Altro giro altro regalo. A febbre ormai domata, un film che desideravo vedere già da un po'.
Film 237: "The Town" (2010) di Ben Affleck
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sforzandomi per ritrovare lo slancio dopo un periodo di lunga e faticosa magra 'creativa', eccomi che ritorno, dopo giorni di attesa, su questo "The Town" che ho visto ormai più di tre settimane fa. Tra la primavera ormai sbocciata e una personale apatia, non è stato facile ritrovare la voglia per buttare giù il mio (sempre personalissimo) pensiero su questa pellicola. Cominciamo.
Ben Affleck torna alla regia dopo il successo di critica del precedente "Gone Baby Gone" (una nomination agli Oscar per Amy Ryan come attrice non protagonista), ma, questa volta, prende parte in prima persona al suo progetto. Lo rivediamo, così, nei panni di attore che aveva dismesso da un po' (ultima parte che si ricorda in "State of Play" e nemmeno tanto memorabile).
Il risultato complessivo di questo film è buono. L'insieme tiene, gli attori sono tutti molto capaci e credibili nel proprio ruolo. Particolarmente impressi rimangono Jeremy Renner (con quella faccia un po' cagnesca) e la delicatezza di Rebecca Hall ("Vicky Cristina Barcelona") che, nel film, è vittima e chiave della storia. Interessante poi lo spunto rapina-malavita-tentativo di uscirne, sviluppato in maniera neanche troppo banale nonostante le innumerevoli variazioni sul tema.
La regia è funzionale alla narrazione aiutata da un buon montaggio che tiene bene la suspance nei vari episodi delle rapine. Il mix finale è più che positivo.
Nel periodo pre-Oscar di quest'anno, tra l'altro, si era molto parlato di questa pellicola come una delle favorite alle categorie principali. Nella realtà, le cose sono andate un po' peggio: un'unica nomination di Renner (la seconda in due anni dopo quella per "The Hurt Locker") come attore protagonista. Il vincitore è poi stato Christian Bale per "The Fighter".
Curiosità. Alcuni degli attori del cast vengono dal mondo della tv: Jon Hamm ("Mad Men") e Blake Lively ("Gossip Girl").
E' il penultimo film dell'attore Pete Postlethwaite - conosciuto ai più per cult come "Nel nome del padre", "I soliti sospetti" e di recente visto in "Inception" - morto il 2 gennaio di quest'anno.
Cameo per il premio Oscar Chris Cooper, qui padre galeotto di Affleck/Doug MacRay.
Consigli: Un film interessante, specialmente nella prima parte, con una bella scena di rapina in banca. Perde un po' nel finale con una certa retorica da film di genere che richiede il sacrificio degli antieroi. Tutto sommato, comunque, da vedere (con attenzione).
Parola chiave: Krista Coughlin.
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Ric
lunedì 28 marzo 2011
Film 237 - The Town
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domenica 27 marzo 2011
Film 236 - Scott Pilgrim vs. the World
Un altro film da influenzato.
Film 236: "Scott Pilgrim vs. the World" (2010) di Edgar Wright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E chi si aspettava un film così bello? Sarà che le mie precedenti visioni non erano state proprio ricercate, comunque Mr Pilgrim mi ha davvero convinto al 100%!
Storia semplice solo alla base: lui, inusuale rubacuori, trova la sua lei perfetta e deve fare di tutto per conquistarla. In particolare sfidare i suoi 7 ex in scontri all'ultimo sangue visionari e futuristici come in un sogno ambientato in un videogioco. Le complicazioni per arrivare al cuore di lei e rimanere sani e salvi non mancano di certo.
Visivamente parlando questa pellicola mi ha colpito particolarmente. L'idea di mischiare realtà e fumetto, fantasy e azione, videogioco e rock ha colpito nel segno. Il mix di trovate geniali, montaggio sapiente e furbo e attori capaci è riuscito a fare breccia nel mio cuore come non succedeva da tempo. Sarebbe sbagliato confondere questo film con un teen movie qualunque. E' molto di più, molto più sperimentale ed audace, capace di proporre un eroe che non lo è o lo è per caso (Michael Cera, già piuttosto nerd in "Juno") e personaggi di contorno davvero ben riusciti (Kieran Culkin e Anna Kendrick sono strepitosi)!
In un tripudio di musica scatenata e colori audaci e pop quanto solo nei videogames è difficile non rimanere rapiti da una storia così trascinante e spassosa. Peccato che il film, nonostante le sue notevoli trovate visionarie (e visive) non abbia racimolato il successo che meriterebbe: solo $31,494,270 negli USA, metà del budget stanziato per produrlo. Ritmo serrato e trovate geniali avrebbero dovuto assicurare al regista Edgar Wright ("Hot Fuzz" e "L'alba dei morti dementi"), qui anche sceneggiatore, un successo maggiore che, però, ha tardato ad arrivare. Anche in Italia del resto, il successo è stato piuttosto relativo. Peccato.
A dispetto dell'incasso, comunque, confermo il mio parere stra-positivo e assicuro che la visione non deluderà!
Film 1184 - Scott Pilgrim vs. the World
Consigli: Basato sul fumetto "Scott Pilgrim" di Bryan Lee O'Malley. Davvero visionario e ben realizzato. Vale la pena di dargli una chance, è davvero un bel film!
Parola chiave: Punto vita.
Trailer
Ric
Film 236: "Scott Pilgrim vs. the World" (2010) di Edgar Wright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: E chi si aspettava un film così bello? Sarà che le mie precedenti visioni non erano state proprio ricercate, comunque Mr Pilgrim mi ha davvero convinto al 100%!
Storia semplice solo alla base: lui, inusuale rubacuori, trova la sua lei perfetta e deve fare di tutto per conquistarla. In particolare sfidare i suoi 7 ex in scontri all'ultimo sangue visionari e futuristici come in un sogno ambientato in un videogioco. Le complicazioni per arrivare al cuore di lei e rimanere sani e salvi non mancano di certo.
Visivamente parlando questa pellicola mi ha colpito particolarmente. L'idea di mischiare realtà e fumetto, fantasy e azione, videogioco e rock ha colpito nel segno. Il mix di trovate geniali, montaggio sapiente e furbo e attori capaci è riuscito a fare breccia nel mio cuore come non succedeva da tempo. Sarebbe sbagliato confondere questo film con un teen movie qualunque. E' molto di più, molto più sperimentale ed audace, capace di proporre un eroe che non lo è o lo è per caso (Michael Cera, già piuttosto nerd in "Juno") e personaggi di contorno davvero ben riusciti (Kieran Culkin e Anna Kendrick sono strepitosi)!
In un tripudio di musica scatenata e colori audaci e pop quanto solo nei videogames è difficile non rimanere rapiti da una storia così trascinante e spassosa. Peccato che il film, nonostante le sue notevoli trovate visionarie (e visive) non abbia racimolato il successo che meriterebbe: solo $31,494,270 negli USA, metà del budget stanziato per produrlo. Ritmo serrato e trovate geniali avrebbero dovuto assicurare al regista Edgar Wright ("Hot Fuzz" e "L'alba dei morti dementi"), qui anche sceneggiatore, un successo maggiore che, però, ha tardato ad arrivare. Anche in Italia del resto, il successo è stato piuttosto relativo. Peccato.
A dispetto dell'incasso, comunque, confermo il mio parere stra-positivo e assicuro che la visione non deluderà!
Film 1184 - Scott Pilgrim vs. the World
Consigli: Basato sul fumetto "Scott Pilgrim" di Bryan Lee O'Malley. Davvero visionario e ben realizzato. Vale la pena di dargli una chance, è davvero un bel film!
Parola chiave: Punto vita.
Trailer
Ric
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mercoledì 23 marzo 2011
Film 235 - Jackass 3D
'Don't try this at home'. Già, sono d'accordo...
Film 235: "Jackass 3D" (2010) di Jeff Tremaine
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luca
Pensieri: Terzo capitolo della strampalata (e fortunata) serie sugli stuntmen pazzoidi e masochisti, questo "Jackass 3D" è, nella forma e nei modi usuali del format (leggere volgarità e schifezze non censurate a manetta), piuttosto divertente. Personalmente ho riso molto.
Una comicità elementare e bassa, solamente fisica e decisamente non per tutti. La pazzia dei ragazzi che praticano 'avventure' così estreme può infastidire l'occhio di chi è poco incline a forme di intrattenimento che oserei definire 'da caserma'. I più smaliziati e i fans, invece, potranno godersi un divertimento continuo e ben architettato, capce di fare volare i 94 minuti di pellicola.
Soliti protagonisti Johnny Knoxville, Bam Margera, Steve-O già resi famosi dalla serie tv originale e dai precedenti film ("Jackass: The Movie" e "Jackass Number Two"). La formula quindi è la stessa e, nonostante la decina d'anni ormai passata dal debutto in televisione, direi che tiene ancora perfettamente. Sarà merito delle gag, dei protagonisti divertenti e divertiti, sempre entusiasti di ogni nuova sfida, oppure ancora dell'inevitabile comicità fisica di certe situazioni, di fatto il mix funziona bene. Non a caso l'incasso negli USA è stato da grande produzione: $117,224,271 a fronte di una spesa di 20. Mica male...
Film 235 - Jackass 3D
Film 1658 - Jackass 3D
Consigli:Un film da gruppo di amici, pop corn e birra. Il divertimento in gruppo è davvero assicurato!
