Non si poteva perdere questo film, visto e considerato il cast che ne fa parte!
Film 492: "Moonrise kingdom - Una fuga d'amore" (2012) di Wes Anderson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Tutto sommato "Moonrise kingdom" mi ha lasciato un bel ricordo, come di un favola per bambini molto ben fatta. Ma pur sempre una favola, chiaramente.
Si trattano, infatti, le questioni di ragazzini da un punto di vista adulto (amore vero, matrimonio), cercando quel tono scanzonato e fiabesco che servirebbe a rendere il tutto più accettabile e - se vogliamo - stilisticamente appetibile.
In effetti per quanto riguarda gli aspetti tecnici il film risulta piuttosto curato e ben fatto. Bella la fotografia di Robert D. Yeoman, azzeccati i costumi di Kasia Walicka-Maimone, titoli di testa e di coda ricercati come del resto lo è tutto il concept del film. Da lodare, come sempre, la colonna sonora di Alexandre Desplat che qui, addirittura, si supera grazie ad un finale (non andate fia appena partono i credits!) che rende giustizia a coloro che musicano ed orchestrano le pellicole di mestiere.
Detto ciò, volevo comunque sottolineare che non tutto mi ha convinto. Innanzittuto - sì, ok, ero stanco - all'inizio della proiezione mi sono un po' addormentato, il che non è un buon segno. Poi credo che la storia manchi un po' di personaggi di spessore. I due ragazzi hanno facce simpatiche e risulta sempre tenero l'amore (qui addirittura pre) adolescenziale. Però i personaggi di contorno non sono sufficientemente costruiti e, anzi, difettano di una certa bidimensionalità che li limita a rappresentare solo il cliché cui stanno dando voce.
Considerato il più che rinomato cast che questa pellicola possiede (Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Frances McDormand, Tilda Swinton, Harvey Keitel, Jason Schwartzman), credo che Wes Anderson avrebbe potuto sfruttarlo molto meglio. E molto di più.
Mi rendo perfettamente conto che il film è incentrato su Sam e Suzy, ma allora, forse, c'è un lieve affollamento di spalle/comparse che potevano essere ridimensionate/eliminate.
Ripeto che, comunque, ho trovato il film piacevole e originale, come al solito, Anderson (altre sue pellicole che ho visto sono "I Tenenbaum" e "Fantastic Mr. Fox") anche se qui ha preferito puntare sullo stile finale della pellicola, piuttosto che dare una connotazione più approfondita al racconto. Rimane, quindi, una favoletta carina.
Ps. Una sola nomination ai Golden Globes 2013 come Miglior Film - Musical o commedia. Difficilmente, però, porterà il premio a casa ("Les Misérables" e "L'orlo argenteo delle nuvole" favoriti).
Consigli: Gli appassionati della filmografia del famoso regista forse non saranno totalmente soddisfatti. Gli altri non avranno alcun problema a vedere questo film, delicato ogni tanto divertente. Sicuramente è spesso surreale.
Parola chiave: Cich-chaw.
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Ric
lunedì 24 dicembre 2012
Film 492 - Moonrise kingdom - Una fuga d'amore
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lunedì 17 dicembre 2012
Film 491 - Snakes on a Plane
Considerata pellicola di serie B. Ci sono i serpenti. Siamo su un aereo. Potevo perdermelo?
Film 491: "Snakes on a Plane" (2006) di David R. Ellis
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Erika
Pensieri: In inglese senza sottotitoli. Eppure si capisce tutto. Già perchè "Snakes on a Plane" non è una pellicola particolarmente complessa e ricca di contenuti e, sinceramente, a metà del film si capisce come procederà la trama e, soprattutto, come si concluderà.
Poco male, però, perchè comunque il mix funziona. E pure bene.
Samuel L. Jackson ha la faccia da duro incazzato che non ha paura di niente e risulta più credibile di un qualunque Schwarzenegger o Stallone talmente duri e crudi da essere spesso ridicoli.
Per cairtà, con questo non voglio dire che in questa pellicola ci siano pretese di realismo e veridicità, è solo una questione di essere giusti per il ruolo richiesto. E allora il buon vecchio Samuel sa cavarsela qui come altrove.
Ho adorato, poi, ritrovare una delle mie beniamine della tv, Julianna Margulies. Da "E.R. - Medici in prima linea" a "The Good Wife" passando rapidamente per "I Soprano", la Margulies è una delle attrici che trovo più dotate, convincenti e di classe che ci siano al momento. E, tra l'altro, trovo al contempo strano e piacevole che si inserisca spesso e volentieri in contesti di serie B come questo (un altro esempio è la pellicola "Nave fantasma" del 2002 che annoverava nel cast perfino la nostra Francesca Rettondini...).
In ogni caso questa pellicola è divertente e funziona bene dal punto di vista della tensione, con serpenti (seppur evidentemente finti) che riescono ad incutere un certo timore - e schifo, perdonatemi il termine - grazie ad apparizioni fulminee ed improvvise. Il classico esempio di 'so perfettamente cosa mi aspetta, eppure non posso fare a meno di saltare sulla sedia'. Credo che per un prodotto a basse pretese come questo, il risultato sia doppiamente notevole.
"Snakes on a Plane" non si prende mai del tutto sul serio, ha un titolo che dimostra una scarsità di idee fin dal principio - pare evidente che l'unica preoccupazione degli sceneggiatori fosse come piazzare centinaia di specie diverse di serpenti in un ambiente senza vie d'uscita -, e presenta senza vergognarsene cliché, personaggi-macchietta e uno scontato buonismo finale da manuale. Eppure funziona alla grande.
Vedere per credere.
Consigli: Adattissimo ad una serata divertente tra amici. Chiude la mente, fa ridere e intrattiene senza mai far sbadigliare. Chiaramente è necessario ricordarsi che non presenta alcun contenuto. Detto ciò, si fa guardare in maniera assolutamente piacevole.
Parola chiave: Corone di fiori.
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Ric
Film 491: "Snakes on a Plane" (2006) di David R. Ellis
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Erika
Pensieri: In inglese senza sottotitoli. Eppure si capisce tutto. Già perchè "Snakes on a Plane" non è una pellicola particolarmente complessa e ricca di contenuti e, sinceramente, a metà del film si capisce come procederà la trama e, soprattutto, come si concluderà.
Poco male, però, perchè comunque il mix funziona. E pure bene.
Samuel L. Jackson ha la faccia da duro incazzato che non ha paura di niente e risulta più credibile di un qualunque Schwarzenegger o Stallone talmente duri e crudi da essere spesso ridicoli.
Per cairtà, con questo non voglio dire che in questa pellicola ci siano pretese di realismo e veridicità, è solo una questione di essere giusti per il ruolo richiesto. E allora il buon vecchio Samuel sa cavarsela qui come altrove.
Ho adorato, poi, ritrovare una delle mie beniamine della tv, Julianna Margulies. Da "E.R. - Medici in prima linea" a "The Good Wife" passando rapidamente per "I Soprano", la Margulies è una delle attrici che trovo più dotate, convincenti e di classe che ci siano al momento. E, tra l'altro, trovo al contempo strano e piacevole che si inserisca spesso e volentieri in contesti di serie B come questo (un altro esempio è la pellicola "Nave fantasma" del 2002 che annoverava nel cast perfino la nostra Francesca Rettondini...).
In ogni caso questa pellicola è divertente e funziona bene dal punto di vista della tensione, con serpenti (seppur evidentemente finti) che riescono ad incutere un certo timore - e schifo, perdonatemi il termine - grazie ad apparizioni fulminee ed improvvise. Il classico esempio di 'so perfettamente cosa mi aspetta, eppure non posso fare a meno di saltare sulla sedia'. Credo che per un prodotto a basse pretese come questo, il risultato sia doppiamente notevole.
"Snakes on a Plane" non si prende mai del tutto sul serio, ha un titolo che dimostra una scarsità di idee fin dal principio - pare evidente che l'unica preoccupazione degli sceneggiatori fosse come piazzare centinaia di specie diverse di serpenti in un ambiente senza vie d'uscita -, e presenta senza vergognarsene cliché, personaggi-macchietta e uno scontato buonismo finale da manuale. Eppure funziona alla grande.
