Approfittando di ancora qualche ora di volo prima di atterrare in quel di Tokyo, l'ultimo film del giro d'andata... #TokyoDays: film 3.
Film 914: "Sin City: A Dame to Kill For" (2014) di Frank Miller, Robert Rodriguez
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Avevo sentito cosacce su questo film, eppure ero rimasto con il pallino di doverlo recuperare, prima o poi: l'occasione si è presentata sull'aereo, dopo che l'orrore di "A.C.O.D." mi aveva francamente maldisposto. La scelta è ricaduta su questo titolo anche perché innanzitutto avevo rivisto appositamente il primo film per prepararmi al sequel, poi perché incuriosito dal ricchissimo cast, ancora più nutrito che nel precedente (Mickey Rourke, Jessica Alba, Josh Brolin, Joseph Gordon-Levitt, Rosario Dawson, Bruce Willis, Eva Green, Dennis Haysbert, Ray Liotta, Jaime King, Christopher Lloyd, Jamie Chung, Jeremy Piven, Christopher Meloni, Juno Temple). E qual è stato il risultato? Un'altra pellicola terribile.
Più che "Sin City" dovrebbero chiamarlo "Eva Green's Boobs", perché quello che si vede maggiormente sullo schermo è il petto dell'attrice. Niente da ridire, per carità, non fosse che nel mio caso specifico mi trovavo a guardare "Sin City: A Dame to Kill For" su un aereo con altre centinaia di persone, lato corridoio, all'ora della colazione... A parte ciò, rimane comunque il fatto che questo sequel è brutto, vuoto, carico di violenza fine a se stessa.
Dove "Sin City" aveva portato un'aria inaspettatamente nuova nel mondo del cinema - ma eravamo nel 2005! -, questo secondo episodio risulta semplicemente una fotocopia svuotata di contenuti, quasi un esercizio di stile per i registi, qualcosa da dare al pubblico che aveva apprezzato l'estetica d'insieme di questo prodotto sicuramente accattivante. Peccato che la nuova storia sia maledettamente intricata di personaggi (nessuno dei quali particolarmente interessante) e presenti una cattiva-tette-al-vento che più che risultare sensuale o provocante è percepita come antipatica doppiogiochista, pagando lo scotto di una trama che sa presentarla in maniera banalmente bidimensionale (anche i cattivi fino al midollo possono risultare maledettamente affascinanti se la sceneggiatura è scritta bene). Nemmeno la vendetta tardiva di Nancy/Jessica Alba suscita alcunché: ci mette due ore a decidersi e poi, come tutti coloro che decidono di voltare pagina, dimostrare qualcosa a se stessi, fare finalmente quello che va fatto, si tinge i capelli. E ci sta malissimo (il che per Jessica Alba è certamente una novità).
Insomma ora ho capito il perché del clamoroso flop al botteghino (il film è costato 65 milioni di dollari; il precedente ne era costato 25 in meno e ne aveva incassati $158.8 milioni), anche se non mi spiego come abbiano potuto pensare di riportare al cinema questo prodotto che aveva funzionato così bene - "300" è dell'anno dopo e sono molto simili nello stile estetico e narrativo - con tanto sciagurato ritardo, riproponendo una sbiadita copia dell'originale, con l'unico apporto evidente nell'ambito dell'aumento dei protagonisti e, forse speravano, con essi anche dell'appeal del film. Ma, nonostante le belle speranze e il numero spropositato di star accorse a farsi trascrivere sui titoli di coda, "Sin City: A Dame to Kill For" è un prodotto che non ha niente da dire, è volutamente violento e volgare, ma tanto vuoto da risultare fastidioso. Rimpiango quello stronzo psicopatico di Kevin.
