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mercoledì 18 dicembre 2019

Film 1692 - She's Out of My League

Intro: Alla ricerca di una pellicola spensierata per una serata di relax sul divano.
Film 1692: "She's Out of My League" (2018) di Jim Field Smith
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Howie
In sintesi: stupidino e semplice semplice, però mi ha fatto (di nuovo) ridere.
Film 127 - Lei è troppo per me
Film 1692 - She's Out of My League
Cast: Jay Baruchel, Alice Eve, Mike Vogel, T.J. Miller, Nate Torrence, Krysten Ritter, Geoff Stults, Lindsay Sloane.
Box Office: $49.8 milioni
Vale o non vale: Certo non un capolavoro, ma fa il suo dovere se si cerca un prodotto semplice che faccia divertire.
Premi: /
Parola chiave: Relationship.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 aprile 2018

Film 1487 - We're the Millers

Intro: Cerchiamo di diversificare l’offerta cinematografica pescando dal nostro catalogo ogni volta qualcosa che appartenga a generi differenti. Quindi, per svagarci un pochino dopo le fatiche shakespeariane, abbiamo puntato su questo film, facendo bene.
Film 1487: "We're the Millers" (2013) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: l’avevo visto in italiano e mi aveva divertito, l’ho visto in inglese e mi ha fatto morire dal ridere. E’ una storia assolutamente scema e leggera, eppure è tutto quel che serve per stendere lo spettatore con una serie di trovate imbarazzanti e divertenti;
il cast è perfettamente assortito e giustamente eterogeneo. Ho apprezzato il passaggio a protagonista dell’altrimenti più spesso spalla Jason Sudeikis che, insieme a Jennifer Aniston, fa magnifica coppia. A completare il quadro una Emma Roberts a dir poco scoglionata e un Will Poulter che ruba spesso la scena agli altri protagonisti grazie al suo infantile, goffo e un po’ scemo personaggio. Nell’insieme i Miller funzionano alla grande e non a caso è previsto un sequel visto il grande successo ottenuto da questo primo film.
Film 593 - Come ti spaccio la famiglia
Cast: Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Emma Roberts, Nick Offerman, Kathryn Hahn, Will Poulter, Ed Helms.
Box Office: $270 milioni
Vale o non vale: ovviamente parliamo di un prodotto facile facile, perfetto per una serata spensierata che non prevede molti neuroni accesi. Eppure si tratta davvero di una storia divertente che non manca di proporre numerosissimi episodi esilaranti.
Premi: /
Parola chiave: Famiglia.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 2 aprile 2014

Film 689 - Come tu mi vuoi

Luigi ha molto insistito per farmelo vedere...

