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lunedì 17 giugno 2019

Film 1615 - The Butterfly Effect

Intro: Scelto da cuggi.
Film 1615: "The Butterfly Effect" (2004) di Eric Bress, J. Mackye Gruber
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: credo di aver visto questa pellicola la prima volta al cinema e ricordo non rimasi particolarmente impressionato. Però, va detto, non avevo memoria di cosa parlasse effettivamente il film; rivisto a 14 anni dalla sua uscita, "The Butterfly Effect" non è nulla di che, di nuovo. La storia potrebbe anche essere intrigante - un ragazzo che non riesce a ricordare tutto il suo passato ha il potere di viaggiare indietro nel tempo grazie al suo cervello così da cercare di correggere quegli eventi che si sono rivelati disastrosi -, il punto è che la realizzazione in generale è sciatta e troppo mirata ad un pubblico teenager senza troppe pretese. Per essere un prodotto del 2004, "The Butterfly Effect" ricorda tantissimo pellicole anni '90 come "So cosa hai fatto" o "Urban Legend" e non si può dire che la cosa sia un complimento. C'è anche da mettere in conto che scegliere come protagonisti principali Ashton Kutcher ed Amy Smart non fa esattamente pensare ad una particolare ricerca artistica per il prodotto finale, per cui in generale penso si possa dire che da questo titolo non ci si possa aspettare più di quanto non possa oggettivamente offrire.
Cast: Ashton Kutcher, Melora Walters, Amy Smart, Elden Henson, William Lee Scott, Eric Stoltz, Cameron Bright, Ethan Suplee, Logan Lerman, John Patrick Amedori.
Box Office: $96.1 milioni
Vale o non vale: Ci sarebbero anche risvolti interessanti, senza contare che la sceneggiatura tocca anche qualche tema importante e meno banale di quanto ci si potrebbe aspettare. Detto ciò, "The Butterfly Effect" rimane comunque una pellicola insufficiente dal punto di vista del risultato finale. Si può vedere, per carità, ma non aspettatevi scintille.
Premi: /
Parola chiave: Vuoti di memoria.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 7 maggio 2019

Film 1575 - No Strings Attached

Intro: Per una serata di totale disimpegno.
Film 1575: "No Strings Attached" (2011) di Ivan Reitman
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 245 - Amici, amanti e...
Cast: Natalie Portman, Ashton Kutcher, Cary Elwes, Kevin Kline, Greta Gerwig, Lake Bell, Olivia Thirlby, Ludacris, Jake Johnson, Mindy Kaling, Talia Balsam, Ophelia Lovibond.
Box Office: $149.2 milioni
Vale o non vale: Stupidino e leggerino come ogni commedia romantica pare debba essere, niente più che un prodotto facile facile per spegnere il cervello.
Premi: /
Parola chiave: Relazione.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 17 settembre 2018

Film 1509 - What Happens in Vegas

Intro: The perfect silly comedy for a light evening at home.
Film 1509: "What Happens in Vegas" (2008), Tom Vaughan
Watched: from my laptop
Language: English
Watched with: Fre
Briefly: enough funny and entertaining to overlook the fact that it's a stupid and impossible story, "What Happens in Vegas" lives of the good chemistry between the two leads Diaz and Kutcher, a couple perfect for the role. They're beautiful and - here - at the top of their careers, something that is long gone right now;
of course the funniest parts involve the newly wed couple trying to ruin their lives respectively. If you ever dreamed to be nasty to an ex of yours, you should really get inspired by all the crazy things they do here. Watch an see for yourself;
it's a stupid movie you watch just to have fun. As soon as you watched it, you can forget about it since it's just a terrible one. Even though it can be funny.
Cast: Cameron Diaz, Ashton Kutcher, Rob Corddry, Treat Williams, Dennis Miller, Lake Bell, Jason Sudeikis, Zach Galifianakis, Queen Latifah, Krysten Ritter.
Box Office: $219.3 million
Worth watching?: The perfect example of a movies you watch when you want your brain to relax. There's no need to think or really concentrate during the 99 minutes running time. Easy, fast, and entertaining. If you need more, look somewhere else.
Awards: /
Key word: Jackpot.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 5 dicembre 2013

Film 628 - jOBS

Cineforum dell'incidentato capitolo XIV: un biopic abbastanza chiacchierato. Ero curioso.

