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venerdì 26 luglio 2024

Film 2300 - Mannequin

Intro: Weekend casalingo (tanto pioveva, sai che novità) all'insegna di non uno, non due, ma bensì tre film. Il primo, un cult anni '80 che avevo visto tantissimo tempo fa.

Film 2300: "Mannequin" (1987) di Michael Gottlieb
Visto: dalla tv
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: con la notizia che Kim Cattrall parrebbe tornare per la terza stagiove di "And Just Like That" dopo anni di rifiuti a tornare a vestire i panni della celebre Samantha Jones, non potevo sottrarmi dal rivedere questa pellicola, scelta da Michael per l'occasione. Sembrava detino.
"Mannequin" è un film spassoso e facile facile con una Cattrall in formissima (anche fisica, diciamocelo pure) e un Andrew McCarthy con cui fa faville sul grande schermo. In mezzo anche la storia del coprotagonista Hollywood (Meshach Taylor), gay & proud (ed estremamente cool a mio parare), che aiuta Jonathan (McCarthy) sul lavoro e si rivela amico fidato. In particolare, ho trovato estremamente positiva la maniera in cui l'amicizia tra questi due personaggi viene rappresentata dalla storia, mettendo nero su bianco che l'amicizia tra un uomo etero e uno gay è tanto possibile quanto normale (per quanto Hollywood sia un personaggio estremamente stereotipizzato, ma sia pur sempre negli anni '80).
Tutto sommato una commedia divertente, evidente prodotto dei suoi tempi, ma ancora efficace in termini di spassoso divertimento e il solito elemento nostalgia, che non gusta mai.
Film 565 - Mannequin
Film 2300 - Mannequin
Cast: Andrew McCarthy, Kim Cattrall, Estelle Getty, G. W. Bailey, Meshach Taylor.
Box Office: $42,721,196 (solo USA)
Vale o non vale: Continuo a trovare piacevolmente surreale l'incipit del film ambientato nell'antico Egitto: un manichino che prende vita a seguito di divinità dell'antico Egitto che concedono a una ragazza dell'epoca di sfuggire a un matrimonio combinato per riprendere vita nel futuro (leggi fine anni '80) e, che ve lo dico a fare, innamorarsi del protagonista della storia.
Non si tratta certo di un capolavoro, ma sicuramente un prodotto piacevole e ancora estremamente godibile. Kim Cattrall è magnetica.
Premi: Candidato all'Oscar e al Golden Globe per Miglior canzone originale ("Nothing's Gonna Stop Us Now" scritta da Albert Hammond e Diane Warren e cantata dai Starship); 1 nomination ai Grammy per Best Song Written Specifically for a Motion Picture or Television.
Parola chiave: Vetrine.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 12 ottobre 2020

