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martedì 19 ottobre 2021

Film 2044 - The Mask

Intro: Ultima serata assime ai miei adorati coinquilini nella nostra accomodation nel campus della DCU. Il giorno dopo Oisin si sarebbe trasferito e, di lì a 5 giorni, sarebbe stato il mio turno di cambiare casa.
La fine di un'era.

Film 2044: "The Mask" (1994) di Chuck Russell
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Kate, Oisin
In sintesi: per la nostra ultima serata insieme abbiamo scelto un classico intramontabile, buon esempio di storia (sulla carta) estremamente stravagante che, di fatto, riesce nel suo intento di risultare sufficientemente assurda quanto credibile - tutto merito di Jim Carrey -, divertente e di intrattenimento anche a distanza di 27 anni dalla sua uscita nelle sale.
A rendere il tutto ancora più incredibilmente memorabile sono la presenza di una Cameron Diaz mozzafiato e una scena iconica - quella del ballo per strada con i poliziotti - rimasta inconica. Un classico.
Film 928 - The Mask - Da zero a mito
Film 2044 - The Mask
Cast: Jim Carrey, Peter Riegert, Peter Greene, Amy Yasbeck, Richard Jeni, Cameron Diaz, Reg E. Cathey, Tim Bagley.
Box Office: $351.6 milioni
Vale o non vale: Chi non conosce "The Mask" e chi, negli anni, non lo ha visto almeno una volta?!
Se fate parte di quel (ristretto) gruppo di persone che non abbia idea di cosa stia parlando... beh, correte a recuperare!
Premi: Candidato all'Oscar per i Migliori effetti speciali. Una nomination ai Golden Globe per il Miglior attore protagonista commedia o musical (Jim Carrey). 3 nomination ai BAFTA per gli effetti speciali, trucco e scenografia. 1 nomination ai Razzie per la Peggior nuova star per questo film e anche per "Ace Ventura: Pet Detective" e "Dumb and Dumber".
Parola chiave: Pigiama.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 1 gennaio 2021

Film 1766 - Us

Intro: Dopo il successo del suo precedente film "Get Out", ero molto curioso di vedere cosa avrebbe tirato fuori Jordan Peele nel tentativo di bissare le critiche positive e il gigantesco riscontro di pubblico ottenuto, per cui non ho perso tempo e sono andato al cinema a vedere questo film non appena ho potuto.
Film 1766: "Us" (2019) di Jordan Peele
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: curiosamente Jordan Peele sceglie di nuovo un horror per mettere in scena un altro esempio di critica alla società moderna cui apparteniamo, questa volta scegliendo il tema del doppio e una sorta di analisi dei nostri demoni interiori (credo?).
Onestamente non posso dire che questo "Us" mi abbia rapito o convinto del tutto, l'idea di base del gruppo di cloni che vive in una società sotterranea e organizza una vendetta nei confronti dei loro controparti originali è anche intrigante, eppure in generale il film non mi ha lasciato del tutto soddisfatto e nemmeno troppo coinvolto. Probabilmente la mia visione di questa pellicola è stata influenzata dal fatto che mi aspettavo qualcosa di diverso (e meno intricato) e da tutte le critiche entusiaste che hanno creato un'aspettativa notevole sicuramente difficile da mantenere. Poi, per carità, un horror godibile e che va oltre le solite trite banalità del genere, anche se per me il risultato finale è stato meno soddisfacente di quanto non mi sarei aspettato.
Cast: Lupita Nyong'o, Winston Duke, Elisabeth Moss, Tim Heidecker, Shahadi Wright Joseph, Evan Alex, Yahya Abdul-Mateen II.
Box Office: $255.2 milioni
Vale o non vale: L'atmosfera sinistra e straniante c'è tutta e la trama ha più da dire di quanto non ci si aspetterebbe in un primo momento, anche se tutto sommato "Us" è meno coinvolgente o sorprendente del precedente lavoro di Peele (che per "Get Out" ha vinto l'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale). Sicuramente un buon horror moderno, ma non ho capolavoro.
Premi: /
Parola chiave: Mirror house.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 7 gennaio 2017

Film 1275 - The One I Love

Mi ha incuriosito la locandina, della quale non riuscivo a decifrare il senso. Così quando Netflix ha messo a disposizione il film, ho voluto dargli una possibilità.