Film 689: "Come tu mi vuoi" (2007) di Volfango De Biasi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Premesso che trovo Nicolas Vaporidis insopportabile, devo dire, comunque, che questa pellicola è andata un po' oltre le mie bassissime aspettative, specialmente nella prima parte.
Diciamo che, volendo vedere qualcosa di buono, lo sforzo fatto per smascherare - seppure in toni da commedia - le debolezze della società contemporanea riesce inizialmente nel suo intento, ovvero colpire nel segno suscitando una certa ilarità. La Capotondi in questo è piuttosto funzionale, sia perché si presta ad un trucco e parrucco mortificante, sia perché riesce anche a risultare credibile la maggior parte del tempo. Quindi, per quanto riguarda la leggerissima critica sociale legata ai soliti temi dell'apparenza, dell'esclusione sociale e della bellezza come unico requisito di popolarità, la trama fila e funziona. Ci si perde, però, su altri punti.
Innanzitutto la "discesa agli inferi" di Giada/Capotondi prende una piega troppo banale e semplificata, con il culmine del ridicolo al momento della trasformazione grazie all'artista visionario del rifacimento del look. Uno stylist imbarazzante e imbarazzato (per le ragioni che seguono). Poi, assolutamente da non sottovalutare, la qualità della recitazione che, per la maggior parte dei personaggi-spalla è imbarazzante. Fiamma/Giulia Steigerwalt è la peggiore di tutti, incapace di riprodurre il ruolo della snob annoiata dalla vita perché, di fatto, incapace anche solo di parlare con disinvoltura. Anche Vaporidis, comunque, non è di certo da premio Oscar.
Altra nota dolente sta nei costumi e nelle capigliature che, per un film che basa tutta la sua essenza sul divario tra sciattezza e bellezza, non è certo un aspetto trascurabile. Sempre Vaporidis per il suo Riccardo è costretto a sfoggiare una chioma di capelli mortificante, oltre che dei vestiti di scena scappati da un mercatino dei cinesi (senza voler offendere i cinesi)... Non mi è chiara la scelta di stile che si è tentato di suggerire per il personaggio, teoricamente di famiglia ricca e raffinata e, quindi, si suppone in grado di distinguere una camicia di Yves Saint Laurent da quella di Tony Manero. Vero orrore.
Insomma, in generale lo spunto può anche essere carino e a tratti interessante, anche se viene gestito malamente, soffocandolo in favore della strada sicura tra buattute facili, amori assoluti, consigli di stile imbarazzanti e una rivalsa universitaria che implica il totale cambiamento dell'attitudine del protagonista maschile. Insomma, ci si poteva impegnare di più...
Box Office: €2,179,363 (esordio al botteghino italiano)
Consigli: La recitazione non è il massimo e i costumi sono terribili. La Capotondi funziona quasi sempre e, nel ritrovare il compagno di set di "Notte prima degli esami", spicca rispetto a Vaporidis. Nell'insieme è la classica commedia all'italiana per adolescenti che, questa volta, ruba l'idea alla commedia americana al vetriolo "Mean Girls". Per passare il tempo e spegnere il cervello va benissimo.
Parola chiave: Aspetto esteriore.

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Bengi

mercoledì 11 dicembre 2013

Film 633 - Stai lontana da me

Si torna al cinema con la 3, questa volta per un prodotto italiano che promette qualche risata.

Film 633: "Stai lontana da me" (2013) di Alessio Maria Federici
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Che ci fosse la possibilità il film si ispirasse al francese "La Chance de ma Vie" (in italiano "Per sfortuna che ci sei") l'avevo intuito. Che avessero solo fotocopiato la sceneggitura, cambiato i nomi e la location in cui ambientare il tutto, invece, non lo avevo nemmeno preso in considerazione.
Proprio come "Benvenuti al Sud" è identico al film che lo ha ispirato "Giù al nord", anche in questo caso la totale mancanza di idee del cinema italiano ha finito per riutilizzare la trama semplice ma divertente di un'altra pellicola per non faticare a produrne una decente propria. Qui, però, il caso differisce per un aspetto macroscopico: "Stai lontana da me" è un film orrendo.
Come è evidente dal fatto che tutto è trasposto in questo remake con millimetrica precisione copiativa, l'idea che sta alla base del progetto (ovvero lui che è solo perché porta una sfiga nera alle ragazze con cui si fidanza) è divertente e lascia sperare in qualcosa di ironico, seppur copiato. La realtà è invece differente perché A) Brignano è incapace a recitare, far ridere e, peggio, tentare un approccio drammatico; B) Ambra, checché ne dicano, non sarà mai un'attrice; C) questa pellicola non ha ritmo. Riguardo quest'ultimo punto in particolare, va aggiunto poi che chi ha già visto il film da cui è tratto è costantemente in grado di prevedere qualunque avvenimento che la trama starà per raccontare. Quindi addio anche all'effetto sorpresa. Continuiamo.
La coppia Brignano-Angiolini non solo è male assortita, ma nemmeno troppo credibile. E' vero che il personaggio di lei dimostra di non avere alcun senso del gusto già attraverso la figura del fidanzato e del guardaroba che è un pugno nell'occhio continuo, ma mi riesce davvero difficile credere che Jacopo, nella forma di Enrico Brignano dotato di sopracciglia demoniache, sia anche solo un candidato appetibile agli occhi di una ragazza come Sara/Ambra (o di ogni altra ragazza la cui vista sia funzionante). Non è, comunque, solo un fatto estetico. Jacopo è un'ameba impacciata e noiosa, ridicolo quando punta i piedi e imbarazzante quanto tenta l'approccio romantico. Definirlo pasticcione è fargli un complimento. E non sto nemmeno prendendo in considerazione il fattore jella-per-tutte.
La scontatezza e la superficialità che caratterizzano questo prodotto su tutti i fronti va ben oltre il consentito ad una commedia - seppur nostrana - dei nostri giorni, anche se copiata! Chiunque compaia sullo schermo è una macchietta e i temi portanti del racconto sono - udite udite! - l'amore vero e che lavorare sodo prima o poi premia sempre! Per non dire, poi, che i 'cattivi' finiranno per essere smascherati...
Insomma, è evidente che il carattere innovativo di questo remake fotocopia stia solo nel fatto di aver gentilmente concesso la paternità dell'opera ai creatori di "La Chance de ma Vie", evitando un silenzio che avrebbe altrimenti destato sospetti (in quanti film sulla sfiga compare una cicogna, per esempio?). Il risultato italiano, però, è imbarazzante - e non è che l'originale fosse esattamente un capolavoro, intendiamoci -, scontato e di una banalità che mi ha colpito. La contestualizzazione finto-intellettualoide sia di Jacopo che di Sara passa solo attraverso il loro guardaroba nerd, quella che dovrebbe essere la Miranda Priestly italiana è una volgarissima imitazione inconsistente interpretata da un paio di labbra di Anna Galiena e il risultato finale riesce ad essere stucchevole e insopportabile. Brutto e insignificante, manca il perché. Ovvero: perché si è decisi di portarlo sullo schermo.
Ma sì, lo so, lo so. I soldi (al momento l'incasso ammonta a € 3.920.955).
Consigli: Meglio guardare l'originale da cui è tratto. L'idea che sta alla base della storia è anche carina, ma qui viene resa becera e sciocca. Ok che è un film senza pretese, ma non dargli nemmeno la chance di avere una ragione per esistere è grave. Brutto e inutile.
Parola chiave: Iella.

