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domenica 28 gennaio 2024

Film 2245 - National Treasure

Intro: Ancora a casa e malaticcio, dopo le fatiche del precedente film targato 1944, decido di fare un salto avanti di 60 anni e rivedere un pellicola che, all'epoca, avevo visto al cinema col mio papà.

Film 2245: "National Treasure" (2004) di Jon Turteltaub
Visto: dal portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non lo rivedevo da anni e, per qualche motivo, 20 giorni fa ho risentito l'esigenza di vederlo.
Anzi, a ripensarci il motivo è connesso all'aver letto la notizia che la serie tv targata Disney+, "National Treasure: Edge of History", fosse appena stata cancellata. Siccome ero curioso di recuperare lo show - sia perché si ricollega alle avventure dei primi due film, sia perché Catherine Zeta-Jones era parte del progetto - ho pensato che una buona alternativa all'aver abbandonato l'idea di investire il mio tempo per vedere 10 episodi di una serie che non progredirà oltre, potesse essere tornare a rivedere l'originale con Nicolas Cage nei panni di Benjamin Franklin Gates. E, devo dire, l'idea ha sortito l'effetto sperato.
Facile facile, avventuroso, ricolmo di misteri da risolvere e indizi da mettere insieme, questo primo "National Treasure" funziona benissimo per quello che è, ovvero un prodotto per tutta la famiglia che non fa male a nessuno, regala un paio d'ore di divertimento e finisce presto nel dimenticatoio. Niente di fenomenale, ma mantiene le promesse.
Film 1276 - Il mistero dei Templari
Film 2245 - National Treasure
Film 1277 - Il mistero delle pagine perdute
Cast: Nicolas Cage, Sean Bean, Harvey Keitel, Diane Kruger, Jon Voight, Justin Bartha, Christopher Plummer.
Box Office: $347.5 milioni
Vale o non vale: Succedono talmente tante cose in questo film - di cui la maggior parte completamente assurde - che sembra di assistere a una pellicola della durata di 4 ore. Non lo dico con un'accezione negativa, in realtà il film scorre senza problemi, però è inevitabile di avere la sensazione alla fine della visione la sensazione che si sia assistito a un racconto molto più lungo di quello che non sembrerebbe semplicemente basandosi sul minutaggio del film.
Detto questo, per chi fosse alla ricerca di un intrattenimento facile e spensierato, un'avventura ai confini tra "Indiana Jones", "Il codice Da Vinci" e "The Librarian", in questo "National Treasure" troverà esattamente quello che sta cercando.
Premi: /
Parola chiave: Declaration of Independence.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 26 aprile 2022

Film 2104 - The Lost City

Intro: Martedì scorso ho deciso di passare la mia serata libera al cinema, in un momento particolarmente prolifico di pellicole che mi interessa recuperare. Al momento non c'è tempo per vederle tutte, per cui ho scelto il film di cui mi sembrava di avere più bisogno in quel momento: una commedia.

