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martedì 10 gennaio 2023

Film 2155 - Avatar: The Way of Water

Intro: Tredici anni di attesa e aspettative alle stelle per il sequel del film con l'incasso più alto della storia del cinema (non considerando l'inflazione).

Film 2155: "Avatar: The Way of Water" (2022) di James Cameron
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: 192 minuti di film per questo ritorno a Pandora che, diciamocelo tranquillamente, funziona tanto bene quanto il primo. Intelligente l'idea di cambiare location e spostare la storia nel reame acquatico, trovata che mantiene lo spettatore sufficientemente interessato, oltre che visivamente stimolato, il tutto per un risultato finale lunghissimo, ma che in ogni caso funziona.
Poi, certo, durante la visione non ho potuto fare a meno di chiedermi: c'era davvero bisogno di richiamare ogni membro del cast del primo film (specialmente gli interpreti di personaggi il cui arco narrativo si era esaurito nella storia precedente)? Non era possibile immaginarsi un secondo capitolo che non fosse l'esatta copia del precedente? E perché le balene di questo film parlano, mentre gli altri animali no? Inoltre, c'era davvero bisogno di usare mezzora di racconto per mostrare la caccia alle balene? E perché Cameron non può fare a meno di piazzare una nave che affonda all'interno delle sue storie? O, ancora, il personaggio di Spider (Jack Champion) poteva essere scritto in maniera meno contraddittoria?
Queste solo alcune delle domande che non si può fare a meno di porsi e anche se certe risposte sono ovvie, ribadisco che, di fatto, "Avatar: The Way of Water" sia il blockbuster della stagione natalizia di cui - per tante e diverse ragioni - ci fosse bisogno. Inattacabile a livello di concept visivo ed effetti speciali, sicuro nella regia, sufficientemente comprensibile a livello narrativo e di tematiche della storia (la famiglia, la famiglia, la famiglia!), questo secondo "Avatar" non delude le aspettative e consegna ai fan della pellicola del 2009 esattamente quello che ci si aspettava: un intrattenimento su larga scala tra colorate meraviglie e potenti scene d'azione. Per chi apprezza, il perfetto regalo di Natale.
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Cast: Sam Worthington, Zoe Saldaña, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Kate Winslet, Cliff Curtis, Joel David Moore, CCH Pounder, Edie Falco, Jack Champion.
Box Office: $1.713 miliardi (ad oggi)
Vale o non vale: "Avatar 2" si scosta di poco in termini narrativi e visivi dal suo predecessore, ma quanto basta (e a distanza di tempo sufficiente) da riuscire a replicare l'istantaneo successo del primo film. Chiaro, le 3 ore e passa di durata possono essere un deterrente per molti, ma tutto sommato il ritmo della narrazione è quasi sempre quello giusto (la caccia alle balene... insomma) e il risultato finale è comunque quella giostra colorata perfetta da abbinare allo spirito natalizio. Tra due anni, confermato il terzo episodio.
Premi: Candidato a 2 Golden Globes 2023 per Miglior film drammatico e Miglior regia.
Parola chiave: Famiglia.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 28 aprile 2020

