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lunedì 5 aprile 2021

Film 1980 - Happiest Season

Intro: Un film natalizio... per Pasqua?!
Film 1980: "Happiest Season" (2020) di Clea DuVall
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: carino e sufficientemente piacevole, "Happiest Season" è un buon esempio di titolo per le feste finalmente da un punto di vista LGBTQI+ friendly.
Diciamoci pure la verità, questo film non si inventa proprio nulla a livello narrativo, eppure il solo fatto che si concentri unicamente su una coppia di ragazze innamorate è stato sufficiente a fare di questo sforzo creativo di Clea DuVall un piccolo caso mediatico. E nonostante sia un po' deprimente pensare che nel 2020 possa aver fatto scalpore il fatto che che un film espressamente concepito per il periodo natalizio possa essere incentrato su una coppia di lesbiche, rimane il fatto che, apparentemente, finalmente qualcosa stia cambiando a livello di cultura mainstream. E, diciamocelo pure, è anche bello che per una volta una storia d'amore omosessuale non finisca in tragedia e sia tratta con un tono leggere e volutamente divertente/divertito.
Chapeau a Clea DuVall che costruisce una storia che funziona e riesce a dimostrare che i classici stereotipi delle commedie natalizie possono funzionare a prescindere dall'orientamento sessuale dei protagonisti. Apprezzo, poi, che Kristen Stewart si sia messa in gioco scegliendo una storia che (finalmente) sconfina dai soliti generi cinematografici da lei frequentati. Non sarà un'attrice indimenticabile, ma devo dire che ultimamente la sto rivalutando (anche se, non avendo visto "Charlie's Angels", forse non ho sufficiente materiale su cui basare la mia conversione positiva).
In ogni caso "Happiest Season" è un prodotto riuscito che si lascia guardare con piacere.
Cast: Kristen Stewart, Mackenzie Davis, Alison Brie, Aubrey Plaza, Dan Levy, Mary Holland, Victor Garber, Mary Steenburgen, Ana Gasteyer.
Box Office: $2.1 milioni
Vale o non vale: Forse non il momento migliore per recuperare una pellicola natalizia, in ogni caso "Happiest Season" è un prodotto leggero e piacevole che - senza troppa paranoia rispetto alla tematica omosessuale - mette in scena l'amore di una coppia di ragazze e gli ostali che più o meno ogni coppia deve affrontare (nel mondo delle commedie cinematografiche) quando si tratta di presentare la propria dolce metà alla famiglia di uno dei personaggi protagonisti.
Ci si diverte a sufficienza.
Premi: /
Parola chiave: Paura.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 1 novembre 2019

Film 1669 - Book Club

Intro: 3 premi Oscar e una candidata all'Oscar come protagoniste, un'idea di base simpatica e piccante per una commedia sulla terza età che promette non pochi momenti divertenti e disinvolti... Dovevo assolutamente vederlo!
Film 1669: "Book Club" (2018) di Bill Holderman
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: un inaspettato successo commerciale per una commedia che mette in prima linea quattro magnifiche protagoniste e il loro club del libro, per l'occasione inaspettatamente a tinte osé. A trainare questo "Book Club", infatti, è una trovata molto semplice: cosa succede quando quattro signore completamente diverse tra loro decidono di dedicarsi alla lettura delle avventure erotiche nientemeno che del Sig. Christian Grey?
Il pretesto è simpatico e Keaton, Fonda, Bergen e Steenburgen sono attrici meravigliose in grado di valorizzare la pellicola che, di per sé, è meno riuscita di quanto non mi sarei aspettato; in generale, comunque, il film funziona abbastanza bene e consegna al suo pubblico un prodotto divertente e, per una volta, incentrato su un gruppo di protagoniste tutto femminile e over 60, il tutto per un risultato finale non esilarante, ma in ogni caso piacevole.
Cast: Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen, Mary Steenburgen, Craig T. Nelson, Andy García, Don Johnson, Ed Begley Jr., Richard Dreyfuss, Alicia Silverstone.
Box Office: $104.4 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un titolo che vale principalmente per il grande cast che porta sul grande schermo, un gruppo di attori che si mette in gioco e aggiunge valore al prodotto finale. Il pretesto comico è intrigante e parrebbe promettere scintille, anche se in realtà il film risulta meno brillante di quanto non appaia dal trailer. Detto questo, un prodotto simpatico e fresco che ricorda, ancora una volta, che la vita dopo i 60 anni continua.
Premi: /
Parola chiave: "Fifty Shades of Grey".