Film 2104: "The Lost City" (2022) di Aaron Nee, Adam Nee
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: certamente non indimenticabile, anche se divertente quanto basta, l'ultima pellicola con Sandra Bullock e Channing Tatum regala qualche momento divertente e ci ricorda perché, oggi più che mai, il genere comico andrebbe riportato in auge grazie a titoli ben più potenti (e creativi) di questo.
In una sorta di mix narrativo che chiama in campo avventura ed elementi d'azione (e mi ha ricordato moltissimo la premessa di "Alla ricerca dell'isola di Nim"), "The Lost City" funziona principalmente grazie alla buona chimica tra i due protagonisti che certamente fanno del loro meglio - specialmente Tatum - per portare a casa un risultato soddisfacente e credibile nonostante un modello di comicità che abbiamo visto già tante altre volte. In questo senso mi sento di dire che il personaggio di Beth (Da'Vine Joy Randolph) rappresenta l'esempio più banale e malamente sfruttato di tutto il film, pescando a mani basse in quella serie di cliché legati alla figura autoritaria e insolente della donna afroamericana dalla "sassy attitude" che abbiamo visto in svariate sfumature e toni riproporsi milioni di altre volte in altre titoli (penso a Tiffany Haddish in "Girls Trip", Mo'Nique in "Almost Christmas", Retta in quel gioiellino di "Parks and Recreation", ma anche il personaggio di Madea interpretato da Tyler Perry e così via).
Al contrario, ho particolarmente apprezzato l'evoluzione attoriale di Daniel Radcliffe, qui sorprendentemente in grado di regalare al suo personaggio una buona gamma emozionale specialmente nei momenti di rabbia e frustrazione, ovvero quella presenza scenica che gli è mancata per tutta la saga potteriana. Chapeau.
Per il resto, come si diceva, "The Lost City" intrattiene quanto basta e va a parare precisamente dove ci si aspetterebbe, per un risulato finale tanto prevedibile quanto confortante. Perché, in fin dei conti, è proprio quello che ci aspettavamo (e volevamo) da questo tipo di film.
Cast: Sandra Bullock, Channing Tatum, Daniel Radcliffe, Da'Vine Joy Randolph, Brad Pitt, Patti Harrison, Oscar Nunez, Bowen Yang.
Box Office: $128.1 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non indimenticabile, ma buono quanto basta a far passare una serata spensierata. Sandra Bullock sembra sempre un po' scazzata (sarà solo il personaggio che interpreta?), ma Channing Tatum è perfettamente in parte e da solo regala i momenti di spensierata leggerezza che questa storia cerca di portare sullo schermo. E sopratutto fa dimenticare la caratterizzazione un po' bizzara di certi altri personaggi. Tutto sommato, comunque, godibile.
Premi: /
Parola chiave: Crown of Fire. (Che quando lo dice Daniel Radcliffe non fa che ricordare il ben più famoso Goblet of Fire o Calice di fuoco...)
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 25 marzo 2022

Film 2097 e 2101 - Uncharted

Intro: Non che fosse mia intenzione, ma alla fine ho visto questa pellicola due volte al cinema, la prima per distrarmi da una settimana consecutiva passata a casa, la seconda dopo il brunch in compagnia di Rachel.

Film 2097 e 2101: "Uncharted" (2022) di Ruben Fleischer
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno; Rachel
In sintesi: "Uncharted" è sufficientemente piacevole da non risultare noiso da seguire una seconda volta, anzi devo dire che mi sono divertito abbastanza anche durante la seconda visione.
Chiaro che, visto un'altra volta e a poca distanza dalla prima, non ho potuto fare a meno di notare (ancora di più) tutto quell'insieme di elementi impossibili e/o comunque improbabili che la storia ci rifila, ma che ci facciamo andare bene purché il film sia sufficientemente di intrattenimento. E "Uncharted" tutto sommato lo è.
Tutto il merito, va detto, è di un Tom Holland sempre più lanciato e spigliato, simpatico senza sforzo forse anche grazie a quell'espressione un po' ingenua e ancora un po' infantile che lo contraddistingue, eppure perfetto in qualsiasi scena d'azione (tra l'altro gli fanno togliere la maglia ogni due per trequi, neanche fosse richiesto da contratto). Mark Wahlberg fa Mark Wahlberg è per questo tipo di prodotto va bene così, mentre Sophia Ali - mi dispiace, non c'è altro modo per metterla giù - è di un'antipatia esasperante. Sarà il personaggio, sarà la sua recitazione, di fatto l'ho trovata insopportabile. Banderas (o quantomeno il suo personaggio), invece, è più inutile del previsto, il che mi ha piuttosto sorpreso; al suo fianco una Tati Gabrielle nei panni della cattiva che ho trovato tanto credibile quanto sostituibile (e lei davvero non mi aspettavo di trovarla in questa produzione, mi immaginavo che il suo pocco di carriera si fosse concluso con la messa in onda del reboot Netflix "Chilling Adventures of Sabrina". Chapeau).
Al di là del cast, comunque, devo ammettere che questa pellicola riesce abbastanza bene a stimolare la fantasia dello spettatore - anche se forse dovrei dire i ricordi, dato che "Uncharted" ricorda tantissimo titoli come "Il mistero dei Templari", "Pirati dei Caraibi", "Lara Croft: Tomb Raider", "Il codice da Vinci" e, a tentativi, "Indiana Jones" - e in fin dei conti il risultato finale porta casa il risultato sperato: passare un paio d'ore di spensierato intrattenimento.
Ps. Concordo con la critica che ha sottolineato che nel film ci sia davvero troppo, troppo product placement che distrae dalla visione.
Cast: Tom Holland, Mark Wahlberg, Sophia Ali, Tati Gabrielle, Antonio Banderas, Manuel de Blas, Nolan North, Pilou Asbæk.
Box Office: $340 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Non conoscendo il videogioco da cui è tratto il film non posso comparare l'esperienza ludica a quella cinematografica. per quanto il film non sia un capolavoro, comqunque, va detto che almeno ha il pregio di non prendersi troppo sul serio anche grazie ad un protagonista che da solo salva tutta la baracca. E non è che Tom Holland fino ad ora abbia dimostrato chissà quali doti recitative, però almeno sicuri che, quando c'è lui, il risultato è assicurato.
Premi: /
Parola chiave: Prima mappa del mondo.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 8 gennaio 2017