Film 1698 - Mortal Engines

Intro: Di passaggio a Hamilton per andare a trovare una coppia di amici prima di ritornare in Italia per le feste 2018, ho trovato il tempo di fare una capatina al cinema per farmi un'idea sull'ultimo titolo della cinematografia mainstream neozelandese.
Film 1698: "Mortal Engines" (2018) di Christian Rivers
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Donna
In sintesi: avendo precedentemente spiato le recensioni sul film, ammetto che fossi abbastanza preparato. Devo dire che questo "Mortal Engines", pur visivamente d'impatto, fatica non poco dal punto di vista della sceneggiatura, il che mi ha colpito considerando che è stata scritta dagli stessi che ci hanno regalato "Il Signore degli Anelli", "King Kong" e "Lo Hobbit". C'è poco approfondimento dei personaggi, nonché un approfondimento sociale (che sarebbe stato anche molto interessante), e una certa dose di frettolosità, il tutto combinato alla necessità di orientare il prodotto finale alla spettacolarità, il che ha portato a un generale deragliamento verso una minor qualità d'insieme.
Ribadisco, rimango perplesso più che altro dal fatto che il punto debole del tutto sia la trasposizione della storia - tratta dal romanzo omonimo (in italiano "Macchine mortali") di Philip Reeve - immaginandomi che quello sarebbe stato il porto sicuro di tutta la produzione. Poi rimane il fatto che si tratti di una pellicola inoffensiva e di certo non pessima, ma nemmeno all'altezza delle aspettative generali. Insomma, un viaggio un po' inconcludente.
Cast: Hera Hilmar, Robert Sheehan, Hugo Weaving, Jihae, Ronan Raftery, Leila George, Patrick Malahide, Stephen Lang.
Box Office: $83.7 milioni
Vale o non vale: Budget mastodontico tra i 100 e i 150 milioni di dollari ed effetti speciali a gogo non salvano l'ultima fatica (narrativa) di Peter Jackson, che non riesce a sprigionare il magico interesse dei suoi lavori precedenti. La colpa non è certo della sua assenza dietro la macchina da presa, la verità è che questa pellicola manca di un generale appeal commerciale (non c'è nessuna vera e propria star riconoscibile se si esclude Hugo Weaving, comunque più conosciuto nel continente oceanico) oltre che di una storia confezionata a dovere. Il risultato finale non è terribile, ma nemmeno da considerarsi sufficiente. Si lascia guardare, ma non ricordare.
Premi: /
Parola chiave: U.S.A.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 21 luglio 2019

Film 1630 - Public Enemies

Intro: Non ricordavo nemmeno di averlo visto, partiamo bene.
Film 1630: "Public Enemies" (2009) di Michael Mann
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: ricordo che, pur volendolo davvero vedere al cinema, per un motivo o per un altro non ero riuscito. Mi aspettavo che, al solito, pubblico e critica avrebbero osannato l'ultima fatica del leggendario Johnny Depp e, invece, il successo del film è stato piuttosto relativo. E, onestamente, collego a questo titolo il lento, ma oggi più che mai attuale declino della carriera di Depp.
Che poi, ci mancherebbe, "Public Enemies" non è per niente una brutta pellicola e la mano esperta di Michael Mann guida sapientemente un progetto che, però, a mio avviso soffre di un iperrealismo che a tratti va ad inficiare il risultato finale. Mi è sembrato, infatti, che da un certo punto di vista mancasse una dose di glamour a smorzare i toni esplosivi della storia di Dillinger e Frechette, per non parlare di un elemento sexy che andasse a contraddistinguere la love story dei due innamorati criminali;
nel film John Dillinger viene descritto come un moderno Robin Hood, oltre che una sorta di star del suo tempo. Con questo tipo di specifica caratterizzazione, mi sarei aspettato un approccio diverso al racconto o, forse, avrei proprio evitato l'accostamento: con il primo perché a causa della derivazione Disney, nell'immaginario collettivo Robin Hood è più che altro un buono che non uccide; con la seconda perché il film non è in grado di evocare quel glamour e quell'appeal necessari a rendere il personaggio principale della storia degno dell'eventuale denominazione di "stella".
Cast: Johnny Depp, Christian Bale, Marion Cotillard, Billy Crudup, Stephen Dorff, Stephen Lang, Jason Clarke, David Wenham, Giovanni Ribisi, Rory Cochrane, Carey Mulligan, Emilie de Ravin, Channing Tatum, Lili Taylor, Leelee Sobieski.
Box Office: $214.1 milioni
Vale o non vale: La storia in sé è anche interessante, ma i toni eccessivamente drammatici e l'altissimo tasso di violenza dopo un po' stancano. Marion Cotillard è alla sua prima vera prova hollywoodiana e funziona, Depp è credibile.
Premi: /
Parola chiave: Rapine.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 8 luglio 2019

