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martedì 26 agosto 2025

Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One

Intro: Thank God we ended up watching this one before the sequel came out because clearly I didn't remember much of what happened on this one.

Film 2381
: "Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One" (2023), Christopher McQuarrie
Watched on: From the projector
Language: English
Watched with: Niamh
Thoughts: I honestly really enjoy the "Mission: Impossible", I watched all the movies at least one, with the first one, "Rogue Nation" (#5) and "Fallout" (#6) being my favourite. That said, I think this saga has become so convoluted that it's hard to follow. And I mean this in the best way possible.
The whole "Mission: Impossible" franchise is entertaining and fun to watch, Tom Cruise is perfect for the role and the action scenes are jaw-dropping. Sequel number 5 and 6 being my favourites of this saga, it's obvious that I appreciate the work done by Christopher McQuarrie, so kudos to him. Still, I think with this one things have slightly gone a bit too overboard.
It's always nice to witness a well-written and thought-through story play out on the screen, but here there's so much going on it's really hard to keep track of things, especially knowing that this is only the first part of a bigger plot that started years ago. For the casual viewer it's just too much.
Don't get me wrong, "Dead Reckoning Part One" is really well-written and shot, the quality is obviously there. I'm just saying that, unless you're a massive fan of this franchise and you know every plot point by heart, it's hard to follow. To the point that your brain gives up and you just tag along for the ride until the movie ends and you forget about all you just witnessed. And I think this is partially the reason why this film wasn't as successful as the previous sequels, only managing to pass the $500 million mark ("Fallout" went over $700 million). That, and because splitting your last film in two parts a) is so 2010s, b) after the split sequel fatigue that defeated even the strongest franchises (I'm thinking of 'The Hunger Games' especially) this is a mistake that could have been avoided. Not necessarily by condensing the whole plot into one movie, but just by not marketing it as the same movie split in two parts. All the previous "Mission: Impossible" films, although sequels, work well because they tackle one story at a time. In this decade, after all we've been through movie-wise, I'm not sure how many people are willing to commit to a story that won't wrap up for another few years.
I also think it's possible that this franchise got caught up in the James Bond renaissance, trying to go for longer character arcs and not just standalone movies in order to build a more dedicated fanbase.
Anyway, although the plot could have been a bit less thick, "Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One" is still an impressive action movie, very well done and entertaining.
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 2382 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2387 - Mission: Impossible - The Final Reckoning
Cast: Tom Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Henry Czerny, Esai Morales, Pom Klementieff, Cary Elwes, Indira Varma.
Box Office: $571.1 million
Worth a watch?: I enjoyed the watch as I enjoy watching almost every single one of the "Mission: Impossible" movies (#2 is my least favourite, to be honest). Yeah, you really need to pay attention and follow what's going on, possibly remembering it for the next and final movie of the franchise, but even if you don't do it, it's still a pretty fun ride.
Awards: 2 nominations at both the Oscars and BAFTAs for Best Sound and Best Visual Effects. 1 nomination at the Golden Globes for the Cinematic and Box Office Achievement award.
Key word: The entity.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 23 aprile 2024

Film 2266 & 2276 - Dune: Part Two

Intro: Uscito i primi di marzo e già visto due volte, la seconda il giorno prima di tornare in Italia per Pasqua.

Film 2266 & 2276: "Dune: Part Two" (2024) di Denis Villeneuve
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh; Niamh, Débora, Elias
In sintesi: seppure il primo film mi fosse piaciuto, non posso dire avessi sentito l'urgenza di rivederlo. Bello, ma lento. Qui cambia decisamente la musica.
Nonostante una trama piuttosto intricata e una miriade di personaggi a cui, in questo capitolo, se ne aggiunge un'altra svalangata, "Dune: Part Two" riesce senza problemi a gestire la complessità di tutti questi elementi e personaggi che si intrecciano, per un risultato finale avvincente e di grande intrattenimento.
Molto più ritmato rispetto al primo capitolo, come per l'episodio precente anche qui gli effetti speciali sono spettacolari (forse addirittura l'elemento più "sconvolgente" in termini di qualità del prodotto finale), il sonoro pazzesco e la colonna sonora di Hans Zimmer iconica quanto e se non addirittura più di quella di "Dune". Insomma, Denis Villeneuve è riuscito dove molti altri prima di lui hanno fallito, ovvero ha confezionato un sequel in grado di superare in termini di qualità il titolo che ha originato la saga (già ottimo di per sé, tra l'altro).
Sia chiaro, non è solo merito di Villeneuve: il cast è pazzesco e in grande spolvero, con performance particolarmente notevoli come quelle di Austin Butler (forse quello che rimane più impresso fra tutti), Rebecca Ferguson e, ovviamente, il duo Timothée Chalamet e Zendaya che funziona sorprendentemente bene e, in questo secondo film, ha più occasioni di mostrare la sua chimica. Chalamet, in particolare, ha un ruolo non facile in questa parte della storia e, anche se non credo riuscirà ad assicurarsi la sua seconda nomination all'Oscar per questa performance, dimostra ancora una volta di essere uno dei pochissimi ad Hollywood che possa essere effettivamente considerato una star a tutti gli effetti (di quelli che la gente va a vedere al cinema, per capirsi).
La prossima parte del romanzo di Frank Herbert pare essere la più difficile da adattare e sarà da vedere se Villeneuve sarà in grado di bissare ulteriormente il suo successo e continuare il momento fortunato di questa saga. Per il momento, però, ci accontentiamo delle certezze: "Dune: Part Two" è un successo (meritato).
Film 2065 - Dune
Film 2266 & 2276 - Dune: Part Two
Cast: Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh, Dave Bautista, Christopher Walken, Léa Seydoux, Souheila Yacoub, Stellan Skarsgård, Charlotte Rampling, Javier Bardem, Anya Taylor-Joy.
Box Office: $696.6 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Chi ha visto il primo film (e lo ha gradito) non può davvero esimersi dal recuperarne il sequel. Potentissimo a livello visivo, evocativo e mistico nonché iconico per tutta una serie di motivi (fotografia, costumi, location, colonna sonora, dialoghi, regia), "Dune: Part Two" è il titolo evento di questa prima parte del 2024 e, anche se certamente non ha la stessa trazione mediatica che ha avuto il fenomeno Barbenheimer, la pellicola di cui tutti parlano che va vista quantomeno per farsi una propria opinione. Poi, per carità, la saga di "Dune" non è certo per tutti, ma questa seconda uscita è superiore alla prima e una chance bisognerebbe dargliela.
Premi: /
Parola chiave: Prophecy.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 13 ottobre 2023

Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One

Intro: Nonostante non vedessi l'ora di vederlo, non sono riuscito ad andare subito al cinema a recuperarlo e, quando ho cominciato a leggere delle recesioni estremamente positive, ho cominciato a preoccuparmi... Tutto troppo bello per essere vero?

