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lunedì 22 luglio 2024

Film 2298 - Longlegs

Intro: Con recensioni entusiaste e un incasso al botteghino nella prima settimana di uscita estremamente superiore alle attese, volevo vedere questa pellicola non appena disponibile al cinema!

Film 2298: "Longlegs" (2024) di Osgood Perkins
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: Mi era parso di capire che "Longlegs" fosse più un thriller che un horror. Mi aspettavo una storia di fiction, sì, ma che avesse le sue fondamenta nella realtà. C'è un serial killer, c'è un'agente dell'FBI che indaga, ci sono da mettere insieme gli indizi e capire cosa stia succedendo. Fin qui, tutto secondo i piani.
Poi le cose prendono l'inevitabile piega soprannaturale, per un lungo periodo non si capisce dove la storia voglia andare a parare e quanto di soprannaturale sia effettivamente tale e quanto una suggestione della sceneggiatura. E non ci sarebbe nessun problema, non fosse che da "Longlegs" mi aspettassi più un moderno "The Silence of the Lambs" che un'alternativa adulta ad "Annabelle".
Fatta questa premessa - e volendo ribadire che, al solito, le aspettative mi hanno nuovamente rovinato un po' la visione - devo comunque ammettere che "Longlegs" sia un prodotto molto interessante per svariati motivi. Innanzitutto è capace di creare un'atmosfera sinistra ed inquietante alla perfezione. Una combo perfetta di musica, fotografia, scenografie e storia: gli spazi sono spesso piccoli e stretti, molto claustrofobici, la palette di colori piuttosto deprimente e opprimente, la musica tesa e drammatica (anche quando non ce ne sarebbe davvero bisogno).
In aggiunta all'ottimo lavoro tecnico, le performance di Maika Monroe e Nicolas Cage sono particolarmente riuscite, quest'ultimo anche aiutato da un trucco e parrucco evidentemente fittizzi, ma comunque funzionali alla creazione del personaggio (che a tratti ricorda il burattino Jigsaw. La Monroe, invece, crea il suo personaggio con particolare intensità e ne porta a termine l'arco narrativo in maniera credibile nonostante le bizzarrie della trama. In particolare l'ho trovata molto maturata - non che l'abbia vista in molti progetti da protagonista a dire il vero, solo "It Follows" e "Independence Day: Resurgence" - e perfettamente capace di portare sulle proprie spalle l'intero film. Più che la performance di Cage, forse, ho apprezzato quella della Monroe in quanto richiede un approccio realistico ed è sicuramente meno stravagante e, di conseguenza, potenzialmente meno memorabile. In realtà la sua agente Lee Harker rimane particolarmente impressa (e per tutti buoni motivi).
Insomma, per quanto "Longlegs" si sia rivelato un film diverso da quello che mi aspettavo, ne ho apprezzato l'approccio realistico contrapposto alla trama horror/soprannaturale, oltre che lo spiccato senso stilistico e la chiarissima visione estetica che la pellicola presenta. Probabilmente non il capolavoro assoluta che i critici stanno dipingendo, ma un buon film horror con una spiccata identità e senso di sé come non se ne vedevano da tempo. E sì, in questo "Longlegs" mi ha sicuramente ricordato "The Silence of the Lambs".
Cast: Maika Monroe, Blair Underwood, Alicia Witt, Kiernan Shipka, Nicolas Cage.
Box Office: $47.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: E' tutto vero o ci sono delle misteriose forze sataniche dietro questa storia di Osgood Perkins? L'unico modo per scoprirlo è dare a "Longlegs" (gli horror sono sempre un'ottima alternativa per l'estate) una possibilità. Certamente non un prodotto per tutti, ma un titolo interessante in questa stagione francamente priva di brio cinematografico.
Premi: /
Parola chiave: Sfera.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 26 gennaio 2023

Film 2164 - M3GAN

Intro: Torniamo al cinema per recuperare il fenomeno del momento. Mai in Irlanda mi era capitato di dover fare la fila per vedere un film, nemmeno per il sequel di "Avatar". Ci è riuscito il film su una bambola assassina...