Parola chiave: Dolore.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 235: "Jackass 3D" (2010) di Jeff Tremaine
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luca
Pensieri: Terzo capitolo della strampalata (e fortunata) serie sugli stuntmen pazzoidi e masochisti, questo "Jackass 3D" è, nella forma e nei modi usuali del format (leggere volgarità e schifezze non censurate a manetta), piuttosto divertente. Personalmente ho riso molto.
Una comicità elementare e bassa, solamente fisica e decisamente non per tutti. La pazzia dei ragazzi che praticano 'avventure' così estreme può infastidire l'occhio di chi è poco incline a forme di intrattenimento che oserei definire 'da caserma'. I più smaliziati e i fans, invece, potranno godersi un divertimento continuo e ben architettato, capce di fare volare i 94 minuti di pellicola.
Soliti protagonisti Johnny Knoxville, Bam Margera, Steve-O già resi famosi dalla serie tv originale e dai precedenti film ("Jackass: The Movie" e "Jackass Number Two"). La formula quindi è la stessa e, nonostante la decina d'anni ormai passata dal debutto in televisione, direi che tiene ancora perfettamente. Sarà merito delle gag, dei protagonisti divertenti e divertiti, sempre entusiasti di ogni nuova sfida, oppure ancora dell'inevitabile comicità fisica di certe situazioni, di fatto il mix funziona bene. Non a caso l'incasso negli USA è stato da grande produzione: $117,224,271 a fronte di una spesa di 20. Mica male...
Film 235 - Jackass 3D
Film 1658 - Jackass 3D
Consigli:Un film da gruppo di amici, pop corn e birra. Il divertimento in gruppo è davvero assicurato!
Parola chiave: Dolore.
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lunedì 21 marzo 2011
Film 234 - L'ultimo dominatore dell'aria
Altra pellicola da convalescenza. Il disimpegno imperversa.
Film 234: "L'ultimo dominatore dell'aria" (2010) di M. Night Shyamalan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Durante il periodo Oscar, la domanda che mi ponevo era: è questo il miglior film dell'anno? Ora mi pongo la stessa domanda, ma al contrario: è effettivamente questo il peggior film del 2010?
Sono sorpreso io per primo della mia risposta. No, non lo è.
Personalmente la filmografia di Shyamalan non mi ha mai entusiasmato (eccezione fatta per "The Village" e un po' "The sixth sense - Il sesto senso"), ma questa pellicola non dovrebbe pagare per le oscenità precedentemente prodotte dal suo creatore. Nel 2010, diciamocelo, ci sono state produzioni ben più indecenti di questo "L'ultimo dominatore dell'aria", come per esempio (chissà perchè mi viene subito in mente) il "Piranha" di Alexandre Aja, il secondo capitolo di "Sex and the city", l'orrendo "Skyline" o il veramente pessimo "Vi presento i nostri". Di titoli ben più meritevoli di questa 'onoreficenza' conferita dai Razzie Award di quest'anno, come si può ben dedurre, ce ne sono parecchi e quindi mi domando: come mai questo accanimento (oltre ad aver 'vinto' come peggior film, ha primeggiato nelle categorie peggior regia, sceneggiatura e Jackson Rathbone come attore non protagonista)? Lo trovo un pelino ingiustificato.
Per carità, di pecche questo film ne ha! Quella che ho sofferto di più è la lentezza misto mosse orientaleggianti un po' noiosetta. Lo so che siamo abituati ad azioni super rapide con mosse e scazzottate a tutto spiano, ma in effetti si percepisce una certa lentezza nei combattimenti, ancora più rallentata dagli effetti speciali di acqua e fuoco che, evocati, giungono sempre a scoppio ritardato.
Altro problema: la prima parte del film è interessante e si raccolgono i vari pezzi sugli elementi, i popoli e il famoso dominatore dell'aria. Peccato che, man mano che passa il tempo, si ha sempre più la consapevolezza che anche questo film avrà un sequel. E, peggiore di tutti i casi, il finale è stramaledettamente aperto. Nei miei deliri febbrili ho odiato questa cosa, probabilmente perchè non ero preparato all'eventualità...
Il resto è passabile. Giovani attori sconosciuti (tranne Dev Patel famosissimo protagonista di "The Millionaire"), una bella fotografia, una storia dagli elementi intriganti. Un intrattenimento senza alcuna pretesa, piacevole e che si lascia guardare. Paragonato a pellicole dello stesso regista come "Lady in the Water" o "Signs", questo 'dominatore' è un piccolo miracolo.
Consigli: Ve lo dico fin da ora: il finale è aperto. E la storia non finisce in questo primo capitolo... Auguri.
Parola chiave: Avatar.
Trailer
Ric
Film 234: "L'ultimo dominatore dell'aria" (2010) di M. Night Shyamalan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Durante il periodo Oscar, la domanda che mi ponevo era: è questo il miglior film dell'anno? Ora mi pongo la stessa domanda, ma al contrario: è effettivamente questo il peggior film del 2010?
Sono sorpreso io per primo della mia risposta. No, non lo è.
Personalmente la filmografia di Shyamalan non mi ha mai entusiasmato (eccezione fatta per "The Village" e un po' "The sixth sense - Il sesto senso"), ma questa pellicola non dovrebbe pagare per le oscenità precedentemente prodotte dal suo creatore. Nel 2010, diciamocelo, ci sono state produzioni ben più indecenti di questo "L'ultimo dominatore dell'aria", come per esempio (chissà perchè mi viene subito in mente) il "Piranha" di Alexandre Aja, il secondo capitolo di "Sex and the city", l'orrendo "Skyline" o il veramente pessimo "Vi presento i nostri". Di titoli ben più meritevoli di questa 'onoreficenza' conferita dai Razzie Award di quest'anno, come si può ben dedurre, ce ne sono parecchi e quindi mi domando: come mai questo accanimento (oltre ad aver 'vinto' come peggior film, ha primeggiato nelle categorie peggior regia, sceneggiatura e Jackson Rathbone come attore non protagonista)? Lo trovo un pelino ingiustificato.
Per carità, di pecche questo film ne ha! Quella che ho sofferto di più è la lentezza misto mosse orientaleggianti un po' noiosetta. Lo so che siamo abituati ad azioni super rapide con mosse e scazzottate a tutto spiano, ma in effetti si percepisce una certa lentezza nei combattimenti, ancora più rallentata dagli effetti speciali di acqua e fuoco che, evocati, giungono sempre a scoppio ritardato.
Altro problema: la prima parte del film è interessante e si raccolgono i vari pezzi sugli elementi, i popoli e il famoso dominatore dell'aria. Peccato che, man mano che passa il tempo, si ha sempre più la consapevolezza che anche questo film avrà un sequel. E, peggiore di tutti i casi, il finale è stramaledettamente aperto. Nei miei deliri febbrili ho odiato questa cosa, probabilmente perchè non ero preparato all'eventualità...
Il resto è passabile. Giovani attori sconosciuti (tranne Dev Patel famosissimo protagonista di "The Millionaire"), una bella fotografia, una storia dagli elementi intriganti. Un intrattenimento senza alcuna pretesa, piacevole e che si lascia guardare. Paragonato a pellicole dello stesso regista come "Lady in the Water" o "Signs", questo 'dominatore' è un piccolo miracolo.
Consigli: Ve lo dico fin da ora: il finale è aperto. E la storia non finisce in questo primo capitolo... Auguri.
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tratto da un libro
Film 233 - Piranha
Si sa che con la febbre non si possono fare troppe cose. Io, dato che a letto non ci volevo stare, ho scelto il divano. Di fronte al divano il pc, quindi niente di meglio che una carrellata di cinema easy. Questa è la seconda pellicola della 'menomazione' da influenza.
Film 233: "Piranha" (2010) di Alexandre Aja
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Definirlo cinema di serie 'B' è fargli un regalo. Forse la serie è la 'U', giusto perchè alla 'Z' ci metto altra roba ben peggiore. E' un filmaccio grezzo e maschilista, trash e splatter.
Detto questo, si sa, non l'ho trovato orribile al 100%. Disgustoso, sì, ma vuoi la febbre, vuoi che ero in buona, alla fine mi son pure divertito a guardarlo. Anche se la domanda del perchè tanti attori famosi come Richard Dreyfuss ("Lo squalo", Oscar 1978 per "Goodbye amore mio!"), Elisabeth Shue (nomination all'Oscar per "Via da Las Vegas") o Eli Roth ("Bastardi senza gloria", "Grindhouse - A prova di morte") abbiano accettato di partecipare al film rimane un mistero.
La pellicola in sé ha tantissimi difetti: effetti speciali (per i piranha) veramente fatti male; una troppo evidente - e di conseguenza fastidiosa - oggettivizzazione del corpo femminile (per attirare un pubblico maschile adolescente e voglioso di tette e culi - qui anche lato A integrale - facili facili); una trama rubata a un bambino delle elementari molto turbato; un Jerry O'Connell ("Stand by me - Ricordo di un'estate", "Jerry Maguire") stupido oltre il limite consentitogli.
Lo svago c'è, ma a tratti è rovinato dal disgusto per alcune scene che, sicuramente, volevano essere orride, ma a lungo andare stufano lo spettatore. Culmine di questa caratteristica la spartizione del pene (di O'Connell) tra due famelici pesci con rigurgito del membro verso lo spettatore (qui il 3D deve aver regalato bei momenti a chi in sala).
