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lunedì 15 maggio 2023

Film 2185 - Divergent

Intro: Non so bene perché, ma mi era tornata voglia di vederlo.

Film 2185: "Divergent" (2014) di Neil Burger
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: come sempre, quando qualcosa funziona alla grande, non ci vuole molto perché comincino a comparire dei cloni. Fossimo stati all'inizio degli anni '00 e stessimo parlando di musica, si potrebbe benissimo fare riferimo alla battaglia delle teen popstar, ovvero Britney Spears, Christina Aguilera, Mandy Moore e Jessica Simpson.
Invece, siccome ci occupiamo di cinema - e il riferimento temporale risale solo a 10 anni fa - ci tocca dire che questo "Divergent" è la copia sbiadita di quell'"Hunger Games" che in sala fece faville (specialmente coi primi due capitoli) e sta per tornare a novembre conl'inevitabile quanto evitabile prequel "The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes". I sequel di "Divergent", invece, sono stati un totale disastro, tanto che la produzione del quarto e conclusivo episodio non si è mai verificata.
La verità è che "Divergent" accusa pesantemente i suoi quasi 10 anni di età e non regge il confronto con il ben più interessante "Hunger Games". Non è colpa di Shailene Woodley, che è sempre una grande protagonista, ma sicuramente la storia manca di mordente e la sceneggiatura qui non è esattamente eccelsa. La romance tra Tris e Four non è particolarmente elttrizzante e il risultato finale, per quando passabile, manca di quel qualcosa in più. Forse, non ci fosse stato l'inevitabile paragone con l'altro franchise, questo ne sarebbe uscito vincente. Ma, vista la difficile competizione, "Divergent" finisce per risultare solamente quell'altra saga che hanno provato a lanciare dopo "Hunger Games".
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Ashley Judd, Jai Courtney, Ray Stevenson, Zoë Kravitz, Miles Teller, Ansel Elgort, Tony Goldwyn, Maggie Q, Kate Winslet.
Box Office: $288.9 milioni
Vale o non vale: Il primo dei soli 3 film usciti di questo franchise è sicuramente il migliore. Col tempo si perde il senso della storia e ci si inabissa in un'intollerabile vortice di banalità pseudo politiche e prodozze tecnologiche (leggi effetti speciali) che non impressionano nessuno. Detto ciò, "Divergent" parte da un'idea anche intrigante, ma non riesce a capitalizzare sul suo potenziale in termini di cast e storia. Fosse finito qui il racconto, sarebbe andato bene lo stesso.
Premi: Vincitore nella categoria Miglior personaggio per Tris (Shailene Woodley) agli MTV Movie & TV Awards del 2014.
Parola chiave: Sierum.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 15 ottobre 2021

Film 2042 - The Suicide Squad

Intro: Sembrava che finalmente la DC Comics ce l'avesse fatta ad imbroccarne una... Ma sarà stato davvero così?

Film 2042: "The Suicide Squad" (2021) di James Gunn
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Kate, Oisin, Rafael
In sintesi: James Gunn passa alla concorrenza, scrive e dirige questo sequel del primo (disastroso) "Suicide Squad" e tenta di riproporre quella magia inaspettata che aveva regalato a "Guardians of the Galaxy" un successo tanto clamoroso quanto inaspettato.
Tutto qui sembra voler replicare quella stessa formula: un gruppo di antieroi, un personaggio creato al computer a cui spetta un range di frasi estremamente limitato (Vin Diesel per Groot, Sylvester Stallone qui per King Shark), il ritorno dell'immancabile fratello Sean Gunn in un microscopico ruolo, stesse atmosfere, fotografia che richiama i Guardiani. Insomma, non sarà una fotocopia, ma il confronto pare inevitabile.
La verità è che questo "The Suicide Squad" - da notare la presenza dell'articolo che starebbe a evidenziare il distacco dal primo tentativo di David Ayer - non è per niente male e funziona, ciononostante il tonfo da flop è stato epocale ($185 milioni solo per produrlo). E, lo ribadisco, non è tanto per il film, che mantiene quello che promette nel trailer, quanto per il fatto che probabilmente non ci fosse davvero bisogno di una nuova pellicola sullo sgangherato gruppo di criminali coordinati da Amanda Waller (Viola Davis) a 5 anni dalla prima uscita in sala. Senza contare che questo sequel ha perso la leadership di Will Smith - rimpiazzato da Idris Elba - e che il personaggio di Harley Quinn, per quanto magistralmente interpretato da Margot Robbie, abbia visto negli ultimi anni una sovraesposizione che non ha pagato (3 film in 5 anni, con uno standalone completamente dedicato a lei, "Birds of Prey", che ha a malapena incassato 200 milioni di dollari; la Robbie tornerà ad interpretare il personaggio nel prossimo "Gotham City Sirens").
Tutti questi elementi insieme, più la data di uscita nei cinema in piena estate e l'uscita simultanea sulla piattaforma streaming HBO Max, insieme alle incertezze da Covid non ha decisamente favorito il successo di un prodotto di cui, probabilmente, in molti non sentivano il bisogno.
Film 1218 - Suicide Squad
Film 2042 - The Suicide Squad
Cast: Margot Robbie, Idris Elba, John Cena, Joel Kinnaman, Sylvester Stallone, Viola Davis, David Dastmalchian, Daniela Melchior, Michael Rooker, Jai Courtney, Peter Capaldi, Alice Braga, Pete Davidson, Sean Gunn.
Box Office: $167.4 milioni
Vale o non vale: Grande miglioramento rispetto allo standard DC, "The Suicide Squad" è un film violento che fatica a farsi notare tra la mischia di titoli su (anti)eroi prodotti ultimamente (la serie tv "The Boys" ha una fotografia simile, solo per fare un esempio) che finisce per passare un po' inosservato.
Di per sé il film non è male, l'umorismo è godibile, le scene d'azione ben fatte e in generale questo titolo rappresenta un grande passo avanti rispetto al primo titolo. Di sicuro, però, non un prodotto per tutti.
Premi: /
Parola chiave: Starro the Conqueror.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 23 dicembre 2017

