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sabato 15 aprile 2023

Film 2175 - The Girl with the Dragon Tattoo

Intro: Non ricordo come mi sia tornato in mente questo film, però siccome Ciarán non lo aveva mai visto e io apprezzo sempre un bel film di David Fincher, abbiamo deciso di recuperarlo.

Film 2175: "The Girl with the Dragon Tattoo" (2011) di David Fincher
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: continuo a non aver visto la trilogia originale, però nel frattempo ho visto il secondo "The Girl in the Spider's Web" con Claire Foy e, mi spiace, ma questo film è tutta un'altra cosa.
Atmosfere tese, colonna sonora pressante, intrighi e devianze, un serial killer da smascherare e una persona scomparsa, per non parlare dei due magnifici protagonisti Daniel Craig e Rooney Mara: "The Girl with the Dragon Tattoo" è sicuramente una pellicola che non solo mantiene le promesse, ma, per quanto mi riguarda, le supera nettamente. Di solito non apprezzo particolarmente la smania americana di rifare tutto in chiave USA (e, ribadisco, la trilogia originale non l'ho vista), però qui si è fatto decisamente un buon lavoro.
Ps. 8 anni dopo questo film, Daniel Craig e Christopher Plummer si ritroveranno in quell'altro gioiellino che è "Knives Out" praticamente interpretando gli stessi ruoli (ma in chiave decisamente più leggera e divertente).
Film 632 - Millennium: Uomini che odiano le donne
Film 1546 - The Girl with the Dragon Tattoo
Film 2175 - The Girl with the Dragon Tattoo
Film 1768 - The Girl in the Spider's Web
Cast: Daniel Craig, Rooney Mara, Christopher Plummer, Stellan Skarsgård, Steven Berkoff, Robin Wright, Yorick van Wageningen, Joely Richardson, Goran Višnjić, Donald Sumpter, Geraldine James, Embeth Davidtz.
Box Office: $239.3 milioni
Vale o non vale: Teso, cupo ed intrigante, il film di Fincher funziona benissimo, mantenedo alta l'attenzione dello spettatore anche grazie ad una Rooney Mara perfetta per la parte (e che con questo ruolo ha fatto jackpot). Decisamente non un prodotto per tutti, ma di eccellente intrattenimento e qualità.
Premi: Vincitore dell'Oscar per il Miglior montaggio e nominato per la Miglior attrice protagonista (Mara), fotografia, montaggio sonoro e mixaggio sonoro. 2 nomination ai BAFTA per la Miglior fotografia e la Miglior colonna sonora.
Parola chiave: Amicizia.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 13 dicembre 2021

Film 2066 - Drowning by Numbers

Intro: Per una volta mi andava di vedere qualcosa di un po' meno scontato e "facile", per cui sono finito a spulciare la mia memoria esterna alla ricerca di qualcosa che facesse al caso mio. Mi sono ricordato di questa pellicola che avevo scaricato un paio d'anni fa e, considerato il cast, mi è sembrata da subito la scelta perfetta per la mia tranquilla serata a casa.

Film 2066: "Drowning by Numbers" (1988) di Peter Greenaway
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: decisamente uno dei film più strani che abbia mai visto e, lo ammetto, all'inizio mi ha talmente spiazzato che ero liì lì per mollare. Poi ammetto che la curiosità ha avuto la meglio e, tutto sommato, per quanto non rivedrei questo "Drowning by Numbers", la visione non mi è del tutto dispiaciuta. Particolare e, per una volta, diversa dal solito e totalmente differente dalle mie aspettative.
La trama si ispira al folklore e alla fiaba "Three Billy Goats Gruff" foclizzandosi sul racconto di una serie di omicidi commessi l'uno dopo l'altro dalla tre donne della famiglia Colpitts (si chiamano tutte Cissie) che, a partire dalla nonna per arrivare alla nipote, finiranno per uccidere i consorti. Nel mezzo c'è il coroner Madgett () che, nella speranza di qualche riconoscimento carnale da parte delle tre, finirà sempre per coprire i loro misfatti. Nel mezzo, poi, una marea di nudo.
Ps. Qualche curiosità per dare il senso della peculiarità di questa pellicola (tra l'altro quasi interamente girata in long/wide shot):
1. Il titolo originale (la cui traduzione letterale è: "affogati dai numeri") è un gioco di parole che richiama quegli album per bambini in cui si colora un disegno ("Drawing by numbers") riempiendo le caselle numerate con i diversi colori.
2. Nel corso del film appaiono, evidenti in primo piano o nascosti sullo sfondo, i numeri dall'1 al 100[2], in ordine crescente, come se vi fosse in corso una sorta di conteggio, introdotto all'inizio del film da una bambina che, mentre salta la corda, conta e nomina le stelle, fermandosi a cento. (da Wiki)
Cast: Joan Plowright, Juliet Stevenson, Joely Richardson, Bernard Hill, Jason Edwards, David Morrissey, Trevor Cooper, Bryan Pringle.
Box Office: $424,773
Vale o non vale: Decisamente (assolutamente) non un film per tutti per via delle numerose stranezze, i dialoghi assurdi, i tempi piuttosto lenti e un generale senso disorientante che pervade l'esperienza visiva. Detto ciò, per gli avventurosi, sicuramente un esperimento particolare. E se amate Joan Plowright, un titolo da non perdere.
Premi: In concorso per la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1988.
Parola chiave: Numeri.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 luglio 2019