Film 2205: "Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One" (2023) di Christopher McQuarrie
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: dai, forse ho esagerato un po', non è che fossi così preoccupato. La verità è che la saga di "Mission: Impossible" è stata sempre particolarmente costante in termini di qualità - a parte col secondo capitolo - quindi la verità è che fossi cautamente ottimista. Dico cautamente perché non sono un grandissimo fan dei finali divisi a metà, ma una volta visto "Dead Reckoning Part One" devo ammettere che capisco ci fosse già troppa carne al fuoco per poter anche concludere la saga (che poi, finirà davvero col prossimo film? Io ne dubito).
Detto ciò, questa prima parte del finale è veramente ben fatta, il film scorre che è una meraviglia senza mai tempo per annoiarsi: scene d'azione pazzesche, combattimenti all'ultimo sangue, trame e sottotrame, effetti speciali bomba, il tutto per un risultato finale che è un vero e proprio spettacolo cinematografico. Devo dire che Cruise e McQuarrie sono un grande team e insieme sono riusciti a riunire in maniera sensata ed efficace tutti gli elementi caratterisci della saga che la hanno resa così popolare, ma dando al prodotto finale - o almeno agli ultimi 3 diretti da McQuarrie - quel senso di coesione che prima mancava. E il franchise ne ha palesemente guadagnato.
Come sempre grande cast con molti ritorni e qualche aggiunta (la più evidente è certamente quella di Hayley Atwell), potentissima colonna sonora e montaggio fantastico (che fa la differenza per un prodotto come questo).
Purtroppo "Dead Reckoning Part One" non è stato quel colossale successo al botteghino che ci si aspettava, ma sicuramente il minore incasso rispetto ai precedenti non riflette la qualità del prodotto finale: davvero un gran film d'azione. Attendiamo ansiosi la seconda parte a giugno del prossimo anno.
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 2382 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2387 - Mission: Impossible - The Final Reckoning
Cast: Tom Cruise, Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Mariela Garriga, Henry Czerny, Cary Elwes.
Box Office: $567.5 milioni
Vale o non vale: Un'altra missione impossibile, un altro giro di giostra con Ethan Hunt e compagni, come al solito braccati e in giro per il mondo (questa volta ci sono anche Roma e Venezia). Gli appassionati di questa saga apprezzeranno sicuramente, il film è realizzato magistralmente, il ritmo è solito e le performance sono al top, Tom Cruise in primis (che davvero non molla mai il colpo!). Unica pecca, il film dura quasi 3 ore, il che ultimamente sembra essere diventata la prassi hollywoodiana, ma francamente trovo questo trend alquanto fastidioso. Però, onestamente, "Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One" scorre che è un piacere. Alla prossima missione!
Premi: /
Parola chiave: Key.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 10 dicembre 2021

Film 2065 - Dune

Intro: In Italia uscito a metà settembre, durante la mia pausa a Bologna non ero riuscito a recuperarlo al cinema perché diviso tra lavoro e amici, per cui mi ero detto sarei andato a vederlo non appena tornato a Dublino. Peccato che qui uscisse con quasi un mese di ritardo... E mi è toccato aspettare (ancora).

Film 2065: "Dune" (2021) di Denis Villeneuve
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin, Kate, Rafael
In sintesi: per essere un film d'azione c'è sicuramente un fortissimo senso di immobilismo e staticità che pervade tutta la pellicola, ma del resto c'era da aspettarselo considerando che si tratta di un prodotto del grande Denis Villeneuve, uno che in quanto ad immagini iconiche la sa lunga. E c'è da dire che questo suo personale approccio all'opera di Frank Herbert ha certamente un grande sapore iconico.
Già perché, diciamocelo, forse più che per la grande avventura fantasy, siamo corsi al cinema per assistere ad un vero e proprio spettacolo per gli occhi, una promessa che onestamente è stata mantenuta: "Dune" è visivamente impeccabile.
Da aggiungere, poi, che ad andare di pari passo con la visione estetica di grande impatto, c'è al contempo un cast da urlo che grida Hollywood di serie A da tutte le parti: Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Zendaya, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem (che insieme contano 1 premio Oscar, 3 candidati all'Oscar, una vincitrice dell'Emmy, 2 vincitori del Golden Globe. Così, per gradire, e senza contare la nomination all'Oscar di Villeneuve stesso per "Arrival"). Insomma, che con questo titolo si puntasse tantissimo all'appeal glam, visionario e, al contempo, da cinema un po' impegnato non vi erano dubbi.
Poi dall'altra parte c'è la storia, un racconto lunghissimo che qui si presta solo ad una primo capitolo che fa assaporare il potenziale del prossimo, pur caricandosi di trazione narrativa principalmente nel finale. Perché, diciamocelo, per una buona parte di film succede poco o nulla. E non tanto perché non ci siano cose da raccontare, quanto proprio perché toni e passo delle opere del regista canadese sono proprio questi, lenti, assaporati, talvolta sospirati e carichissimi di sguardi penetranti, cose non dette o solo accennate, comunque da intuire. E sì, lo ammetto, non ho sempre capito di cosa stessimo parlando.
Un po' perché la mitologia dietro questa opera non la conosc(ev)o, un po' perché tra musiche ed elementi sonori molto alti facevo proprio fatica a decifrare certi dialoghi sospirati, ammetto che qualcosina me la sia persa. Poco male, di fatto il passo placido della trama (soprattutto iniziale) mi ha permesso di colmare sufficientemente certe lacune.
Detto questo, mi sento di aggiungere solo una considerazione. Come al solito la carica gigantesca di aspettative che mi portavo dietro per questo film ha finito per guastare un po' il risultato finale. Non tanto perché non mi sia piaciuto - assolutamente il contrario - quanto perché effettivamente mi ero preparato a ricevere il verbo della divinità suprema del cinema contemporaneo, per cui è stato un po' difficile dover ridimensionare l'idea di partenza che mi fossi fatto. Per fare un esempio, non ho capito il perché di tutti i complimenti fatti agli effetti speciali che sì, sono assolutamente magnifici, eppure non particolarmente difformi o superiori ad altre opere cinematografiche cui Hollywood ci ha abituato. Lo stesso si dica per la trama che è certamente ben scritta e carica di pathos, ma non il capolavoro assoluto che mi sarei aspettato di trovare (perché qualche momentino noioso c'è eh, sia chiaro).
Poi in realtà per il resto "Dune" è stata un'esperienza da cinema in tutti i sensi, uno spettacolo visivo e un bel regalo che la settima arte ci ha fatto dopo mesi (forse anche un anno) di mediocrità trita che ha prodotto veramente poche, poche perle. Qui si è tornati al cinema in grande spolvero, ai film che vanno visti in sala, alle opere capaci di farti meravigliare per almeno un aspetto magicamente positivo. Insomma, la scommessa "Dune" è stata certamente vinta.
Film 2065 - Dune
Film 2266 & 2276 - Dune: Part Two
Cast: Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, Chang Chen, Sharon Duncan-Brewster, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem.
Box Office: $383.2 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Il consiglio è quello di vederlo al cinema o sicuramente nello schermo più grande a vostra disposizione. Preparatevi a 2 ore e mezza nonstop nel deserto tra magie e intrighi politici, sogni e profezie, il tutto visivamente incastonato alla perfezione, con un Timothée Chalamet sempre più lanciato, una Rebecca Ferguson finalmente vera protagonista, una colonna sonora (di Hans Zimmer) perfetta e una grande, grandissima visione registica. Però preparatevi anche a farvi due pal*e così in certi momenti. Avvisati.
Premi: 11 nomination ai BAFTA tra cui Miglior film, sceneggiatura non originale, colonna sonora, costumi, fotografia ed effetti speciali. Candidato al Grammy per Best Score Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Spice.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 22 ottobre 2021

Film 2046 - Reminiscence

Intro: Ultime giornate alla DCU, il che significa scatoloni, stanchezza e bisogno di svago. Ecco come entra in scena questa pellicola...

