Anche qui, nessuna idea sulla trama. Ma tutti ne parlano e, soprattutto, non mi perdo un film di Clint neanche per sbaglio!
Film 211: "Hereafter" (2010) di Clint Eastwood
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Nicolò
Pensieri: "Hereafter" è un film di Clint diverso da tutti i film di Clint che ho visto finora.
Oltre al tema trattato, tra il religioso e il paranormale, la sensazione è più quella di un film commerciale (blockbuster) che di un lavoro d'autore. Dopo capolavori come "Mystic River", "Million Dollar Baby", "Changeling" e "Gran Torino", questa pellicola sembra meno ispirata, forse perchè le tematiche non sono semplici e una buona parte del pubblico parte sicuramente scettica (io).
Tutto sommato, comunque, non è un brutto film. Come non è un film facile. Scene subito di grande impatto emotivo (tsnumami) raccontate senza spettacolarizzazione dei sentimenti o ricerca della lacrimuccia facile. Parte tutto da lì, comunque, la narrazione di questo film. Più di una storia incrociata (tre principali) che, da quell'evento catastrofico, finiranno per incontrarsi verso la fine della storia. Nel mezzo addii e nuovi incontri (la scena di cucina 'ad occhi chiusi' con Bryce Dallas Howard - figlia del più famoso Ron - e Matt Damon è davvero molto sensuale) e qualche incontro con l'aldilà.
Non è il miglior film del grande Clint, in effetti, la mano sembra meno ispirata, ma non posso dire che lo abbia visto malvolentieri. La regia è sempre di alto livello, gli attori bravi (Cécile De France in primis) e la storia, in ogni caso, non lascia indifferenti. Tanti spunti, tante domande e la ricerca di risposte che, nel film, ovviamente non sono date. La versione di questa pellicola è la storia stessa che racconta, non c'è volontà di spingere in una direzione, ma di narrare semplicemente gli avvenimenti seguendo la piega che lo sceneggiatore Peter Morgan ("La regina", "Frost/Nixon - Il duello", "L'altra donna del re", "L'ultimo re di Scozia") ha voluto dare alla vicenda.
Bella la fotografia (di Tom Stern, nominato all'Oscar per "Changeling") nei momenti più 'cupi' e ben realizzato lo tsunami (nomination all'Oscar per gli effetti speciali; qui siamo tornati ai tempi di Stanley Kubrick e "2001: Odissea nello spazio"...), colonna sonora realizzata dallo stesso Eastwood (che, inoltre, ha prodotto il film insieme allo sceneggiatore e a Spielberg). Meno buono l'incasso di $32,741,596 a fronte di una spesa stimata a 50 milioni.
Consigli: Per gli amanti del Clint Eastwood regista questo film va assolutamente visto. Per un uomo della sua età (80 anni) c'è una visione straordinariamente lucida della realtà e di ciò che si vuole raccontare, evitando banalità e luoghi comuni. Un punto di vista in più, magari diverso dal nostro, non può che solleticare lo spettatore. Eastwood, in questi ultimi anni, di punti di vista ne ha dati parecchi... Da non sottovalutare.
Parola chiave: Libro.
Ric
lunedì 31 gennaio 2011
Film 211 - Hereafter
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domenica 30 gennaio 2011
Film 210 - Kill Me Please
Cinema a scatola chiusa. Nessuna idea sulla trama, neanche un vago spunto o indizio. A parte un titolo decisamente esplicito...
Film 210: "Kill Me Please" (2010) di Olias Barco
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Fabrizio
Pensieri: Questo film mi ha un po' spiazzato. All'inizio, non sapendo nulla della trama, mi sono fatto guidare dalle immagini. Poi, immaginato un percorso che avrebbe potuto seguire e sviluppare, ho atteso di capire dove in effetti si sarebbe andati a parare. Infine, amara sorpresa, la deviazione comico-grottesca con humor nero che mi ha lasciato abbastanza senza parole.
Da includere in questo mio pensiero, per dovere di cronaca, un ritorno in ufficio dopo quasi due settimane di assenza (e una vacanza alle Canarie nel mezzo), l'ambiente già di per sé non sempre allegro, l'argomento a sorpresa del film dopo una giornata stancante.
Le condizioni di visione, in effetti, non erano tra le più favorevoli. Il risultato, comunque, è stata una visione negativa. Sarà che non ero preparato ad un umorismo così nero o che, forse, speravo in un taglio più documentaristico - visto l'interessante argomento dell'eutanasia, la morte assistita in cliniche private, la possibilità e la necessità, a volte, di scegliere per sé stessi anche come andarsene - piuttosto che la virata da dark comedy, di fatto questa pellicola non mi ha soddisfatto.
Forse, ora, presa coscienza della natura di questo "Kill Me Please", rivedendolo ne avrei una visione differente, meno negativa. Il film è scritto bene, analizza lucidamente un argomento non facile e crea un vortice paradossale che, al di fuori del contesto, ha della genialità. Mi ha ricordato a tratti il "Ladykillers" dei Coen e "Idioti" di Lars von Trier. Spiazzante.
Ps. Il film ha vinto il Marc'Aurelio d'Oro della Giuria per il miglior film al Festival Internazionale del Film di Roma del 2010.
Consigli: Meglio essere preparati quantomeno sull'argomento del film. La conclusione, seppure pervasa da humor, non sarà facile da digerire.
Parola chiave: La Marsigliese.
Ric
Film 210: "Kill Me Please" (2010) di Olias Barco
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Fabrizio
Pensieri: Questo film mi ha un po' spiazzato. All'inizio, non sapendo nulla della trama, mi sono fatto guidare dalle immagini. Poi, immaginato un percorso che avrebbe potuto seguire e sviluppare, ho atteso di capire dove in effetti si sarebbe andati a parare. Infine, amara sorpresa, la deviazione comico-grottesca con humor nero che mi ha lasciato abbastanza senza parole.
Da includere in questo mio pensiero, per dovere di cronaca, un ritorno in ufficio dopo quasi due settimane di assenza (e una vacanza alle Canarie nel mezzo), l'ambiente già di per sé non sempre allegro, l'argomento a sorpresa del film dopo una giornata stancante.
Le condizioni di visione, in effetti, non erano tra le più favorevoli. Il risultato, comunque, è stata una visione negativa. Sarà che non ero preparato ad un umorismo così nero o che, forse, speravo in un taglio più documentaristico - visto l'interessante argomento dell'eutanasia, la morte assistita in cliniche private, la possibilità e la necessità, a volte, di scegliere per sé stessi anche come andarsene - piuttosto che la virata da dark comedy, di fatto questa pellicola non mi ha soddisfatto.
Forse, ora, presa coscienza della natura di questo "Kill Me Please", rivedendolo ne avrei una visione differente, meno negativa. Il film è scritto bene, analizza lucidamente un argomento non facile e crea un vortice paradossale che, al di fuori del contesto, ha della genialità. Mi ha ricordato a tratti il "Ladykillers" dei Coen e "Idioti" di Lars von Trier. Spiazzante.
Ps. Il film ha vinto il Marc'Aurelio d'Oro della Giuria per il miglior film al Festival Internazionale del Film di Roma del 2010.
Consigli: Meglio essere preparati quantomeno sull'argomento del film. La conclusione, seppure pervasa da humor, non sarà facile da digerire.
Parola chiave: La Marsigliese.
Ric
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venerdì 28 gennaio 2011
Corsa all’Oscar 2011: chi inciampa e chi taglierà il traguardo
Eccoci al periodo più eccitante dell’anno per chi ama il cinema (americano). Da dicembre a febbraio di ogni anno, puntuali, saltano fuori a valanga decine e decine tra nomination e premi. Il più ambito, si sa, è l’Oscar (quest’anno la cerimonia è il 27 febbraio), assegnato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. A ruota seguono (per importanza mondiale) Golden Globes (assegnati il 16 gennaio), BAFTA Awards (British Academy of Film and Television Arts, il 13 febbraio), Screen Actors Guild Awards (il premio degli attori agli attori, il 30 gennaio), Satellite Awards (premio dei giornalisti dell’International Press Academy, assegnati il 19 dicembre), Critics Choice Awards (assegnato da critici cinematografici statunitensi e canadesi, consegnati il 14 gennaio) e, solo per alcune categorie, Grammy Awards (premi conferiti alla musica, in questo caso per le colonne sonore e le canzoni legate a film e telefilm, sempre il 13 febbraio). Ce ne sarebbero altri, ma la cosa, poi, si fa piuttosto complessa.
Con l’annuncio fresco fresco del 25 gennaio delle nomination agli Oscar 2011 si ha, di fatto, un quadro generale completo di quello che è considerato il meglio del 2010 (ogni premio citato ha il link alle proprie nominations o già ai vincitori). Condivisibile o meno l’agglomerato di ‘meglio’ che viene selezionato, mi soffermerei comunque ad effettuare qualche considerazione partendo proprio dalle candidature agli Academy Awards.
La più evidente di tutte è la seguente: bene o male, i 5 titoli più gettonati di quest’anno sono "Black Swan", "The Social Network", "The Fighter", "Il discorso del re", "Inception". Tra tutti, però, mio malgrado devo dire che il più bistrattato sarà quasi certamente l’ultimo dei ‘fantastici 5′. Come già si è visto ai Golden Globes (GG), il film non è riuscito ad ottenere nulla se non le quattro nomination doverose (film, regia, sceneggiatura, colonna sonora) e, agli Oscar ha solamente otto candidature vedendo escluso, tra l’altro, Nolan dalla cinquina dei registi (clamoroso, no?). Ma c’è altro da dire. In breve: è corretto affermare che The Social Network sia un film migliore, se non il migliore dell’anno? E che abbia la miglior regia e la miglior sceneggiatura? I GG hanno decretato questo. Per quanto mi riguarda, il contentino che verrà dato ad Inception di qualche statuetta tecnica (quella per gli effetti speciali sembra inevitabile anche perchè, guardacaso, "TRON: Legacy", forse l’unico rivale concreto da questo punto di vista, non è stato nemmeno candidato) non servirà certo a sistemare le cose.