Film 1934 - The Mummy Returns

Intro: L'altra mattina sono capitato per caso su un canale YouTube che proponeva la visione di questa pellicola a una vera archeologa - se non ricordo male addirittura egittologa - che si esprimeva rispetto alla veridicità o plausibilità delle trovate narrative messe in scena per questo prodotto. Inutile dire che mi è tornata una gran voglia di vedere il film...
Film 1934: "The Mummy Returns" (2001) di Stephen Sommers
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sono sempre stato un gran fan di questa serie (ho visto tutti gli episodi almeno una volta) e ho sempre avuto una fascinazione per l'antico Egitto e, anche se c'entra poco, un mese fa sono stato al Museo Egizio di Torino che ha sicuramente rinvigorito il mio interesse. Quindi ho certamente rivisto con piacere "The Mummy Returns", secondo capitolo di un franchise che, ammettiamolo, dopo questo titolo ha perso decisamente smalto (e Rachel Weisz, il che non è poco).
Sequel diretto de "The Mummy", qui la storia continua la narrazione delle due coppie rivali, quella formata dagli O'Connell e quella ben più antica che vive di costanti resurrezioni formata da Imhotep e Anck-Su-Namun; in mezzo a tutto il trambusto che ovviamente costituisce quasi l'80% di tutta la storia, la produzione è riuscita anche ad inserirci le basi per il personaggio futuro soggetto di spin-off, ovvero il Re Scorpione, interpretato nientemeno che da Dwayne Johnson (all'epoca ancora The Rock).
Il film in generale funziona, è un'avventura più complessa di quella precedente, ci sono molti più personaggi coinvolti e le azioni sono assulutamente spettacolari, anche se è innegabile che si rilevi un certo carattere obsoleto rispetto alla resa finale degli effetti speciali; il che, però, non guasta assolutamente il divertimento, ulteriormente sancito a mio avviso dai vari flashback narrativi che ricollocano la storia nell'antichità e le conferiscono un non so che affascinante grandioso (per non dire faraonico...). Insomma, un piacevole film d'avventura senza alcuna pretesa oltre quella di intrattenere lo spettatore. Il risultato finale c'è tutto, anche a quasi vent'anni dalla sua uscita nelle sale.
Ps. Ah!, qualcosa di storicamente giusto nella storia c'è, ma principalmente sono le inesattezze a farla da padrone... La cosa che più in assoluto mi ha fatto ridere è che non importa in quale punto della città del Cairo si sia, in lontananza si distingueranno perfettamente i profili di tutte e tre le piramidi di Giza.
Film 1572 - The Mummy
Film 737 - La mummia - Il ritorno
Film 1934 - The Mummy Returns
Film 1402 - La mummia
Film 927 - Il re scorpione
Cast: Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah, Arnold Vosloo, Oded Fehr, Patricia Velásquez, Dwayne Johnson, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Freddie Boath, Alun Armstrong, Shaun Parkes.
Box Office: $435 milioni
Vale o non vale: Divertente, dal ritmo veloce visivamente intrigante, questo secondo capitolo del franchise espande la storia, pur riuscendo a mantenere intatti i toni del primo episodio. Il cast ritorna per intero, Stephen Sommers scrive e dirige nuovamente, il tutto per una macchina oliata capace di regalare un paio d'ore spensierate tra molte avventure e quel tocco esotico che non manca di far sognare. Io apprezzo sempre. Poi, sinceramente, io mi sarei risparmiato il collegamento Nefertiri-Rachel Weisz, ma erano altri tempi ed è apprezzabile vedere che pian piano le cose stanno cambiando.
Premi: /
Parola chiave: Bracciale.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 14 maggio 2019

Film 1582 - The Fifth Element

Intro: Non lo avevo mai visto ed ero sempre stato curioso di recuperarlo. Ricordo che da bambino ero rimasto particolarmente colpito da uno degli outfit di un personaggio di questa pellicola...
Film 1582: "The Fifth Element" (1997) di Luc Besson
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non è la prima volta che Besson delude un po' le mie aspettative e nonostante i numerosi titoli a suo favore ("Léon" in primis), da "Il quinto elemento" mi aspettavo molto, molto di più. Avventura, sci-fi, una tonnellata di effetti speciali, qualche elemento comico ed esplosioni in ogni dove per un'ambientazione futuristica che convince solo a metà, il tutto per un caotico risultato finale che rimane impresso per due soli motivi: il traffico volante della New York 2263 e il "vestito" carta igienica-fetish di Milla Jovovich. Il resto non è nulla che non si sia già visto e anche qui - nemmeno a dirlo - si scomodano geroglifici e antiche profezie (esempi similissimi dal passato e presente: "Mannequin", 1987, e "X-Men: Apocalisse", 2016). Intrattiene, ma non convince.
Cast: Bruce Willis, Gary Oldman, Ian Holm, Chris Tucker, Milla Jovovich, Luke Perry.
Box Office: $263.9 milioni
Vale o non vale: Fa del suo meglio per consegnare un'avventura sorprendente e divertente, ma non ci riesce del tutto. Gli effetti speciali sono quelli che sono e nonostante la presenza di un cast internazionale e la regia lungimirante di uno come Besson, la storia non riesce ad elevarsi oltre lo status di tentativo non americano di produrre un film ad alto budget. Comunque si fa guardare.
Premi: Candidato a 1 premio Oscar per i Migliori effetti sonori e vincitore di 1 BAFTA per gli effetti speciali; ai César 1998 la pellicola era candidata a 8 premi (tra cui Miglior film) e ne ha vinti 3: Miglior regia, fotografia e scenografia. Nominato a 2 Razzie per Peggior attrice non protagonista (Jovovich) e Peggior nuova star (Tucker).
Parola chiave: Diva.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 1 maggio 2019

