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venerdì 13 dicembre 2024

Film 2328 - Ghostbusters: Frozen Empire

Intro: Secondo film visto in aereo. Ne avevo iniziato un altro, "The American Society of Magical Negroes", ma era talmente noioso che ho smesso di guardarlo dopo una mezzoretta...

Film 2328: "Ghostbusters: Frozen Empire" (2024) di Gil Kenan
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non è che fossi particolarmente fan del precedente "Ghostbusters: Afterlife", ma almeno quella storia si concentrava effettivamente su un gruppo di protagonisti. Qui, invece, quei protagonisti sono praticamente relegati alle retrovie - a parte Paul Rudd ovviamente - e per il resto è tutta un'operazione commerciale per riportare in primo piano i Ghostbusters originali ai cui si aggiunge ufficialmente Annie Pott a questo punto dopo anni di segretariato e cameo nelle pellicole precedenti.
Sarò onesto: ho guardato questo film perché il catalogo cinematografico di Aer Lingus era piuttosto deludente e, dovendo scegliere (e volendo optare per qualcosa che non avessi già visto), ho scelto "Ghostbusters: Frozen Empire" alla ricerca di qualcosa di spensierato e divertente.
La verità è che questo sequel non è un gran intrattenimento, gli effetti speciali sono così così, la storia presenta davvero troppi personaggi - di cui molti non ci interessa, ammettiamolo - e il risultato finale prova con tutte le sue forze a spingere il ritorno dei Ghostbuster originali: Bill Murray, Dan Aykroyd e Ernie Hudson sono tutti presenti e parte integrante del racconto, non più semplicemente relegati a rouli di guest star. La verità è che, avessi voluto rivederli negli iconici panni di acchiappafantasmi ancora una volta, avrei semplicemente recuperato i due iconici titoli originali, che sono infinitamente meglio. Inoltre ho trovato davvero stupido sprecare il talento di Carrie Coon per il ruolo che ricopre qui, a malapena presente nella trama.
Insomm,a per quanto non posso dire che sia il prodotto più brutto che ho visto quest'anno, sicuramente il risultato finale non è entusiasmante.
Film 2 - Ghostbusters - Acchiappafantasmi
Film 9 - Ghostbusters II
Film 1200 - Ghostbusters
Film 2088 - Ghostbusters: Afterlife
Film 2326 - Ghostbusters: Frozen Empire
Cast: Paul Rudd, Carrie Coon, Finn Wolfhard, Mckenna Grace, Kumail Nanjiani, Patton Oswalt, Celeste O'Connor, James Acaster, Logan Kim, Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Annie Potts, William Atherton.
Box Office: $201.9 milioni
Vale o non vale: I due "Ghostbusters" originali sono imbattibili e non capisco perché si ostinino a volerne fare un reboot, anche perché a livello di incassi nessuna delle nuove pellicole ha mai sbancato il botteghino ("Ghostbusters" del 2016: $229 milioni; "Ghostbusters: Afterlife": $204.3 milioni). Questo ennesimo sequel non aggiunge davvero niente alla storia, per quanto immagino che per i fan della serie un titolo in più siamo pur sempre meglio di niente.
Premi: /
Parola chiave: Orb.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 dicembre 2024

Film 2327 - Migration

Intro: In 3 giorni sono cambiate un sacco di cose e la serenità che ha caratterizzato questo 2024 è svanita. Mi convinco che aggrapparmi alla normalità sia la cosa più normale da fare, per cui eccoci qui con la prima recensione americana. Tre settimane fa sono stato in vacanza a Boston e questo è il primo film che ho visto in aereo.