"Black Swan", invece, dovrebbe riuscire a conquistare almeno una statuetta importante, quella per la miglior attrice protagonista, Natalie Portman, che ha già visto riconoscersi svariati premi tra cui proprio il GG. La seguono a ruota nella corsa per il medesimo premio Annette Bening (anche lei un GG appena vinto per "I ragazzi stanno bene"), la più probabile dopo la Portman ad aggiudicarsi il premio, Nicole Kidman ("Rabbit Hole"), Michelle Williams ("Blue Valentine") e Jennifer Lawrence ("Winter’s Bone").
"Il discorso del re" è il ‘cigno nero’ al maschile. Probabilmente, infatti, sarà Colin Firth (GG vinto) ad aggiudicarsi il titolo di miglior attore dell’anno, con buona pace dei suoi diretti ‘rivali’ Javier Bardem (che un Oscar ce l’ha già), Jeff Bridges (che ha vinto proprio l’anno scorso e quindi difficilmente farà il bis), Jesse Eisenberg e James Franco (bravi, ma non ancora ‘pronti’ a vincere).
"The Fighter", con le sue 7 nomination e i due GG vinti per gli attori non protagonisti, dovrebbe vedere trionfare Christian Bale e forse una tra le due attrici non protagoniste che il film ha nella categoria, Melissa Leo (GG) o Amy Adams. In questa stessa categoria, però, pare molto ‘agguerrita’ anche la Helena Bonham Carter di "Il discorso del re", mentre per le restanti Hailee Steinfeld (14 anni appena compiuti) e Jacki Weaver (chi?) sembra difficile ipotizzare una vittoria.
Per quanto riguarda il già citato "The Social Network", con i suoi quattro GG vinti (film, regia, sceneggiatura, colonna sonora) pare essere il favorito anche agli Oscar. Nonostante io solitamente apprezzi il lavoro di Fincher ("Il curioso caso di Benjamin Button" in primis), non credo si possa dire che questa sia la sua opera migliore sotto ogni punto di vista. La mia unica speranza è che, come già qualche volta è capitato, il miglior film ai GG non corrisponda a quello degli Academy (esempi lampanti: "I segreti di Brokeback Mountain", "Dreamgirls", "Quando l’amore brucia l’anima").
Passiamo, ora, alle bizzarrie da premiazione folle. Innanzitutto i GG hanno candidato un sacco di film che agli Oscar nemmeno si sono visti – alcuni con giusta ragione… – come per esempio "Amore e altri rimedi" (a cui hanno cambiato il titolo italiano sostituento ‘droghe’ con ‘rimedi’), "Burlesque", "Red", "Casino Jack", "The Tourist", "Easy Girl", "Wall Street: il denaro non dorme mai" e "Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero". Sorvolando su alcuni di questi, c’è da dire però che "Burlesque" ha addirittura vinto un GG come miglior canzone originale (“You Haven’t Seen The Last of Me”) scritta da Diane Warren e non si è visto riconoscere nemmeno una candidatura! Quasi stesso destino per "La versione di Barney": Paul Giamatti vince il GG come miglior attore (musical o commedia) e il film agli Oscar riceve solamente una nomination per il trucco.
Continuando la lista delle assurdità, "Rapunzel – L’intreccio della torre", scartato dalla lista dei migliori film d’animazione (accidenti che smacco!), riceve una sola candidatura per la miglior canzone (un film Disney con canzoni così brutte non si era mai visto…) mentre "Toy story 3 – La grande fuga" (5 nomination e un GG vinto) è l’unico film d’animazione assieme ad "Up" e "La bella e la bestia" ad aver ricevuto la nomination anche come miglior film dell’anno; l’italiano "Io sono l’amore" riceve una sola nomination per i costumi di Antonella Cannarozzi; nomination singole – cito solo quelle fatte un po’ a casaccio – per i film "Salt" (mixaggio sonoro), "The Tempest" (costumi), "Unstoppable – Fuori controllo" (montaggio sonoro), "Hereafter" (effetti speciali. Qui una riflessione che riprende quanto già anticipato prima: "TRON: Legacy", film basato sull’effetto speciale digitale no, ma un film di Clint Eastwood sul paranormale sì? Non sarà che, per essere sicuri di assegnare il premio ad "Inception", altrimenti escluso dalla vincita di anche solo una statuetta, abbiano ‘involontariamente’ dimenticato il suo rivale più accanito?); la saga di Harry Potter, che quest’anno vede le due nomination per effetti speciali e scenografie di "Harry Potter e i doni della morte: Parte I", arriva a quota 9 candidature con 7 film prodotti e mai nessun premio Oscar vinto.
Ma la stramberia per eccellenza della stagione di premiazione 2010/11 è la seguente: con ben zero candidature ai GG e ben dieci (!) agli Oscar (tra cui miglior film, sceneggiatura e regia) "Il Grinta" passa direttamente da film esiliato ad addirittura probabile vincitore di qualche statuetta (tecnica)!
Ma concludiamo il tutto tra previsioni e delusioni. Come molti sapranno, alle premiazioni per ‘il meglio’, si affianca ogni anno anche quella per ‘il peggio’. Con sempre un giorno di anticipo sugli Academy Awards, i Razzies Awards (Golden Raspberry Award Foundation) propongono le loro candidature per il peggio della produzione filmica passata nell’anno precedente. Quest’anno i peggiori 5 sono "Il cacciatore di ex" (4 nomination), "L’ultimo dominatore dell’aria" (8), "Mordimi" (4), "Sex and the City 2" (7) ed "Eclipse" (9). I vincitori saranno decretati sabato 26 febbraio. Il giorno dopo, invece, potremmo veder trionfare (e queste sono solo le mie personali previsioni per gli Oscar) "The Social Network" (miglior film, regia, sceneggiatura non originale e, forse, colonna sonora), Colin Firth, Natalie Portman, Christian Bale e Melissa Leo/Helena Bonham Carter (miglior attori), Toy Story 3 (film d’animazione), "Inception" (effetti speciali e, forse, sceneggiatura originale e sonoro), "Wolfman" (trucco) e "The Fighter" (montaggio).
Staremo a vedere cosa accadrà tra un red carpet e l’altro. Fino ad allora non ci resta che scommettere!
http://www.goldminefactory.com/blog/corsa-alloscar-2011-chi-inciampa-e-chi-tagliera-il-traguardo/
Ric
Con l’annuncio fresco fresco del 25 gennaio delle nomination agli Oscar 2011 si ha, di fatto, un quadro generale completo di quello che è considerato il meglio del 2010 (ogni premio citato ha il link alle proprie nominations o già ai vincitori). Condivisibile o meno l’agglomerato di ‘meglio’ che viene selezionato, mi soffermerei comunque ad effettuare qualche considerazione partendo proprio dalle candidature agli Academy Awards.
La più evidente di tutte è la seguente: bene o male, i 5 titoli più gettonati di quest’anno sono "Black Swan", "The Social Network", "The Fighter", "Il discorso del re", "Inception". Tra tutti, però, mio malgrado devo dire che il più bistrattato sarà quasi certamente l’ultimo dei ‘fantastici 5′. Come già si è visto ai Golden Globes (GG), il film non è riuscito ad ottenere nulla se non le quattro nomination doverose (film, regia, sceneggiatura, colonna sonora) e, agli Oscar ha solamente otto candidature vedendo escluso, tra l’altro, Nolan dalla cinquina dei registi (clamoroso, no?). Ma c’è altro da dire. In breve: è corretto affermare che The Social Network sia un film migliore, se non il migliore dell’anno? E che abbia la miglior regia e la miglior sceneggiatura? I GG hanno decretato questo. Per quanto mi riguarda, il contentino che verrà dato ad Inception di qualche statuetta tecnica (quella per gli effetti speciali sembra inevitabile anche perchè, guardacaso, "TRON: Legacy", forse l’unico rivale concreto da questo punto di vista, non è stato nemmeno candidato) non servirà certo a sistemare le cose.
"Black Swan", invece, dovrebbe riuscire a conquistare almeno una statuetta importante, quella per la miglior attrice protagonista, Natalie Portman, che ha già visto riconoscersi svariati premi tra cui proprio il GG. La seguono a ruota nella corsa per il medesimo premio Annette Bening (anche lei un GG appena vinto per "I ragazzi stanno bene"), la più probabile dopo la Portman ad aggiudicarsi il premio, Nicole Kidman ("Rabbit Hole"), Michelle Williams ("Blue Valentine") e Jennifer Lawrence ("Winter’s Bone").
"Il discorso del re" è il ‘cigno nero’ al maschile. Probabilmente, infatti, sarà Colin Firth (GG vinto) ad aggiudicarsi il titolo di miglior attore dell’anno, con buona pace dei suoi diretti ‘rivali’ Javier Bardem (che un Oscar ce l’ha già), Jeff Bridges (che ha vinto proprio l’anno scorso e quindi difficilmente farà il bis), Jesse Eisenberg e James Franco (bravi, ma non ancora ‘pronti’ a vincere).
