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lunedì 29 marzo 2021

Film 1976 - Soul

Intro: Nuova serata di cinema casalingo per gli adepti del Penthouse Cineforum. Questa volta virata d'animazione.
Film 1976: "Soul" (2020) di Pete Docter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Kate, Bizzy
In sintesi: la Pixar si addentra in tematiche sempre più complesse decidendo, questa volta, di raccontare una storia che ruota tutta attorno al concetto di morte e aldilà. Idea non facile di base, è ancora più interessante che a portare questo film alla luce sia una casa di produzione di pellicole d'animazione. Anche se, probabilmente, buona parte del motivo per cui "Soul" effettivamente funziona risiede proprio in questo elemento chiave che, facendosi scudo tramite l'implicazione giocosa e quasi ludica del cartone animato, riesce a trattare tematiche complesse senza rischiare di cadere nella banalità o in una eccessiva drammaticità. Però diciamocelo fin da subito: "Soul" non è necessariamente un film per bambini, quanto più probabilmente un prodotto per un pubblico più adulto. Proprio come lo è stato "Inside Out".
Dopo l'esplorazione emotiva di qualche anno fa - curiosamente la protagonista di "Inside Out" è Amy Poehler, amica e spesso collega della protagonista femminile di questa pellicola, Tina Fey, mentre Pete Docter è il regista di entrambe le pellicole - Pixar decide di rincarare la dose ed esplorare in maniera colorata e con un notevole spirito di avventura il (classico e molto) complesso tema del cosa ci possa essere dopo la morte e cosa accada alle anime di coloro che abbiano lasciato il mondo terreno. Chapeau per coraggio e intraprendenza.
Gli escamotage narrativi utilizzati dalla storia per giustificare e contestualizzare un mondo così distante e impensabile dalla concreta realtà cui siamo abituati sono assolutamente ben architettati e va menzionato lo sforzo della sceneggiatura di dare spazio a tutta una serie di tematiche legate all'esistenza umana in generale (senso della vita, traguardi da raggiungere, importanza di seguire i propri sogni, solitudine, passato e connessione con le proprie radici) che arricchiscono il racconto di più strati narrativi significativi. A livello estetico - ma qui nessuna sorpresa - il film è solidamente costruito e particolarmente piacevole.
Detto questo, come sempre, un vago senso di insoddisfazione personale va ricondotto al plebiscito mediatico rispetto alla qualità di questa pellicola che, dopo essermi stata "venduta" come l'ennesimo nuovo capolavoro Pixar, ha in parte gonfiato le mie aspettative nei confronti di questo titolo. Che, per carità, è stato assolutamente godibile - specialmente se pensiamo a cosa sia stato reso disponibile in questo periodo di pandemia ("Wonder Woman 1984" e "Mulan" due grandi delusioni) - ma forse meno rivoluzionario o innovativo di quanto mi sarei aspettato. O forse mi sono semplicemente un po' stufato di Hollywood?
Cast: Jamie Foxx, Tina Fey, Graham Norton, Rachel House, Alice Braga, Richard Ayoade, Phylicia Rashad, Donnell Rawlings, Questlove, Angela Bassett.
Box Office: $116.3 milioni
Vale o non vale: Piacevole diversivo d'animazione che, mascherato da titolo per tutta la famiglia, non manca di affrontare tematiche adulte e profonde. Rimane sufficientemente spensierato da non risultare pesante, anche se sarà impossibile evitare qualche riflessione personale sull'aldilà una volta terminata la visione.
Premi: Candidato a 3 Oscar e 3 BAFTA per Miglior film d'animazione, sonoro e colonna sonora. Vincitore di 2 Golden Globe per Miglior film d'animazione e colonna sonora.
Parola chiave: Tombino.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 13 giugno 2016

Film 1157 - Annabelle

Convincere poe a vedere un horror è una faticaccia, per cui riuscire a vedere insieme questo film è stata una specie di impresa. Che, alla fine, credo non gli sia nemmeno dispiaciuta...