Curiosità. Tra i camei dei famosi, oltre a quelli dei già citati Roth e Dreyfuss, anche il Ricardo Chavira di "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane" (è Carlos) e Christopher Lloyd che, insieme alla Shue ha girato la serie di "Ritorno al futuro". Strano film in cui incontrarsi di nuovo...
Film 1014 - Piranha 3DD
Consigli: Se siete deboli di stomaco evitate...
Parola chiave: Fossile.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 233: "Piranha" (2010) di Alexandre Aja
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Definirlo cinema di serie 'B' è fargli un regalo. Forse la serie è la 'U', giusto perchè alla 'Z' ci metto altra roba ben peggiore. E' un filmaccio grezzo e maschilista, trash e splatter.
Detto questo, si sa, non l'ho trovato orribile al 100%. Disgustoso, sì, ma vuoi la febbre, vuoi che ero in buona, alla fine mi son pure divertito a guardarlo. Anche se la domanda del perchè tanti attori famosi come Richard Dreyfuss ("Lo squalo", Oscar 1978 per "Goodbye amore mio!"), Elisabeth Shue (nomination all'Oscar per "Via da Las Vegas") o Eli Roth ("Bastardi senza gloria", "Grindhouse - A prova di morte") abbiano accettato di partecipare al film rimane un mistero.
La pellicola in sé ha tantissimi difetti: effetti speciali (per i piranha) veramente fatti male; una troppo evidente - e di conseguenza fastidiosa - oggettivizzazione del corpo femminile (per attirare un pubblico maschile adolescente e voglioso di tette e culi - qui anche lato A integrale - facili facili); una trama rubata a un bambino delle elementari molto turbato; un Jerry O'Connell ("Stand by me - Ricordo di un'estate", "Jerry Maguire") stupido oltre il limite consentitogli.
Lo svago c'è, ma a tratti è rovinato dal disgusto per alcune scene che, sicuramente, volevano essere orride, ma a lungo andare stufano lo spettatore. Culmine di questa caratteristica la spartizione del pene (di O'Connell) tra due famelici pesci con rigurgito del membro verso lo spettatore (qui il 3D deve aver regalato bei momenti a chi in sala).
Curiosità. Tra i camei dei famosi, oltre a quelli dei già citati Roth e Dreyfuss, anche il Ricardo Chavira di "Desperate housewives - I segreti di Wisteria Lane" (è Carlos) e Christopher Lloyd che, insieme alla Shue ha girato la serie di "Ritorno al futuro". Strano film in cui incontrarsi di nuovo...
Film 1014 - Piranha 3DD
Consigli: Se siete deboli di stomaco evitate...
Parola chiave: Fossile.
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venerdì 18 marzo 2011
Film 232 - Il buongiorno del mattino
Primo film da influenzato. Primo film di una lunga serie di attività casalinghe forzate...
Film 232: "Il buongiorno del mattino" (2010) di Roger Michell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sorpresina piacevole piacevole da 'coma' febbrile, questo "Morning Glory" di Roger Michell (unico film davvero famoso: "Notting Hill") mi è decisamente molto piaciuto!
Rachel McAdams sempre all'altezza di ogni ruolo, in questa commedia sul mondo della tv se la cava veramente bene. Interessante l'approfondimento - non sempre molto trattato - della figura professionale del produttore televisivo e del mondo della tv americana in generale. La rappresentazione proposta dal film non è banalmente superficiale come ci si potrebbe aspettare da un film di largo consumo, ma, al contrario, presenta spunti interessanti: il gossip come trainante principale per ottenere ascolti; l'abbassamento della cultura in generale nel mondo della tv; la non sempre facile convivenza tra giornalismo e informazione generalista. Nonostante di primo acchito qualcuno di questi temi possa sembrare già sentito (o visto), assicuro che il modo di trattare le tematiche in questo film è piuttosto originale. Niente retorica su quanto sia triste che la gente in tv segua solo stupidaggini, ma un'abbastanza lucida presa di coscienza della cosa in sé.
I contorni della trama, tipicamente da commedia, ovviamente non hanno nulla di nuovo (lei vive per il lavoro, sbaglia tutto con gli uomini, incontra quello giusto, il lavoro prende una buona piega), ma il tutto è condito in maniera piacevole e pulita.
Bene Harrison Ford, davvero burbero e scortese, perfetto nel suo ruolo. Diane Keaton quasi da cameo, intercambiabile con qualsiasi altra attrice coetanea e meno capace. Più che altro il suo buon nome (ormai sciupato da scelte cinematografiche infelici quali "La neve nel cuore" sempre con la McAdams, "Mamma ho perso il lavoro", "Perché te lo dice mamma") era buono da inserire nel poster per attirare fan nostalgici. Non recita male, per carità, ma una che ha lavorato con Coppola e Allen in questo ruolo è veramente sprecata... Bene Patrick Wilson ("The A-Team", "Angels in America"), bisteccone americano di turno perfetto per il ruolo. Cameo di Jeff Goldblum ("La mosca", "Jurassic Park").
Insomma, un film scaccia pensieri (o nel mio caso febbre) davvero carino che non mi aspettavo avrei tanto apprezzato.
Film 232 - Il buongiorno del mattino
Film 1609 - Morning Glory
Consigli: Da non perdere davvero. Per una piacevole serata da soli o in compagnia è decisamente una scelta azzeccata. Sorpresa!
Parola chiave: Lavoro.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 232: "Il buongiorno del mattino" (2010) di Roger Michell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sorpresina piacevole piacevole da 'coma' febbrile, questo "Morning Glory" di Roger Michell (unico film davvero famoso: "Notting Hill") mi è decisamente molto piaciuto!
Rachel McAdams sempre all'altezza di ogni ruolo, in questa commedia sul mondo della tv se la cava veramente bene. Interessante l'approfondimento - non sempre molto trattato - della figura professionale del produttore televisivo e del mondo della tv americana in generale. La rappresentazione proposta dal film non è banalmente superficiale come ci si potrebbe aspettare da un film di largo consumo, ma, al contrario, presenta spunti interessanti: il gossip come trainante principale per ottenere ascolti; l'abbassamento della cultura in generale nel mondo della tv; la non sempre facile convivenza tra giornalismo e informazione generalista. Nonostante di primo acchito qualcuno di questi temi possa sembrare già sentito (o visto), assicuro che il modo di trattare le tematiche in questo film è piuttosto originale. Niente retorica su quanto sia triste che la gente in tv segua solo stupidaggini, ma un'abbastanza lucida presa di coscienza della cosa in sé.
I contorni della trama, tipicamente da commedia, ovviamente non hanno nulla di nuovo (lei vive per il lavoro, sbaglia tutto con gli uomini, incontra quello giusto, il lavoro prende una buona piega), ma il tutto è condito in maniera piacevole e pulita.
Bene Harrison Ford, davvero burbero e scortese, perfetto nel suo ruolo. Diane Keaton quasi da cameo, intercambiabile con qualsiasi altra attrice coetanea e meno capace. Più che altro il suo buon nome (ormai sciupato da scelte cinematografiche infelici quali "La neve nel cuore" sempre con la McAdams, "Mamma ho perso il lavoro", "Perché te lo dice mamma") era buono da inserire nel poster per attirare fan nostalgici. Non recita male, per carità, ma una che ha lavorato con Coppola e Allen in questo ruolo è veramente sprecata... Bene Patrick Wilson ("The A-Team", "Angels in America"), bisteccone americano di turno perfetto per il ruolo. Cameo di Jeff Goldblum ("La mosca", "Jurassic Park").
Insomma, un film scaccia pensieri (o nel mio caso febbre) davvero carino che non mi aspettavo avrei tanto apprezzato.
Film 232 - Il buongiorno del mattino
Film 1609 - Morning Glory
Consigli: Da non perdere davvero. Per una piacevole serata da soli o in compagnia è decisamente una scelta azzeccata. Sorpresa!
Parola chiave: Lavoro.
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Bengi
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mercoledì 16 marzo 2011
Film 231 - La bella e la bestia
Cena del martedì + film. Questa volta ritorno ai classici!
Film 231: "La bella e la bestia" (1991) di Gary Trousdale, Kirk Wise
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Marco C, Andrea, Andrea Puffo, Titti
Pensieri: Bello e cult, magico e incantevole. Nel 20esimo anniversario della realizzazione di questo piccolo capolavoro Disney (casualmente, sia chiaro), per la cena del martedì siamo riusciti ad essere tutti d'accordo su cosa vedere solo alla vista del dvd di questo film.
La versione restaurata non è male, anche se talvolta il colore è un po' troppo acceso (vedi le nuvole rosate su cielo al tramonto giallo... Leggermente zuccheroso e fastidioso alla vista). Ma l'immagine è nitida ed effettivamente molto migliorata.
Disegni bellissimi, primi approcci agli effetti speciali con il computer integrati bene, canzoni (con noi a cantarci sopra in sottofondo) evergreen rovinate solo dalla versione italiana della "Beauty and the Beast" interpretata da Gino Paoli & figlia per l'Italia e in originale dalla Dion (che si sa, hanno voci così simili...), personaggi azzeccatissimi (tutti gli oggetti del castello sono mitici!).