Film 2046: "Reminiscence" (2021) di Lisa Joy
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ero incuriosito da "Reminiscence" fondamentalmente per due motivi, ovvero il fatto che non ne avessi mai sentito parlare prima e che tra i protagonisti ci fosse una delle mie favorite, Rebecca Ferguson (quest'anno, tra l'altro, in grande spolvero considerando la sua presenza nell'acclamato "Dune" di Villeneuve). Questo mi è bastato per decidere di vederlo.
Devo dire che - considerate le mie bassissime aspettative - il film di Lisa Joy non sia così terribile, specialmente perché sostenuto da una storia che abbonda decisamente di idee e ambizioni estetiche. Che sono poi, al contempo, i due punti deboli di tutta l'operazione. Sia perché tutto l'hype creato inzialmente non viene sufficientemente ricompensato dallo svolgimento e finale, sia perché non si può campare di sola estetica, soprattutto quando ricordano tantissimo un prodotto di Nolan (qui principalmente "Inception"). La musiche di Ramin Djawadi (già conosciuto per "Westworld" e "Game of Thrones"), sono molto simili a quelle del suo conterraneo Hans Zimmer, il che non aiuta a contestualizzare questa pellicola in un ambito tutto suo.
Senza contare che abbiamo già visto Hugh Jackman portare in scena una spirale di ossessione e infelicità causata da qualche trucchetto magico e il legame dei ricordi in un altro film (sempre di Nolan): "The Prestige".
Insomma, con tutta la buona volontà del mondo, questo "Reminiscence" partiva decisamente svantaggiato. Non aiuta il fatto che il tutto manchi di un certo spessore, che sembri sempre di star assistendo alla messa in scena di un'ottima produzione tv, piuttosto che di una produzione cinematografica dal costo stimato tra i 54 e i 68 milioni di dollari; aggiungo che, stranamente, nonostante la durata non superi le due ore, ci sono talmente tanti eventi raccontati che la storia finisce per sembrare infinita.
Diciamoci, comunque, pure la verità: "Reminiscence" non sarà un capolavoro - è certamente disordinato e confuso in certe parti e troppo carito di elementi narrativi, tanto da non sapere che direzione prendere - ma abbiamo decisamente visto di peggio.
Ps. C'è molto della serie HBO "Westworld" in qusto "Reminiscence" (che poi è finito in streaming su HBO Max): Lisa Joy e suo marito Jonathan Nolan (entrambi coinvolti in regia, sceneggiatura, produzione esecutiva nella serie), Thandiwe Newton e Angela Sarafyan (entrambe attrici) e Ramin Djawadi (compositore).
Cast: Hugh Jackman, Rebecca Ferguson, Thandiwe Newton, Cliff Curtis, Marina de Tavira, Daniel Wu, Angela Sarafyan, Nico Parker.
Box Office: $15.5 milioni
Vale o non vale: Francamente non sarei stato felice di aver speso dei soldi per vedere questo film, ma se avete occasione di recuperarlo via streaming... perché no? Hugh Jackman è sempre un attore di alto livello e Rebecca Ferguson non delude in questo ruolo sexy con un tocco di dipendenza. Senza contare che Thandiwe Newton ruba spesso la scena.
Premi: /
Parola chiave: Lost keys.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 22 settembre 2021

Film 1821 - Doctor Sleep

Intro: Continuiamo con il filone 'film ispirati ad un libro di Stephen King', questa volta comodamente seduti al cinema.

Film 1821: "Doctor Sleep" (2019) di Mike Flanagan
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Eric
In sintesi: a 39 anni di distanza dall'uscita del primo film, esce nelle sale il sequel di cui probabilmente nessuno aveva bisogno.
Premesso che 152 minuti di pellicola sono veramente troppi, il film ha di base grandi problemi di ritmo e la storia all'inizio fatica ad ingranare. Poi, per carità, una volta che il racconto entra nel vivo il tutto prende anche una piega soprannaturale interessante, ma ci vuole troppo, troppo tempo perché ci si arrivi. Senza contare che il racconto di per sé sia un filino complicato.
Non so se il problema stia nei secondi capitoli delle storie di King (vedi anche il secondo "It") o se qui sia proprio colpa della sceneggiatura o di un timing tutto sbagliato, di fatto questo "Doctor Sleep" sa un po' di inutile sequel che tenta di capitalizzare sulle spalle del ben più famoso primo capitolo che, va detto, in questo caso vive di un'aura particolare. "The Shining" ha, infatti, guadagnato nel tempo la nomea di film di culto sia par l'indimenticata performance di Jack Nicholson che per le numerose scene cult che caratterizzano la pellicola di Kubrick.
Qui, invece, siamo di fronte ad un titolo senza brio che, pur cavalcando l'onda nostalgica del primo film, non riesce a regalare allo spettatore niente di particolarmente significativo o degno di attenzione.
Insomma, questo sequel di "The Shining" poteva anche rimanere un sogno irrealizzato nel cassetto.
Film 1820 - The Shining
Film 1821 - Doctor Sleep
Cast: Ewan McGregor, Rebecca Ferguson, Kyliegh Curran, Cliff Curtis, Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Bruce Greenwood, Jacob Tremblay, Henry Thomas.
Box Office: $72.3 milioni
Vale o non vale: Meno efficace del primo film, "Doctor Sleep" un po' addormenta, un po' fatica ad ingranare nonostante un buon cast (capitanato da Ewan McGregor e Rebecca Ferguson) e l'aggancio non da poco con "The Shining". Poi, per carità, si lascia guardare, ma ci sono horror decisamente più efficaci.
Premi: /
Parola chiave: Steam.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 25 maggio 2021

Film 2007 - The Girl on the Train

Intro: Altro appuntamento cinematografico con le richiesta di Ferdia, questa volta per l'ultima lezione del semestre.