"The Fighter", con le sue 7 nomination e i due GG vinti per gli attori non protagonisti, dovrebbe vedere trionfare Christian Bale e forse una tra le due attrici non protagoniste che il film ha nella categoria, Melissa Leo (GG) o Amy Adams. In questa stessa categoria, però, pare molto ‘agguerrita’ anche la Helena Bonham Carter di "Il discorso del re", mentre per le restanti Hailee Steinfeld (14 anni appena compiuti) e Jacki Weaver (chi?) sembra difficile ipotizzare una vittoria.
Per quanto riguarda il già citato "The Social Network", con i suoi quattro GG vinti (film, regia, sceneggiatura, colonna sonora) pare essere il favorito anche agli Oscar. Nonostante io solitamente apprezzi il lavoro di Fincher ("Il curioso caso di Benjamin Button" in primis), non credo si possa dire che questa sia la sua opera migliore sotto ogni punto di vista. La mia unica speranza è che, come già qualche volta è capitato, il miglior film ai GG non corrisponda a quello degli Academy (esempi lampanti: "I segreti di Brokeback Mountain", "Dreamgirls", "Quando l’amore brucia l’anima").
Passiamo, ora, alle bizzarrie da premiazione folle. Innanzitutto i GG hanno candidato un sacco di film che agli Oscar nemmeno si sono visti – alcuni con giusta ragione… – come per esempio "Amore e altri rimedi" (a cui hanno cambiato il titolo italiano sostituento ‘droghe’ con ‘rimedi’), "Burlesque", "Red", "Casino Jack", "The Tourist", "Easy Girl", "Wall Street: il denaro non dorme mai" e "Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero". Sorvolando su alcuni di questi, c’è da dire però che "Burlesque" ha addirittura vinto un GG come miglior canzone originale (“You Haven’t Seen The Last of Me”) scritta da Diane Warren e non si è visto riconoscere nemmeno una candidatura! Quasi stesso destino per "La versione di Barney": Paul Giamatti vince il GG come miglior attore (musical o commedia) e il film agli Oscar riceve solamente una nomination per il trucco.
Continuando la lista delle assurdità, "Rapunzel – L’intreccio della torre", scartato dalla lista dei migliori film d’animazione (accidenti che smacco!), riceve una sola candidatura per la miglior canzone (un film Disney con canzoni così brutte non si era mai visto…) mentre "Toy story 3 – La grande fuga" (5 nomination e un GG vinto) è l’unico film d’animazione assieme ad "Up" e "La bella e la bestia" ad aver ricevuto la nomination anche come miglior film dell’anno; l’italiano "Io sono l’amore" riceve una sola nomination per i costumi di Antonella Cannarozzi; nomination singole – cito solo quelle fatte un po’ a casaccio – per i film "Salt" (mixaggio sonoro), "The Tempest" (costumi), "Unstoppable – Fuori controllo" (montaggio sonoro), "Hereafter" (effetti speciali. Qui una riflessione che riprende quanto già anticipato prima: "TRON: Legacy", film basato sull’effetto speciale digitale no, ma un film di Clint Eastwood sul paranormale sì? Non sarà che, per essere sicuri di assegnare il premio ad "Inception", altrimenti escluso dalla vincita di anche solo una statuetta, abbiano ‘involontariamente’ dimenticato il suo rivale più accanito?); la saga di Harry Potter, che quest’anno vede le due nomination per effetti speciali e scenografie di "Harry Potter e i doni della morte: Parte I", arriva a quota 9 candidature con 7 film prodotti e mai nessun premio Oscar vinto.
Ma la stramberia per eccellenza della stagione di premiazione 2010/11 è la seguente: con ben zero candidature ai GG e ben dieci (!) agli Oscar (tra cui miglior film, sceneggiatura e regia) "Il Grinta" passa direttamente da film esiliato ad addirittura probabile vincitore di qualche statuetta (tecnica)!
Ma concludiamo il tutto tra previsioni e delusioni. Come molti sapranno, alle premiazioni per ‘il meglio’, si affianca ogni anno anche quella per ‘il peggio’. Con sempre un giorno di anticipo sugli Academy Awards, i Razzies Awards (Golden Raspberry Award Foundation) propongono le loro candidature per il peggio della produzione filmica passata nell’anno precedente. Quest’anno i peggiori 5 sono "Il cacciatore di ex" (4 nomination), "L’ultimo dominatore dell’aria" (8), "Mordimi" (4), "Sex and the City 2" (7) ed "Eclipse" (9). I vincitori saranno decretati sabato 26 febbraio. Il giorno dopo, invece, potremmo veder trionfare (e queste sono solo le mie personali previsioni per gli Oscar) "The Social Network" (miglior film, regia, sceneggiatura non originale e, forse, colonna sonora), Colin Firth, Natalie Portman, Christian Bale e Melissa Leo/Helena Bonham Carter (miglior attori), Toy Story 3 (film d’animazione), "Inception" (effetti speciali e, forse, sceneggiatura originale e sonoro), "Wolfman" (trucco) e "The Fighter" (montaggio).
Staremo a vedere cosa accadrà tra un red carpet e l’altro. Fino ad allora non ci resta che scommettere!
http://www.goldminefactory.com/blog/corsa-alloscar-2011-chi-inciampa-e-chi-tagliera-il-traguardo/
Ric
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martedì 25 gennaio 2011
Film 209 - Burlesque
Come vuole la 'tradizione', per ogni vacanza - e quindi ogni posto visitato - va visto un film in un cinema locale. Per quanto riguarda Santa Cruz, avendo gli spagnoli la nostra stessa mania del doppiaggio a tutti i costi, è stata scelta la visione di una pellicola facile, dalla trama basic e ripiena di momenti musicali (almeno quelli in inglese!). Ovviamente da noi deve ancora uscire...
Film 209: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: al cinema
Lingua: spagnolo
Compagnia: Marco, Diego, Titti, Andrea Puffo
Pensieri: In Italia esce il 18 febbraio 2011. In America è uscito il 24 novembre 2010. Quali siano le difficoltà per noi italiani per cui non ci è dato di vedere in tempi umani questo film non è lecito sapere. Di fatto sul mercato spagnolo la pellicola è uscita (perfettamente doppiata) il 17 dicembre. Quindi non può evidentemente essere un problema di traduzione e adattamento dovuto al montaggio nella nostra lingua.
Da considerare, poi, la non certo complessa sceneggiatura che sta alle spalle di questo colorato "Burlesuqe". Ergo, non è nemmeno un problema legato ad un'intricata vicenda dalla difficile struttura. Il mistero, temo, persisterà in eterno.
Di fatto, per quanto mi riguarda, il film - al di fuori della cornice piacevole del viaggio a Tenerife con gli amici - è stato una delusione. Niente a che fare con "Moulin Rouge!" o "Dreamgirls", la visione in spagnolo poi non ha aiutato. Voci stridule e veloci, assolutamente inadatte per ognuno dei personaggi. Se, invece, mi ritrovo a tener conto anche della cornice già citata, la pellicola prende decisamente un altro senso. E' stato divertente, infatti, seguire quella che si può definire un'americanata in una lingua a me non tanto congeniale; il film si prestava perfettamente ad una serie infinita di gag; (alcune del)le canzoni hanno fatto centro. Oggettivamente, in quest'ottica, il film prende la sufficienza.
Ma, per tornare alla visione, come dire, senza l''extra', alcune critiche vanno mosse. Innanzitutto la regia non è funzionale nelle scene dei balletti e, in generale, della musica. Inquadrature sbagliate, movimenti e tempi incorretti che 'sbavano' numeri musicali piacevoli e canzonette orecchiabili.
Poi Cher non è più quella di una volta. Acuto, dirà qualcuno. Di certo, comunque, se da 11 anni l'attrice (premio Oscar 1988 per "Stregata dalla luna") e cantante si asteneva dal farsi vedere in video, aveva i suoi buoni motivi. Tralasciando la voce - che rimane bella - il passo robotico e la quasi totale incapacità di compiere un gesto senza sembrare impalata la rendono drammaticamente ridicola. Le labbra, poi, giocano uno scherzetto malefico al momento dell'apertura della bocca (considerando che parla e canta è una cosa che si nota spesso...), tendendosi e appiattendosi a formare una striscia indistintamente rettangolare, ormai lontano ricordo di una carnosità naturale.
L'Aguilera non è che sia meglio, per carità. Con tutto quel cerone in faccia sembra davvero fatta di porcellana. E, imbarazzante, è il momento in cui si 'scatena' durante il suo provino per il locale di Tess/Cher. Come dicevo, le gag (involontarie) non mancano.
Non vorrei, però, dimenticare ciò che di buono questo film presenta. Innanzitutto, come dicevo, le canzoni. Per segnalarne alcune: "Welcome To Burlesque", "Express", "Show Me How You Burlesque", "The Beautiful People (from Burlesque)" (che riprende "The Beautiful People" di Marilyn Manson), "You Haven’t Seen The Last Of Me" (Golden Globe 2011 come miglior canzone originale, scritta da Diane Warren); una stronzissima Kristen Bell che risulta decisamente più simpatica della protagonista; un sempre più gay (e bravo) Stanley Tucci; un serie di altri comprimari decisamente famosi come Cam Gigandet ("Twilight", "New Moon", "Easy Girl"), Eric Dane ("Grey's Anatomy", "Appuntamento con l'amore"), Alan Cumming ("X-Men 2"), Peter Gallagher ("The O.C."), Dianna Agron ("Glee"); numeri musicali azzeccati (tranne l'audizione di Ali/Aguilera); un finale ben imbastito, con un'ultima inquadratura tagliata ad hoc grazie al montaggio.