Film 1275: "The One I Love" (2014) di Charlie McDowell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un film fatto di due protagonisti e praticamente un unico set per un risultato finale che testa la pazienza dello spettatore e gli regala qualche scherzetto della mente che è anche un bel gioco delle coppie.
Tutto sommato, per quanto non lo rivedrei, è stato un esperimento non male da seguire che, per certi versi, mi ha ricordato la solitudine in termini di cast di "Sleuth - Gli insospettabili" e per quanto riguarda la storia una certa dose di contorta macchinazione alla "Black Mirror". Dunque, più che un film esercizio per lo sceneggiatore: cosa accadrebbe a una coppia in crisi che, mandata in "esilio" presso un cottage in campagna, si ritrovasse a doversi confrontare con i propri doppi che vivono nell'adiacente casa per gli ospiti? E le copie di sé fossero, neanche a dirlo, più interessanti, sexy e stimolanti?
Le domande che troveranno risposta sono molte e certamente la trama non si risparmia dall'affrontare tutta una serie di possibilità così da diversificare e rendere più ricca una storia altrimenti esaurita nella stessa idea di partenza; inoltre è ovvio che ci sia un piccolo mistero che troverà spiegazione nel finale il quale, tra l'altro, non mancherà di un ultimo colpo di scena scontato, ma sufficientemente "maligno" da risultare piacevole.
Inutile dire, infine, che molto, se non l'intero merito va alla coppia di attori - Mark Duplass ed Elisabeth Moss - entrambi piuttosto bravi a rendere due versioni dello stesso personaggio e ai quali va il merito di supportare tutta questa cerebrale operazione. Con due attori privi di talento o ispirazione il risultato finale sarebbe stato una noia intollerabile.
"The One I Love" è un film che non è un film e sarebbe forse più interessante sperimentarne una versione teatrale. In ogni caso è, in un certo senso, un'esperienza che ha il pregio di rimanere impressa.
Cast: Mark Duplass, Elisabeth Moss, Ted Danson, Mary Steenburgen.
Box Office: $583,264
Consigli: Sicuramente non è un titolo per tutti i giorni, né per tutti i gusti. Richiede una certa pazienza e fiducia in una trama che prevede tre soli personaggi (dei quali uno ha una sola scena), una sola location e tutta una serie di stramberie tra il paradossale e il fantascientifico mixato a un deragliamento amoroso cui siamo ampiamente abituati. Di fatto si tratta di un film strano e non così semplice da collare, il che a mio avviso lo rende un buon candidato a una serata alternativa, fatta di "come sarebbe se..." e "cosa accadrebbe se..." e che non preveda i classici diktat delle produzioni mainstream. Diciamo una sorta di "Sliding Doors" casalingo che prende una piega paranormale.
Parola chiave: Bacon.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 4 marzo 2016

Film 1094 - La donna che visse due volte

Sempre senza internet, ma questa volta in compagnia e alla ricerca di un film per la serata. Rispolverando alcuni titoli scaricati un milione di anni fa (leggi quando ancora vivevo coi miei), abbiamo optato per questo.
Film 1094: "La donna che visse due volte" (1958) di Alfred Hitchcock
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Praticamente Hitchcock è sempre cult, con lui non si può sbagliare.
Avevo già visto "Vertigo" tanti anni fa e, con piacere, ho riscoperto una trama che non ricordavo alla perfezione. Dunque seguire le disavventure di Scottie (James Stewart) e della doppia Madeleine (Kim Novak) è stata una stupenda riscoperta, tutta giocata su quel colpo di scena che, di fatto, è anticipato dal titolo italiano.
E' inutile girarci intorno: la classe dei film di una volta, la maestria di Hitchcock, la bellezza non scontata di Kim Novak, la storia appassionante, sono tuti elementi che fanno di "La donna che visse due volte" un vero capolavoro intramontabile, certo uno dei migliori tra i titoli del regista. Tra l'altro, abbastanza inaspettato, nella scena finale c'è un momento quasi da film horror che lascerà lo spettatore più coinvolto abbastanza turbato.
Insomma, "Vertigo" è una pellicola stupenda.
Ps. Tratto dal romanzo "D’entre les morts" di Thomas Narcejac e Pierre Boileau, il film ha ricevuto due candidature agli Oscar del 1959: Miglior sonoro e Migliori scenografia (bianco e nero).
Film 1094 - La donna che visse due volte
Film 1710 - Vertigo
Cast: James Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore, Henry Jones, Ellen Corby, Konstantin Shayne, Raymond Bailey.
Box Office: $14 milioni
Consigli: Trama disturbante, inquietante e maledettamente intrigante, fra menzogne, verità da scoprire, finzioni e altezze da conquistare. James Stewart interpreta la fotocopia sempre dello stesso personaggio, eppure sembra impossibile fargliene una colpa tanto è ben fatto questo "Vertigo"; la Novak è magnetica; la mano di Hitchcock conduce sapientemente, tra tetti e campanili, un salto dopo l'altro, rivelazione dopo rivelazione. Il finale sarà una sorpresa.
Bello e assolutamente imperdibile.
Parola chiave: Collana.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 3 giugno 2015

