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lunedì 27 gennaio 2025

Film 2341 - Juror #2

Intro: Third movie in a row on my very busy Christmas day, I went for something not a lot of people were talking about (and I heard my parents were going to see at the movies the next day).

Film 2341
: "Juror #2" (2024), Clint Eastwood
Watched on: From my laptop
Language: English
Watched with: No one
Thoughts: Potentially Client Eastwood's last motion picture, there was a lot of controversy surrounding this movie because apparently - and for whatever reason - Warner Brothers, the distributor of the movie, decided not to promote it. It doesn't really make sense to me, as this is a solid movie and the cast is great, but as a result, "Juror #2" wasn't a big success at the box-office (quite the opposite actually: it cost around $35 million just to produce it) nor with award bodies, which is really shamefull.
Although I don't think this is Eastwood's greatest work, I still believe it deserved at least a chance: Nicholas Hoult's and Toni Collette's performances are great, the story is compelling and well narrated, the overall result is well done and entertaining. All of this achieved by a man in his 90s, not to mention that he is literally a movie legend. SO why was this movie snubbed and quietly released in theaters?
To be honest, I can't really tell what happened behind the scenes, but definitely something must have went wrong for the outcome to be so unexpected. "Juror #2" is a perfectly fine and well crafted movie that deserved the attention of the audience, especially the fans of Client Eastwood's body of work. I particularly enjoyed Nicholas Hoult's performance, as it doesn't happen often he is given the chance to be the leading man of a drama movie, especially one that sees him being the actor with the most star-power of all the cast. I think he should be given more opportunities like this one, as he's a capable actor and his performance here is no exeption. Needless to say that Toni Collette is flawless here, always on point (give her more roles too!).
Cast: Nicholas Hoult, Toni Collette, J. K. Simmons, Chris Messina, Zoey Deutch, Cedric Yarbrough, Leslie Bibb, Gabriel Basso, Kiefer Sutherland.
Box Office: $24.8 million
Worth a watch?: A really good movie. The story reveals its unexpected twist pretty soon and the audience is forced to live, together with the main character, the consequences and implications of the choices he makes. This plot device is really interesting and shakes things up narration-wise. For those who still remember it, this movie heavily reminded me of another legal drama from 11 (!) years ago, "The Judge". So, if you liked that one, you'll definitely enjoy "Juror #2".
Awards: /
Key word: Deer.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 22 luglio 2021

Film 2034 - The Tomorrow War

Intro: Amazon lo ha talmente tanto pubblicizzato ovunque che, anche non avessi voluto vederlo, il brainwash ha in parte funzionato. E poi, lo ammetto, ho un debole per Chris Pratt.