Diciamo, insomma, che tornerò a vederlo sicuramente anche in italiano (visto lo scarso incasso in America di $38,707,062 voglio quantomeno contribuire ad alzare l'incasso...) per avere un'idea concreta dei dialoghi (che saranno sicuramente imbarazzanti) che mi sono oggettivamente perso in spagnolo. Di buono c'è che sono sicuro di non aver compromesso la comprensione della trama...
Comunque il mio giudizio rimane tendente al negativo. Peccato, un'occasione buona sprecata a causa di una troppo sottovalutata superficialità. E il pubblico se ne accorge.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Consigli: Se potete, andate conoscendo già qualche canzone. Cantare al cinema è davvero divertente!
Parola chiave: Sogno.
#HollywoodCiak
Bengi
Film 209: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: al cinema
Lingua: spagnolo
Compagnia: Marco, Diego, Titti, Andrea Puffo
Pensieri: In Italia esce il 18 febbraio 2011. In America è uscito il 24 novembre 2010. Quali siano le difficoltà per noi italiani per cui non ci è dato di vedere in tempi umani questo film non è lecito sapere. Di fatto sul mercato spagnolo la pellicola è uscita (perfettamente doppiata) il 17 dicembre. Quindi non può evidentemente essere un problema di traduzione e adattamento dovuto al montaggio nella nostra lingua.
Da considerare, poi, la non certo complessa sceneggiatura che sta alle spalle di questo colorato "Burlesuqe". Ergo, non è nemmeno un problema legato ad un'intricata vicenda dalla difficile struttura. Il mistero, temo, persisterà in eterno.
Di fatto, per quanto mi riguarda, il film - al di fuori della cornice piacevole del viaggio a Tenerife con gli amici - è stato una delusione. Niente a che fare con "Moulin Rouge!" o "Dreamgirls", la visione in spagnolo poi non ha aiutato. Voci stridule e veloci, assolutamente inadatte per ognuno dei personaggi. Se, invece, mi ritrovo a tener conto anche della cornice già citata, la pellicola prende decisamente un altro senso. E' stato divertente, infatti, seguire quella che si può definire un'americanata in una lingua a me non tanto congeniale; il film si prestava perfettamente ad una serie infinita di gag; (alcune del)le canzoni hanno fatto centro. Oggettivamente, in quest'ottica, il film prende la sufficienza.
Ma, per tornare alla visione, come dire, senza l''extra', alcune critiche vanno mosse. Innanzitutto la regia non è funzionale nelle scene dei balletti e, in generale, della musica. Inquadrature sbagliate, movimenti e tempi incorretti che 'sbavano' numeri musicali piacevoli e canzonette orecchiabili.
Poi Cher non è più quella di una volta. Acuto, dirà qualcuno. Di certo, comunque, se da 11 anni l'attrice (premio Oscar 1988 per "Stregata dalla luna") e cantante si asteneva dal farsi vedere in video, aveva i suoi buoni motivi. Tralasciando la voce - che rimane bella - il passo robotico e la quasi totale incapacità di compiere un gesto senza sembrare impalata la rendono drammaticamente ridicola. Le labbra, poi, giocano uno scherzetto malefico al momento dell'apertura della bocca (considerando che parla e canta è una cosa che si nota spesso...), tendendosi e appiattendosi a formare una striscia indistintamente rettangolare, ormai lontano ricordo di una carnosità naturale.
L'Aguilera non è che sia meglio, per carità. Con tutto quel cerone in faccia sembra davvero fatta di porcellana. E, imbarazzante, è il momento in cui si 'scatena' durante il suo provino per il locale di Tess/Cher. Come dicevo, le gag (involontarie) non mancano.
Non vorrei, però, dimenticare ciò che di buono questo film presenta. Innanzitutto, come dicevo, le canzoni. Per segnalarne alcune: "Welcome To Burlesque", "Express", "Show Me How You Burlesque", "The Beautiful People (from Burlesque)" (che riprende "The Beautiful People" di Marilyn Manson), "You Haven’t Seen The Last Of Me" (Golden Globe 2011 come miglior canzone originale, scritta da Diane Warren); una stronzissima Kristen Bell che risulta decisamente più simpatica della protagonista; un sempre più gay (e bravo) Stanley Tucci; un serie di altri comprimari decisamente famosi come Cam Gigandet ("Twilight", "New Moon", "Easy Girl"), Eric Dane ("Grey's Anatomy", "Appuntamento con l'amore"), Alan Cumming ("X-Men 2"), Peter Gallagher ("The O.C."), Dianna Agron ("Glee"); numeri musicali azzeccati (tranne l'audizione di Ali/Aguilera); un finale ben imbastito, con un'ultima inquadratura tagliata ad hoc grazie al montaggio.
Diciamo, insomma, che tornerò a vederlo sicuramente anche in italiano (visto lo scarso incasso in America di $38,707,062 voglio quantomeno contribuire ad alzare l'incasso...) per avere un'idea concreta dei dialoghi (che saranno sicuramente imbarazzanti) che mi sono oggettivamente perso in spagnolo. Di buono c'è che sono sicuro di non aver compromesso la comprensione della trama...
Comunque il mio giudizio rimane tendente al negativo. Peccato, un'occasione buona sprecata a causa di una troppo sottovalutata superficialità. E il pubblico se ne accorge.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque
Consigli: Se potete, andate conoscendo già qualche canzone. Cantare al cinema è davvero divertente!
Parola chiave: Sogno.
#HollywoodCiak
Bengi
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Film 208 - 2 single a nozze
Cambiando decisamente i toni, fuori dal contesto premiazioni 2011, un dvd che avevo comprato qualche anno fa e che non avevo ancora rivisto.
Film 208: "2 single a nozze" (2005) di David Dobkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Nicolò
Pensieri: Filmettino facile facile, simpatico e divertente, innocuo in definitiva.
Coppia di amici (maschi) scapoli che si imbucano ai matrimoni per deflorarne le partecipanti, finisce per rimanere coinvolta nella sua stessa trappola: l'amore raggiungerà anche loro.
Bizzarra la coppia Vince Vaughn (sempre più grasso) e Isla Fisher (allora praticamente sconosciuta), più convenzionale e noiosa quella di Owen Wilson e Rachel McAdams (sempre bella e brava). Ottimi comprimari tra cui Bradley Cooper (oggi divenuto molto più famoso grazie a film come "Una notte da leoni", "The A-Team" e "Case 39"), Christopher Walken (Oscar 1979 per "Il cacciatore", visto anche in "Il mistero di Sleepy Hollow", "Prova a prendermi") e Jane Seymour (famosa per il suo personaggio Michaela Quinn nella serie tv "La signora del West").
Di fatto nulla di speciale, in Italia il film non ha avuto particolare seguito, ma in America l'incasso è stato di $209,218,368 su un totale mondiale di $285,176,741. Per un film fatto di nulla e che parla di nulla è un bel risultato. Bisognerebbe solo interrogarsi sul perchè di tale successo.
Consigli: Un film da vedere decisamente in compagnia di qualcuno per farsi qualche risata tranquilla. Accompagna la serata in modo easy e decisamente non affatica. Si può fare.
Parola chiave: Matrimonio.
Ric
Film 208: "2 single a nozze" (2005) di David Dobkin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Nicolò
Pensieri: Filmettino facile facile, simpatico e divertente, innocuo in definitiva.
Coppia di amici (maschi) scapoli che si imbucano ai matrimoni per deflorarne le partecipanti, finisce per rimanere coinvolta nella sua stessa trappola: l'amore raggiungerà anche loro.
Bizzarra la coppia Vince Vaughn (sempre più grasso) e Isla Fisher (allora praticamente sconosciuta), più convenzionale e noiosa quella di Owen Wilson e Rachel McAdams (sempre bella e brava). Ottimi comprimari tra cui Bradley Cooper (oggi divenuto molto più famoso grazie a film come "Una notte da leoni", "The A-Team" e "Case 39"), Christopher Walken (Oscar 1979 per "Il cacciatore", visto anche in "Il mistero di Sleepy Hollow", "Prova a prendermi") e Jane Seymour (famosa per il suo personaggio Michaela Quinn nella serie tv "La signora del West").
Di fatto nulla di speciale, in Italia il film non ha avuto particolare seguito, ma in America l'incasso è stato di $209,218,368 su un totale mondiale di $285,176,741. Per un film fatto di nulla e che parla di nulla è un bel risultato. Bisognerebbe solo interrogarsi sul perchè di tale successo.
Consigli: Un film da vedere decisamente in compagnia di qualcuno per farsi qualche risata tranquilla. Accompagna la serata in modo easy e decisamente non affatica. Si può fare.
Parola chiave: Matrimonio.
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lunedì 24 gennaio 2011
Film 207 - Io sono l'amore
Dopo un cinema a Milano, un film su Milano. Uno dei rari casi in cui l'Italia è riuscita a conquistare l'estero.
Film 207: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Solitamente non amo i film italiani, ma questo mi aveva incuriosito già in partenza grazie alla partecipazione di Tilda Swinton (miglior attrice non protagonista agli Oscar del 2008), attrice che adoro e qui recita perfino in italiano! La Rohrwacher, poi, pare essere una delle più promettenti attrici italiane. Le critiche che avevo letto parlavano decisamente bene della pellicola. La nomination ai Golden Globes come miglior film straniero, infine, ha decretato come necessaria la visione di quest'opera di Guadagnino.
Strano, devo dirlo, il primo impatto. Svariati rimandi e coincidenze alla giornata passata a Milano esattamente 24 ore prima mi hanno coinvolto molto nella visione.