Film 1624 - Don't Breathe

Intro: Ricordavo che mi era un sacco piaciuto e non vedevo l'ora di rivederlo.
Film 1624: "Don't Breathe" (2016) di Fede Alvarez
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: in un mix di atmosfere horror e thriller, "Don't Breathe" - in italiano insensatamente "Man in the dark" - riesce bene nel suo intento di spaventare lo spettatore grazie ad una perfetta costruzione della suspense, soprattutto nella parte iniziale. Le motivazioni alla base del folle piano di Norman (Lang) fanno un po' ridere, ma l'assurdità della cosa non compromette il buon risultato finale. Il film funziona bene.
Film 1222 - Man in the dark
Film 1624 - Don't Breathe
Cast: Jane Levy, Dylan Minnette, Daniel Zovatto, Stephen Lang.
Box Office: $157.1 milioni
Vale o non vale: Buon ritmo, spaventi a sufficienza e un protagonista cieco di una tenacia e incazzatura incredibili, il tutto per una pellicola che, nel suo genere, ha molto da raccontare. Non c'è niente di soprannaturale - semmai surreale -, eppure pensare di essere uno dei protagonisti fa paura. E non poco.
Premi: /
Parola chiave: Soldi.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 31 gennaio 2017

Film 1291 - Avatar

Ultimo film del 2016!

Film 1291: "Avatar" (2016) di James Cameron
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Era qualche anno che non rivedevo questa pellicola e il fatto che Poe per un motivo o per un altro non fosse mai riuscito a vederla è stata la spinta giusta per recuperarlo.
Anche se alla fine la storia, come ormai ho già detto mille volte, sa di già visto, il risultato finale è comunque qualcosa di spettacolare che, a mio avviso, ad oggi non è riuscito a trovare molti avversari con cui competere. Parlo più che altro dell'aspetto visivo, perché checché se ne dica, "Avatar" rimane una delle più entusiasmanti pellicole da vedere e rivedere prodotte fino ad ora.
Ps. 3 premi oscar: Migliori effetti speciali, scenografie e fotografia (dell'italiano Mauro Fiore).
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Cast: Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Michelle Rodriguez, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi, Joel David Moore, CCH Pounder.
Box Office: $2.788 miliardi
Consigli: Tecnicamente all'avanguardia, coloratissimo e certamente fantasioso nel creare un mondo inventato basato su un messaggio molto semplice: la convivenza rispettosa fra tutti gli elementi. Sicuramente una bella avventura, un mega blockbuster e una storia che ripercorre il lungo antagonismo tra uomo e natura alla ricerca di un tesoro da accaparrarsi, il tutto in un mix lunghissimo che però non stanca. Non una scelta buona per ogni serata, sicuramente un intrattenimento capace di affascinare per molteplici ragioni. In attesa dei prossimi sequel (se Cameron mai si degnerà...).
Parola chiave: Na'vi.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 ottobre 2016

Film 1222 - Man in the dark

Ero veramente curioso di vedere questo film, estremamente motivato dal fatto che si è trattato di un clamoroso successo in America sia di pubblico (2 settimane all'apice del box-office) che di critica.