Film 2034: "The Tomorrow War" (2021) di Chris McKay
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Keith
In sintesi: due cose non mi hanno per niente convinto di questo film: il costante tono drammatico che appesantisce la storia (e lo spettatore) e una buona dose di mancanza di senso nello spiegare come funzioni sta cosa della guerra dal futuro.
Per quanto riguarda il primo aspetto, nonostante l'ovvia caratterizzazione drammatica della storia, la mancanza di una netta distinzione tra momenti in cui è effettivamente richiesto un cambio di passo, un "appesantimento" dei toni per così dire, finisce per decretare un appiattimento generale rispetto a come il film viene percepito. Se ogni momento, ogni scena, ogni avvenimento presenta un'accompagnamento musicale da imminente fine del mondo e non si intermezza il dramma a qualche episodio che allievi la tensione, le occasioni in cui sarebbe effettivamente richiesto di mostrare un aggravamento in tensione e drammaticità finiscono per perdere di rilevanza e e il risultato finale è piatto e manca di epicità. Non importa quanti milioni di dollari tu investa negli effetti speciali (che sono molto buoni, ad essere onesti).
Rispetto alla seconda questione, mi sfugge un po' il senso di reclutare a forza dei privati cittadini per catapultarli nel futuro, senza alcun tipo di training preventivo, per far loro combattere una guerra di cui non sanno niente, nemmeno che aspetto abbia il loro nemico. Cioè, esattamente qual è lo scopo di mandare al massacro milioni di persone non addestrate per combattere una guerra - che si sta già perdendo - senza fornire alcuna informazione pratica o tattica? Se il punto era mettere delle armi in mano a della gente a caso tanto per far numero mi sfugge il senso di prendersi la briga di costruire un marchingegno che ti faccia viaggiare nel tempo con lo scopo di arruolare nuove reclute tra i tuoi ranghi.
Senza contare che, se l'umanità del futuro non è in grado di sconfiggere il nemico alieno, perché dovrebbe essere in grado di farlo l'umanità del passato (con tecnologia e conoscenze più antiquate)?
Onestamente questa pellicola mi è sembrata solo una scusa buttarci lì qualche alieno computerizzato fatto bene e una marea di sparatorie ed esplosione che avrebbero fatto un figurone al cinema. Più di questo "The Tomorrow War" non offre, se non qualche sbadiglio.
Cast: Chris Pratt, Yvonne Strahovski, J. K. Simmons, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge, Alexis Louder.
Box Office: /
Vale o non vale: Visivamente il film non ha niente da rimproverarsi, ma la trama è innecessariamente drammatica e contorta e il tono costantemente, incessantemente drammatico. Persino all'inizio, quando il protagonista Dan (Pratt) non ottiene il lavoro che voleva e tiene il broncio alla figlioletta durante le feste natalizie. Ma il senso?
Per carità, è un prodotto che si lascia vedere, ma non aspettatevi troppo.
Premi: /
Parola chiave: Toxin.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 2 aprile 2021

Film 1978 - Palm Springs

Intro: Ne stavano tutti parlando già parlando molto bene, poi sono uscite le nomination ai Golden Globe e, con due candidature in saccoccia, questo film è riuscito ad attirare definitivamente la mia attenzione.
Film 1978: "Palm Springs" (2020) di Max Barbakow
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: capolavoro? No. Simpatico? Assolutamente sì.
"Palm Springs" non mette in scena niente di mai visto, se non combinare in maniera simpatica elementi classici della fantascienza con i toni tipici della commedia. Fine degli aspetti innovativi (?). Detto ciò, la pellicola funziona alla perfezione, è una strana combo di avventure e assurdità al sapore de "Ai confini della realtà" e dà la possibilità a Andy Samberg e soprattutto Cristin Milioti di dimostrare il lovoro valore non solo a livello attoriale, ma anche comico. Sono una strana coppia che funziona. Insieme a loro, tutto un corollario di personaggi secondari qui utilizzati come punchball narrativi ed emotivi per la coppia di protagonisti Nyles e Sarah, bloccati in un loop temporale che li costringere a rivivere giorno dopo giorno il matrimonio della sorella minore di Sarah, Tala (Camila Mendes che riesce finalmente a scappare dagli orrori narrativi di "Riverdale"). Inutile dire che non mancanheranno situazioni imbarazzanti o al limite del grottesco, il tutto per una novantina di minuti che passa spensierata e piacevole. Il che, per il biennio 2020-21 è già un grande risultato.

Cast: Andy Samberg, Cristin Milioti, Peter Gallagher, J. K. Simmons, Meredith Hagner, Camila Mendes, Tyler Hoechlin, June Squibb.
Box Office: $765,535
Vale o non vale: Leggero e simpatico, con una coppia di protagonisti che funziona e una storia abbastanza assurda da farvi sembrare che sia innovativa, "Palm Springs" è la scelta perfetta per una serata di cervello spento e relax a tutto spiano.
Premi: Candidato al Golden Globe per Miglior film musical o commedia e Miglior attore protagonista (Samberg).
Parola chiave: Capra.