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Bengi

lunedì 5 luglio 2010

Film 127 - Lei è troppo per me

Commedia commedia commedia! Non ne ho mai abbastanza!


Film 127: "Lei è troppo per me" (2010) di Jim Field Smith
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Commedia americana leggera leggera, calca moltissimo l'onda del fortunato "40 anni vergine" di qualche anno fa, riproponendo l'archetipo dello sfigato medio classico, riadattandolo un po' per l'occasione. Se il risultato finale poteva decisamente deludere, questo "Lei è troppo per me" invece è carino, fa ridere, intenerisce per la faccia da cucciolone del protagonista.
Fratello antipatico, famiglia che non lo incoraggia, Kirk/Jay Baruchel ha solo una manciata di amici e una ex di cui crede di essere innamorato. Una volta capito che era solo per mancanza di alternative, la vita del nostro povero 'eroe' comincia davvero a cambiare. Il motivo? Le attenzioni della biondina più apprezzata della zona...
Insomma, un po' "La ragazza della porta accanto", un po' "Juno" (ma solo perchè Kirk ricorda il tontolone Paulie Bleeker, fidanzatino della decisamente più furba Juno), questa pellicola a tratti surreale calibra bene i momenti per ridere e quelli sdolcinati; è un'ottima combinazione di comedy e romance e non annoia davvero mai. Sarà che gli attori sconosciuti non fanno pensare a quanto siano pochi gli attori che davvero si sanno 'riciclare', sarà che l'ottimismo non fa mai male e che le storie impossibili piacciono sempre (e non si sa perchè), ma alla fine il giudizio per questo film-scaccia-pensieri è decisamente positivo!
Film 127 - Lei è troppo per me
Film 1692 - She's Out of My League
Consigli: Guardatelo in coppia, in gruppo! Al cinema, forse, no, ma a casa è un'ottima compagnia per una serata tranquilla!
Parola chiave: Aeroporto.


#HollywoodCiak
Bengi