Film 754 - Sin City
Box Office: $39.4 milioni
Consigli: Non dico che per i fan del franchise o del fumetto questo sia un titolo privo di valore - di qualunque natura esso sia -, semplicemente per tutti gli altri il ritorno al cinema di "Sin City" sarà sicuramente di poco interesse. Fastidiosamente volgare, tanto violento da risultare alla lunga difficile da sopportare, il film fallisce nel suo intento di intrattenere il pubblico solleticandone l'animo dark e pulp. Il risultato finale è fiacco e la bella estetica che tanto aveva colpito con il primo episodio, qui sembra essere l'unica ragione che ha riportato alla vita cinematografica il fumetto di Miller. Quindi sì, "A Dame to Kill For" si può vedere, soprattutto nell'ottica di completare il quadro d'insieme, ma no, non se ne rimane soddisfatti. E alla fine ti chiedi se non sarebbe stato meglio conservare il ricordo del primo, riuscito, "Sin City".
Parola chiave: Vendetta.
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#HollywoodCiak
Bengi
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venerdì 8 maggio 2015
Film 914 - Sin City: A Dame to Kill For
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mercoledì 6 agosto 2014
Film 754 - Sin City
Non lo rivedevo da tantissimo tempo. E con un seguito dietro l'angolo, dovevo rimediare!
Film 754: "Sin City" (2005) di Frank Miller, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Assolutamente particolare, ha creato un genere. Dopo "Sin City", per esempio, il passo verso "300" è stato brevissimo. Il genere fumetto riportato al cinema ha sbancato e, a distanza di tanti anni, entrambe le pellicole hanno addirittura un sequel ("300 - L'alba di un impero", mentre "Sin City - Una donna per cui uccidere" è in uscita a giorni negli USA), il che non è un caso.
Questo film - che vanta la collaborazione di ben 3 registi! - è un ottimo esempio di sperimentazione, con scelte ardite sia per quanto riguarda la violentissima (e pulp, come si dice) trama, sia per quanto riguarda la realizzazione, grazie ad uno spiccatissimo senso dello stile che dirompe direttamente dal fumetto di Frank Miller stesso. Piacciano o meno i suoi eccessi, non si può però fare a meno di notare l'incredibile lavoro che sta dietro questa produzione.
Mise-en-scène a parte, comunque, il film spicca anche per un cast che definire nutrito è un eufemismo tante sono le star che rivestono ruoli più o meno centrali: Jessica Alba, Benicio del Toro, Brittany Murphy, Clive Owen, Mickey Rourke, Bruce Willis, Elijah Wood, Alexis Bledel, Rosario Dawson, Carla Gugino, Rutger Hauer, Jaime King, Michael Madsen e Michael Clarke Duncan. Per citare i più importanti.
Insomma, per un motivo o per un altro, rivedere "Sin City" è stato affascinante quasi quanto la prima volta al cinema. Passati quasi 10 anni, infatti, non ricordavo molto della trama e questa nuova visione mi ha nuovamente soddisfatto. Mi rendo conto che non sia quello che è definibile come 'un film per tutti', però è certamente un buonissimo esempio di sperimentazione oserei dire quasi artistica. Le voci narranti fuori campo stabiliscono un contatto più diretto con ognuno dei personaggi; il bianco e nero spezzato da pochi, scelti dettagli è maledettamente intrigante; la storia di una città corrotta e letteralmente ribaltana per quanto riguarda decenza e principi morali affascinante. Insomma, questo primo "Sin City" funziona. Vedremo se "Sin City: A Dame to Kill For" avrà la stessa potenza espressiva e narrativa.
Film 914 - Sin City: A Dame to Kill For
Box Office: $158,753,820
Consigli: Violento, spudorato, splatter e anche maschilista. Un mix potenzialmente detestabile che, preso per il verso giusto, invece funziona. La storia è ben architettata, i personaggi tanto vari che si sorvola più che volentieri su una certa dose di stereotipazione, il bianco e nero così glam, il risultato finale ottimo. Si segue che è un piacere ed è un noir perfetto per una serata casalinga, a vostra scelta, che sia umida e calda o piovosissima e solitaria.
Parola chiave: Goldie.