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 21 luglio 2019

Film 1631 - The Help

Intro: Lo potrei rivedere anche 1000, non mi stanco mai.
Film 1631: "The Help" (2011) di Tate Taylor
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: ho già espresso milioni di altre volte quanto mi piaccia questa pellicola e per quali motivi. Quindi, questa volta, qualche curiosità.
Delle cinque protagoniste principali - Stone, Davis, Spencer, Chastain e Janney - quattro hanno vinto l'Oscar per o dopo questa pellicola. Ad oggi solo la Chastain (che ha all'attivo 2 nomination agli Academy Awards e una vittoria ai Golden Globes) rimane senza statuetta;
Stone e Davis hanno vinto l'Oscar lo stesso anno, rispettivamente come Miglior attrice protagonista per "La La Land" e Miglior attrice non protagonista per "Fences" all'89esima edizione degli Academy Awards. L'anno successivo Janney ha vinto come Miglior attrice non protagonista per il film "I, Tonya";
sempre in riferimento agli Oscar, Davis e Spencer al momento sono le due attrici di colore con il maggior numero di nomination all'attivo (3). Spencer, inoltre è stata la prima attrice di colore a riceve a) due candidature consecutive (2017-18) e b) due nomination dopo aver già vinto una volta.
Film 386 - The Help
Film 395 - The Help
Film 526 - The Help
Film 1631 - The Help
Cast: Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer, Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain, Allison Janney, Ahna O'Reilly, Sissy Spacek, Chris Lowell, Mike Vogel, Cicely Tyson, Anna Camp, Mary Steenburgen, Leslie Jordan, David Oyelowo.
Box Office: $216.6 milioni
Vale o non vale: Cast perfetto, storia magari non perfetta ma in grado di colpire nel segno, un risultato finale ben riuscito. Per me sempre un gran film.
Premi: Candidato a 4 premi Oscar per Miglior film, attrice protagonista (Davis) e attrice non protagonista (Chastain) ha vinto quello per la Miglior attrice non protagonista (Spencer). 5 nomination ai Golden Globes e ai BAFTA, tra cui Miglior film, e vittoria per la Spencer ad entrambe le premiazioni.
Parola chiave: Libro.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 7 gennaio 2017

Film 1275 - The One I Love

Mi ha incuriosito la locandina, della quale non riuscivo a decifrare il senso. Così quando Netflix ha messo a disposizione il film, ho voluto dargli una possibilità.

Film 1275: "The One I Love" (2014) di Charlie McDowell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un film fatto di due protagonisti e praticamente un unico set per un risultato finale che testa la pazienza dello spettatore e gli regala qualche scherzetto della mente che è anche un bel gioco delle coppie.
Tutto sommato, per quanto non lo rivedrei, è stato un esperimento non male da seguire che, per certi versi, mi ha ricordato la solitudine in termini di cast di "Sleuth - Gli insospettabili" e per quanto riguarda la storia una certa dose di contorta macchinazione alla "Black Mirror". Dunque, più che un film esercizio per lo sceneggiatore: cosa accadrebbe a una coppia in crisi che, mandata in "esilio" presso un cottage in campagna, si ritrovasse a doversi confrontare con i propri doppi che vivono nell'adiacente casa per gli ospiti? E le copie di sé fossero, neanche a dirlo, più interessanti, sexy e stimolanti?
Le domande che troveranno risposta sono molte e certamente la trama non si risparmia dall'affrontare tutta una serie di possibilità così da diversificare e rendere più ricca una storia altrimenti esaurita nella stessa idea di partenza; inoltre è ovvio che ci sia un piccolo mistero che troverà spiegazione nel finale il quale, tra l'altro, non mancherà di un ultimo colpo di scena scontato, ma sufficientemente "maligno" da risultare piacevole.
Inutile dire, infine, che molto, se non l'intero merito va alla coppia di attori - Mark Duplass ed Elisabeth Moss - entrambi piuttosto bravi a rendere due versioni dello stesso personaggio e ai quali va il merito di supportare tutta questa cerebrale operazione. Con due attori privi di talento o ispirazione il risultato finale sarebbe stato una noia intollerabile.
"The One I Love" è un film che non è un film e sarebbe forse più interessante sperimentarne una versione teatrale. In ogni caso è, in un certo senso, un'esperienza che ha il pregio di rimanere impressa.
Cast: Mark Duplass, Elisabeth Moss, Ted Danson, Mary Steenburgen.
Box Office: $583,264
Consigli: Sicuramente non è un titolo per tutti i giorni, né per tutti i gusti. Richiede una certa pazienza e fiducia in una trama che prevede tre soli personaggi (dei quali uno ha una sola scena), una sola location e tutta una serie di stramberie tra il paradossale e il fantascientifico mixato a un deragliamento amoroso cui siamo ampiamente abituati. Di fatto si tratta di un film strano e non così semplice da collare, il che a mio avviso lo rende un buon candidato a una serata alternativa, fatta di "come sarebbe se..." e "cosa accadrebbe se..." e che non preveda i classici diktat delle produzioni mainstream. Diciamo una sorta di "Sliding Doors" casalingo che prende una piega paranormale.
Parola chiave: Bacon.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 23 dicembre 2014