Film 2007
: "The Girl on the Train" (2016) di Tate Taylor
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la mia opinione rispetto a questa pellicola non è molto cambiata rispetto alla prima volta che l'ho vista, nel senso che è rimasto un po' il senso di delusione rispetto a un titolo apparentemente promettente che, però, non risulta ben riuscito quanto ci si sarebbe potuto aspettare. Ed è un peccato, perché la performance di Emily Blunt è assolutamente azzeccata e gli elementi per un thriller di successo ci sarebbero tutti.
La verità, però, è che questo "The Girl on the Train" sembra più interessato agli elementi sessuali che alla componente psicologica dei personaggi e pare fissarsi alle parti morbose di una storia che avrebbe certamente avuto altro da dire si fosse concentrata di più sulle bugie, il passato e una costruzione meno bidimensionale dei personaggi secondari. Questi ultimi, poi, sono talmente tanti e così poco differenziati tra loro che si fatica a distinguerli propriamente. E, insomma, è un peccato.
Film 1255 - La ragazza del treno
Film 2007 - The Girl on the Train
Cast: Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Haley Bennett, Justin Theroux, Luke Evans, Allison Janney, Édgar Ramírez, Lisa Kudrow, Laura Prepon.
Box Office: $173.2 million
Vale o non vale: Molto cupo e molto triste, troppo focalizzato sulla parte sessuale e troppo poco sulla caratterizzazione dei personaggi, "The Girl on the Train" è un thriller passabile che funziona grazie a una sempre brava Emily Blunt ma fallisce nel generare interesse nello spettatore. Specialmente perché, una volta rivelato il colpo di scena rispetto al passato della protagonista, la storia perde il suo appeal.
Premi: Candidato al BAFTA per la Miglior attrice protagonista (Blunt).
Parola chiave: Tunnel.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 31 gennaio 2021

Film 1794 - Men in Black: International

Intro: Non che sia mai veramente stato un fan di questa saga, ma la nuova coppia di protagonisti e l'intrigante nuova premessa "internazionale" mi ha convinto a dare una chance a questa pellicola.
Film 1794: "Men in Black: International" (2019) di F. Gary Gray
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente l'ho trovato un po' spreco di cast e soldi ($94–110 milioni solo per produrlo) e un po' spreco del mio tempo.
Nonostante "MIB: International" non sia tremendo, mi pare un'occasione mancata specialmente considerato che si trattasse di un titolo destinato a rilanciare un franchise di successo con un piglio più contemporaneo.
La verità è che questo spin-off si è rinnovato solo dal punto di vista degli attori protagonisti (Chris Hemsworth e Tessa Thompson, già visti insieme nei franchise di Thor e Avengers) e degli effetti speciali, perché per il resto è tutto un riciclo di vecchio cliché sia legati al titolo originale che al mondo dello sci-fi generale. Senza contare che la storia in sé non è davvero niente di entusiasmante. Peccato.
Cast: Chris Hemsworth, Tessa Thompson, Rebecca Ferguson, Kumail Nanjiani, Rafe Spall, Laurent Bourgeois, Larry Bourgeois, Kayvan Novak, Emma Thompson, Liam Neeson.
Box Office: $253.9 milioni
Vale o non vale: Non ero fan di questo franchise e non lo sono diventato dopo aver visto questo film. La verità è che per quanto questo titolo non abbia veramente molto da dire, si tratta di un esempio mediocre di cinema maistream americano pompato per le masse che funziona solo nei circoscritti limiti dell'intrattenimento fine a se stesso. Nel senso che poi, una volta esauriti gli effetti speciali, di questo "Men in Black: International" ci si dimentica nel giro di un...

Premi: /
Parola chiave: Neuralized.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 15 luglio 2020

Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout

Intro: Non conoscevo la storia, ma di questo film mi ha colpito più che altro il cast e che alla regia ci fosse nientemeno Ava DuVernay, una che ultimamente non sbaglia un colpo.
Film 1747: "Mission: Impossible - Fallout" (2018) di Christopher McQuarrie
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: un ottimo esempio di come ridare vita a un franchise, "Mission: Impossible - Fallout" - sesto film della serie - riesce nell'intento di mantenere alto l'interesse rispetto ai suoi personaggi e una storia che, pur andando avanti dal 1996, riesce a mantenersi rilevante e accattivante. Puro, perfetto intrattenimento.
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 2382 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2387 - Mission: Impossible - The Final Reckoning
Cast: Tom Cruise, Henry Cavill, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Sean Harris, Angela Bassett, Michelle Monaghan, Alec Baldwin.
Box Office: $791.1 milioni
Vale o non vale: Gli amanti della saga non saranno delusi e, bisogna ammetterlo, anche chi fosse alla semplice ricerca di un buon film d'azione non mancherà di apprezzare il buon lavoro fatto con questo "Mission: Impossible" numero 6.
Premi: Candidato al BAFTA per il Miglior sonoro.
Parola chiave: iPhone.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 4 novembre 2019

Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout

Intro: Critiche entusiaste, enorme successo commerciale, un franchise praticamente rinato: appena atterrato a Sydney me lo sono andato a vedere!
Film 1672: "Mission: Impossible - Fallout" (2018) di Christopher McQuarrie
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente un grandissimo sesto capitolo. Dopo un primo episodio iconico e due capitoli successivi piuttosto dimenticabili (soprattutto il secondo), dal quarto in poi la saga di "Mission: Impossible" ha ritrovato vigore, nonché una propria voce che nel quinto episodio ("Rogue Nation") ha definitivamente riportato Ethan Hunt sulla cresta dell'onda;
intelligente la scelta di far tornare Rebecca Ferguson - nonché tutto il cast del precedente film -, dando così un senso di continuità ad un franchise meno unitario di quanto ci si aspetterebbe. Mi pare che abbandonare la strada dell'"ogni episodio è una nuova avventura" sia una strategia sensata nel momento in cui si intenda costruire un brand più attorno alla storia che solamente al personaggio protagonista. Un po' come è successo ultimamente a 007, che ha trovato in "Casino Royale" il capostipite di un rinato James Bond che, finalmente, si sbottona un po' e - soprattutto - non dimentica e cancella la sua memoria interna man mano che si producono nuovi capitoli sulle sue avventure. In questo senso "Fallout" è un ulteriore passo in avanti per l'agente dell'IMF che qui continua la sua missione impossibile e va a chiudere, in aggiunta, un arco narrativo romantico cominciato con "Mission: Impossible 3"; "Mission: Impossible - Fallout" è un prodotto adrenalinico e di grande intrattenimento visivo a cui si aggiunge una trama che funziona (suspense e colpi di scena), il tutto per un risultato finale che lascia soddisfatti. Tra spie, doppio gioco, pugni e mazzate, inseguimenti e la minaccia di esplosioni nucleari e contaminazioni globali, l'ultima avventura dell'agente Hunt è un tour de force che non manca di stupire - per gli ottimi effetti speciali e la rigorosa devozione al franchise di Cruise - e intrattenere. Cosa potrà mai succedere ancora? Due sequel sono già stati annunciati per il 2021 e 2022...
Ps. Poco ha a che fare con il film per sé e più che altro ce l'ha con la mia visione, ma ho trovato una coincidenza curiosa che, dopo 3 settimane passate in India di cui una tra Kashmir e Ladakh, la prima pellicola che vedo al cinema tornato in Australia sia ambientata proprio in alcuni di quei posti che ho visitato e appena salutato!
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 2382 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2387 - Mission: Impossible - The Final Reckoning
Cast: Tom Cruise, Henry Cavill, Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Sean Harris, Angela Bassett, Michelle Monaghan, Alec Baldwin, Vanessa Kirby, Wes Bentley.
Box Office: $791.1 milioni
Vale o non vale: Azione a gogo, non pochi colpi di scena, un amore a cui mettere la parola fine e l'ennesima, nuova minaccia di distruzione su scala globale per la sesta avventura cinematografica di Ethan Hunt (un Tom Cruise che fatica ad invecchiare) che, ne sono certo, non deluderà né fan né spettatori occasionali. Il film è ben confezionato e la storia funziona su tutti i livelli. Un ottimo sequel.
Premi: Candidato a 1 BAFTA per il Miglior sonoro.
Parola chiave: The Apostles.

