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martedì 16 maggio 2023

Film 2187 - 80 for Brady

Intro: Non ero riuscito a vederlo al cinema, così ho recuperato a casa non appena ho potuto.

Film 2187: "80 for Brady" (2023) di Kyle Marvin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese, italiano
Compagnia: nessuno
In sintesi: 4 attrici magnifiche che insieme fanno 5 Oscar vinti e 12 nomination in totale, per un film che non è davvero niente di che, ma regala ai fan di Lily Tomlin, Jane Fonda, Rita Moreno e Sally Field un'ulteriore occasione per amarle ancora di più.
La storia è tratta dalla vera amicizia di quattro donne fan del campione di footbal Tom Brady che, qui, decidono di andarlo a vedere al Super Bowl del 2017. Tra una vicissitudine e l'altra, non solo riusciranno ad assistere all'evento ma, neanche a dirlo, a conoscere il campione tanto amato.
Come dicevo, la storia non è granché innovativa, eppure l'idea delle quattro ultra ottantenni (Rita Moreno ne ha 91 a dire il vero ed è una spanna sopra a tutti, mentre Sally Field ne ha 76) fan sfegatate di Brady è simpatica e originale quanto basta. Inutile dire che, poi, l'innegabile fascino e carisma di Tomlin, Fonda, Moreno, Field fanno certamente la differenza e valgono da sole la visione del film.
Tutto sommato "80 for Brady" è una commedia innoqua che ricorda moltissimo altri prodotti come "Book Club" (e il suo sequel appena uscito nelle sale), "Grace and Frankie" o "One Day at a Time" e che sì, non riscrive certo la storia del cinema, ma fa certamente passare un'oretta e mezza di garbato intrattenimento e ci ricorda - servisse ancora, al giorno d'oggi - che la vita non finisce col cominciare della terza età. Anzi, qui parrebbe addirittura il contrario.
Cast: Lily Tomlin, Jane Fonda, Rita Moreno, Sally Field, Billy Porter, Rob Corddry, Guy Fieri, Bob Balaban, Sara Gilbert, Patton Oswalt, Retta, Tom Brady.
Box Office: $40.3 milioni
Vale o non vale: Simpatico e senza pretese, "80 for Brady" mette insieme l'insolito connubio donne di una certa età + sport, per un risultato finale che sì, è meno brillante di quanto non ci si sarebbe aspettato, eppure funziona grazie alle ineguagliabili quattro protagoniste.
Premi: /
Parola chiave: Super Bowl.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 8 luglio 2021

Film 2028 - I Care a Lot

Intro: Per errore ho saltato la recensione di questa pellicola che, in realtà, sarebbe dovuta apparire nel blog qualche tempo fa, subito dopo "Things Heard & Seen". Recupero oggi.

Film 2028: "I Care a Lot" (2020) di J Blakeson
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non avevo mai sentito parlare di questo film, poi Rosamund Pike ha vinto il Golden Globe e ammetto mi sia scattato l'interesse. Anche perché adoro Rosamund Pike e ancora mi girano per quell'Oscar rubato per "Gone Girl"... E, diciamocelo pure, "I Care a Lot" non manca di ricordare spesso il capolavoro (almeno per me) di David Fincher sia per i toni che per la protagonista, non solo perché interpretata dalla stessa attrice.
Marla è una farabutta, chiariamolo subito. Rinchiude anziani in case di riposo, impedisce loro ogni contatto con l'esterno, vende tutte le loro proprietà e se ne intasca i proventi. Il tutto grazie alla sua posizione di tutore designato dallo stato che la incarica di prendersi cura di coloro che, in teoria, non sono più in grado di farlo da soli. La sua truffa è così ben architettata e il meccanismo da lei ideato così ben oliato, che Marla si ritrova a prendersi cura di una miriade di anziani.
Tutto bene (per lei) fino a quanto non fa rinchiudere la signora sbagliata. Apparentemente innocente vecchietta senza parenti ma dall'incredibile asset finanziario, Jennifer Peterson (Wiest) è in realtà connessa a loschi individui e si rivelerà un osso duro, anche a causa del fatto che suo figlio - di cui nessuno conosce l'esistenza - è un ex boss della mafia russa (Dinklage) che farà di tutto per liberare la madre. Inutile dire che le cose prenderanno una brutta piega. E non solo per Marla.
Ben ritmato grazie a un ottimo montaggio ed egregiamente interpretato dalla magnifica Pike - che dovrebbe essere più spesso una protagonista, a mio avviso - "I Care a Lot" è un interessante pellicola che funziona maledettamente bene, non fosse che il sentimento di disprezzo e l'odio per il personaggio di Marla generano frustrazione continua durante la visione. Il che è chiaramente un effetto voluto, ciò non toglie che la voglia di schiaffeggiarla rimanga dall'inizio alla fine.
Molto bene anche il finale, assolutamente inaspettato, che non manca di sorprendere più volte grazie a una serie di scelte narrative che sembrerebbero inizialmente andare in una direzione e, invece, finiranno per andare a parare da tutt'altra parte.
Insomma, "I Care a Lot" funziona, intrattiene e non manca di lasciare con spunti su cui riflettere.
Cast: Rosamund Pike, Peter Dinklage, Eiza González, Chris Messina, Dianne Wiest.
Box Office: $1.3 milioni
Vale o non vale: Nonostante l'anno scorso l'offerta cinematografica non sia stata esattamente straripante, per qualche strano motivo questa pellicola è rimasta un po' nell'ombra o comunque non particolarmente al centro della conversazione mediatica. La verità è che, nonostante non sia un capolavoro, "I Care a Lot" vive della magnetica interpretazione di Rosamund Pike e della potentissima protagonista di questa storia che, per quanto controversa, non manca di intrattenere con gusto. Onestamente non mi capitava da un po' di vedere una pellicola ritrovandomi man mano a chiedermi: "E adesso cosa succederà?!". Il che è sempre un buon segno.
Premi: Vincitore del Golden Globe per la Miglior attrice protagonista musical o commedia (Pike).
Parola chiave: Diamanti.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 22 maggio 2021