Film 2164: "M3GAN" (2022) di Gerard Johnstone
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non sono certo schizzinoso quando si tratta di nuovi film da vedere e sono assolutamente aperto ad ogni tipo di esperienza cinematografica e devo dire che visto tutto l'entusiamo ed interesse mediatico che questa pellicola è riuscita a catalizzare, le mie aspettative fossero particolarmente alte. Tra clip del film sparpagliate per tutti i miei social media, articoli di giornale e recensioni entuasiaste, pareva che "M3GAN" fosse già il film dell'anno (a 2023 nemmeno cominciato, tra l'altro). Diciamo che, nonsotante sia godibile e per certi versi - o meglio dire, certe scene - iconico, questo film non mi abbia lasciato a bocca aperta.
La componente horror è a malapena accennata e, di fatto, la storia ricorda quasi più un "Attrazione fatale" in versione bambola giocattolo. E non ci sarebbe niente di male onestamente, non fosse che tutto l'hype creato a livello mediatico mi avesse fatto credere in una sorta di rivoluzione del genere di paura.
Non mi è parso, onestamente, ci fosse alcunché di così innovativo da giustificare il sensazionale successo riscosso da questo prodotto in termini di pubblico e critica. Forse ho trovato l'esperienza ancora più straniante nel momento in cui tutta la sala - gremita, abbiamo faticato a trovare i biglietti! - rideva sguiatamente a battute simpatiche o, addirittura, durante passaggi palesemente non divertenti. E non che si ridesse del film, ma proprio col film.
Detto questo, ribadisco che ho trovato "M3GAN" divertente nel suo essere consapevolmente una boiata e assolutamente godibile, ma davvero niente di più.
Cast: Allison Williams, Jenna Davis, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Jen Van Epps.
Box Office: $126.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Dell'orrore ma non di paura, serioso ma non serio, "M3GAN" è il titolo perfetto per iniziare l'anno cinematografico senza pretese, ma con un'onesta dose di intrattenimento. Non per tutti i gusti, ma per chi apprezza il genere (o le sue declinazioni, specialmente in chiave moderna) il divertimento è assicurato.
Premi: /
Parola chiave: Algorithm.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 14 febbraio 2021

Film 1953 - His House

Intro: Inaugurazione del Penthouse Cineclub, il club cinematografico di quelli del quinto piano della palazzina 18 c/o il DCU Sports Complex.
Film 1953: "His House" (2020) di Remi Weekes
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese, dinka
Compagnia: Bizzy, Kate, Jack
In sintesi: come sempre quando si cerca una pellicola che possa andare bene genericamente a tutti, si opta per un horror. Per non scadere proprio nel banale o scadente, abbiamo scelto questo titolo Netflix, apparentemente piccolo gioiello del genere, nonché produzione very British che mette al centro della sua storia il racconto di due immigrati in cerca di asilo e la chance di un nuovo inizio in terra straniera. Che insomma, per un horror non è proprio un tema tradizionale.
Anche se non posso dire che "His House" sia il capolavoro imprescindibile che ero stato indotto a credere, devo ammettere che il background insolito della storia mi abbiamo molto intrigato e che, in effetti, il colpo di scena finale (spoiler: legato alla figlia) si presenta come ben architettato e assestato. In generale, però, non si può dire che questo sia un prodotto horror nel senso più generico del termine, per quanto certi momenti classici da spavento cercano di venir architettati. La sensazione che ho avuto, però, è che riflettesero più i malesseri interiori dei protagonisti, che una presenza demoniaca nel senso più tradizionale del termine.
In ogni caso il film funziona, presenta due protagonisti perfetti per la parte e si eleva grazie ad una serie di scene esteticamente e visivamente potentissime.
Cast: Wunmi Mosaku, Sope Dirisu, Matt Smith, Javier Botet.
Box Office: /
Vale o non vale: Non il classico horror, ma una scelta alternativa alle più generiche boiate che lascia molti spunti su cui riflettere e rinvigorisce il genere di una nuova prospettiva più impegnata e uno spiccato senso estetico. Vale una chance.
Premi: /
Parola chiave: Bambola.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 21 gennaio 2021