Vedere per credere.
Consigli: Adattissimo ad una serata divertente tra amici. Chiude la mente, fa ridere e intrattiene senza mai far sbadigliare. Chiaramente è necessario ricordarsi che non presenta alcun contenuto. Detto ciò, si fa guardare in maniera assolutamente piacevole.
Parola chiave: Corone di fiori.
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Film 490 - Cry-Baby
Ci era stato consigliato e ce lo siamo visto. Poi Paola pare sia fan di John Waters...
Film 490: "Cry-Baby" (1990) di John Waters
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Sarò sincero: "Cry-Baby" mi ha lasciato perplesso.
L'ironia con cui si gioca a prendere in giro musical e film per adolescenti è piuttosto evidente e a volte funziona, eppure spesso il risultato del mix di ironia, numeri musicali e freakness non mi ha convinto.
Diciamo che in generale mi sembra si giochi a carte troppo scoperte. L'intento parodistico si intuisce subito, ma è talmente poco camuffato che a volte sembra non ci fosse voglia nemmeno di mascherare la cosa o per pigrizia o per una specie di assunto diretto collegamento presa in giro-risata che invece non c'era.
La famiglia di Cry-Baby, per esempio, è talmente impegnata a dirsi che è tutta delinquenza, stranezze e "mele marce" che alla lunga risulta bloccata e limitata dalla stessa necessità di esprimere a parole questa verità, esplicitando un fatto, però, che alla lunga non solo stanca, ma non risulta poi nemmeno così vero.
Ho trovato abbastanza efficace, invece, la rappresentazione del personaggio di Cry-Baby/Johnny Depp: sarà anche un bulletto, un fico con la moto, uno che canta nel locale undrground figo e che se ne va pure in galera, ma alla resa dei conti piange per la sua amata e sceglie sempre lei nonostante la sua reputazione di sciupafemmine.
Da questo punto di vista credo che la critica ai personaggi talvolta contraddittori e molto spesso bidimensionali di altre pellicole sia piuttosto efficace.
Per il resto durante gli 85minuti di film ci sono un paio di buoni numeri musicali - quello in galera è, secondo me, il migliore - e un giovane Depp che toglie il fiato con un solo sguardo. Si capisce già che ha la stoffa.
Oltre a lui nel cast anche un'inaspettata Polly Bergen ("Il promontorio della paura", "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane"), Iggy Pop (!) e l'ex pornostar Traci Lords (il cui taglio di capelli è stato ampiamente riciclato dalle dive del pop odierno come Lady Gaga e Christina Aguilera).
Consigli: Per i fan della cinematografia di John Waters ("Grasso è bello", "La signora ammazzatutti") o Depp. Di sicuro qualcosa di più originale del solito (musical).
Parola chiave: Turkey Point.
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Ric
Film 490: "Cry-Baby" (1990) di John Waters
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Sarò sincero: "Cry-Baby" mi ha lasciato perplesso.
L'ironia con cui si gioca a prendere in giro musical e film per adolescenti è piuttosto evidente e a volte funziona, eppure spesso il risultato del mix di ironia, numeri musicali e freakness non mi ha convinto.
Diciamo che in generale mi sembra si giochi a carte troppo scoperte. L'intento parodistico si intuisce subito, ma è talmente poco camuffato che a volte sembra non ci fosse voglia nemmeno di mascherare la cosa o per pigrizia o per una specie di assunto diretto collegamento presa in giro-risata che invece non c'era.
La famiglia di Cry-Baby, per esempio, è talmente impegnata a dirsi che è tutta delinquenza, stranezze e "mele marce" che alla lunga risulta bloccata e limitata dalla stessa necessità di esprimere a parole questa verità, esplicitando un fatto, però, che alla lunga non solo stanca, ma non risulta poi nemmeno così vero.
Ho trovato abbastanza efficace, invece, la rappresentazione del personaggio di Cry-Baby/Johnny Depp: sarà anche un bulletto, un fico con la moto, uno che canta nel locale undrground figo e che se ne va pure in galera, ma alla resa dei conti piange per la sua amata e sceglie sempre lei nonostante la sua reputazione di sciupafemmine.
Da questo punto di vista credo che la critica ai personaggi talvolta contraddittori e molto spesso bidimensionali di altre pellicole sia piuttosto efficace.
Per il resto durante gli 85minuti di film ci sono un paio di buoni numeri musicali - quello in galera è, secondo me, il migliore - e un giovane Depp che toglie il fiato con un solo sguardo. Si capisce già che ha la stoffa.
Oltre a lui nel cast anche un'inaspettata Polly Bergen ("Il promontorio della paura", "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane"), Iggy Pop (!) e l'ex pornostar Traci Lords (il cui taglio di capelli è stato ampiamente riciclato dalle dive del pop odierno come Lady Gaga e Christina Aguilera).
Consigli: Per i fan della cinematografia di John Waters ("Grasso è bello", "La signora ammazzatutti") o Depp. Di sicuro qualcosa di più originale del solito (musical).
Parola chiave: Turkey Point.
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venerdì 14 dicembre 2012
Golden Globes 2013: le nomination
Meno di 24ore fa sono state annunciate le nomination ai Globi d'Oro che quest'anno si terrano esattamente a 3 giorni di distanza dall'annuncio del 10 gennaio delle candidature agli Oscar.
Che la stagione di preimiazioni 2013 abbia inizio!
Questo è l'anno di Anne Hathaway, me lo sento. Per quanto vorrei che fosse finalmente l'anno di Amy Adams, mi sa che anche per lei quest'anno non sarà la volta buona. Il film di Tom Hooper tratto dallo spettacolo teatrale "Les Misérables" è un boccone troppo prelibato perchè le varie giurie se lo lascino scappare: per la prima volta in una pellicola, infatti, i numeri musicali sono stati ripresi direttamente con l'audio registrato live sul momento. E' un'occasione troppo ghiotta, quindi.
Ecco, quindi, che mi aspetto veder trionfare qui come agli Oscar una Anne Hathaway che farà meglio ad assicurare alla parete di casa una nuova mensola porta premi. Curioso, tra l'altro, che quest'anno insieme a lei siano nominate le sue colleghe de "Il Diavolo veste Prada": presenti, infatti, anche Meryl Streep e Emily Blunt (queste ultime, però, sono rivali nella stessa categoria).
Altra curiosità, ad esatta distanza di 11 anni per entrambi, la seconda nomination ai Golden Globes (GG) per Hugh Jackman e Ewan McGregor (anche loro si scontrano direttamente).
Un tripudio di altri attori con la A maiuscola, comunque, sono presenti nelle varie cinquine. Da Daniel Day-Lewis (ha già vinto tutto almeno due volte, basta!) a Richard Gere, da Maggie Smith a Nicole Kidman (entrambe con doppia nomination), passando per Bill Murray, Jennifer Lawrence, Marion Cotillard, Leonardo DiCaprio,... Perfino Sally Field (ultima candidatura nella divisione cinema era datata 1990), Helen Hunt e Kevin Costner (non pervenuti rispettivamente dal 1998 e dal 1997), Sigourney Weaver (per lei l'ultima nomination per il cinema risale al 2000) e il rediDivo Joaquin Phoenix sono stati scomodati. La Hollywood che conta, insomma, è stata convocata in gran numero.
Ma ora parliamo delle pellicole. Con 7 candidature primeggia il "Lincoln" di Spielberg che, però, mi ispira uno dei quei destini beffardi caratterizzato da un numero esponenziale di nomination e un quasi nulla di fatto a livello di premi. Ma aspettiamo.
