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domenica 1 gennaio 2023

Film 2153 - The Menu

Intro: Lo abbiamo visto qualche mese fa. Ho dovuto convincere Ciarán, che non conosceva il film e ultimamente sembra non corrispondermi in termini di gusti cinematografici.
Avrei voluto pubblicare questa recensione la settimana scorsa per rimpolpare le schiere dicembrine, ma tra il ritorno in Italia, il Natale, la famiglia e gli amici non ho davvero fatto in tempo. Alla fine, però, sono contento questa sia la prima recensione del 2023!

Film 2153: "The Menu" (2022) di Mark Mylod
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: pellicola estremamente particolare, ammetto che mi aspettassi tutt'altro che questa storia.
Brillante, macabro, sorprendente e a tratti geniale, "The Menu" è un interessante esperimento cinematografico dall'umorismo più nero che mai, tra satira e horror, il tutto trainato da un magnifico Ralph Fiennes in splendida forma e, forse, non così interessante da tempo. Al suo fianco Anya Taylor-Joy che gli tiene testa con crescente fervore, sempre di più capace di una magnetica presenza. In panchina, nonostante un nome sul poster, Nicholas Hoult che si gioca al meglio un personaggio deludente quanto inutile, pur non mancando di caratterizzarlo con sapiente tempismo comico. Ridiamo di lui, non con lui (sia chiaro).
Insomma, questa commedia dark funziona fin quando lo spettatore sospenda il giudizio sugli accadimenti, assurdi e inquietanti, il tutto per un giro di giostra al sapore di ultima cena che non sarà certo per tutti i palati, ma non mancherà in ogni caso di sorprendere i commensali.
Cast: Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Hong Chau, Janet McTeer, Paul Adelstein, Reed Birney, Rob Yang, Judith Light, John Leguizamo.
Box Office: $70.2 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Misteriosamente intrigante, pur con certi elementi non sempre funzionanti - si tira un po' la corda in termini di assurdità e peculiarità di personaggi e situazioni - "The Menu" mantiene comunque alta l'attenzione dello spettatore riuscendo a mettere in scena non poche sorprese tra colpi di scena e rivelazioni che portano la storia per strade inaspettate. Bellissimi i piatti, cast corale perfetto e protagonisti che è un piacere vedere recitare. Un abbuffata cinematografica, anche se non so se farei il bis.
Premi: Candidato a 2 Golden Globe per Miglior attore musical o commedia (Ralph Fiennes) e Miglior attrice musical o commedia (Anya Taylor-Joy).
Parola chiave: Experience.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 27 ottobre 2019

Film 1666 - Burnt

Intro: Visto in hotel in India, è l'ultima pellicola che io e cuggy abbiamo visto insieme ad oggi.
Film 1666: "Burnt" (2015) di John Wells
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: non sono un fanatico della cucina, detesto gli ambienti di lavoro stressanti, non mi piace chi inutilmente si inalbera con gli altri. Ora io capisco tutta la reverenzialità per e del mondo culinario in riferimento ai propri artisti (chef), purtroppo però per quanto mi riguarda il fascino non sussiste. Mi piace mangiare, quello sì, ma qui mi fermo; anzi no, ci metto anche che mi piace guardare "Masterchef", dai.
Quindi nessuna sorpresa quando dico che questo "Burnt" non solo non ha mordente, ma risulta bollito, passato di cottura quasi. E Cooper ce la può mettere tutta, ma il prodotto in sé non regge il confronto con altri titoli che, dell'arte di cucinare il cibo, hanno fatto un'ode ben più romantica e riuscita (vedi "Il pranzo di Babette", ma anche solo "Ratatouille").
Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Alicia Vikander, Omar Sy, Daniel Brühl, Matthew Rhys, Uma Thurman, Emma Thompson, Riccardo Scamarcio, Lily James.
Box Office: $36.6 milioni
Vale o non vale: Uno di quei film che vedi e poi dimentichi. Perdibilissimo.
Premi: /
Parola chiave: Stella Michelin.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 23 dicembre 2016

Film 1264 - Trolls

Pomeriggio di cartoni al cinema parte seconda: l'appuntamento gaio.