Film 1782 - Annabelle Comes Home

Intro: Essendo un fan del franchise, non vdevo l'ora che questa pellicola uscisse al cinema per poter andare a vederla! E così ho fatto...
Film 1782: "Annabelle Comes Home" (2019) di Gary Dauberman
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: onestamente questo terzo "Annabelle" è il più debole della saga e, diciamocelo pure, anche il più noioso.
Per quanto l'estetica stabilita dai precedenti capitoli si ritrovi anche qui e, in generale, le atmosfere horror e da spavento sicuramente non manchino, sta di fatto che "Annabelle Comes Home" è decisamente meno efficace dei suoi predecessori e talvolta fatica a suscitare quell'ansia e quei momenti di tensione che hanno finora contraddistinto il franchise dell'universo "The Conjuring". E anche se è un po' un peccato, forse ce lo si poteva anche aspettare.
Già, perché dopo sequel e spin-off e sequel degli spin-off si arriva a un punto in cui non si riesce più di tanto a spremere un'idea, per quanto originale potesse essere all'inizio (qui nemmeno troppo, se si considera che Lorraine e Ed Warren - i personaggi interpretati da Vera Farmiga e Patrick Wilson - sono ispirati a persone realmente esistite).
Il punto è che, pur portando i due protagonisti di "The Conjuring" 1 & 2 in questo film - che di fatto è il diretto spin-off della saga originale con i Warren - la storia non ha abbastanza da raccontare che non sia qualcosa di già visto o esplorato nelle pellicole precedenti e, più che il secondo, è questo terzo capitolo che sembra più un riempitivo a malapena passabile, il tutto solo per convincere i fan a tornare al cinema. Poi, per carità, "Annabelle Comes Home" fa il suo dovere in termini di spaventare il pubblico e raccontare con stile una storia dell'orrore. Il punto è che tutta questa operazione commerciale manca un po' di originalità (c'è chi direbbe anima), soprattutto se paragonata ai precedenti capitoli dell'universo "Annabelle". Va detto però che, a posteriori, le trame dei vari film funzionano abbastanza bene insieme e, specialmente qui, formano un arco narrativo credibile e godibile da seguire. Della serie: come fa la (tremendamente brutta) bambola Annabelle a finire nelle mani degli Warren? Non servivano 3 film per spiegarlo, ma almeno i racconti, nell'insieme, si incastrano. Ed è già qualcosa.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Mckenna Grace, Madison Iseman, Katie Sarife, Michael Cimino.
Box Office: $231.3 milioni
Vale o non vale: I fan del franchise apprezzeranno e, in generale, chi ama gli horror non dovrebbe rimanere deluso. Di base mi aspettavo qualcosa di più, anche se bisogna ammettere che c'è sempre una buona quantità di fantasia combinata a momenti di suspense che tengono lo spettatore incollato allo schermo (anche se qui ci si adagia un po' troppo sull'(ab)uso di rumori improvvisi e ad altissimo volume per spaventare il pubblico). Io personalmente non ho adorato questo terzo capitolo - e mi sento di dire che denuncerei i Warren ai servizi sociali per tenersi in casa un arsenale di oggetti maledetti e potenzialmente infernali con una minorenne che vive nella stanza a fianco - ma, in generale, resto un appassionato dell'universo di "The Conjuring" creato da James Wan.
Premi: /
Parola chiave: Compleanno.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 22 agosto 2019

Film 1657 - Annabelle: Creation

Intro: Onestamente avevo una gran voglia di rivederlo e l'occasione si è presentata quando, finito di lavorare al Takarakka, abbiamo ricominciato il nostro viaggio tra i confini australiani.
Film 1657: "Annabelle: Creation" (2017) di David F. Sandberg
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: come si è venuta a creare la storia della bambola posseduta Annabelle? La risposta arriva con questo secondo capitolo (in realtà prequel) del franchise (già spin-off), più decisamente horror del primo grazie alla virata dark e sicuramente più conforme ai canoni del genere. E il risultato funziona bene.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Stephanie Sigman, Talitha Bateman, Anthony LaPaglia, Miranda Otto, Lulu Wilson.
Box Office: $306.5 milioni
Vale o non vale: Ben fatto, con le giuste atmosfere di paura e un cast credibile. Il tutto per un risultato finale che non delude le aspettative.
Premi: /
Parola chiave: Pozzo.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 29 agosto 2017

Film 1405 - Annabelle: Creation

Sono un grande fan di questa saga e dell'originale da cui è tratta, per cui era impensabile non correre al cinema a vedere questo film. Certo, magari la prossima volta non vado da solo a vedere un horror...

