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venerdì 9 settembre 2016

Film 1208 - Hello, My Name Is Doris

Avevo già provato a cercarlo in internet, ma non avevo trovato nulla. Poi un giorno, per caso, lo streaming mi ha fatto questo bel regalo!

Film 1208: "Hello, My Name Is Doris" (2015) di Michael Showalter
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il titolo è tremendo, ma il film tutto sommato non è male. Certo, praticamente il merito va alla magnifica protagonista Sally Field, ma questo poco importa perché quando c'è lei, tutto è più magico!
Non so come faccia l'attrice a riciclarsi, riadattarsi, rinnovarsi continuamente e con tale disinvoltura. Alla non trascurabile età di 69 anni, la Field appare qui in abiti coloratissimi e succinti - che dovrebbero insegnare a Desigual una bella lezione di stile - e, tra tutte le fragilità e l'infantile predisposizione del suo personaggio, sembra una ragazzina! Certo il trucco farà il suo sporco dovere, ma è innegabile che la donna possieda un'aura personale di costante giovinezza e freschezza veramente poco comune.
Perfetta, quindi, per il ruolo di Doris, zitella moderna che sembra sempre mal collocata all'interno del mondo in cui vive: abiti appariscenti (pur rigorosamente aderenti ad uno stile personalissimo) e acconciature retrò, nessun uomo nella sua vita da almeno un trentennio e vita passata ad accudire la madre, l'ossessione per l'accumulo di oggeti, un lavoro derivato dalla fusione della sua società società e una totale inesperienza nei confronti dei social media.
In questo quadro si inserisce la nuova ossessione di Doris per il giovanissimo collega John (Max Greenfield), l'unico di tutto l'ufficio a dare una chance alla donna, il che verrà immancabilmente da lei mal interpretato. Man mano che il tempo passa i due entrano sempre più in confidenza e, dove da una parte questo sembra confermare sentori di un amore appena sbocciato, dall'altra sono le basi di una piacevole, inusuale amicizia. Inutile dire che le cose si complicheranno.
Come si diceva prima, dunque, "Hello, My Name Is Doris" vive dell'interpretazione della sua attrice principale. In una storia che presenta snodi narrativi così usuali, sarebbe stato facile perdere di vista la pellicola di Showalter, non fosse stato per la presenza della Field. A lei il merito di caratterizzare un prodotto altrimenti standard nel panorama delle produzioni indipendenti grazie a un talento veramente istrionico e un lavoro sul personaggio che merita l'attenzione che i media e la critica le hanno riservato. In definitiva, quindi, è Sally Field che salva Doris e noi spettatori non possiamo che esserle grati.
Cast: Sally Field, Max Greenfield, Beth Behrs, Wendi McLendon-Covey, Stephen Root, Elizabeth Reaser, Natasha Lyonne, Tyne Daly, Rebecca Wisocky, Rich Sommer.
Box Office: $14.6 milioni
Consigli: Bizzarro, talvolta simpatico e non di rado triste, "Hello, My Name Is Doris" è un film sufficientemente piacevole da valere la visione. Sally Field fa tutto il lavoro e anche quando la trama le impone di comportarsi da sedicenne ormonale, l'attrice trova il modo di cucire l'incoerenza all'anima del suo personaggio. Un lavoro non da poco che da solo rende interessante questo "Hello, My Name Is Doris". Poi sì, un tantino di originalità in più sarebbe stata gradita - nello specifico quel tipo di originalità che non si esprima attraverso stramberie comportamentali -, ma nel complesso non ci si pente di aver dato una chance a questa pellicola.
Parola chiave: Solitudine.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 20 gennaio 2016