Film 1157: "Annabelle" (2014) di John R. Leonetti
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Ho trovato questa seconda visione sufficientemente intrigante e spaventosa, nonostante ricordassi abbastanza nitidamente la trama. La pellicola gioca principalmente sul creare atmosfera e ansia, anche se non mancano i momenti più tipicamente spaventosi, di cui l'apparizione del demone sarà il momento clou.
Per il resto non si tratta certo di un capolavoro, ma per quanto mi riguarda "Annabelle" è stata un'inaspettata sorpresa in positivo per quanto riguarda la suspense, il che mi spinge ad una considerazione positiva di tutta l'operazione. Sulla scia di "The Conjuring" (di cui è prequel e spin-off) e del riuscitissimo "Insidious", anche questo titolo gioca con le suggestioni e le atmosfere chiuse e claustrofobiche, le ombre che nascondono e gli oggetti che non promettono niente di buono. E' un altro tipo di horror che sì, usa mostri e possessioni, ma preferisce mostrare solo il necessario e lasciare che il resto si "fatto" dallo spettatore. E se la produzione si impegna, un risultato positivo è quasi certamente assicurato.
In quest'ottica "Annabelle" forse è un tentativo meno evidentemente riuscito - poiché già si piega di più a una logica commerciale -, ma non manca di soprendere e regalare ai suoi spettatori non pochi salti sulla poltrona.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Annabelle Wallis, Ward Horton, Alfre Woodard, Tony Amendola, Kerry O'Malley, Brian Howe, Eric Ladin, Ivar Brogger.
Box Office: $257 milioni
Consigli: Piacerà a chi ha gradito il primo "The Conjuring" - sul secondo attendiamo con ansia di pronunciarci - e i vari "Insidious", non mancando di azzeccare atmosfere e ansie indotte da suggestioni costruite ad arte. E' un buon horror da traino, che non manca di riaccendere l'interesse per l'originale da cui è tratto ed è sufficientemente ben costruito da lasciare la curiosità di scoprire cosa si inventeranno per il sequel (previsto per il 19 maggio 2017). Dunque, per chi gradisce, è da vedere.
Parola chiave: Anima.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 aprile 2015

Film 902 - The Pyramid

Ero curiosissimo di vedere questo film, pur aspettandomi che sarebbe stato sicuramente una cavolata.

Film 902: "The Pyramid" (2014) di Grégory Levasseur
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Horror di serie B, boiata pazzesca, tanto trash da essere perfino divertente e di intrattenimento. Sia perché non mi aspettavo niente di diverso da ciò che questa pellicola propone, sia perché l'antico Egitto riesce sempre a rimanere magneticamente affascinante, a prescindere da quanto scarsa sia l'ennesima storia che lo tratta.
"The Pyramid", che ha molti punti in comune con il recente "Necropolis - La città dei morti" (le riprese a con telecamera in spalla, discesa in cunicoli bui, ambienti claustrofobici, creature misteriose, giovani che muoiono uno dopo l'altro a causa di "qualcosa" che c'è nel buio, ecc), è pessimo sotto tutti i punti di vista - anche se il peggiore è certamente quello degli effetti speciali - eppure se avessero avuto alle spalle una produzione con più soldi e magari qualche sceneggiatore più creativo, il risultato sarebbe potuto essere qualcosa di godibile più per l'idea alla base che per l'effetto-trash che, invece, si genera. Infatti, per quanto cavolata, la storia ha comunque qualche spunto interessante e mantiene abbastanza bene la suspense finché non è richiesta la presenza del dio Anubi in scena. Esatto, proprio la divinità egizia che, come fa sapere Wiki, "Partecipava inoltre alla psicostasia ove conduceva il defunto nella 'Sala delle due verità' e ne pesava il cuore assieme al dio Thot che come scriba ne registrava la pesatura". Dio Thot a parte, per il resto il nostro film prende paro paro quando veniva descritto nel "Libro dei morti" relativamente a questa divinità, aggiungendole in più qualche caratteristica ad hoc per aumentare l'orrore o lo shock per lo spettatore che guarda. Peccato che, come dicevo, essendo tutta un'operazione mediocre, il tentativo di spavento si tramuta in risata rovinando decisamente l'atmosfera.
Ecco perché, quindi - a parte l'evidenza - "The Pyramid" risulta di fatto come una pellicola mal realizzata e palesemente interessata solamente all'incasso finale: non c'è alcuna ricerca stilistica, nessuna pretesa recitativa e a parte il fascino che il mondo egizio emana di per sé, la trama non fa altro che rubare qua e là da mitologia e altri film, per cui si finisce per assistere a qualcosa di già visto e fatto pure peggio.
Ps. Volti conosciuti: Denis O'Hare ("American Horror Story", "The Normal Heart", "The Judge", "True Blood", "Derailed - Attrazione letale", "Changeling", "Ricatto d'amore") e James Buckley ("Finalmente maggiorenni" e "The Inbetweeners 2") .
Box Office: $13.9 milioni
Consigli: Conforme alle basse aspettative, se vi interessa questo "The Pyramid" è bene ricordiate che non è nulla più che un horror mal fatto. Pessimi effetti speciali e slanci di trama che verso il finale rovinano le relativamente buone premesse sono il mix letale di questa pellicola dell'orrore che, più che altro, vive di un buon gioco di suspense creato dal costante buio, dalla claustofobia degli ambienti e l'inquietudine per le misteriose creature nel buio. Scesi a patti con il voto assolutamente insufficiente di questo titolo, può essere tranquillamente visto se si ama il genere, la cultura dell'antico Egitto o l'irresistibile fascino del trash in generale.
Parola chiave: Cuore.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 22 gennaio 2015

