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martedì 23 luglio 2024

Film 2299 - Twisters

Intro: Venerdì sera siamo andati al cinema a recuperare quello che parrebbe proporsi come il blockbuster di questa estate. Ma sarà poi così?

Film 2299: "Twisters" (2024) di Lee Isaac Chung
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: sicuramente non un brutto film, anzi, propone abbondante intrattenimento (tra l'altro un po' "old school") ed effetti speciali a valanga, per quello che è certamente uno dei titoli estivi più riusciti che ho visto finora. Poi, che non sia un capolavoro cinematografico assoluto non serve neanche dirlo, ma tutto sommato "Twisters" fa ampiamente il suo dovere e ricorda con picaevole nostalgia il suo predecessore "Twister", uscito nelle sale quasi 30 anni fa.
Detto questo, però, una mia nota personale: la sceneggiatura continua senza sosta, inesorabilmente e in maniera martellante a nominare i personaggi nei dialoghi. Ora, fatto qua e là sarebbe difficile notare, ma quando è costante e imperterrito, non si può fare a meno di farci caso. Anzi, la verità è che, più che farci caso, la cosa dopo un po' dà fastidio. A un certo punto questo "fenomeno" è così evidente che l'ho fatto notare a Niamh e ci siamo messi a contare quante volte il nome della protagonista Kate (Daisy Edgar-Jones) veniva nominato in una scena: il suo responso è stato che, mentre si guarda "Twisters", si potrebbe tranquillamente fare un gioco alcolico in cui bevi ogni volta che il nome di Kate viene nominato.
Ora, scherzi a parte, mi ha particolarmente colpito questa cosa perché non mi capacito di come nessuno della produzione se ne sia reso conto? Per non parlare del fatto che questa sceneggiatura è firmata da Mark L. Smith - lo stesso che ha scritto "The Revenant" con Alejandro G. Iñárritu - e basata su una storia di Joseph Kosinski che nel 2022 ha diretto nientemeno che "Top Gun: Maverick".
In ogni caso, a parte questa anomalia, "Twisters" fa sicuramente il suo dovere e consegna al pubblico un'avventura estiva che funziona abbastanza bene (anche se quando i due protagonisti dicono di voler aiutare le persone colpite dai tornado, poi quando arrivano sul luogo dell'accaduto non fanno altro che camminare guardandosi intorno che espressione disperata...), anche grazie alla buona chimica tra i due protagonisti e il buon carisma di Glen Powell, la cui ascesa a moderna star di Hollywood sembra sempre più evidente.
Insomma, sicuramente non il blockbuster estivo che mi aspettavo, ma finalmente un prodotto facile facile che mantiene quello che promette.
Film 782 - Twister
Film 2299 - Twisters
Cast: Daisy Edgar-Jones, Glen Powell, Anthony Ramos, Brandon Perea, Maura Tierney, Sasha Lane, Harry Hadden-Paton, Daryl McCormack, Kiernan Shipka, Nik Dodani, David Corenswet, Katy O'Brian.
Box Office: $124.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non serve aver visto l'originale del '96 per poter seguire la trama, i due film sono indipendenti e solo vagamente collegati tra l'altro (solo dalla scena di apertura). Un motivo in più per andare a recuperare "Twisters" senza pensieri e lasciarsi guidare (a cervello spento) alla rincorsa da un tornado all'altro. Del resto, caso vuole che capitino tutti in Oklahoma...
Premi: /
Parola chiave: Kate.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

sabato 21 agosto 2021

Film 1812 - Crawl

Intro: Abbandonato di fretta il Cile in rivolta, atterro a Mendoza in Argentina, città che avevo già visitato durante la vacanza coi ragazzi. In quell'occasione ne avevamo approfittato per fare il tour delle vigne e dei produttori di olio. E, naturalmente, mi era venuta la febbre tra un brindisi e l'altro.
Nell'attesa che venga il giorno della mio ritorno verso Cordoba, mi godo questa tappa inaspettata tra un clima meraviglioso, monumenti e vegetazione e, naturalmente, cibo.