Il papà (lagnone) di Belle è uguale al padre di Jasmine in "Aladdin"; Mrs. Potts nella versione originale è doppiata da Angela Lansbury; questa pellicola è considerata, per ordine d'uscita, il 30esimo classico della tradizione disneyana; 2 Oscar vinti e, unico film d'animazione nella storia -prima che, due anni fa, cambiasse il regolamento e aumentassero le nomination da 5 a 10 film in gara - nomination come Miglior Film all'edizione '92 degli Oscar (vinse "Il silenzio degli innocenti"). All'epoca la categoria Miglior Film d'animazione ancora non esisteva (è stata introdotta nel 2001); nel mondo l'incasso de "La bella e la bestia" è stato di $378,300,000: se si considera che parliamo di vent'anni fa, il box office è davvero ragguardevole!
Grandissimo film, insomma, che non stento a definire un'opera d'arte moderna. Davvero bellisimo.
Film 231 - La bella e la bestia
Film 1332 - La bella e la bestia
Film 1629 - Beauty and the Beast
Consigli: L'impatto visivo del numero musicale di "Stia con noi" lascia a bocca aperta. Il salone dorato illuminato durante il ballo tra i due innamorati è davvero da favola. Canzoni bellissime. Che si può volere di più? Per tornare bambini è il film ideale.
Parola chiave: Rosa.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 231: "La bella e la bestia" (1991) di Gary Trousdale, Kirk Wise
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Marco C, Andrea, Andrea Puffo, Titti
Pensieri: Bello e cult, magico e incantevole. Nel 20esimo anniversario della realizzazione di questo piccolo capolavoro Disney (casualmente, sia chiaro), per la cena del martedì siamo riusciti ad essere tutti d'accordo su cosa vedere solo alla vista del dvd di questo film.
La versione restaurata non è male, anche se talvolta il colore è un po' troppo acceso (vedi le nuvole rosate su cielo al tramonto giallo... Leggermente zuccheroso e fastidioso alla vista). Ma l'immagine è nitida ed effettivamente molto migliorata.
Disegni bellissimi, primi approcci agli effetti speciali con il computer integrati bene, canzoni (con noi a cantarci sopra in sottofondo) evergreen rovinate solo dalla versione italiana della "Beauty and the Beast" interpretata da Gino Paoli & figlia per l'Italia e in originale dalla Dion (che si sa, hanno voci così simili...), personaggi azzeccatissimi (tutti gli oggetti del castello sono mitici!).
Il papà (lagnone) di Belle è uguale al padre di Jasmine in "Aladdin"; Mrs. Potts nella versione originale è doppiata da Angela Lansbury; questa pellicola è considerata, per ordine d'uscita, il 30esimo classico della tradizione disneyana; 2 Oscar vinti e, unico film d'animazione nella storia -prima che, due anni fa, cambiasse il regolamento e aumentassero le nomination da 5 a 10 film in gara - nomination come Miglior Film all'edizione '92 degli Oscar (vinse "Il silenzio degli innocenti"). All'epoca la categoria Miglior Film d'animazione ancora non esisteva (è stata introdotta nel 2001); nel mondo l'incasso de "La bella e la bestia" è stato di $378,300,000: se si considera che parliamo di vent'anni fa, il box office è davvero ragguardevole!
Grandissimo film, insomma, che non stento a definire un'opera d'arte moderna. Davvero bellisimo.
Film 231 - La bella e la bestia
Film 1332 - La bella e la bestia
Film 1629 - Beauty and the Beast
Consigli: L'impatto visivo del numero musicale di "Stia con noi" lascia a bocca aperta. Il salone dorato illuminato durante il ballo tra i due innamorati è davvero da favola. Canzoni bellissime. Che si può volere di più? Per tornare bambini è il film ideale.
Parola chiave: Rosa.
Trailer
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lunedì 14 marzo 2011
Film 230 - Maschi contro femmine
Torniamo al cinema italiano, per una volta.
Film 230: "Maschi contro femmine" (2010) di Fausto Brizzi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ma che sorpresa! Una commedia italiana divertente, non necessariamente volgare o stupida, un film corale mediamente ben recitato (mediamente!) e piacevole! Sorpresona per chi la commedia italiana la vede un po' a fatica...
Ottimi Bisio, Carla Signoris e Giuseppe Cederna che da soli già valgono il film. Bene anche Cortellesi (ogni tanto un po' inappropriata, ma sorvolabile) e De Luigi, Nicolas Vaporidis (!), Giorgia Wurth e Nancy Brilli. Leggermente troppo soap Alessandro Preziosi. Cameo di Luciana Littizzetto (recitazione sufficiente...).
Insomma, un vastissimo cast di stelle e stelline del cinema nazionale in gran rispolvero (alcuni). Il risultato tiene e, anzi, regala certe gag divertenti. Inoltre -sono rimasto sconvolto, lo ammetto, considerando la produzione cinematografica italiana media, qui abbiamo il miracolo - serie riprese in esterna (non solo a Roma eh, ma al Polo!), nonché subacquee (per riprendere le balene), qualche effetto speciale neanche troppo malriuscito, un campo nudista non malamente censurato (anche se, guarda caso, camminano solamente le donne...), un taglio più da esportazione (se mi passate il termine).
Insomma, sono rimasto piacevolmente colpito da una pellicola di cui avevo solo sentito molto parlare, ma di cui non avevo molta fiducia. Di solito questi film 'di gruppo' sono solamente caotici e finiscono per non valorizzare nessuna storia e nessun attore e il risultato è meno di mediocre. Qui, invece, siamo decisamente ad un buon livello. Da vedere!
Consigli: A questo punto direi che sia il caso di vedere il seguito, no?
Parola chiave: Amori&Amici.
Trailer
Ps. Ho deciso di alleggerire un po' il blog, quindi d'ora in avanti il trailer della pellicola in questione sarà solamente linkato e non integrato al post.
Ric
Film 230: "Maschi contro femmine" (2010) di Fausto Brizzi
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ma che sorpresa! Una commedia italiana divertente, non necessariamente volgare o stupida, un film corale mediamente ben recitato (mediamente!) e piacevole! Sorpresona per chi la commedia italiana la vede un po' a fatica...
Ottimi Bisio, Carla Signoris e Giuseppe Cederna che da soli già valgono il film. Bene anche Cortellesi (ogni tanto un po' inappropriata, ma sorvolabile) e De Luigi, Nicolas Vaporidis (!), Giorgia Wurth e Nancy Brilli. Leggermente troppo soap Alessandro Preziosi. Cameo di Luciana Littizzetto (recitazione sufficiente...).
Insomma, un vastissimo cast di stelle e stelline del cinema nazionale in gran rispolvero (alcuni). Il risultato tiene e, anzi, regala certe gag divertenti. Inoltre -sono rimasto sconvolto, lo ammetto, considerando la produzione cinematografica italiana media, qui abbiamo il miracolo - serie riprese in esterna (non solo a Roma eh, ma al Polo!), nonché subacquee (per riprendere le balene), qualche effetto speciale neanche troppo malriuscito, un campo nudista non malamente censurato (anche se, guarda caso, camminano solamente le donne...), un taglio più da esportazione (se mi passate il termine).
Insomma, sono rimasto piacevolmente colpito da una pellicola di cui avevo solo sentito molto parlare, ma di cui non avevo molta fiducia. Di solito questi film 'di gruppo' sono solamente caotici e finiscono per non valorizzare nessuna storia e nessun attore e il risultato è meno di mediocre. Qui, invece, siamo decisamente ad un buon livello. Da vedere!
Consigli: A questo punto direi che sia il caso di vedere il seguito, no?
Parola chiave: Amori&Amici.
Trailer
Ps. Ho deciso di alleggerire un po' il blog, quindi d'ora in avanti il trailer della pellicola in questione sarà solamente linkato e non integrato al post.
Ric
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mercoledì 9 marzo 2011
Film 229 - Il cigno nero
Dovendo sfruttare un ingresso gratis al cinema, siamo stati felici di tornare a vedere uno dei più bei film usciti finora dall'inizio dell'anno.
Film 229: "Il cigno nero" (2010) di Darren Aronofsky
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Marco
Pensieri: Questa seconda visione ha confermato "Il cigno nero" quale uno dei migliori film dell'ultimo periodo. Vederlo di nuovo mi ha aiutato a concentrarmi su particolari nuovi, su suoni che avevo perso, su colori che da casa non avevano reso così bene.
Tutto quanto avevo già detto precedentemente nell'altro commento al film [link] lo ribadisco fermamente e, anzi, ora sono anche più convinto, oltre che della bellezza di quest'opera, anche della bravura della sua protagonista. Finalmente impugnato il suo meritatissimo Oscar, Natalie Portman è la regina incontrastata non solo del palcoscenico, ma della scena mondiale attuale. Ad appena un giorno dalla premiazione, infatti, esprime il suo sdegno per i commenti da antisemita di John Galliano, lei che con Dior ha appena stipulato un contratto. Sdegno, impegno e ribellione sono i punti di forza della grandissima Portman che, nella vita come nel film, si batte e lavora sodo per ciò in cui crede.
Grandissimo Darren Aronofsky alla regia, capace davvero di emozionare portando sullo schermo una storia così intensa, a tratti da pelle d'oca. Al cinema, man mano che l'intreccio si sviluppava, eravamo tutti noi spettatori sempre più ammutoliti tanto era il coinvolgimento per questa pellicola.