Film 1621 - Red Sparrow

Intro: Che non lo guardi l'ultimo film con Jennifer Lawrence?!
Film 1621: "Red Sparrow" (2018) di Francis Lawrence
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: poteva essere una bomba e, invece, "Red Sparrow" è solamente ok. Un peccato considerato il cast stellare, la storia intrigante e la reunion post "Hunger Games" dei due Lawrence, Francis e Jennifer. Ciò detto, questo film non è terribile, visivamente ha il suo perché nonostante un'atmosfera particolarmente cupa e opprimente, ma manca di qualcosa che vada oltre quell'idea scandalosa che sta alla base della storia (ballerina che, per una serie di circostanze, viene arruolata per diventare una spia russa ad alto contenuto sessuale). E non bastano le scene d'azione, i dialoghi spregiudicati, il sesso e il nudo, serve davvero un'anima che qui, purtroppo, sembra mancare. Il tono è sempre sommesso rispetto a ciò che le immagini mostrano e non so, onestamente, se la Lawrence fosse la scelta giusta per impersonare un personaggio di origine russa.
In generale così così.
Cast: Jennifer Lawrence, Joel Edgerton, Matthias Schoenaerts, Charlotte Rampling, Mary-Louise Parker, Jeremy Irons, Ciarán Hinds, Joely Richardson, Bill Camp.
Box Office: $151.6 milioni
Vale o non vale: Tratta dal libro omonimo di Jason Matthews (che non ho letto e quindi non posso comparare al film), questa pellicola promette e propone temi e toni scottanti, ma il risultato finale non convince appieno. Si può guardare, specialmente se si è fan della Lawrence, ma meglio ricordarsi che a) ha sicuramente fatto di meglio e b) non è assolutamente un prodotto per tutti.
Premi: /
Parola chiave: Talpa.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 16 aprile 2019

Film 1546 - The Girl with the Dragon Tattoo

Intro: Già visto tanti anni fa, rivederlo mi è sembrata una buona idea.
Film 1546: "The Girl with the Dragon Tattoo" (2011) di David Fincher
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 632 - Millennium: Uomini che odiano le donne
Film 1546 - The Girl with the Dragon Tattoo
Film 2175 - The Girl with the Dragon Tattoo
Film 1768 - The Girl in the Spider's Web
Cast: Daniel Craig, Rooney Mara, Christopher Plummer, Stellan Skarsgård, Steven Berkoff, Robin Wright, Yorick van Wageningen, Joely Richardson, Geraldine James, Goran Visnjic.
Box Office: $232.6 milioni
Vale o non vale: Belle atmosfere, ottima regia di Fincher (come sempre), musiche perfette e due protagonisti davvero in parte. Da vedere.
Premi: Candidato a 5 Oscar (tra cui Miglior attrice protagonista), ne ha vinto 1 per il Miglior montaggio; 2 nomination ai Golden Globes (attrice e musiche) e 2 ai BAFTA (musiche, fotografia).
Parola chiave: Ponte.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 4 aprile 2019