Film 1461 - Terminator Genisys

Lo avevo scaricato prima di partire per Melbourne e conservato sull'iPad in caso di necessità. Così, quando siamo partiti per Brisbane in treno (33 ore di viaggio) ho pensato potesse essere giunto il momento di recuperarlo.
Film 1461: "Terminator Genisys" (2015) di Alan Taylor
Visto: dall'iPad
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Anche se la saga originale non l'ho ancora recuperata, devo ammettere che gli unici due titoli che fino ad ora ho visto - questo e "Terminator Salvation" - mi hanno abbastanza soddisfatto. Rimango sempre un po' incastrato nelle macchinazioni temporali, non è esattamente facilissimo stare dietro ai futuri passati possibili che le trame hanno imbastito, comunque sospendo i miei tentativi di comprensione e prendo per buono ciò che la storia racconta accontentandomi dell'intrattenimento e dell'azione che non manca mai in prodotti come questi. Nello specifico "Genisys" è una pellicola di qualità sufficiente che riesce a regalare buone sequenze mozzafiato, a proporre una Daenerys Targaryen fuori dal solito contesto "Game of Thrones", e robotizzare ulteriormente la recitazione di Schwarzy il cui accento austriaco è qualcosa di maledettamente divertente (il perché poi un robot dovrebbe avere un qualsiasi accento non è dato saperlo...).
Tutto sommato, quindi, devo dire che ho trovato godibile la storia dai passaggi temporali intricati e molto spesso assurdi, comunque un prodotto che tenta il rinnovo di un vecchio franchise riuscendo abbastanza adeguatamente a stare al passo. Almeno dal punto di vista tecnico.
Film 2020 - The Terminator
Film 2024 - Terminator 2: Judgment Day
Film 876 - Terminator Salvation
Film 1461 - Terminator Genisys
Cast: Arnold Schwarzenegger, Jason Clarke, Emilia Clarke, Jai Courtney, J. K. Simmons, Dayo Okeniyi, Matt Smith, Courtney B. Vance, Lee Byung-hun.
Box Office: $440.6 milioni
Consigli: Non so se sia eresia dire che "Terminator Genisys" non mi sia dispiaciuto, non avendo visto i primi film. In ogni caso, nell'ottica del prodotto commerciale sbanca box-office (ma poi neanche tanto visto l'incasso) il risultato finale è godibile e innocuo, molto intricato tanto che ci si chiede quanto ci avranno pensato per arrivare alla conclusione di buttare tutte le precedenti trame per ricominciare daccapo. Detto ciò, la pellicola si può vedere serenamente, probabilmente meglio se prima integrata con gli episodi originali.
Parola chiave: Cambiare il passato.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 30 settembre 2016

Film 1218 - Suicide Squad

Ammetto che non smaniassi per vederlo, ma effettivamente bisognava farsi un'idea su quello che era uno dei titoli più attesi non solo di questa estate, ma di tutto il 2016.