Come dicevo, per quanto riguarda la mia esperienza, ha contato tantissimo questa riscoperta dei suoi, della musica e di certi passaggi (o dettagli) che mi ero perso. Tra l'altro la scena in discoteca è la migliore scena girata in un club che io ricordi. Singolare, per un film come questo...
Bello, bello, bello! Ne vale davvero la pena.
Consigli: Un piccolo capolavoro sospeso tra danza e violenza, fisicità e sacrificio, dramma e dark. Niente male per un film solo.
Parola chiave: Specchio.
Ric
Film 229: "Il cigno nero" (2010) di Darren Aronofsky
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Marco
Pensieri: Questa seconda visione ha confermato "Il cigno nero" quale uno dei migliori film dell'ultimo periodo. Vederlo di nuovo mi ha aiutato a concentrarmi su particolari nuovi, su suoni che avevo perso, su colori che da casa non avevano reso così bene.
Tutto quanto avevo già detto precedentemente nell'altro commento al film [link] lo ribadisco fermamente e, anzi, ora sono anche più convinto, oltre che della bellezza di quest'opera, anche della bravura della sua protagonista. Finalmente impugnato il suo meritatissimo Oscar, Natalie Portman è la regina incontrastata non solo del palcoscenico, ma della scena mondiale attuale. Ad appena un giorno dalla premiazione, infatti, esprime il suo sdegno per i commenti da antisemita di John Galliano, lei che con Dior ha appena stipulato un contratto. Sdegno, impegno e ribellione sono i punti di forza della grandissima Portman che, nella vita come nel film, si batte e lavora sodo per ciò in cui crede.
Grandissimo Darren Aronofsky alla regia, capace davvero di emozionare portando sullo schermo una storia così intensa, a tratti da pelle d'oca. Al cinema, man mano che l'intreccio si sviluppava, eravamo tutti noi spettatori sempre più ammutoliti tanto era il coinvolgimento per questa pellicola.
Come dicevo, per quanto riguarda la mia esperienza, ha contato tantissimo questa riscoperta dei suoi, della musica e di certi passaggi (o dettagli) che mi ero perso. Tra l'altro la scena in discoteca è la migliore scena girata in un club che io ricordi. Singolare, per un film come questo...
Bello, bello, bello! Ne vale davvero la pena.
Consigli: Un piccolo capolavoro sospeso tra danza e violenza, fisicità e sacrificio, dramma e dark. Niente male per un film solo.
Parola chiave: Specchio.
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martedì 8 marzo 2011
Film 228 - Amore e altri rimedi
Una commedia che sembrava dover fare il botto, ma che non ha convinto pubblico e critica. Ovviamente, noi, non potevamo lasciarcela sfuggire!
Film 228: "Amore e altri rimedi" (2010) di Edward Zwick
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Titti, Diego, Marco, Andrea Puffo, Marco C., Andrea, Davide
Pensieri: Dopo la visione i pareri sono rimasti discordi. A chi è piaciuto (io), a chi non è piaciuto.
Devo essere sincero, ero stato allertato da articoli e altre recensioni, quindi ero preparato alla trama, alle cose negative.
Questa pellicola ha un grandissimo punto di forza: la coppia di attori. Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal si ritrovano di nuovo insieme in una pellicola dopo essere stati sposati in "I segreti di Brokeback Mountain" nel 2005 e, ammettiamolo, sono molto meglio qui. Ovviamente c'è più glamour, più disimpegno, più sesso, più divertimento a rendere piccante una commedia che, a ben vedere, non segue molto i diktat del genere.
Lo sfondo della vicenda, infatti, è la malattia (per lei) e la farmacologia (per lui). Non esattamente temi da "Prima o poi mi sposo" o "27 volte in bianco"... La cornice impegnata, infatti, un po' pesa su una storia già non facile se consideriamo che, ambientato negli anni '90, il film si propone anche una ricostruzione storica della nascita del viagra.
Una delle principali critiche a questa pellicola riguarda proprio questo: la sceneggiatura (dello stesso regista, conosciuto per la regia di film come "L'ultimo samurai", "Blood diamond - Diamanti di sangue" e, tra l'altro, vincitore dell'Oscar per il miglior film come produttore della pellicola "Shakespeare in Love") vuole trattare troppe questioni senza effettivamente approfondirne una sino alla fine. Ed è il finale, in effetti, che lascia più delusi (ma non anticipo). Il resto del film, invece, sarà che mi piacciono i due attori e che le commedie mi mettono sempre di buon umore, mi è piaciuto. Ammetto, tra l'altro, che mi aspettassi molto più sesso.
Insomma, questo "Love and Other Drugs" (questo il titolo originale) mi ha dato esattamente quello che mi aspettavo di trovare, niente di più, niente di meno. Ripeto: vale soprattutto per i due bei protagonisti (entrambi candidati ai Golden Globes di gennaio), ma è anche sicuramente un intrattenimento piacevole e - a tratti - spensierato che si lascia guardare. Non è un lavoro totalmente riuscito (troppe questioni portate in campo che non vengono o trattate a dovere o finite di trattare nell'arco dei 112 minuti di film), ma si è visto oggettivamente molto di peggio. Passabile, direi.
Ps. Box office USA non molto felice: $32,357,532 di incasso a fronte di una spesa di 30 milioni. Not very good.
Consigli: Non aspettatevi una commediola scacciapensieri. Oltre al sesso e alla bella presenza dei due attori hollywoodiani, sono toccati anche temi non esattamente facili.
Parola chiave: Parkinson.
Ric
Film 228: "Amore e altri rimedi" (2010) di Edward Zwick
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Titti, Diego, Marco, Andrea Puffo, Marco C., Andrea, Davide
Pensieri: Dopo la visione i pareri sono rimasti discordi. A chi è piaciuto (io), a chi non è piaciuto.
Devo essere sincero, ero stato allertato da articoli e altre recensioni, quindi ero preparato alla trama, alle cose negative.
Questa pellicola ha un grandissimo punto di forza: la coppia di attori. Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal si ritrovano di nuovo insieme in una pellicola dopo essere stati sposati in "I segreti di Brokeback Mountain" nel 2005 e, ammettiamolo, sono molto meglio qui. Ovviamente c'è più glamour, più disimpegno, più sesso, più divertimento a rendere piccante una commedia che, a ben vedere, non segue molto i diktat del genere.
Lo sfondo della vicenda, infatti, è la malattia (per lei) e la farmacologia (per lui). Non esattamente temi da "Prima o poi mi sposo" o "27 volte in bianco"... La cornice impegnata, infatti, un po' pesa su una storia già non facile se consideriamo che, ambientato negli anni '90, il film si propone anche una ricostruzione storica della nascita del viagra.
Una delle principali critiche a questa pellicola riguarda proprio questo: la sceneggiatura (dello stesso regista, conosciuto per la regia di film come "L'ultimo samurai", "Blood diamond - Diamanti di sangue" e, tra l'altro, vincitore dell'Oscar per il miglior film come produttore della pellicola "Shakespeare in Love") vuole trattare troppe questioni senza effettivamente approfondirne una sino alla fine. Ed è il finale, in effetti, che lascia più delusi (ma non anticipo). Il resto del film, invece, sarà che mi piacciono i due attori e che le commedie mi mettono sempre di buon umore, mi è piaciuto. Ammetto, tra l'altro, che mi aspettassi molto più sesso.
Insomma, questo "Love and Other Drugs" (questo il titolo originale) mi ha dato esattamente quello che mi aspettavo di trovare, niente di più, niente di meno. Ripeto: vale soprattutto per i due bei protagonisti (entrambi candidati ai Golden Globes di gennaio), ma è anche sicuramente un intrattenimento piacevole e - a tratti - spensierato che si lascia guardare. Non è un lavoro totalmente riuscito (troppe questioni portate in campo che non vengono o trattate a dovere o finite di trattare nell'arco dei 112 minuti di film), ma si è visto oggettivamente molto di peggio. Passabile, direi.
Ps. Box office USA non molto felice: $32,357,532 di incasso a fronte di una spesa di 30 milioni. Not very good.
Consigli: Non aspettatevi una commediola scacciapensieri. Oltre al sesso e alla bella presenza dei due attori hollywoodiani, sono toccati anche temi non esattamente facili.
Parola chiave: Parkinson.
Ric
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Film 227 - Skyline
Questo è il genere di film trash che io e mio padre ci divertiamo a vedere assieme...
Film 227: "Skyline" (2010) di Colin Strause, Greg Strause
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: Tanto appassionante e bello che mi ero dimenticato di averlo visto (a gennaio...). Tanto efficace e ben riuscito da avermi causato più volte sbandate di sonno.
Definirlo trash è un complimento, sia chiaro. E' davvero un bruttissimo film, mamma mia! E poi sti alieni giganti son noiosi, non fanno nulla che non abbiano già fatto altri alieni cinematografici prima di loro. Distruggono e rapiscono, insaccano gli umani nei loro robot-container e poi gli strappano cervello e midollo per reinserirlo nei loro robottini più piccoli. La fiera della banalità. Tutto qui, chiederete voi? No! Perchè, cliché di ogni cliché, della coppia di protagonisti lui, dopo mille sofferenze e atti eroici, da la vita per lei (che è incinta e quindi preziosa per gli alieni) venendo smidollato davanti alla sua bella e innestato in una macchina robotica che, però, risulta ribelle in quanto comandata dalla volontà del ragazzo che vuole salvare ragazza e prole. Eh già, originale.