Film 1276 - Il mistero dei Templari

Mi era tornata la voglia di vederlo, senza nessun motivo. Così l'ho cercato in streaming...

Film 1276: "Il mistero dei Templari" (2004) di Jon Turteltaub
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Innocuo film d'avventura per tutta la famiglia che sfrutta la storia americana come base per una caccia al tesoro che riesuma un po' tutti a ritroso fino a chiamare in causa, ovviamente, i massoni. Poco male, la storia è piacevole e si segue volentieri una volta che si è scesi a patti con l'assurdità di certe idee, prima fra tutte quelle di rubare la dichiarazione d'indipendenza americana.
Accettato il compromesso da "spariamola grossa e sempre più grossa", "National Treasure" è un prodotto commerciale dal grandissimo budget (100 milioni di $), cast delle grandi occasioni e tutti gli elementi necessari a generare quello spirito da cacciatori di tesori in chi guarda, sempre più curiosi di capire quale sia l'effettivo tesoro, se esista e se tutti gli sforzi fatti dal protagonista Benjamin Franklin Gates (eh sì, quello è il suo nome...) per trovare quello che sta cercando e, soprattutto, riabilitare il nome della sua famiglia, saranno effettivamente premiati.
Film 1276 - Il mistero dei Templari
Film 2245 - National Treasure
Film 1277 - Il mistero delle pagine perdute
Cast: Nicolas Cage, Harvey Keitel, Jon Voight, Diane Kruger, Sean Bean, Justin Bartha, Christopher Plummer, Mark Pellegrino.
Box Office: $358.5 milioni
Consigli: Non amo Nicolas Cage e tendenzialmente quasi tutti i suoi film sono delle boiate pazzesche, ma devo dire che questo film e il sequel sono accettabili e perfetti per un pomeriggio domenicale all'insegna del disimpegno. Per tutta la famiglia e adatto ad ogni occasione, "Il mistero dei Templari" è un titolo facile facile che piacerà a chi è appassionato di misteri da risolvere, indizi da trovare e tesori da cercare.
Parola chiave: Trinity Church.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 1 giugno 2015

Film 926 - Black Sea

Ero assolutamente intenzionato a non perdermi questo film al cinema e, appena ho potuto, mi sono fiondato in sala costringendo gli altri ad accompagnarmici!