Trailer
Bengi
Film 754: "Sin City" (2005) di Frank Miller, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Assolutamente particolare, ha creato un genere. Dopo "Sin City", per esempio, il passo verso "300" è stato brevissimo. Il genere fumetto riportato al cinema ha sbancato e, a distanza di tanti anni, entrambe le pellicole hanno addirittura un sequel ("300 - L'alba di un impero", mentre "Sin City - Una donna per cui uccidere" è in uscita a giorni negli USA), il che non è un caso.
Questo film - che vanta la collaborazione di ben 3 registi! - è un ottimo esempio di sperimentazione, con scelte ardite sia per quanto riguarda la violentissima (e pulp, come si dice) trama, sia per quanto riguarda la realizzazione, grazie ad uno spiccatissimo senso dello stile che dirompe direttamente dal fumetto di Frank Miller stesso. Piacciano o meno i suoi eccessi, non si può però fare a meno di notare l'incredibile lavoro che sta dietro questa produzione.
Mise-en-scène a parte, comunque, il film spicca anche per un cast che definire nutrito è un eufemismo tante sono le star che rivestono ruoli più o meno centrali: Jessica Alba, Benicio del Toro, Brittany Murphy, Clive Owen, Mickey Rourke, Bruce Willis, Elijah Wood, Alexis Bledel, Rosario Dawson, Carla Gugino, Rutger Hauer, Jaime King, Michael Madsen e Michael Clarke Duncan. Per citare i più importanti.
Insomma, per un motivo o per un altro, rivedere "Sin City" è stato affascinante quasi quanto la prima volta al cinema. Passati quasi 10 anni, infatti, non ricordavo molto della trama e questa nuova visione mi ha nuovamente soddisfatto. Mi rendo conto che non sia quello che è definibile come 'un film per tutti', però è certamente un buonissimo esempio di sperimentazione oserei dire quasi artistica. Le voci narranti fuori campo stabiliscono un contatto più diretto con ognuno dei personaggi; il bianco e nero spezzato da pochi, scelti dettagli è maledettamente intrigante; la storia di una città corrotta e letteralmente ribaltana per quanto riguarda decenza e principi morali affascinante. Insomma, questo primo "Sin City" funziona. Vedremo se "Sin City: A Dame to Kill For" avrà la stessa potenza espressiva e narrativa.
Film 914 - Sin City: A Dame to Kill For
Box Office: $158,753,820
Consigli: Violento, spudorato, splatter e anche maschilista. Un mix potenzialmente detestabile che, preso per il verso giusto, invece funziona. La storia è ben architettata, i personaggi tanto vari che si sorvola più che volentieri su una certa dose di stereotipazione, il bianco e nero così glam, il risultato finale ottimo. Si segue che è un piacere ed è un noir perfetto per una serata casalinga, a vostra scelta, che sia umida e calda o piovosissima e solitaria.
Parola chiave: Goldie.
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giovedì 2 maggio 2013
Film 543 - Iron Man 2
Senza slancio, mi sono deciso a vedere il secondo capitolo di questa saga.
Film 543: "Iron Man 2" (2010) di Jon Favreau
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non sono un fan della saga e potevo vivere anche senza vedere questo episodio, ma siccome è plausibile che veda anche l'appena uscito "Iron Man 3", ho voluto mantenere aggiornata la lista di eventi che coinvolgono cinematograficamente il personaggio Marvel di Iron Man.
Se il primo epsiodio mi aveva lasciato pressocché indifferente, questo num. 2, invece, l'ho trovato spesso noioso. L'azione si limita a pochi passaggi (inizio e fine, soprattutto) e tutto il resto è macchinazione e procrastinazione. Ora che tutti i supereroi devono per forza avere un momento più riflessivo e introspettivo - è moda e attira buone critiche - anche qui si è scelto di far passare Iron Man attraverso una specie di 'crisi di mezza età', tra baldorie, alcol e festini.