Film 1218: "Suicide Squad" (2016) di David Ayer
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Due impressioni convivono nel mio giudizio relativamente a questa pellicola. La prima è che, visto tutto il marasma mediatico che si è venuto a creare, "Suicide Squad" non è poi così terribile come in molti hanno sentenziato; la seconda è che, per essere un film da 175 milioni di dollari, con un cast fantastico ed avendo un franchise avviato alle spalle, "Suicide Squad" è un film insufficiente e forse un po' inutile.
La DC Extended Universe è al suo terzo appuntamento cinematografico, dunque ci può stare che la rotta intrapresa necessiti di essere rivista di titolo in titolo e anche se sì, un miglioramento rispetto al precedente, pesantissimo Batman contro Superman c'è stato, non siamo comunque di fronte ad un titolo in grado di mantenere le enormi aspettative generate dall'incessante campagna promozionale.
Non basta promettere per l'ennesima volta l'appuntamento con i prossimi supereroi (di nuovo Batman, poi The Flash e Aquaman), come non basta affidare tutto l'aspetto comico a Harley Quinn (Margot Robbie) o calcare la mano sulla pericolosità di tutti gli individui chiamati in causa (quando poi nel finale si rinsalda la tradizione dei soliti cliché) o fare leva sulla loro irresistibile, violenta follia: la storia non riesce comunque a presentarsi come qualcosa di unitario e coeso, né ad allontanare un certo senso di incompletezza.
Già dalla presentazione dei vari, troppi personaggi ci si accorge che non c'è unità. Ognuno ha un suo universo, una sua storia e un suo racconto di cui, però, qui è presentato solo l'elemento funzionale alla vicenda; è come se ognuno restasse nella gabbia in cui era rinchiuso e anche se di fatto ne uscirà, la sensazione è che rimangano confinati in una propria dimensione non coesa alle altre. Questo aspetto si riflette inevitabilmente sulla storia che, dunque, non solo non amalgama, ma in aggiunta non approfondisce nulla. Rimaniamo sulla superficie e assistiamo più che altro ad uno sfoggio molto gratuito di una certa auto-conclamata violenza. Della serie: sì, ok, siete molto, molto cattivi. E quindi?
In aggiunta - e nel caso di un film così pop e alla ricerca di iconicità non è poco - la regia non riesce a consegnare un'esperienza indimenticabile. Ci sono gli effetti speciali e le prodezze dei personaggi per stupire chi guarda, ma non la visione di chi ha diretto. In questo senso credo si noti ampiamente la differenza tra l'ultimo prodotto di Zack Snyder (i titoli di testa di "Batman v Superman: Dawn of Justice" sono davvero belli) e quello qui proposto da Ayer. Ed è davvero un peccato perché in fin dei conti una visione e una rappresentazione più audaci avrebbero sicuramente aiutato a migliorare il risultato finale. A proposito di questo, tra l'altro, mi sento di dire senza timore di ripercussioni (ahah!) che "Suicide Squad", per tutta una serie di motivi di cui forse gli effetti speciali sono il più rappresentativo, mi ha ricordato l'ultimo "Ghostbusters". Il che non è necessariamente un bene: dove per le acchiappafantasmi non era richiesto un eccesso di realismo (giocando più che altro su comicità, effetto nostalgia e una rappresentazione dei vari mostri quasi da cartone animato), qui la legittimazione di un universo malavitoso, pericoloso e violento passava anche attraverso la scelta di stile che, a mio avviso, tradisce una certa incoerenza tra messaggio trasmesso e risultato finale presentato. Cara Delevingne sembra una bambolina vodoo indemoniata, ma a conti fatti non fatico ad immaginarmela fianco a fianco con Slimer.
Ciò detto, per quanto la delusione ci sia stata (ma me l'aspettavo, forse è questa la differenza), ho trovato comunque godibile l'esperienza. No, non mi ha esaltato come non sono rimasto particolarmente folgorato dall'interpretazione di Jared Leto - che ritengo un po' sopravvalutato -, ma in ogni caso è almeno una storia su qualcosa di buono. Gli antieroi che si aggiudicano un film tutto loro facendo i cattivi e sono perfino visti in chiave positiva sono pochi, per cui ogni tanto fa piacere cambiare punto di vista. Che poi si tradiscano a metà è un'altra cosa...
In definitiva, comunque, "Suicide Squad" è il classico così così: non ti ha soddisfatto, ma non puoi nemmeno dire che sia stato tutto tempo perso.
Film 658 - L'uomo d'acciaio
Film 1127 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1128 - Batman v Superman: Dawn of Justice
Film 1218 - Suicide Squad
Film 2042 - The Suicide Squad
Film 1392 - Wonder Woman
Film 1640 - Wonder Woman
Film 1708 - Aquaman
Film 1459 - Justice League
Film 2019 - Zack Snyder's Justice League
Cast: Will Smith, Jared Leto, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis, Jai Courtney, Jay Hernandez, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Ike Barinholtz, Scott Eastwood, Cara Delevingne, Ben Affleck, Ezra Miller, Karen Fukuhara, Adam Beach, Jim Parrack, Common, David Harbour.
Box Office: $731.3 milioni
Consigli: Si poteva certamente fare di più. In ogni caso è film che si lascia guardare, pur non adatto a tutti i palati. Scurrile, violento e certamente molto blockbuster (anche se forse è più il secondo tempo che si adatta ai canoni), "Suicide Squad" carica chi guarda di aspettative e proposte sovversive, per poi piegarsi ai classici dettami mainstream. Da questo punto di vista è certamente un'occasione persa. Poi capisco che per i fan della DC Comics sia grasso che cola...
Parola chiave: Sconto sulla condanna.

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Bengi

martedì 6 ottobre 2015

Film 1009 - Jack Reacher - La prova decisiva

Non lo avevo mai visto, ma ero rimasto con la curiosità di recuperarlo. Anche perché continuavo a confonderlo con "Innocenti bugie"...