Film 2003 - Up

Intro: Nuovo appuntamento cinematografico richiesto da Ferdia. Questa volta ci spostiamo nel territorio delle pellicole di animazione.

Film 2003
: "Up" (2009) di Pete Docter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: "Up" è sicurmante un film sempre carino e molto spassoso, anche se presenta un certo effetto nostalgia che non mi fa venire voglia di rivederlo tanto quanto altri prodotti di casa Pixar. In generale, comunque, sempre un prodotto di eccellente qualità e i due protagonisti presentano una dinamica di coppia/opposti perfetta.
Film 5 - Up
Film 801 - Up
Film 2003 - Up
Cast: Edward Asner, Christopher Plummer, Jordan Nagai, Bob Peterson, Pete Docter, Delroy Lindo.
Box Office: $735.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un ottimo esempio di intrattenimento per tutta la famiglia, intelligente, divertente e di qualità.
Premi: Candidato a 5 Oscar tra cui Miglior film e sceneggiatura originale, ne ha vinti 2 per Miglior film d'animazione e colonna sonora; vincitore di 2 Golden Globes per Miglior film d'animazione e colonna sonora, categorie in cui ha trionfato anche ai BAFTA (su 4 nomination, tra cui quella per la sceneggiatura originale). Vincitore del Grammy per Best Score Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media.
Parola chiave: Album fotografico.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 22 gennaio 2021

Film 1783 - Poms

Intro: Dopo un'orda di sequel finalmente una storia originale...
Film 1783: "Poms" (2019) di Zara Hayes
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente mi aspettavo qualcosa di più da questo "Poms". Sulla scia di quel "Book Club" che silenziosamente ma inesorabilmente ha raccolto consensi ed incassi - rivelandosi un sorprendente sleeper hit (per quanto nemmeno "Book Club" sia un capolavoro) - questo film tenta di replicarne la formula di leggerezza e simpatia aggangiando un'idea bizzarra a un gruppo di personaggi altrettanto improbabili, ovvero un gruppo 70enni rinchiuse in una sorta di villaggio per la terza età. Le nuove amiche finiranno per rimettersi in gioco formando un gruppo di cheerleader che finirà ad esibirsi in una competizione locale contro tenneagers e professionisti. Uhm.
Diciamo che sulla carta la premessa di "Poms" poteva sembrare sufficientemente borderline da risultare efficace, ma la verità è che l'esecuzione è tutt'altro che memorabile, mancando di ritmo ed idee originali che vadano oltre alla trovata iniziale. Poi, per carità, il gruppo di anziane signore (capitanate da una Diane Keaton che ogni tanto dovrebbe leggere meglio i copioni) è anche simpatico e detiene una certa dose di adorabilità che tiene tutta la storia insieme, però il risultato finale è fiacco e posticcio e sembrerebbe più adatto a un prodotto televisivo piuttosto che un titolo da grande schermo. Mi sento inoltre di criticare l'eccessiva perfezione estetica generale, con una fotografia brillante e una correzione di colore che neanche un prodotto Netlix (o peggio ancora, un prodotto di Ryan Murphy per Netflix), il tutto per un risultato d'insieme fittizio a dir poco.
Cast: Diane Keaton, Jacki Weaver, Pam Grier, Celia Weston, Alisha Boe, Phyllis Somerville, Charlie Tahan, Bruce McGill, Rhea Perlman.
Box Office: $231.3 milioni
Vale o non vale: Onestamente ci sono commedie sulla terza età più riuscite. Il vero problema di questa pellicola è che la storia non riesce ad andare oltre la sua premessa iniziale perché - ed è un peccato dirlo - di fatto non ha nulla di nuovo da raccontare. Poi ovviamente vedere "Poms" di certo non procura alcun trauma psicologico, ma è un peccato vedere così platealmente sprecato il talento di un cast dotato.
Premi: /
Parola chiave: Club.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 1 novembre 2019

