Visualizzazione post con etichetta Ian McShane. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ian McShane. Mostra tutti i post

martedì 20 agosto 2019

Film 1651 - Snow White and the Huntsman

Intro: E si cambia totalmente genere per tornare ai giorni nostri nonché all'ennesima rivisitazione di una classica fiaba dei fratelli Grimm.
Film 1651: "Snow White and the Huntsman" (2012) di Rupert Sanders
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Film 417 - Snow White and the Huntsman
Film 709 - Biancaneve e il cacciatore
Film 1129 - Il cacciatore e la regina di ghiaccio
Film 1651 - Snow White and the Huntsman
Cast: Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Claflin, Ian McShane, Bob Hoskins, Ray Winstone, Nick Frost, Toby Jones, Lily Cole.
Box Office: $396.6 milioni
Vale o non vale: Carino ed esteticamente interessante, intrattiene a dovere. Sicuramente meglio del sequel.
Premi: Candidato a 2 Oscar (Migliori costumi ed effetti speciali) e a 1 BAFTA (costumi). Vincitore del Razzie per la Peggior attrice Stewart (anche per "The Twilight Saga: Breaking Dawn - Part 2").
Parola chiave: Bacio.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 20 novembre 2016

Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare

Non lo avevo mai visto e, ammetto, un po' ero curioso...

Film 1242: "Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare" (2011) di Rob Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Una delle storie più vuote della storia per il film che, ad oggi, è il più costoso di sempre: $378.5 milioni per produrlo, non oso immaginare quanto per promuoverlo.
Tecnicamente ineccepibile, con scenografie ed effetti speciali pazzeschi, il quarto film della saga Disney sul pirata Jack Sparrow è un'inutile avventura alla rigerca della vita eterna, tra nuovi personaggi e vecchie ridondanti abitudini. Perché assodati il talento e l'istrionica interpretazione di Depp, del suo pirata rimango semplicemente le caricature e le bizzarrie che da sole non posso, ovviamente, reggere due ore e un quarto di pellicola. Non c'è storia - perché per la prima parte di film non succede nulla - e non c'è nemmeno un gran divertimento, cosicché alla fine la sensazione è quella del classico blockbuster di un tempo: tantissimi soldi spesi per la messa in scena, accontentandosi di una trama stiracchiata che finisce per far rimpiangere le precedenti e più riuscite avventure (mi riferisco principalmente al primo film della saga, i successivi sequel non mi hanno mai fatto impazzire). Non basta cambiare parzialmente il cast e piazzarci qualche novità esotica, la sensazione rimane quella dell'operazione commerciale accumula soldi. Del resto non gli si può nemmeno dare torto visto l'incasso che ha superato il miliardo di dollari.
Al di là del collaterale, comunque, un film non è solamente un prodotto da dare in pasto alle masse, ma teoricamente una delle strade per dare libero sfogo alla fantasia, alla creatività, alla necessità di raccontare qualcosa a qualcun'altro e qui, mi spiace, non c'è nulla da condividere. La storia si perde in preamboli infiniti e dato che già sappiamo che il nostro eroe porterà a termine la sua missione, bisognerebbe ovviare a questo "problema" introducendo sottotrame in grado di tentare l'interesse degli spettatori e sublimare la loro capacità inferenziale, regalando comunque un racconto degno di essere seguito. La sensazione che ho avuto è che "Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides" sia la fotocopia sbiadita di un prodotto che 10 anni fa aveva ampiamente funzionato, il che ha portato i suoi produttori a desiderare una replica del successo planetario ottenuto così da poterci guadagnare ancora e ancora. Questo è un presupposto che non fa granché bene alla gestazione della trama di un film e, a mio avviso, relativamente a questa operazione si notano tutte le debolezze che questo tipo di premessa porta con sé.
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Penélope Cruz, Ian McShane, Geoffrey Rush, Sam Claflin, Àstrid Bergés-Frisbey, Kevin R. McNally.
Box Office: $1.045 miliardi
Consigli: Un'avventua così così, anche se esteticamente intrigante. Il cast ben assortito e Depp la fa da padrone, ma oltre questo c'è ben poco. Solo per i fan dei precedenti tre film. E del prossimo "Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar".
Parola chiave: Fonte della giovinezza.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 11 settembre 2016