Film 628: "jOBS" (2013) di Joshua Michael Stern
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Più che un film per il cinema sembra un biopic televisivo e nemmeno di eccelsa qualità. 

Nel giorno in cui un film per la tv - ok, regista e i due interpreti protagonisti sono tutti premi Oscar, ma facciamo finta sia un dettaglio - da noi arriva nelle sale, ovvero "Dietro i candelabri" (11 Emmy Awards vinti), sembra paradossale che questo "jOBS" sia nato proprio come prodotto cinematografico puro.
Sorprende soprattutto perché a ben vedere non c'è molto di questo prodotto commerciale che faccia pensare la missione primaria fosse raccontare la storia di un uomo che ha rivoluzionato molto del mondo intorno a lui. Sembra solamente un richiamo per i fans e i curiosi della persona dietro il personaggio anche se di fatto il racconto è ridotto ad una semplificazione troppo banal(izzant)e.
Penso questo atteggiamento un po' furbo-ma-vuoto sia riconoscibile già dal titolo che è "jOBS" e non "Jobs": perché? Gli appassionati della Apple capiscono subito che è un omaggio al nome dei prodotti della famosa società, tutti preceduti da una "i" che in inglese sta per "io", prima persona singolare. Quindi iPod, iPhone, iPad, ecc. La somiglianza di nome tra questi ultimi e il titolo del film pare quindi evidente (soprattutto per via del maiuscolo), come pare evidente la somiglianza tra Ashton Kutcher e Steve Jobs e, infine, pare ovvio che si andrà a scavare nell'intimo e nella psiche di una persona che ha saputo intravedere il futuro nel momento giusto adoperandosi per renderlo reale. Notare bene che 'pare' precede ogni considrazione.
La realtà delle cose è, invece, diversa. Si sfiorano tantissime questioni senza approfondirle in maniera appropriata. La prima domanda che per esempio mi è sorta spontanea dopo la visione è stata: ma quindi Steve, profeta e comunicatore di una massa che lo adorava, era una persona così irascibile e irrazionale? Possibile? E come prendeva le sue decisioni? Per istinto? Genialità? Per caso? Fortuna?
Diciamocelo sinceramente: a parte gli snodi temporali facilmente ricostruibili, "jOBS" fallisce palesemente nel contestualizzare persone ed azioni che li hanno resi possibili. Come si fa a dare credibilità ad un personaggio che intuisce le potenzialità di diversificare il suo prodotto cambiandone il colore semplicemente perché ispirato dalla presenza di un suo collaboratore semi-muto? Sono conscio che i momenti di 'serendipity' siano realtà riconosciuta, ma basarci sopra una carriera multimiliardaria mi sembra quantomeno semplicistico.
Quindi, somiglianze fisiche a parte, lo Steve Jobs qui rappresentato è una fotocopia bidimensionale dell'originale che sbraita e si impunta, grida e si inalbera, ha epifanie geniali e un modello lavorativo da negriero. Non mi è piaciuto.
Non mi interessa verificare se l'umoralità geniale di Jobs fosse veritiera, ma avrei davvero preferito vedere qualcosa di diverso, meno banale o tirato via. Le pretese da grande biografia non autorizzata, squarcio sul mito recentemente scomparso, caso più unico che raro capace di dimostrare il valore attoriale di Ashton Kutcher sono tutte scommesse perse.
Il risultato, invece, è un modesto tentativo di raccontare la storia di un personaggio rappresentativo della recente modernità. Ma non credo che renda giustizia alla memoria di Steve Jobs.
Ps. Prodotto con 12 milioni di dollari, ne ha incassati $35,931,410 in tutto il mondo.
Consigli: Più riuscito di questo è certamente il film "The Social Network". "jOBS", beninteso, non è orribile in senso assoluto, ma non è nemmeno un ottimo esempio di ciò che mi aspetto da un film biografico. Kutcher ci prova, ma non si va molto oltre un look ben ricostruito e una faccia costantemente imbronciata senza sapere mai veramente perché. Si fa guardare, ma meglio mantenere molto basse le aspettative.
Parola chiave: Apple Inc.