Film 928 - The Mask - Da zero a mito

La mia amica Jessica mi ha prestato il dvd di questo film da tipo 3 anni, forse di più, e fino a qualche settimana fa non lo avevo ancora visto. Nonostante desiderassi farlo, non c'era mai l'occasione giusta o la compagnia adatta. Poi - ormai avrò rotto con sto tapis roulant - durante un paio di allentamenti, sono riuscito a recuperare la visione. E a restituire il dvd che avevo praticamente rubato.

Film 928: "The Mask - Da zero a mito" (1994) di Chuck Russell
Visto: dal portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Film cult della mia infanzia, di "The Mask" non ricordavo nulla a parte la stupenda scena di ballo tra la Maschera e i polizziotti, sequenza che a mio avviso da sola vale la visione. Balli a parte, è stato piacevole riscoprire questo film, trampolino di lancio sia per Jim Carrey, catapultato così nella dimensione delle grandi star, che per Cameron Diaz, bomba sexy capace di catalizzare tutti gli sguardi su di lei: insieme sono una coppia bizzarra, bisogna dirlo, però il duo (trio con la Maschera) funziona stranamente bene sullo schermo.
La trama è semplice: lui timidone finisce preda di lei, pupa di un boss che vorrebbe svoltare e crearsi un proprio giro indipendente. Questi tre soggetti finiranno tutti vittima dello scompiglio creato della maschera che l'impacciato Stanley Ipkiss troverà per caso, un oggetto magico che contiene l'anima del dio norreno Loki e permette a chi la indossa di diventare ciò che vuole (nel suo caso un supereroe deformabile dotato di poteri da cartone animato e di incredibile ironia). Stanley + la maschera sono il binomio protagonista di questa storia, una combinazione esplosiva che, all'epoca, fu un vero e proprio fenomeno mondiale in grado di trasformare questo titolo (il costo per produrlo è stato di 23 milioni di dollari) in un vero e proprio successo commerciale.
Personalmente "The Mask" rimane un cult della mia filmografia, un titolo indimenticabile al quale sarà per sempre affezionato. Lo trovo divertente, simpaticissimo e assolutamente innovativo se consideriamo che parliamo di una pellicola uscita 21 anni fa. Gli effetti speciali sono ancora sorprendenti e Carrey non solo è perfetto per il ruolo (The Mask è un personaggio dei fumetti della Dark Horse creato da John Arcudi e Doug Mahnke ), ma è anche in una forma smagliante, come non lo vediamo da anni - direi da "Una settimana da Dio" -. Rivederlo in questo ruolo, quindi, è stato un piacere e al di là della trama certamente molto semplice e adatta ad una fruizione totalmente spensierata, mi sono davvero goduto la follia caotica di "The Mask - Da zero a mito" come non mi sarei aspettato.
Ps. Candidato all'Oscar per i Migliori effetti speciali, questo film ha perso contro "Forrest Gump". Uhm.
Pps. Scopro con sorpresa che il regista Chuck Russell è lo stesso de "Il re scorpione", titolo che ho visto precedentemente a questo per puro caso!
Film 928 - The Mask - Da zero a mito
Film 2044 - The Mask
Box Office: $351.6 milioni
Consigli: Semplicemente un cult. Forse il titolo più iconico della filmografia di Carrey, "The Mask" è uno di quei film che vedi e difficilmente riesci a toglierti dalla testa. Un turbinio di avventure, colori, effetti speciali, sparatorie, balli sfrenati e gag che, tutto assieme, rende questa pellicola un'esperienza piacevolissima oltre che un titolo certamente unico. Piacevole da riscoprire e perfetto per una serata (un po' nostalgica per alcuni) di puro, divertente, intrattenimento.
Parola chiave: Maschera.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 16 ottobre 2014

Film 792 - Oblivion

Avevo comprato il dvd ormai da un paio di mesi. Mancava solo l'occasione giusta per recuperare questo film... Che è arrivata in vacanza, ovviamente! Ultimo film dalla Costa Azzurra.