Benissimo "Argo" con 5 menzioni tra cui quella alla regia per Ben Affleck che ritorna al cinema da vincitore dopo anni di sottovalutazioni. 5 anche per "Django Unchained" di Tarantino (tifo per il finalmente meritato Oscar a DiCaprio), 4 per "Operazione zero dark thirty" della Bigelow, "L'orlo argenteo delle nuvole" (Jennifer Lawrence ha qualche possibilità) e "Les Misérables"; 3 nomination per "Il pescatore di sogni" (davvero non me lo aspettavo), "The Master" di Paul Thomas Anderson (candidati solo gli attori) e "Vita di Pi" di Ang Lee; 2 per "The Sessions", "Marigold Hotel" e "Un sapore di ruggine e ossa" (Cotillard e film straniero); concludono con una sola candidatura, tra gli altri, "Skyfall" (Adele per la Miglior canzone), "Hunger Games" (Taylor Swift sempre per la Miglior canzone), "Moonrise kingdom - Una fuga d'amore", "Hitchcock" e "Anna Karenina" (scandalo. Spero che gli Oscar, almeno dal punto di vista tecnico, lo valorizzino).
Tutto sommato molte delle cinquine proposte presentano candidati piuttosto prevedibili, se non addirittura auspicabili. Forse un po' sottovalutato "Skyfall" e un pochino troppo facili le nomination per la regia. Ma in ginerale, devo ammetterlo, aspetto con ansia di sapere cosa diranno gli Oscar, che premiano anche aspetti tecnici che qui non vanno oltre la colonna sonora originale.
Per concludere animazione e film stranieri: presenti "Ribelle - The Brave" della Pixar che ha come unico vero rivale il "Frankenweenie" di Tim Burton; Italia fuori dai cinque non in inglese dove spiccano il troppo buoni sentimenti "Quasi amici", il pigliatutto "Amour" di Haneke (agli Academy forse anche un riconoscimento alla sceneggiatura) e il dramma danese in costume "En kongelig affære".
Ma ecco tutte le liste complete, con riportate anche le nomination per quanto riguarda le categorie televisive.
Prima, però, come ogni anno ne approfitto per pronunciarmi riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§), attribuendo un punteggio (* = 1 punto, § = 1/2 punto, *§ = 1 punto) per ogni scelta fatta. Il punteggio totale è 25.
Ps. Ricordo che la 70esima edizione dei Golden Globes, che si terrà a gennaio, attribuisce i premi alla stagione cinematografica 2012.
* Vincerà § Vorrei vincesse
Best Motion Picture - Drama
Nominees:
Argo (2012)
Django Unchained (2012)
* Vita di Pi (2012)
Lincoln (2012)
§ Operazione zero dark thirty (2012)
Best Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Marigold Hotel (2011)
* Les Misérables (2012)
Moonrise kingdom - Una fuga d'amore (2012)
Il pescatore di sogni (2011)
§ Il lato positivo (2012)
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Drama
Nominees:
* Daniel Day-Lewis for Lincoln (2012)
Richard Gere for Arbitrage (2012)
John Hawkes for The Sessions (2012)
§ Joaquin Phoenix for The Master (2012)
Denzel Washington for Flight (2012/I)
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Drama
Nominees:
* Jessica Chastain for Operazione zero dark thirty (2012)
Marion Cotillard for Un sapore di ruggine e ossa (2012)
Helen Mirren for Hitchcock (2012)
§ Naomi Watts for The impossible (2012)
Rachel Weisz for The Deep Blue Sea (2011)
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Jack Black for Bernie (2011)
Bradley Cooper for L'orlo argenteo delle nuvole (2012)
*§ Hugh Jackman for Les Misérables (2012)
Ewan McGregor for Il pescatore di sogni (2011)
Bill Murray for Hyde Park on Hudson (2012)
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Emily Blunt for Il pescatore di sogni (2011)
Judi Dench for Marigold Hotel (2011)
* Jennifer Lawrence for L'orlo argenteo delle nuvole (2012)
§ Maggie Smith for Quartet (2012)
Meryl Streep for Il matrimonio che vorrei (2012)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
Alan Arkin for Argo (2012)
§ Leonardo DiCaprio for Django Unchained (2012)
* Philip Seymour Hoffman for The Master (2012)
Tommy Lee Jones for Lincoln (2012)
Christoph Waltz for Django Unchained (2012)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Amy Adams for The Master (2012)
Sally Field for Lincoln (2012)
* Anne Hathaway for Les Misérables (2012)
Helen Hunt for The Sessions (2012)
Nicole Kidman for The Paperboy (2012)
Best Director - Motion Picture
Nominees:
§ Ben Affleck for Argo (2012)
Kathryn Bigelow for Operazione zero dark thirty (2012)
* Ang Lee for Vita di Pi (2012)
Steven Spielberg for Lincoln (2012)
Quentin Tarantino for Django Unchained (2012)
Best Screenplay - Motion Picture
Nominees:
Argo (2012): Chris Terrio
* Django Unchained (2012): Quentin Tarantino
Lincoln (2012): Tony Kushner
§ L'orlo argenteo delle nuvole (2012): David O. Russell
Operazione zero dark thirty (2012): Mark Boal
Best Original Song - Motion Picture
Nominees:
Act of Valor (2012): Monty Powell, Keith Urban ("For You")
Hunger Games (2012): Taylor Swift, John Paul White, Joy Williams, T-Bone Burnett("Safe and Sound")
Les Misérables (2012): Claude-Michel Schönberg, Alain Boublil, Herbert Kretzmer("Suddenly")
*§Skyfall (2012): Adele, Paul Epworth("Skyfall")
Stand Up Guys (2012): Jon Bon Jovi("Not Running Anymore")
Best Original Score - Motion Picture
Nominees:
* Anna Karenina (2012/I): Dario Marianelli
§ Argo (2012): Alexandre Desplat
Cloud Atlas (2012): Reinhold Heil, Johnny Klimek, Tom Tykwer
Vita di Pi (2012): Mychael Danna
Lincoln (2012): John Williams
Best Animated Film
Nominees:
* Ribelle - The Brave (2012)
§ Frankenweenie (2012)
Hotel Transylvania (2012)
Le 5 leggende (2012)
Ralph Spaccatutto (2012)
Best Foreign Language Film
Nominees:
* Amour (2012)
Kon-Tiki (2012)
Quasi amici (2011)
En kongelig affære (2012)
§ Un sapore di ruggine e ossa (2012)
Best Television Series - Drama
Nominees:
"Boardwalk Empire" (2010)
"Breaking Bad" (2008)
§ "Downton Abbey" (2010)
* "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
"The Newsroom" (2012)
Best Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ "The Big Bang Theory" (2007)
"Episodes" (2011)
* "Girls" (2012)
"Modern Family" (2009)
"Smash" (2012)
Best Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
§ Game Change (2012) (TV)
The Girl (2012) (TV)
* "Hatfields & McCoys" (2012)
"The Hour" (2011)
"Political Animals" (2012)
Best Performance by an Actor in a Television Series - Drama
Nominees:
Steve Buscemi for "Boardwalk Empire" (2010)
* Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)
Jeff Daniels for "The Newsroom" (2012)
Jon Hamm for "Mad Men" (2007)
§ Damian Lewis for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Best Performance by an Actress in a Television Series - Drama
Nominees:
* Connie Britton for "Nashville" (2012)
Glenn Close for "Damages" (2007)
Claire Danes for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Michelle Dockery for "Downton Abbey" (2010)
§ Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)
Best Performance by an Actor in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ Alec Baldwin for "30 Rock" (2006)
Don Cheadle for "House of Lies" (2012)
* Louis C.K. for "Louie" (2010)
Matt LeBlanc for "Episodes" (2011)
Jim Parsons for "The Big Bang Theory" (2007)
Best Performance by an Actress in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
Zooey Deschanel for "New Girl" (2011)
* Lena Dunham for "Girls" (2012)
§ Tina Fey for "30 Rock" (2006)
Julia Louis-Dreyfus for "Veep" (2012)
Amy Poehler for "Parks and Recreation" (2009)
Best Performance by an Actor in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
* Kevin Costner for "Hatfields & McCoys" (2012)
Benedict Cumberbatch for "Sherlock" (2010)
Woody Harrelson for Game Change (2012) (TV)
Toby Jones for The Girl (2012) (TV)
§ Clive Owen for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Best Performance by an Actress in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
Nicole Kidman for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Jessica Lange for "American Horror Story" (2011)
Sienna Miller for The Girl (2012) (TV)
* Julianne Moore for Game Change (2012) (TV)
§ Sigourney Weaver for "Political Animals" (2012)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
Max Greenfield for "New Girl" (2011)
§ Ed Harris for Game Change (2012) (TV)
Danny Huston for "Magic City" (2012)
Mandy Patinkin for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
* Eric Stonestreet for "Modern Family" (2009)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
Hayden Panettiere for "Nashville" (2012)
§ Archie Panjabi for "The Good Wife" (2009)
Sarah Paulson for Game Change (2012) (TV)
* Maggie Smith for "Downton Abbey" (2010)
Sofía Vergara for "Modern Family" (2009)
Bengi
Che la stagione di preimiazioni 2013 abbia inizio!