Grande famiglia benestante, profusione di sentimenti, amori nascosti quasi adolescenziali, un respiro internazionale, musiche azzeccate. Questo "Io sono l'amore" è davvero molto bello.
A differenza dei nostri film più 'tipici', l'aria che si respira non è quella solita, chiusa, magari provicinciale, magari volgare (penso ai cinepanettoni vari), ma, al contrario, l'idea è quella di una pellicola dinamica, capace di fluttuare su diverse realtà in maniera sofficie e garbata, lasciando sempre aperte mille strade da percorrere. La rigidità composta della russa Emma/Swinton viene dolcemente incrinata dall'amore per il giovane cuoco Antonio/Edoardo Gabbriellini e per il ritrovato senso della vita. Le musiche di John Adams - compositore laureato ad Harvard - accompagnano le immagini a volte fredde (della città o della quotidianità famigliare, la vita solitaria di Emma) e a volte calde e sensuali (gli incontri amorosi) con una buona simbiosi tra immagini e suoni.
Un ottimo candidato per rappresentarci all'estero, insomma, sperando che, quantomeno, domani arrivi la nomination all'Oscar come film straniero (ma l'Italia non aveva proposto "La prima cosa bella"?!) o, meglio, in molteplici categorie!
Consigli: Uno dei film da vedere per presentarsi preparati alla cerimonia degli Oscar 2011! Qualche nomination, speriamo, dovrebbe conquistarla. In ogni caso, rimane comunque un film da vedere. Bello e bravissima la Swinton.
Parola chiave: Cucina.
#HollywoodCiak
Bengi
Film 207: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Solitamente non amo i film italiani, ma questo mi aveva incuriosito già in partenza grazie alla partecipazione di Tilda Swinton (miglior attrice non protagonista agli Oscar del 2008), attrice che adoro e qui recita perfino in italiano! La Rohrwacher, poi, pare essere una delle più promettenti attrici italiane. Le critiche che avevo letto parlavano decisamente bene della pellicola. La nomination ai Golden Globes come miglior film straniero, infine, ha decretato come necessaria la visione di quest'opera di Guadagnino.
Strano, devo dirlo, il primo impatto. Svariati rimandi e coincidenze alla giornata passata a Milano esattamente 24 ore prima mi hanno coinvolto molto nella visione.
Grande famiglia benestante, profusione di sentimenti, amori nascosti quasi adolescenziali, un respiro internazionale, musiche azzeccate. Questo "Io sono l'amore" è davvero molto bello.
A differenza dei nostri film più 'tipici', l'aria che si respira non è quella solita, chiusa, magari provicinciale, magari volgare (penso ai cinepanettoni vari), ma, al contrario, l'idea è quella di una pellicola dinamica, capace di fluttuare su diverse realtà in maniera sofficie e garbata, lasciando sempre aperte mille strade da percorrere. La rigidità composta della russa Emma/Swinton viene dolcemente incrinata dall'amore per il giovane cuoco Antonio/Edoardo Gabbriellini e per il ritrovato senso della vita. Le musiche di John Adams - compositore laureato ad Harvard - accompagnano le immagini a volte fredde (della città o della quotidianità famigliare, la vita solitaria di Emma) e a volte calde e sensuali (gli incontri amorosi) con una buona simbiosi tra immagini e suoni.
Un ottimo candidato per rappresentarci all'estero, insomma, sperando che, quantomeno, domani arrivi la nomination all'Oscar come film straniero (ma l'Italia non aveva proposto "La prima cosa bella"?!) o, meglio, in molteplici categorie!
Consigli: Uno dei film da vedere per presentarsi preparati alla cerimonia degli Oscar 2011! Qualche nomination, speriamo, dovrebbe conquistarla. In ogni caso, rimane comunque un film da vedere. Bello e bravissima la Swinton.
Parola chiave: Cucina.
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Film 206 - The Tourist
Befana a Milano tra shopping e freddo, più una scusa per scaldarsi ed evitare un po' di massa. Durante le feste si diventa un po' più buoni, pare. Sarà per questo che, alla fine, ho visto anche questo film...
Film 206: "The Tourist" (2010) di Florian Henckel von Donnersmarck
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Giuseppe
Pensieri: Non posso parlare totalmente male di questo film, condizionato com'ero dalla bella giornata che stavo passando. Nonostante un viaggio in treno con un coro cristiano di filippini adolescenti, il brio da shopping (e gli svariati euro spesi) ha decisamente attutito ogni negatività.
Di base questo film sarebbe potuto essere il "Mr. & Mrs. Smith" del 2010, considerando i due protagonisti, entrambi al vertice della classifica dei più influenti attori hollywoodiani. In realtà il problema credo stia fondamentalmente nella tempistica del montaggio.
Non si può certo dire che Angelina Jolie e Johnny Depp (5 nomination all'Oscar in due) non siano bravi a recitare, o che i comprimari non siano di buon livello (Paul Bettany, Timothy Dalton e i nostri Alessio Boni, Daniele Pecci, Neri Marcorè, Christian De Sica e Raoul Bova in un cameo). Semplicemente non c'è ritmo, non c'è azione. Il che, per un film su spie e intrighi internazionali non è esattamente il massimo. Fondamentale a capire questo potrebbe risultare la scena dell'inseguimento in motoscafo: io, in bicicletta, vado più veloce.
E allora, domanda, che senso ha fare un film del genere, ma lento? Che senso ha riempire di dialoghi tra due attori messi a fare le statuine una pellicola che si autopromuove come d'azione? Il troppo parlare smorza la tensione, l'adrenalina non sale, lo sbadiglio arriva.
Di per sé non è brutto questo "The Tourist", ma dal regista de "Le vite degli altri" (Oscar 2007 al miglior film straniero) e dalla coppia Jolie-Depp ci si aspettava inevitabilmente di più. Lei è bella, ma non può essere solo questo per 103 minuti. Johnny Depp è Johnny Depp, ma la cosa non può bastare, fine a sé stessa. Non a caso l'incasso è stato veramente basso. In America ha guadagnato solamente $64,562,555 a fronte dei 100 milioni spesi.
Ps. Curiosa la 'versione' pulita di Venezia. Non una cartaccia per terra, non un rifiuto che galleggi nell'acqua. Acqua che, tra l'altro, risulta stranamente cristallina. Gli spazzini americani fanno miracoli.
Pps. 3 nomination ai recenti Golden Globes: miglior film (musical - commedia), miglior attrice protagonista (musical - commedia) e miglior attore protagonista (musical - commedia).
Consigli: Agli appassionati della coppia di attori questo film non può sfuggire. Agli altri, se hanno del tempo libero, potrebbe anche piacere. Potrebbe...
Parola chiave: Cassaforte.
Ric
Film 206: "The Tourist" (2010) di Florian Henckel von Donnersmarck
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Giuseppe
Pensieri: Non posso parlare totalmente male di questo film, condizionato com'ero dalla bella giornata che stavo passando. Nonostante un viaggio in treno con un coro cristiano di filippini adolescenti, il brio da shopping (e gli svariati euro spesi) ha decisamente attutito ogni negatività.
Di base questo film sarebbe potuto essere il "Mr. & Mrs. Smith" del 2010, considerando i due protagonisti, entrambi al vertice della classifica dei più influenti attori hollywoodiani. In realtà il problema credo stia fondamentalmente nella tempistica del montaggio.
Non si può certo dire che Angelina Jolie e Johnny Depp (5 nomination all'Oscar in due) non siano bravi a recitare, o che i comprimari non siano di buon livello (Paul Bettany, Timothy Dalton e i nostri Alessio Boni, Daniele Pecci, Neri Marcorè, Christian De Sica e Raoul Bova in un cameo). Semplicemente non c'è ritmo, non c'è azione. Il che, per un film su spie e intrighi internazionali non è esattamente il massimo. Fondamentale a capire questo potrebbe risultare la scena dell'inseguimento in motoscafo: io, in bicicletta, vado più veloce.
E allora, domanda, che senso ha fare un film del genere, ma lento? Che senso ha riempire di dialoghi tra due attori messi a fare le statuine una pellicola che si autopromuove come d'azione? Il troppo parlare smorza la tensione, l'adrenalina non sale, lo sbadiglio arriva.
Di per sé non è brutto questo "The Tourist", ma dal regista de "Le vite degli altri" (Oscar 2007 al miglior film straniero) e dalla coppia Jolie-Depp ci si aspettava inevitabilmente di più. Lei è bella, ma non può essere solo questo per 103 minuti. Johnny Depp è Johnny Depp, ma la cosa non può bastare, fine a sé stessa. Non a caso l'incasso è stato veramente basso. In America ha guadagnato solamente $64,562,555 a fronte dei 100 milioni spesi.
Ps. Curiosa la 'versione' pulita di Venezia. Non una cartaccia per terra, non un rifiuto che galleggi nell'acqua. Acqua che, tra l'altro, risulta stranamente cristallina. Gli spazzini americani fanno miracoli.
Pps. 3 nomination ai recenti Golden Globes: miglior film (musical - commedia), miglior attrice protagonista (musical - commedia) e miglior attore protagonista (musical - commedia).
Consigli: Agli appassionati della coppia di attori questo film non può sfuggire. Agli altri, se hanno del tempo libero, potrebbe anche piacere. Potrebbe...
Parola chiave: Cassaforte.
Ric
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giovedì 20 gennaio 2011
Film 205 - Sex and the City 2
Il primo film del 2011 è perfettamente collegato all'ultimo film del 2010. C'entrano moda, stile, donne, amicizie, lavori e... New York!
Film 205: "Sex and the City 2" (2010) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Serena
Pensieri: Ormai specializzato con Serenza nelle visioni di film altamente fashion, non si può certo dire che con questo film abbiamo portato la tradizione ad un livello superiore.