Film 792: "Oblivion" (2013) di Joseph Kosinski
Visto: dal portatile di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Casualmente ritorna il tema del doppio e della realtà parallela "costruita", un po' sulla falsa riga di "Coraline". Questo "Oblivion", chiaramente, tratta temi assolutamente diversi (essendo un film fantascientifico) ed è assolutamente intrigante da vedere o, come nel mio caso, rivedere.
Ammetto che ancora mi domando come sia possibile che questa pellicola abbia incassato così "poco", addirittura meno di quell'"Edge of Tomorrow - Senza domani" sempre con Tom Cruise che quest'anno ha incassato quasi 100 milioni di dollari in più di questo film (369.2 milioni di dollari incassati, per la precisione). Non che la pellicola di Doug Liman sia terribile, però sicuramente "Oblivion" è migliore.
Innanzitutto una buona trama che riesce a sostenere la suspense abbastanza da rendere il tutto piacevole da vedere. Cosa succede? Come mai Sally sembra nascondere qualcosa? E perché i dreni hanno ucciso quelle capsule con delle persone dentro? Insomma, gli interrogativi ci sono e, anzi, aumentano a partire dal colpo di scena che coinvolge la povera Victoria/Andrea Riseborough.
Trama a parte, gli effetti speciali sono davvero ben fatti, aiutati da un'ottima fotografia e scenografie spesso mozzafiato. Bella la colonna sonora dei francesi M83 che un po' ricorda quel gioiellino che è la colonna sonora di "Tron: Legacy" ad opera dei sempre francesi Daft Punk. Quindi, tutto sommato anche se non un capolavoro, "Oblivion" rimane un ottimo esempio di contemporaneo cinema sci-fi in grado di intrattenere, sbalordire visivamente e ripercorrere tutti i capisaldi narrativi dell'action con un Tom Cruise che più tutto d'un pezzo non si può. Per lui sempre lo stesso ruolo e lui sempre lo stesso. Da 30 anni.
Film 542 e 546 - Oblivion
Box Office: $286,168,572
Consigli: Il patto col diavolo del Sig. Cruise continua ed è tanto prolifico che per l'ennesima volta lo troviamo a confrontarsi con un ruolo da eroe maschio alfa, unico in grado di risolvere il grande mistero del Tet e di combattere il gigantesco nemico in camuffa. Sempre la solita roba, per carità, però Cruise è capace, espressivo e ci crede maledettamente, come è giusto che sia. Se vi piace il genere fantascienza o dare una sbirciata ad un futuro post-apocalittico eccovi serviti per bene, grazie ad effetti speciali efficacissimi e un buon cast (Cruise, Morgan Freeman, Andrea Riseborough, Olga Kurylenko, Nikolaj Coster-Waldau, Melissa Leo) a sostenere una storia carina. Godibile.
Parola chiave: Scavengers.

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Bengi

giovedì 6 ottobre 2011

Film 310 - Monte Carlo

Imbambolato dal mio solito spirito comedy addicted, ho tentato anche questa.

Film 309: "Monte Carlo" (2011) di Thomas Bezucha
Visto: dal computer
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Risaputamente una cazzata, è stata più oscena di quanto pensassi. Cricetino Selena Gomez è "vagamente" incapace all’espressività, quindi il film naviga in un mare difficile (le due spalle Leighton Meester e Katie Cassidy sono insipide) in quanto a recitazione, gag e tempi da commedia.
Più adatto ad una dodicenne ancora rimbambita dal precedente duo Efron-Hudgnes che spera di rivedere in Gomez-Bieber la teen golden couple del momento, questa pellicola risulterà pressoché oscena a un qualunque spettatore dotato di un minimo senso critico.
Non si ride, non c’è nulla di innovativo nella trama, i colpi di fulmine si sprecano, il vero amore non va in vacanza e, anzi, bussa a tutte e tre le porte delle protagoniste.
Non pretendo realismo, creatività e guizzo istrionico, ma quantomeno che il basic della commediola americana scaccia pensieri venga rispettato. E qui non siamo nemmeno al minimo sindacale.
Consigli: Svago senza pensieri non autorizza una totale assenza di contenuti ed impegno. Questa pellicola equivale al nulla spacciato per film. Meglio evitare, davvero.
Parola chiave: Parigi.

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Ric