Film 1009: "Jack Reacher - La prova decisiva" (2012) di Christopher McQuarrie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tom Cruise rifà il suo solito personaggio in cento milioni di declinazioni differenti, ma sembre dell'uomo tutto azione e addominali parliamo. E non se ne esce.
Non che il film in questione sia malvagio a dire il vero, però non si può non sottolineare la costante tutta-d-un-pezzo riproposta anche in questa pellicola che, più che un all action, è uno strano connubio tra pellicola d'azione e thriller che divide la sua narrazione tra sparatorie e linguaggio giuridico. La premessa è questa: un cecchino spara a caso sulla folla uccidendo una serie di persone, poi si da alla fuga. Trovato tramite una serie di indizi, l'uomo viene interrogato, ma l'unica cosa farà sarà scrivere il nome di Jack Reacher che, neanche a dirlo, di lì a poco si presenterà spontaneamente e finirà perfino per diventare consulente della difesa del presunto cecchino. Un po' come gli esperti che si vedono apparire come funghi nei crime drama - vedi "The Good Wife", "CSI", i vari "Law & Order", ecc -, anche Jack si metterà a verificare la tesi dell'accusa relativamente a ciò che è accaduto durante la sparatoria, andando ad esaminare ogni dettaglio per confutare la tesi princiaple: il cecchino non è chi è stato preso. Per farlo, chiaramente, Jack e la nuova fiamma Helen (Rosamund Pike) si metteranno in un mare di guai.
Devo dire che anche se parliamo di una variante sul tema, alla fine "Jack Reacher - La prova decisiva" è un buon esempio nel suo genere e sorvolando sul machismo spinto all'assurdo, tutto sommato il risultato è buono.
Ps. Tratto dal romanzo "One Shot" di Lee Child, questa pellicola avrà a breve un sequel: "Jack Reacher 2" uscirà in America il 1° ottobre 2016, questa volta basato sul romanzo "Never Go Back" dello stesso autore.
Cast: Tom Cruise, Rosamund Pike, Richard Jenkins, Werner Herzog, David Oyelowo, Jai Courtney, Joseph Sikora, Robert Duvall.
Box Office: $218.3 milioni
Consigli: I film d'azione di Cruise sono in fin dei conti un po' tutti uguali, ma con il pregio costante di una qualità sufficiente a rendere ogni progetto più che guardabile. Questo, in particolare, presenta una serie di aspetti positivi (l'indagine, il processo, lo studio della dinamica della sparatoria, la verifica delle tesi) che aiutano la pellicola a caratterizzarsi sufficientemente. Il personaggio di Reacher, invece, non è niente di nuovo, ma se è stato scelto Cruise è perché ci sa fare e risulta credibile come vendicatore della notte nonostante i suoi 50 anni (all'epoca). Insomma, una pellicola di intrattenimento, con tanta violenza, una leggera critica al mondo delle armi e una storia intricata ma che lascia soddisfatti. Si può vedere.
Parola chiave: Parchimetro.

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Bengi

lunedì 4 maggio 2015

Film 911 - Insurgent

No, non potevamo assolutamente perdercelo!