"Sex and the City" non è più "Sex and the City" da un bel po', ma almeno il primo film dopo la seconda visione si salvava... Questo secondo capitolo, guardato per la seconda volta, non migliora la sua bassa posizione. Non fa ridere, non racconta nulla di nuovo, non aggiunge nulla alla storia dei personaggi, non regala 'sogni' di moda degni di essere definiti tali. Il tutto, purtroppo, si riduce a un semplice 'carino', che non basta a giustificare l'uscita di un sequel della durata, tra l'altro, di ben 146 minuti!
Inoltre, purtroppo, Sarah Jessica Parker ormai è semplicemente la brutta copia di sé stessa. Il suo personaggio è diventato la sua vita e, nel film, imita sé stessa mentre interpreta il personaggio. Non le riesce più tanto bene la magia, spalmata su più di due ore di pellicola.
Sarà che Carrie ci ha un po' stufato con le sue mille paturnie mentali, sarà che Samantha è talmente arrapata che risulta ridicola o che Charlotte ha voluto la bicicletta, ma a metà strada ha capito che pedalare è faticoso, comunque di fatto non c'è più quello scintillio (che tra l'altro Carrie cerca anche nel suo matrimonio, il che non è un buon segno...) di una volta.
Pare sia in cantiere un episodio numero 3. Staremo a vedere cosa NON succederà questa volta...
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Un film innoquo, perfetto per una serata senza alcuna pretesa in compagnia o da soli. Di fatto il tutto è piuttosto indifferente.
Parola chiave: Rapporti di coppia.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
#HollywoodCiak
Bengi
Film 205: "Sex and the City 2" (2010) di Michael Patrick King
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Serena
Pensieri: Ormai specializzato con Serenza nelle visioni di film altamente fashion, non si può certo dire che con questo film abbiamo portato la tradizione ad un livello superiore.
"Sex and the City" non è più "Sex and the City" da un bel po', ma almeno il primo film dopo la seconda visione si salvava... Questo secondo capitolo, guardato per la seconda volta, non migliora la sua bassa posizione. Non fa ridere, non racconta nulla di nuovo, non aggiunge nulla alla storia dei personaggi, non regala 'sogni' di moda degni di essere definiti tali. Il tutto, purtroppo, si riduce a un semplice 'carino', che non basta a giustificare l'uscita di un sequel della durata, tra l'altro, di ben 146 minuti!
Inoltre, purtroppo, Sarah Jessica Parker ormai è semplicemente la brutta copia di sé stessa. Il suo personaggio è diventato la sua vita e, nel film, imita sé stessa mentre interpreta il personaggio. Non le riesce più tanto bene la magia, spalmata su più di due ore di pellicola.
Sarà che Carrie ci ha un po' stufato con le sue mille paturnie mentali, sarà che Samantha è talmente arrapata che risulta ridicola o che Charlotte ha voluto la bicicletta, ma a metà strada ha capito che pedalare è faticoso, comunque di fatto non c'è più quello scintillio (che tra l'altro Carrie cerca anche nel suo matrimonio, il che non è un buon segno...) di una volta.
Pare sia in cantiere un episodio numero 3. Staremo a vedere cosa NON succederà questa volta...
Film 122 - Sex and the City
Film 221 - Sex and the City
Film 405 - Sex and the City
Film 1072 - Sex and the City
Film 2161 - Sex and the City Film 121 - Sex and the City 2
Film 205 - Sex and the City 2
Film 253 - Sex and the City 2
Film 406 - Sex and the City 2
Film 1377 - Sex and the City 2
Consigli: Un film innoquo, perfetto per una serata senza alcuna pretesa in compagnia o da soli. Di fatto il tutto è piuttosto indifferente.
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mercoledì 19 gennaio 2011
Golden Globes 2011: i vincitori
Dopo aver seguito praticamente in diretta l'annuncio dei vincitori dalla terrazza al settimo piano del mio appartamento (affittato) a Santa Cruz de Tenerife, posso finalmente tirare le somme di questa edizione 2011 dei Golden Globes (GG).
E, devo dirlo, non me lo aspettavo, ma sono stato più bravo del previsto. Con 12,5 punti su 25 categorie totali, ho azzeccato esattamente la metà dei vincitori dei GG di quest'anno. Certe categorie, in effetti, erano talmente facili da indovinare che non ci sarebbe molto da vantarsi, ma per alcune mi sono decisamente stupito di me stesso...
Tra le 'toppate' clamorose il miglior film straniero, attore protagonista (musical - commedia), attrice non protagonista, sceneggiatura e colonna sonora, mentre per i tv show entrambe le miglior serie e la miglior attrice (musical - commedia e drammatica). Posso ritenermi comunque decisamente soddisfatto!
Per quanto riguarda le previsioni degli Oscar, direi che qualcosina di evidente è stata evidenziata da questa 68esima edizione dei GG. Innanzitutto pare evidente che "The Social Network" sarà tra i protagonisti principali. Non sono totalmente d'accordo con questa svalangata di premi (4, come "Il signore degli anelli - Il ritorno del re" per intenderci), anche perchè il risultato opposto è che "Inception" non vincerà quasi nulla (ma le categorie tecniche sono praticamente impossibili da battere). Se sono felice da un lato che David Fincher finalmente abbia i riconoscimenti che si merita, dall'altro non sono sicuro che la sua opera, dal punto di vista della regia, sia migliore di quella di Nolan. Staremo a vedere cosa succederà.
Piuttosto sicuri gli Oscar a Firth e Portman che, finalmente, vedono riconosciuto il loro talento. Sono loro, infatti, i favoriti nelle principali cateogire attoriali. Daranno filo da torcere, nelle rispettive categorie, probabilmente Mark Wahlberg e Paul Giamatti, Annette Bening, Julianne Moore e (forse) Nicole Kidman.
Molto vicini alla nomination come non protagonisti, invece, sembrano Christian Bale (GG vinto), Geoffrey Rush, Melissa Leo (GG vinto), Helena Bonham Carter e forse addirittura Mila Kunis. Di sicuro, comunque, l'Academy proporrà candidature leggermente meno commerciali, mischiando ai vari candidati dei GG, anche qualche outsider per dimostrare l'impegno e la ricercatezza di chi si propone quale esaltatore supremo della qualità nel mondo cinematografico. Noi comuni mortali sappiamo perfettamente che non è così, ma è pur sempre vero che chi arriva alla nomination all'Oscar, qualcosa di buono l'ha fatto.
Più incerte saranno sicuramente le categorie tecniche (come sceneggiatura - che agli Oscar è doppia -, colonna sonora, canzone originale, montaggio e fotografia). Molto probabile l'Oscar per gli effetti speciali ad "Inception".
Altro premio dato per certo sembrererbbe l'Oscar al film d'animazione ("Toy story 3 - La grande fuga").
Da non dimenticare, comunque, che gli Oscar premieranno anche documentari e corti oltre che, dall'anno scorso, il miglior film scegliendolo tra ben 10 candidati (probabilissimi "The Social Network", "Black Swan", "The Fighter", "Inception", "Il discorso del re", "I ragazzi stanno bene", forse "Alice in Wonderland" e addirittura "Toy story 3 - La grande fuga").
Infine, per tornare ai GG di quest'anno, tiriamo un po' le somme per vedere cosa ci aspettavamo succedesse. In grassetto saranno evidenziati solamente i vincitori di questa edizione. Lascerò segnati i miei voti precedentemente espressi - con la solita scelta del chi secondo me vincerà (*) e chi vorrei veder trionfare (§)- mentre trascriverò la percentuale totalizzata dai candidati per ogni categoria che avevo proposto (le 9 principali) nel sondaggio di qualche post fa. Sarà, così, evidente quale fossero i nostri pronostici! Confrontateli con i vostri!