Film 1077 - The Big Short

Al cinema in Lussemburgo ho visto il mio primo film del 2016!
Film 1077: "The Big Short" (2015) di Adam McKay
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Glo, D.
Pensieri: Un film sulla crisi del mercato immobiliare USA prima che scoppi la bolla speculativa dei mutui subprime... visto tutto in inglese? Ebbene sì, anche io mi sto dando da fare quest'anno.
Inaspettatamente spassoso, molto, molto tecnico - grazie esame di economia all'università! -, ben girato, di grande intrattenimento e con un cast pazzesco, "The Big Short" è stata un'altra delle belle sorprese che mi ha riservato questa stagione. Non la migliore, anche se ammetto che rivederlo in italiano è tra i miei prossimi progetti, più che altro per integrare quelle parti troppo specifiche che mi sono perso (i sottotitoli erano in francese).
In generale devo dire che trovo assolutamente meritate le varie nomination per Christian Bale e, francamente, mi sarei aspettato la candidatura all'Oscar anche per Steve Carell, qui irresistibile. I toni dinamici, l'atmosfera spesso giocosa, il cast pazzesco, i personaggi fuori dal comune e, soprattutto, gli intermezzi esplicativi in cui compaiono vip random (Margot Robbie, Selena Gomez, Richard Thaler, Anthony Bourdain) a spiegare i concetti chiave e più difficili della storia, offrono un'immagine estremamente patinata di una vicenda che, invece, non ha avuto alcuna connotazione positiva. Certamente la scelta di rendere questa pellicola così frizzante aiuta il pubblico, che per la maggior parte non avrà familiarità con le terminologie specifiche, a sopravvivere all'universo economico-finanziario altrimenti inaffrontabile per noia e incomprensibilità (Oliver Stone, mi senti?).
Dunque un ottimo risultato che mi ha lasciato davvero soddisfatto. E, ammetto, che non me lo sarei proprio aspettato.
Ps. 5 candidature all'Oscar e ai BAFTA, 4 ai Golden Globes, tra cui Miglior film, regia e sceneggiatura.
Cast: Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, Hamish Linklater, Rafe Spall, Jeremy Strong, John Magaro, Finn Wittrock, Karen Gillan, Max Greenfield, Billy Magnussen, Margot Robbie, Selena Gomez, Richard Thaler, Anthony Bourdain.
Box Office: $69.8 milioni (ad oggi)
Consigli: Una vera sorpresa in positivo. Estremamente tecnico, eppure per nulla noioso, questo film riesce bene a intrattenere pur non evitando le questioni spinose della vicenda. Anzi, passo dopo passo racconta con coscienza gli snodi di una vicenda partciolarmente delicata, ovvera la storia di chi, sulla disperazione altrui, è riuscito a fare una montagna di soldi. L'argomento è estremamente controverso, riguarda una ferita evidentemente ancora aperta, ma credo valga la pena di dare una chance a questo titolo, in grado di spiegare molto chiaramente le dinamiche che si sono susseguite e hanno portato all'effettivo scoppio della bolla speculativa. Di sicuro aiuta a farsi un'idea più concreta su quello che è successo e anche solo per questo può valere la pena vedere questo film.
Parola chiave: Mercato immobiliare.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 20 novembre 2014

Film 820 - They Came Together

Insomma, c'era Amy Poehler... non potevamo mica perdercelo!

Film 820: "They Came Together" (2014) di David Dobkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Commedia surreale che prende in giro il genere delle pellicole romantiche (o commedie romantiche), questo "They Came Together" più che un film mi è sembrato un esperimento. Ovvero: cosa succederebbe se la storia romantica di una coppia fosse letteralmente raccontata attraverso i più abusati cliché dei prodotti cinematografici di genere romantico?
Avete presente, per esempio, quando la protagonista capisce che il suo innamorato è "quello giusto" perché è l'unico a riuscire ad identificare quel minuscolo particolare, un dettaglio, di cui solo lei è a conoscenza e il resto del mondo non riesce a percepire? Oppure cosa succederebbe per davvero se, la prima, si tornasse a casa travolti dalla passione e non appena varcata la soglia dell'appartamento, accecati dal desiderio, si cominciasse a fare sesso selvaggio per la casa ignorando qualsiasi cosa che ci sta intorno di fatto devastando casa?
Insomma, ecco perché questo titolo, più che una vera e propria storia, mi è sembrato un tentativo: di ridicolizzare e prendere in giro, sì, ma anche di de-romanticizzare certi atteggiamenti, certe pratiche e credenze che, in decenni di prodotti romantici mainstream, siamo soliti considerare non solo come plausibili, ma talvolta anche auspicabili. Ecco, allora, che con un atteggiamento del tutto dissacrante questo film corre in aiuto della realtà, finendo però per distorceva lui stesso. Infatti il risultato finale, che è assolutamente godibile e strappa più di una risata, finisce comunque per enfatizzare ed esasperare situazioni esasperate per definizione, imponendo un nuovo vocabolario per la commedia romantica che qui ha il sapore della satira.
E', però, proprio questo approccio relativamente innovativo il punto debole al contempo della storia. Dal momento in cui si capisce che la trama si compone degli elementi più bizzarri delle vicende di decine di altre pellicole (come "C'è posta per te" o un qualsiasi film con Meg Ryan) lo spettatore non percepisce più il racconto come desiderio dello sceneggiatore di raccontare, ma come semplice atto di provocatorio scherno nei confronti di tutti quei titoli che negli anni gli studios ci hanno propinato. Quindi, per farla breve, "They Came Together" è carino, ma quando ripenso a quello che ho visto fatico nella mia mente a categorizzarlo come film. Ripeto, mi sembra più un esperimento, più un desiderio di dimostrare quanto assurde siano certe messe in scene "da film" rispetto a ciò che accade nella vita vera.
Ps. Per inciso qui Joel/Paul Rudd capisce subito qual è quel particolare che solo Molly/Amy Poehler sa di aver cambiato...


Box Office: /
Consigli: Un ottimo cast (Rudd, Poehler, Cobie Smulders, Christopher Meloni, Max Greenfield, Bill Hader, Ellie Kemper, Jason Mantzoukas, Melanie Lynskey, Ed Helms, Jack McBrayer) per una pellicola che è una scusa per prendere in giro tutte quelle favole romantiche che il cinema ci ha raccontato in tutti questi anni. Se amate il genere commedia romantica e trasudate amore stereotipato da tutti i pori non credo che questo sia il titolo giusto per voi... Sì, è vero, l'amore trionfa anche qui, ma non esattamente come nella maniera "standard". Simpatico, strambo e dissacrante può andare a genio sia a chi non ama le romantic comedies, sia a chi apprezza le parodie. La coppia di protagonisti è perfetta e, in fin dei conti, adorabile.
Parola chiave: Negozio di caramelle.