Film 1264: "Trolls" (2016) di Walt Dohrn, Mike Mitchell
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: In tutta onestà ero un po' dubbioso riguardo a questo film, più che altro perchè mi chiedevo cosa ci si potesse inventare per portare al cinema i trolls dai morbidi capelli colorati, cosa potesse mai avere da dire una loro storia. Un po', ammetto, mi sono ricreduto. Sì, non stiamo parlando di niente di indimenticabile, eppure la felicità contagiosa, il mix frenetico di colori e trovate "coccolose" e lo spirito musical salvano un'operazione del tutto commerciale riuscendo a veicolarne anche un'immagine meno meramente legata all'incasso finale.
Forse il punto debole di tutto - o almeno dal mio punto di vista è così - è che "Trolls" presenta una storia maledettamente simile a quella dei Puffi, semplicemente rivisitata: ci sono tanti piccoli troll che vivono in un villaggio in mezzo al bosco e ognuno di loro ha una caratteristica peculiare che ne determina la personalità. C'è un capo, anziano e saggio, c'è la protagonista femminile che si distingue, c'è il cattivo che, guarda caso, si vuole mangiare i piccoli esserini colorati ed ha come unico scopo nella vita quello di cucinarli. Insomma, le somiglianze non mancano.
Di certo una delle differenze più eclatanti sta nella chiave musical di tutta questa operazione, chiaramente lanciata anche alla ricerca di un riscontro commerciale nelle vendite della colonna sonora, di fatto l'ambito dove più facilmente questa pellicola sta riscuotendo consensi e del cui merito è principale artefice quella "Can't Stop the Feeling!" con cui Justin Timberlake ci ha già ampiamente fracassato durante l'estate. Alla canzone e alla soundtrack (#3 in America) il merito di trascinare una storia altrimenti troppo stiracchiata per risultare anche solo vagamente innovativa.
Sicuramente dal punto di vista della ricerca estetica la produzione ha fatto un lavoro particolarmente riuscito, in grado di consegnare una pellicola che è anche una colorata avventura a ritmo di irresistibili pezzi musicali - anche i nostri in italiano non sono male -, evitando di creare ex novo motivetti e andando ad affidarsi a titoli già consolidati di sicuro più adatti a coinvolgere gli spettatori, soprattutto quelli che magari hanno più di 5 anni. Quindi da questo punto di vista "Trolls" si rivela una scommessa vinta. Se, invece, si guarda un po' più attentamente al piano dei contenuti, lo scenario è, come si diceva, un filo più desolante. Trama già sentita, somiglianze e un inevitabile lietofine fanno sì che sia questo a tutti gli effetti l'anello debole di tutta l'operazione e non bastano tutti i colori e le gag di questo mondo per nascondere l'evidenza.
In ogni caso, guardando all'insieme, il risultato finale è sufficiente a consegnare un'ora e mezza di disimpegno totale capace di lasciare con il sorriso sulle labbra, ma non chiedete a questo film di andare oltre, perché "Trolls" è tutta superficie ed aspetto esteriore.
Ps. "Can't Stop the Feeling!" di Timberlake è candidata come Miglior canzone tratta da un film sia ai Golden Globes che ai Grammy 2017.
Cast: Anna Kendrick, Justin Timberlake, Zooey Deschanel, Russell Brand, James Corden, Christopher Mintz-Plasse, Gwen Stefani, Christine Baranski, John Cleese, Jeffrey Tambor, Kunal Nayyar, Quvenzhané Wallis.
Box Office: $324.1 milioni
Consigli: Carino, tutto sommato piacevole anche se non particolarmente originale, "Trolls" è un titolo per tutta la famiglia, un mix di musical e cartoon che si esprime attraverso una serie di trovate divertenti e godibili senza andare troppo a scomodare idee innovative. Si resta sulla superficie e si fa affidamento sull'effetto spettacolare che i numeri musicali, le tonalità multicolor e l'enorme quantità sbrilluccichio che tutti questi elementi assieme riescono a conferire. Se vi basta per una serata, siete accontentati: "Just dance, dance, dance...!"
Parola chiave: Glitter.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 12 novembre 2014