Film 1572 - The Mummy

Intro: Erano anni che volevo rivederlo, ne ho approfittato una mattina che ero in giorno libero.
Film 1572: "The Mummy" (1999) di Stephen Sommers
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ricordo ancora che la prima volta che sono andato a vederlo al cinema con un paio di amiche rimasi particolarmente colpito da questo film. Non che si tratti di un capolavoro, ma a 12 anni tutto quello che coinvolgeva effetti speciali da grido per me era una sorta di piccolo miracolo che il cinema mi faceva. In aggiunta, sono sempre stato particolarmente affascinato dall'antico Egitto e relativa cultura, per non parlare delle mummie. Insomma, io e "The Mummy" eravamo destinati a trovarci;
visto con gli occhi dell'adulto, ammetto che parte della meraviglia nel tempo immagazzinata a mo di ricordo non ha trovato conferma. Il film funziona anche a 20 anni di distanza, ma è chiaro che si tratti più di una favola dell'orrore che di una meraviglia cinematografica. Ciò detto, trovo ancora particolarmente riusciti gli effetti speciali e non posso fare a meno di adorare la chimica tra Fraser e Weisz (qui con sopracciglia disgraziate, ma in linea con lo stile anni '20 in cui è ambientata la storia) e i loro personaggi;
è vero che se si pensa a cosa l'industria del cinema di oggi sia capace di portare sul grande schermo, "The Mummy" non ne esca vincente, ma l'effetto nostalgia e l'insieme di intrighi di palazzo, riti, profezie ed avventura tiene ancora il passo coi tempi e assicura a questa pellicola un posto non solo nel mio cuore, ma anche tra quello dei blockbuster d'annata.
Film 1572 - The Mummy
Film 737 - La mummia - Il ritorno
Film 1934 - The Mummy Returns
Film 1402 - La mummia
Film 927 - Il re scorpione
Cast: Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah, Arnold Vosloo, Jonathan Hyde, Kevin J. O'Connor, Oded Fehr, Erick Avari, Tuc Watkins, Patricia Velasquez.
Box Office: $415.9 milioni
Vale o non vale: Divertente, a tratti spaventoso, "The Mummy" è ancora un'avventura piacevole da guardare e assolutamente godibile. La qualità del franchise peggiora però con il tempo: a parte "The Mummy Returns" che si salva, "The Mummy: Tomb of the Dragon Emperor" e il reboot con Tom Cruise "The Mummy" sono assolutamente terribili.
Premi: Candidato all'Oscar per il Miglior sonoro e a 1 BAFTA per gli effetti speciali.
Parola chiave: Anck Su Namun.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 23 agosto 2017

Film 1402 - La mummia

Eccitatissimo per il reboot di una saga che ho sempre amato, il trailer mi aveva fatto davvero ben sperare. Poi per un motivo e per un altro non ero riuscito ad andare al cinema a vederlo. Come sempre lo streaming è venuto in mio soccorso e sono riuscito a recuperare uno dei blockbuster dell'estate 2017 che attendevo di più!