Attori sconosciuti, tranne Eric Balfour ("Non aprite quella porta", "24") e Donald Faison ("Scrubs"), budget bassissimo (10 milioni) e un incasso duplicato, effetti speciali sorprendentemente degni, una storia sciapa come poche. Non c'è niente di più, niente di meno in questo film. Che, sia chiaro, è assolutamente da perdere.
Consigli: Direi che è una pellicola decisamente evitabile. Ci tengo a ribadirlo.
Parola chiave: Alieni.
Ric
Film 227: "Skyline" (2010) di Colin Strause, Greg Strause
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Papà
Pensieri: Tanto appassionante e bello che mi ero dimenticato di averlo visto (a gennaio...). Tanto efficace e ben riuscito da avermi causato più volte sbandate di sonno.
Definirlo trash è un complimento, sia chiaro. E' davvero un bruttissimo film, mamma mia! E poi sti alieni giganti son noiosi, non fanno nulla che non abbiano già fatto altri alieni cinematografici prima di loro. Distruggono e rapiscono, insaccano gli umani nei loro robot-container e poi gli strappano cervello e midollo per reinserirlo nei loro robottini più piccoli. La fiera della banalità. Tutto qui, chiederete voi? No! Perchè, cliché di ogni cliché, della coppia di protagonisti lui, dopo mille sofferenze e atti eroici, da la vita per lei (che è incinta e quindi preziosa per gli alieni) venendo smidollato davanti alla sua bella e innestato in una macchina robotica che, però, risulta ribelle in quanto comandata dalla volontà del ragazzo che vuole salvare ragazza e prole. Eh già, originale.
Attori sconosciuti, tranne Eric Balfour ("Non aprite quella porta", "24") e Donald Faison ("Scrubs"), budget bassissimo (10 milioni) e un incasso duplicato, effetti speciali sorprendentemente degni, una storia sciapa come poche. Non c'è niente di più, niente di meno in questo film. Che, sia chiaro, è assolutamente da perdere.
Consigli: Direi che è una pellicola decisamente evitabile. Ci tengo a ribadirlo.
Parola chiave: Alieni.
Ric
Film 226 - Burlesque
Dopo una cena in centro, il finale giusto di una serata piacevole con gli amici!
Film 226: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea
Pensieri: Visto la seconda volta è meglio. Forse perchè conscio di quanto abbiano toppato in certi punti e preparato a quanto avrei visto, mi sono goduto molto di più questa pellicola di Antin.
Ormai sono fan della colonna sonora e conosco a memoria certe canzoni che, in effetti, al momento di vederle rappresentate nel film hanno avuto il loro impatto. Piacevole, insomma, senza riserve.
Ovvio, bisogna essere preparati: il film è una ciofeca. Ma se vi piace il genere, o vi piacciono le popstar, o siete in vena di perdere qualche oretta tra un numero musical e l'altro, allora avete trovato il film che fa per voi!
L'Aguilera, rispetto ad oggi, è decisamente magrissima e, mi spiace dirlo, antipatica come pochi su questa terra. Non c'è nulla da dire sulla voce (oddio, forse che spesso urla lo possiamo dire), ma quanto è odiosa è inevitabile non constatarlo.
Cher e Tucci, invece, se la cavano decisamente bene e sono il duo geriatrico divertente del film. Peccato, però, che sia un film sul burlesque che non rende l'idea stessa del burlesque. E' più un videoclip di un'ora e mezza dove possiamo ammirare l'estensione vocale della popstar bionda che tenta di diventare attrice (Christina, perfino Britney ha fallito. E lei ha fans molto più devoti...) piuttosto che un'espressione cinematografica dell'anima burlesque del locale di Cher/Tess. La canzone più vicina al genere è sicuramente 'But I Am A Good Girl', davvero ben riuscita.
Insomma, un film leggero leggero, ma davvero innocuo.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque Consigli: In compagnia è meglio. Si ride di più!
Parola chiave: Panorama.
#HollywoodCiak
Bengi
Film 226: "Burlesque" (2010) di Steve Antin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea
Pensieri: Visto la seconda volta è meglio. Forse perchè conscio di quanto abbiano toppato in certi punti e preparato a quanto avrei visto, mi sono goduto molto di più questa pellicola di Antin.
Ormai sono fan della colonna sonora e conosco a memoria certe canzoni che, in effetti, al momento di vederle rappresentate nel film hanno avuto il loro impatto. Piacevole, insomma, senza riserve.
Ovvio, bisogna essere preparati: il film è una ciofeca. Ma se vi piace il genere, o vi piacciono le popstar, o siete in vena di perdere qualche oretta tra un numero musical e l'altro, allora avete trovato il film che fa per voi!
L'Aguilera, rispetto ad oggi, è decisamente magrissima e, mi spiace dirlo, antipatica come pochi su questa terra. Non c'è nulla da dire sulla voce (oddio, forse che spesso urla lo possiamo dire), ma quanto è odiosa è inevitabile non constatarlo.
Cher e Tucci, invece, se la cavano decisamente bene e sono il duo geriatrico divertente del film. Peccato, però, che sia un film sul burlesque che non rende l'idea stessa del burlesque. E' più un videoclip di un'ora e mezza dove possiamo ammirare l'estensione vocale della popstar bionda che tenta di diventare attrice (Christina, perfino Britney ha fallito. E lei ha fans molto più devoti...) piuttosto che un'espressione cinematografica dell'anima burlesque del locale di Cher/Tess. La canzone più vicina al genere è sicuramente 'But I Am A Good Girl', davvero ben riuscita.
Insomma, un film leggero leggero, ma davvero innocuo.
Film 209 - Burlesque
Film 226 - Burlesque
Film 251 - Burlesque
Film 376 - Burlesque
Film 1161 - Burlesque
Film 1643 - Burlesque
Film 2253 - Burlesque Consigli: In compagnia è meglio. Si ride di più!
Parola chiave: Panorama.
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domenica 6 marzo 2011
Film 225 - Rabbit Hole
Altro film, altra preparazione agli Oscar. Questa volta, dopo la cena, un dramma non da poco.
Film 225: "Rabbit Hole" (2010) di John Cameron Mitchell
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Gianpaolo, Marco, Diego, Andrea Puffo
Pensieri: Cos'è che c'entra questa tana del coniglio con il film in questione?
Diciamo che, nella trama, si riferisce ad un fumetto. Ma che ci sia anche un significato altro?
Nicole Kidman qui è Becca, madre che sta affrontando il dolore per la perdita del figlio di 4 anni assieme al marito (Aaron Eckhart) e, non sapendo bene come uscirne, cerca di intraprendere varie strade. Tornare al lavoro non funziona (ormai è fuori dal giro), la notizia della sorella incinta di un maschietto non aiuta, le sedute di terapia di gruppo non fanno per lei, ma, pare, trovi conforto nel dialogare con il ragazzino che ha effettivamente (per errore o negligenza non è il punto) investito suo figlio.
Se il tema del dolore è giustamente personale, rimane comunque una scelta strana - per non dire volutamente provocatoria - quella di affidare il ruolo di riconciliatore allo stesso individuo che ha causato il dramma. Di fatto il giudizio sulla scelta rimane sospeso, equilibrato dallo sdegno del marito che, giustamente, di frequentare il ragazzino non ci pensa proprio. Ma non aggiungo altro per non rovinare la trama. Emozioni forti in agguato, comunque.
Per concentrarci sull'interpretazione della Kidman, invece, direi che siamo tornati a uno standard piuttosto elevato, ma non sono sicuro al 100% che le valesse una terza nomination all'Oscar. Ad analizzare maliziosamente gli eventi, questo ritorno alla qualità - dopo anni di produzioni sfortunate - per Nicole è stata una benedizione non da poco, considerando poi i ruoli sempre più marginali ritagliati per lei nei film ("Nine") o le parti da dimenticare ("La bussola d'oro", "Invasion", "Vita da Strega" o il pessimo "La donna perfetta"). Decisamente determinata a tornare in vetta, grazie a questo film c'è stato un oggettivo miglioramento, nonché un ritorno alla qualità solita cui Nicole ci aveva abituato con grandissimi film ("Moulin Rouge!", "The Others", "Ritorno a Cold Mountain"). Insomma, cinema impegnato, apparizioni dosate, un pubblico addio al botox e un ritorno al naturale rosso di capelli che tanto l'aveva resa celebre. E' l'inizio per un ritorno con le scintille. Ma, sia chiaro, l'Oscar non aveva alcuna chance di vincerlo.
Buono il resto del cast, con Eckhart un po' faccione di plastica, ma intenso. Sarebbe da valorizzare un attimo di più come attore, fatica a farsi prendere sul serio e, invece, non è da sottovalutare. Fedele al suo personaggio (televisivo) rimane Sandra Oh che non aggiunge nulla di nuovo (se non quanto già visto in tv) alla sua Gaby. Sempre bravissima Dianne Wiest, un'espressività ed intensità davvero notevoli. Sguardi che dicono tutto, senza bisogno di parole. Una vera attrice.
La pellicola in sé non aggiunge niente di nuovo al panorama del dramma familiare ed ha una certa anima patinata da rivista delle case da sogno che un po' intralcia lo scopo e un po' infastidisce. Non è un film totalmente riuscito (non a caso solo la performance della Kidman è stata notata), ma nonostante questo non si può dire che sia pessimo. Forse non scava troppo a fondo nel personaggio della madre (che risulta a suo modo piuttosto freddina, quantomeno all'inizio) e il tutto rimane un po' una vana esibizione delle capacità attoriali (sicuramente riconosciute) della diva hollywoodiana. Tutto sommato, direi benino. Meno.