Film 1541 - 101 Dalmatians

Intro: Cercavamo il cartone animato, ma non siamo riusciti a scaricarlo e ci siamo buttati sulla versione in carne ed ossa...
Film 1541: "101 Dalmatians" (1996) di Stephen Herek
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: a tratti simpatico, ma nulla più. Glenn Close perfetta per la parte, una Crudelia De Mon (Cruella de Vil in inglese) davvero pazzesca e in linea con l'originale cartoon, anche se le cose positive del film si fermano praticamente a questo. La storia è la stessa, solo trasportata nel presente e quello che funziona per il film d'animazione, qui riesce meno in termini di intrattenimento fiabesco e magico: padroni e cani si capiscono e sono amici, interagiscono come per miracolo; i cattivi sono più che altro clown che portano momenti pseudo comici al racconto; il finale è, ovviamente, una profusione di happy ending;
"101 Dalmatians" fa ancora parte di quel momento in cui remake, sequel, spin-off e live-action risultavano essere prodotti di serie B rispetto al titolo originale, quindi non c'è da stupirsi se questa pellicola non funziona e risulta più che altro un tentativo - riuscito, direi - di guadagnare bene al botteghino. Fortunatamente le cose col tempo sono cambiate;
solo a me Miranda Priestly e questa versione di Crudelia De Mon sembrano vagamente collegate?
Cast: Glenn Close, Jeff Daniels, Joely Richardson, Joan Plowright, Hugh Laurie, Mark Williams.
Box Office: $320.7 milioni
Vale o non vale: Decisamente meglio scegliere l'originale. Se poi si è grandi fan del cartoon, questo esperimento con attori in carne ed ossa (e adorabili cuccioli di dalmata) non nuoce di certo. Ma non aspettatevi grandi cose.
Premi: Candidato al Golden Globe per la Miglior attrice protagonista e a 1 BAFTA per il Miglior trucco.
Parola chiave: Pelliccia.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 agosto 2015

Film 969 - Contagious: Epidemia mortale

Incuriositi, abbiamo tentato...

Film 969: "Contagious: Epidemia mortale" (2015) di Henry Hobson
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pubblicizzato come il grande ritorno al cinema di Schwarzenegger con, in aggiunta, una capacità recitativa rediviva (per essere gentili), questo "Maggie" è stato francamente una mezza boiata. Ok, Arlond ci è diventato introspettivo (in un film sugli zombie), ma non è che si possa dire che sia avvenuto il miracolo: semplicemente invece di sparare anche agli acari, ogni tanto parla anche. Ok, ok, è una novità quasi assoluta, ma non basta a fare di questa pellicola un imperdibile evento cinematografico.
In un universo di prodotti legati a virus, apocalissi, non morti cannibali e via discorrendo, "Contagious: Epidemia mortale" (che titolo idiota) è semplicemente uno fra i tanti, esempio meno comune solo per quanto riguarda le tempistiche, insolitamente lente per il genere. C'è più spazio per l'introspezione, come dicevo, e un interessante novità: è il processo di trasformazione da umana in zombie che interessa questa storia, non ciò che avviene dopo. Ecco perché sbudellamento e azione sono presenzi in quantità minore.
In generale, quindi, pur presentato una premessa vagamente interessante - sempre di zombie parliamo - e un'inaspettata prospettiva, rimane il fatto che questa pellicola non aggiunge nulla di quanto abbiamo già visto più e più volte. Schwarzenegger papà - scusate, ma a che età è diventato padre? -, Abigail Breslin figlia infettata e Joely Richardson matrigna molto, molto buona.
Ps. Il film è stato presentato al Tribeca Film Festival del 2015.
Box Office: $182,874
Consigli: Post apocalittica visione di come potrebbe essere il mondo se un virus che trasforma lentamente in zombie cominciasse a contagiare le persone. Non totalmente originale, ma comunque accattivante. Però il tutto si perde un po' per strada, deragliando sul binario della prevedibilità e fallendo per quanto riguarda i tempi, che sono troppo lunghi e lenti. Il finale è giusto. Tutto sommato si può vedere, ma non fatevi ingannare da ciò che riportano sulla locandina.
Parola chiave: Quarantena.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 9 maggio 2014

Film 710 - Vampire Academy

Ero curioso di capire di cosa parlasse questo film...