Film 1402: "La mummia" (2017) di Alex Kurtzman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Con tutte le aspettative che avevo, la possibilità di rimanere un po' deluso c'era e ne ero consapevole. L'originale mi è sempre piaciuto, divertente e spassoso oltre che piuttosto all'avanguardia per i tempi relativamente agli effetti speciali, quindi era naturale riversare su questo rifacimento dallo stesso identico titolo una serie di attese legate al primo franchise. Invece il nuovo "The Mummy" è tutta un'altra storia. Ma una storia brutta.
Tecnicamente il film è perfetto, la computer grafica fa buona parte del lavoro, la fotografia più cupa riassesta i toni della narrazione su universi più oscuri e certamente meno giocosi dei precedenti; è evidente che non solo si stia cercando di prendere le distanze dai titoli precedenti - pur continuando a sfruttarne il titolo di richiamo -, ma che si intenda proprio buttare le basi per qualcosa di nuovo. Del resto, lo si sa già, la Universal ha cominciato proprio con questo blockbuster la sua personale conquista del mondo dei cinecomics, imbastendo un percorso cinematografico dal nome abbastanza rivelatore, Dark Universe, che coinvolgerà non solo grandi nomi (Javier Bardem e Johnny Depp in testa), ma anche una serie di illustri personaggi come la moglie di Frankenstein e Frankenstein, l'Uomo Invisibile, il Fantasma dell'Opera e il Gobbo di Notre Dame. Insomma, qui siamo solo all'antipasto.
Peccato che il risultato finale di questo primo, nuovo mondo dei mostri non sia stato una piacevole scoperta, quanto più un inefficace e maldestro esperimento ancora ampiamente migliorabile. Cruise è un protagonista carismatico, ma il materiale a sua disposizione è troppo simile ai ruoli che già interpreta, cosicché pare di assistere ad un qualsiasi "Mission: Impossible" versione fantasy. Gli altri personaggi, tutti ampiamente sacrificabili, non aggiungono granché al racconto, tanto che una buona metà muore nel giro di qualche scena. Russell Crowe nei panni nientemeno che del Dott. Jeckill risulta un po' impacciato, bloccato da una stazza francamente un po' limitante per un personaggio dalla forza sovraumana che, quantomeno nella mia immaginazione, a seguito della sua trasformazione dovrebbe rinforzarsi più di muscoli che di stomaco. Niente da dire su Sofia Boutella nei panni della mummia, un'attrice a mio avviso da tenere d'occhio che ultimamente sta collezionando titoli importanti ("Kingsman: Secret Service", "Star Trek: Beyond", "Atomica bionda") uscendone sempre a testa alta. Vedremo se riuscirà a mantenere l'interesse attorno a sé. Chiudo la parentesi attori con Annabelle Wallis, già vista nel primo "Annabelle", qui finalmente al suo primo ruolo in un film a grande budget, nonostante la sfortuna di essersi ritrovata in un prodotto non proprio di qualità. Per e da lei mi aspettavo qualcosina di più, forse anche perché ho erroneamente sovrapposto in anticipo l'eroina femminile interpretata da Rachel Weisz nei primi due titoli al personaggio che la Wallis mi aspettavo sarebbe andata ad interpretare. La verità è che la sua Jenny Halsey è abbastanza insipida.
Insomma, questo "La mummia" è stato una delusione. Non particolarmente divertente, dalla trama caotica ed eccessivamente enfatica - della serie: tutto l'hype creato nel primo tempo, viene bruciato da un nulla di fatto generale nel secondo -, poco capace di gestire i numerosi personaggi rilevanti portati in campo. Mi aspettavo un'avventura e, invece, per buona parte della storia non succede niente e anche quando finalmente si muove qualcosa, niente di quello che viene mostrato risulta particolarmente innovativo. Ahmanet sì risveglia e l'umore è dei più neri, ma non basta una mummia incazzata con qualche corvo come amico e un'aspirapolvere come bocca per riuscire a regalare a questo prodotto quel qualcosa in più che faccia innanzitutto dimenticare il franchise originale e, secondariamente, lanci con successo addirittura un nuovo filone. Meglio rivedere il tiro.
Film 1572 - The Mummy
Film 737 - La mummia - Il ritorno
Film 1934 - The Mummy Returns
Film 1402 - La mummia
Film 927 - Il re scorpione
Cast: Tom Cruise, Annabelle Wallis, Sofia Boutella, Jake Johnson, Courtney B. Vance, Russell Crowe, Marwan Kenzari.
Box Office: $405.4 milioni
Consigli: Per quanto mi riguarda il film è stato una delusione, principalmente perché avevo molte aspettative. A mente fredda comunque di sento di poter dire che, nonostante la trama non sia granché, il film risulta comunque sufficientemente godibile. Non un gran intrattenimento, insomma, ma nemmeno qualcosa di inguardabile. Di sicuro "La mummia" del 1999 è molto più piacevole (per quanto sempre una scemata).
Parola chiave: Pugnale di Seth.

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Bengi

domenica 2 ottobre 2016

Film 1219 - Stargate

Ho trovato il dvd in super offerta e non ho saputo resistere...!

Film 1219: "Stargate" (1994) di Roland Emmerich
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Il ricordo nostalgico di questo film proviene dalla mia infanzia e sì, lo conservo con affetto. Non solo perché da bambino sono rimasto affascinato da questa pellicola ricolma di effetti speciali, ma perché nonostante non si tratti certo di un capolavoro, "Stargate" è comunque in grado ancora oggi di raccontare una favola, un'avventura praticamente all'indietro nel tempo nonostante si tratti di un viaggio in un universo parallelo.
Ammetto che rivisto nel 2016 questo film presenti numerose pecche, che vanno dagli svariati cliché all'inevitabile superamento degli effetti computerizzati, ma per chi come me a suo tempo ha vissuto "Stargate" come una sorta di evento, oltre che spettacolare esempio di come gli americani sappiano strabiliare il pubblico cinematografico, è impossibile non ricordare in chiave positiva questo faraonico - è il caso di dirlo! - blockbuster.
La trama è delle più semplici: si riapre un portale che dà direttamente su un altro mondo, lo si attraversa e non si riesce più a tornare indietro. Nel mentre che ci si trova al di là, si scopre una civiltà molto simile a quella egizia che, però, è dominata da un faraone alieno che non tarderà a rendersi minaccioso. Il militare (Kurt Russell) e lo scienziato (James Spader) a capo della spedizione dalla terra faticheranno a trovare una situazione di accordo, ma per il bene della squadra uniranno le loro forze per tentare di ritornare a casa: nel mentre, il secondo ha il tempo non solo di decifrare i geroglifici e capire come riaprire il portale, ma anche di imparare la lingua locale, diventare madrelingua e trovare la fidanzata. Oltre che salvare il mondo, ovviamente!
Che è inutile stupirsi di certi snodi poco originali l'ho già detto: "Stargate" è una favola per ragazzi e un film commerciale pensato anche per stupire gli adulti, uno degli esempi più calzanti dell'epoca di come portare al cinema bambini accompagnati e, in definitiva, un prodotto simpatico che può suscitare un piacevole ricordo dei nostalgici. Come me.
Cast: Kurt Russell, James Spader, Jaye Davidson, Viveca Lindfors, Alexis Cruz, Mili Avital, Djimon Hounsou, Erick Avari.
Box Office: $196.6 milioni
Consigli: Simpatico e facile facile, questo film è un perfetto rilassamento per tutta la famiglia. Sì, ok, è un po' datato, ma è ancora in grado secondo me di affascinare anche le nuove generazioni. E di ripescare qualche ricordo più datato agli spettatori più grandi...
Parola chiave: Cartiglio.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 5 aprile 2016