Sinceramente questa scelto è abbastanza noiosa e nemmeno tanto funzionale. Il bello di Tony Stark è il suo essere genietto spaccone che si crede onnipotente e diverte perchè rappresenta un mondo e una serie di comportamenti che praticamente nessuno di noi frequenta o può permettersi. Di conseguenza vederlo in azione funziona e rende il tutto piacevole. Invece si è scelto, forse un po' troppo seguendo la corrente, di uniformare il percorso di formazione di Iron Man a quello di Batman e Spider-man senza particolari spunti di originalità.
Da un blockbuster degno di essere definito tale mi aspettavo adrenalina e divertimento spensierato e, invece, non posso davvero dire che quello che ho visto mi abbia soddisfatto o mi sia piaciuto.
Robert Downey Jr. è perfetto nella parte di genialoide sbruffone, ma questo ruolo è la fotocopia tecnologica dello "Sherlock Holmes" di Guy Ritchie dove la spalla Watson/Jude Law qui è rimpiazzata dalla rediviva Gwyneth Paltrow (Pepper Potts). Due ruoli così simili per lo stesso attore sono un rischio, a mio avviso, e spesso questa doppia interpretazione ha finito per stancarmi.
Cattivone di turno qui è Mickey Rourke (Ivan Vanko) che continua a mettermi inquietudine per il suo aspetto, ma comunque non ha catturato particolarmente la mia attenzione come spietato antogonista dalla Russia con furore (e magone per la morte del padre). Pare che il terzo capitolo, uscito in questi giorni, abbia ricevuto buone critiche, quindi rimango comunque fiducioso. Giusto perchè, in "The Avengers", Tony Stark non mi era affatto dispiaciuto.
Ps. Alcuni dei personaggi che vengono introdotti qui come new entry appaiono, di fatto, anche nel primo capitolo degli Avengers: Scarlett Johansson è Black Widow, Samuel L. Jackson è Nick Fury e Clark Gregg veste i panni dell'Agente Phil Coulson.
Pps. Spese di realizzazione che oscillano tra i 170 e i 200 milioni di dollari (mica briciole...) per un incasso globale pari a $623,933,331. Per fare un confronto, il primo "Lo Hobbit" è costato circa 200 milioni di dollari, portandone a casa, però, $1,017,003,568 (con il 3D, chiaro). Riusciranno le 3 dimensioni a migliorare anche le prestazioni del Sig. Stark al suo appuntamento cinematografico numero 3? - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 1660 - Captain America: The First Avenger
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 1659 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Consigli: Se si è fan, meglio guardare per prima cosa il capitolo numero 1, poi questo e poi correre al cinema per non perdere l'ultimo. Senza dimenticarsi di vedere anche "The Avengers"! Altrimenti, in tutta onestà, questa non è tra le pellicole commerciali più riuscite della storia dei blockbuster...
Parola chiave: Palladio.
Trailer
Bengi

Film 543: "Iron Man 2" (2010) di Jon Favreau
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non sono un fan della saga e potevo vivere anche senza vedere questo episodio, ma siccome è plausibile che veda anche l'appena uscito "Iron Man 3", ho voluto mantenere aggiornata la lista di eventi che coinvolgono cinematograficamente il personaggio Marvel di Iron Man.
Se il primo epsiodio mi aveva lasciato pressocché indifferente, questo num. 2, invece, l'ho trovato spesso noioso. L'azione si limita a pochi passaggi (inizio e fine, soprattutto) e tutto il resto è macchinazione e procrastinazione. Ora che tutti i supereroi devono per forza avere un momento più riflessivo e introspettivo - è moda e attira buone critiche - anche qui si è scelto di far passare Iron Man attraverso una specie di 'crisi di mezza età', tra baldorie, alcol e festini.