Film 2327: "Migration" (2023) di Benjamin Renner, Guylo Homsy
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo volevo andare a vedere al cinema, ma tra una cosa e l'altra non ero riuscito e, in tutta onestà, mi ero scordato dell'esistenza di questo film. Per cui, quando l'ho trovato nell'elenco dei titoli disponibili, ho pensato che "Migration" fosse la pellicola giusta a cominciare la mia vacanza americana. E, in effetti, avevo ragione.
Chiaramente mirato a un pubblico giovanissimo, questo film è il classico titolo per tutta la famiglia senza pretese, ma che riesce comunque ad accontentare tutti, strappando anche qualche sorriso. È un prodotto carino, niente di più, eppure nella sua semplicità funziona bene.
Il cast di attori è buono, ho apprezzato particolarmente Carol Kane - che conosco principalmente per "Unbreakable Kimmy Schmidt" - che è sempre un piacere vedere o, in questo caso, ascoltare.
Risultato finale scontato, ma tutto sommato un prodotto piacevole e senza troppe pretese.
Cast: Kumail Nanjiani, Elizabeth Banks, Keegan-Michael Key, Caspar Jennings, Tresi Gazal, Awkwafina, Carol Kane, Danny DeVito.
Box Office: $299.9 milioni
Vale o non vale: Per una serata tranquilla o un momento in compagnia o famiglia, sicuramente "Migration" è un'ottima scelta. Divertente, veloce (solo 83 minuti) e in generale piacevole. Non imperdibile, ma non ci si pende di averlo guardato.
Premi: /
Parola chiave: Jamaica.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 20 dicembre 2021

Film 2069 - Eternals

Intro: Curioso di vedere questo film, alla fine mi convinco ad andare al cinema per recuperarlo.

Film 2069: "Eternals" (2021) di Chloé Zhao
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ci hanno provato tantissimo a spacciare questa pellicola per qualcosa che non è, ovvero un piccolo gioiellino di qualità. La realtà è che "Eternals" è probabilmente uno tra i peggiori esordi Marvel da tempo.
Prima di tutto il fatto che si volesse a tutti i costi produrre qualcosa di al contempo artistico e intrattenimento a mio avviso ha rovinato il progetto. Non c'era sicuramente bisogno di una regia premio Oscar per catturare l'inizio dell'avventura di questo nuovo gruppo di supereroi (ci hanno già provato col primo "Thor" e anche allora era andata così così, più che altro perché pure all'epoca si provò a legare la storia della divinità nordica a qualcosa di non necessario come un dramma shakespeariano) e, sicuramente, il pubblico non stava cercando niente di qualitativamente troppo elevato nel momento in cui ha deciso di recarsi al cinema. La verità è che questa smania di elevare prodotti di massa a qualcosa "di più" mortifica in origine l'esperienza principale che ha reso i prodotti Marvel - e quelli dei tanti altri supereroi - così popolari, ovvero la ricerca di svago. Anche perché non sarà un premio Oscar a decretare il successo commerciale di un film come "Eternals" (non che abbia alcuna possibilità di aggiudicarsene uno che non sia per una categoria tecnica).
In aggiunta a questi elementi già elencati, la pellicola della Zhao ha un grandissimo problema alla radice: ci sono troppi personaggi mai presentati prima e di cui, onestamente, ci frega ben poco. Nonostante le oltre 2 ore e mezza di durata - francamente sprecate per infiniti momenti di stallo ed attesa - sono pochissimi gli aspetti narrativi votati alla crescita dei personaggi sia perché seguirli tutti è impossibile, sia perché gli sbalzi temporali da un'epoca all'altra confondono lo spettatore che è chiamato non solo a decodificare quello che sta succedendo nel presente, ma anche nei millenni passati, oltre che tentare di ricordarsi quale Eternal faccia cosa e come sia connesso alla trama principale. E nonostante tutta questa carne al fuoco, ho rischiato di addormentarmi almeno in un paio di occasioni durante la visione.
Da ultimo, aggiungo che il contesto pandemico non ha certamente aiutato. Dalla riapertura più o meno generale di cinema e teatri, la Marvel ci ha letteralmente bombardato di suoi prodotti: "Black Widow" a luglio, "Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings" a settembre, "Eternals" a novembre e "Spider-Man: No Way Home" a dicembre con, in mezzo, "WandaVision" a gennaio, "The Falcon and the Winter Soldier" a marzo, "Loki" a giugno, "What If...?" ad agosto e, infine, "Hawkeye" partito a novembre e vicino alla messa in onda dell'ultimo episodio tra 2 giorni. Insomma, dire che siamo stati bombardati è dire poco.
In tutto questo marasma di contenuti è chiaro che quello più debole finisce inevitabilmente per venire penalizzato, soprattutto quando non ha trovato il tempo di venire sufficientemente interiorizzato dai fans. Perché voglio dire, non so voi, ma io sicuramente non sentivo l'esigenza o l'urgenza di una storia sugli "Eternals", specialmente considerato quanta carne al fuoco già ci fosse nell'universo MCU e che il predecessore "Black Widow" non fosse stato proprio granché.
Ecco, preso in considerazione tutto questo calderone di coincidenze e conseguenze, bisogna proprio ammettere che "Eternals" sia stato una delusione nonostante un cast stellare e potenzialità innegabili. La verità è che il tutto profuma di progetto spilla soldi privo di troppa ispirazione mascherato da progetto pseudo-artistico che in realtà è solo un generico film di supereroi a malapena spassoso.
Cast: Gemma Chan, Richard Madden, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee, Harish Patel, Kit Harington, Salma Hayek, Angelina Jolie, Bill Skarsgård, Harry Styles.
Box Office: $399.7 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Il cast pazzesco e la regia della premio Oscar Chloé Zhao non salvano un prodotto mediocre, molto lento e sovrappopolato di personaggi e linee temporali, il tutto per un pasticcio a tratti noioso che non aggiunge niente all'universo Marvel se non in termini di profitto (che poi nemmeno tanto, visto che il film è costato 200 milioni di dollari solo per produrlo...). Solo per i fan.
Premi: /
Parola chiave: Uni-Mind.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 31 gennaio 2021