Film 1209 - Grimsby - Attenti a quell'altro

Qualche tempo fa a pranzo non sapevo cosa guardare e lo streaming mi ha fornito gentilmente l'ispirazione!

Film 1209: "Grimsby - Attenti a quell'altro" (2016) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Bruttino e stupido, eppure qualche volta si ride. Non andrei molto oltre nella descrizione di questo "Grimsby", pellicola che riesce a mettere insieme la commedia più bassa a un budget che le consente non pochi effetti speciali e una produzione da vero film d'azione.
Cast stellare, la regia di Leterrier che di azione ne sa qualcosa ("Scontro tra titani", "L'incredibile Hulk", "Transporter: Extreme", "Danny the Dog", "The Transporter"), molta comicità fisica e una specie di clone di Borat e Ali G in versione action che è davvero irritante quanto imbecille, per un mix finale che non è sufficiente esattamente come i capelli corti sfoggiati da Penélope Cruz.
Cast: Sacha Baron Cohen, Mark Strong, Rebel Wilson, Penélope Cruz, Isla Fisher, Gabourey Sidibe, Annabelle Wallis, Ian McShane.
Box Office: $25.2 milioni
Consigli: Rebel Wilson in gran forma, Sacha Baron Cohen e Mark Strong la stranissima coppia, molta violenza e scene d'azione alla "Hardcore!", una comicità becera anche se a tratti divertente, per un risultato finale che è molto sotto le aspettative. Poteva essere esilarante e dissacrante, ma è solo tanto rumore per nulla. Si può vedere, anche se non piacerà a tutti.
Parola chiave: Missili.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 10 marzo 2015

Film 888 - Kung Fu Panda

Non ero proprio sicurissimo di volerlo vedere...

Film 888: "Kung Fu Panda" (2008) di Mark Osborne, John Stevenson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Successone al box office mondiale, ho sempre un po' snobbato questo franchise d'animazione a causa del doppiaggio imbarazzante di Fabio Volo. Io non mi capacito di come si possa pensare a lui per dare la voce al protagonista di della pellicola quando abbiamo fior fior di professionisti capaci e adatti all'incarico. Ciò detto, ho comunque acconsentito alla visione, di fatto la seconda dopo quella al cinema di ormai qualche anno fa: non ricordavo nulla della storia, quasi niente sui protagonisti.
Prescindendo dal contesto italiano che sa sempre trovare la maniera di infastidirmi, ammetto che in ogni caso "Kung Fu Panda" sia un titolo divertente e di buon intrattenimento nonostante la scocciatura dei personaggi-spalla che all'inizio sono insopportabili. La pacioccona goffaggine di Po (in orginale doppiato da Jack Black) compensa ampiamente le prime scene di rifiuto e derisione e la storia procederà in maniera molto simpatica dal momento che si scoprirà come far imparare il kung fu a Po, ovvero facendolo mangiare.
La trovata, insomma, è già di per sé carina. In aggiunta ci sono le spettacolari scene di combattimento e i suggestivi scenari che l'ambientazione orientale richiede. Il tutto è condito con molta ironia e la storia è un'avventura per tutta la famiglia che funziona (a parte Fabio Volo). Insomma, diciamo che dopo questa seconda occasione al film mi sono ricreduto, o meglio sono riuscito ad andare oltre la questione del doppiaggio e a farmi semplicemente coinvolgere da quello che stavo vedendo. Il risultato finale convince e si passa un'ora e mezza di piacevole disimpegno all'insegna delle arti marziali e di un dolcissimo, disastroso panda mangione.
Ps. Una nomination all'Oscar come Miglior film d'animazione (ma ha perso contro "WALL·E").
Film 889 - Kung Fu Panda 2
Box Office: $631,744,560
Consigli: In America si accorre a doppiare i film d'animazione e ne è dimostrazione lampante il cast ingaggiato per dare le voci ai personaggi di questa storia: Black, Dustin Hoffman, Angelina Jolie, Ian McShane, Jackie Chan, Seth Rogen, Lucy Liu, David Cross! La pellicola è divertente e il risultato finale funziona e sicuramente, anche a distanza di 7 anni dalla data di uscita, questo prodotto rimane un valido esempio di film per tutti adatto veramente ad ogni occasione. Una bella favola colorata e divertente, frenetica e sicuramente ricolma di personaggi facili da ricordare (Po, ma anche Tigre, Scimmia, Mantide, Vipera e Gru); il tutto è riuscito così bene che hanno anche girato un sequel nel 2011, a questo punto imperdibile se si sceglie di vedere questo "Kung Fu Panda".
Parola chiave: Pergamena.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 18 febbraio 2015