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venerdì 9 febbraio 2018

Film 1474 - The Greatest Showman

Ultimo appuntamento al cinema del 2017, ultimo contatto con una sala cinematografica. Per molto, molto tempo.

Film 1474: "The Greatest Showman" (2017) di Michael Gracey
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Visti i presupposti abbastanza similari, mi sarei aspettato una nomination all’Oscar per Hugh Jackman – che invece non è arrivata – nonostante si faccia in quattro come nel precedente “Les Miserbles”. Il nostro, infatti, canta, balla, recita e fa sembrare tutte queste attività una passeggiata, eppure questa volta l’attore australiano non ce l’ha fatta.
Al di là della sua indiscutibile bravura, comunque, “The Greatest Showan” fatica un po’ a trovare un percorso uniforme. Il mix di circo, museo delle cere, freaks, miseria umana e società bene a volte fa fatica ad amalgamarsi e le canzoni con i rispettivi numeri musicali non riescono del tutto a salvare il risultato finale. Che è sufficiente, ma nulla di più. E da un prodotto come questo mi aspettavo molto, molto di meglio.
Le buone intenzioni sono evidenti, il cast è magnifico, scenografie e costumi sfarzosi, ambiziose le parti in musica, eppure manca di quel realismo che ha reso “La La Land” tanto peculiare e popolare (anche se gli autori delle canzoni sono gli stessi) La finzione evidente che accompagna tutto i lprodotto lo rende spesso fiabesco, a tratti fastidiosamente artificiale – come in una delle scene iniziali dove Jackman, Williams e le due figlie si trovano sul tetto -, il tutto a guastare il senso di un film che è, sì, un musical, ma al contempo una biografia (di P. T. Barnum, l’uomo che ha inventato lo show business). Ho apprezzato comunque il tentativo di proporre la cosa con un piglio diverso dai soliti biopic.
In generale la pellicola ha i suoi buoni momenti: Jacksman e Efron “duellano” alla pari e i loro numeri assieme sono davvero godibili; con mia non poca sorpresa ho molto apprezzato il duetto romantico in sospensione rotante fra Efron e Zendaya, scena davvero riuscita; in ogni caso il momento che più mi ha colpito è l’esibizione a teatro di Rebecca Ferguson (anche se non è lei a cantare, ma Loren Allred) che ho trovato particolarmente magnetica ed efficace nel mettere in scena la struggente “Never Enough”. Mi sembra sempre che questa attrice abbia una marcia in più.
Dunque “The Greatest Showman” è un prodotto di sufficiente intrattenimento, ricco di colori e diversità, talvolta carente nel generare sostanza. Anche se è vero che molti musical presentino la stessa problematica, in questo caso le premesse e le pretese lasciavano pensare a qualcosa di più concreto e ricco. In ogni caso, godibile. Ps. Candidato a 3 Golden Globes per Miglior film, attore protagonista (Jackman) e canzone originale (“This is Me”), il film ha vinto in quest’ultima categoria. La stessa in cui risiede la sua unica nomination agli Oscar 2018.
Cast: Hugh Jackman, Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson, Zendaya, Keala Settle.
Box Office: $$295 milioni (ad oggi)
Consigli: Il musical è un genere che scarseggia di questi tempi, quindi se piace è sciocco perdersi la rarità di un’uscita. Questa pellicola ha molti pregi – è colorata, musicalmente orecchiabile, ben recitata e racconta a suo modo una storia vera – pur difettando di una certa sostanza e certamente mancando di realismo. Detto questo, non è assolutamente un titolo di cui pentirsi. Certo devono piacere tanti numeri musicali…!
Parola chiave: Famiglia.

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lunedì 13 novembre 2017

Film 1436 - The Snowman

Ho speso $21.5 per vedere questo film al cinema. Soldi buttati.

Film 1436: "The Snowman" (2017) di Tomas Alfredson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Christian
Pensieri: "The Snowman" ovvero il film senza trama. O almeno potrebbe averla, peccato che la sceneggiatura si dimentichi un po' troppo spesso di spiegare allo spettatore che cosa stia succedendo o perché.
E' evidente che le intenzioni sono buone dato che la produzione è molto curata, le atmosfere suggestive e il cast è da grandi occasioni, peccato che si sprechi la ghiotta occasione in nome di una sorta di sottinteso che, però, è tale solo per gli autori o chi abbia letto il libro di Jo Nesbø da cui la pellicola è tratta, anche se non credo che la storia abbia un senso nemmeno per loro considerato che, da quello che ho potuto capire via Wikipedia, la trama del libro è completamente diversa.
La cosa davvero fastidiosa è che di tutti gli indizi fatti emergere, di tutte le piste seguite, di tutti gli elementi in ballo, niente finisce per combaciare e, anzi, la sensazione finale è che tutto il mix di personaggi e avvenimenti presentato sia solo la lunga scusa da sopportare per arrivare a un finale non solo banale, ma anche facilmente intuibile (io non sono una volpe, ma verso metà film c'ero già arrivato per semplice esclusione). Quindi sono tantissime le domande che non trovano risposta, delle quali le più eclatanti a mio avviso sono:
1) perché l'assassino ce l'ha con e prende di mira la famiglia del protagonista Harry Hole (Michael Fassbender)?;
2) a parte fotografare disgraziate nude, qual è nella vicenda il ruolo preciso di Arve Stop (J.K. Simmons)?;
3) che senso ha scomodare addirittura una sorella gemella di una delle vittime (Chloë Sevigny) se poi le si dà a malapena una battuta?;
4) perché mai uno che fa disinfestazioni dovrebbe avere libero accesso all'appartamento di un cliente senza che questo ne sia a conoscenza?;
5) perché siamo ad Oslo e girano tutti senza sciarpa e guanti in pieno inverno quando io, semplicemente ad ottobre, quando ero lì indossavo pure due paia di pantaloni e usava sempre il cappuccio della giacca per rimanere più caldo?;
6) perché non spiegare che Rafto (Val Kilmer), ex investigatore, era colui che aveva indagato sul serial killer del pupazzo di neve tanti anni prima e che quello di adesso è un mitomane?;
7) perché il nuovo marchingegno elettronico in dotazione alla polizia per accumulare le prove durante le indagini non fa nemmeno un back-up dei vecchi dati salvati? Dopo che Katrine Bratt (Rebecca Ferguson) fa praticamente 780 video di ogni cosa, all'assassino basta fare click su 'cancella dati' per svuotare completamente la memoria... Ma allora qual è l'utilità di quell'affare?;
8) all'inizio del racconto la madre del ragazzino, dopo essere stata scoperta a fare sesso con un vecchio poliziotto che l'ha pure appena menata, si suicida non prima di avergli promesso di rivelare a sua moglie che è il padre del giovane. Subito ero stato portato a pensare che la donna venisse regolarmente stuprata e che, dopo l'orrenda scoperta da parte del figlio, avesse trovato il coraggio di confrontare il suo aguzzino e finalmente respingerlo. Quando però il poliziotto se ne va la donna lo insegue disperata, tanto che poi finirà per suicidarsi nel lago. Ma qual è il senso di farci vedere questa introduzione dalle tinte bipolari?;
9) e perché la prescrizione delle pillole è l'elemento chiave della storia? Perché!?!?
Ora la smetto con la lista dei quesiti che poi rischio di sembrare La Repubblica e le sue 10 domande a berlusconi...
Dunque, per riassumere, "The Snowman" parte con in suo possesso tutti gli elementi per risultare un buon successo, dal bestseller internazionale al cast di grido, buttando tutto alle ortiche in nome di quella che potremmo definire una sorta di pigrizia, quasi che fosse banale spiegare al pubblico il senso della propria trama e del proprio prodotto. Perché ok, Harry Hole è strano e apatico, alcolizzato e bisognoso di superare i propri traumi, ma questo non significa che il prodotto che lo vede protagonista possa condividerne sembianze e atteggiamenti sciatti e autodistruttivi. Così facendo si ottiene solo un film banale e superficiale, un thriller caotico in cui l'unico elemento capace di aiutarti a mettere in ordine tutti gli elementi è soltanto Wikipedia.
Cast: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg, Jonas Karlsson, Val Kilmer, J. K. Simmons, Chloë Sevigny, Toby Jones, James D'Arcy, David Dencik, Genevieve O'Reilly.
Box Office: $34.5 milioni (ad oggi)
Consigli: Brutto e fatto male, ridicolo in alcuni passaggi e in generale con una serie di giganteschi buchi nella trama, questo thriller si rivela fin da subito privo di qualsivoglia appeal che vada oltre gli attori, l'ambientazione inusuale o il libro da cui cui è tratta la storia. Per cui, onestamente, lasciate perdere.
Parola chiave: Trauma infantile.