Film 1669 - Book Club

Intro: 3 premi Oscar e una candidata all'Oscar come protagoniste, un'idea di base simpatica e piccante per una commedia sulla terza età che promette non pochi momenti divertenti e disinvolti... Dovevo assolutamente vederlo!
Film 1669: "Book Club" (2018) di Bill Holderman
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: un inaspettato successo commerciale per una commedia che mette in prima linea quattro magnifiche protagoniste e il loro club del libro, per l'occasione inaspettatamente a tinte osé. A trainare questo "Book Club", infatti, è una trovata molto semplice: cosa succede quando quattro signore completamente diverse tra loro decidono di dedicarsi alla lettura delle avventure erotiche nientemeno che del Sig. Christian Grey?
Il pretesto è simpatico e Keaton, Fonda, Bergen e Steenburgen sono attrici meravigliose in grado di valorizzare la pellicola che, di per sé, è meno riuscita di quanto non mi sarei aspettato; in generale, comunque, il film funziona abbastanza bene e consegna al suo pubblico un prodotto divertente e, per una volta, incentrato su un gruppo di protagoniste tutto femminile e over 60, il tutto per un risultato finale non esilarante, ma in ogni caso piacevole.
Cast: Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen, Mary Steenburgen, Craig T. Nelson, Andy García, Don Johnson, Ed Begley Jr., Richard Dreyfuss, Alicia Silverstone.
Box Office: $104.4 milioni
Vale o non vale: Sicuramente un titolo che vale principalmente per il grande cast che porta sul grande schermo, un gruppo di attori che si mette in gioco e aggiunge valore al prodotto finale. Il pretesto comico è intrigante e parrebbe promettere scintille, anche se in realtà il film risulta meno brillante di quanto non appaia dal trailer. Detto questo, un prodotto simpatico e fresco che ricorda, ancora una volta, che la vita dopo i 60 anni continua.
Premi: /
Parola chiave: "Fifty Shades of Grey".

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Bengi

mercoledì 8 maggio 2019

Film 1578 - The Notebook

Intro: Mi pare evidente che fossimo in pieno mood Ryan Gosling...
Film 1578: "The Notebook" (2004) di Nick Cassavetes
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: tipo una delle storie più tristi tra quelle di Nicholas Sparks, "The Notebook" è stato un vero e proprio fenomeno cinematografico ai tempi in cui uscì al cinema. Ryan Gosling e Rachel McAdams lanciati nello stardom hollywoodiano, Gena Rowlands scoperta dalle masse di adolescenti (e riscoperta da molti altri), Sparks instradato verso una serie piuttosto lunga di adattamenti cinematografici dei suoi romanzi, questa pellicola è stata un vero e proprio piccolo fenomeno. Ecco perché, probabilmente, avevo così alte aspettative - nonostante le non esattamente entusiaste recensioni della critica - anche se solitamente non sono un estimatore del genere romantico strappalacrime con finale straziante. Ebbene, "The Notebook" non mi è piaciuto. A dispetto di tutte le mie buone intenzioni, non sono riuscito a farmi realmente coinvolgere dalla storia, né sentirmi particolarmente trasportato dagli avvenimenti raccontati; anzi, ho trovato a tratti frustranti le continue avversità che la coppia di protagonisti deve affrontare. Insomma, questo film ha sicuramente tutte le carte in regola per regalare alla sua platea di appassionati tutte le lacrime e i tormenti passionali di cui a bisogno, ma per quanto mi riguarda la storia raccontata qui è stata tutto tranne che appassionante.
Cast: Ryan Gosling, Rachel McAdams, James Garner, Gena Rowlands, Sam Shepard, Joan Allen, James Marsden.
Box Office: $115.6 milioni
Vale o non vale: Lo consiglio a chi apprezza le storie d'amore fatte di premesse avverse e sentimenti salvifici. Gli altri meditino un titolo differente.
Premi: /
Parola chiave: Lettere.