Film 880 - John Wick

Critiche positive parlavano di una rinascita di carriera. Incassi non stratosferici, ma buoni lasciavano ben sperare. Il trailer, poi, aveva già solleticato la curiosità necessaria. Non mancava che recuperarlo...

Film 880: "John Wick" (2008) di Chad Stahelski, David Leitch (uncredited)
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Definirlo adrenalinico è riduttivo. "John Wick" è un film carico, che spinge sull'acceleratore fin da subito, regalando la possibilità al suo protagonista John Wick/Keanu Reeves due cog***ni così. Ed è un bene, perché è proprio quello che volevamo da questa pellicola!
Potremmo definirlo quasi un one man show, con il Sig. Wick al centro di un tripudio di sparatorie, scazzottate, inseguimenti, randellate e chi più ne ha più ne metta. Tutti i poveretti che avranno l'ardire di mettersi sulla sua strada soccomberano, riducendo di fatto la storia ad una narrazione in solitaria delle gesta del protagonista, nonostante sullo sfondo i comprimari non manchino di avere un nome proprio (tra i più famosi Michael Nyqvist, Alfie Allen, Willem Dafoe, Adrianne Palicki, John Leguizamo, Ian McShane e Bridget Moynahan solo nei flashback).
Devo dire che questo ritorno duro e crudissimo di Reeves al cinema mi è piaciuto assai. La sua calma apparente, il suo viso gentile dai bei lineamenti sono un toccasana per un genere cinematografico come quello dell'action con l'eroe che uccide a mani nude metà della popolazione mondiale in nome di un solo granitico principio (qui l'uccisione della cagnolina regalatagli dalla moglie morta). Gli ormai stantii Schwarzenegger, Stallone, Seagal, Van Damme, anche Statham, sono tutti capaci di prodursi sempre nella stessa cosa, sempre nella stessa espressione, sempre nel solito cliché, mentre l'approccio di questo "John Wick" e del suo - spesso sottovalutato - interprete sono una ventata fresca per chi apprezza il genere. Francamente io ho trovato piacevole anche "47 Ronin", ma poi son gusti.
In ogni caso ben tornato Keanu Reeves - appena visto sul tappeto rosso del Sundance con l'ultima fatica horror di Eli Roth, "Knock Knock" - nella speranza che questo titolo, come già hanno sentenziato i Razzie Awards 2015, sia un buon segno per una rinascita della sua carriera.
Ps. Una delle prime cose che ti colpisce del film è sicuramente che tra i produttori c'è nientemeno che Eva Longoria.
Box Office: $78.7 milioni
Consigli: Non certo una pellicola per tutti, "John Wick" è un action thriller che della violenza fa il suo cavallo di battaglia. Vendetta, vendetta e ancora vendetta a suon di proiettili e obiettivi umani fino a raggiungere colui che ha risvegliato la bestia ormai quietata, lo sfortunato figlio scemo di papà interpretato da Alfie Allen (fratello della cantante Lily, nonché Theon Greyjoy de "Il trono di spade"). Chi ama il generico spaccatutto-spaccotutto sarà molto felice di constatare che all'età di 50 anni tondi Keanu Reeves sia ancora in grado non solo di sembrare giovane e atletico, ma soprattutto di fare un c*lo così a tutti. E' davvero un piacere per gli occhi e ti gasa da morire. Certo, fa un po' effetto pensare alla carneficina che propina questa pellicola, ma hey, se lo volete guardare sapete esattamente a cosa andate incontro! E allora, in quest'ottica, "John Wick" è da vedere.
Parola chiave: Cane.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 gennaio 2015