Film 926: "Black Sea" (2014) di Kevin Macdonald
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Cosa succede quando metti insieme su un sottomarino un equipaggio tutto al maschile, metà inglese e metà russo, che non comunica e fatica ad attenersi agli ordini? E' quanto immagina "Black Sea", un buon titolo thriller capitanato da un Jude Law sufficientemente in forma per guidare questa operazione cinematografica.
Unico vero titolare della pellicola, Law interpreta il disperato capitano Robinson, appena licenziato dalla compagnia per cui lavorava come capitano di sommergibili per il recupero di relitti. In cerca di soldi e disponibile a tutto pur di non rimanere disoccupato, si imbarcherà letteralmente per una rischiosa avventura in fondo al mare, alla ricerca di un vecchio sottomarino tedesco della Seconda Guerra Mondiale che si vocifera essere pieno d'oro. Il punto è questo: per raggiungerlo serve l'equipaggio specializzato e il mezzo giusto, due elementi che metterà insieme a fatica. Come si diceva all'inizio, le difficioltà di comunicazione, unite ai pregiudizi e al carattere non esattamente colto dell'equipaggio saranno fatali per lo svolgimento della missione segreta, già complicata da svolgere anche senza problematiche collaterali.
Il fascino di questo "Black Sea" sta proprio nella natura claustrofobica di tutta l'idea, che mette in gioco una serie di componenti psicologiche capaci di attanagliare lo spettatore, rinchiuso all'interno del sottomarino come qualunque altro membro dell'equipaggio. Lungi dall'essere un elemento nuovo, l'ambientazione è comunque in grado di suscitare non poca ansia in chi guarda e, grazie ai colpi di scena, la storia riesce nel suo intento di essere di intrattenimento e al contempo carica di suspense.
Pur non essendo un capolavoro né il migliore nel proporre un racconto ambientato in fondo al mare ("Caccia a Ottobre Rosso" decisamente migliore), questo film porta comunque sullo schermo una storia piacevole da seguire nei suoi vari, catastrofici sviluppi e, alla fine della visione, non ci si pente di essersi imbarcanti per questa missione.
Box Office: $1,171,559
Consigli: L'incasso è misero e non se ne è sentito molto parlare nonostante il famoso protagonista e un plausibile appeal legato alla misteriosa storia e il "fascino sottomarino". Eppure questa pellicola non è male, racconta una storia godibile, con una buona serie di colpi di scena ed effetti speciali ben fatti. Non è un capolavoro, ma funziona, intrattiene bene ed è perfetta per una serata che abbia bisogno di qualche emozione in più.
Parola chiave: Tute di salvataggio.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 3 settembre 2014

Film 767 - La sedia della felicità

Caldamente consigliato dai miei, sono corso a vederlo al cinema all'aperto.