Film 1794 - Men in Black: International

Intro: Non che sia mai veramente stato un fan di questa saga, ma la nuova coppia di protagonisti e l'intrigante nuova premessa "internazionale" mi ha convinto a dare una chance a questa pellicola.
Film 1794: "Men in Black: International" (2019) di F. Gary Gray
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente l'ho trovato un po' spreco di cast e soldi ($94–110 milioni solo per produrlo) e un po' spreco del mio tempo.
Nonostante "MIB: International" non sia tremendo, mi pare un'occasione mancata specialmente considerato che si trattasse di un titolo destinato a rilanciare un franchise di successo con un piglio più contemporaneo.
La verità è che questo spin-off si è rinnovato solo dal punto di vista degli attori protagonisti (Chris Hemsworth e Tessa Thompson, già visti insieme nei franchise di Thor e Avengers) e degli effetti speciali, perché per il resto è tutto un riciclo di vecchio cliché sia legati al titolo originale che al mondo dello sci-fi generale. Senza contare che la storia in sé non è davvero niente di entusiasmante. Peccato.
Cast: Chris Hemsworth, Tessa Thompson, Rebecca Ferguson, Kumail Nanjiani, Rafe Spall, Laurent Bourgeois, Larry Bourgeois, Kayvan Novak, Emma Thompson, Liam Neeson.
Box Office: $253.9 milioni
Vale o non vale: Non ero fan di questo franchise e non lo sono diventato dopo aver visto questo film. La verità è che per quanto questo titolo non abbia veramente molto da dire, si tratta di un esempio mediocre di cinema maistream americano pompato per le masse che funziona solo nei circoscritti limiti dell'intrattenimento fine a se stesso. Nel senso che poi, una volta esauriti gli effetti speciali, di questo "Men in Black: International" ci si dimentica nel giro di un...