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Bengi

lunedì 7 maggio 2012

Film 402 - Capodanno a New York

Per un assoluto disimpegno...


Film 402: "Capodanno a New York" (2011) di Garry Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E dopo il fortunato "Appuntamento con l'amore" (titolo originale "Valentine's Day") che incassò nel 2010 $216.485.654, la New Line Cinema tenta il colpaccio e ricontatta metà del cast del primo episodio per questo finto secondo capitolo sempre diretto dal veterano Marshall ("Pretty Woman", "Se scappi ti sposo"). Però non va bene come si sarebbe potuto prevedere.
Nonostante un cast che più stellare non si può, attinto dal mondo del cinema impegnato (Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Halle Berry, Carla Gugino, Abigail Breslin, Hilary Swank) o da quello della tv più popolare (Alyssa Milano, Sarah Paulson, Lea Michele) o ancora da quelli che si destreggiano in entrambi gli schermi (Zac Efron, Jessica Biel, Katherine Heigl, Sofía Vergara, Ashton Kutcher, James Belushi, Josh Duhamel, Cherry Jones, Hector Elizondo) fino ad arrivare al mondo della musica (Common, Ludacris e Jon Bon Jovi), "New Year's Eve" incassa negli USA a malapena la cifra impiegata per produrlo e, nel mondo, finisce per racimolare un modesto incasso $142.044.638 che, raffrontato al precedente, riflette una specifica tendenza del pubblico rispetto a questo genere di rimpatriate attoriali prive di trama ma ricche di star.
Come da noi il cinepanettone non tira più, così probabilmente anche queste operazioni-commerciali-spilla-soldi hanno esaurito il glam esercitato su quegli spettatori più attenti a seguire i divi del momento. Già, perchè di veri divi, qui, non ne troviamo poi tantissimi. A parte poche rare eccezzioni.
Che sia per via della minestra ultrariscaldata o perchè manca effettivamente una stella di riferimento, di fatto questa pellicola soffre un'agonia che ha seminato il panico tra le fila hollywoodiane. Se nemmeno ingaggiare 100 attori riesce ad attirare il più vasto pubblico generico, come si potrà mai fare per riportare ai fasti commerciali l'industria cinematografica della commedia americana tanto leggera quanto amata? Io, personalmente, suggerirei quantomeno di pensare a una trama.
Basta affidare a Sarah Jessica Parker il ruolo della newyorkese incallita col pallino della moda (alla sua età sembra una poveretta), basta con Ashton Kutcher disilluso col cuore tenero o a Katherine Heigl tanto tenera e tanto motivata sul lavoro. Sarebbe ora di lavorare su personaggi nuovi - per non dire meno stereotipati - giocando su idee innovative o meno scontate. L'happy ending in un film come questo è tanto scontato quanto (pare) necessario, ma non vuol dire che per arrivarci si debba sempre intraprendere la stessa strada. Sforzo minimo per massimo profitto, qui, è un matra che è stato ampiamente disatteso. Meno male, perchè "Capodanno a New York" oltre ad essere irreale, è anche brutto.
Ps. La più imbarazzante delle storie è quella tra la Pfeiffer (che non si capisce bene cos'abbia fatto agli occhi) e Zac Efron.
Consigli: "Appuntamento con l'amore" con "Capodanno a New York" formano un binomio di sdolcinata banalità americana. Non aggiungono niente e non sono in grado di suscitare niente. Possono solo essere utili a passare eventualmente del tempo che si sa di voler perdere.
Parola chiave: Capodanno.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 2 gennaio 2012

Film 351 - Killers

La malattia mi costringe a casa e cosa finisco a guardare...?