Questo è l'anno di Anne Hathaway, me lo sento. Per quanto vorrei che fosse finalmente l'anno di Amy Adams, mi sa che anche per lei quest'anno non sarà la volta buona. Il film di Tom Hooper tratto dallo spettacolo teatrale "Les Misérables" è un boccone troppo prelibato perchè le varie giurie se lo lascino scappare: per la prima volta in una pellicola, infatti, i numeri musicali sono stati ripresi direttamente con l'audio registrato live sul momento. E' un'occasione troppo ghiotta, quindi.
Ecco, quindi, che mi aspetto veder trionfare qui come agli Oscar una Anne Hathaway che farà meglio ad assicurare alla parete di casa una nuova mensola porta premi. Curioso, tra l'altro, che quest'anno insieme a lei siano nominate le sue colleghe de "Il Diavolo veste Prada": presenti, infatti, anche Meryl Streep e Emily Blunt (queste ultime, però, sono rivali nella stessa categoria).
Altra curiosità, ad esatta distanza di 11 anni per entrambi, la seconda nomination ai Golden Globes (GG) per Hugh Jackman e Ewan McGregor (anche loro si scontrano direttamente).
Un tripudio di altri attori con la A maiuscola, comunque, sono presenti nelle varie cinquine. Da Daniel Day-Lewis (ha già vinto tutto almeno due volte, basta!) a Richard Gere, da Maggie Smith a Nicole Kidman (entrambe con doppia nomination), passando per Bill Murray, Jennifer Lawrence, Marion Cotillard, Leonardo DiCaprio,... Perfino Sally Field (ultima candidatura nella divisione cinema era datata 1990), Helen Hunt e Kevin Costner (non pervenuti rispettivamente dal 1998 e dal 1997), Sigourney Weaver (per lei l'ultima nomination per il cinema risale al 2000) e il rediDivo Joaquin Phoenix sono stati scomodati. La Hollywood che conta, insomma, è stata convocata in gran numero.
Ma ora parliamo delle pellicole. Con 7 candidature primeggia il "Lincoln" di Spielberg che, però, mi ispira uno dei quei destini beffardi caratterizzato da un numero esponenziale di nomination e un quasi nulla di fatto a livello di premi. Ma aspettiamo.
Benissimo "Argo" con 5 menzioni tra cui quella alla regia per Ben Affleck che ritorna al cinema da vincitore dopo anni di sottovalutazioni. 5 anche per "Django Unchained" di Tarantino (tifo per il finalmente meritato Oscar a DiCaprio), 4 per "Operazione zero dark thirty" della Bigelow, "L'orlo argenteo delle nuvole" (Jennifer Lawrence ha qualche possibilità) e "Les Misérables"; 3 nomination per "Il pescatore di sogni" (davvero non me lo aspettavo), "The Master" di Paul Thomas Anderson (candidati solo gli attori) e "Vita di Pi" di Ang Lee; 2 per "The Sessions", "Marigold Hotel" e "Un sapore di ruggine e ossa" (Cotillard e film straniero); concludono con una sola candidatura, tra gli altri, "Skyfall" (Adele per la Miglior canzone), "Hunger Games" (Taylor Swift sempre per la Miglior canzone), "Moonrise kingdom - Una fuga d'amore", "Hitchcock" e "Anna Karenina" (scandalo. Spero che gli Oscar, almeno dal punto di vista tecnico, lo valorizzino).
Tutto sommato molte delle cinquine proposte presentano candidati piuttosto prevedibili, se non addirittura auspicabili. Forse un po' sottovalutato "Skyfall" e un pochino troppo facili le nomination per la regia. Ma in ginerale, devo ammetterlo, aspetto con ansia di sapere cosa diranno gli Oscar, che premiano anche aspetti tecnici che qui non vanno oltre la colonna sonora originale.
Per concludere animazione e film stranieri: presenti "Ribelle - The Brave" della Pixar che ha come unico vero rivale il "Frankenweenie" di Tim Burton; Italia fuori dai cinque non in inglese dove spiccano il troppo buoni sentimenti "Quasi amici", il pigliatutto "Amour" di Haneke (agli Academy forse anche un riconoscimento alla sceneggiatura) e il dramma danese in costume "En kongelig affære".
Ma ecco tutte le liste complete, con riportate anche le nomination per quanto riguarda le categorie televisive.
Prima, però, come ogni anno ne approfitto per pronunciarmi riguardo a chi secondo me vincerà (*) e chi, invece, vorrei veder trionfare (§), attribuendo un punteggio (* = 1 punto, § = 1/2 punto, *§ = 1 punto) per ogni scelta fatta. Il punteggio totale è 25.
Ps. Ricordo che la 70esima edizione dei Golden Globes, che si terrà a gennaio, attribuisce i premi alla stagione cinematografica 2012.
* Vincerà § Vorrei vincesse
Best Motion Picture - Drama
Nominees:
Argo (2012)
Django Unchained (2012)
* Vita di Pi (2012)
Lincoln (2012)
§ Operazione zero dark thirty (2012)
Best Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Marigold Hotel (2011)
* Les Misérables (2012)
Moonrise kingdom - Una fuga d'amore (2012)
Il pescatore di sogni (2011)
§ Il lato positivo (2012)
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Drama
Nominees:
* Daniel Day-Lewis for Lincoln (2012)
Richard Gere for Arbitrage (2012)
John Hawkes for The Sessions (2012)
§ Joaquin Phoenix for The Master (2012)
Denzel Washington for Flight (2012/I)
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Drama
Nominees:
* Jessica Chastain for Operazione zero dark thirty (2012)
Marion Cotillard for Un sapore di ruggine e ossa (2012)
Helen Mirren for Hitchcock (2012)
§ Naomi Watts for The impossible (2012)
Rachel Weisz for The Deep Blue Sea (2011)
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Jack Black for Bernie (2011)
Bradley Cooper for L'orlo argenteo delle nuvole (2012)
*§ Hugh Jackman for Les Misérables (2012)
Ewan McGregor for Il pescatore di sogni (2011)
Bill Murray for Hyde Park on Hudson (2012)
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Emily Blunt for Il pescatore di sogni (2011)
Judi Dench for Marigold Hotel (2011)
* Jennifer Lawrence for L'orlo argenteo delle nuvole (2012)
§ Maggie Smith for Quartet (2012)
Meryl Streep for Il matrimonio che vorrei (2012)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
Alan Arkin for Argo (2012)
§ Leonardo DiCaprio for Django Unchained (2012)
* Philip Seymour Hoffman for The Master (2012)
Tommy Lee Jones for Lincoln (2012)
Christoph Waltz for Django Unchained (2012)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Amy Adams for The Master (2012)
Sally Field for Lincoln (2012)
* Anne Hathaway for Les Misérables (2012)
Helen Hunt for The Sessions (2012)
Nicole Kidman for The Paperboy (2012)
Best Director - Motion Picture
Nominees:
§ Ben Affleck for Argo (2012)
Kathryn Bigelow for Operazione zero dark thirty (2012)
* Ang Lee for Vita di Pi (2012)
Steven Spielberg for Lincoln (2012)
Quentin Tarantino for Django Unchained (2012)
Best Screenplay - Motion Picture
Nominees:
Argo (2012): Chris Terrio
* Django Unchained (2012): Quentin Tarantino
Lincoln (2012): Tony Kushner
§ L'orlo argenteo delle nuvole (2012): David O. Russell
Operazione zero dark thirty (2012): Mark Boal
Best Original Song - Motion Picture
Nominees:
Act of Valor (2012): Monty Powell, Keith Urban ("For You")
Hunger Games (2012): Taylor Swift, John Paul White, Joy Williams, T-Bone Burnett("Safe and Sound")
Les Misérables (2012): Claude-Michel Schönberg, Alain Boublil, Herbert Kretzmer("Suddenly")
*§Skyfall (2012): Adele, Paul Epworth("Skyfall")
Stand Up Guys (2012): Jon Bon Jovi("Not Running Anymore")
Best Original Score - Motion Picture
Nominees:
* Anna Karenina (2012/I): Dario Marianelli
§ Argo (2012): Alexandre Desplat