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lunedì 20 maggio 2019

Film 1589 - Father Figures

Intro: Continua la lista di film orrendi...
Film 1589: "Father Figures" (2017) di Lawrence Sher
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: non ricordavo nemmeno di averlo visto. Credo che questo riassuma alla perfezione cosa io possa pensare di "Father Figures".
Cast: Owen Wilson, Ed Helms, J. K. Simmons, Katt Williams, Terry Bradshaw, Ving Rhames, Harry Shearer, June Squibb, Christopher Walken, Glenn Close.
Box Office: $25.6 milioni
Vale o non vale: In questo film ci sono 2 premi Oscar e altri 3 candidati all'Oscar. Che cast sprecato. Tra tutte le commedie stupide che ho visto, di certo questa non funziona.
Premi: /
Parola chiave: Viaggio.

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martedì 7 maggio 2019

Film 1576 - La La Land

Intro: Ero rimasto deluso la prima volta che lo avevo visto, ma con il senno di poi ammetto che non vedevo l'ora di rivederlo.
Film 1576: "La La Land" (2016) di Damien Chazelle
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: la prima volta che l'ho visto avevo aspettative altissime che sono state disattese; il problema era, come sempre, attendersi un capolavoro. Questa seconda volta sapevo a cosa sarei andato incontro e, soprattutto, avevo voglia di rivedere alcuni passaggi del film. E anche se "La La Land" non è tra i miei film preferiti, ammetto che subisco il suo fascino;
innegabile la chimica tra i due protagonisti. Ryan Gosling ed Emma Stone sono sicuramente una delle principali ragioni per vedere questa pellicola;
le musiche non faticano a rimanere impresse grazie a motivi accattivanti. La mia scena preferita è sicuramente quella di apertura ("Another Day of Sun"), la più magica quella ambientata al Griffith Observatory con la scena del ballo tra le stelle. Il finale è strappalacrime;
in generale "La La Land" è un musical contemporaneo ben fatto, dalla bella fotografia e non poche coreografie indimenticabili. Spettacolare sotto multi punti di vista.
Film 1313 - La La Land
Cast: Ryan Gosling, Emma Stone, John Legend, Rosemarie DeWitt, Finn Wittrock, Jessica Rothe, J. K. Simmons, Tom Everett Scott.
Box Office: $446.1 milioni
Vale o non vale: E' stato il film della stagione 2016, premiatissimo, osannato, adorato. Possa piacere o meno, una chance vale la pena di dargliela.
Premi: Vincitore di 6 Oscar su 14 storiche nomination (come "La La Land" solo "Eva contro Eva" e "Titanic"), il film ha trionfato nelle categorie Miglior regia, attrice protagonista, fotografia, scenografia, colonna sonora e canzone originale ("City of Stars"). Nonostante la gaffe dei presentatory Faye Dunaway e Warren Beatty, la pellicola non ha vinto come Miglior film. 7 premi su 7 nomination ai Golden Globe (Miglior film, attore e attrice protagonisti, regia, colonna sonora, canzone e sceneggiatura) e 5 BAFTA su 11 nomination (Miglior film, regia, attrice, fotografia e musica). 2 Grammy vinti su 4 candidature (Best Score Soundtrack for Visual Media e Best Compilation Soundtrack for Visual Media) e Coppa Volpi per la migliore attrice al Festival di Venezia.
Parola chiave: Carriere.