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sabato 9 giugno 2018

Film 1494 - The Best Exotic Marigold Hotel

Intro: Altro dvd, altro film che avevo già visto ma avevo piacere di guardare di nuovo.
Film 1494: "The Best Exotic Marigold Hotel" (2011) di John Madden
Visto: dalla tv di Tracey
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: dopo la pensione, il lutto, la salute che se ne va, cosa rimane alle persone? E’ questo l’incipit del film, che va a raccontare il percorso di un gruppo di più o meno anziani in viaggio verso la loro nuova (e ultima?) destinazione: l’India. Il confronto fra la madrepatria inglese e la terra asiatica è uno shock culturale cui non tutti sono preparati, fatto che porterà a destabilizzare equilibri oltre che portare a nuove e impensate amicizie e opportunità;
a tirare le fila della storia sono lo stesso hotel e il suo rocambolesco giovane manager, un giovane indiano sognatore (Dev Patel) che spera di poter trasformare la vecchia struttura ereditata dal padre in un ritiro di lusso per la terza età. Il luogo di ritrovo comune è il centro silenzioso del racconto, capace di affascinare e stordire, risultare oppressivo quanto una prigione o invogliare a rapportarsi con le novità locali. Ogni personaggio reagirà agli stimoli in maniera diversa;
esattamente come per la prima volta che lo vidi, “The Best Exotic Marigold Hotel” mi ha lasciato una sensazione di mancanza, seppure questa volta mitigata dal fatto che sapessi già cosa aspettarmi. L’approfondimento dei personaggi è sensato e mai sciocco, molto umano, e anche i toni più leggeri aiutano il risultato finale ad acquisire una certa delicatezza spensierata nonostante l’evidente difficoltà di certi temi. Eppure tutto questo non è bastato nemmeno in questa occasione a lasciarmi soddisfatto di un prodotto da cui onestamente mi aspettavo molto di più.
Film 398 - Marigold Hotel
Film 967 - Ritorno al Marigold Hotel
Film 1494 - The Best Exotic Marigold Hotel
Cast: Judi Dench, Bill Nighy, Penelope Wilton, Dev Patel, Celia Imrie, Ronald Pickup, Tom Wilkinson, Maggie Smith.
Box Office: $136.8 milioni
Vale o non vale: per i temi che tratta e i toni in cui li affronta sicuramente “Marigold Hotel” vale la visione, senza contare che si avvale di un cast magnifico e assolutamente in parte. Il successo della pellicola ha portato anche alla realizzazione di un sequel – qualcosa vorrà dire -, per cui farsi una propria opinione non guasta. Però il film poteva sicuramente avere una marcia in più.
Premi: 2 candidature ai Golden Globes per Miglior film e attrice protagonista (Dench) nella categoria musical o commedia.
Parola chiave: Futuro.

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giovedì 1 giugno 2017

Film 1366 - Insospettabili sospetti

Con la voglia di vederlo da quando ho scoperto il trailer in inglese, l'ho recuperato non appena è stato possibile!

Film 1366: "Insospettabili sospetti" (2017) di Zach Braff
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: La storia vive del presupposto assurdo e comico della rapina da parte dei tre ultrasettantenni protagonisti, disperati dopo aver perso i propri risparmi a causa delle banche che, per salvarsi dai propri debiti, hanno utilizzato il capitale degli investitori lasciandoli a secco. Il colpo organizzato dagli arzilli Willie, Joe e Albert (rispettivamente Morgan Freeman, Michael Caine, Alan Arkin) vuole essere una sorta di vendetta alla Robin Hood, rubando ai ricchi (a loro volta ladri) per dare ai poveri (se stessi e qualche altro fortunato). Inutile dire che non si possa non provare simpatia per l'improbabile gang, irresistibile dall'inizio alla fine.
Da questo punto di vista è il magico trio che da solo fa il film: sono tre grandissimi attori - 4 premi Oscar in totale - in grado di valorizzare storia e pellicola; è un piacere vederli recitare assieme, tanto che vorresti fossero i tuoi nonni (o amici, a seconda dell'età...)! "Insospettabili sospetti" risulta particolarmente vincente relativamente a questo aspetto, figlio di una felice scelta di casting.
Per quanto riguarda la trama, invece, bisogna dire che nonostante l'approccio molto simpatico, il finale è più buonista e frettoloso di quanto mi sarei immaginato. E' vero che si tratta di una commedia facile facile, eppure al giorno d'oggi certe scelte un po' banali e scontate guastano il sapore di tutta l'operazione. Poi è ovvio che ci aspettava l'happy ending, solo speravo che i toni sarebbero stati meno zuccherosi.
Dalla regia di Zach Braff - un tempo glorioso protagonista di quella genialata che è stato "Scrubs" - mi aspettavo onestamente qualcosina di più. Non che cercassi un approccio alla "Mission: Impossible" per carità, però a volte ho avuto l'impressione che le atmosfere da terza età contagiassero la visione d'insieme. Grande aiuto, però, arriva da montaggio e colonna sonora che rendono il film particolarmente dinamico e ritmato.
Quindi, in definitiva, lasciando da parte un po' le banalità tipiche di questo tipo di pellicole, posso dire che "Going in Style" è un prodotto molto simpatico e spassoso, capace di divertire e intrattenere a dovere grazie a tre attori fantastici e un'idea alla base del film riuscita e godibile.
Cast: Morgan Freeman, Michael Caine, Alan Arkin, Joey King, Matt Dillon, Christopher Lloyd, Ann-Margret.
Box Office: $80 milioni
Consigli: Titolo perfetto per una serata spassosa all'insegna del relax. Tre protagonisti in gambissima, una trama simpatica (dall'omonimo film del 1979 di Martin Brest) e un risultato finale conforme alle promesse del trailer. Divertente.
Parola chiave: Orologio da polso.