Film 1222: "Man in the dark" (2016) di Fede Alvarez
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Andre, Poe
Pensieri: Già che il titolo lo lasci in inglese, tanto vale confermare quello originale, soprattutto perché "Don't Breathe" non era poi così difficile da comprendere. Non più di "Man in the dark", comunque.
Dato che alle pazze titolazioni italiane siamo ampiamente abituati, inutile insistere su un aspetto in fin dei conti relativamente rilevante. La realtà è che, titolo o non titolo, questo film è davvero un ottimo prodotto di paura. Suspense e paura, per la precisione. Costruito magistralmente su un crescendo di tensione e claustrofobia, "Man in the dark" è un prodotto in grado di suscitare le giuste reazioni nel pubblico, producendo esattamente ciò che ci si aspetta da questo tipo di pellicola: ansia e salti sulla sedia. La tensione comincia quasi subito, dal momento in cui i tre ladruncoli protagonisti si introduco in casa del veterano cieco e tentano di portargli via i 300.000$ che credono essere in suo possesso da qualche parte nella casa. Il piano si rivela fin da subito fallimentare, in quanto l'uomo non tarderà a dimostrarsi ben più che preparato a ricevere i giovani "visitatori" che credono di riuscire a sopraffare il proprietario di casa tramite i soliti trucchetti che mettono in pratica. Inutile dire quanto degeneri in fretta la situazione.
Al di là dell'ottimo lavoro narrativo che riesce a mettere insieme, nel tempo, tutti gli elementi giusti che assommati contribuiscono a determinare l'atmosfera horror misto thriller, il film di Alvarez ha anche il pregio di non esaurirsi nella sua trama principale o comunque nell'unico scopo di spaventare chi guarda. Così non sarà la reazione inaspettatamente violente la sola sorpresa dell'uomo invalido...
Dunque un prodotto commerciale ben confezionato e pensato con attenzione per ricalcare gli snodi conosciuti del genere, pur con l'attenzione di proporli in modo originale e funzionale al racconto (e non viceversa). C'è qualche incongruenza*, ma nel complesso un ottimo e godibilissimo risultato finale.
*Il fatto che la mancanza di un senso acuisca gli altri è una caratteristica che qui si sfrutta a intermittenza e, se analizzata nel concreto, concorre a indebolire leggermente la storia. Nel senso che, dal momento che l'uomo cieco non "fiuta" all'inizio l'odore dei ragazzi affianco a lui, fa poi un po' ridere che si accorga della loro presenza nella casa per il semplice odore delle scarpe presenti in una stanza...
Film 1222 - Man in the dark
Film 1624 - Don't Breathe
Cast: Jane Levy, Dylan Minnette, Daniel Zovatto, Stephen Lang.
Box Office: $129.3 milioni
Consigli: Spaventoso e splatter quanto basta, sufficientemente violento e inquietante, classico esempio di storia da cui è meglio lasciarsi guidare che tentare di decodificarla dall'inzio alla fine. Sia perché si tratta di un racconto costruito su un crescendo di ansia, paura, disorientamento e claustrofobia, sia perché non sono pochi gli assi nella manica che la narrazione saprà sfoderare (alcuni un po' involontariamente ridicoli, ma ci si può passare sopra). Nel complesso non un film per tutti, ma per chi apprezza una piacevolissima sorpresa.
Parola chiave: Cassaforte.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 24 ottobre 2013

Film 604 - Avatar

Ogni tanto lo riguardo...


Film 604: "Avatar" (2009) di James Cameron
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi (che dorme nel secondo tempo)
Pensieri: Per quanto la storia nei suoi macrotemi non brilli per originalità, certamente la messa in scena è e rimane potente. Visivamente accattivante e tecnologicamente all'avanguardia, "Avatar" 4 anni dopo è ancora un film che lascia a bocca aperta per quanto è ben realizzato.
I temi universali di amore interrazziale, natura, conflitto bene-male combinati al percorso di formazione dell'eroe Jake Sully funzionano tutte le volte e riescono a rendere "Avatar" facile da seguire e - merito degli effetti speciali - anche bello da guardare. Questa combinazione fa sì che non ci si stufi facilmente questa pellicola. James Cameron in quanto a creare un kolossal cinematografico ci sa fare!
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Consigli: Per una serata di svago è certo uno dei film più indicati. Un po' lungo, ma si segue con interesse in quasi tutte le sue parti.
Parola chiave: Toruk.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 29 gennaio 2010

Film 68 - Avatar (3D)

Per la prima pellicola in 3D di questo blog ho scelto di testare il film dei record e di vederlo, quindi, un'altra volta!