Film 1111 - Gods of Egypt

Un profumo di trash inebriante mi ha convinto a scegliere questa pellicola...
Film 1111: "Gods of Egypt" (2016) di Alex Proyas
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film un videogioco. E' questo sotanzialmente l'elemento caratterizzante di "Gods of Egypt", teoricamente blockbuster testosteronico dall'incasso facile. Nella realtà il film è stato un clamoroso flop, sicuramente dovuto ad una serie di aspetti che velocemente si possono elencare così:
a) un cast non particolarmente accattivante: Gerard Butler è in declino da un bel po', lo dimostra anche l'insuccesso di "Attacco al potere 2"; Nikolaj Coster-Waldau ha goduto di una certa fama di riflesso dopo il successo de "Il trono di spade", ma non si può dire che abbia sfondato; a parte Geoffrey Rush non ci sono altri attori di rilievo e Brenton Thwaites protagonista secondo me porta sfortuna (vedi "The Giver - Il mondo di Jonas");
b) la storia è un mix di elementi che con l'antico Egitto c'entrano poco e niente. Se da una parte potrebbe essere divertente sperimentare un mix di elementi alla "Indiana Jones" + "300" + "La mummia" + "Scontro tra titani" + "Immortals", nel concreto la trama è debole e sciocca e le trovate per caratterizzare questa produzione sono più bislacche che geniali o divertenti;
c) gli effetti speciali fanno schifo. Non so se mi era mai capitato di esprimermi in questo modo in relazione a una pellicola, ad ogni modo il termine è appropriato. Brutti, evidentementi finti, più brutti perfino di quelli di "Power Rangers - Il film", che pure era del 1995. Con un budget di 140 milioni di dollari, il risultato doveva essere superiore.
Insomma, non che mi aspettassi nulla di che, per carità, ma forse il risultato è stato perfino più brutto di quanto mi aspettassi. Diciamo che speravo nella solita pellicola sciocca e un po' trash ma di intrattenimento in stile Hollywood, ma devo dire che il risultato finale è perfino inferiore.
Cast: Brenton Thwaites, Gerard Butler, Nikolaj Coster-Waldau, Chadwick Boseman, Elodie Yung, Courtney Eaton, Rufus Sewell, Geoffrey Rush, Harsh Kumar.
Box Office: $132.9 milioni
Consigli: Non esattamente un ottimo risultato. Anzi, più che altro insufficiente. Eppure se siete fan di prodotti sciocchi tutti effetti speciali (brutti) e botte da orbi tra divinità con annessa gelosia familiare, questo è il titolo che fa per voi. Non passerà alla storia per la sua originalità, ma di sicuro è talmente fatto male che rimane impresso. E intrattiene.
Parola chiave: Aldilà.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 aprile 2015

Film 902 - The Pyramid

Ero curiosissimo di vedere questo film, pur aspettandomi che sarebbe stato sicuramente una cavolata.