Film 1812: "Crawl" (2019) di Alexandre Aja
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: tanto assurdo quanto d'intrattenimento, questo "Crawl" funziona principalmente grazie a giusti trucchetti dell'horror che spaventano e generano tensione e a una certa dose di ludico divertimento ogni volta che la storia mette in scena un'altra sciocchezza impossibile che, tuttavia, nell'ottica del risultato finale del film non danneggia il racconto.
Insomma, non certo un campione di verosimiglianza e plausibilità, ma è davvero quello che ci si aspetta da una pellicola come "Crawl"? Esatto, quindi tanto vale goderselo esattamente per quello che è: un horror che combina alligatori e uragani per spaventare e mettere ansia allo spettatore. E, in quest'ottica, funziona.
Cast: Kaya Scodelario, Barry Pepper, Morfydd Clark, Ross Anderson.
Box Office: $91.5 milioni
Vale o non vale: La premessa è quella che è, ma se siete alla ricerca di una pellicola di paura con qualche elemento catastrofico, una buona protagonista (Scodelario) per un'oretta e mezzo di cervello spento... avete trovato quello che fa per voi.
Premi: /
Parola chiave: Sopravvivenza.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 ottobre 2014

Film 782 - Twister

Un'altra pellicola sui tornado...

Film 782: "Twister" (1996) di Jan de Bont
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Chiaro che visivamente parliamo di un risultato molto diverso dall'ultimo "Into the Storm", eppure "Twister" vive di un'energia propria che è difficile, se non impossibile, ritrovare nel gemello contemporaneo.
La giovanissima Helen Hunt è una forza della natura trascinante e travolgente al pari degli uragani che segue con il suo team e l'elemento scientifico che tratta la trama (studiare cosa succede all'interno del tornado, letteralmente nell'occhio del ciclone) ha un appeal abbastanza concreto. L'intendo, qui, è meno puramente intrattenitivo e un minimo più strutturato e si utilizza la spettacolarità di un fenomeno naturale distruttivo sfruttandone non solamente l'imponente spettacolarità, ma proponendo un racconto che ha anche un minimo di scopo.
Chiaramente l'intento di una pellicola come questa è assolutamente commerciale, ma eravamo ancora nel periodo in cui - anche solo per realizzare un prodotto come questo - si provava a giustificarlo attraverso una legittimazione anche narrativa (e non solo visiva). Per dirla facile: un po' di trama, anche solo qualcosina, almeno c'era.
Ora, chiaramente ci sono 18 anni di differenza tra un titolo e l'altro, ma risulta difficile non confrontarli anche solo un pochino. Io da bravo onnivoro del cinema facile, tutto effetti speciali, made in USA apprezzo entrambi i titoli, per motivi diversi. "Twister", considerando gli anni, vince soprattutto perché riesce ad evocare le stesse emozioni di "Into the Storm", ma con quasi 20anni di anticipo. Direi che lo si può considerare davvero un cult del genere 'disaster movie', sempre bello da rivedere.
Ps. E' stato il primo film a uscire in dvd.
Box Office: $494,471,524
Consigli: Se i membri votanti dei Razzie Award avessero potuto vedere cosa aspettava il futuro del cinema commerciale americano probabilmente non avrebbero castigato "Twister" con il premio per la Peggior sceneggiatura di un film che supera l'incasso dei 100 milioni di dollari. Chiaramente qui non parliamo di un capolavoro e, nonostante tutto, l'intento rimane sempre quello di spettacolarizzare la natura e catturare lo spettatore con le evidenti capacità della produzione nel ricreare queste situazioni limite (2 nomination all'Oscar per effetti speciali e sonoro). Io mi sento di dire che "Twister" è un bel film, nell'ottica di una scelta di disimpegno per una serata tra amici per rilassarsi e spegnere il cervello.
Parola chiave: F5.