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venerdì 9 settembre 2016

Film 1208 - Hello, My Name Is Doris

Avevo già provato a cercarlo in internet, ma non avevo trovato nulla. Poi un giorno, per caso, lo streaming mi ha fatto questo bel regalo!

Film 1208: "Hello, My Name Is Doris" (2015) di Michael Showalter
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Il titolo è tremendo, ma il film tutto sommato non è male. Certo, praticamente il merito va alla magnifica protagonista Sally Field, ma questo poco importa perché quando c'è lei, tutto è più magico!
Non so come faccia l'attrice a riciclarsi, riadattarsi, rinnovarsi continuamente e con tale disinvoltura. Alla non trascurabile età di 69 anni, la Field appare qui in abiti coloratissimi e succinti - che dovrebbero insegnare a Desigual una bella lezione di stile - e, tra tutte le fragilità e l'infantile predisposizione del suo personaggio, sembra una ragazzina! Certo il trucco farà il suo sporco dovere, ma è innegabile che la donna possieda un'aura personale di costante giovinezza e freschezza veramente poco comune.
Perfetta, quindi, per il ruolo di Doris, zitella moderna che sembra sempre mal collocata all'interno del mondo in cui vive: abiti appariscenti (pur rigorosamente aderenti ad uno stile personalissimo) e acconciature retrò, nessun uomo nella sua vita da almeno un trentennio e vita passata ad accudire la madre, l'ossessione per l'accumulo di oggeti, un lavoro derivato dalla fusione della sua società società e una totale inesperienza nei confronti dei social media.
In questo quadro si inserisce la nuova ossessione di Doris per il giovanissimo collega John (Max Greenfield), l'unico di tutto l'ufficio a dare una chance alla donna, il che verrà immancabilmente da lei mal interpretato. Man mano che il tempo passa i due entrano sempre più in confidenza e, dove da una parte questo sembra confermare sentori di un amore appena sbocciato, dall'altra sono le basi di una piacevole, inusuale amicizia. Inutile dire che le cose si complicheranno.
Come si diceva prima, dunque, "Hello, My Name Is Doris" vive dell'interpretazione della sua attrice principale. In una storia che presenta snodi narrativi così usuali, sarebbe stato facile perdere di vista la pellicola di Showalter, non fosse stato per la presenza della Field. A lei il merito di caratterizzare un prodotto altrimenti standard nel panorama delle produzioni indipendenti grazie a un talento veramente istrionico e un lavoro sul personaggio che merita l'attenzione che i media e la critica le hanno riservato. In definitiva, quindi, è Sally Field che salva Doris e noi spettatori non possiamo che esserle grati.
Cast: Sally Field, Max Greenfield, Beth Behrs, Wendi McLendon-Covey, Stephen Root, Elizabeth Reaser, Natasha Lyonne, Tyne Daly, Rebecca Wisocky, Rich Sommer.
Box Office: $14.6 milioni
Consigli: Bizzarro, talvolta simpatico e non di rado triste, "Hello, My Name Is Doris" è un film sufficientemente piacevole da valere la visione. Sally Field fa tutto il lavoro e anche quando la trama le impone di comportarsi da sedicenne ormonale, l'attrice trova il modo di cucire l'incoerenza all'anima del suo personaggio. Un lavoro non da poco che da solo rende interessante questo "Hello, My Name Is Doris". Poi sì, un tantino di originalità in più sarebbe stata gradita - nello specifico quel tipo di originalità che non si esprima attraverso stramberie comportamentali -, ma nel complesso non ci si pente di aver dato una chance a questa pellicola.
Parola chiave: Solitudine.

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Bengi

domenica 29 maggio 2016

Film 1146 - Nonno scatenato

A Ferrara per una cenetta atipica su una barca, abbiamo poi deciso di andare al cinema. Pagando. Per vedere questo.

Film 1146: "Nonno scatenato" (2016) di Dan Mazer
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Terrificante. Tremendo. Stupidissimo.
Non sto neanche a sottolineare quanto questo film sia volgare, perché non è il problema di "Nonno scatenato". La questione, infatti, ruota tutta intorno al fatto che la pellicola manca di idee, di gag divertenti che riescano ad andare oltre il sessuale o, più in generale, di una vera trama. Non succede nulla che non ci si possa aspettare, tranne l'unica cosa che da una pellicola comico-demenziale ti aspetti: ridere. Non si ride perché non è divertente. Punto.
Dunque, a parte qualche scena di pseudo-nudo, party hard, scemenza cretina e cose simili "Dirty Grandpa" non ha altro da offrire. Che spreco.
Cast: Robert De Niro, Zac Efron, Aubrey Plaza, Zoey Deutch, Julianne Hough, Jason Mantzoukas, Danny Glover, Dermot Mulroney, Jeffrey Bowyer-Chapman, Adam Pally.
Box Office: $99.7 milioni
Consigli: Vero e proprio esempio di spreco di talenti, questo titolo è una commedia senza risate, una scemata solamente stupida e un tentativo di essere oltraggiosi con l'unico risultato di scadere nel volgare fine a se stesso. Un vero fiasco se si pensa a ciò che si sarebbe potuto tirar fuori grazie all'improbabile duo Efron - De Niro. Che, nonostante tutto, funziona bene. Da vedere solo se fortemente motivati.
Parola chiave: Matrimonio.