Film 351: "Killers" (2010) di Robert Luketic
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un film che si presuppone divertente e spensierato si rivela invece una gran schifezza. Lo so che il genere commediola americana di per sé non garantisce qualità, però speravo che la presenza della Heigl fosse quantomeno sinonimo di divertimento-zero impegno. No no no, sono rimasto senza parole per la bruttezza di questo film.
Ok, ok, non è il male assoluto, ma i tempi comici sono sbagliati, le battute non fanno ridere e la storia, che potenzialmente poteva anche andare bene, è trattata in maniera talmente insensata da non poter piacere affatto! Io non so a cosa pensassero mentre scrivevano la sceneggiatura, ma di certo non è così che una moglie che scopre la vera identità del marito (ovvero killer su commissione) reagisce una volta che lo ha scoperto. Sei un assassino? Olé, lo divento anche io!
Non cercavo certo l'iper realismo, però, ecco, direi che un minimo di senso in un nonsense continuo avrebbe giovato. Imbastire una pellicola chick flick di addominali di Kutcher e poi incastrarci inseguimenti in macchina, esplosioni e omicidi, mi pare che non dia un chiaro segno della direzione che tale pellicola vuole prendere.
Io, personalmente, l'ho trovato un brutto casino di generi.
Ps. Curioso che le commedie romantiche di questi tempi presentino tutte la stessa tipologia di locandina: la coppia di protagonisti e sfondo completamente bianco, quasi a simboleggiare l'anima innocua di queste pellicole. Così per molti film delle Heigl ("27 volte in bianco", "La dura verità"), ma anche "Ricatto d'amore", "Piacere, sono un po' incinta", "Sex List", "Le amiche della sposa" e "Lei è troppo per me" (nelle versioni italiane). Solo per citarne alcuni.
Consigli: Evitare. Ci sono commedie della Heigl sicuramente più divertenti!
Parola chiave: Segreti.

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Ric

mercoledì 27 aprile 2011

Film 245 - Amici, amanti e...

Giusto per non stare mai fermi, ecco inaugurata la 'sera del mercoledì' con Licia. E questo è il primo film visto assieme...


Film 245: "Amici, amanti e..." (2011) di Ivan Reitman
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Dopo un Oscar ci si aspetta che tu faccia le scelte giuste o che, quantomeno, tu scelga in maniera oculata i tuoi copioni. Natalie Portman, ultimamente, pare non voler seguire il diktat (prima di lei anche la Witherspoon o la Berry, per esempio). Vista e apprezzata in "Black Swan", spaparazzata ovunque col pancione, apparsa in ogni foto con il suo Oscar, nella nuova campagna Dior e con ben due film in uscita: "Your Highness" (un flop colossale al botteghino USA) e "Thor" di Branagh. In mezzo questa commediola dei buoni sentimenti (e ostentata disinvoltura sessuale) con il bel Ashton Kutcher (qui in veste di innamorato dell'amica di letto) e una storia che alla fine non riesce a prenderti.
Si sorride più che ridere, si assiste ben consci di ogni mossa che la trama propinerà allo spettatore, ci si domanda il perchè lei sia tanto restia quando non ce ne sarebbe motivo. Nemmeno il papà strampalato - e fumato - Kevin Kline (ma come ci siamo ridotti?!) convince appieno.
Di fatto, comunque, la Portman è brava (e bellissima) e il mix finale di elementi è sufficientemente amalgamato da formare una pellicola discreta e spensierat(issim)a.
Il tratto peculiare che si spaccia per trovata inusuale (il fatto che i due siano 'trombamici', ma che ad innamorarsi sia lui) è, in realtà, poco innovativo anche perchè trattato superficialmente e senza un punto di vista davvero originale. La trovata forse più 'trasgressiva' è la compilation per il periodo mestruale, una trovata davvero simpatica!
Ps. Il regista Ivan Reitman, che compare anche nel film per qualche secondo, è conosciuto per film come "Ghostbusters - Acchiappafantasmi", "Un poliziotto alle elementari" e "La mia super ex-ragazza". Suo figlio è Jason Reitman - 4 nomination all'Oscar - regista di film come "Thank You for Smoking", "Juno" e "Tra le nuvole".
Film 1575 - No Strings Attached
Consigli: Non sconvolge e non travolge. Piacevole per una seratina tranquilla al sapore di relax. In compagnia è meglio!
Parola chiave: Sesso senza amore.