Film 1405: "Annabelle: Creation" (2017) di David F. Sandberg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Chi ama la saga di "The Conjuring" e relativi spin-off dovrebbe essere contento del fatto che si stiano sviscerando pian piano tutte le storie relative ai vari filoni del franchise.
Con questo secondo "Annabelle" andiamo ancora più a ritroso per scoprire quale sia stata l'origine della malefica e orrenda bambola che, sappiamo, poi ritroveremo a casa dei coniugi Warren. Il viaggio alla scoperta di questa genesi maligna è spaventoso quanto ci si aspetterebbe da un horror ben fatto, bilanciato nei momenti di paura, tensione e vero e proprio spavento. A dirla tutta il crescendo di pathos è sviluppato prendendo il racconto non poco alla lontana, posticipando il vero e proprio terrore ad un secondo tempo carico di avvenimenti inquietanti e spaventosi. La costruzione dell'atmosfera qui è tutto e devo dire che il lavoro fatto è davvero ben svolto.
Il merito della buona riuscita va sicuramente anche all'ottima scelta di cast che privilegia volti semisconosciuti
perfettamente in parte - più per il gruppo di giovani orfane, tra gli adulti qualche volto noto c'è: il vincitore del Golden Globe Anthony LaPaglia e la Eowin de "Il signore degli Anelli" Miranda Otto -. Oltre al cast, perfetta ricostruzione del contesto, particolarmente curata e d'effetto nei momenti più spaventosi; la colonna sonora contribuisce a rendere il tutto maledettamente inquietante (non che lo spaventapasseri ne avesse bisogno).
Diversi momenti mi hanno ricordato altre pellicole: il pozzo necessariamente "The Ring"; la protagonista Lulu Wilson il secondo "Ouija" che l'ha vista spaventosamente posseduta; il desolato paesaggio circostante il secco vuoto di "The Dressmaker"; lo spaventapasseri l'orribile "Jeepers Creepers". Insomma, tantissime suggestioni.
Dunque, per riassumere, un sequel riuscito, ottimamente incastrato nella saga da cui proviene, felice esmpio di come si possa far funzionare un secondo episodio ricordandosi di regalargli una trama e senza dare per scontato che, solo perché si tratta di un titolo originato da un franchise di successo, non vuol dire che si possa rifilare al pubblico una banalità o, addirittura, una deludente boiata. Ottimo risultato.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Stephanie Sigman, Talitha Bateman, Anthony LaPaglia, Miranda Otto, Lulu Wilson, Grace Fulton, Philippa Coulthard.
Box Office: $216.8 milioni (ad oggi)
Consigli: Un prodotto imperdibile per i fan della saga, ma anche per gli appassionati di horror. Se nel primo tempo sembra che la trama regalerà momenti paurosi ma comunque gestibili, è nel secondo che le cose si fanno più oscure ed inquietanti, tanto che non mancheranno momenti di vero e proprio orrore conseguenti a morti violente. Meno legato alla suggestione da atmosfera cupa e disturbante e animato da una più viscerale violenza demoniaca, questo secondo "Annabelle" ci spiega per filo e per segno quale sia stata la genesi della bambola più brutta (e cattiva) di tutti i tempi, senza dimenticarsi di inserire già tutti i dovuti riferimenti ai prossimi titoli della saga. Quindi meglio non rimanere indietro!
Parola chiave: Bambola.

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Bengi

mercoledì 29 ottobre 2014

Film 804 - Annabelle

Tutti molto interessati a vederlo, ci siamo subito fiondati al cinema!