Film 767: "La sedia della felicità" (2013) di Carlo Mazzacurati
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Persi i primi 5 minuti di proiezione, il mio approccio al film coincide con il viso - mai così stropicciato - di Valerio Mastandrea che correrà in aiuto di una Isabella Ragonese - francamente non sempre all'altezza delle aspettative - in un full immersion nella storia del racconto che all'inizio ho faticato ad agganciare. In realtà questo primo episodio in una non ben localizzata tenuta svuotata di ogni arredo - dall'unico quadro lasciato appeso ho intuito che il film fosse cominciato con la fugace apparizione di una Katia Ricciarelli in punto di morte - sarà solo pretesto per cominciare l'avventura, vera e propria caccia al tesoro contemporanea. Il ricco bottino c'è, manca la tradizionale mappa che, nel 2014, lascia il posto alla geolocalizzazione e l'uso del computer, tutto in funzione della ricerca di un gruppo di sedie appartenute alla defunta, in una delle quali sarebbe nascosta l'immensa fortuna.
L'idea di partenza, anche se non originale, è anche stuzzicante, specialmente perché essendo una commedia si presume vi saranno episodi divertenti, surreali o anche grotteschi, nella speranza di una risata genuina. Ora, io sicuramente partivo con un'ampia aspettativa di smentire il mio classico atteggiamento prevenuto nei confronti del cinema italiano, però qui proprio non mi ci siamo, non mi ha fatto ridere. Ok qualche gag, magari un sorriso, ma per come mi era stato sponsorizzato e, soprattutto, considerate le svariate candidature ai David di Donatello 2014 raccolte (tra cui Miglior film!), non mi aspettavo un capolavoro, ma un buon lavoro sì.
Come dicevo, la Ragonese non è sempre all'altezza; certi personaggi-macchiette stereotipate sono imbarazzanti e resi talmente caricati da superare lo stereotipo stesso (l'inopportuna costante della signora sadomaso, che alla terza apparizione davvero non ha più nulla da dire, ma anche l'infelice scelta di Natalino Balasso, ormai brutta copia di se stesso); il nonsense di certe scene (ne cito due: Mastandrea che si addormenta all'All You Can Eat giapponese - e già qui... - e si risveglia chiuso dentro dalla proprietaria, che si scoprirà poi ospitare anche un bambino malato nel retro del ristorante; il pastore muto che rapisce la Ragonese e, santificata, la mette in sella a un asino portandola in giro per la vallata); il fatto che in Italia, nel 2014, l'accezione di tesoro sia ancora quella de "I Goonies" o dei pirati, legati all'immagine del gioiello sbrilluccicante da ricercare nell'imbottitura di una sedia (mi immagino Oliver Stone che scrive questa sceneggiatura e sostituisce alla tiara della bisnonna un pacco di azioni e al girocollo della zia l'equazione del millennio per frodare la borsa); infine ho trovato brutta e inutile la gag con l'orso, non solo perché realizzata in modo becero, ma anche perché ricalca una comicità stantia e superata, sfacciata nel proporre qualcosa di palesemente finto e farlo giocandoci pure sopra (questa la mia opinione, in evidente controtendenza col resto del pubblico, che rideva sguaiato).
Detto tutto questo, non voglio puntare il dito contro "La sedia della felicità" e dire che, tutto sommato, fa cagare (e scusate l'espressione), però io al giorno d'oggi dalla commedia italiana non solo mi aspetto di più, voglio di più. Non voglio effetti speciali, né un budget milionario, né attori di grido: una bella storia, originale o almeno che abbia un punto di vista personale, che faccia ridere e lo faccia non con un costume di un orso farlocco che rincorre per la valle il malcapitato di turno, ma con delle idee serie, vere. Qui non c'è nulla del genere ed è un peccato. Per due motivi: uno, perché dimostra che in Italia pare che il meglio del meglio che abbiamo al momento - almeno sul fronte commedia - sia questo; due perché a quanto pare siamo in un Paese che considera questo esempio di cinema come addirittura premiabile. "Smetto quando voglio" è sicuramente un esempio di comemdia nostrana contemporanea più sensato e, a mio avviso, meritevole di successo e attenzione. Questa pellicola, sinceramente, no.
Dimenticavo... Valerio Mastandrea è ormai una certezza.
Box Office: € 1.364.661
Consigli: Nonostante la mia evidente delusione nei confronti di questa pellicola, penso la si possa ritenere adattabile ad una qualunque serata spegni-cervello che comporti la necessità di un divano in relax. Non è né originale, né particolarmente coinvolgente, ma di sicuro non impegna o richiede particolare attenzione.
Parola chiave: Sedia.

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Bengi

mercoledì 14 novembre 2012

Film 479 - I Goonies

Un'altra pellicola all'insegna degli anni '80, ma questa volta sconfiniamo nel cult!