Premi: /
Parola chiave: Neuralized.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 25 gennaio 2021

Film 1787 - The Big Sick

Intro: Ho scoperto dell'esistenza di questo film solo grazie alla nomination all'Oscar e così, incuriosito di vedere come fosse, ho deciso di dargli una chance.
Film 1787: "The Big Sick" (2017) di Michael Showalter
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non ho tantissimo da dire su questo film... E' carino, ma non mi ha sconvolto l'esistenza e, anzi, è molto meno commedia di quanto non tentino di farlo passare, ovvero c'è davvero tantissima malattia e ospedale.
La premessa è intrigante principalmente perché è tratto dalla storia (d'amore) vera di Kumail Nanjiani (qui anche protagonista) e della moglie per un po' in coma Emily V. Gordon (nel film interpretata da Zoe Kazan). Il fatto che nella vita vera siano sposati e abbiano scritto la storia insieme toglie un po' dell'incertezza romantica - se mai ce ne fosse stata - alla visione di questo "The Big Sick".
Cast: Kumail Nanjiani, Zoe Kazan, Holly Hunter, Ray Romano, Anupam Kher, Zenobia Shroff, Adeel Akhtar, Bo Burnham, Aidy Bryant, Linda Emond.
Box Office: $56.4 milioni
Vale o non vale: Si lascia vedere e sicuramente la storia è più originale di tante altre, anche se non è che si possa proprio definirla una commedia da sfracassarsi dalle risate. Vi ho avvisato.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale.
Parola chiave: Fotografie.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 25 novembre 2019

Film 1681 - Mike and Dave Need Wedding Dates

Intro: Una commedia scema con un cast interessante... Mi sono lasciato convincere.
Film 1681: "Mike and Dave Need Wedding Dates" (2016) di Jake Szymanski
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: questo film è oggettivamente orrendo. Brutto, stupido, volgare e per niente divertente. Non basta dire due parolacce per sembrare irriverenti.
Cast: Zac Efron, Anna Kendrick, Adam DeVine, Aubrey Plaza, Stephen Root, Sugar Lyn Beard, Sam Richardson, Kumail Nanjiani, Jake Johnson, Wendy Williams.
Box Office: $77.1 milioni
Vale o non vale: Terribile e perdibile.
Premi: /
Parola chiave: Ecstasy.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 maggio 2019

Film 1592 - Sex Tape

Intro: Avevo voglia di farmi due risate e ricordavo che questa pellicola mi aveva particolarmente convinto a suo tempo. E poi sono sempre stato un fan di Renée Zellweger.
Film 1592: "Sex Tape" (2014) di Jake Kasdan
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: stupidino e sciocchino, "Sex Tape" mette in ridicolo uno dei trend degli ultimi anni e, nonostante non riesca ad elevarsi oltre i limiti del suo soggetto, non risulta comunque così terribile come la pioggia di critiche potrebbe far pensare. E, forse ancora peggio, è più innocuo di quanto il titolo non suggerirebbe.
Film 798 - Sex Tape - Finiti in rete
Film 1592 - Sex Tape
Cast: Cameron Diaz, Jason Segel, Rob Corddry, Ellie Kemper, Rob Lowe, Randall Park, Jack Black, Kumail Nanjiani.
Box Office: $126.1 milioni
Vale o non vale: Si poteva fare di più, ma non è inguardabile. Basta sapere a cosa si sta andando incontro (ovvero una commedia sbroccata dai toni superficiali e volgari, ma con qualche guizzo simpatico).
Premi: Candidato a 3 Razzie per la Peggior sceneggiatura, attrice protagonista e coppia sullo schermo, ha vinto nella seconda categoria (Diaz).
Parola chiave: App.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 12 dicembre 2016

Film 1257 - The Late Bloomer

Netflix proponeva questa pellicola e sia il poster che le premesse della trama sembravano particolarmente interessanti, per cui ho deciso da darle una possibilità.

