, evitando, così, di perdere il posto. Da lì a migliorare la sua vita di orfana con sorella minorenne a carico, dovrà passarne di acqua sotto i ponti!
La spunterà, ovviamente, e non rovino l’'inaspettato' finale a nessuno dicendolo. Insomma, la Lohan si conferma principessina (ingrata) delle teen commedy USA ed è un peccato che sprechi la sua sfrontataggine tra una mutanda calata e un bicchiere di vodka. Quando è ligia al suo dovere, è capace di tenere ottimamente la scena.
Divertenti i comprimari (Cheryl Hines, Luke Kirby e Aaron Yoo), storia liscia e piacevole, abbastanza lanciata nelle 'weird situations' per un innocuo passatempo di un paio d’ore.
Consigli: Film ad alta (e veloce) digeribilità, adatto ad ogni tipo di serata in compagnia con amici. Innocuo.
Parola chiave: Lavoro.
Trailer
Ric
Film 266: "Incinta o quasi" (2009) di Lara Shapiro
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il caso del film 'chi l’ha visto' con Lindsay Lohan come protagonista mi è capitato sotto mano per caso circa un mesetto fa (eh si, sono indietro con le recensioni) in un preserata in cui cercavo un intrattenimento per la cena.
Si sa che la Lohan naviga in acque piuttosto agitate ultimamente, ma pare strano che un suo nuovo film non venga nemmeno pubblicizzato.
Di fatto il fato mi ha suggerito la visione di “Incinta o quasi” e , considerato preventivamente il tipo di pellicola, ho trovato esattamente quello che stavo cercando: divertimento spensierato per una commediola facile - facile basata sugli equivoci.
Già, perché la Lohan finge - per una serie di conseguenze - di essere rimasta incinta, evitando, così, di perdere il posto. Da lì a migliorare la sua vita di orfana con sorella minorenne a carico, dovrà passarne di acqua sotto i ponti!
La spunterà, ovviamente, e non rovino l’'inaspettato' finale a nessuno dicendolo. Insomma, la Lohan si conferma principessina (ingrata) delle teen commedy USA ed è un peccato che sprechi la sua sfrontataggine tra una mutanda calata e un bicchiere di vodka. Quando è ligia al suo dovere, è capace di tenere ottimamente la scena.
Divertenti i comprimari (Cheryl Hines, Luke Kirby e Aaron Yoo), storia liscia e piacevole, abbastanza lanciata nelle 'weird situations' per un innocuo passatempo di un paio d’ore.
Consigli: Film ad alta (e veloce) digeribilità, adatto ad ogni tipo di serata in compagnia con amici. Innocuo.
Parola chiave: Lavoro.
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