Consigli: Pellicola da fazzoletto facile. Ma analizzato dal dopo-dramma in poi e con uno strano approccio alla vicenda. Guardare e decidere se, dopotutto, la Kidman è tornata finalmente al grande cinema.
Parola chiave: Dolore.
Ric
Film 225: "Rabbit Hole" (2010) di John Cameron Mitchell
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Gianpaolo, Marco, Diego, Andrea Puffo
Pensieri: Cos'è che c'entra questa tana del coniglio con il film in questione?
Diciamo che, nella trama, si riferisce ad un fumetto. Ma che ci sia anche un significato altro?
Nicole Kidman qui è Becca, madre che sta affrontando il dolore per la perdita del figlio di 4 anni assieme al marito (Aaron Eckhart) e, non sapendo bene come uscirne, cerca di intraprendere varie strade. Tornare al lavoro non funziona (ormai è fuori dal giro), la notizia della sorella incinta di un maschietto non aiuta, le sedute di terapia di gruppo non fanno per lei, ma, pare, trovi conforto nel dialogare con il ragazzino che ha effettivamente (per errore o negligenza non è il punto) investito suo figlio.
Se il tema del dolore è giustamente personale, rimane comunque una scelta strana - per non dire volutamente provocatoria - quella di affidare il ruolo di riconciliatore allo stesso individuo che ha causato il dramma. Di fatto il giudizio sulla scelta rimane sospeso, equilibrato dallo sdegno del marito che, giustamente, di frequentare il ragazzino non ci pensa proprio. Ma non aggiungo altro per non rovinare la trama. Emozioni forti in agguato, comunque.
Per concentrarci sull'interpretazione della Kidman, invece, direi che siamo tornati a uno standard piuttosto elevato, ma non sono sicuro al 100% che le valesse una terza nomination all'Oscar. Ad analizzare maliziosamente gli eventi, questo ritorno alla qualità - dopo anni di produzioni sfortunate - per Nicole è stata una benedizione non da poco, considerando poi i ruoli sempre più marginali ritagliati per lei nei film ("Nine") o le parti da dimenticare ("La bussola d'oro", "Invasion", "Vita da Strega" o il pessimo "La donna perfetta"). Decisamente determinata a tornare in vetta, grazie a questo film c'è stato un oggettivo miglioramento, nonché un ritorno alla qualità solita cui Nicole ci aveva abituato con grandissimi film ("Moulin Rouge!", "The Others", "Ritorno a Cold Mountain"). Insomma, cinema impegnato, apparizioni dosate, un pubblico addio al botox e un ritorno al naturale rosso di capelli che tanto l'aveva resa celebre. E' l'inizio per un ritorno con le scintille. Ma, sia chiaro, l'Oscar non aveva alcuna chance di vincerlo.
Buono il resto del cast, con Eckhart un po' faccione di plastica, ma intenso. Sarebbe da valorizzare un attimo di più come attore, fatica a farsi prendere sul serio e, invece, non è da sottovalutare. Fedele al suo personaggio (televisivo) rimane Sandra Oh che non aggiunge nulla di nuovo (se non quanto già visto in tv) alla sua Gaby. Sempre bravissima Dianne Wiest, un'espressività ed intensità davvero notevoli. Sguardi che dicono tutto, senza bisogno di parole. Una vera attrice.
La pellicola in sé non aggiunge niente di nuovo al panorama del dramma familiare ed ha una certa anima patinata da rivista delle case da sogno che un po' intralcia lo scopo e un po' infastidisce. Non è un film totalmente riuscito (non a caso solo la performance della Kidman è stata notata), ma nonostante questo non si può dire che sia pessimo. Forse non scava troppo a fondo nel personaggio della madre (che risulta a suo modo piuttosto freddina, quantomeno all'inizio) e il tutto rimane un po' una vana esibizione delle capacità attoriali (sicuramente riconosciute) della diva hollywoodiana. Tutto sommato, direi benino. Meno.
Consigli: Pellicola da fazzoletto facile. Ma analizzato dal dopo-dramma in poi e con uno strano approccio alla vicenda. Guardare e decidere se, dopotutto, la Kidman è tornata finalmente al grande cinema.
Parola chiave: Dolore.
Ric
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venerdì 4 marzo 2011
Film 224 - Megamind
Un film d'animazione da cui non ero molto attirato.
Film 224: " Megamind" (2010) di Tom McGrath
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Massimo
Pensieri: Ho decisamente rivalutato questa pellicola. E' divertente, un po' diversa dalle altre, un ottimo intrattenimento.
Si sa che, ormai, è sempre più difficile creare un prodotto d'animazione che sia originale. Dopo i vari 'Toy Story', "Ratatuoille", 'Nemo', "Up" e i rispettivi successi commerciali e di critica, non è più un impresa facile (o scontata) nemmeno per i 'cartoni animati' sbancare. Questo "Megamind" è un esempio perfetto: ottimi incassi ($316,378,986 nel mondo), ma zero riconoscimenti dalla critica. Prima era già successo, per esempio, a "Ortone e il mondo dei Chi" ($295,429,187 e giusto qualche nomination) o "I Simpson - Il film" ($525,532,370 e una semplice nomination ai Golden Globes). Ovviamente, giunti ad un momento in cui lo standard d'animazione si è elevato moltissimo, diventa sempre più difficile imporre il proprio prodotto sul mercato.
Questa pellicola, come dicevo, è sicuramente superiore ad altre che ho visto, divertente, sulla falsariga di "Cattivissimo me" e "Gli incredibili" in chiave decisamente aliena. Megamind è, ovviamente, un personaggio simpatico che risalta grazie alla sua goffaggine e ad un antagonista (il supereroe) piuttosto antipatico (da copione). Ottimo il personaggio femminile di Roxanne Ritchie (doppiata da Tina Fey), simpatico e disilluso quanto basta per creare una cinica comicità tra lei e il suo rapitore alieno (doppiato da Will Ferrell).
Insomma, ammetto che, in una serata spensierata e senza pretese, questo sia decisamente un film adatto alla situazione. Intrattiene e diverte lasciando un sorrisetto sulle labbra. Promosso.
Ps. Altri doppiatori famosi (solo per la versione inglese, ovviamente) sono Brad Pitt, Ben Stiller e Jonah Hill.
Consigli: In gruppo è meglio. E' il classico film da vedere con gli amici o da usare come sottofondo per un appuntamento più... romantico! Non disturba e, anzi, intrattiene piacevolmente.
Parola chiave: Antagonismo.
Ric
Film 224: " Megamind" (2010) di Tom McGrath
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Massimo
Pensieri: Ho decisamente rivalutato questa pellicola. E' divertente, un po' diversa dalle altre, un ottimo intrattenimento.
Si sa che, ormai, è sempre più difficile creare un prodotto d'animazione che sia originale. Dopo i vari 'Toy Story', "Ratatuoille", 'Nemo', "Up" e i rispettivi successi commerciali e di critica, non è più un impresa facile (o scontata) nemmeno per i 'cartoni animati' sbancare. Questo "Megamind" è un esempio perfetto: ottimi incassi ($316,378,986 nel mondo), ma zero riconoscimenti dalla critica. Prima era già successo, per esempio, a "Ortone e il mondo dei Chi" ($295,429,187 e giusto qualche nomination) o "I Simpson - Il film" ($525,532,370 e una semplice nomination ai Golden Globes). Ovviamente, giunti ad un momento in cui lo standard d'animazione si è elevato moltissimo, diventa sempre più difficile imporre il proprio prodotto sul mercato.
Questa pellicola, come dicevo, è sicuramente superiore ad altre che ho visto, divertente, sulla falsariga di "Cattivissimo me" e "Gli incredibili" in chiave decisamente aliena. Megamind è, ovviamente, un personaggio simpatico che risalta grazie alla sua goffaggine e ad un antagonista (il supereroe) piuttosto antipatico (da copione). Ottimo il personaggio femminile di Roxanne Ritchie (doppiata da Tina Fey), simpatico e disilluso quanto basta per creare una cinica comicità tra lei e il suo rapitore alieno (doppiato da Will Ferrell).
Insomma, ammetto che, in una serata spensierata e senza pretese, questo sia decisamente un film adatto alla situazione. Intrattiene e diverte lasciando un sorrisetto sulle labbra. Promosso.
Ps. Altri doppiatori famosi (solo per la versione inglese, ovviamente) sono Brad Pitt, Ben Stiller e Jonah Hill.
Consigli: In gruppo è meglio. E' il classico film da vedere con gli amici o da usare come sottofondo per un appuntamento più... romantico! Non disturba e, anzi, intrattiene piacevolmente.
Parola chiave: Antagonismo.
Ric
martedì 1 marzo 2011
Oscar 2011: i vincitori
Anche questo 2011 ha avuto la sua cerimonia degli Oscar. Anche quest'anno ho azzeccato più della metà dei vincitori (13 e 1/2 su 24 categorie totali). Anche quest'anno ho seguito l'evento in diretta fino all'alba del 28 febbraio. Ma, a differenza degli altri anni, questa 83esima edizione ha fatto un po' pena. Da un lato la conduzione ha fallito su molti fronti, dall'altro i vincitori non hanno aggiunto nulla di che a quanto già sentito finora.