Cloud Atlas (2012): Reinhold Heil, Johnny Klimek, Tom Tykwer
Vita di Pi (2012): Mychael Danna
Lincoln (2012): John Williams
Best Animated Film
Nominees:
* Ribelle - The Brave (2012)
§ Frankenweenie (2012)
Hotel Transylvania (2012)
Le 5 leggende (2012)
Ralph Spaccatutto (2012)
Best Foreign Language Film
Nominees:
* Amour (2012)
Kon-Tiki (2012)
Quasi amici (2011)
En kongelig affære (2012)
§ Un sapore di ruggine e ossa (2012)
Best Television Series - Drama
Nominees:
"Boardwalk Empire" (2010)
"Breaking Bad" (2008)
§ "Downton Abbey" (2010)
* "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
"The Newsroom" (2012)
Best Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ "The Big Bang Theory" (2007)
"Episodes" (2011)
* "Girls" (2012)
"Modern Family" (2009)
"Smash" (2012)
Best Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
§ Game Change (2012) (TV)
The Girl (2012) (TV)
* "Hatfields & McCoys" (2012)
"The Hour" (2011)
"Political Animals" (2012)
Best Performance by an Actor in a Television Series - Drama
Nominees:
Steve Buscemi for "Boardwalk Empire" (2010)
* Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)
Jeff Daniels for "The Newsroom" (2012)
Jon Hamm for "Mad Men" (2007)
§ Damian Lewis for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Best Performance by an Actress in a Television Series - Drama
Nominees:
* Connie Britton for "Nashville" (2012)
Glenn Close for "Damages" (2007)
Claire Danes for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
Michelle Dockery for "Downton Abbey" (2010)
§ Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)
Best Performance by an Actor in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ Alec Baldwin for "30 Rock" (2006)
Don Cheadle for "House of Lies" (2012)
* Louis C.K. for "Louie" (2010)
Matt LeBlanc for "Episodes" (2011)
Jim Parsons for "The Big Bang Theory" (2007)
Best Performance by an Actress in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
Zooey Deschanel for "New Girl" (2011)
* Lena Dunham for "Girls" (2012)
§ Tina Fey for "30 Rock" (2006)
Julia Louis-Dreyfus for "Veep" (2012)
Amy Poehler for "Parks and Recreation" (2009)
Best Performance by an Actor in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
* Kevin Costner for "Hatfields & McCoys" (2012)
Benedict Cumberbatch for "Sherlock" (2010)
Woody Harrelson for Game Change (2012) (TV)
Toby Jones for The Girl (2012) (TV)
§ Clive Owen for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Best Performance by an Actress in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
Nicole Kidman for Hemingway & Gellhorn (2012) (TV)
Jessica Lange for "American Horror Story" (2011)
Sienna Miller for The Girl (2012) (TV)
* Julianne Moore for Game Change (2012) (TV)
§ Sigourney Weaver for "Political Animals" (2012)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
Max Greenfield for "New Girl" (2011)
§ Ed Harris for Game Change (2012) (TV)
Danny Huston for "Magic City" (2012)
Mandy Patinkin for "Homeland - Caccia alla spia" (2011)
* Eric Stonestreet for "Modern Family" (2009)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
Hayden Panettiere for "Nashville" (2012)
§ Archie Panjabi for "The Good Wife" (2009)
Sarah Paulson for Game Change (2012) (TV)
* Maggie Smith for "Downton Abbey" (2010)
Sofía Vergara for "Modern Family" (2009)
Bengi
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The 70th Annual Golden Globe Awards
mercoledì 12 dicembre 2012
Film 489 - Argo
Annunciato come il piccolo miracolo cinematografico di Ben Affleck. In attesa della pioggia di candidature ai vari premi che partiranno da domani con l'annuncio dei nominati ai Golden Globe, non potevo non cominciare il mio personale screening di quei film che probabilmente riceveranno più di una nomination.
Oscar arrivo!
Film 489: "Argo" (2012) di Ben Affleck
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non a tutti piacerà, ma bisogna ammettere che Ben Affleck si è davvero reinventato scegliendo di cominciare a dirigere le sue pellicole. Al terzo tentativo di seguito conquista nuovamente la critica aggiungendo, però, anche il consenso del grande pubblico ($157,677,669 di incasso al botteghino mondiale).
Dopo i precedenti "Gone Baby Gone" e "The Town", questa volta Affleck racconta una storia dai risvolti politici internazionali focalizzandosi, però, su un fatto reale davvero curioso. Durante la rivoluzione iraniana del 1979, alcuni funzionari vengono presi in ostaggio dentro l'ambasciata americana di Teheran. Sei di loro riescono a scappare e si rifugiano presso la dimora dell'ambasciatore canadese Ken Taylor/Victor Garber ("Alias", "Ancora tu!"). Qui il fatto: come riportarli a casa? Ci penserà Tony Mendez/Affleck ad elaborare un piano per quella che viene identificata come la missione Canadian Caper. Mendez, infatti, esperto CIA in esfiltrazione, proporrà l'idea vincente di mettere in cantiere quella che sarà una produzione cinematografica hollywoodiana a tutti gli effetti, solo che per una pellicola fittizia. "Argo", appunto. L'idea quella di far uscire i 6 spacciandoli in aeroporto per membri della crew della pellicola.
Certamente bisogna ammettere che, già di per sé, il fatto è intrigante. "Argo" è stato davvero un film messo in produzione con tanto di letture del copione per la stampa, pubblicità e interviste, realizzazione di una locandina. Tutto con l'unico scopo di riuscire a mettere in salvo le 6 persone riuscite a scappare durante la presa dell'ambasciata.
Spunto narrativo a parte, questo "Argo" di Affleck funziona molto bene. Contestualizzazione precisa e spiegata senza fretta, prendendo il tempo necessario a raccontare i fatti in maniera chiara. Non ci si perde mai nella trama nonostante, personalmente, non conoscessi i fatti raccontati dalla storia.
Efficace la ricostruzione d'ambiente che rende alla perfezione il periodo storico in cui si svolge l'azione. I colletti oversize delle camicie sono molto buffi. E' una sciocchezza, rispetto all'insieme, ma non so perchè la cosa ad un certo punto mi ha colpito.
Il cast di attori è ben distribuito per le parti e, soprattutto, non scontato. A parte il regista e attore, pochi sono i visi noti. Si riconoscono facilmente John Goodman ("Pappa e ciccia","The Artist"), il premio Oscar Alan Arkin ("Little Miss Sunshine", "The Private Lives of Pippa Lee") e il Bryan Cranston di "Breaking Bad" (3 Emmy come Miglior attore drammatico portati a casa per 3 anni di fila).
Tanti anche i volti familiari, ma più difficili da identificare per il grande pubblico: Clea DuVall (adesso in tv con "American Horror Story", "Ragazze interrotte"), Kyle Chandler (Emmy per "Friday Night Lights", "Super 8"), Zeljko Ivanek ("In Bruges - La coscienza dell'assassino", Emmy per "Damages"), Titus Welliver ("The Good Wife"; è l'unico presente anche nelle precedenti pellicole di Affleck).
Tutto funziona bene e la pellicola ne guadagna notevolmente. Mi rendo conto a posteriori che questo è sicuramente stato uno dei film più riusciti e tecnicamente ben fatti che ho visto questa stagione. Dubito che avrà grandi chance di vincere premi in categorie che contano (o regia o attori), in ogni caso non posso giudicare dato che mi manca, al momento, possibilità di fare confronti.