Film 710: "Vampire Academy" (2014) di Mark Waters
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Esperimento cinematografico semi-riuscito, incrocio tra "Harry Potter" e "Twilight", anche questo "Vampire Academy" è tratto da un libro che, neanche a dirlo, è solo il primo di una serie.
Il target di pubblico cui si rivolge questo prodotto è essenzialmente giovane o molto giovane e gli snodi della trama si focalizzano su tappe centrali della vita dei teenagers come la popolarità al liceo, il ballo di fine anno, le amicizie, i primi amori. Nessuno di questi temi viene qui analizzato in maniera particolarmente originale o innovativa e, inevitabilmente, il film finisce per risultare il clone di milioni di altri prodotti cinematografici simili.
L'ambientazione scolastica è molto vicina a quella potteriana e la descrizione del quotidiano nel cambus rafforza questo legame con la creatura della Rowling, pur rimanendole assolutamente inferiore. Il fatto che i protagonisti siano vampiri, poi, catapulta "Vampire Academy" in un universo fantasy costellato di esemplari assolutamente simili tra loro per caratteristiche e realizzazione, il cui esponente più famoso di Stephenie Meyer è solo la punta dell'iceberg. In questo senso il film fallisce nel caratterizzarsi in maniera autonoma e finisce per assomigliare ai tanti che lo hanno preceduto. Colpisce solamente la simpatia del personaggio interpretato da Zoey Deutch, anche se alla lunga la sfrontatezza impulsiva di Rose un po' stanca. Strana, invece, la scelta di Lucy Fry e delle sue labbra come co-protagoniste, considerando che la pronuncia della lettera "S" è per loro di non facile esecuzione.
Per il resto questa pellicola è incisiva esattamente quanto lo sono stati tutti gli altri esempi più o meno uguali che abbiamo già visto mille volte sullo schermo. E' carina e si vede senza sforzo, ma una volta che si arriva ai titoli di coda la si è già quasi dimenticata.
Box Office: $15,391,979
Consigli: Nonostante il target teen e il budget non certo da produzione kolossal (4.1 milioni di dollari per realizzarlo) un certo numero di attori e volti noti ci sono: Gabriel Byrne (un Golden Globes per "In Treatment"), Olga Kurylenko (Bond Girl in "Quantum of Solace" vista anche nel recente "Oblivion"), Sarah Hyland (star di "Modern Family") e Joely Richardson (due nomination ai Golden Globes per "Nip/Tuck").
Il film non è niente di che e, anzi, ha certi passaggi piuttosto superficiali, ma sicuramente va bene per una serata spensierata o all'insegna del fantasy per ragazzi (se si è appassionati). E' meglio di un qualunque "Twilight", comunque.
Parola chiave: Spirit.

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Bengi

mercoledì 11 dicembre 2013

Film 632 - Millennium: Uomini che odiano le donne

Avevo comprato il dvd perché in promo circa un anno fa, poi lo avevo riposto nella libreria in attesa di un buon momento per dare una chance a questo remake dell'originale svedese di soli due anni prima. Ad Hollywood sono sempre più a secco di idee?

Film 632: "Millennium: Uomini che odiano le donne" (2011) di David Fincher
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Niente di questa storia mi era noto. Avevo visto solo qualche immagine promozionale tratta da entrambe le produzioni, ma non sapevo né di cosa trattasse il libro né immaginavo possibili sviluppi. Le uniche notizie a riguardo erano i nomi delle due protagoniste che hanno interpretato Lisbeth Salander (Noomi Rapace e Rooney Mara che per il ruolo ha ricevuto una nomination all'Oscar) e Fincher, qui alla regia, che aveva chiamato nuovamente a collaborare con lui alcuni dei 'tecnici' di "The Social Network" tra cui Trent Reznor e Atticus Ross per le musiche che, in quel film, non mi erano per niente piaciute (ma loro ci hanno vinto un Oscar). Ero un po' dubbioso in generale.
La mia iniziale titubanza nei confronti di questo titolo è svanita quasi subito. Per quanto per una buona parte della storia non si capisca bene dove si voglia andare a parare (ma quindi Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander come fanno ad incontrarsi? Si incontreranno?), si rimane comunque rapiti dalla trama e dai personaggi magnetici, incorniciati in scenari nordici cupi, freddi e maledettamente affascinanti.
Se devo sbilanciarmi sull'impressione generale che ho avuto, devo dire che secondo me "The Girl with the Dragon Tattoo" ha perfettamente trovato la sua dimensione: riusce a distinguersi dai tanti altri prodotti crime-drama-mistery grazie ad una storia ben architettata ed interessantissima, una protagonista tanto strana quanto affascinante e un James Bond finalmente umano. Sono questi tre aspetti ad essere (con)vincenti. Immagino il libro di Stieg Larsson debba essere una bomba se questa ne è la trasposizione cinematografica.
Per quanto riguarda i toni e lo stile della regia - non del montaggio! - ho trovato qualche somiglianza con il film di Polanski "L'uomo nell'ombra" con cui condivide i colori freddi e il senso di solitudine trasmesso dal paesaggio, oltre che una vena di mistero veicolata da indagini sull'oscuro passato di una famiglia potente. 