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sabato 23 dicembre 2017

Film 1461 - Terminator Genisys

Lo avevo scaricato prima di partire per Melbourne e conservato sull'iPad in caso di necessità. Così, quando siamo partiti per Brisbane in treno (33 ore di viaggio) ho pensato potesse essere giunto il momento di recuperarlo.
Film 1461: "Terminator Genisys" (2015) di Alan Taylor
Visto: dall'iPad
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Anche se la saga originale non l'ho ancora recuperata, devo ammettere che gli unici due titoli che fino ad ora ho visto - questo e "Terminator Salvation" - mi hanno abbastanza soddisfatto. Rimango sempre un po' incastrato nelle macchinazioni temporali, non è esattamente facilissimo stare dietro ai futuri passati possibili che le trame hanno imbastito, comunque sospendo i miei tentativi di comprensione e prendo per buono ciò che la storia racconta accontentandomi dell'intrattenimento e dell'azione che non manca mai in prodotti come questi. Nello specifico "Genisys" è una pellicola di qualità sufficiente che riesce a regalare buone sequenze mozzafiato, a proporre una Daenerys Targaryen fuori dal solito contesto "Game of Thrones", e robotizzare ulteriormente la recitazione di Schwarzy il cui accento austriaco è qualcosa di maledettamente divertente (il perché poi un robot dovrebbe avere un qualsiasi accento non è dato saperlo...).
Tutto sommato, quindi, devo dire che ho trovato godibile la storia dai passaggi temporali intricati e molto spesso assurdi, comunque un prodotto che tenta il rinnovo di un vecchio franchise riuscendo abbastanza adeguatamente a stare al passo. Almeno dal punto di vista tecnico.
Film 2020 - The Terminator
Film 2024 - Terminator 2: Judgment Day
Film 876 - Terminator Salvation
Film 1461 - Terminator Genisys
Cast: Arnold Schwarzenegger, Jason Clarke, Emilia Clarke, Jai Courtney, J. K. Simmons, Dayo Okeniyi, Matt Smith, Courtney B. Vance, Lee Byung-hun.
Box Office: $440.6 milioni
Consigli: Non so se sia eresia dire che "Terminator Genisys" non mi sia dispiaciuto, non avendo visto i primi film. In ogni caso, nell'ottica del prodotto commerciale sbanca box-office (ma poi neanche tanto visto l'incasso) il risultato finale è godibile e innocuo, molto intricato tanto che ci si chiede quanto ci avranno pensato per arrivare alla conclusione di buttare tutte le precedenti trame per ricominciare daccapo. Detto ciò, la pellicola si può vedere serenamente, probabilmente meglio se prima integrata con gli episodi originali.
Parola chiave: Cambiare il passato.

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lunedì 13 novembre 2017

Film 1436 - The Snowman

Ho speso $21.5 per vedere questo film al cinema. Soldi buttati.