Film 856 - Hercules: il guerriero

Ci era rimasto indietro questo esempio di cinema trash e abbiamo voluto recuperarlo...

Film 856: "Hercules" (2014) di Brett Ratner
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola pseudoepica di chiara matrice trash, questo ennesimo titolo che riguarda la storia di Hercules e delle sue fatiche non solo vorrebbe smontarne il mito, ma dopo averlo fatto pretenderebbe di crearne uno nuovo e più moderno. Operazione chiaramente fallimentare, per non dire suicida.
Il fatto è che, innanzitutto, si va a toccare nuovamente la questione del mito, degli dei, dell'Olimpo e, nello specifico, delle fatiche, delle imprese eroiche, della leggenda e la cosa di certo non aggiunge alcunché al già visto. In più si sceglie per dare nuova linfa al filone su Hercules uno che di recitazione ne sa pochino, ovvero Dwayne Johnson alias The Rock (in pensione). Contornandolo, poi, di comprimari in disgrazia (Joseph Fiennes) e qualcuno di circa famoso (Ian McShane, Rebecca Ferguson e il certamente più familiare John Hurt), il risultato finale è evidentemente un titolo che non mira alla gloria, quanto più ad un incasso veloce e facile coadiuvato dall'utilizzo di effetti speciali a supporto di una trama che - promesse del trailer - gioca molto sullo spettacolare.
Il risultato finale di quest'ultima fatica registica di Brett Ratner ("X-Men - Conflitto finale", "Tower Heist - Colpo ad alto livello") non è che sia poi orribile o inquadrabile, semplicemente è un titolo puramente commerciale che lascia il tempo che trova. Chi si ricorderà dell'Hercules interpretato da Dwayne Johnson? In pochi. La cosa è grave? Non direi. Semplicemente "Hercules" è un film che promette azione e uno spettacolo facile facile che c'è, si guarda tranquillamente e si dimentica in un batter d'occhio.
Box Office: $243.4 milioni
Consigli: Pellicola d'azione che mescola mito e wrestling ed utilizza effetti speciali solo sufficienti, "Hercules: il guerriero" è un titolo perdibilissimo che può andar bene solo se a) vi piace Dwayne Johnson b) vi va di vedere un film tutto massacri ed esercito c) non avete niente di meglio da fare/vedere. Non che sia pessimo - come l'altro "Hercules - La leggenda ha inizio" che invece è veramente terribile -, semplicemente non è nulla di che.
Parola chiave: Mercenari.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 15 ottobre 2014

Film 790 - Coraline e la porta magica

Da tantissimo (troppo) tempo avevo voglia di rivederlo!