Film 1257: "The Late Bloomer" (2016) di Kevin Pollak
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: "The Late Bloomer", ovvero lo sbocciato tardi. E, naturalmente, si parla di sesso.
Questo film, apparente simpatico, irriverente, e politicamente scorretto è, in realtà, una mezza fregatura in quanto non mantiene nessuna delle promesse fatte e non riesce a decidere quale percorso intraprendere: siamo di fronte a una commedia o a una produzione indie indipendente? C'è una sorta di devozione documentaristica? O semplicemente si tratta di una baggianata spacciata per quello che non è?
Dato che tendenzialmente propendo per l'ultima, direi che il film di Kevin Pollak è fondamentalmente una delusione inutile da vedere, oltre che un titolo purtroppo scontato che parte lanciando qualche premessa interessante (mancata pubertà + recupero del desiderio sessuale + scoperta di se stessi) e finisce per inciampare nella comicità becera e banalissima alla "Road Trip" e "American Pie" della quale non si sentiva la mancanza. E la delusione aumenta quando si pensa allo spreco di un cast composto da non pochi nomi di rilievo (ma basta dare sempre lo stesso ruolo a Jane Lynch perché francamente la cosa ha rotto).
Tutto sommato, quindi, una fregatura, un film che del pretesto inusuale su cui si basa fa poi un utilizzo totalmente inutile finendo per riciclare gli stessi cliché cui siamo già ampiamente abituati, evitando il confronto maturo e preferendo, invece, l'idiozia delle battute degli amiconi scemi e andando a pare sul fisico invece che interrogarsi su cosa possa voler dire avere trent'anni e aver completamente saltato la pubertà, pulsioni, incertezze e brufoli compresi.
Ps. Basato sul libro di Ken Baker "Man Made: A Memoir of My Body".
Cast: Johnny Simmons, Maria Bello, Brittany Snow, Jane Lynch, J. K. Simmons, Kumail Nanjiani, Beck Bennett, Paul Wesley.
Box Office: /
Consigli: Per essere una storia che fondamentalmente parla solo di sesso, "The Late Bloomer" è un titolo particolarmente pudico, il che rende già tutta l'operazione un paradosso. Poi i personaggi bidimensionali e caricaturali, la mancanza di originalità e la piega vertiginosamente sciatta che prende la storia sono tutti elementi che concorrono a indebolire una produzione sulla carta anche interessante e che finisce, invece, per mancare completamente il bersaglio. Insomma, un titolo perdibilissimo.
Parola chiave: Prolattinoma.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 11 febbraio 2011

Film 215 - Tre all'improvviso

Della serie: leggerezza a gogo.


Film 215: "Tre all'improvviso" (2010) di Greg Berlanti
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non è che serva spendere molte parole per questa pellicola. Oltre ad essere essenzialmente identica a milioni di altri prodotti riconducibili alla voce unica 'commedia americana', ha, inoltre, il non invidiabile status di commediola un po' priva di tatto (per non dire fuori luogo).
I genitori di una neonata muoiono (questo è l'incipit) e i suoi padrino e madrina le sono affidati in veste di tutori fino al compimento della maggiore età. Oltre al fatto che sa di già visto (vedi "Quando meno te lo aspetti"), la semplicità con cui viene affrontato il dolore - che un giorno c'è, quello dopo non più - è di una superficialità sconcertante. Che non sia più richiesta la verosimiglianza con la realtà, nel genere commedia? O che le uniche sofferenze siano quelle del cuore (legate alle pulsioni amorose)? Non ci è dato sapere.
Ciò, che, però, si capisce bene in questa pellicola è che:
a) Katherine Heigl è ufficialmente la nuova Julia Roberts;
b) il salto dalla tv al cinema è fattibile (in questa pellicola Katherine Heigl, Josh Duhamel, Christina Hendricks e Melissa McCarthy vengo da ruoli fissi in serie tv americane);
c) il genere 'commedia americana' non ha (quasi sempre) più niente da dire.
Desolamento sconcertante a parte, la pellicola è funzionale a una serata scaccia pensieri, dove la compagnia è il punto forte, non certo ciò che si sta guardando.
Consigli: Un ottimo sottofondo per una serata tra amici. La Heigl piace, è perfetta per questi milioni di ruoli tutti uguali.
Parola chiave: Prima ti odio poi capisco che ti amo (è il riassunto della trama, lo so).


Ric