Film 804: "Annabelle" (2014) di John R. Leonetti
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Premesso che "L'evocazione - The Conjuring" mi era piaciuto, trovo comunque che questo "Annabelle" si avvicini di più ai miei gusti in fatto di horror.
Più concentrato sul mostrare che sul creare una suspense continua e farci confrontare con molti demoni interiori o invisibili, questo spin-off sulla bambola più inquietante di sempre riesce davvero bene a spaventare lo spettatore mettendo in scena una serie di esperienze abbastanza traumatizzanti a partire già dall'inizio (con omicidio dei vicini di casa della coppia protagonista + aggressione della stessa da parte proprio della figlia scappata di casa dei due assassinati). Con una partenza così violenta la storia carbura fin da subito.
Nonostante i numerosi momenti di stallo tra un momento spaventoso e l'altro, devo dire che la trama non ne risente e, anzi, aiutano abbastanza bene a creare un buon approfondimento psicologico dei protagonisti (Ward Horton, Annabelle Wallis) oltre che creare le condizioni giuste per i futuri avvenimenti. Si parlerà, infatti, di sette sataniche, bambole possedute, anime da salvare ed un'entità maligna che è di un'inquietante che mette i brividi.
Insomma, a dispetto di un'operazione commerciale che poteva rivelarsi la solita boiata spilla-soldi, devo dire che questo "Annabelle" non è stato mal pensato. Ovvio, non parliamo di un capolavoro o una pietra miliare dell'horror, però il risultato ha il merito di dare allo spettatore quello che si aspetta, ovvero di essere spaventato. Francamente non sono d'accordo con chi ha ritenuto di troppo le scene di contestualizzazione della storia (ovvero la vita forzatamente in solitaria di Mia, prima in gravidanza poi ad accudire la bambina) che, invece, ho trovato appropriate per permettere allo spettatore di condividere con la protagonista paure e preoccupazioni prima delle ovvie scene di spavento e violenza. Non fosse stato dato il giusto spazio alle prime, le seconde non sarebbero risultate così efficaci.
Quindi, per ricapitolare: "Annabelle" spaventa, intrattiene ed inquieta. Promosso.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Box Office: $206.2 milioni
Consigli: Quale occasione migliore di Halloween per dedicarsi ad un horror? Con il 31 ottobre alle porte sembra proprio che "Annabelle" potrebbe essere un'ottima scelta, magari da far precedere al primo "The Conjuring"! Qui abbiamo un buon cast (anche Alfre Woodard, sempre una garanzia), una storia inquietantissima e una buona produzione che riesce a valorizzare bene i punti di forza del racconto (entità maligna in primis!). Insomma, la notte di Halloween basterà spegnere le luci e lasciarsi spaventare dalla per niente bella bambola Annabelle!
Parola chiave: I figli dell'ariete.

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Bengi

martedì 28 ottobre 2014

Film 803 - 7500

Alla ricerca di un horror facile facile abbiamo trovato questo titolo che puzza di boiata già solo dalla locandina...

Film 803: "7500" (2014) di Takashi Shimizu
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Una produzione talmente becera che pensavo fosse un film per la tv e, invece, a quanto pare questo "7500" dall'orrendo titolo è proprio un film a tutti gli effetti.
Non che ci si aspettasse alcunché da una pellicola che nel suo cast annovera star del calibro di Leslie Bibb ("Popular", "GCB"), Ryan Kwanten ("True Blood") e Amy Smart (i cui picchi interpretativi comprendono 'capolavori' del calibro di "Road Trip" e "The Butterfly Effect"), però bisogna proprio dire che la nuova fatica registica Takashi Shimizu (l'artefice dei vari "The Grudge" originali e americani) è proprio brutta. Scritta male, girata con poca convinzione e data in mano ad un cast per la maggior parte imbarazzante, senza considerare la banalità della trama pari solo a quella degli effetti speciali.
Eppure il volo "7500" da Los Angeles destinazione Tokyo (che per due in procinto di partire per il Giappone nel 2015 è proprio il film giusto da guardare) decolla e per un po' sembra pure interessante, un misto di un sacco di altre cose già viste ("Final Destination", "Red Eye", "Flightplan - Mistero in volo", "Non-Stop" e perfino "Snakes on a Plane") che però negli altri casi ha funzionato. Qui è la componente horror a fare la differenza, suo malgrado in negativo. Già perché è proprio questa a degradare tutta l'operazione poiché è talmente brutta che fa a pezzi tutto quel poco che la trama era riuscita a farti digerire. A metà strada tra "Lost" e il primo "Final Destination", "7500" è però una brutta fotocopia insipida e priva di alcunché di innovativo, figuriamoci un'idea geniale. Niente, ma davvero niente giustifica la realizzazione di questo prodotto, anche perché come mero richiamo per l'incasso (come si vede fallito) è palesemente un progetto fallimentare (a mio avviso fin dall'inizio, ma si sa che ormai si produce praticamente ogni cosa).
Box Office: $997,000
Consigli: Lo consiglio solo nell'ottica di uno svago divertente. Lo so che è paradossale considerando che parliamo di un horror, ma è talmente fatto male che a tratti fa sorridere. Io in generale sono sempre attirato dai film ambientati sugli aerei, soprattutto se a farla da padrone è qualche mistero apparentemente irrisolvibile che accade a bordo. Chiaramente se condividete questo interesse "7500" attirerà anche voi, ma meglio sapere fin da subito che questo prodotto è veramente una stupidata.
Parola chiave: Shinigami.