Film 68: "Avatar" (2009) di James Cameron
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: La domanda, a questo punto è: sarà poi vero che il 3D aggiunge qualcosa all'esperienza cinematografica che il 2D non può offrire? E se sì, è necessario che ogni film comprenda la terza dimensione?
Nel mio piccolo, e temo sarò sempre legato a questa visione, il 3D non aggiunge niente di che alla bellezza o spettacolarità di un film. Certo, ammetto che la trovata sia affascinante, ma nei termini in cui possiamo fruirne ora non credo di ritrovarmici appieno. Innanzitutto ci terrei a far notare che certi tipi di occhialini hanno la montatura talmente larga che con la coda dell'occhio non riesci nemmeno a vedere il tuo vicino di posto. Poi, da non sottovalutare, la vista si stanca più in fretta. Un polpettone come "Avatar" richiede quasi 3 ore filate di occhiale 3D con non pochi disturbi per chi non è abituato a vederci tramite lente. Il mio personalissimo metodo di visione in questi casi prevede le stanghette posizionate, invece che dietro le orecchie, un poco più in alto sulla testa in modo da tenere l'occhiale un po' in sospensione e non caricare tutto il peso sul naso. Lo so che sembra stupido, ma per chi non c'è abituato è davvero strano... Finchè non troveranno un metodo più consono (e monetariamente abbordabile) per la fruizione del 3D, temo mi toccherà adottare questa tecnica. In ogni caso lancio il mio suggerimento: quando si è parlato di rivoluzione del 3D e di aggiornamento delle sale, a cui è corrisposto un costo più elevato del biglietto per sostenere le spese della nuova visione, io mi aspettavo una vera tecnologia all'avanguardia, non lo stesso occhiale che usavo da bambino per vedere le figurine in 3D, solo con lenti diverse... Quindi, perchè non installare nei cinema un'enorme lente trasparente per il 3D che copra lo schermo della proiezione? Nessuno userebbe più gli occhialini e, soprattutto, i 10-11 euro richiesti avrebbero quantomeno un senso. Che la mia idea sia irrealizzabile? Non lo so, sinceramente.
Ma ora entriamo nel merito di questo film. C'è bisogno del 3D per vederlo? No. A differenza degli altri 2 che avevo precedentemente visto in tre dimensioni ("Mostri contro Alieni" e "L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri"), qui non mi pare ci sia stato un vero accorgimento ai fini della distribuzione in 3D. E' vero, ci sono sparatorie, lanci, voli, esplosioni... ma non è che con il 3D ci bruciamo la faccia, vediamo un proiettile sfiorarci o ci vengono le vertigini per l'altezza. Non so, forse il fastidio causatomi dagli occhiali ha spento un pochino di magia, però non ho sentito il brivido giù per la schiena vedendomi l'etichetta della maglietta di Sam Worthington in tre dimensioni (è un esempio serio, ho controllato - per caso - durante la visione). Cioè, se i miei 11 euro di biglietto servono a finanziare un'etichetta, mi spiace ma io passo. Anche perchè, diciamocelo, è più un vezzo che non una vera necessità questa esplosione globale del 3D. Io, personalmente, aspetto la vera rivoluzione del cinema. Che potrebbe anche essere vicina con il 3D, ma non nella forma in cui è adesso... Che me ne faccio, per esempio, di vedermi "Il dubbio" in 3D? O "Elizabeth: The Golden Age". In questi termini, a mio avviso, non si può parlare di rivoluzione perchè la tecnologia innovativa non è applicabile su tutti i fronti. O meglio, non è che non lo sia per problematiche tecniche, è solo che risulterebbe superfluo. Solo io la vedo così?
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Consigli: Bello anche senza il 3D. Risparmiatevi 10 euro...
Parola chiave: Eywa.



#HollywoodCiak
Bengi

martedì 19 gennaio 2010

Film 62 - Avatar

L'appuntamento era alle 18:45 al cinema Medusa, posti 14, 15 e 16 fila I sala 1: pronti ad effetti speciali e dolby surround!