Film 902: "The Pyramid" (2014) di Grégory Levasseur
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Horror di serie B, boiata pazzesca, tanto trash da essere perfino divertente e di intrattenimento. Sia perché non mi aspettavo niente di diverso da ciò che questa pellicola propone, sia perché l'antico Egitto riesce sempre a rimanere magneticamente affascinante, a prescindere da quanto scarsa sia l'ennesima storia che lo tratta.
"The Pyramid", che ha molti punti in comune con il recente "Necropolis - La città dei morti" (le riprese a con telecamera in spalla, discesa in cunicoli bui, ambienti claustrofobici, creature misteriose, giovani che muoiono uno dopo l'altro a causa di "qualcosa" che c'è nel buio, ecc), è pessimo sotto tutti i punti di vista - anche se il peggiore è certamente quello degli effetti speciali - eppure se avessero avuto alle spalle una produzione con più soldi e magari qualche sceneggiatore più creativo, il risultato sarebbe potuto essere qualcosa di godibile più per l'idea alla base che per l'effetto-trash che, invece, si genera. Infatti, per quanto cavolata, la storia ha comunque qualche spunto interessante e mantiene abbastanza bene la suspense finché non è richiesta la presenza del dio Anubi in scena. Esatto, proprio la divinità egizia che, come fa sapere Wiki, "Partecipava inoltre alla psicostasia ove conduceva il defunto nella 'Sala delle due verità' e ne pesava il cuore assieme al dio Thot che come scriba ne registrava la pesatura". Dio Thot a parte, per il resto il nostro film prende paro paro quando veniva descritto nel "Libro dei morti" relativamente a questa divinità, aggiungendole in più qualche caratteristica ad hoc per aumentare l'orrore o lo shock per lo spettatore che guarda. Peccato che, come dicevo, essendo tutta un'operazione mediocre, il tentativo di spavento si tramuta in risata rovinando decisamente l'atmosfera.
Ecco perché, quindi - a parte l'evidenza - "The Pyramid" risulta di fatto come una pellicola mal realizzata e palesemente interessata solamente all'incasso finale: non c'è alcuna ricerca stilistica, nessuna pretesa recitativa e a parte il fascino che il mondo egizio emana di per sé, la trama non fa altro che rubare qua e là da mitologia e altri film, per cui si finisce per assistere a qualcosa di già visto e fatto pure peggio.
Ps. Volti conosciuti: Denis O'Hare ("American Horror Story", "The Normal Heart", "The Judge", "True Blood", "Derailed - Attrazione letale", "Changeling", "Ricatto d'amore") e James Buckley ("Finalmente maggiorenni" e "The Inbetweeners 2") .
Box Office: $13.9 milioni
Consigli: Conforme alle basse aspettative, se vi interessa questo "The Pyramid" è bene ricordiate che non è nulla più che un horror mal fatto. Pessimi effetti speciali e slanci di trama che verso il finale rovinano le relativamente buone premesse sono il mix letale di questa pellicola dell'orrore che, più che altro, vive di un buon gioco di suspense creato dal costante buio, dalla claustofobia degli ambienti e l'inquietudine per le misteriose creature nel buio. Scesi a patti con il voto assolutamente insufficiente di questo titolo, può essere tranquillamente visto se si ama il genere, la cultura dell'antico Egitto o l'irresistibile fascino del trash in generale.
Parola chiave: Cuore.

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Bengi

venerdì 4 luglio 2014

Film 737 - La mummia - Il ritorno

Rispolvero e metto ordine tra la mia collezione di DVD e ritrovo una 50ina di vecchi titoli che non ricordavo nemmeno di avere. Il primo che rivedo è questo! Tanto entusiasmo!