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venerdì 25 marzo 2016

Film 1108 - 45 Years

Alla vigilia degli Oscar, il giorno stesso della diretta da Los Angeles ho recuperato gli ultimi due titoli fondamentali per affrontare la cerimonia in possesso di tutti i dati a me necessari per una visione consapevole. Questo è il primo film.
Film 1108: "45 Years" (2015) di Andrew Haigh
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lei, lui, l'altra 45 anni dopo.
Cosa succede a un matrimonio ben più che collaudato quando l'ombra di un passato doloroso e mai dimenticato riemerge inaspettatamente? E' questa la premessa di "45 Years", pellicola non tanto eclatante di per sé, ma viva grazie all'interpretazione di due protagonisti da standing ovation, intensi, veri, fragili ed esposti come capita di rado di vedere al cinema. Soprattutto relativamente a tematiche come queste. La terza età, l'occasione di un anniversario, i sacrifici di una vita, il bilancio che, vuoi o no, alla fine arriva. E, nel momento più sbagliato, torna, appunto, il ricordo di una vita fa - quasi un'altra vita -, in cui l'altra, primo vero amore di lui, fa nuovamente la comparsa sulla soglia di casa, senza mai entrare. Il ricordo s'insinua, il dolore avvolge, i dubbi non tardano a comparire.
In questo contesto complesso e difficile da affrontare, i due protagonisti Kate e Geoff (Charlotte Rampling, Tom Courtenay) sono costretti a sviscerare punto per punto la questione, a mettersi di nuovo in gioco quando, invece, la vita sembrava averli definitivamente lasciati in pace. Arriva piano, ma arrivo lo tsunami che sconvolgerà le loro vite - più quella di lei, a dire il vero -, arriva sotto forma di lettera che, una volta letta, non potrà più essere dimenticata. Sarà un fiore conservato tra le pagine di un diario, una diapositiva, una vecchia foto e, tassello dopo tassello, sarà inesorabile ed emotivamente violento.
Non ci sono urla qui, non ci sono scenate, ma il logorio interno di una mente che, tarlata, procede a corrodersi da dentro nel tentativo di capire, indagare su un fatto tragico che, nel concreto, è stato il punto di partenza per un'altra storia, un altro racconto al quale ci approcciamo, di fatto, allo scoccare dei 45 anni dal suo inizio.
Insomma, un racconto che sembra placido per via dei modi, ma non lo è. Una storia che è sempre più un pugno nello stomaco man mano che la trama procede e lo spettatore non può fare a meno di immedesimarsi nella splendida protagonista. "45 Years" è una pellicola che sembra per molto tempo ciò che in realtà non è, ma che sa catturare l'attenzione e le emozioni di chi guarda grazie a un finale che è tanto inaspettato quanto ruvido, emotivamente violento. Un prodotto che vive della bravura dei suoi protagonisti che sono in grado di valorizzare un risultato finale buono e, soprattutto, in grado di lasciare lo spettatore con non poche cose su cui riflettere.
Ps. Prima candidatura all'Oscar in carriera per la bravissima Charlotte Rampling, particolarmente conturbante, e per entrambi i protagonisti l'Orso d'Argento come migliori attori all'ultimo Festival del Cinema di Berlino.
Cast: Charlotte Rampling, Tom Courtenay, Geraldine James, Dolly Wells, David Sibley.
Box Office: $13.6 milioni
Consigli: Non una pellicola per tutte le occasioni, ma certamente una storia interessante da seguire soprattutto per chi è interessato a quei racconti sui rapporti umani che non si esprimono per frasi fatte, filtri sociali o mettendo in mezzo le solite banalità da cinema commerciale. Un profondo e riflettuto ritratto di una coppia sposata che, nel quotidiano, affronta l'ultima fase di una vita insieme e, nello specifico, si trova a dover gestire un nuovo capitolo di una storia apparentemente abbandonata quasi 50 anni prima. Un carico emotivo non da poco che farà vacillare le fondamenta di un'unione apparentemente solidissima e ben oliata. Insomma, "45 Years" va visto (in inglese!) consci che non si tratti di un racconto facile, ma di un viaggio introspettivo, un'interrogarsi che è un mettersi in discussione nonostante tutto e tutti. Chi è pronto ad affrontare il viaggio troverà in questa pellicola un ottimo prodotto che lascia, tra l'altro, molto su cui riflettere.
Parola chiave: Lettera.

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venerdì 11 dicembre 2015

Film 1047 - Lo stagista inaspettato

Corsa disperata verso il cinema per recuperare una pellicola che volevo assolutamente vedere!