Film 62: "Avatar" (2009) di James Cameron
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Alessia
Pensieri: Cosa si può dire su "Avatar" che non sia già stato detto da chiunque? Non so, tento l'impresa?
Parto, allora, parlando di cosa mi aspettassi. In linea con i miei gusti per la fruizione di una pellicola, non avevo alcuna idea riguardo alla storia. Sapevo chi erano gli attori (i principali: Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi e Michelle Rodriguez), ma come si combinassero i loro personaggi sullo schermo proprio non ne avevo idea. L'unica supposizione che avevo fatto riguardava le creature blu prigioniere in un enorme tubo di plastica pieno di liquido: pensavo fossero gli abitanti di Pandora riprodotti in laboratorio. Ecco, non sapevo altro.
Dunque cosa mi mancava per afferrare la storia? Praticamente tutto. Ecco, il mio primo consiglio è di vedere questo film senza avere la minima idea di cosa potrà accadere. Ovvio, chi legge qui un po' di idee se le farà, ma nel caso volesse approfondire vedendo il film, sconsiglio di continuare la lettura.
Un attimo di spiegazione è d'obbligo, il film dura 2h e 40', ne succedono di cose: Worthington/Jake Sully è un marines in sedia a rotelle che si avventura su Pandora, mondo fantastico situato di fronte alla Terra, perchè il suo gemello scienziato è morto e lui prende il suo posto per 'comandare' il suo avatar. Quest'ultimo è un ibrido tra umano e Na'Vi, gli indigeni di Pandora. A Sully è richiesto di studiare i Na'Vi ufficialmente, ufficiosamente di spiarli per cercare di far loro evacuare la zona in cui vivono. Perchè? Per soldi, ovvio. Sotto il loro Alberocasa giace un preziosissimo minerale per cui c'è molto interesse sulla Terra. Questo è il punto di partenza della storia a cui seguiranno innumerevoli avventure, l'amore e una rivoluzione.
Allora, ragioniamo un attimo. Dato che la storia è tanto lunga si potrebbe commettere l'errore di non averne una visione d'insieme per pigrizia o distrazione. Raccolte le mie impressioni, direi che l'originalità della sceneggiatura non è il punto forte del film. L'uomo è invasore e cattivo, tenta di schiavizzare l'indigeno a cui vuole, tra l'altro portar via la terra. L'altro è lo sconosciuto, il diverso e, quindi, il non accettato. Tra quelli che dovrebbero essere i cattivi ce n'è uno, già diverso dalla moltitudine per una sfortuna fisica, che dimostra di possedere qualcosa in più (invece che qualcosa in meno, come la sedia a rotelle porterebbe a pensare) e poi, da cattivo, si converte in buono e lotta per le giuste cause. L'unione tra due mondi è possibile grazie all'"alieno" (così i Na'Vi chiamano Sully) e alla sua insegnante Neytiri/Zoe Saldana: l'amore impossibile tra fazioni differenti ricorda molto "Romeo e Giulietta" o "West Side Story". E poi ancora la lotta all'ultimo sangue per scacciare il nemico, l'unione dei deboli per far fronte all'attacco dei forti, gli aiuti inaspettati che salvano la situazione, l'amore come sentimento universale che può sistemare tutto e far superare ogni cosa.
Insomma, in fin dei conti di già visto o quantomeno sentito ce n'è. Ma c'è anche l'originalità di un mondo tutto nuovo, che mischia verità e fantasia, colori da fibra ottica e natura in un tripudio di flora e fauna che solamente un viaggio in Olanda saprebbe regalare. La tecnologia stessa si fonde con il naturale e così le trecce dei Na'Vi sono come penne USB da collegare ad alberi che hanno porte USB, animali con porte USB o, ovvio, altri Na'Vi. Gli alberi stessi, tramite le radici, sono collegati tra loro come i neuroni del cervello lo sono grazie alla sinapsi. Pandora è come un'enorme computer che, attraverso le sue creature, può comunicare all'esterno. Per semplificare all'estremo: se la Terra fosse un pc, Pandora sarebbe una memoria esterna portatile decisamente molto capiente!