Film 815 - Amore, cucina e curry

Dopo aver donato il sangue avevo la giornata libera. Così, dopo il pranzo con un'amica, sono andato al cinema di pomeriggio...
Film 815: "Amore, cucina e curry" (2014) di Lasse Hallström
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Molto curioso di vedere questa pellicola prodotta da Spielberg e Oprah Winfrey - e con protagonista nientemeno che la sempiterna Helen Mirren - il cui tema centrale è la cucina, come bene fa intendere il titolo italiano. La semplice banalità di quest'ultimo è, nella versione originale, più misterioso anche se certo non più complesso: "The Hundred-Foot Journey". Anche se qui si usa un termine più inerente al viaggio per simboleggiare il percorso dei vari protagonisti durante la storia, i 100 passi di cui si parla sono, si scoprirà, la distanza tra i due ristoranti che la cittadina francese di Saint-Antonin-Noble-Val vedrà rivaleggiare. Da una parte il classico locale di Madame Mallory, di fronte l'etnico ristorante indiano della famiglia del protagonista Hassan.
Inutile sottolineare il primo periodo caldissimo di guerra tra le due realtà, un vecchio vs nuovo che certamente non ha alcunché di sorprendente o innovativo in quando intere sceneggiature di film ci hanno sproloquiato sopra. Di fatto qui si calca bene l'ondata del già visto con la sola variante dell'ambito culinario. La questione, invece, si fa più interessante quando finalmente a differenze e diffidenze si fa spazio alla commistione culturale sia di valori che di ricette, quando finalmente le due realtà, dopo lo scontro a fuoco, alzano bandiera bianca e finiscono per conoscersi scoprendo letteralmente un mondo.
A questo punto non è che la trama operi una rivoluzione di contenuti rispetto al solito, però l'aspetto interessante per una produzione americana ad alto budget è, a questo punto, che si dia tanto spazio alla cultura indiana e che sia l'occidente a trarre insegnamenti dall'oriente. Inoltre, proprio quando ti aspetteresti la fine della storia, o quantomeno si arriva a quel punto in cui ti immaginavi sarebbe finita, la trama procede evitando di esaurirsi in quell'unico evento principale che si rincorreva dall'inizio del film.
"more, cucina e curry" è, quindi, meglio di come me lo immaginassi. Mi aspettavo una commediola iper stereotipata in cui la cucina sarebbe stata marginale e l'unica cosa importante sarebbe stato l'amore e così non è stato. Non in questi termini, almeno. Amore dei due protagonisti (e non solo), amore per la cucina e per il proprio lavoro, amore della propria cultura sono tutti temi compresenti a cui si riesce a dare giusto equilibrio e spazio, evitando una totale banalizzazione dei contenuti. Per un prodotto ad alta commercialità come questo la cosa è insolita. Ovviamente non stiamo parlando di un capolavoro, semplicemente ho trovato piacevole che, per una volta, si tentasse di scardinarsi leggermente dai canoni hollywoodiani. Credo che molto del merito vada anche alla regia di Lasse Hallström, un oche su piccoli paesini della francia, cucina e amore si è costruito una reputazione ("Chocolat"). A parte questo, comunque, qualche pecca ovviamente c'è. Innanzitutto Helen Mirren è tirata che non si guarda. Certi primi piani impietosi rivelano un'occhio sfuggente e una bocca recalcitrante; inoltre si sceglie di mostrare la ascesa alla popolarità e conseguente smarrimento del protagonista Hassan/Manish Dayal in maniera piuttosto banale e stereotipata (cambiano lo scenario, i vestiti e lo stile di vita, ma una volta che hai ottenuto tutto quello che avresti sempre desiderato, cos'è che capisci di aver sempre veramente voluto?). Inoltre mi sarei aspettato una rappresentazione del magico sud della Francia in maniera un po' più patinata, diciamo. Non caricata o saturata alla massima potenza, semplicemente che se ne offrisse allo spettatore un'immagine meno fittizia da sfondo computerizzato (e praticamente metà delle esterne nei pressi dei ristoranti hanno il cielo ritoccato) e più reale. A parte questo, comunque, il risultato finale di questa pellicola un po' commedia, un po' drammatica, un po' culinaria è buono e riesce nell'intento di distinguersi da altri prodotti più o meno simili rimanendo piacevolmente impresso nell'immaginario dello spettatore. La Mirren è sempre brava, ma Hassan/Dayal e Papa/Om Puri non si battono.
Ps. Le musiche sono del due volte premio Oscar (per "The Millionaire") A. R. Rahman.
Box Office: $85.7 milioni
Consigli: Tratto dal romanzo del 2010 di Richard C. Morais, questo film è una piacevole escursione nelle terre francesi con contaminazione indiana che ben si addice ad un momento di relax in cui si ricerchi qualcosa di delicato, curioso e con una buona dose di mix culturale. Sorvolando su una stereotipazione purtroppo necessaria in questi casi, si riesce comunque a sorridere e godere della piacevole storia che questa pellicola ha da offrire. Con il pericolo che a fine visione vi sia venuta fame...
Parola chiave: Stelle Michelin.