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Bengi

mercoledì 23 aprile 2014

Film 698 - Veronica Mars - Il film

Dalla tv al cinema: il passo che non tutti i personaggi televisivi sono riusciti a fare. Per lei un risultato riuscito?

Film 698: "Veronica Mars - Il film" (2014) di Rob Thomas
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Non ho mai visto nessun episodio dei 64 che costituiscono la serie tv "Veronica Mars" e credo continuerà ad essere così, però questo film in qualche modo mi incuriosiva. Sarà che un po' Kristen Bell mi sta simpatica, un po' mi interessava questo personaggio televisivo di cui avevo sempre sentito parlare o (forse soprattutto) che un po' mi attraeva la presenza nel cast della mitica forever-spalla nonché "Non fidarti della str**** dell'interno 23" Krysten Ritter... Insomma, alla fine ho ceduto e guardato questa trasposizione cinematografica di una delle serie tv americane (a quanto pare) più apprezzata di sempre.
Chiaramente sto esagerando, ma è certo rilevante in questo caso tenere presente che la produzione è cominciata solo grazie all'aiuto dei fans della serie che hanno contribuito a raccogliere fondi per mettere in cantiere il film attraverso il sito Kickstarter. Inizialmente, infatti, la Warner Bros. aveva rifiutato di produrre la pellicola, motivo per il quale Rob Thomas e la Bell si sono adoperati cercando una maniera alternativa di riuscire nell'intento di portare al cinema la storia di Veronica che, in tv, aveva avuto un brusco arresto alla terza stagione senza vedersi riconfermare la quarta e lasciando, così, a bocca asciutta gli amanti della serie che avrebbero voluto vedere la fine della storia invece lasciata tronca. Lo scopo della pellicola, quindi, era anche questo. Raccolti, quindi, 2 milioni di dollari in meno di 10 ore - in totale i fondi raccolti sono stati $5,702,153 - la Warner Bros. ha poi deciso di tornare in campo partecipando alla distribuzione del film nella sale.
La premessa dell'auto promozione e produzione è una trovata interessante e, certo, anche questo fattore insieme agli altri ha contribuito a catalizzare la mia attenzione sul progetto. Il risultato finale, però, è meno riuscito delle aspettative. Nel senso che "Veronica Mars - Il film" è carino, ha una storia anche abbastanza interessante da seguire (per quanto poi banale), ma rimane sempre e comunque fedele ad un linguaggio più televisivo che cinematografico. Ovvero sembra di vedere un doppio episodio di una serie tv. E questo non è ok.
La trama da troppo spazio ad un inizio che rallenta tantissimo l'evolversi della storia ed è un'evidente mossa celebrativa per i fans che vedono riapparire pian piano sullo schermo tutti i personaggi della serie tv in una specie di big reunion sinceramente fine a se stessa. La storia non carbura e l'epilogo della vicenda - anche godibile - arriva dopo troppi convenevoli ed inchini nei confronti dei tanti che hanno seguito fedelmente l'evolversi televisivo.
Il cast, che ritrova tutti i principali protagonisti della storia, è capitanato da una Kristen Bell piuttosto in forma, evidentemente a suo agio nel riprendere i panni della detective Veronica, anche se il suo personaggio fallisce in pieno per quanto riguarda le storie d'amore (la sceneggiatura da questo punto di vista è proprio mal gestita).
Insomma, direi che in generale "Veronica Mars" possa considerarsi la fine che i fans si aspettavano, ma per il resto del pubblico sia qualcosa di meno riusciuto. Non è brutto, ma comunque è evidente fin da subito che il salto di qualità dalla tv al grande schermo non ha saputo tradursi in un prodotto prettamente cinematografico slegato dal linguaggio televisivo. Cosa che - seppure di qualità inferiore rispetto alla serie tv - ha saputo fare la prima pellicola di "Sex and the City", capace di ritagliarsi uan nuova dimensione cinematografica diversa da quella del picolo schermo, differente nell'approccio narrativo proprio perché differente era il medium di comunicazione utilizzato. "Veronica Mars - Il film" è, invece, 'film' solo perché, a differenza di un qualunque episodio da 60min del telefilm - questo ne dura 107.
Box Office: $3,474,314
Consigli: I fans della giovane investigatrice privata andranno in brodo di giuggiole per questa pellicola. Gli altri spettatori un po' meno, più che altro perché il film fallisce nel crearsi una propria identità distinta da quella televisiva da cui proviene. Bene Kristen Bell che è credibile nel ruolo; piccolissimo ruolo per nientemeno che Jamie Lee Curtis.
Parola chiave: Barca.

Trailer

Bengi