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Bengi

mercoledì 15 ottobre 2014

Film 790 - Coraline e la porta magica

Da tantissimo (troppo) tempo avevo voglia di rivederlo!

Film 790: "Coraline e la porta magica" (2012) di Henry Selick
Visto: dal portatile di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Capolavoro in stop-motion, "Coraline" è certamente fra i film di animazione che preferisco. Scritto e diretto da Henry Selick, lo stesso che da bambino mi aveva terrorizzato e conquistato con "Nightmare Before Christmas", questa pellicola ricorda l'altra famosissima, eppure è molto differente, riuscendo a mantenere una propria spiccata identità.
Mi piace tantissimo il parallelismo tra i due mondi, quello reale e quello creato dall'altra madre, che la storia riesce a caratterizzare e mettere a fuoco così efficacemente. Ogni personaggio, ogni oggetto, ogni luogo ha un doppio così uguale eppure così diverso per qualcosa di peculiare. Il fatto che si siano sostituiti gli occhi a bottoni per sottolineare il vero e il 'costruito', credo sia davvero un'idea geniale, inquietantissima eppure affascinante. Il tema narrativo della 'costruzione' pervade tutta la storia: Coraline per prima immagina una realtà differente totalmente diversa da quella in cui vive, per non parlare di come la bambina esprima se stessa attraverso una costruzione in negativo dell'altro: dove i genitori hanno vestiti anonimi e neutri, lei è sempre sgargiante; a differenza degli adulti, lei è sempre piena di vita e solare, curiosa e interessata a quello che la circonda. Insomma, la storia ci fa subito capire che è il suo personaggio quello di cui dobbiamo fidarci, con cui dobbiamo entrare in empatia. Chi di noi non ha sognato che qualcosa di diverso gli accadesse? Che il genitore gli concedesse qualche attenzione in più? Che il mondo si esprimesse attraverso altre forme, altri colori? Coraline è una bambina e, come tale, necessita di sguardi, stimoli, colori ed amore. E' naturale, dunque, che non trovandoli nel suo quotidiano, si tenga stretta quelli che trova altrove. Peccato che l'inghippo sia dietro l'angolo: il mondo dell'altra madre, tanto gentile ed affabile all'inizio, è in realtà - appunto - una costruzione, la messa in scena di un desiderio che, come tale, ha un funzione e si esaurisce nel suo scopo. Oltre all'idea di "migliore", infatti, il mondo dell'altra madre non va, perché non c'è bisogno di altro per attrarre Coraline nella trappola. La povera bambina dalla vita sbiadita e solitaria non tarderà ad abboccare all'amo di un mostro che sa dove andare a parare quando si tratta di necessità insoddisfatte (mancando, chiaramente, di saper soddisfare le proprie).
In questa storia di realtà parallele e decisioni che potrebbero comportare mutilazioni, la bella messa in scena di Selick conquista lo spettatore - già ampiamente intrigato dalla trama che solo in apparenza è per bambini - e lo incolla alla sedia: l'altro mondo è così sgargiante e affascinante da lasciare senza fiato, lo stop-motion così curato e ben realizzato da risultare totalmente fluido e, inevitabilmente, non si può smettere di chiedersi quanto lavoro e dedizione abbia richiesto un progetto come questo. Il risultato è ottimo, bellissimo da vedere e da seguire, una moderna fiaba per bambini dove alla parte buona - che è anche meno patinata e soddisfacente del previsto - se ne contrappone un'altra terribilmente seducente al primo sguardo, ma che nasconde non poche insidie.
Scommetto che, fossi stato bambino, l'effetto sortito da "Coraline" sarebbe stato lo stesso di "Nightmare Before Christmas": fascino e terrore.
Ps. Candidatura all'Oscar come Miglior film d'animazione.
Box Office: $124,596,398
Consigli: Un'ottima scelta tra i titoli d'animazione. Un film bello e ben realizzato, favola a tratti paurosa che finirà per conquistare. Un'infinità di personaggi caratteristici teneri e divertenti, con altrettanti alter ego più realizzati eppure svuotati della loro unicità. Un esperimento cinematografico per bambini in realtà molto adulto nell'approccio. Le voci originali sono di Dakota Fanning e Teri Hatcher, quindi potrebbe valere la pena di vedere ed eventualmente rivedere la pellicola anche in lingua originale.
Parola chiave: Bambola.

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Bengi