Fincher conduce in modo funzionale a raccontare le vicende che intersecano i due protagonisti alla famiglia Vanger, capace di custodire un mistero per anni senza porsi troppo il problema della verità. Christopher Plummer è il carismatico capofamiglia che ingaggerà i servizi di Blomkvist per indagare a proposito della scomparsa della giovane nipote durante un ritrovo di famiglia avvenuto quattro decadi prima. Per come presenta i suoi parenti e da cosa suggeriscono le sue condizioni di salute, non si è naturalmente portati a dargli totale fiducia, ma saprà mostrare le sue prove. Da questo incipit e dal successivo arrivo di Lisbeth ad aiutare partirà un indagine che metterà a setaccio l'esistenza della famiglia e dell'intera comunità a cui appartiene per tentare di scoprire se un assassino ci sia (stato) effettivamente. Parallelamente a questo tema, la trama ne proporrà numerosi altri che aumenteranno l'appeal di tutto il film (passato di Lisbeth e suo "rapporto" col tutore, scandalo legato all'attività giornalistica di Blomkvist, rapporto che si instaura tra i due protagonisti, ...) che, nel finale, dovrà dare una risposta alle molte questioni tirate in ballo dagli snodi della trama.
Il risultato finale è un thriller a tinte noir davvero ben riuscito. A differenza del precedente "Zodiac" - piuttosto lento -, Fincher riesce a dare dinamismo ad una storia ambientata in una apparente staticità dettata dal tempo e dall'ambiente apparentemente immutabile e immutato. Una volta che i primi dettagli cominciano a dare senso alle ipotesi, il racconto spinge definitivamente sull'acceleratore fino a condurre a un finale che dà finalmente voce all'ipotesi già balenata nella mente dello spettatore.
Suggestivo, intrigante e sinceramente ben recitato.
Ps. 5 candidature agli Oscar 2012, un premio vinto per il montaggio e $232,617,430 di incasso mondiale.
Pps. Il capitolo successivo della saga, "La ragazza che giocava con il fuoco", è stato appena messo in produzione; mancano ancora una data di uscita e un regista. Le produzioni svedesi che hanno portato sullo schermo i due capitoli seguenti della saga di Stieg Larsson hanno avuto un discreto successo commerciale mondiale rispetto al primo film e, nonostante tutto, nemmeno questo remake americano ha avuto un introito clamoroso al box office. Riuscirà la versione americana di "The Girl Who Played with Fire" a fare meglio?
Film 632 - Millennium: Uomini che odiano le donne
Film 1546 - The Girl with the Dragon Tattoo
Film 2175 - The Girl with the Dragon Tattoo
Film 1768 - The Girl in the Spider's Web
Consigli: Bello e, se ci si lascia condurre dalla trama, anche coinvolgente. Ci sono segreti di famiglia, sparizioni, violenza e abusi, investigazioni e scandali editoriali, oltre che una magnetica protagonista femminile in stile punk e assolutamente anticonformista. Un film che è stato davvero una piacevole sorpresa. Lo rivredò sicuramente.
Parola chiave: Wennerström.

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Bengi

martedì 24 aprile 2012

Film 394 - Anonymous

Viaggio di ritorno in groppa alla speranza. La tv a disposizione di ogni viaggiatore, nel mio settore,chiaramente non va e - dopo numerose lamentele - otteniamo una proiezione di gruppo neanche fossimo alla gita di gruppo organizzata in pullman sulla via di casa. Eccoci al primo film del viaggio di ritorno!


Film 394: "Anonymous" (2011) di Roland Emmerich
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: No, la seconda visione 'ad alta quota' non ha migliorato il parere negativo che ho nei confronti di questa pellicola. Al di là di voler credere a questa versione dei fatti o meno, trovo la realizzazione di questo film piuttosto superficiale, tetra e con colpi di scena alla soap delle tre di pomeriggio.
Il cast è notevole, ma non viene sfruttato a dovere da una trama che preferisce giocare sullo sconcerto della notizia finale piuttosto che proporre qualcosa di veramente innovativo per questa pellicola commerciale, sì, ma pur sempre sulla grande figura di Shakespeare! Non c'è poesia per le opere dell'autore, c'è solo una trasposizione ammirata, sì, ma priva del trasporto necessario ad allacciare un contatto cool grande pubblico che sarebbe dovuto accorrere se la produzione fosse stata di qualità. E invece è stato flop.
Una nomination all'Oscar per i costumi e una grande interpretazione dell'attore gallese Rhys Ifans sono tra le poche cose che salvano "Anonymous".
Film 341 - Anonymous
Consigli: Tra tutti i film su intrighi a Corte e/o Shakespeare, questo non è tra i più significativi. Meglio, se proprio, "Elizabeth" o (addirittura) "Shakespeare in Love".
Parola chiave: Segreto.