Trailer

Bengi

martedì 30 settembre 2014

Film 779 - Into the Storm

Da quando avevo visto il trailer qualche mese fa non vedevo l'ora di andare al cinema a vederlo!

Film 779: "Into the Storm" (2014) di Steven Quale
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika, Richard
Pensieri: I film sulle catastrofi naturali, non so perché, mi piacciono sempre a prescindere dalla loro effettiva qualità 'artistica'.
Qui di artistico c'è ben poco e si fa soprattutto leva sull'interesse dello spettatore a farsi trascinare letteralmente al centro di un'azione distruttiva e chiassosissima che i moderni effetti speciali possono permettere di produrre sul grande schermo. Da questo punto di vista "Into the Storm" è un esempio perfetto di promessa esaudita. Il semplicissimo titolo privo di alcun guizzo creativo realizza in concreto attraverso le immagini quello che le parole asseriscono: siamo esattamente all'interno del ciclone, della tempesta.
Tra camion volanti, uragani di fuoco e una scuola che verrà rasa al suolo proprio il giorno della consegna dei diplomi, la "trama" di questo film si dispiega fino all'unico momento veramente interessante, ovvero la scesa in campo di eventi meteorologici talmente devastanti da risultare incredibili. La produzione si gioca bene il suo asso nella manica - altrimenti, poi, che senso aveva realizzare il film? - e mette in scena una serie spettacolare di tornado che sapranno devastare a dovere ogni centimetro di terra con cui si troveranno ad interagire. Gli amanti di questo genere di pellicole (altri esempi sono "Twister", ma anche "2012" e "The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo") saranno ampiamente accontentati.
Per gli altri, invece, è necessaria una buona dose di pazienza. La spettacolarità è l'unico aspetto veramente curato qui, mentre storia e personaggi sono piatti quanto già visti. Ognuno è figlio del cliché che rappresenta e, neanche a dirlo, non è difficile prevedere la fine che ognuno dei presenti farà. Tra l'altro la coppia Richard Armitage - Sarah Wayne Callies non può non ricordare il duo che li ha preceduti in quella che potremmo considerare come la matrice di questa pellicola, ovvero "Twister": Helen Hunt e Bill Paxton. A voler paragonare - e vogliamo - il risultato qui è certamente più blando, mentre i due tosti protagonisti della pellicola del 1996 erano certamente più interessanti pur nei limiti del loro stereotipo.
In definitiva, come molti si saranno immaginati, "Into the Storm" vive grazie all'immane lavoro di effetti speciali (molto soddisfacenti) che aiuta a realizzare una storia altrimenti priva di particolare appeal. L'approccio da pellicola amatoriale con annesse interviste con cui la storia tenta di particolarizzarsi o attualizzarsi non è troppo soddisfacente poiché alla lunga tedia un po' e risulta anche un poco credibile considerate le condizioni meteorologiche in cui sono effettuate le riprese. In ogni caso si sta al gioco anche perché chi va a vedere questo film non è certo interessato alla sua veridicità o ricerca alcun approccio documentaristico. La spettacolarità prima di tutto. E qui, di spettacolo, ce n'è in abbondanza.
Box Office: $152.3 milioni
Consigli: Chiaramente una visione in sala è più appropriata o, se casalinga, almeno combinata all'aiuto di un buon Dolby. Gli effetti speciali visivi e sonori sono certamente uno degli aspetti più curati e di valore di un tipo di prodotto come questo, quindi non ha molto senso imbarcarsi in questa avventura "nell'occhio del ciclone" se non si è sufficientemente equipaggiati. Anche perché la storia non è nulla di che, quindi tanto vale sapere da subito cosa si sta per vedere: un gran spettacolo per gli occhi, coinvolgente se ci si lascia trasportare all'interno della vicenda e assolutamente stupefacente per le immagini disastrose che mette in scena. Per il resto non c'è molto altro.
Parola chiave: Tornado.

Trailer

Bengi