Film 911: "Insurgent" (2015) di Robert Schwentke
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Vanina
Pensieri: Ultimo film visto prima di partire per il Giappone, questo "The Divergent Series: Insurgent" era, insieme a "Cenerentola", il titolo che non potevo perdere prima della vacanza!
Dopo aver aspettato un anno per questo secondo capitolo cinematografico della saga, finalmente l'atteso momento di andare a vederlo in sala, finalmente la curiosità di vedere come sarebbe continuata la storia, tutta l'ampia aspettativa si sarebbe un po' ridimensionata. E, diciamo, non sono rimasto insoddisfatto.
Per quanto ci siano alcune lacune, diciamo che tutto sommato questo film riesce sufficientemente a soddisfare le curiosità di un fan medio come me, uno che, per capirsi, vede volentieri le pellicole ma non legge i libri da cui sono tratte. Doverosa questa premessa dato che non potrei mai parlare di "Insurgent" in positivo o negativo riferendomi a un confronto con il libro cui si ispira (del quale, comunque, mi sono state dette pessime cose).
Questo secondo episodio tratto dalla saga scritta da Veronica Roth è, come era prevedibile, un titolo di "passaggio" che ci porta dal primo assaggio di "Divergent" al prossimo e conclusivo "Allagiant" (che sarà diviso in due parti). E' chiaro dunque che, partendo da un contesto già consolidato ed approdando ad un finale che è tale solo in termini relativi ai 119 minuti di pellicola, la storia lasci con la classica sensazione di incompiuto che è comune a tutti i secondi episodi di questo tipo di operazioni commerciali. Inoltre bisogna anche tenere presente che, a un anno di distanza dal primo e con il buon successo riscosso, con un incremento sostanziale del budget e la popolarità di Shailene Woodley, Ansel Elgort e Miles Teller in vertiginosa ascesa, il ritorno al cinema ha coinciso con una serie di accorgimenti e miglioramenti rispetto a ciò che non funzionava del precedente. Niente di veramente grave, ovviamente, ma era evidente che, differentemente da una saga come può essere quella di "Hunger Games", questo franchise risultasse puerile sotto molteplici aspetti (sceneggiatura, realizzazione, estetica, tematiche), problema non ancora del tutto risolto qui. A farla da padrone è ancora la storia d'amore tra i due protagonisti, preminente rispetto a tematiche più mature che sarebbero potute emergere grazie a certi snodi della storia (ribellione al potere centrale, rivoluzione, rapporto con i media, la circolazione delle informazioni e manipolazione della popolazione, formazione del carattere dei protagonisti di riflesso a tutto ciò che accade a loro intorno). In questo, infatti, anche "Insurgent" si rivela bloccato al livello basico che vuole questo film concentrarsi moltissimo sull'aspetto romantico e glam dell'amore ai tempi della guerra. Le tanto celebrate fazioni della precedente storia sfumano nello sfondo di eventi che vedono l'occhio della macchina da presa stringere sui due bellocci ma realistici Tris e Four (Shailene Woodley e Theo James), ormai vero fulcro di tutta la vicenda: per fare un esempio, che Tris sarà l'unica "eletta" capace di sbloccare la misteriosa scatola contente il messaggio degli antichi è chiaro fin da subito.
Ecco, quindi, che si palesa il vero limite di questa saga cinematografica, incapace di svincolarsi dall'aura teen-glam acquisita in principio nell'ottica di una maggiore presa sul pubblico che un approcio più maturo avrebbe garantito. Non è un caso, a mio avviso, che tra gli incassi di primo e secondo film la differenza sia minima, per di più in difetto per questo secondo titolo ("Divergent" $288.7 milioni contro $272.7 milioni di "Insurgent"). E' mancato, di fatto, l'obiettivo solitamente comune agli episodi successivi al primo di fidelizzare il pubblico appassionato e, soprattutto, aprirsi a nuovi possibili estimatori del franchise.
Forse perché un po' caotico nel presentare fatti e personaggi, "Insurgent" risulta un po' debole nonostante le novità che la trama propone (di cui la principale - dopo la scoperta del messaggio della misteriosa scatola - sta nel nuovo personaggio interpretato da Naomi Watts), pur riuscendo ad intrattenere adeguatamente il suo spettatore, principalmente grazie al grande apporto degli effetti speciali e dei colpi di scena della storia. Tutto sommato il risultato finale è sufficiente a soddisfare la richiesta ludica di chi guarda, presentando una certa dose di azione e componenti thriller, per quanto nell'insieme ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa di più elaborato e consapevolmente costruito.
Film 694 - Divergent
Film 881 - Divergent
Film 1124 - Allegiant
Box Office: $272.7 milioni
Consigli: Chiaramente avrebbe senso approcciarsi a questo titolo con alle spalle l'esperienza del primo titolo, se non addirittura quella dei libri. Ciò nonostante la storia è più che facilmente comprensibile e di intrattenimento anche senza aver avuto contatti precedenti con la saga (anche la nostra amica Vanina non aveva mai sentito parlare prima di "Divergent" e si è goduta il film lo stesso). I fans della Roth non potranno che apprezzare questo nuovo incontro cinematografico con i loro beniamini, attesi nuovamente al cinema il prossimo 18 marzo ("Allegiant: Part 1") e 24 marzo 2017 ("Allegiant: Part 2"). La conclusione di questo franchise è ancora lontana, il che può far auspicare a un miglioramento qualitativo he ancora non si è verificato. "Insurgent", infatti, è un film carino che mixa elementi distopici a fantasy e thriller, ma non convince del tutto chi non è palesemente fan o è semplice spettatore. E' un titolo di intrattenimento valido per una serata spensierata, eppure ci si poteva impegnare di più. Vedremo se l'anno prossimo il messaggio sarà stato recepito.
Parola chiave: Morte apparente.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 3 marzo 2015

Film 885 - Unbroken

L'esordio bomba al botteghino, il nome della regista, il fatto che sia tratto da una storia vera... Troppi elementi intriganti!