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Ric

sabato 10 dicembre 2011

Film 341 - Anonymous

Un bel film in costume mi piace sempre. Se è bello, appunto.


Film 341: "Anonymous" (2011) di Roland Emmerich
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Serena
Pensieri: Parrebbe andare tutto bene fino a un certo punto in questo film. Roland Emmerich, con mia non poca sorpresa, dirige una pellicola completamente fuori dal suo standard (suoi i catastrofici "2012", "Independence Day", "Godzilla", "The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo", "Stargate", ma anche "Il patriota" e il noiosissimo "10000 A.C.") e si avventura nel film storico riveduto e scorretto. La tesi è la seguente: non è stato William Shakespeare a scrivere le opere che portano il suo nome, ma il Conte di Oxford che, essendo nobile, non poteva abbassarsi alla pubblicazione di opere scritte e recanti la sua firma. Ingaggerà uno sciocco attoruncolo - Shakespeare, appunto - che, spacciandosi per autore, coprirà il conte ma intascherà anche la sua gloria.
Non fosse che della tesi di complotto non mi interesso in questa sede e lascio pure che ciò che sostiene la pellicola possa eventualmente avere un senso, mi vorrei soffermare su certi aspetti, invece, che mi hanno infastidito.
Innanzitutto Vanessa Redgrave, che sulla carta pareva un Regina Elisabetta I di grande impatto, risulta invece una sciocca marionetta in mano ai suoi consiglieri. I complotti di corte hanno sempre un fascino, ma ciò che mi ha sempre colpito della figura di questa monarca era il carattere deciso e autoritario. Qui, invece, è più infantile di una bambina, più insicura che mani nel compiere qualsivoglia azione. E, permettetemi di rovinare parte della trama, è anche un bel po' zoccola. La interpreta in età giovanile la più sconosciuta Joely Richardson ("Nip/Tuck", "Il patriota", "La carica dei 101 - questa volta la magia è vera"), casualmente reale figlia di Vanessa Redgrave nella realtà. La somiglianza, però, non c'è.
Altro momento veramente poco piacevole, per non dire di cattivo gusto, il punto - chiave per la trama? - in cui viene rivelato l'incesto. E' un po' disgustoso, a mio avviso, oltre che una scelta per la storia poco felice e a mio avviso non per forza necessario.
Tutto questo va incorniciato in un ambito quasi per niente riuscito per una pellicola ad alte pretese (con addirittura un inizio a teatro con Derek Jacobi a introdurre un prologo e ad alzare di molto le mire stilistiche della sceneggiatura, con forse qualche pretesa di serietà di troppo), con una produzione ad alto budget e dettagli tecnici piuttosto curati, soprattutto deducibile dai bei costumi.
Il contorno, però, è scarno e la trama non decolla mai, anzi regala più di uno sbadiglio. Il rammarico per la triste condizione del Conte di Oxford/Rhys Ifans ("Harry Potter e i doni della morte: Parte I", "Notting Hill") non arriva mai allo spettatore, forse anche per via dello scetticismo che regna attorno alla tesi proposta da questo "Anonymous". Un protagonista, poi, così di poco richiamo e un resto del cast piuttosto sconosciuto ai più, ha decretato un insuccesso decisamente evidente di questa pellicola: $14,158,978 di incasso, meno della metà di quelli spesi per produrlo.
Ps. Il cast inglese è composto da ben 3 attori che hanno partecipato alla saga di Harry Potter: il protagonista Rhys Ifans (Xenophilius Lovegood), David Thewlis (Prof. Lupin) e Jamie Campbell Bower (Grindelwald).
Consigli: Non esattamente un film brillante, ma per chi ama le storie di epoca elisabettiana con sontuosi costumi e una buona ricostruzione scenica, questo è sicuramente un prodotto di valore. Se, invece, si guarda alla trama, meglio essere preparati. E clementi...
Parola chiave: Incesto.

Trailer
#HollywoodCiak
Ric