Ma andiamo con calma. Parliamo innanzitutto dei presentatori. Anne Hathaway, bellissima, è stata la vera protagonista tra i due 'host'. James Franco, al contrario, sembrava assente, quasi lì per caso. Male, di base, che non ci sia stato un vero discorso introduttivo come ogni anno, un pezzo comico-irriverente che scuota subito il pubblico. Niente risate iniziali, solo molti sorrisi (della Hathaway) e il costante sguardo perso nel vuoto di Franco. Domanda: ma dov'è che guardava sempre? Lette le sue battute (davvero molto poche), sguardo alto alla sua destra e via, perso nei suoi meandri. Non ho mai visto un conduttore meno adatto e più in prestito di lui. Almeno Anne ha cantato (bene) e sempre cercato di smuovere un po' la situazione.
Situazione che, a dire il vero, è stata piuttosto piatta. Un susseguirsi di attoroni a presentare i premi (la più bella in assoluto era Cate Blanchett) - non tutti in grado di leggere le proprie battute (Jennifer Hudson in primis) - e una moltitudine di vincitori bistrattati dalla musica di sottofondo a tagliare violentemente i loro ringraziamenti (noiosi) a persone citate in liste chilometriche (il più resistente è stato Aaron Sorkin, sfumato dalla musica, tenace nel suo lunghissimo ringraziamento imparato a memoria).
Sostanzialmente una cerimonia poco innovativa e poco autocelebrativa con idee e sketch riciclati dagli anni precedenti (sembra tradizione ormai che si apra lo show con il/i presentatore/i inseriti grazie agli effetti speciali nei film che sono in lizza). Peccato, insomma, che non si sia fatto di meglio. Pensavo che il fondo si fosse toccato l'anno scorso con la conduzione Martin-Baldwin, ma evidentemente ero in errore. Niente di paragonabile al bellissimo numero iniziale di Hugh Jackman di due anni fa [video], quando il presentatore ha saputo calcare il palco da vera star di cinema e teatro quale è.
I poveri Franco e Hathaway non hanno saputo aggiungere nulla di personale alla conduzione, forse intimiditi da un pubblico di oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, forse schiacciati dalla pressione di dover a tutti i costi risultare freschi, giovani e innovativi come l'Academy li aveva a forza presentati in questi mesi. Il risultato finale, comunque, ha visto un calo degli ascolti piuttosto netto e una perdita in percentuale perfino nel target giovanile che i due attori avrebbero dovuto attirare per risollevare le sorti di uno spettacolo che, ormai, piace soprattutto ai veri appassionati (come me).
Per concentrarsi, invece, su cerimonia e vincitori, direi che ci sono numerose considerazioni da fare:
a) nessuna sorpresa per quanto riguarda le categorie attoriali. Ha vinto chi ci si aspettava vincesse e, a dire il vero, meritavano tutti il riconoscimento ricevuto (forse avrei preferito la Bonham Carter alla Leo, ma è questione anche di simpatia. La Leo è una grezza, non a caso ha sparato una parolaccia in diretta, e dubito che in futuro l'Oscar l'aiuterà ad accrescere la propria popolarità). Tra l'altro vincono Firth, Portman e Leo, tutti alla loro seconda nomination;
b) Christian Bale ha ringraziato cani e porci, ma, giunto il momento di ringraziare sua moglie non si è ricordato il nome, glissando con un 'thank you my love' piuttosto imbarazzante;
c) "Il Grinta" ha fatto la fine del "Tra le nuvole" dell'anno scorso: tante nomination (10 il primo, 6 il secondo) e nessun premio vinto;
d) ai classici Disney di una volta si sono ormai sostituiti i film Pixar che, oltre a vincere inesorabilmente ogni Oscar per il film d'animazione, portano a casa anche i premi per le colonne sonore o la miglior canzone. "Up" l'anno scorso, "Toy story 3 - La grande fuga" quest'anno;
e) la lunghissima e fortunatissima saga di Harry Potter anche quest'anno non porta a casa nessun premio (su 2 nomination) e, dal primo capitolo, conserva le sue 9 nomination intatte senza mai aver ricevuto un riconoscimento dall'Academy;
f) Aaron Sorkin durante il suo discorso di ringraziamento ha 'dimenticato' di accennare al fatto che Natalie Portman lo abbia aiutato durante la stesura della sceneggiatura di "The Social Network" suggerendogli aneddoti relativi alla creazione di Facebook, avvenuta proprio nel periodo in cui l'attrice frequentava la Harvard University insieme a Mark Zuckerberg;
g) pare che, durante la loro presentazione della categoria Miglior Sceneggiatura, Javier Bardem e Josh Brolin si siano scambiati un bacio sulle labbra. Il pubblico televisivo, però, non ha assistito alla scena in quanto censurata in diretta (è ormai qualche anno che i maggiori eventi televisivi americani vengono mandati in onda con qualche secondo di differita per evitare altri scandali dopo il fuori-tetta della coppia Janet Jackson-Justin Timberlake al 'Super Bowl' di qualche edizione fa. Di fatto, però, la regia degli Oscar ha ritenuto accettabile il 'fuck' della Leo, ma non un bacio tra due uomini tra l'altro dichiaratamente etero);
h) Tom Hooper, Oscar alla regia per "Il discorso del re", pellicola incentrata sulla vita di Re Giorgio VI, aveva già vinto un Emmy per la regia del film tv "Elizabeth I", basato sulla vita di un altro monarca inglese, la regina Elisabetta I;
i) "Il discorso del re" e "Inception" si spartiscono la scena di questa 83esima edizione. Con 4 Oscar a testa, sono, rispettivamente, il vincitore delle categorie più importnati uno e di quelle considerate 'tecniche' l'altro. A seguire: 3 premi a "The Social Network", 2 a "Alice in Wonderland" e "Toy story 3 - La grande fuga", 1 a "Wolfman" e "Il cigno nero".
Ora mi sembra il caso di lasciare spazio alla lista di vincitori. Ho deciso, quest'anno, di trascrivere solamente chi ha vinto eliminando dalla lista gli altri candidati. Lascio riportati, però, i simboli riguardo alla mia personale scommessa del 'chi vincerà' annuale. Ovviamente, nel caso avessi puntato su candidati che non hanno poi effettivamente vinto, non ci sarà alcun simbolo. Vi lascio con la legenda e, di seguito, la lista dei vincitori.
* (vincerà) = 1 punto;
§ (vorrei vincesse) = 1/2 punto;
*§ = 1 punto.
83rd Annual Academy Awards
Best Motion Picture of the Year
Il discorso del re (2010): Iain Canning, Emile Sherman, Gareth Unwin
Best Performance by an Actor in a Leading Role
*§ Colin Firth for Il discorso del re (2010)
Best Performance by an Actress in a Leading Role
*§ Natalie Portman for Il cigno nero (2010)
Best Performance by an Actor in a Supporting Role
*§ Christian Bale for The Fighter (2010)
Best Performance by an Actress in a Supporting Role
* Melissa Leo for The Fighter (2010)
Best Achievement in Directing
Tom Hooper for Il discorso del re (2010)
Best Writing, Screenplay Written Directly for the Screen
Il discorso del re (2010): David Seidler
Best Writing, Screenplay Based on Material Previously Produced or Published
* The Social Network(2010): Aaron Sorkin
Best Animated Feature Film of the Year
* Toy story 3 - La grande fuga (2010): Lee Unkrich
Best Foreign Language Film of the Year
* In un mondo migliore (2010): Susanne Bier (Denmark)
Best Achievement in Cinematography
Inception (2010): Wally Pfister
Best Achievement in Editing
The Social Network (2010): Kirk Baxter, Angus Wall
Best Achievement in Art Direction
* Alice in Wonderland (2010): Robert Stromberg, Karen O'Hara
Best Achievement in Costume Design
* Alice in Wonderland (2010): Colleen Atwood
Best Achievement in Makeup
* Wolfman (2010): Rick Baker, Dave Elsey
Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Score
* The Social Network (2010): Trent Reznor, Atticus Ross
Best Achievement in Music Written for Motion Pictures, Original Song
Toy story 3 - La grande fuga (2010): Randy Newman("We Belong Together")
Best Achievement in Sound Mixing
§ Inception (2010): Lora Hirschberg, Gary Rizzo, Ed Novick
Best Achievement in Sound Editing
* Inception (2010): Richard King
Best Achievement in Visual Effects
* Inception (2010): Chris Corbould, Andrew Lockley, Pete Bebb, Paul J. Franklin
Best Documentary, Features
Inside Job (2010): Charles Ferguson, Audrey Marrs
Best Documentary, Short Subjects
Strangers No More (2010): Karen Goodman, Kirk Simon
Best Short Film, Animated
The Lost Thing (2010): Shaun Tan, Andrew Ruhemann
Best Short Film, Live Action
God of Love (2010): Luke Matheny
Termino lasciando anche il link ai Razzie della stagione 2010. Sono stati decretati, infatti, il 26 febbraio i 'vincitori' del peggio che abbiamo visto l'anno scorso al cinema. I due titoli 'trionfatori' sono "L'ultimo dominatore dell'aria" (peggior film, regia, sceneggiatura) e "Sex and the City 2" (peggiori attrici, sequel).
Ric
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