Film 1047: "Lo stagista inaspettato" (2015) di Nancy Meyers
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nancy Meyers scrive e dirige un'altra commedia dai toni garbati e molto glam, riuscendo un'altra volta a fare centro. La strana coppia Robert De Niro - Anne Hathaway è davvero in sincronia ed è bello vederli lavorare insieme: funzionano bene. Ai due comprimari si aggiunge un cast molto variegato di spalle capitanate da una Rene Russo ultimamente rediviva (con mio immenso piacere), il tutto a formare un mix molto eterogeneo che giova a questa pellicola sul rapporto, sì, con la terza età, eppure molto giovane nell'approccio.
In questo "The Intern" mi ha piacevolmente sorpreso, un prodotto fresco e simpatico, non banale pur presentando una storia che di innovativo non ha niente. Saranno i toni pacati e orientati all'educazione, quel fascino intramontabile della galanteria, il sorriso rasicurante di una Anne Hathaway ormai vera stella di serie A. Insomma, il risultato finale è molto piacevole da guardare. Tra l'altro non so come faccia la Meyers a ricreare sempre quell'atmosfera pastello e ricercatissima, raffinata e molto attuale, moderna, indipendentemente da quale sia l'attore con cui collabora, la storia che intende raccontare. Guardate "Tutto può succedere - Something's Gotta Give", "L'amore non va in vacanza" e "È complicato" e poi ditemi se non è così.
Cast: Robert De Niro, Anne Hathaway, Rene Russo, Anders Holm, Andrew Rannells, Adam DeVine, Nat Wolff, Celia Weston, Linda Lavin, Christina Scherer, Zack Pearlman.
Box Office: $192.1 milioni
Consigli: Commedia ben fatta, confezionata che è un piacere, con un cast ricco e un risultato finale che è molto - e francamente inaspettatamente - divertente! De Niro esce da quell'orrore di saga che è stata "Ti presento i miei" e ritrova finalmente la vena comica in un prodotto che ha senso vedere. La Hathaway è sempre deliziosa e anche se qui passa dall'essere l'assistente del diavolo che veste Prada al diavolo stesso (all'acqua di rose), è innegabile che l'attrice possieda uno charme innato impossibile da spiegare. Il risultato finale funziona e la pellicola si fa vedere che è un piacere, perfetta per una serata scacciapensieri all'insegna di un prodotto garbato.
Parola chiave: Amicizia.

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lunedì 27 ottobre 2014

Film 801 - Up

Quasi 800 recensioni fa avevo visto questo film per la prima volta, rimanendo soddisfatto della visione e ricevendo in regalo, pochi mesi dopo, il dvd. Da allora non c'è più stata occasione di ripetere la visione...

Film 801: "Up" (2009) di Pete Docter, Bob Peterson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: "Up", ovvero un botteghino stellare, 2 Oscar vinti e un plebiscito di apprezzamenti ed essere ancora uno dei film di punta dell'universo Pixar (e Disney). C'è stato un vero e proprio momento d'oro dell'animazione per le due case produttrici che, un titolo dopo l'altro, riuscivano a fare incetta di consensi di critica e pubblico, grandi incassi e premi Oscar ("Ratatouille", "WALL-E", "Toy Story 3" fino a "Brave" circa) e certamente questa pellicola è una delle più iconiche e di successo. Chi, infatti, ancora oggi non ha presente la stupenda scena della casa che si alza in volo grazie all'ausilio di non si sa quanti palloncini ad elio dai colori dell'arcobaleno? Fin da subito "Up" è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante tra i cult dell'animazione contemporanea.
Rivedere il film questa volta in dvd e non in un orrendo streaming mal saturato ha certamente aumentato il mio consenso e apprezzamento, riuscendo così a cogliere lo sfavillante lavoro di colori fatto per ricreare, appunto, i palloncini ma anche per mettere in scena i bellissimi paesaggi e la figura quasi mitologica del Beccaccino, qui oggetto del desiderio dei protagonisti insieme al viaggio in Venezuela verso le Cascate Paradiso.
Ciò detto, e ribadendo che "Up" mi è piaciuto e lo trovo un ottimo esempio di intrattenimento per famiglie, con un protagonista (il ragazzino) che è qualcosa di meraviglioso, rimane il fatto che, per quanto mi riguarda, il colpo di fulmine non è scattato. Paradossalmente - ho la fobia dei topi, ma forse per contrasto anche proprio per questo - "Ratatouille" mi ha conquistato molto di più. Chiaramente è un'accezione molto personale e il mio modo di pormi nei confronti di questa pellicola rimane, appunto, il mio.
Film 5 - Up
Film 801 - Up
Film 2003 - Up
Box Office: $731.3 milioni
Consigli: Direi che è un titolo adatto veramente ad ogni occasione. Perfetto per una serata dopo una faticosa giornata di lavoro come per una domenica pomeriggio spiaggiati sul divano. Diverte, intrattiene ed incanta grazie ad alcune trovate poetiche che lasciano lo spettatore affascinato. La voce originale del cattivo Charles Muntz è del premio Oscar Christopher Plummer.
Parola chiave: Amicizia.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 6 ottobre 2014

Film 781 - Mai così vicini

Curiosi di vederlo nonostante l'evidente inutilità...