Di sicuro, comunque, ad Affleck il merito di essere riuscito a raccontare una storia complessa e molto interessante evitando il patetico, la retorica o i cliché. Stile asciutto, battute al momento giusto e, nel dramma (riusciranno o no a mettersi in salvo?!), una storia raccontata prendendo in considerazione un episodio insolito e interessante. Ha tutte le carte in regola per piacere.
Ps. Bellissime musiche del mio favorito Alexandre Desplat: non delude mai.
Film 1088 - Argo
Consigli: Interessante e non scontato, parla di un momento della storia dell'Iran che certamente ai più è sconosciuta, riuscendo ad evitare toni accademici e, per di più, facendo interessare lo spettatore ad informarsi su ciò che è realmente accaduto.
Dal punto di vista tecnico molto Ben(!) fatto.
Parola chiave: Troupe cinematografica.
Trailer
Ric
Oscar arrivo!
Film 489: "Argo" (2012) di Ben Affleck
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non a tutti piacerà, ma bisogna ammettere che Ben Affleck si è davvero reinventato scegliendo di cominciare a dirigere le sue pellicole. Al terzo tentativo di seguito conquista nuovamente la critica aggiungendo, però, anche il consenso del grande pubblico ($157,677,669 di incasso al botteghino mondiale).
Dopo i precedenti "Gone Baby Gone" e "The Town", questa volta Affleck racconta una storia dai risvolti politici internazionali focalizzandosi, però, su un fatto reale davvero curioso. Durante la rivoluzione iraniana del 1979, alcuni funzionari vengono presi in ostaggio dentro l'ambasciata americana di Teheran. Sei di loro riescono a scappare e si rifugiano presso la dimora dell'ambasciatore canadese Ken Taylor/Victor Garber ("Alias", "Ancora tu!"). Qui il fatto: come riportarli a casa? Ci penserà Tony Mendez/Affleck ad elaborare un piano per quella che viene identificata come la missione Canadian Caper. Mendez, infatti, esperto CIA in esfiltrazione, proporrà l'idea vincente di mettere in cantiere quella che sarà una produzione cinematografica hollywoodiana a tutti gli effetti, solo che per una pellicola fittizia. "Argo", appunto. L'idea quella di far uscire i 6 spacciandoli in aeroporto per membri della crew della pellicola.
Certamente bisogna ammettere che, già di per sé, il fatto è intrigante. "Argo" è stato davvero un film messo in produzione con tanto di letture del copione per la stampa, pubblicità e interviste, realizzazione di una locandina. Tutto con l'unico scopo di riuscire a mettere in salvo le 6 persone riuscite a scappare durante la presa dell'ambasciata.
Spunto narrativo a parte, questo "Argo" di Affleck funziona molto bene. Contestualizzazione precisa e spiegata senza fretta, prendendo il tempo necessario a raccontare i fatti in maniera chiara. Non ci si perde mai nella trama nonostante, personalmente, non conoscessi i fatti raccontati dalla storia.
Efficace la ricostruzione d'ambiente che rende alla perfezione il periodo storico in cui si svolge l'azione. I colletti oversize delle camicie sono molto buffi. E' una sciocchezza, rispetto all'insieme, ma non so perchè la cosa ad un certo punto mi ha colpito.
Il cast di attori è ben distribuito per le parti e, soprattutto, non scontato. A parte il regista e attore, pochi sono i visi noti. Si riconoscono facilmente John Goodman ("Pappa e ciccia","The Artist"), il premio Oscar Alan Arkin ("Little Miss Sunshine", "The Private Lives of Pippa Lee") e il Bryan Cranston di "Breaking Bad" (3 Emmy come Miglior attore drammatico portati a casa per 3 anni di fila).
Tanti anche i volti familiari, ma più difficili da identificare per il grande pubblico: Clea DuVall (adesso in tv con "American Horror Story", "Ragazze interrotte"), Kyle Chandler (Emmy per "Friday Night Lights", "Super 8"), Zeljko Ivanek ("In Bruges - La coscienza dell'assassino", Emmy per "Damages"), Titus Welliver ("The Good Wife"; è l'unico presente anche nelle precedenti pellicole di Affleck).
Tutto funziona bene e la pellicola ne guadagna notevolmente. Mi rendo conto a posteriori che questo è sicuramente stato uno dei film più riusciti e tecnicamente ben fatti che ho visto questa stagione. Dubito che avrà grandi chance di vincere premi in categorie che contano (o regia o attori), in ogni caso non posso giudicare dato che mi manca, al momento, possibilità di fare confronti.
Di sicuro, comunque, ad Affleck il merito di essere riuscito a raccontare una storia complessa e molto interessante evitando il patetico, la retorica o i cliché. Stile asciutto, battute al momento giusto e, nel dramma (riusciranno o no a mettersi in salvo?!), una storia raccontata prendendo in considerazione un episodio insolito e interessante. Ha tutte le carte in regola per piacere.
Ps. Bellissime musiche del mio favorito Alexandre Desplat: non delude mai.
Film 1088 - Argo
Consigli: Interessante e non scontato, parla di un momento della storia dell'Iran che certamente ai più è sconosciuta, riuscendo ad evitare toni accademici e, per di più, facendo interessare lo spettatore ad informarsi su ciò che è realmente accaduto.
Dal punto di vista tecnico molto Ben(!) fatto.
Parola chiave: Troupe cinematografica.
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venerdì 7 dicembre 2012
Film 488 - Ancora tu!
Serata casalinga per combattere il gelo ormai arrivato. Ci voleva per forza un film da guardare!
Film 488: "Ancora tu!" (2010) di Andy Fickman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Jé
Pensieri: In cerca di una commediola senza pretese di testa o contenuti, ci siamo imbattuti nel divertente trailer di "You Again" che racconta la storia di una generazionale battaglia di popolarità pre e post liceale consumata durante l'organizzazione di un matrimonio. Già perchè la sposa al liceo vessava la sorella del futuro marito; stesso discorso per la madre di quest'ultimo con la zia della sposa stessa. Intricato da dire, ma sul grande schermo immediato.
Davvero niente di che se non una serie di gag da risata facile dietro l'altra, eppure il divertimento non è mancato. Vincono su tutte la mitica nonnia Betty White, sessuomane social network dipendende, e la fantastica wedding planner Kristin Chenoweth che più bislacca non si può.
Per il resto i personaggi sono piuttosto standard e l'ordine degli eventi è prevedibile, ma si sopravvive alla visione dei 105 minuti in compagnia, però, di un cast di tutto rispetto: da Kristen Bell ("Scream 4", "Burlesque", "Non mi scaricare") a Jamie Lee Curtis ("Halloween: La notte delle streghe", "Un pesce di nome Wanda") passando per Sigourney Weaver ("Una donna in carriera", "Avatar"), Victor Garber ("Alias", "Argo") e Odette Annable ("Dr. House - Medical Division").
Tutto sommato è un prodotto che mantiene le aspettative di disimpegno e e brio; certamente non si può dire che sia nulla di che e, anzi, come commedia ad alto potenziale d'incasso ha dimostrato di non funzionare granché: $32,005,248 guadagnati nel mondo a fronte di una spesa di 20 milioni.
Se posso essere sincero credo che principalmente la cosa si debba alla poca affermazione della Bell che, nonostante i numerosi tentativi di lancio nel mondo del cinema dopo la fortuna in tv con "Veronica Mars", non è mai riuscita ad avere un film che facesse il botto al box office.
Comunque, a parte questo, "Ancora tu!" non è niente di malvagio.
Consigli: Per una serata tra amici all'insegna della risata leggera. Da non perdere il finale: la storia si ripete!
Parola chiave: Popolarità.
Trailer
Ric
Film 488: "Ancora tu!" (2010) di Andy Fickman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Jé
Pensieri: In cerca di una commediola senza pretese di testa o contenuti, ci siamo imbattuti nel divertente trailer di "You Again" che racconta la storia di una generazionale battaglia di popolarità pre e post liceale consumata durante l'organizzazione di un matrimonio. Già perchè la sposa al liceo vessava la sorella del futuro marito; stesso discorso per la madre di quest'ultimo con la zia della sposa stessa. Intricato da dire, ma sul grande schermo immediato.