Sinceramente questa scelto è abbastanza noiosa e nemmeno tanto funzionale. Il bello di Tony Stark è il suo essere genietto spaccone che si crede onnipotente e diverte perchè rappresenta un mondo e una serie di comportamenti che praticamente nessuno di noi frequenta o può permettersi. Di conseguenza vederlo in azione funziona e rende il tutto piacevole. Invece si è scelto, forse un po' troppo seguendo la corrente, di uniformare il percorso di formazione di Iron Man a quello di Batman e Spider-man senza particolari spunti di originalità.
Da un blockbuster degno di essere definito tale mi aspettavo adrenalina e divertimento spensierato e, invece, non posso davvero dire che quello che ho visto mi abbia soddisfatto o mi sia piaciuto.
Robert Downey Jr. è perfetto nella parte di genialoide sbruffone, ma questo ruolo è la fotocopia tecnologica dello "Sherlock Holmes" di Guy Ritchie dove la spalla Watson/Jude Law qui è rimpiazzata dalla rediviva Gwyneth Paltrow (Pepper Potts). Due ruoli così simili per lo stesso attore sono un rischio, a mio avviso, e spesso questa doppia interpretazione ha finito per stancarmi.
Cattivone di turno qui è Mickey Rourke (Ivan Vanko) che continua a mettermi inquietudine per il suo aspetto, ma comunque non ha catturato particolarmente la mia attenzione come spietato antogonista dalla Russia con furore (e magone per la morte del padre). Pare che il terzo capitolo, uscito in questi giorni, abbia ricevuto buone critiche, quindi rimango comunque fiducioso. Giusto perchè, in "The Avengers", Tony Stark non mi era affatto dispiaciuto.
Ps. Alcuni dei personaggi che vengono introdotti qui come new entry appaiono, di fatto, anche nel primo capitolo degli Avengers: Scarlett Johansson è Black Widow, Samuel L. Jackson è Nick Fury e Clark Gregg veste i panni dell'Agente Phil Coulson.
Pps. Spese di realizzazione che oscillano tra i 170 e i 200 milioni di dollari (mica briciole...) per un incasso globale pari a $623,933,331. Per fare un confronto, il primo "Lo Hobbit" è costato circa 200 milioni di dollari, portandone a casa, però, $1,017,003,568 (con il 3D, chiaro). Riusciranno le 3 dimensioni a migliorare anche le prestazioni del Sig. Stark al suo appuntamento cinematografico numero 3? - The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
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Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
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Film 1193 - Thor: The Dark World
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Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
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Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Consigli: Se si è fan, meglio guardare per prima cosa il capitolo numero 1, poi questo e poi correre al cinema per non perdere l'ultimo. Senza dimenticarsi di vedere anche "The Avengers"! Altrimenti, in tutta onestà, questa non è tra le pellicole commerciali più riuscite della storia dei blockbuster...
Parola chiave: Palladio.
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martedì 22 maggio 2012
Film 410 - Immortals
Per stare in compagnia.
Film 410: "Immortals" (2011) di Tarsem Singh
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Stesso regista di "Biancaneve" (e stessa costumista) ed evidente rimando al "300" di Snyder, "Immortals" è una pellicola visivamente interessante che, però, non aggiunge nulla di nuovo al panorama cinematografico contemporaneo.
Lo studio stilistico che sta dietro i costumi (della recentissimamente scomparsa Eiko Ishioka) rende la suggestione visiva piacevole, specialmente perchè si osano scelte radicalmente inusuali per un film che si ispira al mito greco. Non mancano molti effetti speciali e un sacco di duelli all'ultimo sangue. E' molto vicino, in effetti, anche alle pellicole "Scontro tra titani" e "La furia dei titani", sia per via dell'argomento che per il tipo di produzione commerciale che rappresenta. Tra muscolosissimi protagonisti (Henry Cavill, Stephen Dorff, Kellan Lutz), cattivissimi antagonisti (Mickey Rourke) ed esotiche bellezze (Freida Pinto) si snodano le vicende di Teseo, gli dèi improvvisamente mortali e litigiosi e dei titani tanto simili a dei mostriciattoli psicotici.