Film 479: "I Goonies" (1985) di Richard Donner
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Da un'idea di Steven Spielberg, sceneggiato da Chris Columbus. Credo basti questo preambolo per far capire già la situazione: non poteva che venirne fuori una pellicola cult!
E "I Goonies" non si smentisce: per quanto possa essere quello che banalmente si può definire un film per ragazzi, rimane un prodotto che ha incantato una generazione prima, e quelle successive poi, grazie ad un bel racconto semplice e divertente.
Cosa c'è, infatti, di più classico di una storia di pirati e tesoro, una mappa e una caccia alla ricerca di un bottino che nessun'altro è mai riuscito a trovare? Una classica avventura tra ragazzini amici che finiscono per diventare eroi della comunità in quanto, grazie al tesoro del pirata (o almeno una parte di esso), riusciranno ad evitare che le loro case vengano abbattute a causa di un progetto che vorrebbe destinare quello spazio ad un campo da golf.
Non c'è bisogno di aggiungere molto altro sulla trama, conosciuta praticamente a tutti, ma ci tengo a sottolineare che "The Goonies" è veramente un bel prodotto fatto bene, adatto ad ogni età e sempre piacevole da rivedere!
Tra gli attori del cast che hanno fatto carriera ritroviamo Sean Astin (candidato all'Oscar nel '95 nella categoria Best Short Film, Live Action, ma decisamente conosciuto globalmente per il ruolo di Sam nella saga de "Il signore degli anelli"), Josh Brolin ("Non è un paese per vecchi", "Il Grinta", " Wall Street - Il denaro non dorme mai", "Men in Black 3" e candidato all'Oscar per "Milk"), Corey Feldman ("Stand by me - Ricordo di un'estate", "Ragazzi perduti"), Martha Plimpton (che proprio quest'anno ha vinto l'Emmy come Guest Star nella serie tv "The Good Wife").
Ps. $61,389,680 di incasso mondiale.
Consigli: Per chi non l'avesse mai visto o chi, come me, non ricordasse bene tutti i passaggi, è davvero un'ottima pellicola adatta a tutti che non accenna a dimostrare i suoi 27 anni di età. Evergreen!
Parola chiave: Willy l'Orbo.

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BB

lunedì 18 aprile 2011

Film 240 - La maledizione della prima luna

Per un pomeriggio in tranquillità.


Film 240: "La maledizione della prima luna" (2003) di Gore Verbinski
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandro
Pensieri: Non sono uno di quelli che, a suo tempo, è impazzito per la saga dei Pirati. In effetti questo primo capitolo è piuttosto riuscito e divertente, ma trovo i successivi più mirati ad incassare che a proporre un decente prodotto commerciale...
Con ben 5 candidature all'Oscar non fruttate (la più importante era la prima - già, solo la prima - nomination a Johnny Depp come miglior attore protagonista), questo blockbuster sulla vita dei Pirati e, in particolare, sulle avventure dello strambo Jack Sparrow/Depp è stato un enorme successo commerciale ($653,200,000 guadagnati in tutto il mondo) nonché di critica.
La pellicola possiede in effetti tutti gli elementi giusti per attirare il pubblico in sala: a) un cast stellare (oltre a Depp Geoffrey Rush, Orlando Bloom - all'epoca fresco fresco di 'Signore degli Anelli' - e Keira Knightley - allora diva in rapida ascesa); b) un regista (Gore Verbinski) accorto e già abituato ai successi ("The Mexican", "The Ring"); c) effetti speciali all'avanguardia; d)un produttore come Jerry Bruckheimer (suoi, tra i tantissimi, "Top Gun", "Giorni di tuono", "Armageddon - giudizio finale", "Pearl Harbor", "Prince of Persia: Le sabbie del tempo" e tutti i "CSI").
Con questi presupposti, quantomeno un buon riscontro al botteghino c'era da aspettarselo. Ovviamente non così esagerato! Ad oggi la trilogia dei Pirati ha incassato qualcosa come $2,677,500,693 in soli 4 anni (i film vanno dal 2003 al 2007) e, a maggio, è prevista l'uscita del quarto capitolo, "Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare" che, sicuramente, non farà attendere ottimi profitti.
Ma, per tornare a questo film, cosa si può dire in più riguardo ad aspetti tecnici? Bene costumi e fotografia, grandissima la colonna sonora di Klaus Badelt e Hans Zimmer, regia e montaggio funzionali ad un genere di misto avventura-horror che per la Disney era sicuramente un terriorio poco esplorato. L'insieme di buoni elementi è riuscito a svecchiare il trend negativo delle pellicole sui corsari e a creare un film di genere assolutamente in linea coi tempi: battutine taglienti, personaggi strambi ma accattivanti, azione e desimpegno.
In tutta sincerità continuo a non andarne pazzo, ma non posso non ammettere che rivederlo non mi abbia divertito.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales Consigli: Perfetto per una serata tranquilla tra divano, patatine e buona compagnia!
Parola chiave: Tesoro.