Film 781: "Mai così vicini" (2014) di Rob Reiner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Mai così vicini, ma anche mai così insipidi o privi di idee.
Classico prodotto americano di genere commedia romantica della terza età con l'attrice che più riescono a sfruttare in questo ruolo, ovvero Diane Keaton (che da "Tutto può succedere - Something's Gotta Give" e la nomination all'Oscar ha imboccato questa strada senza alcun ritegno o remora). Si aggiunge alla scia di attempati-un-po'-arrapati anche Michael Douglas, perfino lui ormai fan del genere (vedi "Last Vegas").
In questo calderone di superficialità e bellissimi sfondi - ah, gli Hamptons cosa non hanno creato! - si svolge una storia che non ha nulla di particolarmente interessante e non presenta alcun aspetto per cui volerla effettivamente seguire. Ogni personaggio è descritto esattamente come un milione di altri prima di lui in prodotti fotocopia tanto simili che si comincia a faticare a ricordarne i nomi e, ammetto, a più di un mese di distanza dalla visione di questa pellicola ho veramente faticato a capire di che film si trattasse quando ho scoperto dalla mia lista che tale "Mai così vicini" sarebbe stata la prossima recensione. Lo bollerei, quindi, come 'anonimo'.
Non brutto, non bello, il vero problema è che questa mediocrità patinata condita di buoni sentimenti e una rivalutazione dell'ultimo periodo della vita come ancora florido di opportunità, sentimenti e vestiti perfettamente lavati e stirar, è che il risultato è fine a se stesso. Nessuno ricorderà Douglas o Keaton per queste interpretazioni come nessuno ricorderà questo film. E allora perché farlo? Per i soldi, chiaro. Che non sono arrivati (30 milioni di dollari per produrlo). E allora che la prossima volta ci pensino su un attimino più approfonditamente.
Box Office: $22,405,801
Consigli: Innocuo esempio di cinema comico-romantico per la terza età, ovvero quando la speranza non demorde. Una fotografia candida e saturatissima nei colori, paesaggi così belli, sentimenti così puri, situazioni così nette da non risultare credibili. Salvo solo i momenti cabaret della Keaton, più che altro perché alla fine riesce sempre a farci una bella figura anche quando recita in queste inutilità cinematografiche.
Parola chiave: Amore. O buoni sentimenti. O famiglia. O tutto insieme.

Trailer

Bengi

sabato 14 novembre 2009

Film 5 - Up

Questa settimana è stata lunga e non sempre facile. Anche oggi avevo bisogno di qualcosa che mi facesse sorridere e mi tirasse su il morale. Ho iniziato a vedere "Un amore all'improvviso", ma non mi soddisfaceva del tutto. Così quando è arrivato Ale ne ho approfittato per metterlo in pausa (in realtà per la seconda volta) e cominciare qualcos'altro...


Film 5: "Up" (2009) di Pete Docter, Bob Peterson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Cosa rende speciale Carl Fredricksen? Che è burbero, ma non antipatico. Tenero, ma non sdolcinato. Fragile, ma indistruttibile. Ti commuovi per la storia della sua vita, per il suo amore incondizionato verso la moglie e il suo grande sogno. E realizzarlo non sarà facile! Ma Carl ha un alleato fantastico: Russell. Il bambino cicciottello che per guadagnarsi una medaglia per aver aiutato un anziano si ritrova coinvolto nell'avventura di dell'anziano protagonista.
Cavoli, questo film è proprio ben fatto, suscita emozioni da dramma e sfodera battute da commedia come se niente fosse. Pensavo esagerassero con le recensioni, ma vale proprio la pena di vederlo. Solo per assistere al librarsi in aria dei palloncini al momento del decollo: magico.
La grafica è stupenda, realizzato davvero bene. Credo che i 175 milioni di dollari di budget siano stati intelligentemente spesi!
Scommetto 2 cose: vincerà l'Oscar 2010 come miglior film d'animazione e riceverà la nomination come miglior film (fino ad ora l'unico cartone a ricevere la nomination per miglior film è stato "La bella e la bestia", ma dalla prossima edizione la categoria miglior film avrà un totale di 10 nomination - non più 5 - e quindi aumenteranno le possibilità di ricevere la candidatura).
Film 5 - Up
Film 801 - Up
Film 2003 - Up
Consigli: E' terapeutico per qualsiasi umore. Stupisce per l'idea e la bellissima realizzazione; diverte per le gag; commuove per la storia d'amore; esalta per l'avventura; colpisce per l'originalità. Di più non si può volere!
Parola chiave: Beccaccino



#HollywoodCiak
Bengi