Film 865 - I, Frankenstein

Primo film del 2015 visto, per l'occasione, a pranzo con Licia.

Film 865: "I, Frankenstein" (2014) di Stuart Beattie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Non che sia molto di più della boiata che uno ci si aspetterebbe da un film come "I, Frankenstein", però non ho molto capito il perché del clamoroso flop al botteghino e delle critiche rabbiose. Voglio dire, ok descriverlo per quello che è, ma non c'è davvero bisogno di infierire. Anche perché chi guarda questa pellicola plausibilmente cerca solo un passatempo senza impegno, per cui mi sembra logico che la produzione si diriga coscientemente in questa direzione.
Ecco perché, a visione completata, non ho potuto fare a meno di domandarmi il motivo di tale rifiuto massificato di questo tentativo di rilanciare Aaron Eckhart dopo la repentina fine del piglio internazionale della sua carriera ("Erin Brockovich - Forte come la verità", 2000; "Thank You for Smoking", 2005, anche candidato al Golden Globe; "Il cavaliere oscuro", 2008). Sinceramente il film è un evidente tentativo di botto al box office mal riuscito, ma non è che mancassero davvero i presupposti per racimolare ben più di quella miseria che è stata incassata. Voglio dire, ci sono film ben più brutti che hanno ottenuto risultati molto più incoraggianti, quindi la cosa in sé per me rimane un mistero.
In definitva, quindi, definirei questo titolo come un film mediocre che sfrutta l'appeal di un personaggio estremamente iconico come quello di Frankenstein cercando di dargli un piglio più moderno e appetibile per il grande pubblico. Esplosioni, quindi, botte da orbi, demoni e gargoyles, in un mix fin troppo audace che sente il bisogno addirittura di scomodare Dio. Forse il passo fatto è stato più lungo della gamba, forse Aaron Eckhart non era il protagonista giusto per trascinare le masse al cinema, forse non basta un personaggio mitico per dire di avere un film con qualcosa da dire (vero "Dracula Untold"?).
Box Office: $71,154,592
Consigli: Ero intenzionato a vederlo perché mi interessava capire quale errore di produzione fosse stato fatto qui per determinare una tale disfatta: trama, effetti speciali, attori? Di fatto il tutto è genericamente accettabile - tranne il fatto che il corpo di Adam sia maledettamente coeso per essere formato da pezzi di persone diverse - nell'ottica di uno svago che richieda il minimo sforzo di attenzione. Non è nulla di che, manca di epicità, personaggi interessanti e di protagonisti più rilevanti, francamente (chi è Yvonne Strahovski addirittura citata nel trailer?!). Si può vedere senza che nessuno né soffra e, al contempo, lo si può non vedere senza che la cosa crei una mancanza.
Parola chiave: Anima.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi