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giovedì 23 maggio 2019

Film 1594 - Mean Girls

Intro: Per me è semplicemente geniale. Lo so a memoria e lo rivedrei altre 100.000 volte.
Film 1594: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: esattamente 9 anni fa recensivo per la prima volta quello che per me è uno dei film cult su teenager e liceo americani. Nel tempo la mia passione non è scemata...
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Cast: Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Tim Meadows, Ana Gasteyer, Amy Poehler, Tina Fey, Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Daniel Franzese, Neil Flynn, Jonathan Bennett.
Box Office: $169 milioni
Vale o non vale: Dal libro "Queen Bees and Wannabes"di Rosalind Wiseman, Tina Fey trae la sceneggiatura di questo piccolo capolavoro per teenagers che è "Mean Girls" e comincia la sua vera e propria scalata verso lo stardom hollywoodiano. E' con questo film, infatti, che io - ancora inconsapevole - sono venuto per la prima volta in contatto con il genio di Fey e da allora non ho più potuto fare a meno di amarla. Se siete fan di Tina o dei suoi show questo è sicuramente un titolo imperdibile per voi, una commedia spassosissima e ben scritta con un cast perfettamente in parte e una sbalorditiva Rachel McAdams che all'età di 26 riesce a rendere credibile l'andare ancora al liceo. Vedere per credere.
Premi: /
Parola chiave: Liceo.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 13 aprile 2017

Film 1341 - Allied: Un'ombra nascosta

Dalla famigerata volta in cui, per sbaglio, conviti di vedere questo film io ed Erika ci siamo infilati nella sala sbagliata a vedere "Split" (...), sono rimasto con la voglia di recuperarlo. Lo streaming mi è venuto in contro.

Film 1341: "Allied: Un'ombra nascosta" (2016) di Robert Zemeckis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano, francese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mi ha ricordato un incrocio tra "Casablanca" e "By the Sea", con una certa dose di ispirazione dal primo, pur senza saperne riprodurre i magici fasti, e abuso del francese come succede nel secondo (tra l'altro avevo lo streaming senza sottotitoli...). Il risultato è uno strano mix che, lo ammetto, mi è dispiaciuto meno del previsto. Nel finale ero particolarmente coinvolto e la scena madre della Cotillard non mi ha fatto staccare gli occhi dallo schermo. E' veramente un'attrice fantastica. Pitt è un po' un pesce lesso in certi momenti, anche se a tratti la trama lo richiede. Ah, la scena di sesso in macchina in mezzo alla tempesta di sabbia del deserto marocchino fa tanto "Titanic", più di quanto non si possa spiegare a parole.
In ogni caso si tratta certamente di un film non perfetto. Tanti gli aspetti positivi - Cotillard, riscostruzioni ad alto budget (85 milioni di dollari), bei costumi, contestualizzazione storica meticolosa, ottimi effetti sonori -, ma la sensazione generale è comunque che manchi qualcosa. Sicuramente il difetto più evidente di "Allied" sta nella mancanza di ritmo. Verso la fine la storia e gli intrecci contribuiscono al ridestarsi dell'azione e dell'interesse (dello spettatore), ma per tutta la parte centrale del film si fatica ad ingranare nonostante un inizio intrigante in perfetto stile spy movie. Il crossover di generi confonde un po' la trama e la costringe a sottostare a passaggi che non sempre le giovano. Insinuare il sospetto un pochino prima ritengo avrebbe aiutato a movimentare le cose, invece che solamente verso la fine. Aggiungo, ma questo riguarda prettamente i gusti personali, che ho trovato i titoli di coda orrendi e la cosa strana è che non si tratta della prima volta che lo penso di un film di Zemeckis.
Dunque "Allied: Un'ombra nascosta" spreca un po' il suo fascinoso potenziale di spie, attori sexy e capaci, budget importante e generico richiamo globale per un'operazione di questo tipo, consegnando allo spettatore un prodotto così così che fallisce nel tentativo di risultare incisivo. Si guarda, ma non colpisce.
Ps. Candidato all'Oscar per i Migliori costumi.
Cast: Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, Simon McBurney, Lizzy Caplan.
Box Office: $119.5 milioni
Consigli: Poteva essere un capolavoro - sicuramente sulla carta lo sembrava - e invece non ha funzionato tutto a dovere. Per carità, si tratta di una pellicola godibile, certamente affascinante, ma manca sempre qualcosa. Sicuramente del ritmo, poi anche quel "guizzo" che lo trasformasse in un'esperienza indimenticabile e non solo un'impalcatura perfetta al cui centro si evidenzia un certo senso di vuoto. Peccato. In ogni caso i fan di Pitt e della Cotillard apprezzeranno di sicuro.
Parola chiave: Pianoforte.

Se ti interessa/ti è piaciuto

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 21 luglio 2016

Film 1178 - Now You See Me 2

Finalmente uscito al cinema, non vedevo l'ora di vederlo!

Film 1178: "Now You See Me 2" (2016) di Jon M. Chu
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Cast bomba, magie ancora più strabilianti ed effetti speciali a tutto spiano per un sequel che, però, è più meccanico del precedente, oliatissimo "Now You See Me".
Stiamo parlando di un buonissimo secondo capitolo, per carità, e la sostituzione della rossa Isla Fisher è ben gestita e rimpiazzata con un'ottima e molto simpatica Lizzy Caplan, ma nonostante le novità e i trucchetti, la grande macchina "Now You See Me 2" è talmente carica di "cose", che la sensazione è che sia un gigante che fatica a muoversi agilmente. Un po' come quando ci si ritrova con tutti gli elementi che servono per rendere perfetto qualcosa sulla carta, ma nel momento in cui lo si assembla ci si rende conto che qualcosa di strano c'è, pur non riuscendo a riconoscere perfettamente cosa sia.
Qui forse, tra le varie sorprese visive e magiche, si rimane un po' storditi e incuriositi, smaniosi di scoprire i trucchi e venire a conoscenza del come-è-stato-fatto, ma quanto tutto finisce e le luci in sala si accendono, rimane quella fastidiosa domanda celata sotto tutta la meraviglia che la tecnica ha permesso: quindi qual è il punto?
Forse il punto era semplicemente riproporre le atmosfere, i personaggi, la simpatia e le dinamiche folli e veloci del primo fortunato film e, sebbene ci siano praticamente riusciti, qui manca un po' il senso di fondo del riportare a galla questa operazione. La prima pellicola è stato un clamoroso successo anche perché la storia che raccontava, pur non particolarmente originale, rimaneva un'interessante esperimento oltre che un titolo di grande intrattenimento, fatto di inesauribili sorprese, colpi di scena e veri e propri trucchi magici.
Qui abbiamo di nuovo i Cavalieri, abbiamo di nuovo la missione segreta che si prolunga per tutte le due ore di film, ma manca la parte di genuino coinvolgimento che vi era nella precedente storia. Dove prima eravamo anche noi un Cavaliere, alla ricerca della carta per accedere all'esclusivo club, ora siamo semplici spettatori che seguono una vicenda di cui è impossibile tenere le fila, mancando praticamente tutti gli elementi del comprensibile fino alla fine della storia. Insomma, siamo passati dall'essere dentro la partita, a guardarla attraverso lo schermo. E questo è un passo indietro.
Per il resto "Now You See Me 2" non sbaglia: richiama quasi tutti i suoi protagonisti e ne ingaggia di nuovi e molto cool - volete mettere avere il vero Harry Potter a fare di nuovo qualche magia? -, prosegue la storia parzialmente raccontata nel primo capitolo e si produce in spettacolari magie (del resto David Copperfield è co-produttore della pellicola) che non mancano di incantare chi guarda. Manca, sì, quel senso di unità che conferirebbe una storia con qualcosa di più concreto da raccontare, ma non si può dire che il risultato finale sia un sequel di brutta fattura. Al contrario, è un trucco di magia ben architettato.
Film 584 - Now You See Me - I maghi del crimine
Film 1120 - Now You See Me - I maghi del crimine
Cast: Jesse Eisenberg, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Dave Franco, Daniel Radcliffe, Lizzy Caplan, Jay Chou, Sanaa Lathan, Michael Caine, Morgan Freeman.
Box Office: $267.8 milioni
Consigli: Chi è fan del primo non potrà fare a meno di vedere questo secondo episodio. Le atmosfere e le avventure sono le stesse, le illusioni, gli effetti speciali e per certi versi il risultato nel suo complesso sono diversi. Non è un male necessariamente, semplicemente la compattezza del primo titolo è meno evidente qui, tra tutte le vicissitudini che si susseguono a raffica. Non male, anche se molto dipendente dal precedente. Veloce, caotico, simpatico.
Parola chiave: Aereo.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 maggio 2016

Film 1130 - Sballati per le feste!

Totalmente fuori dallo spirito natalizio, ma ero rimasto indietro con questa pellicola che desideravo molto recuperare.
Film 1130: "Sballati per le feste!" (2015) di Jonathan Levine
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un titolo italiano orrendo, ma c'è da dire che nemmeno l'originale "The Night Before" risulta particolarmente efficace.
Al di là del titolo, comunque, riservo le stesse critiche di titolazione anche all'intero prodotto, che magari non fa proprio schifo, ma non è nemmeno bello o divertente. Sono rimasto un po' deluso, in effetti, più che altro perché mi aspettavo una cavolata spensierata e sbroccata e, invece, mi sono trovato di fronte a un tentativo di mescolare generi diversi (comico, pseudodrammatico, allucinato, natalizio, di citazione, con tanti cameo, ecc) che ha generato, invece, un film abbastanza inutile.
Il trio abbastanza inedito Gordon-Levitt - Rogen - Mackie funziona bene ed è perfettamente assortito, ma la francamente inutile trama, l'antipatia del personaggio femminile protagonista Diana (Lizzy Caplan), un continuo tentativo di sballarsi per "sballare" la storia e i salti mortali degli snodi della storia - per accontentare i così tanti generi di cui sopra - rendono questo "Sballati per le feste!" un titolo poco riuscito e, per quanto mi riguarda, un po' una delusione. Gli ingredienti sembravano esserci e, invece, il risultato finale è stato assolutamente inferiore alle aspettative.
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Seth Rogen, Anthony Mackie, Lizzy Caplan, Jillian Bell, Michael Shannon, Mindy Kaling, Lorraine Toussaint, Jason Mantzoukas, Jason Jones, Tracy Morgan, James Franco, Miley Cyrus.
Box Office: $52.4 milioni
Consigli: Tentativo di prendere in giro tutte quelle pellicole che si concentrano sulla magia del Natale, questo film in realtà non riesce a risultare tanto efficace o tagliente come, invece, suggerivano le premesse. C'è la bromance, la droga per strafarsi, l'amore, l'atmosfera natalizia, l'impresa assurda da perseguire (essere finalmente invitati a un party esclusivo), i personaggi stralunati e i camei importanti, eppure tutti questi elementi insieme non bastano a garantire un risultato sufficiente a questa pellicola. Dunque sì, si può vedere, ma non aspettatevi granché.
Parola chiave: Il grande Gatsby.

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Bengi

giovedì 23 aprile 2015

Film 904 - The Interview

Curiosissimo di farmi un'idea riguardo questo film dopo tutto il caso diplomatico che si è venuto a creare, tanto imponente che perfino il Presidente Obama è intervenuto dicendo la sua.