Film 790: "Coraline e la porta magica" (2012) di Henry Selick
Visto: dal portatile di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Capolavoro in stop-motion, "Coraline" è certamente fra i film di animazione che preferisco. Scritto e diretto da Henry Selick, lo stesso che da bambino mi aveva terrorizzato e conquistato con "Nightmare Before Christmas", questa pellicola ricorda l'altra famosissima, eppure è molto differente, riuscendo a mantenere una propria spiccata identità.
Mi piace tantissimo il parallelismo tra i due mondi, quello reale e quello creato dall'altra madre, che la storia riesce a caratterizzare e mettere a fuoco così efficacemente. Ogni personaggio, ogni oggetto, ogni luogo ha un doppio così uguale eppure così diverso per qualcosa di peculiare. Il fatto che si siano sostituiti gli occhi a bottoni per sottolineare il vero e il 'costruito', credo sia davvero un'idea geniale, inquietantissima eppure affascinante. Il tema narrativo della 'costruzione' pervade tutta la storia: Coraline per prima immagina una realtà differente totalmente diversa da quella in cui vive, per non parlare di come la bambina esprima se stessa attraverso una costruzione in negativo dell'altro: dove i genitori hanno vestiti anonimi e neutri, lei è sempre sgargiante; a differenza degli adulti, lei è sempre piena di vita e solare, curiosa e interessata a quello che la circonda. Insomma, la storia ci fa subito capire che è il suo personaggio quello di cui dobbiamo fidarci, con cui dobbiamo entrare in empatia. Chi di noi non ha sognato che qualcosa di diverso gli accadesse? Che il genitore gli concedesse qualche attenzione in più? Che il mondo si esprimesse attraverso altre forme, altri colori? Coraline è una bambina e, come tale, necessita di sguardi, stimoli, colori ed amore. E' naturale, dunque, che non trovandoli nel suo quotidiano, si tenga stretta quelli che trova altrove. Peccato che l'inghippo sia dietro l'angolo: il mondo dell'altra madre, tanto gentile ed affabile all'inizio, è in realtà - appunto - una costruzione, la messa in scena di un desiderio che, come tale, ha un funzione e si esaurisce nel suo scopo. Oltre all'idea di "migliore", infatti, il mondo dell'altra madre non va, perché non c'è bisogno di altro per attrarre Coraline nella trappola. La povera bambina dalla vita sbiadita e solitaria non tarderà ad abboccare all'amo di un mostro che sa dove andare a parare quando si tratta di necessità insoddisfatte (mancando, chiaramente, di saper soddisfare le proprie).
In questa storia di realtà parallele e decisioni che potrebbero comportare mutilazioni, la bella messa in scena di Selick conquista lo spettatore - già ampiamente intrigato dalla trama che solo in apparenza è per bambini - e lo incolla alla sedia: l'altro mondo è così sgargiante e affascinante da lasciare senza fiato, lo stop-motion così curato e ben realizzato da risultare totalmente fluido e, inevitabilmente, non si può smettere di chiedersi quanto lavoro e dedizione abbia richiesto un progetto come questo. Il risultato è ottimo, bellissimo da vedere e da seguire, una moderna fiaba per bambini dove alla parte buona - che è anche meno patinata e soddisfacente del previsto - se ne contrappone un'altra terribilmente seducente al primo sguardo, ma che nasconde non poche insidie.
Scommetto che, fossi stato bambino, l'effetto sortito da "Coraline" sarebbe stato lo stesso di "Nightmare Before Christmas": fascino e terrore.
Ps. Candidatura all'Oscar come Miglior film d'animazione.
Box Office: $124,596,398
Consigli: Un'ottima scelta tra i titoli d'animazione. Un film bello e ben realizzato, favola a tratti paurosa che finirà per conquistare. Un'infinità di personaggi caratteristici teneri e divertenti, con altrettanti alter ego più realizzati eppure svuotati della loro unicità. Un esperimento cinematografico per bambini in realtà molto adulto nell'approccio. Le voci originali sono di Dakota Fanning e Teri Hatcher, quindi potrebbe valere la pena di vedere ed eventualmente rivedere la pellicola anche in lingua originale.
Parola chiave: Bambola.

Trailer

Bengi