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venerdì 6 ottobre 2017

Film 1417 - Life

Ripartito da Dubai all volta di Adelaide, ho deciso di sfruttare il più possibile il mio tempo in volo (12 ore) regalandomi tanti nuovi film e tutti recentemente usciti e tutti che mi ero perso al cinema. Ecco il primo.

Film 1417: "Life" (2017) di Daniel Espinosa
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Anche se di fatto a questo film non manca nessun elemento utile al fine di una positiva riuscita, il risultato finale è comunque meno soddisfacente di quanto ci si aspetterebbe. L'ottimo cast non è ben sfruttato da una storia che, innanzitutto, non propone niente di innovativo e poi manca nel consegnare allo spettatore quantomeno qualcosa di piacevolmente intrattenitivo. Di fatto "Life" rasenta il minimo sindacale, propone la solita solfa dell'alieno assetato di sangue che finirà per sterminare un equipaggio che non aveva alcuna possibilità dal momento in cui l'organismo extraterreste fa il suo ingresso in scena.
Non possono salvare la situazione certamente la bella fotografia e gli effetti speciali efficaci, perché quando non c'è niente di nuovo da raccontare, l'aspetto tecnico può tentare di abbellire, ma da solo non può fare tutto il lavoro. Non che si sia di fronte ad una brutta pellicola, semplicemente un prodotto un po' troppo insipido rispetto alle premesse/promesse di trailer e poster, per non parlare del marketing. Sembrava un'avventura al cardiopalma, il racconto di una situazione che precipita vertiginosamente nel momento in cui si fronteggia l'ostile ospite di Marte e, invece, ci si ritrova di fronte ad un prodotto lento e molto parlato, a tratti soporifero - ma di sicuro io ero particolarmente stanco -, con un epilogo che cerca la sorpresa finale e, invece, non fa che confermare ciò che ci si era già prefigurati sarebbe accaduto. Peccato.
Cast: Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada, Ariyon Bakare, Olga Dihovichnaya.
Box Office: $100.5 milioni
Consigli: Non tremendo, ma nemmeno riuscito. Mi aspettavo molto di più da questa pellicola che, di fatto, si è dimostrata priva di idee originali e incapace di valorizzare quelle già viste che sceglie di sviluppare. Tecnicamente curato, con un cast pazzesco e una regia che riesce a valorizzare la particolare location spaziale, il risultato finale però non convince. Si guarda, soprattutto se si è fan del genere sci-fi, ma di certo non rimane impresso.
Parola chiave: Guscio di salvataggio.

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sabato 10 dicembre 2016

Film 1255 - La ragazza del treno

Serata al cinema a 2€ parte #2: un treno da non perdere.

Film 1255: "La ragazza del treno" (2016) di Tate Taylor
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Più che un film, uno spot sull'alcolismo. Questa la prima impressione che ho avuto della trasposizione cinematografica del famoso best-seller scritto da Paula Hawkins del quale, naturalmente, non conoscevo neanche una pagina.
La seconda, invece, è che si sia cercato di cavalcare simultaneamente un paio d'onde di successo, tentando la strada del thriller disturbato alla "Gone Girl" mixato alle atmosfere sexy ed irriverenti tipiche di "Cinquanta sfumature di grigio", per un risultato finale che mi è parso un po' privo di personalità.
Tutto il buono di questa operazione va all'ottima scelta di cast per quanto riguarda la protagonista Rachel, una Emily Blunt in grandissima forma che dà ulteriormente prova delle sue capacità. Emotivamente altalenante, fragile, incapace di distinguere la realtà dall'immaginazione, il suo personaggio è al centro di una storia che nel finale si rivela scontatissima, ma funziona solamente grazie alla compatta performance dell'attrice, spessissimo in primo piano a sottolinearne i disturbi emotivi (oltre che le capacità attoriali) e conferendo a "La ragazza del treno" quell'unità che, a causa di flashback e ricordi fittizi, a volte si stenta a rintracciare.
Se devo essere sincero, visto tutto il clamore suscitato da questa produzione, dalla trama mi aspettavo davvero qualcosa di più. Megan (Haley Bennett) è un'insoddisfatta troietta che gioca a sconvolgere il vicinato per bene, ma non ha davvero nulla da dire che non passi dall'esibizione del proprio corpo. Il fin troppo comprensivo ex marito (Justin Theroux) è un personaggio per nulla interessante, ancorato ad una serie di cliché che, alla fine, si andranno a concretizzare nonostante fino all'ultimo si speri che la storia non vada a parare lì. E sì, bisogna dirlo, nemmeno Rachel è così incisiva: non fa niente, non si ricorda niente, non reagisce a niente. Girovaga in treno bevendo vodka dalla mattina alla sera e guarda fuori e, sul più bello, rimane ancorata ad un'immagine passiva che non mi è piaciuta, lei come Anna (Rebecca Ferguson), un altro personaggio umanamente brutto.
Ripeto, non so esattamente cosa del libro possa aver tanto sconvolto e attratto il mondo, dal film sicuramente non si può dire che si tratti di un'innovazione narrativa senza precedenti. Un thriller uguale a tanti altri che si distingue soprattutto per le molte permanenze in treno e la presenza della brava Blunt, finalmente vera e assoluta protagonista di un film di grande successo commerciale (ma non di critica). Per il resto "The Girl on the Train" non mi ha lasciato particolarmente convinto.
Film 1255 - La ragazza del treno
Film 2007 - The Girl on the Train
Cast: Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Haley Bennett, Justin Theroux, Luke Evans, Allison Janney, Édgar Ramírez, Lisa Kudrow, Laura Prepon.
Box Office: $170.5 milioni
Consigli: Primo tempo particolarmente lento, tantissimi flashback, tantissimo alcol, molto sesso e dialoghi particolarmente espliciti (ma non seducenti, semmai a volte forzati), tanti primi piani che inquadrano una Blunt spesso insicura, fragile e incapace di raccapezzarsi. La performance dell'attrice è davvero riuscita ed è principalmente grazie a lei che il tutto funziona, ma il resto, il contorno, non colpisce. C'è un omicidio, una babysitter dai facili costumi e un voyeurismo che è troppo costruito e finisce per essere innaturale. Insomma, Emily Blunt vale il prezzo del biglietto, ma la corsa de "La ragazza del treno" non è del tutto soddisfacente.
Parola chiave: Gravidanza.