Film 737: "La mummia - Il ritorno" (2001) di Stephen Sommers
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Superclassicone dei blockbuster di inizio nuovo millennio, questo sequel del primo "La mummia" è un tripudio di effetti speciali con atmosfere egizie in salsa kitsch: io lo trovo fantastico!
Divertente, spensierato, con una buona dose di avventura e humor, una Rachel Weisz magnetica e una Londra anni '30 veramente poco credibile, "The Mummy Returns" è il classico esempio di cinema pompatissimo americano che stravolge tutto, mixa generi e stile, ma alla fine il risultato funziona sempre alla grande.
Erano anni, infatti, che non rivedevo questa pellicola, eppure me la sono davvero goduta. Un'ottima avventura in giro per il mondo, tra piramidi egizie (e non), deserto, il British Museum, insenature di roccia e voli in dirigibile, in un susseguirsi di tappe che porteranno la famiglia O'Connell di nuovo allo scontro col redivivo Imhotep e niente meno che un Re Scorpione che avrà le sembianze dell'ex wrestler The Rock (ora Dwayne Johnson) che poi avrà addirittura un film tutto suo sull'argomento. Insomma, mummie prolifiche ad alto budget ed altissimi profitti che, all'epoca, erano diventate vero fenomeno.
Oggi "La mummia - Il ritorno" ha certamente per me un valore affettivo (ricordo il cinema -adesso chiuso - dove andai a vederlo e con chi), e rivederlo è stato davvero piacevole e divertente, anche perché non ricordavo sinceramente tutte le parti della trama, ergo è stato un po' come rivederlo per la prima volta. Carino e spensierato, lo si vede volentieri.
Film 1572 - The Mummy
Film 737 - La mummia - Il ritorno
Film 1934 - The Mummy Returns
Film 1402 - La mummia
Film 927 - Il re scorpione
Box Office: $433,013,274
Consigli: Mummie, antichi reali a forma di scorpione, inondazioni tra le piramidi, il British Museum scenario di riti egizi e autobus a due piani che - molto prima di Harry Potter - viaggiano alla velocità della luce. Assolutamente godibile, ancora piacevolissimo, con effetti speciali di 13 anni fa che lasciano assolutamente soddisfatti. Gli americani che rifanno l'Egitto e lo rimescolano al blockbuster può sembrare una forzatura, eppure se piace il genere e, soprattutto, ci si limita a guardare e spegnere il cervello, il risultato più che soddisfacente!
Parola chiave: Anck-su-namun.

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Bengi

lunedì 10 febbraio 2014

Film 668 - I dieci comandamenti

Questi sì che sono i film che si devono vedere almeno una volta nella vita! E colossal sia!

Film 668: "I dieci comandamenti" (1956) di Cecil B. DeMille
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Un carrozzone delle meraviglie ricolmo di sfarzo, gioiellini tecnologici, set faraonici (letteralmente), grandissime stelle del cinema (Charlton Heston, Yul Brynner, Anne Baxter), una storia tratta dal libro più venduto di tutti i tempi, grandi pretese di verità, stereotipi a non finire, elementi kitsch, amori, disavventure, conversioni, verdognoli gas mortali, schiavitù, emancipazione, persecuzione, falsi idoli e tavole di pietra scritte dal fuoco. C'è tutto quello che si possa desiderare in questo prodotto cinematografico, sforzo sovrumano di produzione per il pubblico generalista che, all'epoca, non ha tardato a ricompensare l'immenso lavoro di Cecil B. DeMille.
220 minuti di film sono qualcosa di apparentemente inaffrontabile per l'uomo moderno, eppure una volta si portava nelle sale la gente anche con titoli come questo, riuscendo nell'impresa di incassare tanto e lasciar pienamente soddisfatto il pubblico.
Visto con occhi moderni "I dieci comandamenti" è una pellicola ingenua che si basa troppo su una caratterizzazione dei personaggi legata a fede, miti o leggende ed inevitabilmente da questo punto di vista l'approccio è fallimentare. Mi rendo conto, però, che sia sciocco guardare un film di 58 anni fa utilizzando lo stesso metro di giudizio utilizzato per le pellicole contemporanee, quindi mi limito a dire che, per quanto riguarda l'aspetto tecnico, qui si parla di capolavoro. Effetti speciali per l'epoca grandiosi, maestosi, da noi addirittura impensabili anche solo fino a un ventennio (uhm... decennio?) fa. La necessità di trattare la storia di Mosè dagli albori implica una serie di passaggi pseudo storici che impongono un avanzato uso della tecnologia e, in questo, gli americani sono imbattibili. 