Film 885: "Unbroken" (2014) di Angelina Jolie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Alcune precisazioni in prima battuta: il film mi è piaciuto, la regia mi è sembrata in linea con il prodotto finale, la storia è troppo pesante. Queste, a caldo, le prime impressioni.
In generale buon cast, le scelte mi sono sembrate tutte appropriate, giuste per i ruoli per niente facili da interpretare, in particolare i due veri protagonisti di tutta la vicenda, Jack O'Connell e Takamasa Ishihara: praticamente mi erano entrambi sconosciuti, ma di certo hanno saputo come lasciare il segno. Inutile dire, poi, che parte del merito va a una storia vera che ha a dir poco dell'incredibile.
Quest'ultima è, man mano che si sviluppa il racconto, una sorta di gioco al rincaro, dove il prezzo della sopravvivenza e
della salvezza diventa così alto che penso chiunque si sarebbe arreso all'evidenza di una morte inevitabile, per non dire auspicabile. E, invece, l'ex campione olimpico Louis Zamperini supera ogni prova che il destino gli impone, in un costante faccia a faccia con la violenza e la crudeltà della guerra e del mondo.
Curiosamente anche in questa pellicola il tema dell'alterità ricopre uno spazio importante, considerato che Zamperini e il suo compagno Phil/Domhnall Gleeson, dopo un ammaraggio in mezzo all'oceano (e agli squali) e 47 giorni passati su una scialuppa di salvataggio - alla "Vita di Pi", ma molto meno onirico -, vengono recuperati dai giapponesi (nemici degli americani durante la Seconda Guerra Mondiale) e finiscono nei loro campi per i prigionieri di guerra. L'incontro/scontro sarà durissimo, un pungo nello stomaco veramente molto letterale, una specie di campo di concentramento nipponico dove il crudele Mutsuhiro Watanabe prenderà fin da subito in antipatia Zamparelli, tanto da vessarlo continuamente per i motivi più disparati. Insomma, un confronto culturale che passa per il rifiuto dell'altro e la sua mortificazione, il vincitore che tiene sotto scacco il vinto, seppure quest'ultimo non farà altro che tenere testa al suo carceriere.
Va sottolineato che la successione di sfighe - perché sfighe sono - che il povero protagonista dovrà affrontare sarà una violenza visiva ed emotiva anche per lo spettatore che, come Zamperini, è costretto ad un crescendo di eventi sciagurati che nella guerra, l'ammaraggio, gli squali e i quasi 50 giorni di scialuppa in mezzo al nulla, vedranno solo un incipit ancora all'acqua di rose. Ciò che viene dopo sarà molto, molto più duro.
Onore al merito, dunque, e soprattutto onore alla persona che questa storia l'ha vissuta giorno dopo giorno, supplizio dopo supplizio. Fino a dove può spingersi la volontà umana? Fino a quanto la forza del singolo individuo gli può bastare come fede incrollabile per attaccarsi alla vita? Zamperini in questo diventerà maestro, esempio impressionante di quanto si possa resistere, nonostante tutto. Il suo animo testardo certamente influisce, ma non si può pensare che il tutto sia stato
semplicemente vissuto come sfida.
Quindi è chiaro che la figura umana - anzi le figure - qui rappresentata è il valore aggiunto di una storia che, altrimenti, sarebbe il semplice elenco di una serie di sfortunati eventi in fila uno dietro l'altro. Nei due personaggi chiave della vicenda sta lo specchio di due società agli antipodi e in guerra tra loro, incarnate in corpi pensanti che riflettono nelle proprie azioni le convinzioni che la vita e il Paese di appartenenza ha loro lasciato in eredità. Il rapporto tra i due è un micromondo speculare a quello gigantesco in cui, al di fuori del campo, infuria la guerra.
Ma, come sappiamo, anche la guerra finirà e perfino Zamperini incontrerà il suo lieto fine, sancito per noi da qualche video originale prima dei titoli di coda che ci svelerà brevemente cosa è successo alle figure chiave della vicenda: curiosamente Louis Zamperini muore proprio nel 2014, anno di uscita del film che proprio di lui tratta.
Insomma, in definitiva mi sento di dire che "Unbroken" è stato un viaggio difficile e spesso complesso da gestire, ma sicuramente ne è valsa la pena. Angelina Jolie ha fatto un buon lavoro, meno scontato di quanto mi sarei aspettato. Sorpresa.
Ps. 3 candidature agli Oscar 2015: Miglior fotografia (francamente molto bella), montaggio sonoro e missaggio sonoro.
Box Office: $161.1 milioni
Consigli: Di certo non una pellicola leggera, va vista consci che il viaggio che racconta questa storia è tanto violento e straziante quanto commovente e non risparmierà nulla allo spettatore. E', dunque, una scelta non per tutti, non per tutte le occasioni. Se si è preparati e predisposti può essere un buon titolo da tenere in considerazione, la prova tangibile che Angelina Jolie sia effettivamente capace anche a dirigere. Lo consiglio soprattutto per lo spunto inedito (i campi di reclusione per prigionieri di guerra in Giappone), un episodio della storia umana che certamente merita lo spazio di un racconto approfondito. Scuote e fa male "Unbroken", eppure alla fine non ti penti di averlo visto.
Parola chiave: Trave di legno.

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Bengi

giovedì 19 febbraio 2015

Film 881 - Divergent

Comprato il dvd (per la verità regalato da Luigi), bisognava solo trovare il momento per rivedere questo film prima che uscisse il sequel nelle sale (in Italia esattamente tra un mese, il 19 marzo).