Film 839 - Ricatto d'amore

Sempre in cerca della distrazione perfetta, ci siamo ricordati dell'esistenza di questa pellicola.

Film 839: "Ricatto d'amore" (2009) di Anne Fletcher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Visto la prima volta qualche anno fa, "The Proposal" mi aveva lasciato un ricordo piacevole.
Commedia romanticissima con la regina del genere Sandra Bullock, questo film è un buon esempio di come si possa far sorridere e passare un paio d'ore spensierate senza per forza dover intraprendere la strada della volgarità. Certo, non è un campione di originalità, comunque il risultato finale è certamente migliore di molti altri. Al fianco della Bullock - americana che qui interpreta una canadese con visto in scadenza - troviamo Ryan Reynolds - che qui interpreta la scappatoia americana, ma nella realtà è canadese -, entrambi in splendida forma e con buona dose di alchimia. Completano il cast Denis O'Hare, incaricato di verificare la veridicità della relazione romantica tra i due, e la famiglia di lui che vive in Alaska (Mary Steenburgen, Craig T. Nelson e una strepitosa Betty White, a quanto pare inossidabile oltre che indistruttibile, capace da sola di rubare la scena); completa il cast Malin Akerman, francamente un po' inutile.
Tra bei paesaggi, tenute da sogno, cliché di un romanticismo che sorprende pian piano e una serie di gag molto spesso ben riuscite, la storia procede verso l'happy ending doveroso e, diciamocelo, anche bello da vedere. I nostri due protagonisti, nonostante la differenza di età, sono piuttosto belli insieme e a noi che guardiamo non resta che benedire questa unione creata ad hoc per il grande schermo.
Film 350 - Ricatto d'amore
Box Office: $317.4 milioni
Consigli: Successone commerciale con annessa (perfino!) nomination ai Golden Globe per una Sandra Bullock che, però, trionferà nella categoria drammatica per "The Blind Side" (+ Oscar), questo "Ricatto d'amore" è un film tranquillo e piacevole da guardare, senza pretese, con la giusta dose di patino ed episodi divertenti. Betty White spicca per simpatia, l'Alaska per bellezza.
Si può vedere con estrema facilità, soprattutto in questo periodo di feste in cui quello che si cerca è certamente il riposo (anche della mente).
Parola chiave: Matrimonio.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 30 aprile 2014

Film 704 - Last Vegas

Altro film "da aereo". Cominciato sul volo di andata verso New York, l'ho finito su quello di ritorno