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martedì 22 novembre 2016

Film 1244 - Florence Foster Jenkins

Sono due le cose che mi fanno incavolare riguardo all'arrivo in Italia di questo film. La prima è che è stato messo in programmazione con oltre 6 mesi di ritardo rispetto all'esordio inglese di maggio (in America è arrivato in agosto e da noi? Il 22 dicembre!); la seconda è che il nostro trailer sembra voler nascondere proprio quell'aspetto della storia che incuriosisce: il canto stonato.

Film 1244: "Florence Foster Jenkins" (2016) di Stephen Frears
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Florence Foster Jenkins è una donna forte ma malata il cui sogno è quello di diventare una cantante lirica apprezzata e di successo. Un sogno che persegue con fatica e metodo - anche aiutata dalle cospicue finanze - senza però ottenere alcun risultato. Florence è stonata e inconsapevole della sua mancanza di talento. Come è possibile? Semplicemente nessuno le ha mai detto la verità.
Come dicevo, la donna è malata e ha un mucchio di soldi, il che pare essere una combinazione letale che annienta l'onestà e la baratta con le necessità dei singoli: c'è chi ha bisogno di soldi e chi, come il marito di Florence, non vuole né scontentare né far aggravare la moglie. Questo mix letale di silenzi e sguardi attoniti, risatine e incoscienza porterà la donna a realizzare il suo sogno tra la sorpresa e lo sgomento di tutti, non riuscendo, però, ad evitare il classico rovescio della medaglia. E qui non vado oltre.
Stephen Frears continua a raccontare storie incentrate su personaggi femminili che hanno una storia particolare da svelare e aggiunge Florence alla sua "collezione" (dopo "Le relazioni pericolose", "Lady Henderson presenta", "The Queen - La regina", "Chéri", "Philomena"). Il risultato è buono, molto patinato, certamente migliorato dalla presenza dell'inimitabile Streep, sempre perfetta e capace di prodursi in performance credibili e spesso indimenticabili. Anche in questo caso molto del merito è suo, più che altro perché paradossalmente qui il difficile sta nel rovinare tutto, nel canto tremendo, nella caratterizzazione sopra le righe, eppure in certo verso compassata. A darle una mano, va detto, ci sono gli ottimi Hugh Grant e Simon Helberg, capaci e in parte e, soprattutto, all'altezza della loro protagonista. L'inusuale trio funziona.
In generale, "Florence Foster Jenkins" mi ha lasciato soddisfatto. Ho letto qualche critica rispetto alla troppa "perfezione" della Streep, ma mi pare un'accusa un po' sterile soprattutto perché si è scelti per un ruolo in quanto capaci di interpretarlo, dunque perché si è bravi a farlo: essere perfetti per e nella parte mi sembra il minimo sindacale. Dunque lascerei stare questo tipo di discorsi e mi concentrerei di più su una storia vera che rivive nei toni gentili di una sceneggiatura forse a volte troppo accomodante, ma che riesce comunque a catturare l'attenzione del pubblico. Credo che lo scopo fosse tifare per Florence e capirne le motivazioni, spiegarne le ingenuità e far luce su un personaggio storico dalla vita certamente singolare e, riguardo tutto questo, la pellicola riesce nel suo intento. Si tratta di fiction, naturalmente, per cui è la finzione che ci si deve aspettare: per un approfondimento dall'approccio documentaristico meglio approdare su altri lidi. Qui è sempre la storia di una donna che insegue il suo sogno a farla da padrone e, va ammesso, spesso anche la curiosità di capire quanto male potesse davvero cantare, un aspetto che i titoli di coda non dimenticheranno di svelare.
Film 1103 - Marguerite
Cast: Meryl Streep, Hugh Grant, Simon Helberg, Rebecca Ferguson, Nina Arianda, Christian McKay.
Box Office: $44.4 milioni
Consigli: Florence Foster Jenkins è una donna bizzarra, spesso dolce a modo suo, autoritaria, concentrata sul suo sogno, capace di molte gentilezze e totalmente devota alla musica. E', dunque, un personaggio complesso la cui storia è raccontata con garbo e gentilezza, pur non risparmiando i momenti più ridicoli o imbarazzanti di una carriera che, inutile nasconderlo, si è fondata sulla mancanza di talento. Un personaggio mitico, già cult prima che questa e la pellicola francese "Marguerite" ne celebrassero le stonate gesta, una donna la cui storia rimane certamente affascinante e la cui ingenuità non finisce di lasciare perplessi. E' proprio su queste due ultime caratteristiche che il film fa leva, giocando sulla curiosità del pubblico che, ovviamente, rimane quantomeno perplesso dall'abbinamento cantante lirica stonata-concerto dal vivo. Se anche voi non riuscite a capire come la Jenkins, quella vera, sia riuscita nell'impresa di farsi ascoltare da migliaia di persone accorse per vederla, questa è una pellicola imperdibile. A dire il vero lo è ancora di più per il semplice fatto che Meryl Streep vi sia presente, ma quelli, si sa, sono gusti personali.
Parola chiave: Carnegie Hall.

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martedì 6 settembre 2016

Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation

Poe non lo aveva visto e voleva recuperarlo. Chi sono io per non accontentarlo?