Film 904: "The Interview" (2014) di Evan Goldberg, Seth Rogen
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Tanto rumore per nulla.
Come si sa, questa pellicola è stata prepotentemente oggetto di chiacchiere, speculazioni e, sì, anche di minacce a causa della satira presente nella sua storia. La trama parla infatti direttamente del capo di stato della Corea del Nord Kim Jong-un senza preoccuparsi troppo di farlo apparire un vero e proprio idiota e pallone gonfiato, il che non è stato particolarmente gradito al soggetto in questione, che oltre ad essere un capo di stato è anche un dittatore e non esattamente dei più tranquilli. Sono piovute minacce pesanti - come quelle di far saltare in aria i cinema che avessero proiettato la pellicola -, la Sony Pictures Entertainment è stata vittima di attacchi informatici da parte di hacker coreani (i GOP, Guardians Of Peace) con l'intento di ricattare la compagnia e impedire l'uscita del film, i due protagonisti James Franco e Seth Rogen sono stati costretti a cancellare il tour promozionale, la data d'uscita (il giorno di Natale) è stata cancellata e, infine, il Presidente Obama si è espresso relativamente alla vicenda, criticando la decisione della Sony di bloccare l'uscita nelle sale etichettando l'episodio come un errore: "We cannot have a society in which some dictator in some place can start imposing censorship in the United States. I wish they'd spoken to me first. I would have told them: do not get into the pattern in which you are intimidated." ("Non possiamo vivere in una società in cui un qualunque dittatore di un qualunque luogo possa iniziare ad imporre la censura negli Stati Uniti. Avrei voluto ne avessero parlato con me prima. Avrei detto loro: non lasciatevi intimidire" - traduzione mia).
Il film poi è comunque uscito al cinema e nonostante le poche sale che lo hanno proiettato, l'incasso non è stato così disastroso come sarebbe potuto essere e, considerati i 42-44 milioni di dollari di budget, è riuscito a guadagnarne 40 solo dalle riproduzioni digitali su svariate piattaforme (tra cui anche YouTube), totale a cui va aggiunto l'incasso tradizionale derivato dai cinema. Insomma, poteva andare peggio, molto peggio. Anche considerato che "The Interview" non è niente di che. Anzi, a dirla tutta a me non ha soddisfatto. Un po' perché la cornice nordcoreana non è esattamente delle più felici, un po' perché la satira - che davvero non risparmia nulla alla figura del dittatore interpretato da Randall Park - non fa impazzire. Solitamente sono uno che non si scandalizza per boiate o bambinate, le commedie demenziali (o che ne usano i toni colorati) mi sono sempre piaciute, eppure questa mi ha lasciato con qualche perplessità, probabilmente perché dal duo Franco - Rogen mi aspettavo di più di questa storia, che è proprio elementare. In tutta onestà direi che la Corea del Nord poteva anche starsene tranquilla, questa storia non è certo una feroce denuncia allo spietato regime che mette alla fame una nazione e si gode la bella vita nei palazzi del potere. E anche dove si fa cenno alla questione, l'intento intrattenitivo e goliardico prende sempre il sopravvento, il che pregiudica alquanto l'eventuale interesse alla denuncia.
Quindi, in misura maggiore di quanto mi aspettassi - visto il caso diplomatico che si è venuto a creare -, mi immginavo certamente una storia più aggressiva per quanto riguarda la critica, seppure sempre improntata sui toni della commedia. Tradite le mie aspettative per il solito intrattenimento becero, anche l'idea di scomodare una dittatura diventa una scusa come un'altra, un fondale diverso dagli altri ma pur sempre intercambiabile, nonché una buona scusa per aumentare il chiacchiericcio collaterale da accompagnare alla solita buona dose di marketing e promozione. Insomma, davvero niente di che.
Box Office: $11.3 milioni
Consigli: Probabilmente se tutta la questione delle minacce nordcoreane non si fosse verificata, il film avrebbe racimolato molto meno interesse da parte del pubblico. Non necessariamente in termine di incassi, che probabilmente sarebbero stati buoni, ma certamente l'operazione avrebbe avuto molta meno pubblicità. Ciò detto, "The Interview" è un titolo mediocre, una commedia irriverente e con numerosi momenti comici demenziali che, però, non fa del tutto centro. Buono il cast, agli affiatati James Franco e Seth Rogen si affiancano Randall Park, Lizzy Caplan e Diana Bang (la più efficace di tutto il cast), oltre che un discreto numero di camei di Eminem, Rob Lowe, Bill Maher, Seth Meyers, Joseph Gordon-Levitt, Ben Schwartz e Brian Williams.
Tutto sommato una commedia così così, che può essere vista e dimenticata senza troppi rammarichi.
Parola chiave: "Firework".