Film 1436: "The Snowman" (2017) di Tomas Alfredson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Christian
Pensieri: "The Snowman" ovvero il film senza trama. O almeno potrebbe averla, peccato che la sceneggiatura si dimentichi un po' troppo spesso di spiegare allo spettatore che cosa stia succedendo o perché.
E' evidente che le intenzioni sono buone dato che la produzione è molto curata, le atmosfere suggestive e il cast è da grandi occasioni, peccato che si sprechi la ghiotta occasione in nome di una sorta di sottinteso che, però, è tale solo per gli autori o chi abbia letto il libro di Jo Nesbø da cui la pellicola è tratta, anche se non credo che la storia abbia un senso nemmeno per loro considerato che, da quello che ho potuto capire via Wikipedia, la trama del libro è completamente diversa.
La cosa davvero fastidiosa è che di tutti gli indizi fatti emergere, di tutte le piste seguite, di tutti gli elementi in ballo, niente finisce per combaciare e, anzi, la sensazione finale è che tutto il mix di personaggi e avvenimenti presentato sia solo la lunga scusa da sopportare per arrivare a un finale non solo banale, ma anche facilmente intuibile (io non sono una volpe, ma verso metà film c'ero già arrivato per semplice esclusione). Quindi sono tantissime le domande che non trovano risposta, delle quali le più eclatanti a mio avviso sono:
1) perché l'assassino ce l'ha con e prende di mira la famiglia del protagonista Harry Hole (Michael Fassbender)?;
2) a parte fotografare disgraziate nude, qual è nella vicenda il ruolo preciso di Arve Stop (J.K. Simmons)?;
3) che senso ha scomodare addirittura una sorella gemella di una delle vittime (Chloë Sevigny) se poi le si dà a malapena una battuta?;
4) perché mai uno che fa disinfestazioni dovrebbe avere libero accesso all'appartamento di un cliente senza che questo ne sia a conoscenza?;
5) perché siamo ad Oslo e girano tutti senza sciarpa e guanti in pieno inverno quando io, semplicemente ad ottobre, quando ero lì indossavo pure due paia di pantaloni e usava sempre il cappuccio della giacca per rimanere più caldo?;
6) perché non spiegare che Rafto (Val Kilmer), ex investigatore, era colui che aveva indagato sul serial killer del pupazzo di neve tanti anni prima e che quello di adesso è un mitomane?;
7) perché il nuovo marchingegno elettronico in dotazione alla polizia per accumulare le prove durante le indagini non fa nemmeno un back-up dei vecchi dati salvati? Dopo che Katrine Bratt (Rebecca Ferguson) fa praticamente 780 video di ogni cosa, all'assassino basta fare click su 'cancella dati' per svuotare completamente la memoria... Ma allora qual è l'utilità di quell'affare?;
8) all'inizio del racconto la madre del ragazzino, dopo essere stata scoperta a fare sesso con un vecchio poliziotto che l'ha pure appena menata, si suicida non prima di avergli promesso di rivelare a sua moglie che è il padre del giovane. Subito ero stato portato a pensare che la donna venisse regolarmente stuprata e che, dopo l'orrenda scoperta da parte del figlio, avesse trovato il coraggio di confrontare il suo aguzzino e finalmente respingerlo. Quando però il poliziotto se ne va la donna lo insegue disperata, tanto che poi finirà per suicidarsi nel lago. Ma qual è il senso di farci vedere questa introduzione dalle tinte bipolari?;
9) e perché la prescrizione delle pillole è l'elemento chiave della storia? Perché!?!?
Ora la smetto con la lista dei quesiti che poi rischio di sembrare La Repubblica e le sue 10 domande a berlusconi...
Dunque, per riassumere, "The Snowman" parte con in suo possesso tutti gli elementi per risultare un buon successo, dal bestseller internazionale al cast di grido, buttando tutto alle ortiche in nome di quella che potremmo definire una sorta di pigrizia, quasi che fosse banale spiegare al pubblico il senso della propria trama e del proprio prodotto. Perché ok, Harry Hole è strano e apatico, alcolizzato e bisognoso di superare i propri traumi, ma questo non significa che il prodotto che lo vede protagonista possa condividerne sembianze e atteggiamenti sciatti e autodistruttivi. Così facendo si ottiene solo un film banale e superficiale, un thriller caotico in cui l'unico elemento capace di aiutarti a mettere in ordine tutti gli elementi è soltanto Wikipedia.
Cast: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg, Jonas Karlsson, Val Kilmer, J. K. Simmons, Chloë Sevigny, Toby Jones, James D'Arcy, David Dencik, Genevieve O'Reilly.
Box Office: $34.5 milioni (ad oggi)
Consigli: Brutto e fatto male, ridicolo in alcuni passaggi e in generale con una serie di giganteschi buchi nella trama, questo thriller si rivela fin da subito privo di qualsivoglia appeal che vada oltre gli attori, l'ambientazione inusuale o il libro da cui cui è tratta la storia. Per cui, onestamente, lasciate perdere.
Parola chiave: Trauma infantile.

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martedì 6 giugno 2017

Film 1369 - Zootropolis

Qualche settimana fa avevo comprato il dvd che, immancabilmente, ha fatto di nuovo nascere in me la voglia di vedere questa pellicola.

Film 1369: "Zootropolis" (2016) di Byron Howard, Rich Moore
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Bel film d'animazione dalle molteplici chiavi di lettura che ci ricorda, oggi più che mai, quanto abbracciare le diversità altrui, non dare per scontato e, soprattutto, non giudicare dalle apparenze possa essere un punto di forza, invece che una debolezza. Nella città cosmopolita di Zootropolis (o Zootopia in inglese), infatti, predatori e prede convivono in pace e armonia e persino una piccola coniglietta apparentemente indifesa può decidere di seguire la propria aspirazione di diventare poliziotta e mettere a tacere tutti coloro che, nel tempo, l'hanno derisa o non hanno creduto in lei. Chiaramente la storia affronterà anche un misterioso caso da risolvere, in un gioco a smascherare il furfante che terminerà con una sorpresa a tinte thriller.
Insomma, "Zootropolis" è un prodotto ben riuscito, divertente e simpatico, ma anche educativo - per chi sa leggere tra le righe - e di piacevolissimo intrattenimento. Di visione in visione.
Ps. Vincitore dell'Oscar e del Golden Globe per il Miglior film d'animazione.
Film 1107 - Zootropolis
Cast: Ginnifer Goodwin, Jason Bateman, Idris Elba, Jenny Slate, Nate Torrence, Bonnie Hunt, Don Lake, Tommy Chong, J. K. Simmons, Octavia Spencer, Alan Tudyk, Shakira.
Box Office: $1.024 miliardi
Consigli: Bello, colorato, divertente e dal messaggio inclusivo e moderno, questo prodotto di casa Disney merita la chance di una visione. Ce ne fossero di più di cartoni animati così!
Parola chiave: Fiori.