Film 881: "Divergent" (2014) di Neil Burger
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ammetto che, alla fine, sono diventato abbastanza fan di questo franchise, anche se certamente l'approccio meno adulto e la storia non sempre all'altezza delle buone premesse me lo fa considerare comunque un gradino sotto ai primi due episodi di "Hunger Games".
Snobismo a parte, il primo episodio della saga tratta dai libri apparentemente clamorosamente di successo di Veronica Roth, non è per niente male nell'ottica dell'intrattenimento action-teen che strizza abbondantemente l'occhio ai thriller futuristici con un debole per il distopico. Con trame per il potere più fitte di quanto non si penserebbe, un'accativante premessa che divide la società in 5 fazioni (Abneganti, Candidi, Pacifici, Intrepidi, Eruditi) e una protagonista che scoprirà di avere un segreto da proteggere e un destino da prendere in mano, di fatto questo "Divergent" è un esperimento cinematografico che compie il suo dovere, sicuramente soddisfando appieno le aspettative dei fan della saga.
Io mi sono laciato guidare volentieri dagli sviluppi della trama, ho seguito senza mai annoiarmi le avventure di Tris/Shailene Woodley alla conquista del suo posto in una società che la dava già per scontata (per non parlare del risvolto action tra sparatorie, controllo della mente e sventati tentativi di rovesciamenti di potere) e il tutto pur avendo già visto questa pellicola e sapendo cosa aspettarmi.
Insomma, "Divergent" è riuscito a 'fidelizzarmi' - pur avendo scoperto che i libri sono scritti da cane - e la cosa non mi dispiace affatto. Attendiamo "Insurgent" (o come lo chiama in maniera orribile Wiki, "The Divergent Series: Insurgent").
Ps. Sono davvero molti i nuovi nomi che contato a Hollywood che compaiono in questa pellicola: la Woodley, Theo James, Jai Courtney, Ansel Elgort, Zoë Kravitz, e il bravissimo Miles Teller di "Whiplash".
Film 694 - Divergent
Film 911 - Insurgent
Film 1124 - Allegiant
Box Office: $288,747,895
Consigli: Si vede e fa rivedere con piacere. Non è certo un capolavoro, ma riesce a valorizzare quasi sempre i suoi assi nella manica (forse l'unico vero punto debole è l'evoluzione del cattivo, che spreca un po' - soprattutto nel finale - la bravura della Winslet, molto rigida ma certo a causa della gravidanza, all'epoca, in corso) e alla fine ci si affeziona a Tris, si tifa per lei e gioisce dei suoi successi. Il finale lascia con non pochi nodi da sciogliere, oltre che con una strage parentale da manuale: la nuova Tris orfana e consapevole si affaccia a un futuro incerto e noi, insieme a lei, aspettiamo di sapere cosa ne sarà della saga di "Divergent".
Parola chiave: Cerimonia della Scelta.

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giovedì 22 gennaio 2015

Film 865 - I, Frankenstein

Primo film del 2015 visto, per l'occasione, a pranzo con Licia.

Film 865: "I, Frankenstein" (2014) di Stuart Beattie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Non che sia molto di più della boiata che uno ci si aspetterebbe da un film come "I, Frankenstein", però non ho molto capito il perché del clamoroso flop al botteghino e delle critiche rabbiose. Voglio dire, ok descriverlo per quello che è, ma non c'è davvero bisogno di infierire. Anche perché chi guarda questa pellicola plausibilmente cerca solo un passatempo senza impegno, per cui mi sembra logico che la produzione si diriga coscientemente in questa direzione.
Ecco perché, a visione completata, non ho potuto fare a meno di domandarmi il motivo di tale rifiuto massificato di questo tentativo di rilanciare Aaron Eckhart dopo la repentina fine del piglio internazionale della sua carriera ("Erin Brockovich - Forte come la verità", 2000; "Thank You for Smoking", 2005, anche candidato al Golden Globe; "Il cavaliere oscuro", 2008). Sinceramente il film è un evidente tentativo di botto al box office mal riuscito, ma non è che mancassero davvero i presupposti per racimolare ben più di quella miseria che è stata incassata. Voglio dire, ci sono film ben più brutti che hanno ottenuto risultati molto più incoraggianti, quindi la cosa in sé per me rimane un mistero.
In definitva, quindi, definirei questo titolo come un film mediocre che sfrutta l'appeal di un personaggio estremamente iconico come quello di Frankenstein cercando di dargli un piglio più moderno e appetibile per il grande pubblico. Esplosioni, quindi, botte da orbi, demoni e gargoyles, in un mix fin troppo audace che sente il bisogno addirittura di scomodare Dio. Forse il passo fatto è stato più lungo della gamba, forse Aaron Eckhart non era il protagonista giusto per trascinare le masse al cinema, forse non basta un personaggio mitico per dire di avere un film con qualcosa da dire (vero "Dracula Untold"?).
Box Office: $71,154,592
Consigli: Ero intenzionato a vederlo perché mi interessava capire quale errore di produzione fosse stato fatto qui per determinare una tale disfatta: trama, effetti speciali, attori? Di fatto il tutto è genericamente accettabile - tranne il fatto che il corpo di Adam sia maledettamente coeso per essere formato da pezzi di persone diverse - nell'ottica di uno svago che richieda il minimo sforzo di attenzione. Non è nulla di che, manca di epicità, personaggi interessanti e di protagonisti più rilevanti, francamente (chi è Yvonne Strahovski addirittura citata nel trailer?!). Si può vedere senza che nessuno né soffra e, al contempo, lo si può non vedere senza che la cosa crei una mancanza.
Parola chiave: Anima.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 11 aprile 2014

Film 694 - Divergent

Super super curiosi di vedere questa pellicola e scoprire quale fosse la storia!