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Bengi

venerdì 22 agosto 2014

Film 761 - Chef - La ricetta perfetta

Visto il cast ero estremamente curioso di vedere questo film!

Film 761: "Chef - La ricetta perfetta" (2014) di Jon Favreau
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Jon Favreau, dopo aver portato al successo il franchise di "Iron Man", torna al cinema in panni attoriali, ma anche quale sceneggiatore e regista di questo adorabile "Chef", piacevolissimo film gustoso e dal sapore indipendente.
Il cast è ragguardevole: Favreau è in compagnia di Sofía Vergara, John Leguizamo, Scarlett Johansson, Oliver Platt, Bobby Cannavale, il bravissimo ragazzino Xavier Ramirez, ma anche Dustin Hoffman e Robert Downey, Jr. in un cameo rapido e in perfetto stile Holmes. Insomma, il lavoro di casting è stato certamente fruttifero. Va detto che la pellicola vale davvero la pena di essere vista, quindi immagino che legarsi a questo progetto sia stato piacevole per tutti.
Favreau, infatti, è bravo a bilanciare bene tutti i ruoli che riveste qui e si vede che ci sa fare. Il suo Carl Casper, chef professionista e super creativo, è un magnifico bambinone che ama preparare buon cibo e (si vede) mangiarlo. Soffre tantissimo quando il critico gastronomico parla male delle sue portate, reagendo in maniera eccessiva ed infantile quando, paradossalmente, suo figlio è molto più maturo di lui. Con quest'ultimo, non a caso, il rapporto è inizialmente complicato, rinvigorito però dalla passione per la cucina e il viaggio on the road che metà della storia descrive. L'idea del chiosco di panini cubani sarà, neanche a dirlo, un successone, tanto da portare Carl, figlio e compagni a una notorietà inaspettata, regalando un business che saprà finalmente dare al nostro ragazzone protagonista la soddisfazione che cercava e meritava.
Devo proprio dire che ero incuriosito da questa pellicola e certamente ben disposto, comunque il risultato finale è buono. Divertente, invitante e con un ironia che bilancia bene i momenti più espliciti e 'colorati' con quelli più sottili. "Chef - La ricetta perfetta" è il perfetto film per l'estate.
Box Office: $39,300,907
Consigli: Ben scritto, buon cast, piacevole e pieno di piatti super invitanti! Questo "Chef" non è certo un film per chi è a dieta, ma è comunque in grado di conquistare lo spettatore grazie ad un mix di positività e ironia - oltre che divertimento (e non solo culinario) - che, splamate per tutta la storia, rendono il risultato finale estremamente soddisfacente. Lo consiglio caldamente.
Parola chiave: Food truck.

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Bengi

martedì 24 gennaio 2012

Film 360 - Julie & Julia

LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2009 - MARTEDÌ 24 GENNAIO 2012
Ne è passato di tempo dall'inizio...