Ma mi pare ovvio non sia necessariamente la storia ad incuriosire di più. Al centro di questa pellicola, come mi è stato fatto notare, è stato posto il componente tecnico per eccellenza: l'effetto speciale. Tutti quelli che hanno sentito parlare di "Avatar" sanno del grande investimento in computer grafica innovativa che è stato speso. La promozione stessa di questo film ha giocato sull'aspetto per incentivare l'appassionato e incuriosire il simpatizzante. Gente come mia madre se ne sbatte degli effetti speciali, ma la maggior parte della gente - tra cui io, sia ben chiaro - sbava per certe porcate e non ci si può fare niente. Qui, le porcate, sono maledettamente ben fatte.
Mentre attendo di vedere con mio padre le differenze rispetto alla versione in 3D, quella che ho visto oggi in 2D - e che per sempre preferirò - mi ha stupito, lo devo ammettere. Già i bellissimi colori valgono da soli. Poi la resa dei Na'Vi, per quanto siano creature fantastiche, è impressionante: si vedono i pori della pelle! Poi gli animali fantastici, i paesaggi davvero mozzafiato, i combattimenti spettacolari tra esplosioni, frecce, corpo a corpo. Insomma, da questo punto di vista un vero capolavoro! In particolare vorrei soffermarmi sui paesaggi: io non so se siano stati ispirati dalla natura reale o siano completamente dettati dalla fantasia di Cameron, comunque certi spazi aperti come le montagne sospese o altissimi rifugi come le abitazioni da vertigine sugli alberi sono una cosa da brivido! Sono talmente realistici da farti trattenere il fiato se qualcuno rischia di cadere da un ramo o una cascata. Il mio cuore è ai paesaggi. Certo, anche il resto è bellissimo, ma io sono un sentimentale!
Insomma, per concludere, io penso sia davvero il caso di vedere "Avatar". Se solo due mesi fa ero uno dei non interessati al progetto, non ho potuto fare a meno di accontentare la solleticante idea di dare una sbirciatina a Pandora. E' indolore, divertente ed emozionante. A mio avviso porta a qualche rivoluzione cinematografica (a livello di modalità di ripresa non so, non mi sono informato) sicuramente sul piano della realizzazione della computer grafica, sempre più abile a ricreare, modellare o adattare. L'espressività è quasi umana, la recitazione non ne risente (capito Daniel Radcliffe?!) . E poi una colonna sonora ad hoc, missaggio sonoro veramente intrigante (perdetevi nei suoi di Pandora, vi prego!) e una Sigourney Weaver che incontra nuovamente Cameron dopo l'"Aliens" dell'86 (e sì, se ve lo state chiedendo, anche qui ha a che fare con cubicoli dove giace per dormire...).
Se vi servono altri incentivi per motivarvi a vedere il film, forse non siete ancora pronti per Pandora. Meglio stiate a casa!
Ps. Inutile ricordare i due Golden Globes vinti dal film proprio ieri sera. Cameron, dopo il successo mondiale di "Titanic" nel 1997, tenta di superare sé stesso e gioca a vedere quanto in là può spingersi senza fare un passo falso. E' ovvio che anche per questa pellicola gli Oscar cadranno come mele mature, ma bisogna vedere quanti e, soprattutto, in quali categorie. Scontata la vincita per effetti speciali e sonori, forse montaggio, probabilmente anche il trucco, regia e, la più importante, film (quest'anno la categoria miglior film, unica tra tutte, avrà 10 nominati e non più 5). Difficile, invece, una nomination per i costumi, alquanto succinti per i Na'Vi e decisamente poco portabili... Scommetto, comunque, sulle nomination che ho citato e do, quindi, per certe. Attendo il 2 febbraio per la conferma! Pps. Ad oggi "Avatar" ha incassato $1,606,767,005. E il "Titanic" trema.
Film 62 - Avatar
Film 68 - Avatar (3D)
Film 312 - Avatar
Film 604 - Avatar
Film 1291 - Avatar
Film 2155 - Avatar: The Way of Water
Consigli: Da vedere SOLO ed ESCLUSIVAMENTE al cinema. Non serve per forza il 3D, basta uno schermo enorme e un dolby surround che spacchi le pietre. E siete pronti a decollare!
Parola chiave: Io ti vedo.