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Ric

sabato 10 aprile 2010

Film 101 - Appuntamento con l'amore

Per chi avesse passato un San Valentino orrendo, faticoso (come il mio a fare l'inventario) o semplicemente insoddisfacente, ecco la soluzione ricca di glucosio che ci propongono dall'America!


Film 101: "Appuntamento con l'amore" (2010) di Garry Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un film sull'amore può essere un film che vive di tecnica? O di grandi nomi? Oppure, rigirando la domanda: di cose si nutre un film sull'amore?
Questo "Appuntamento con l'amore", di rosa, battute smielose e baci ce ne mette in quantità e, nonostante il tutto ben condito da attoroni che pretendono di essere star, non riesce a rimanere impresso per il suo lato romantico. Per quanto io sia fan della commedia, lo sono un po' meno di quella romantica, specialmente perchè ultimamente si spacciano tante pellicole americane come 'commedie' quando raramente il genere si addice davvero al particolare film.
Inoltre, in questo caso specifico, la regina indiscussa della commedia romantica c'è, ma non si vede. Julia Roberts che parte ha? Una che, se non fosse che a) è lei e che b) si riscatta nel finale, non sarebbe stato necessario inserire nel copione. Io non amo Julia, chi segue il blog lo sa, ma negli anni '90 era sinonimo di piacevole divertissement mentre qui è confinata in un angolo, quasi non avesse voglia di impegnarsi troppo o volesse effettivamente passare il testimone alla nipote Emma. Ma, a mio parere, non è a Emma Roberts che andrà effettivamente lo scettro di futura regina della commedia sdolcinata. Ho due proposte per il futuro e una di queste è presente nel film di Marshall: Anne Hathaway. L'altra è Katherine Heigl, ma lei ha altri film in uscita e vedremo se effettivamente saprà farsi valere.
Comunque, come spesso accade per film corali in cui è il nome dell'attore che conta e non la sceneggiatura (inutile parlare di interpretazione in questi casi), il risultato è molto confuso e poco riuscito. Qui siamo mooooooooolto confusi, ma alla fine non è neanche così male considerando che è sempre la solita minestra riscaldata. Una grande pecca, forse, sono le innumerevoli storie che si incrociano. Carina quella degli anziani, bruttina quella degli adolescenti (ma arrapati per forza??), orrenda quella della portavoce dello sportivo gay.
Come si capisce anche solo da questo accenno neanche troppo approfondito, le categorie umane ci sono tutte, tanto per non voler lasciar fuori neanche uno degli spettatori che in sala lo hanno visto. In America, effettivamente, ha spopolato, da noi meno, sicuramente svantaggiato dalla collocazione fuori San Valentino che, invece, per gli USA è stata necessaria se non fondamentale (il titolo originale è "Valentine's Day").
In sostanza direi: assolutamente indifferente, da vedere o non vedere a seconda dell'umore o del gradimento di genere. Non vi sconvolgerà, non vi peggiorerà la giornata.
Ps. Il cast, oltre che essere particolarmente corposo, ha quasi esclusivamente nomi conosciutissimi: Jessica Alba, Kathy Bates, Jessica Biel, Bradley Cooper, Eric Dane, Patrick Dempsey, Héctor Elizondo, Jamie Foxx, Jennifer Garner, Topher Grace, Anne Hathaway, Ashton Kutcher, Queen Latifah, Taylor Lautner, George Lopez, Shirley MacLaine, Emma Roberts, Julia Roberts, Taylor Swift, Carter Jenkins e Joe Mantegna.
Consigli: Da guardare con davanti un bel po' di patatine o pop corn. C'è bisogno di salato per un film così dolce!
Parola chiave: S. Valentino.




Ric