A livello di visione tutto fila, c'è ritmo e un tocco di stramberia, quanto basta per fare in modo che la pellicola rimanga quantomeno impressa in chi sta guardando. Chiaramente non ci si trova di fronte ad un capolavoro e la trama è quello che è, però considerando che si tratta di una produzione USA (che sappiamo gestire sempre piuttosto liberamente l'input narrativo da cui attinge per le pellicole) l'approccio mi pare comunque positivo, non fosse per il solo fatto di tentare una rappresentazione dei costumi indipendende dal solito immaginario che si lega a film come questi.
Non è un capolavoro, ma si lascia guardare.
Consigli: E' un buon intrattenimento per chi ha voglia di passare una serata tranquilla in compagnia di un film leggero e scacciapensieri.
Parola chiave: Arco di Epiro.
Trailer
Ric
Film 410: "Immortals" (2011) di Tarsem Singh
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Stesso regista di "Biancaneve" (e stessa costumista) ed evidente rimando al "300" di Snyder, "Immortals" è una pellicola visivamente interessante che, però, non aggiunge nulla di nuovo al panorama cinematografico contemporaneo.
Lo studio stilistico che sta dietro i costumi (della recentissimamente scomparsa Eiko Ishioka) rende la suggestione visiva piacevole, specialmente perchè si osano scelte radicalmente inusuali per un film che si ispira al mito greco. Non mancano molti effetti speciali e un sacco di duelli all'ultimo sangue. E' molto vicino, in effetti, anche alle pellicole "Scontro tra titani" e "La furia dei titani", sia per via dell'argomento che per il tipo di produzione commerciale che rappresenta. Tra muscolosissimi protagonisti (Henry Cavill, Stephen Dorff, Kellan Lutz), cattivissimi antagonisti (Mickey Rourke) ed esotiche bellezze (Freida Pinto) si snodano le vicende di Teseo, gli dèi improvvisamente mortali e litigiosi e dei titani tanto simili a dei mostriciattoli psicotici.
A livello di visione tutto fila, c'è ritmo e un tocco di stramberia, quanto basta per fare in modo che la pellicola rimanga quantomeno impressa in chi sta guardando. Chiaramente non ci si trova di fronte ad un capolavoro e la trama è quello che è, però considerando che si tratta di una produzione USA (che sappiamo gestire sempre piuttosto liberamente l'input narrativo da cui attinge per le pellicole) l'approccio mi pare comunque positivo, non fosse per il solo fatto di tentare una rappresentazione dei costumi indipendende dal solito immaginario che si lega a film come questi.
Non è un capolavoro, ma si lascia guardare.
Consigli: E' un buon intrattenimento per chi ha voglia di passare una serata tranquilla in compagnia di un film leggero e scacciapensieri.
Parola chiave: Arco di Epiro.
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mercoledì 20 ottobre 2010
Film 154 - I mercenari
Appuntamento col cinema disimpegnato insieme a papà. Così ci piace!

Film 154: "I mercenari" (2010) di Sylvester Stallone
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: Questo film segna un micro record: è il primo film diretto da Stallone che io abbia mai visto.
Delle doti di Stallone quale attore siamo tutti d'accordo che non ci sia molto da aggiungere se non che, ormai, ha il viso talmente distrutto-e-ricostruito da non riuscire quasi più ad evidenziare un'espressione. Ma - furbetto - circondato da alcuni freak della Hollywood di oggi, Mickey Rourke in testa, non risulta nemmeno troppo malconcio. Sia chiaro, però, che la mia non è una critica.
Non amo il genere di film che 'Sly' si è cucito addosso durante la sua carriera, ma non posso certo rinfacciargli di non saper fare 'quello che deve'. Questa pellicola ha pienamente soddisfatto le mie violente aspettative, ricordandomi che, ogni tanto, anche un bel film 'spacca ossa' è salutare!