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 9 novembre 2013

Film 610 - Un tuffo nel passato

Non sapevo nemmeno che in Italia fosse uscito, anche se quando uscì in America questa pellicola mi aveva incuriosito.

Film 610: "Un tuffo nel passato" (2010) di Steve Pink
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Quando uscì, il titolo inglese "Hot Tub Time Machine" mi aveva incuriosito, anche se la presenza del sempre-lesso John Cusack aveva un po' scemato il mio entusiasmo. Anche il trailer, comunque, non sembrava male.
Sono passati 3 anni dall'uscita nelle sale americane di questo film e, per puro caso, mi ci sono nuovamente imbattuto: questa volta, non me lo sono lasciato sfuggire. Sia perché pareva essere la classica commedia demenziale americana, sia perché l'idea del ritorno nel passato - in particolare negli anni '80! - mi è subito piaciuta.
In effetti "Un tuffo nel passato" è un meraviglioso passatempo comico a tratti demenziale che funziona bene e diverte spassosamente lo spettatore senza troppi peli sullo stomaco. I 4 protagonisti (Cusack, Rob Corddry, Craig Robinson e Clark Duke) rendono giustizia ad una storia carica di volgarità e situazioni comiche certamente spinte in quella direzione, ma se si sta al gioco si passano un paio d'ore spensierate al retrogusto nostalgico per lacca e spalline. Nel ricreare ambiente, look e must di 30anni fa, infatti, questo film è perfetto e sottolinea in maniera divertita l'abisso che c'è tra i nostri giorni e quei tempi dove cellulari, wi-fi e le grandi tecnologie di massa non erano ancora il quotidiano di quasi tutti noi. In parallelo all'accostamento temporale corre quello delle vite dei protagonisti - in particolare dei 3 adulti - che, dopo aver tentato un approccio emulativo delle situazioni che li avevano portati ad essere quelli che sono diventati, scelgono poi di usare a loro vantaggio le nuove prospettive che il viaggio indietro nel tempo ha loro regalato, finendo per godere di quegli aspetti che avevano rimpianto nel loro primo percorso passato.
Senza nessuna pretesa oltre quella di intrattenere e, se vogliamo, omaggiare un recente periodo storico ultimamente tornato di gran moda (si pensi solo, per esempio, alla serie tv "The Carrie Diaries" ambientata nel passato adolescenziale della famosa Carrie Bradshaw di "Sex and the City"), questa pellicola compie egregiamente il suo dovere commerciale finendo per divertire chi guarda con qualche trovata comica riuscita, l'atmosfera giusta e una serie di personaggi surreali e sb(r)occati che il cast impersona in maniera funzionale (in particolare le due ragazze 'pazze' Lyndsy Fonseca e Collette Wolfe).
Ps. Incasso mondiale di $61,336,869 che, pare, aver convinto la produzione verso un sequel "Hot Tub Time Machine 2" iniziato a girare nell'estate di quest'anno, ma senza Cusack.
Consigli: Direi che è perfetto per un serata in compagnia. E' divertente, sbroccato e assolutamente utile a spegnere per un po' il cervello. Gli anni '80 fanno il resto.
Parola chiave: Chernobly.

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Bengi

martedì 20 novembre 2012

Film 482 - The Wedding Party

In uno dei nostri raduni sentimentali abbiamo deciso di provare con la visione di questa pellicola teoricamente commedia che eravamo tutti curiosi di vedere per svagarci un po'.