Davvero niente di che se non una serie di gag da risata facile dietro l'altra, eppure il divertimento non è mancato. Vincono su tutte la mitica nonnia Betty White, sessuomane social network dipendende, e la fantastica wedding planner Kristin Chenoweth che più bislacca non si può.
Per il resto i personaggi sono piuttosto standard e l'ordine degli eventi è prevedibile, ma si sopravvive alla visione dei 105 minuti in compagnia, però, di un cast di tutto rispetto: da Kristen Bell ("Scream 4", "Burlesque", "Non mi scaricare") a Jamie Lee Curtis ("Halloween: La notte delle streghe", "Un pesce di nome Wanda") passando per Sigourney Weaver ("Una donna in carriera", "Avatar"), Victor Garber ("Alias", "Argo") e Odette Annable ("Dr. House - Medical Division").
Tutto sommato è un prodotto che mantiene le aspettative di disimpegno e e brio; certamente non si può dire che sia nulla di che e, anzi, come commedia ad alto potenziale d'incasso ha dimostrato di non funzionare granché: $32,005,248 guadagnati nel mondo a fronte di una spesa di 20 milioni.
Se posso essere sincero credo che principalmente la cosa si debba alla poca affermazione della Bell che, nonostante i numerosi tentativi di lancio nel mondo del cinema dopo la fortuna in tv con "Veronica Mars", non è mai riuscita ad avere un film che facesse il botto al box office.
Comunque, a parte questo, "Ancora tu!" non è niente di malvagio.
Consigli: Per una serata tra amici all'insegna della risata leggera. Da non perdere il finale: la storia si ripete!
Parola chiave: Popolarità.
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martedì 4 dicembre 2012
Film 487 - Il matrimonio che vorrei
Un duo insolito per il grande schermo e una storia che si presentava interessante!
Film 487: "Il matrimonio che vorrei" (2012) di David Frankel
Visto: dalla tv della Mery
Lingua: italiano
Compagnia: Jé, Mery, Fra, Andrea Margherita
Pensieri: Delicata e piacevole commedia sull'amore di coppia passato il traguardo dei 30 anni di matrimonio. Sì, amore inteso anche come sesso.
Fosse anche solo per la presenza di sua maestà Meryl Streep, non avevo dubbi sulla tipologia di pellicola che mi accingevo a vedere; non di meno la dirige David Frankel, già suo compagno nell'avventura per "Il diavolo veste Prada". Comprimari nella storia sono il sempre bravo Tommy Lee Jones e Steve Carell che rende tanto bene quando evita le sue facce idiote.
"Hope Springs" è proprio un film garbato, educato, non volgare. Nonostante il tema della sessualità sia centrale - e spesso comicamente affrontato per dar ritmo alla vicenda - non si scade mai in eccessi o peccati di banalità, mantenendo alto lo standard di qualità per un prodotto sì meno riuscito della precedente collaborazione Streep-Frankel, ma comunque di piacevole effetto.
Chiaramente - e lo so che poi sembro di parte - la Streep è strepitosa, calata alla perfezione in un personaggio che vive una rivoluzione interiore e combatte per ottenere un'emancipazione e un'evoluzione matrimoniale. Sebbene inizialmente Kay sia la classica casalinga sottomessa al volere del marito e frustrata nel riduttivo ruolo casalingo, si intuisce subito grazie all'espressivo sguardo tutto pepe della grande attrice che, presa la decisione di ritrovare le scintille in un'unione ormai solo di fatto, nulla potrà fermare il processo di (necessario) cambiamento che il matrimonio con Arnold richiede.
Dal canto suo Lee Jones, stropicciato e sottotono per necessità di copione, da una grande prova in un genere, la commedia (molto femminile), che certamente gli è poco familiare.
Senza la pretesa di essere un prodotto eccellente, si gusta comunque volentieri la visione, insolitamente votata alla pacatezza e alla ricerca introspettiva dentro sé stessi. Dove, infatti, solitamente siamo abituati a cambiamenti necessari implicati dall'esterno o per migliorare qualcosa di sé che non si accetta, qui si ha la - rara, al cinema - rappresentazione di una coppia di una certa età che decide di rimettersi in gioco e cambiare per ritrovare sé stessi l'uno nell'altra.
Carino, ben recitato e fedele all'idea che trailer e poster propongono. L'ho davvero apprezzato.
Ps. Box office felice: 30 milioni di dollari per produrlo e $107,315,019 di incasso mondiale.
Consigli: Se, per una serata, non avete voglia di azione, chiasso, volgarità o la solita storia d'amore, date una chance a "Il matrimonio che vorrei".
Parola chiave: Terapia di coppia.
Trailer
Ric
Film 487: "Il matrimonio che vorrei" (2012) di David Frankel
Visto: dalla tv della Mery
Lingua: italiano
Compagnia: Jé, Mery, Fra, Andrea Margherita
Pensieri: Delicata e piacevole commedia sull'amore di coppia passato il traguardo dei 30 anni di matrimonio. Sì, amore inteso anche come sesso.
Fosse anche solo per la presenza di sua maestà Meryl Streep, non avevo dubbi sulla tipologia di pellicola che mi accingevo a vedere; non di meno la dirige David Frankel, già suo compagno nell'avventura per "Il diavolo veste Prada". Comprimari nella storia sono il sempre bravo Tommy Lee Jones e Steve Carell che rende tanto bene quando evita le sue facce idiote.
"Hope Springs" è proprio un film garbato, educato, non volgare. Nonostante il tema della sessualità sia centrale - e spesso comicamente affrontato per dar ritmo alla vicenda - non si scade mai in eccessi o peccati di banalità, mantenendo alto lo standard di qualità per un prodotto sì meno riuscito della precedente collaborazione Streep-Frankel, ma comunque di piacevole effetto.
Chiaramente - e lo so che poi sembro di parte - la Streep è strepitosa, calata alla perfezione in un personaggio che vive una rivoluzione interiore e combatte per ottenere un'emancipazione e un'evoluzione matrimoniale. Sebbene inizialmente Kay sia la classica casalinga sottomessa al volere del marito e frustrata nel riduttivo ruolo casalingo, si intuisce subito grazie all'espressivo sguardo tutto pepe della grande attrice che, presa la decisione di ritrovare le scintille in un'unione ormai solo di fatto, nulla potrà fermare il processo di (necessario) cambiamento che il matrimonio con Arnold richiede.
Dal canto suo Lee Jones, stropicciato e sottotono per necessità di copione, da una grande prova in un genere, la commedia (molto femminile), che certamente gli è poco familiare.
Senza la pretesa di essere un prodotto eccellente, si gusta comunque volentieri la visione, insolitamente votata alla pacatezza e alla ricerca introspettiva dentro sé stessi. Dove, infatti, solitamente siamo abituati a cambiamenti necessari implicati dall'esterno o per migliorare qualcosa di sé che non si accetta, qui si ha la - rara, al cinema - rappresentazione di una coppia di una certa età che decide di rimettersi in gioco e cambiare per ritrovare sé stessi l'uno nell'altra.
Carino, ben recitato e fedele all'idea che trailer e poster propongono. L'ho davvero apprezzato.
Ps. Box office felice: 30 milioni di dollari per produrlo e $107,315,019 di incasso mondiale.
Consigli: Se, per una serata, non avete voglia di azione, chiasso, volgarità o la solita storia d'amore, date una chance a "Il matrimonio che vorrei".
Parola chiave: Terapia di coppia.
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domenica 2 dicembre 2012
Film 486 - Cape Fear - Il promontorio della paura
Di recente il compleanno del mitico Martin Scorsese su cui, per l'occasione, mi ero documentato. E questa pellicola, tra le tante, spiccava come esempio di sperimentazione (di un genere filmico poco frequentato dal regista) tra i più riusciti.
Film 486: "Cape Fear - Il promontorio della paura" (1991) di Martin Scorsese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Guardo "Cape Fear - Il promontorio della paura" e non capisco. Non capisco dove stia il capolavoro di un maestro, per essere più chiari. E' passata poco più di una settimana da quando l'ho visto, eppure ancora non riesco ad avere un'idea chiara in mente, a non pensare semplicemente che non mi è piaciuto.