Film 1206: "Mission: Impossible - Rogue Nation" (2015) di Christopher McQuarrie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Questa seconda visione casalinga ha rafforzato il ricordo positivo di questo quinto "Mission: Impossible", capitanato dal sempre scatenatissimo Tom Cruise e ben calibrato da una squadra di comprimari coi fiocchi, tra cui spicca il non convenzionale fascino di Rebecca Ferguson, già assoldata per il sesto, imminente capitolo.
La formula adrenalinica è sempre la sesta, anche se all'interno della storia sono stati inseriti numerosi elementi di "disturbo", per un collaterale d'azione che non manca di stupire lo spettatore, oltre che caricarlo di non pochi stimoli disorientanti. E' con questo secondo approccio al film, infatti, che ho meglio assemblato l'idea generale del prodotto "Mission: Impossible - Rogue Nation", compatto e ben architettato, tenuto insieme parzialmente da un gruppo di personaggi ricorrenti e, al contempo, una trama che, meglio concepita nel tempo, adesso non si slega dal passato e, anzi, non disdegna l'episodicità tipica del franchise cinematografico e della serie televisiva.
In definitiva un ottimo prodotto commerciale, perfetto nelle scene d'azione, evocativo quanto basta - il tema musicale non manca mai - e in grado di intrattenere alla perfezione. Il rilancio della saga è perfettamente riusciuto.
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 2382 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2387 - Mission: Impossible - The Final Reckoning
Cast: Tom Cruise, Simon Pegg, Jeremy Renner, Rebecca Ferguson, Ving Rhames, Sean Harris, Alec Baldwin, Tom Hollander, Simon McBurney.
Box Office: $682.3 milioni
Consigli: Perfattemente fruibile sia che si conosca già la cronologia della saga, sia che vi si approcci per la prima volta, "Rogue Nation" è un prodotto d'azione dei nostri tempi perfettamente inserito nel contesto attuale. Divertente, velocissimo e molto adrenalinico, con una gamma di esplosioni, sparatorie e colpi di stato che nella vita vera porterebbero necessariamente ad un terzo conflitto mondiale, questo film è perfetto veicolo di emozioni forti nonché il candidato ideale per una serata che sappia anche di avventura. Uno dei migliori episodi su Ethan Hunt di tutta la saga (ma il primo è insuperabile).
Parola chiave: Il Sindacato.

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venerdì 9 ottobre 2015

Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation

Nella mia lista dei film da vedere, uno degli action più attesi di quest'anno!

Film 1012: "Mission: Impossible - Rogue Nation" (2015) di Christopher McQuarrie
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: padre
Pensieri: Molta, moltissima azione, talmente tanta che ne sono rimasto un po' sopraffatto.
L'energia esplosiva che sprigiona questo film è innegabile e comincia fin dai primi minuti di pellicola, con un Ethan Hunt/Tom Cruise deciso a prendere un volo a tutti i costi, tanto da aggrapparsi a mani nude al portellone esterno dell'aereo... Seguono scazzottate, sparatorie, esplosioni, inseguimenti in macchina e in modo, lezioni di apnea olimpionica e Dio solo sa cos'altro sto dimenticando. Diciamo che c'è veramente molta carne al fuoco.
La cosa di per sé non è un male e, anzi, non può che galvanizzare lo spettatore amante della saga o di questo genere molto macho e dinamico (per non dire chiassoso). Personalmente ho apprezzato e mi sono goduto con piacere questa nuova avventura, anche se mi rendo conto che il costante correre sul filo del rasoio alla lunga possa stancare chi, invece, in questo quinto "Mission: Impossible" veda semplicemente l'ennesimo blockbuster tutto azione.
In generale "Rogue Nation" è un capitolo 5 molto forte che non fa rimpiangere il passato (soprattutto il secondo brutto film), pur discostandosi enormemente dalla prima apparizione cinematografica di Hunt che, in confronto, era una passeggiata al parco coi bambini. Qui si parla di sgominare il Sindacato - una sorta di anti IMF -, riqualificare Hunt e la sua reputazione e fare in modo che l'Impossible Mission Force venga ristabilita dopo essere stata eliminata e riassorbita nella CIA. Hunt fa tutto quello che deve essere fatto per catturare il cattivone di questa nuova avventura e Cruise fa ancora più di quanto fa di solito per rendere non solo credibile il suo personaggio, ma anche di grande intrattenimento tutta la storia. Come al solito non si risparmia una scena che sia una, il che aiuta a dare credibilità a tutta l'operazione. Se devo essere sincero ho trovato i combattimenti, soprattutto quelli in coppia con l'intrigante Rebecca Ferguson, un pelo troppo costruiti, millimetricamente precisi e coordinati neanche fosse un balletto. Io non so immaginare come possa essere combattere con tanta violenza dopo anni di training, semplicemente mi aspetterei un po' più di imprecisione in un momento in cui, tra la vita e la morte, qualcuno anche addestrassimo si trovi a dover avere a che fare con chi ha le sue stesse capacità distruttive. Probabilmente anche in questi casi l'occhio vuole la sua parte, per cui anche i combattimenti necessitano di quell'aggiustatina "glam" che rende tutto pulito e ben confezionato. A ben vedere tutta l'operazione lo è, per quanto le classiche botte da orbi non manchino: finisce tutto come deve finire, Hunt sopravvive ad ogni possibile attacco mortale (questa volta resuscita dopo un annegamento) e per quanto tutto possa andare storto, il messaggio che passa è che essere spia è maledettamente cool e sexy. Ma ci sta, è anche il suo bello.
Dunque "Mission: Impossible - Rogue Nation" riporta la saga a un ottimo livello di intrattenimento, ribadendo la potenza del franchise e l'innegabile ritorno di Cruise ai fasti di un tempo. Archiviati i salti sul divano che gli avevano incrinato la carriera, l'attore è riuscito nella non facile impresa di imporsi per la seconda volta quale attore di serie A, non solo rinfrescando un personaggio interpretato per la prima volta 19 anni fa, ma anche convincendo il pubblico che ha ancora qualcosa da dire. Ora, la vera conferma arriverà quando non sarà un sequel a decretarne lo status di 'redivivo' (i suoi prossimi film in programma sono "Top Gun 2", "Mission: Impossible 6", "Jack Reacher 2"...), ma personalmente sono fiducioso.
Tornando a noi, per quanto riguarda "Mission: Impossible 5" possiamo dire che la missione è certamente compiuta.

Film 1005 - Mission: Impossible
Film 2382 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2387 - Mission: Impossible - The Final Reckoning Cast: Tom Cruise, Jeremy Renner, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Ving Rhames, Sean Harris, Alec Baldwin, Tom Hollander.
Box Office: $679.2 milioni
Consigli: Buon film d'azione, ottimo sequel, blockbuster estivo di successo, "Rogue Nation" è un titolo d'intrattenimento valido sia per chi ama la saga su Hunt sia per chi è alla ricerca di puro disimpegno tutto azione ed esplosioni. I colpi di scena ci sono al pari degli intrighi, delle imprese mirabolanti e di tutti quei complotti che servono a rendere un film sulle spie un bel thriller. Dopo tentativi meno riusciti che avevano fatto mal pensare, qui siamo nuovamente in carreggiata e il risultato finale è un film d'azione contemporaneo dinamico e ben confezionato che si fa vedere molto volentieri e riporta Ethan Hunt tra gli agenti segreti più amati del cinema.
Parola chiave: Penna USB.

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