Mette di buon umore la rimpatriata, sotto l'ala protettrice del nostro attore/regista, di tutti quegli omaccioni minacciosi che non vedono l'ora di fare il culo al cattivo di turno (Eric Roberts, fratello di Julia, visto già in "Perfetti... ma non troppo"). E, nonostante di primo acchito possa sembrare un'operazione nostalgia, il risultato è più che convincente. Nella rosa dei film adrenalinici e violenti non sfigura e, anzi, supera certi pasticci che ci propinano ultimamente come classici del genere. Stallone sa bene quello che fa, dirige sicuro in un territorio senza ostacoli per lui, abituato com'è a fronteggiare pellicole del genere.
Ben riusciti anche i camei di Bruce Willis, che qui commissiona il lavoro e Arnold Schwarzenegger, dopo tanti anni di nuovo sul grande schermo in una particina che gli hanno cucito addosso.
Spassoso e chiassoso, violento, tosto. Ma c'è anche l'amore e le classiche belle di turno (la messicana Giselle Itié per Barney Ross/Sylvester Stallone e Charisma Carpenter - la Cordelia di "Buffy, l'ammazzavampiri" e "Angel" - per Jason Statham - per lui sempre meno capelli, sempre più ruoli da duro!).
Sly non fa rimpiangere i vecchi tempi! Divertente.
Ps. Grandissimo successo al botteghino: $223,981,571 di cui $102,981,571 solo in America!
Consigli: Munirsi di dolby surround e tanta adrenalina! Pronti, partenza... botte!
Parola chiave: Dittatore.
Ric

Film 154: "I mercenari" (2010) di Sylvester Stallone
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: Questo film segna un micro record: è il primo film diretto da Stallone che io abbia mai visto.
Delle doti di Stallone quale attore siamo tutti d'accordo che non ci sia molto da aggiungere se non che, ormai, ha il viso talmente distrutto-e-ricostruito da non riuscire quasi più ad evidenziare un'espressione. Ma - furbetto - circondato da alcuni freak della Hollywood di oggi, Mickey Rourke in testa, non risulta nemmeno troppo malconcio. Sia chiaro, però, che la mia non è una critica.
Non amo il genere di film che 'Sly' si è cucito addosso durante la sua carriera, ma non posso certo rinfacciargli di non saper fare 'quello che deve'. Questa pellicola ha pienamente soddisfatto le mie violente aspettative, ricordandomi che, ogni tanto, anche un bel film 'spacca ossa' è salutare!
Mette di buon umore la rimpatriata, sotto l'ala protettrice del nostro attore/regista, di tutti quegli omaccioni minacciosi che non vedono l'ora di fare il culo al cattivo di turno (Eric Roberts, fratello di Julia, visto già in "Perfetti... ma non troppo"). E, nonostante di primo acchito possa sembrare un'operazione nostalgia, il risultato è più che convincente. Nella rosa dei film adrenalinici e violenti non sfigura e, anzi, supera certi pasticci che ci propinano ultimamente come classici del genere. Stallone sa bene quello che fa, dirige sicuro in un territorio senza ostacoli per lui, abituato com'è a fronteggiare pellicole del genere.
Ben riusciti anche i camei di Bruce Willis, che qui commissiona il lavoro e Arnold Schwarzenegger, dopo tanti anni di nuovo sul grande schermo in una particina che gli hanno cucito addosso.
Spassoso e chiassoso, violento, tosto. Ma c'è anche l'amore e le classiche belle di turno (la messicana Giselle Itié per Barney Ross/Sylvester Stallone e Charisma Carpenter - la Cordelia di "Buffy, l'ammazzavampiri" e "Angel" - per Jason Statham - per lui sempre meno capelli, sempre più ruoli da duro!).
Sly non fa rimpiangere i vecchi tempi! Divertente.
Ps. Grandissimo successo al botteghino: $223,981,571 di cui $102,981,571 solo in America!
Consigli: Munirsi di dolby surround e tanta adrenalina! Pronti, partenza... botte!
Parola chiave: Dittatore.
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