Film 704: "Last Vegas" (2013) di Jon Turteltaub
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non 1. Non 2. Non 3. Non 4, ma ben 5 (!) premi Oscar in questa commedia sulla terza età e i diversi modi di vederla e affrontarla. Ovvero come attirare il pubblico aficionado con nomi del calibro di Robert De Niro, Michael Douglas, Morgan Freeman, Kevin Kline e, unica presenza femminile rilevante, un'affascinantemente rifatta Mary Steenburgen. Questo è "Last Vegas" e non molto di più.
I quattro 'gal pal' che un po' si vogliono bene, un po' si odiano, un po' ricordano i bei vecchi tempi, un po' festeggiano e un po' corteggiano sono simpatici e abbastanza autoironici, anche se è evidente che la simpatia puramente cinematografica nella realtà tramuterebbe solamente in grande tristezza. Chi, infatti, non si sentirebbe leggermente a disagio nel trovare 4 anzianotti che - cito così, un po' alla rinfusa - vogliono rimorchiare giovani all'addio al nubilato, ballano in discoteca, si ubriacano di cocktail, danno party a cui sono invitati solo under 35? Insomma, è tutto accettabile solo in questa cornice di fiction. Allargando un pelo lo sguardo, poi, ci si accorge che la trama ha molti titoli "ispiratori", come per esempio "Una notte da leoni 2" o anche "Notte brava a Las Vegas".
In generale, comunque, questa pellicola è un prodotto di facilissimo consumo, perfetto su una tratta internazionale di un volo qualunque, estremamente facile da interrompere e rimprendere per un qualunque motivo legato al volo, senza alcun pericolo né di perdere qualche parte della storia, né qualche dialogo fondamentale.
Lo si può gradire perché il cast è oggettivamente pazzesco e perché, qualche volta, è piacevole anche sedersi, spegnere il cervello e lasciarsi raccontare una bella favoletta.
Box Office: $134,059,282
Consigli: Film divertente e innoquo, perfetto per passare del tempo spensierato o una serata tra amici. Il cast salva una trama quasi inesistente e, nonostante il botox qua e là, Mary Steenburgen rimane una donna particolarmente affascinante (canta perfino un paio di canzoni della colonna sonora).
Parola chiave: Matrimonio.

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Bengi

giovedì 16 febbraio 2012

Film 365 - Tutti insieme inevitabilmente

Finalmente ci sono: 365° film, anche se spalmato su ormai più di 3 anni di visioni e recensioni ininterrotte. Doveva essere un film al giorno e, di conseguenza, una recensione, ma la vita impone altri ritmi.
Film più brutto per celebrare il traguardo non lo potevo trovare...


Film 365: "Tutti insieme inevitabilmente" (2008) di Seth Gordon
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Uno dei più brutti film sul Natale che io abbia mai visto, una delle recenti commedie USA più insignificanti e volgari. Stranamente un cast di tutto rispetto, tra cui 5 premi Oscar!,(Vince Vaughn, Reese Witherspoon, Robert Duvall, Sissy Spacek, Jon Voight, Jon Favreau, Kristin Chenoweth, Mary Steenburgen) si presta al gioco di una pellicola di bassissimo livello e pressoché alcun divertimento. Non si ride e non ci si diverte e, anzi, si rimane piuttosto perplessi per la piega sbroccata che la trama prende man mano che la storia progradisce.
Nessuno dei due attori protagonisti mi sta simpatico, ma partivo decisamente ben disposto nei confronti di questo “Four Christmases” che tanto aveva guadagnato sul mercato americano (più di 120milioni di $ di incasso, per un totale di 163,733,697$ in tutto il mondo). E, invece, non solo delusione ma profondo disgusto per un film veramente brutto e inutile.

Consigli: Assolutamente lasciar perdere.
Parola chiave: Famiglia.

Trailer

Ric

lunedì 2 gennaio 2012

Film 350 - Ricatto d'amore

Per la spensieratezza prenatalizia della cena del martedì.