#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 18 dicembre 2009

Film 38 - L'uomo che fissa le capre

Mercoledì ricevo la chiamata di Gloria: "Stasera andiamo al cinema?"... "Certo!" Tra le proposte interessanti c'era un film che, tra l'altro, mi era stato consigliato di vedere dalla Lavi. E' stata un'ottima coincidenza!


Film 38: "L'uomo che fissa le capre" (2009) di Grant Heslov
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Ale, Gloria
Pensieri: Sotto certi punti di vista questo film è fantastico, fa veramente ridere. George Clooney è sempre più padrone della scena, non puoi resistere al fascino magnetico del suo personaggio (completamente pazzo, ma esattamente credibile) Lyn Cassady. E' un po' come il Fiorello del cinema americano. Non è che io ammiri particolarmente George, però trovo impossibile non ammettere che abbia fascino e sappia fare il suo mestiere. Non lo avevo apprezzato molto in "Michael Clayton", mi pareva più che altro che avesse utilizzato una mono-espressione (ma gli hanno dato una nomination agli Oscar), ma qui è davvero trascinante e sicuramente rende bene il suo personaggio. Mi è anche molto piaciuto Ewan McGregor, sempre più attore da grande pubblico e, finalmente, meno di nicchia. Sarà che da quando ha smesso di mostrare il pisello in ogni suo film gli americani hanno deciso che era pronto per Hollywood. In ogni caso la coppia dei due attori è davvero ben assortita, si spalleggiano le battute in maniera frizzante e divertente. Insomma, una bella (e brava) coppia!
Altro aspetto veramente divertente? Jeff Bridges nella parte del generale santone e figlio dei fiori. Veramente uno spasso vederlo girare vestito da militare con una treccia lunghissima alla Pocahontas che porge mazzetti di fiori ai cadetti! Lui, comunque, è la chiave trainante del film, è l'elemento scatenante. Ewan/Bob Wilton segue George/Lyn Cassady che cerca Jeff/Bill Django, ideatore di un metodo di combattimento preventivo e senza armi, in cui i militari sono guerrieri Jedi che usano le loro capacita psichiche per affrontare pericoli ed avversità.
Inutile dire quanto sia surreale questo film, quanto sembrino tutti veramente strafatti (l'LSD non mancherà) e quanto tutto questo sia potenzialmente divertentissimo! E lo è. Rimane un attimo di amaro in bocca, all'uscita. Perchè?
Una volta non mi ricordo bene chi mi ha detto che i film sulle storie vere non posso far a meno di farti pensare che quelle cose siano veramente accadute. E allora, all'uscita dal cinema, ho pensato: cavoli, per quanto romanzata sia questa storia, il governo degli Stati Uniti conduceva davvero degli esperimenti per rendere i propri soldati invisibili, pshichicamente abili o mentalmente superdotati? L'unico aspetto positivo era che, almeno per una volta, si investivano soldi in tecniche non distruttive. Poi ripeto, tutto è romanzato e ricamato, però un attimino ci sono rimasto.
Solita curiosità finale: il personaggio di Ewan McGregor, il cavaliere Jedi Obi-Wan Kenobi degli episodi I, II e III di "Guerre Stellari", in questo film non ha idea di chi siano i cavalieri Jedi! ps. Questo film sembra più una di quelle storie dirette dai Coen per sceneggiatura e taglio comico. E, invece, il regista Grant Heslov è lo sceneggiatore di "Good Night, and Good Luck." sempre con George Clooney.
Consigli: Preparatevi a un mondo surreale! E a ridere di gusto!
Parola chiave: Jedi



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Bengi