Film 482: "The Wedding Party" (2012) di Leslye Headland
Visto: dalla tv della Mery
Lingua: italiano
Compagnia: Jessica, Mery, Francesco
Pensieri: Prego chiunque fosse intenzionato di vedere "The Wedding Party" di desistere. No, non è come "Le amiche della sposa" e non ci si avvicina nemmeno lontanamente. Non è neanche la classica commedia america degli stupidi equivoci. E' solo un'accozzaglia insensata di luoghi comuni - sia negativi che positivi - delle peggiori produzioni di serie B made in USA. Tra l'altro spacciata come produzione di serie A.
Già, perchè nel cast abbiamo niente meno che la brava Kirsten Dunst ("Intervista col vampiro - Cronache di vampiri", "Mona Lisa smile", "Melancholia", "On the Road"), Isla Fisher ("I Love Shopping", "2 single a nozze"), Lizzy Caplan (che era più in carne in "Mean Girls"), James Marsden (Cyclope nella trilogia di "X-Men"), Adam Scott ("Piranha 3D", "Una proposta per dire sì", "Quel mostro di suocera") e la molto strana Rebel Wilson ("Che cosa aspettarsi quando si aspetta" e proprio "Le amiche della sposa"). Insomma, una serie di nomi che, all'interno del circuito cinema easy dovrebbe essere quantomeno sinonimo di garanzia.
Invece questo "Bachelorette" non solo non ha alcun ritmo e gag trite e ritrite - si intuisce già come finisce. Ma va?! -, ma si lancia in una costante campagna contro l'amica "cicciona" che, se all'inizio potrebbe anche essere divertente, è talmente portata all'esasperazione che non funziona più. Perchè mai, in fin dei conti, dovrebbe essere un problema se il personaggio di Becky, evidentemente in sovrappeso, si sposa prima delle altre secche e alla moda 'amiche' di adolescenza?
Altrettanto fuoriluogo la serie di battute sessuali di uno spinto che - e ce ne vuole! - hanno imbarazzato perfino me. Siamo ai livelli della scena del sapone bianco in faccia di "Ted".
E, per finire, c'è un'acidità di fondo che non credo sia salutare rappresentare. Ok lo stress, ok il carattere, ma a volte è gratuita e ingiustificata. Probabilmente essendo un prodotto di così infimo livello, ha instaurato in me un meccanismo di repulsione totale anche verso aspetti che normalmente considero accettabili.
Insomma, direi che è una pellicola che non ha ragione di essere vista, come non aveva ragione di essere prodotta. Uno spreco in tutti i sensi.
Consigli: Inutile vederlo. E' brutto e insensato.
Parola chiave: Vestito da sposa.

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Ric

lunedì 31 ottobre 2011

Film 320 - Mean Girls

Più che una pellicola ormai un must della commedia teen americana...

Film 320: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv di Marco
Lingua: italiano
Compagnia: Marco (Mi)
Pensieri: Davvero sempre spassoso e divertente, una sicurezza per passare una serata piacevole in compagnia.
Inevitabile amare la perfida di Regina George, cattiva e stronza come poche liceali lo sono mai state sul grande schermo. Apprezzabilissime le comprimarie della Lohan (Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Tina Fey e Amy Poehler) che, molto spesso, finiscono per rubarle la scena.
Il liceo come metafora della giungla è un'immagine piuttosto usata, ma mai come qui il senso è stato rappresentato in maniera così letterale. Scorretto e diretto, solo apparentemente disimpegnato o superficiale, divertente e ben scritto (dalla Fey), "Mean Girls" rimane uno dei miei titoli preferiti della commedia teen USA, con certe trovate comiche davvero geniali.
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Davvero apprezzabile per simpatia e trovate comiche. Scorre via che è un piacere, specialmente in compagnia.
Parola chiave: Popolarità.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 11 ottobre 2010

Film 147 - Mean Girls

Altra cena altro film. I lunedì cominciano a diventare simbolo di serate in compagnia dove, davanti a una bella insalatona, ci si gusta anche un bel dvd. Per il quinto appuntamento, tutti riuniti dopo le vacanze estive, abbiamo scelto un film molto, molto cattivo...