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lunedì 12 dicembre 2016

Film 1257 - The Late Bloomer

Netflix proponeva questa pellicola e sia il poster che le premesse della trama sembravano particolarmente interessanti, per cui ho deciso da darle una possibilità.

Film 1257: "The Late Bloomer" (2016) di Kevin Pollak
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "The Late Bloomer", ovvero lo sbocciato tardi. E, naturalmente, si parla di sesso.
Questo film, apparente simpatico, irriverente, e politicamente scorretto è, in realtà, una mezza fregatura in quanto non mantiene nessuna delle promesse fatte e non riesce a decidere quale percorso intraprendere: siamo di fronte a una commedia o a una produzione indie indipendente? C'è una sorta di devozione documentaristica? O semplicemente si tratta di una baggianata spacciata per quello che non è?
Dato che tendenzialmente propendo per l'ultima, direi che il film di Kevin Pollak è fondamentalmente una delusione inutile da vedere, oltre che un titolo purtroppo scontato che parte lanciando qualche premessa interessante (mancata pubertà + recupero del desiderio sessuale + scoperta di se stessi) e finisce per inciampare nella comicità becera e banalissima alla "Road Trip" e "American Pie" della quale non si sentiva la mancanza. E la delusione aumenta quando si pensa allo spreco di un cast composto da non pochi nomi di rilievo (ma basta dare sempre lo stesso ruolo a Jane Lynch perché francamente la cosa ha rotto).
Tutto sommato, quindi, una fregatura, un film che del pretesto inusuale su cui si basa fa poi un utilizzo totalmente inutile finendo per riciclare gli stessi cliché cui siamo già ampiamente abituati, evitando il confronto maturo e preferendo, invece, l'idiozia delle battute degli amiconi scemi e andando a pare sul fisico invece che interrogarsi su cosa possa voler dire avere trent'anni e aver completamente saltato la pubertà, pulsioni, incertezze e brufoli compresi.
Ps. Basato sul libro di Ken Baker "Man Made: A Memoir of My Body".
Cast: Johnny Simmons, Maria Bello, Brittany Snow, Jane Lynch, J. K. Simmons, Kumail Nanjiani, Beck Bennett, Paul Wesley.
Box Office: /
Consigli: Per essere una storia che fondamentalmente parla solo di sesso, "The Late Bloomer" è un titolo particolarmente pudico, il che rende già tutta l'operazione un paradosso. Poi i personaggi bidimensionali e caricaturali, la mancanza di originalità e la piega vertiginosamente sciatta che prende la storia sono tutti elementi che concorrono a indebolire una produzione sulla carta anche interessante e che finisce, invece, per mancare completamente il bersaglio. Insomma, un titolo perdibilissimo.
Parola chiave: Prolattinoma.

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giovedì 24 novembre 2016

Film 1245 - The Accountant

Ammetto che ogni volta che Ben Affleck torna al cinema, sono curioso di vedere come se la cava. Anni fa preferiva concentrarsi sulla sua inespressività perpetuata di contesto in contesto, mentre ora mi sembra nettamente migliorato. Sarà che spesso i film li dirige, sarà che magari anni di onorata carriera a qualcosa sono serviti, di fatto non ho difficoltà a dichiarare il mio interesse per i suoi film. E al cinema, quest'ultimo non volevo perdermelo.