Film 350: "Ricatto d'amore" (2009) di Anne Fletcher
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Marco, Diego, Enrico, Andrea
Pensieri: In effetti questa è una pellicola perfetta per passare del tempo con gli amici. Si ride, è piacevole, romantica quanto basta, ma riadattata ai giorni nostri.
Buona la chimica tra Reynolds e Bullock e decisamente spumeggiante la performance dell'arzilla Betty White che, alla soglia dei 90 anni, si presta ancora a sketch e battutacce come non farebbe una ventenne. La classe non è acqua.
L'idea di lei che è capo di lui e lo obbliga a sposarla per non perdere il visto e acquistare la cittadinanza americana è carina e, bisogna ammetterlo, nel film è sfruttata abbastanza bene. Niente di mai visto, per carità, però il risultato finale è un mix ben amalgamato di commedia degli equivoci e romanticherie chick-flick che lasciano un sorriso alla fine della visione. Tra l'altro è curioso che, nella realtà, sia vero il contrario: la Bullock è americana e Reynolds canadese.
Insomma, l'amore non tarderà ad arrivare, incorniciato da fantastici paesaggi, case da sogno e una tanto chiacchierata scena di nudo che non è poi così sconvolgente.
Ps. Ottimo box office: $317,375,031 incassati nel mondo.
Consigli: Spensierato, divertente e, inevitabilmente, romantico. Per chi ama il genere commedia americana è uno dei titoli recenti più validi.
Parola chiave: Cittadinanza.

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Ric

mercoledì 24 febbraio 2010

Film 80 - Che fine hanno fatto i Morgan?

Questo film lo volevo vedere quando lo avevo scoperto consultando IMDb americano! Una commedia con la divina dello stile e dello shopping non può che essere un piacere per il mio dopo giornata lavorativa!


Film 80: "Che fine hanno fatto i Morgan?" (2009) di Marc Lawrence
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Cavoli, ormai neanche Sarah Jessica è più una di cui potersi fidare. Siamo arrivati al punto di non ritorno, SJ?! Intendo proprio quel punto, quando pur di stare al cinema fai dei film cagata e te ne freghi a gogo della tua Carrie-ra un tempo così ben costruita. Non c'è più religione, se il tuo dio della moda si perde tra Hugh Grant e i cappelli da cow-boy... Non per girare il coltello nella piaga, ma gli ultimi film di SJ al cinema sono stati ("Sex and the City" a parte): "La neve nel cuore" (orrendo per non dire osceno), "A casa con i suoi" (scontato come la mosca sulla cacca) e questo. Non ci siamo, eh...
Ora, io le commedie americane le ADORO, ma questa NO. A) Non fa ridere; B) non ha protagonisti appetitosi e affiatati; C) è di una banalità sconfortante.
Se sull'opzione "C" sono abituato a soprassedere, mi spiace ma sulle altre non si può proprio. Ma che diavolo è successo a SJ, al suo viso, ai suoi capelli, alle sue labbra, al suo naso, ai suoi zigomi...? Bella non lo è mai stata, ma sistemata per bene faceva la sua figura. Qui è cessa da far paura alla befana! Ma si può, Carrie?! E poi: ma scegliere una sceneggiatura che abbia almeno un vago ritmo, del brio, delle trovate divertenti?
Lo spunto c'era: coppia separata prossima al divorzio assiste ad un omicidio ed è costretta ad entrare nel programma protezione testimoni. Poi però prende la piega noiosa e prevedibile, tanto prevedibile che è la stessa trama che se lo ripete da sola!!! Quando la polizia annuncia di doverli trasferire in un luogo meno pericoloso per farli stare lontani dal killer, SJ dice: "Non ci mettere mica in una cittadina imbucata dell'America desertica?" (leggi: è troppo prevedibile, porca miseria! Troppo già stravisto!!!). E dove finiscono? A Ray, cittadina del non-so-dove che ha addirittura un medico solo. Top, Allora ditevelo da soli che siete prevedibili, ma ditelo prima che un poveretto si spenda 8 euro di biglietto... Io, fortuna!, vivo di pane e streaming, quindi ringrazio il dio minore che lo ha creato.
In ogni caso non perdo neanche tempo parlando di quanto rigido e imbalsamato sia quella mummia di Hugh Grant, perchè penso sia evidente per chiunque.
Concludo con un appello a Sarah Jessica Carrie: ti prego, ti supplico, leggi i copioni prima di accettare! Hai 4 Golden Globes a casa, cazzo, datti un tono!!! Ps. La trama mi ha ricordato moltissimo quella del film "In ricchezza e in povertà", film del '97 con Tim Allen e Kirstie Alley che si fingono amish per sfuggire alle loro sventure.
Consigli: Guardare con cautela: annoia...
Parola chiave: Deserto.



#HollywoodCiak
Bengi