Film 147: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea, Marco, Andrea Puffo, Enrico, Diego, Levino
Pensieri: Il primo film decisamente non serio delle nostre serate 'insalata&cinema', non poteva essere che il capolavoro di comicità scritto dalla brillante Tina Fey.
Di recente avevo già elogiato sia il film che la sua creatrice, donna di raffinata intelligenza, e oggi ribadirò solo che è decisamente una pellicola divertente, ben scritta e recitata da un cast di, allora, sconosciute (tranne Lindsay Lohan) che in pochi anni sarebbero entrati a far parte della Hollywood che conta: Rachel McAdams, poi vista in "Red Eye", "State of Play", "Un amore all'improvviso", "Sherlock Holmes"; Amanda Seyfried, sempre più in ascesa, diva di film come "Mamma Mia!", "Il corpo di Jennifer", "Chloe - Tra seduzione e inganno"; Amy Poehler, amica della Fey e, come lei, protagonista del "Saturday Night Live" e vista nel film "Baby Mama"; e, ovviamente, Tina Fey, ormai divenuta famosa anche da noi per la sua imitazione durante il "Saturday Night Live" di Sarah Palin, durante la scorsa campagna elettorale presidenziale USA, e per i suoi molteplici premi vinti per il tv show "30 Rock". L'abbiamo vista anche al cinema in "Baby Mama" e "Notte folle a Manhattan" Se questo non è un segno...
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Non perdetevi tutte le cattiverie che Cady con Janis e Damian escogitano per farla pagare a Regina George: ci sarà da divertirsi!
Parola chiave: Aaron Samuels.


#HollywoodCiak
Bengi

domenica 23 maggio 2010

Film 114 - Mean Girls

Ormai un classico della commedia teen USA, non potevo non rivederlo dopo aver comprato pure il dvd!

Film 114: "Mean Girls" (2004) di Mark Waters
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Ovviamente non pretendo che tutti comprendano il mio amore spassionato per questo film, ma, vi supplico, prima di giudicare GUARDATELO. Non mi aspetto sia il film della vita per nessuno, semplicemente "Mean Girls" è stato scritto da Tina Fey, mio personalissimo idolo nonché musa, regina del "Saturday Night Live" e di quel capolavoro che è "30 Rock".
Con queste premesse, per chi conosce i riferimenti, dovrebbe esserci meno diffidenza, nonostante questa commedia veda come protagonista la Lindsay Lohan, ancora cicciottella (si fa per dire) e genuina, non smaniosa di apparire anoressica e sgualdrina a tutti i costi. Aggiungono valore, poi, i comprimari che, insieme alla Fey, formano un cast che oggi, 6 anni dopo, conferma di aver scommesso sulle facce giuste. Prima fra tutti Amanda Seyfried, ormai lanciatissima con film da assoluta protagonista ("Dear John", "Letters to Juliet") nonostante la non proprio sfolgorante bellezza. Poi la Rachel McAdams di "Sherlock Holmes", classe 1978, all'epoca della pellicola 10 in più del suo personaggio, la perfida Regina George, e nessuna difficoltà a rendere credibile una ragazzina del liceo. Poi ancora Amy Poehler, amica della Fey e compagna anche di avventure ("Baby Mama" e "Saturday Night Live"), qui madre di plastica e smaniosa di rimanere al passo coi tempi; Lizzy Caplan, rivista in "True Blood"; Ana Gasteyer del "Saturday Night Live", vista anche in "The Women" e "What Women Want"; Neil Flynn, famosissimo inserviente di "Scrubs".
Non è un caso, insomma, se questa alla fine non risulta essere la classica noiosa e stupida commediola americana per adolescenti. La storia è ben scritta e affronta anche qualche tema interessante (liceo come giungla, ormoni che fanno impazzire, accettarsi per quello che si è, affrontare le conseguenze delle proprie azioni), sviluppato ed estremizzato dalla giovane età dei protagonisti. Fortunatamente, e qui sta il genio della Fey, non si inciampa mai nella banalità o nel già visto, ma si affrontano le situazioni con un'originalità che, nel 2004, era quasi innovativa (non a caso gli oltre 120 milioni di $ al botteghino mondiale).
Le gag ci sono, sottili o decisamente evidenti (in primis quella del quinto senso di Karen Smith), tutte godibili e ben scritte. Insomma, questa pellicola è davvero piacevole da guardare, se riuscite a superare i vostri pregiudizi. Vedere per credere!
Film 114 - Mean Girls
Film 147 - Mean Girls
Film 320 - Mean Girls
Film 1594 - Mean Girls
Film 2257 - Mean Girls (musical)
Consigli: Per una serata tra amici è davvero il film ideale!
Parola chiave: Libro rosa.


#HollywoodCiak
Bengi