Legenda:
* = 1 punto;
§ = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
68th Annual Golden Globe Awards
Best Motion Picture - Drama
Nominees:
Black Swan (2010) 35%
The Fighter (2010) 0%
§ Inception (2010) 50%
The King's Speech (2010) 0%
* The Social Network (2010) 15%
Best Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Alice in Wonderland (2010) 38%
§ Burlesque (2010/I) 25%
* The Kids Are All Right (2010) 31%
Red (2010/I) 0%
The Tourist (2010) 6%
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Drama
Nominees:
Jesse Eisenberg for The Social Network (2010) 13%
* Colin Firth for The King's Speech (2010) 33% [video]
James Franco for 127 Hours (2010) 40%
§ Ryan Gosling for Blue Valentine (2010) 7%
Mark Wahlberg for The Fighter (2010) 7%
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Drama
Nominees:
Halle Berry for Frankie and Alice (2010) 7%
Nicole Kidman for Rabbit Hole (2010) 29%
Jennifer Lawrence for Winter's Bone (2010) 0%
* Natalie Portman for Black Swan (2010) 64% [video]
§ Michelle Williams for Blue Valentine (2010) 0%
Best Performance by an Actor in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
Johnny Depp for The Tourist (2010) 19%
* Johnny Depp for Alice in Wonderland (2010) 47%
Paul Giamatti for Barney's Version (2010) 0%
§ Jake Gyllenhaal for Amore e altre droghe (2010) 24%
Kevin Spacey for Casino Jack (2010) 10%
Best Performance by an Actress in a Motion Picture - Musical or Comedy
Nominees:
* Annette Bening for The Kids Are All Right (2010) 10% [video]
Anne Hathaway for Amore e altre droghe (2010) 19%
Angelina Jolie for The Tourist (2010) 19%
Julianne Moore for The Kids Are All Right (2010) 42%
§ Emma Stone for Easy Girl (2010) 10%
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Christian Bale for The Fighter (2010) 31% [video]
Michael Douglas for Wall Street: il denaro non dorme mai (2010) 21%
Andrew Garfield for The Social Network (2010) 26%
Jeremy Renner for The Town (2010) 11%
* Geoffrey Rush for The King's Speech (2010) 11%
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Motion Picture
Nominees:
§ Amy Adams for The Fighter (2010) 11%
* Helena Bonham Carter for The King's Speech (2010) 28%
Mila Kunis for Black Swan (2010) 33%
Melissa Leo for The Fighter (2010) 17%
Jacki Weaver for Animal Kingdom (2010) 11%
Best Director - Motion Picture
Nominees:
Darren Aronofsky for Black Swan (2010) 25%
* David Fincher for The Social Network (2010) 19%
Tom Hooper for The King's Speech (2010) 0%
§ Christopher Nolan for Inception (2010) 56%
David O. Russell for The Fighter (2010) 0%
Best Screenplay - Motion Picture
Nominees:
127 Hours (2010): Danny Boyle, Simon Beaufoy
*§ Inception (2010): Christopher Nolan
The Kids Are All Right (2010): Stuart Blumberg, Lisa Cholodenko
The King's Speech (2010): David Seidler
The Social Network (2010): Aaron Sorkin
Best Original Song - Motion Picture
Nominees:
* Burlesque (2010/I): Samuel Dixon, Christina Aguilera, Sia Furler("Bound to You")
§ Burlesque (2010/I): Diane Warren("You Haven't Seen The Last of Me") [video]
Country Strong (2010): Bob DiPiero, Tom Douglas, Hillary Lindsey, Troy Verges("Coming Home")
Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero (2010): Carrie Underwood, David Hodges, Hillary Lindsey("There's A Place For Us")
Rapunzel - L'intreccio della torre (2010): Alan Menken, Glenn Slater("I See the Light")
Best Original Score - Motion Picture
Nominees:
127 Hours (2010): A.R. Rahman
Alice in Wonderland (2010): Danny Elfman
§ Inception (2010): Hans Zimmer
* The King's Speech (2010): Alexandre Desplat
The Social Network (2010): Trent Reznor, Atticus Ross [video]
Best Animated Film
Nominees:
Cattivissimo me (2010)
§ Dragon Trainer (2010)
L'illusionista (2010)
Rapunzel - L'intreccio della torre (2010)
* Toy story 3 - La grande fuga (2010)
Best Foreign Language Film
Nominees:
* Biutiful (2010)(Mexico/Spain)
Il Concerto (2009)(France)
Kray (2010)(Russia)
§ Io sono l'amore (2009)(Italy)
In un mondo migliore (2010)(Denmark)
Best Television Series - Drama
Nominees:
"Boardwalk Empire" (2009)
"Dexter" (2006)
* §"The Good Wife" (2009)
"Mad Men" (2007)
"The Walking Dead" (2010)
Best Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
"The Big Bang Theory" (2007)
"The Big C" (2010)
"Glee" (2009)
"Modern Family" (2009)
* "Nurse Jackie" (2009)
§ "30 Rock" (2006)
Best Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
"Carlos" (2010)
"The Pacific" (2010)
"The Pillars of the Earth" (2010)
§ Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010) (TV)
* You Don't Know Jack (2010) (TV)
Best Performance by an Actor in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
Idris Elba for "Luther" (2010)
Ian McShane for "The Pillars of the Earth" (2010)
* Al Pacino for You Don't Know Jack (2010) (TV)
§ Dennis Quaid for I due presidenti (2010) (TV)
Édgar Ramírez for "Carlos" (2010)
Best Performance by an Actress in a Mini-Series or a Motion Picture Made for Television
Nominees:
Hayley Atwell for "The Pillars of the Earth" (2010)
*§ Claire Danes for Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010) (TV) [video]
Judi Dench for "Cranford" (2007)
Romola Garai for "Emma" (2009)
Jennifer Love Hewitt for The Client List (2010) (TV)
Best Performance by an Actor in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
§ Alec Baldwin for "30 Rock" (2006)
Steve Carell for "The Office" (2005)
Thomas Jane for "Hung" (2009)
Matthew Morrison for "Glee" (2009)
* Jim Parsons for "The Big Bang Theory" (2007) [video]
Best Performance by an Actress in a Television Series - Musical or Comedy
Nominees:
Toni Collette for "United States of Tara" (2009)
* Edie Falco for "Nurse Jackie" (2009)
§ Tina Fey for "30 Rock" (2006)
Laura Linney for "The Big C" (2010)
Lea Michele for "Glee" (2009)
Best Performance by an Actor in a Television Series - Drama
Nominees:
§ Steve Buscemi for "Boardwalk Empire" (2009)
* Bryan Cranston for "Breaking Bad" (2008)
Michael C. Hall for "Dexter" (2006)
Jon Hamm for "Mad Men" (2007)
Hugh Laurie for "Dr. House - Medical Division" (2004)
Best Performance by an Actress in a Television Series - Drama
Nominees:
* Julianna Margulies for "The Good Wife" (2009)
Elisabeth Moss for "Mad Men" (2007)
§ Piper Perabo for "Covert Affairs" (2010)
Katey Sagal for "Sons of Anarchy" (2008)
Kyra Sedgwick for "The Closer" (2005)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
Scott Caan for "Hawaii Five-0" (2010)
§ Chris Colfer for "Glee" (2009) [video]
Chris Noth for "The Good Wife" (2009)
* Eric Stonestreet for "Modern Family" (2009)
David Strathairn for Temple Grandin - Una donna straordinaria (2010) (TV)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Mini-Series or Motion Picture Made for Television
Nominees:
* Hope Davis for I due presidenti (2010) (TV)
§ Jane Lynch for "Glee" (2009) [video]
Kelly Macdonald for "Boardwalk Empire" (2009)
Julia Stiles for "Dexter" (2006)
Sofía Vergara for "Modern Family" (2009)
E voi come avete trovato l'assegnazione dei premi di quest'anno?
Ric
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domenica 9 gennaio 2011
Film 204 - Il diavolo veste Prada
Ultimo film del 2010, perfettamente in linea con quello che è stato il primo del 2011.
Film 204: "Il diavolo veste Prada" (2006) di David Frankel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non è che Meryl Streep sia un'attrice principalmente commerciale. Non recita in film facili, non vive una mondanità sfrenata, non dice stupidaggini in giro per interviste, non è bellissima. Chi la conosce e l'ammira lo fa perchè è notoriamente bravissima, garanzia di interpretazioni grandiose e, di conseguenza, di film quatomeno decenti (grazie a lei).
Un film come "Il diavolo veste Prada", invece, è classicamente commerciale. Tratto da un libro (vendutissimo), ripropone la storia - molto vera - di un'arpia della moda (Anna Wintour) e della sua assistente cambiando solo nomi e cognomi dei personaggi. Il film, per rendersi universalmente appetibile, si accaparra una giovane attrice che già la sa lunga (Anne Hathaway, qualche anno dopo nominata all'Oscar); una spalla di classe capace di reggere ogni ruolo - visto con la Streep anche in "Julie & Julia", film ispiratore di questo blog - rendendolo credibile (Stanley Tucci); un affascinante attore di serie B, Simon Backer, poi promosso alla serie A ("The mentalist") anche grazie alla popolarità di questo film; un'esordiente bella e capace (Emily Blunt), in un ruolo tanto divertente da strappare più consensi di quello della protagonista - e anche qui la carriera s'invola-.
A rendere il tutto magnifico, ovviamente, è la presenza di Meryl che, con la sua interpretazione di Miranda Priestly, regala al mondo del cinema uno dei suoi migliori personaggi cult. Miranda/Meryl è il film.
Tutto questo non può che portare a consensi della critica (un Golden Globe alla Streep, più la nomination all'Oscar a lei e ai costumi di Patricia Field, la stessa di "Sex & the City") e ad un incasso di botteghino col botto ($ $324,432,962) che, per una non commerciale, è decisamente un grande risultato.
Non c'è da stupirsene, in effetti. Il film è ben realizzato, i tempi comici sono giusti, gli attori bravi, capaci ognuno di dare quel tocco personale a chi stanno interpretando. Anche se manca la malignità pura presente nel libro (il finale è diverso, come la rottura tra Andrea e Miranda) la pellicola rimane spassosa, godibile, piacevole già alla prima visione. Il guardaroba acceca (ma con classe, non come nei recenti film con Sarah Jessica Parker), le musiche scelte sono perfette (Madonna fece aspettare l'uscita del singolo "Jump" per attendere che il film, dove la canzone accompagnava alcune scene, arrivasse nelle sale) e il tutto, alla fine, risulta davvero ben riuscito.
Ad arricchire il tutto una serie di camei-omaggio (alla moda) che rendono il 'gioco' ancora più divertente: Valentino (Garavani) che impersona sé stesso, Gisele Bündchen e qualche nome famoso citato tra una battuta e l'altra (Dolce & Gabbana, Demarchelier, ...).
Tra gli attori 'già visti', il fidanzato di Andrea (Adrian Grenier, visto in "Entourage") e Rebecca Mader (la Charlotte Lewis di "Lost").
Insomma, davvero un classico dei film su fashione stile, divertente e non banale, che illumina, talvolta, punti di vista inaspettati (la spiegazione di Miranda sul colore ceruleo la dice lunga), apripista di una serie ormai sconfinata di produzioni ("I love shopping", "Sex & the city" 1 & 2, "Ugly Betty", "Lipstick Jungle", ...) che vedono la moda quale compagna d'avventura delle vicende proposte.