Film 1245: "The Accountant" (2016) di Gavin O'Connor
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Quando un film parte in una direzione e, pian piano, deraglia verso svolte inaspettate... che succede? Niente, non convince.
La sensazione che ho avuto seguendo questo "The Accountant" è proprio quella dell'andare fuori strada, abbandonare un percorso che sembrava interessante è coerente alla ricerca di snodi narrati estranei a qualunque aspetto della vicenda fino a quel momento toccato. Cosa c'entrano, mi chiedo, le revisioni contabili e action man? Niente e, giustamente, una sceneggiatura difficilmente sceglie di combinarli insieme, temendo un risultato finale disomogeneo. E questo è quello che è "The Accountant": una pellicola disomogenea.
Ampiamente pubblicizzato come una sorta di "A Beautiful Mind" contemporaneo, il film nella prima parte spinge molto sull'autismo del suo protagonista, per poi dimenticarsene nelle scene d'azione, in cui è richiesta una forza e una prestanza sovraumane, sì, ma pur sempre estranee all'insieme di riti e processazioni mentali che il protagonista Christian (Affleck) affronta ogni giorno. O almeno questo è ciò che fa passare il film, perché nel secondo tempo di tutte le manie e le stranezze che avevano ben caratterizzato il personaggio all'inizio ci scordiamo, preferendo declinare la storia in salsa action e prediligendo un'improvvisa violenza che passa per sparatorie e trincee casalinghe con, culmine, ritrovi familiare tra una scazzottata e un proiettile.
Inutile dire che, oltre che assurdo, tutto il finale sa di fuori luogo e scontenta chi in prima battuta era rimasto intrigato dalla storia personale di Christian e delle sue mani in pasta in losche faccende. Forse un più attento sviluppo di quella parte della storia avrebbe evitato al pubblico l'ennesimo esempio di machismo americano declinato a seconda del contesto scelto per far sembrare la storia qualcosa di nuovo. "The Accountant" maschera il vecchio e il già visto attingendo ad una serie di escamotages che chiamano in causa perfino l'autismo, ma poi preferisce tornare all'ovile e consegnare al suo pubblico le baggianate di arti marziali, pistole e una voce al telefono che si sa a chi appartiene dopo 10 minuti. Insomma, niente di nuovo e un po' uno spreco di cast. Perché checché ne dicano, qui Ben Affleck non è per niente male.
Cast: Ben Affleck, Anna Kendrick, J. K. Simmons, Jon Bernthal, Jeffrey Tambor, John Lithgow, Cynthia Addai-Robinson, Jean Smart, Alison Wright.
Box Office: $139.3 milioni
Consigli: Primo e secondo tempo sono fatti per pubblici diversi. Non mi è capitato spesso di sentire una distanza così netta tra la prima e la successiva parte di un film, di una storia, eppure con "The Accountant" l'impressione che ho è ancora fortemente influenzata da queste due "anime". Dunque all'inizio abbiamo una sorta di approfondimento inusuale di una condizione particolare: Christian soffre di una forma di autismo che lo avvicina a una genialità a noi altri impensabile. Direi che il tutto si può racchiudere nell'ormai usurata espressione "Denifisca normale". Il finale, invece, sceglie di addentrarsi nel solito bombardo e faccio esplodere tutto, vera e propria trama da film d'azione che snatura e non di poco tutto l'insieme dell'operazione. Il fatto è che - e qui sta il problema - nel proporre elementi così distanti, il film finisce per non accontentare nessuno. Io che mi aspettavo un film "alla prima parte", sono rimasto deluso di ritrovarmi in un action movie e sono sicuro che chi, invece, se lo aspettava, a trovato la prima parte meno soddisfacente.
Ben chiarito questo, penso si possa dire che "The Accountant" è un disimpegno non del tutto soddisfacente, pur guardabile. Si poteva fare molto di più, magari giocando su toni thriller invece che d'azione, e lasciando a casa tutte quelle scemenze marziali e, soprattutto, i ritrovamenti parentali. E' l'ennesimo esempio di prodotto che si può ben presto dimenticare.
Parola chiave: Filastrocca.

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