Film 360: "Julie & Julia" (2009) di Nora Ephron
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Andrea, Diego
Pensieri: Dopo la prima e unica visione del film "Julie & Julia" l'idea per un blog che, ad oggi, conta la sua 360esima recensione. Non sarò all'obiettivo di un film al giorno, ma di sicuro porto avanti un progetto che ha richiesto costanza e volontà: ne sono più che felice!
Rivedere, quindi, una pellicola che con tanto gusto (gnam!) mi ha regalato un'idea, un progetto e uno sfogo creativo, non poteva che essere un appuntamento necessario, soprattutto dopo aver acquistato il dvd!
Ecco, quindi, che rivedo la divina Meryl alle prese coi fornelli e la mia amata Amy a districarsi con 500 ricette con una dedizione da provetta chef. Un film pieno di spunti, ricco di uno spirito positivo che regala un sogno che trova il suo leitmotiv nella realizzazione di sé stessi tramite ciò che ci piace. Che sia imparare ricette autoctone 'proibite' agli stranieri o interfacciarsi con il mondo tramite i propri pensieri scritti, piace poter pensare che, nella vita, la speranza di fare ciò che ti piace (o ti va) sia sempre possibile, anche di questi tempi. Qui ancora più interessante perchè la vicenda è suddivisa in due incrociando le vite delle Julie e Julia del titolo.
Piacevole, delicato, creativo e incoraggiante, con una grande interpretazione di Meryl Streep (nomination all'Oscar), ancora una volta capace di calarsi in panni tanto lontani dalla sua personalità.
Tra i visi noti Stanley Tucci ("Amabili resti", "Easy Girl" e già con la Streep in "Il diavolo veste Prada"), Chris Messina ("Vicky Cristina Barcelona", "Lo stravagante mondo di Greenberg") e Jane Lynch ("Glee", "Paul", "Laureata... e adesso?").
"1 film al giorno... Julie & Julia"
Consigli: Per chi ama Meryl o Amy questo è sicuramente uno dei film da vedere. Una buona commedia, delicata e ben scritta da Nora Ephron e recitata con metodo. Una pellicola che si gusta volentieri!
Parola chiave: Ricette.

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Ric

venerdì 15 ottobre 2010

Film 151 - Ratatouille

I film d'animazione mi mettono sempre di buon umore. Questo, poi, era da un po' che avevo voglia di rivederlo!


Film 151: "Ratatouille" (2007) di Brad Bird, Jan Pinkava
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Topi in cucina. E' possibile? E rendere la cosa accettabile al grande pubblico? Solo la Pixar poteva farcela.
E infatti realizza un mezzo capolavoro, portando a casa una vittoria strameritata per aver creato un topo chef che perfino i più scettici (come me all'epoca dell'uscita nelle sale) hanno saputo adorare. E l'impresa non era per niente semplice!
Prendiamo un topolino di campagna che ama il buon cibo, ha il tocco dello chef e, per natura fortunata, possiede un olfatto estremamente sviluppato. Poi prendiamo un umano scheletrico e maldestro, bruttino e un po' sfigato, incapace di tenersi anche il minimo lavoro a causa della sua goffaggine. Infine, come luogo del loro incontro, mettiamo un ristorante parigino caduto in declino, ma con ottime possibilità di risorgere. Et voilà, il gioco è fatto!
Un trucchetto renderà l'uno indispensabile all'altro in cucina e porterà ai vecchi fasti il ristorante, attirando l'attenzione di clienti, stampa e critici (criticoni) di vecchia data. Sarà proprio uno di questi a rappresentare il grande scoglio da superare per ritrovare il buon nome del locale.
Tra un piatto e l'altro si presenta presto l'acquolina in bocca e si impara a sorvolare su chi sia l'artefice delle ricette. Del resto il topolino Rémy rimane ben nascosto sotto il cappello della sua 'marionetta umana' Linguini. E, divertente, geniale, non convenzionale strappa un 'mi piace' anche a chi, prima, storceva un po' il nasco disgustato. Davvero bello!
Ps. 5 nominations all'Oscar e una statuetta vinta come miglior film d'animazione 2008.
Consigli: L'idea di un ratto che cucina non è facile da digerire. Il film saprà far andare oltre questo gigantesco limite per far volare lo spettatore con la fantasia! Bisogna solo lasciarsi un po' convincere...
Parola chiave: Chiunque può cucinare.




Ric