Scopro questa mattina, invece, che "Cape Fear" è un remake di un film del '62 dallo stesso titolo, diretto da J. Lee Thompson con Gregory Peck, Robert Mitchum, Martin Balsam e Polly Bergen. A parte quest'ultima, tutti e tre gli altri attori sono presenti anche in questo film, declassati a comparse in favore di attori più consoni ad attirare il pubblico di inizio anni '90: Robert De Niro, Nick Nolte, Jessica Lange e una giovanissima Juliette Lewis (le due signore hanno ricevuto perfino una nomination all'Oscar per la loro interpretazione qui).
Detto - e nonostante - questo, il mio atteggiamento nei confronti del film in questione rimane comunque di perplessità. Di per sé non ha nulla di particolarmente fatto male, ma non ha nemmeno nulla, a mio avviso, che possa far gridare al miracolo cinematografico. Sono perfettamente conscio che 20 anni di distanza sono un gap notevole da affrontare come audience, ma nonostante la mia miglior predisposizione, sono comunque rimasto deluso dal risultato.
Partirei dal titolo, in cui ritrovo la parola 'paura': per cosa dovrei spaventarmi? Non c'è un momento di terrore nemmeno a pagarlo. Lo strampalato vestiario di Max Cady/De Niro - che mi dispiace dirlo, ma recita sempre uguale - mi ha costantemente distratto dalla possibilità di seguire seriamente i passaggi di tensione. Al contrario della paura, infatti, spesso mi è sembrato che la recitazione fosse troppo esasperata, quasi caricaturale, tanto da far perdere la sensazione di pathos che, invece, mi aspettavo di trovare come costante.
Ho trovato, poi, poco funzionale far intraprendere la strada di sgualdrina alla piccola Danielle/Juliette Lewis perchè più che la troietta eccitata dal commettere qualcosa che finalmente va contro il volere dei genitori, finisce per risultare qualcosa di ridicolo e a tratti infelice da rappresentare. Quasi mette a disagio. In questa situazione, però, ammetto che la Lewis se l'è cavata alla grande (ma scommetto che in lingua originale avrebbe reso ancora meglio la sua interpretazione).
Per il resto Nolte come passivo uomo di casa trovo sia fallimentare, mentre la Lange, per quanto abbia una mitica carriera alle spalle (due Oscar e pellicole come "Il postino suona sempre due volte", "Blue Sky", il "King Kong" del '76 e, chiaramente, "American Horror Story"), molte volte mi sembra venga sopravvalutata.
Tutto sommato "Cape Fear - Il promontorio della paura" mi è sembrato un film con ragione di esistere magari 20anni fa, ma che ha perso una parte di appeal con il passare del tempo. Vuoi perchè i generi thriller, horror, splatter o di tensione si sono omogeneizzati in un calderone ormai difficile da distinguere, vuoi perchè alla resa dei conti ultimamente De Niro si è dimostrato un attore fotocopia di sé stesso o forse ancora perchè c'è una componente recitativa che un tempo poteva risultare plausibile mentre oggi è talmente calcata da risultare buffa, di fatto questo prodotto cinematografico del mitico Scorsese non mi ha convinto e, anzi, deluso. "Shutter Island" è stato un gioiellino di sorpresa che, paragonato a questo, non sembra nemmeno provenga dalla mano dello stesso regista.
Consigli: Bella l'ambientazione del North Carolina dove il fiume Cape Fear bagna delle terre che mi hanno spesso ricordato una palude. Brutta la scena finale in barca con le rapide più finte del mondo. Sinceramente un po' trash il finale.
Tutto sommato è un pezzo di storia di un cineasta come Scorsese e sono felice di averlo visto. Ma non posso dire che sia uno dei suoi film che preferisco. Si fa guardare, ma io non l'ho amato.
Parola chiave: Vendetta.
Trailer
Ric
Film 486: "Cape Fear - Il promontorio della paura" (1991) di Martin Scorsese
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Guardo "Cape Fear - Il promontorio della paura" e non capisco. Non capisco dove stia il capolavoro di un maestro, per essere più chiari. E' passata poco più di una settimana da quando l'ho visto, eppure ancora non riesco ad avere un'idea chiara in mente, a non pensare semplicemente che non mi è piaciuto.
Scopro questa mattina, invece, che "Cape Fear" è un remake di un film del '62 dallo stesso titolo, diretto da J. Lee Thompson con Gregory Peck, Robert Mitchum, Martin Balsam e Polly Bergen. A parte quest'ultima, tutti e tre gli altri attori sono presenti anche in questo film, declassati a comparse in favore di attori più consoni ad attirare il pubblico di inizio anni '90: Robert De Niro, Nick Nolte, Jessica Lange e una giovanissima Juliette Lewis (le due signore hanno ricevuto perfino una nomination all'Oscar per la loro interpretazione qui).
Detto - e nonostante - questo, il mio atteggiamento nei confronti del film in questione rimane comunque di perplessità. Di per sé non ha nulla di particolarmente fatto male, ma non ha nemmeno nulla, a mio avviso, che possa far gridare al miracolo cinematografico. Sono perfettamente conscio che 20 anni di distanza sono un gap notevole da affrontare come audience, ma nonostante la mia miglior predisposizione, sono comunque rimasto deluso dal risultato.
Partirei dal titolo, in cui ritrovo la parola 'paura': per cosa dovrei spaventarmi? Non c'è un momento di terrore nemmeno a pagarlo. Lo strampalato vestiario di Max Cady/De Niro - che mi dispiace dirlo, ma recita sempre uguale - mi ha costantemente distratto dalla possibilità di seguire seriamente i passaggi di tensione. Al contrario della paura, infatti, spesso mi è sembrato che la recitazione fosse troppo esasperata, quasi caricaturale, tanto da far perdere la sensazione di pathos che, invece, mi aspettavo di trovare come costante.
Ho trovato, poi, poco funzionale far intraprendere la strada di sgualdrina alla piccola Danielle/Juliette Lewis perchè più che la troietta eccitata dal commettere qualcosa che finalmente va contro il volere dei genitori, finisce per risultare qualcosa di ridicolo e a tratti infelice da rappresentare. Quasi mette a disagio. In questa situazione, però, ammetto che la Lewis se l'è cavata alla grande (ma scommetto che in lingua originale avrebbe reso ancora meglio la sua interpretazione).
Per il resto Nolte come passivo uomo di casa trovo sia fallimentare, mentre la Lange, per quanto abbia una mitica carriera alle spalle (due Oscar e pellicole come "Il postino suona sempre due volte", "Blue Sky", il "King Kong" del '76 e, chiaramente, "American Horror Story"), molte volte mi sembra venga sopravvalutata.
Tutto sommato "Cape Fear - Il promontorio della paura" mi è sembrato un film con ragione di esistere magari 20anni fa, ma che ha perso una parte di appeal con il passare del tempo. Vuoi perchè i generi thriller, horror, splatter o di tensione si sono omogeneizzati in un calderone ormai difficile da distinguere, vuoi perchè alla resa dei conti ultimamente De Niro si è dimostrato un attore fotocopia di sé stesso o forse ancora perchè c'è una componente recitativa che un tempo poteva risultare plausibile mentre oggi è talmente calcata da risultare buffa, di fatto questo prodotto cinematografico del mitico Scorsese non mi ha convinto e, anzi, deluso. "Shutter Island" è stato un gioiellino di sorpresa che, paragonato a questo, non sembra nemmeno provenga dalla mano dello stesso regista.
Consigli: Bella l'ambientazione del North Carolina dove il fiume Cape Fear bagna delle terre che mi hanno spesso ricordato una palude. Brutta la scena finale in barca con le rapide più finte del mondo. Sinceramente un po' trash il finale.
Tutto sommato è un pezzo di storia di un cineasta come Scorsese e sono felice di averlo visto. Ma non posso dire che sia uno dei suoi film che preferisco. Si fa guardare, ma io non l'ho amato.
Parola chiave: Vendetta.
Trailer
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