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Ric

mercoledì 31 marzo 2010

Film 95 - Topkapi

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAh! Oggi è la giornata più strana del 2010!!! Sono felice e incazzato nero allo stesso tempo! Si potrà odiare il proprio lavoro, ma amare l'aspetto economico a cui è indissolubilmente legato? Libertà data dai soldi e schiavitù per chi te li ha concessi. Per quanto ci starò?


Film 95: "Topkapi" (1964) di Jules Dassin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Oggi ho ricevuto lo stipendio e ho pensato: merda! Era ora che arrivasse sto primo del mese perchè, a meno che non sia un pesce d'aprile (cito solo la gag di mia madre: "Ciao Riccardo, io e papà divorziamo"), la liquidità nel conto mi ha ricordato per quale motivo non ho ancora dato totalmente di matto (volevo scrivere cose ben più volgari, ma poi vai te a sapere chi legge!) al lavoro. Perchè parlo di ciò? Ma perchè, non avessi un'entrata, sarei probabilmente costretto a rubare, no?! E questo a cosa si collega perfettamente? Ma al bellissimo "Topkapi" (che già ha 'top' nel nome, quindi era destino)!
Se pensavate che fossero stati Clooney & Soderbergh ad inventare il genere piano-rapina-fuga indisturbati siete davvero in errore! Ma chi immaginava che già nel '64 la caratterizzazione dei personaggi tipico-principali fosse così ben delineata ed attuale da poterla riproporre ai giorni nostri? Io no sicuro!
Ma, prima di tutto questo, cosa mi ha attirato a questo film? Due cose: un Oscar e il titolo. Leggendo sul mio ormai datato "Morandini", anni fa scoprii che un certo Peter Ustinov nel 1965 vinse nella categoria miglior attore non protagonista per un film dal nome stranissimo: "Topkapi". Ma che cosa sarà mai, mi domando. E, in soli 3 anni, sono riuscito a scoprirlo: Topkapi era il palazzo del Sultano ottomano (Topkapı Sarāyı) a Istanbul che, in età repubblicana, è divenuto museo e contiene i tesori del sultano. Tra questi, ora torniamo al film, un cangiarro (tipico pugnale turco a lama curva) incastonato di pietre preziose di cui quattro particolarmente grandi, abbastanza da far sbavare la protagonista anche solo a menzionarli.
Essendo ladra di professione, Elizabeth Lipp/Melina Mercouri non può fare a meno di bramare il colpaccio e, per eseguirlo, ingaggia chi di dovere per svolgere al meglio ogni ruolo. Abbiamo la mente, il braccio, l'atleta-mingherlino-peso-piuma, il tecnologico e, a sorpresa, il ripescato. Una squadra di talvolta sgangherati malfattori che tenta l'impresa di una vita! La promessa è quella di un futuro migliore, tranquillamente spiaggiati in qualche isola tropicale a scialacquare la fortuna che ognuno ha guadagnato dal bottino. Ma, prima di indossare i costumi, è meglio mettere a segno il colpo! Ce la faranno? Questo lo lascio scoprire a voi...
Consigli: Godetevi la tensione durante l'attuazione del piano, starete col fiato sospeso!!!
Da vedere e riscoprire davvero, perchè merita di essere più conosciuto! Particolarmente bella la sequenza iniziale al lunapark girata in studio, un caleidoscopico trip di luci colori e suoni!
Parola chiave: Pacchetti di sigarette vuoti.




Ric