Film 694: "Divergent" (2014) di Neil Burger
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Partiamo dal fatto che "Divergent" non è "Hunger Games": inutile negare un confronto che c'è ed è inevitabile in quanto storia e struttura si assomigliano. E poi Theo James non è Josh Hutcherson...
Rispetto al film con Jennifer Lawrence, questo ulteriore esperimento cinematografico con una figura femminile forte al timone è più confuso e patinato, più simile a qualcosa come "Beautiful Creatures - La sedicesima luna" o "Shadowhunters - Città di ossa" in quanto a realizzazione rispetto alla direzione presa da "Hunger Games" che, nonostante presenti una dose non indifferente di "fattore patinato" anche lui, ha optato per un piglio più reale e una realizzazione più cruda.
E' vero, per carità, che anche in "Divergent" l'eroina Tris (sarà un caso che il suo essere divergente la fa appartenere plausibilmente a un trio di fazioni?) le prende e pure tante, eppure si ha sempre la sensazione che tutto andrà a finire bene. E in un certo senso le tappe che ti aspetti affronterà la trama si verificano, nonostante una sorprendentemente alta dose di violenza considerando il target teen di questo prodotto. Ultimamente sembra che sdoganare la violenza anche in prodotti che ci si aspetterebbe teoricamente più orientati a trattare aspetti romantici (anche se l'unica storia d'amore presentata qui è approfondita malissimo) o "cool" piuttosto che lividi, coltelli e uccisioni sia diventato di gran moda e, per carità, il pubblico pare apprezzare visto gli incassi, però la violenza per necessità è un conto (prendiamo questa affermazione con le pinze), mentre la violenza come show mi infastidisce alquanto. Qui sembra che l'unico modo di Tris per affermare se stessa e riscattare la sua propria identità rispetto all'eremitica sé di prima sia passare per pugni e sparatorie e se questo da un lato è necessario all'evolversi della trama, dall'altro è un aspetto che andrebbe affrontato con meno positivismo e più introspezione (a mio avviso).
Anche percé, sebbene l'intento della fazione degli Intrepidi sia quello di proteggere gli altri cittadini, il tipo di training che fanno è tanto aggressivo che sembra si stiano preparando ad un assalto a mani nude al Pentagono. Posso immaginare che nei futuri due capitoli della saga i principi di lotta appresi saranno certamente d'aiuto, ma al momento il tutto appare un pochino eccessivo.
Comunque in generale "Divergent" funziona abbastanza e, nonostante una realizzazione più infantile rispetto a quella di "Hunger Games", è un buon esempio di intrattenimento facile e spegni-cervello. E' un blockbuster inaspettato, per quanto mi riguarda, più che altro perché ha ottenuto uno straripante successo americano (all'esordio al botteghino USA ha incassato più di "Noah", per dire) assolutamente non scotanto se si pensa agli insuccessi commerciali dei due precedenti "Creatures" e "Shadowhunters" già citati. Certo avrà aiutato che il libro di Veronica Roth da cui è tratto sia stato di successo e che la protagonista Shailene Woodley sia piuttosto conosciuta tra gli adolescenti grazie alla serie tv "La vita segreta di una teenager americana", però niente si può dare sper scontato. Per quanto mi riguarda, uno degli aspetti che più mi ha interessato riguardo questa produzione è la presenza di Kate Winslet, solitamente un'attrice poco commerciale o comunque fuori dai circuiti cinematografici legati a produzioni teen. Il suo personaggio, certamente interessante e da lei reso bene, pecca un po' nel finale per quanto riguarda tenacia e aggressività - lo so, dopo tutta la predica sulla violenza pretendevo più aggressività? Per diciamocelo: che cattivo sei se parli parli e poi a fatti sei quasi immobile (ok che Kate era evidentemente incinta, però un po' d'azione anche per lei...) -, ma sono curioso di capire se avrà un seguito nel resto della saga o se non ci sarà altro che una mano "monca" per lei.
In sostanza, per concludere, ho passato un paio d'ore piacevoli e "Divergent" è certo stato in grado di incuriosirmi. Vedremo cosa succederà con "Insurgent" e "Allegiant".
Film 881 - Divergent
Film 911 - Insurgent
Film 1124 - Allegiant
Box Office: $139,000,609 (ad oggi)
Consigli: A chi è piaciuta la saga di "Hunger Games" questo inizio di saga potrebbe piacere, anche solo come antipasto per i due "Hunger Games: il canto della rivolta" che devono ancora uscire. Il film in sé è carino e Shailene Woodley è una giovane attrice piuttosto capace (lo aveva già dimostrato in "Paradiso amaro"). Vale la pena dare a "Divergent" un'occasione se si cerca relax e svago in salsa fantasy-avventura.
Parola chiave: Controllo della mente.

Trailer

Bengi