Per quanto riguarda la trama, invece, bisogna innanzitutto considerare che non tutti possono necessariamente condividere questa visione così filocattolica delle origini del mondo, quindi va tutto preso con le pinze. Chiaramente, nell'ottica di una disillusione totale nei confronti dell'approccio religioso, tutto quanto è qui raccontato rappresenta nulla più che una storia come un'altra, basata su fantascientifici avvenimenti che hanno dell'incredibile. In alternativa, volendo crederci, la ricostruzione è dettagliata, ma rimane molto superficialmente legata a una serie di visioni della vita che si esprimono attraverso una caratterizzazione piuttosto banale di ogni personaggio. Solo per dire, Mosè è assolutamente buono, assolutamente giusto, assolutamente fedele alla parola di Dio, assolutamente fedele al suo credo, assolutamente determinato a salvare il suo popolo di origine. Con tutta questa tendenza all'assoluto si fatica ad intravedere un barlume di veridicità anche solo parziale.
Ciò detto, rimane che "The Ten Commandments" sia un film assolutamente da vedere almeno una volta nella vita poiché, assieme ad altri titoli cult, rappresenta anche lui a suo modo un'eccellenza umana nel consacrare la creatività all'arte. Può non piacere, in definitiva, ma non si può dire che questo film non abbia in qualche modo influito o influenzato la storia del cinema commerciale moderno.
Ps. 7 nomination all'Oscar - tra cui quella per Miglior film - e una statuetta vinta per i Migliori effetti speciali.
Box Office: $122.7 millioni (l'incasso mondiale, aggiustato tenendo conto dell'inflazione, ammonta a qualcosa come $2,098,600,000)
Consigli: Inevitabilmente è necessario avere molto da dedicare alla visione del film. Sarebbe meglio avere compagnia, perché un po' di commento durante la visione non solo è divertente e piacevole, ma aiuta anche a superare i momenti più lenti o meno interessanti. La trasformazione di Charlton Heston da giovane principe d'Egitto ad allampanato speaker della voce di Dio è tra lo stereotipo dell'uomo saggio e il kitsch, ma l'attore in ogni caso non ne perde in fascino. Anne Baxter da amare dal primo all'ultimo minuto. Lei, ma anche i suoi magnifici outfit fascianti in stile peplum, che hanno senso nell'Egitto faraonico come una t-shirt alla corte del Re Sole.
Parola chiave: Vero Dio.

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Bengi

mercoledì 10 luglio 2013

Film 565 - Mannequin

Mi è tornata pretotentemente voglia di anni '80...

Film 565: "Mannequin" (1987) di Michael Gottlieb
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Con un incipit random-nonsense certamente originale (siamo nell'Egitto dei Faraoni...), "Mannequin" propone una magica favoletta giocosa e assurda, divertente e romantica da vero cult nel suo genere.
Premesso che non sapessi assolutamente nulla su questo film, ho apprezzato tantissimo la scoperta di Kim Cattrall ("Sex and the City") nel ruolo di protagonista - già porca - in panni succinti e disinibiti. Della serie: un destino segnato.
Tra le sode cosce da manichino di Kim, il protagonista Andrew McCarthy ("St. Elmo's Fire", "Bella in rosa") conoscerà le gioie dell'amore e il successo sul lavoro, diventato notturno vetrinista ispirato in grado di richiamare schiamazzanti e ammiranti folle di curiosi e appassionati di moda di fronte alle sue creazioni presso i grandi magazzini 'Prince & Company'. L'ambientazione da Harrods londinese o Rinascente milanese è anche piuttosto suggestiva, con spazi ampissimi e corridoi infiniti, nonché quello che oggi potremmo definire un reliquiario (o santuario) della cultura anni '80. Gli appassionati gradiranno.
Il mix di ingredienti di questo "Mannequin", insomma, funziona e intrattiene e, devo dire, ha anche una certa vena frizzante che da ritmo e fa sorvolare sulla spesso superficiale scelta narrativa. E' chiaro fin dall'inizio che si sia di fronte ad un prodotto leggero e di ampio consumo e, giustamente, si punta sul rendere tutto coloratissimo, glam (per l'epoca), sexy e spassoso. In questo senso gli ingredienti ci sono tutti.
La trama è semplice e, come si diceva, in molti punti affidata a scelte inusuali che spiazzano nel panorama ormai standardizzato del mondo cinematografico. Anche se è vero che di fatto l'incipit tra le Piramidi non ha alcun senso, l'ho trovato comunque inaspettato e significativo di un minimo sforzo di specializzazione rispetto alle altre commedie o comunque prodotti dello stesso periodo.
Insomma, mi sono goduto alla grande la visione di questa pellicola che mi ha fatto riassaporare con gusto le ambientazioni trash-chic di quegli anni e mi ha fatto scoprire una giovane Kim Cattrall di cui ignoravo in toto esordi e filmografia.
Ps. Il film si guadagnò le nomination agli Oscar, Golden Globes e Grammy per la Miglior canzone "Nothing's Gonna Stop Us Now" scritta da Albert Hammond e Diane Warren e fu un grande successo al botteghino: 6 milioni di dollari spesi per produrlo e $42,721,196 di incasso mondiale.
Film 565 - Mannequin
Film 2300 - Mannequin

Consigli: Assolutamente da recuperare per una serata in compagnia! Senza pretese, spensierato e spassoso è l'ideale da seguire con qualcuno accanto. Colonna sonora ad hoc e un retrogusto vintage che non deluderà i fan degli anni '80.
Parola chiave: Smaltimento rifiuti.

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#HollywoodCiak
Bengi