Consigli: Preparatevi ad amarla! Dopo Miranda Priestly nessun capo redattore di una rivista sarà mai altrettando crudele e ben riuscito.
Parola chiave: Parigi.
Ric
Film 204: "Il diavolo veste Prada" (2006) di David Frankel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non è che Meryl Streep sia un'attrice principalmente commerciale. Non recita in film facili, non vive una mondanità sfrenata, non dice stupidaggini in giro per interviste, non è bellissima. Chi la conosce e l'ammira lo fa perchè è notoriamente bravissima, garanzia di interpretazioni grandiose e, di conseguenza, di film quatomeno decenti (grazie a lei).
Un film come "Il diavolo veste Prada", invece, è classicamente commerciale. Tratto da un libro (vendutissimo), ripropone la storia - molto vera - di un'arpia della moda (Anna Wintour) e della sua assistente cambiando solo nomi e cognomi dei personaggi. Il film, per rendersi universalmente appetibile, si accaparra una giovane attrice che già la sa lunga (Anne Hathaway, qualche anno dopo nominata all'Oscar); una spalla di classe capace di reggere ogni ruolo - visto con la Streep anche in "Julie & Julia", film ispiratore di questo blog - rendendolo credibile (Stanley Tucci); un affascinante attore di serie B, Simon Backer, poi promosso alla serie A ("The mentalist") anche grazie alla popolarità di questo film; un'esordiente bella e capace (Emily Blunt), in un ruolo tanto divertente da strappare più consensi di quello della protagonista - e anche qui la carriera s'invola-.
A rendere il tutto magnifico, ovviamente, è la presenza di Meryl che, con la sua interpretazione di Miranda Priestly, regala al mondo del cinema uno dei suoi migliori personaggi cult. Miranda/Meryl è il film.
Tutto questo non può che portare a consensi della critica (un Golden Globe alla Streep, più la nomination all'Oscar a lei e ai costumi di Patricia Field, la stessa di "Sex & the City") e ad un incasso di botteghino col botto ($ $324,432,962) che, per una non commerciale, è decisamente un grande risultato.
Non c'è da stupirsene, in effetti. Il film è ben realizzato, i tempi comici sono giusti, gli attori bravi, capaci ognuno di dare quel tocco personale a chi stanno interpretando. Anche se manca la malignità pura presente nel libro (il finale è diverso, come la rottura tra Andrea e Miranda) la pellicola rimane spassosa, godibile, piacevole già alla prima visione. Il guardaroba acceca (ma con classe, non come nei recenti film con Sarah Jessica Parker), le musiche scelte sono perfette (Madonna fece aspettare l'uscita del singolo "Jump" per attendere che il film, dove la canzone accompagnava alcune scene, arrivasse nelle sale) e il tutto, alla fine, risulta davvero ben riuscito.
Ad arricchire il tutto una serie di camei-omaggio (alla moda) che rendono il 'gioco' ancora più divertente: Valentino (Garavani) che impersona sé stesso, Gisele Bündchen e qualche nome famoso citato tra una battuta e l'altra (Dolce & Gabbana, Demarchelier, ...).
Tra gli attori 'già visti', il fidanzato di Andrea (Adrian Grenier, visto in "Entourage") e Rebecca Mader (la Charlotte Lewis di "Lost").
Insomma, davvero un classico dei film su fashione stile, divertente e non banale, che illumina, talvolta, punti di vista inaspettati (la spiegazione di Miranda sul colore ceruleo la dice lunga), apripista di una serie ormai sconfinata di produzioni ("I love shopping", "Sex & the city" 1 & 2, "Ugly Betty", "Lipstick Jungle", ...) che vedono la moda quale compagna d'avventura delle vicende proposte.
Consigli: Preparatevi ad amarla! Dopo Miranda Priestly nessun capo redattore di una rivista sarà mai altrettando crudele e ben riuscito.
Parola chiave: Parigi.
Ric
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Film 203 - La bella addormentata nel bosco
La Rai finalmente ha proposto qualcosa di sensato nella sua programmazione di fine anno. Non è facile né scontato che questo avvenga costantemente.
'Mamma Rai', come piace chiamarla ad alcuni, ha regalato ben 3 serate all'insegna di grandi classici della tradizione Disney (quelli veri), riportando indietro nel tempo alcuni di noi, iniziando alla vera tradizione altri. Primo dei tre fortunati è stato "Cenerentola", a seguire, questo (26 dicembre 2010).
Film 203: "La bella addormentata nel bosco" (1959) di Clyde Geronimi
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Titti, Anita, Andrea, Andrea Puffo, Marco, Diego, Samuele, Enrico
Pensieri: Regalo natalizio più che gradito, questo cartone animato d'altri tempi regala vere emozioni. A coloro che ci si affacciavano per la prima volta, la scoperta del disegno a mano, delle belle storie, della magia che colpisce al cuore. A noi già più cresciutelli (chi più chi meno), un tuffo nel passato, nei ricordi, nel piacere di essere bambini. Il Natale, d'altronde, è anche questo.
Io, personalmente, devo ammettere non mi ricordassi perfettamente la storia e il suo svolgimento, quindi ho assistito con piacere a questa 'rinfrescata' di memoria su Aurora e le sue (dis)avventure. Personaggi chiave e cult le tre fatine (Flora, Fauna e Serenella), aiutanti sprovvedute e pasticcione della bella principessa, decise a crescerla senza l'aiuto della magia per evitare di attirare troppo l'attenzione a causa del maleficio che la strega Malefica le ha lanciato (a 16 anni si pungerà con un arcolaio e morirà - in realtà si addormenterà soltanto grazie all'intervento dell'ultimo dono di una delle tre fatine alla bambina appena nata).
Grandissima anche la cattivissima strega (un po' Gaga), esempio magistrale della rappresentazione classica del maligno per eccellenza. Non servono effetti speciali o chissà quali idee sensazionali per rendere credibile un cattivo. Bastano intelligenza e creatività, nonché un attimo di dimestichezza col genere (e la Disney in questo certo non difetta).
Un classico davvero sublime, una storia - inutile dirlo - davvero per tutti, forse un po' troppo sottovalutata. Schiacciata tra le principesse più chiassone dei nostri tempi (Tiara, Raperonzolo), la fragile Aurora meriterebbe di essere sempre ricordata tra le più grandi principesse che la Disney abbia mai prodotto.
Consigli: L'idea di tre principesse Disney nel periodo natalizio in prima serata era ottima (Biancaneve il 2 gennaio 2011), ma la Rai dovrebbe dimostrarsi più intraprendente ed osare qualche classico in più. Non chiameranno odience come le tette di qualche poveretta che si crede attrice, ma regalerebbero certamente qualche emozione in più. Provare per credere.
Parola chiave: Principe azzurro.
Ric
Film 203: "La bella addormentata nel bosco" (1959) di Clyde Geronimi
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Titti, Anita, Andrea, Andrea Puffo, Marco, Diego, Samuele, Enrico
Pensieri: Regalo natalizio più che gradito, questo cartone animato d'altri tempi regala vere emozioni. A coloro che ci si affacciavano per la prima volta, la scoperta del disegno a mano, delle belle storie, della magia che colpisce al cuore. A noi già più cresciutelli (chi più chi meno), un tuffo nel passato, nei ricordi, nel piacere di essere bambini. Il Natale, d'altronde, è anche questo.
Io, personalmente, devo ammettere non mi ricordassi perfettamente la storia e il suo svolgimento, quindi ho assistito con piacere a questa 'rinfrescata' di memoria su Aurora e le sue (dis)avventure. Personaggi chiave e cult le tre fatine (Flora, Fauna e Serenella), aiutanti sprovvedute e pasticcione della bella principessa, decise a crescerla senza l'aiuto della magia per evitare di attirare troppo l'attenzione a causa del maleficio che la strega Malefica le ha lanciato (a 16 anni si pungerà con un arcolaio e morirà - in realtà si addormenterà soltanto grazie all'intervento dell'ultimo dono di una delle tre fatine alla bambina appena nata).
Grandissima anche la cattivissima strega (un po' Gaga), esempio magistrale della rappresentazione classica del maligno per eccellenza. Non servono effetti speciali o chissà quali idee sensazionali per rendere credibile un cattivo. Bastano intelligenza e creatività, nonché un attimo di dimestichezza col genere (e la Disney in questo certo non difetta).
Un classico davvero sublime, una storia - inutile dirlo - davvero per tutti, forse un po' troppo sottovalutata. Schiacciata tra le principesse più chiassone dei nostri tempi (Tiara, Raperonzolo), la fragile Aurora meriterebbe di essere sempre ricordata tra le più grandi principesse che la Disney abbia mai prodotto.
Consigli: L'idea di tre principesse Disney nel periodo natalizio in prima serata era ottima (Biancaneve il 2 gennaio 2011), ma la Rai dovrebbe dimostrarsi più intraprendente ed osare qualche classico in più. Non chiameranno odience come le tette di qualche poveretta che si crede attrice, ma regalerebbero certamente qualche emozione in più. Provare per credere.
Parola chiave: Principe azzurro.
Ric
lunedì 3 gennaio 2011
Golden Globes 2011: Il sondaggio
A pochi giorni dalla cerimonia di premiazione dei Golden Globes 2011 (16 gennaio), una velocissima serie di sondaggi per capire chi sono i favoriti da noi a ricevere l'ambito premio (notoriamente un pre-Oscar quasi assicurato per chi lo vince).
Ecco allora, solo per le categorie principali, le liste da votare:
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