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lunedì 22 luglio 2024

Film 2298 - Longlegs

Intro: Con recensioni entusiaste e un incasso al botteghino nella prima settimana di uscita estremamente superiore alle attese, volevo vedere questa pellicola non appena disponibile al cinema!

Film 2298: "Longlegs" (2024) di Osgood Perkins
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: Mi era parso di capire che "Longlegs" fosse più un thriller che un horror. Mi aspettavo una storia di fiction, sì, ma che avesse le sue fondamenta nella realtà. C'è un serial killer, c'è un'agente dell'FBI che indaga, ci sono da mettere insieme gli indizi e capire cosa stia succedendo. Fin qui, tutto secondo i piani.
Poi le cose prendono l'inevitabile piega soprannaturale, per un lungo periodo non si capisce dove la storia voglia andare a parare e quanto di soprannaturale sia effettivamente tale e quanto una suggestione della sceneggiatura. E non ci sarebbe nessun problema, non fosse che da "Longlegs" mi aspettassi più un moderno "The Silence of the Lambs" che un'alternativa adulta ad "Annabelle".
Fatta questa premessa - e volendo ribadire che, al solito, le aspettative mi hanno nuovamente rovinato un po' la visione - devo comunque ammettere che "Longlegs" sia un prodotto molto interessante per svariati motivi. Innanzitutto è capace di creare un'atmosfera sinistra ed inquietante alla perfezione. Una combo perfetta di musica, fotografia, scenografie e storia: gli spazi sono spesso piccoli e stretti, molto claustrofobici, la palette di colori piuttosto deprimente e opprimente, la musica tesa e drammatica (anche quando non ce ne sarebbe davvero bisogno).
In aggiunta all'ottimo lavoro tecnico, le performance di Maika Monroe e Nicolas Cage sono particolarmente riuscite, quest'ultimo anche aiutato da un trucco e parrucco evidentemente fittizzi, ma comunque funzionali alla creazione del personaggio (che a tratti ricorda il burattino Jigsaw. La Monroe, invece, crea il suo personaggio con particolare intensità e ne porta a termine l'arco narrativo in maniera credibile nonostante le bizzarrie della trama. In particolare l'ho trovata molto maturata - non che l'abbia vista in molti progetti da protagonista a dire il vero, solo "It Follows" e "Independence Day: Resurgence" - e perfettamente capace di portare sulle proprie spalle l'intero film. Più che la performance di Cage, forse, ho apprezzato quella della Monroe in quanto richiede un approccio realistico ed è sicuramente meno stravagante e, di conseguenza, potenzialmente meno memorabile. In realtà la sua agente Lee Harker rimane particolarmente impressa (e per tutti buoni motivi).
Insomma, per quanto "Longlegs" si sia rivelato un film diverso da quello che mi aspettavo, ne ho apprezzato l'approccio realistico contrapposto alla trama horror/soprannaturale, oltre che lo spiccato senso stilistico e la chiarissima visione estetica che la pellicola presenta. Probabilmente non il capolavoro assoluta che i critici stanno dipingendo, ma un buon film horror con una spiccata identità e senso di sé come non se ne vedevano da tempo. E sì, in questo "Longlegs" mi ha sicuramente ricordato "The Silence of the Lambs".
Cast: Maika Monroe, Blair Underwood, Alicia Witt, Kiernan Shipka, Nicolas Cage.
Box Office: $47.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: E' tutto vero o ci sono delle misteriose forze sataniche dietro questa storia di Osgood Perkins? L'unico modo per scoprirlo è dare a "Longlegs" (gli horror sono sempre un'ottima alternativa per l'estate) una possibilità. Certamente non un prodotto per tutti, ma un titolo interessante in questa stagione francamente priva di brio cinematografico.
Premi: /
Parola chiave: Sfera.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 24 novembre 2023

Film 2221 - Crossroads

Intro: Interrotto il lungo momento dell'horror, mi sono lasciato coinvolgere dalla Britney-mania alla vigilia dell'imperdibile debutto in libreria di "The Woman in Me" che, per l'occasione, ha trainato al cinema il ritorno del debutto attoriale della principessa del pop. Siccome non pensavo che il film sarebbe stato distribuito anche qui a Dublino, ho scelto di rivedere il film in casa, scoprendo poi che, effettivamente, la pellicola è passata anche dalle sale irlandesi...

Film 2221: "Crossroads" (2002) di Tamra Davis
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: avevo visto questo film una sola volta (non al cinema) e ricordo mi avesse lasciato piuttosto deluso, quindi mi sono approcciato a questa seconda visione con una certa diffidenza.
La verità è che "Crossroads", preso per quello che è - ovvero un prodotto figlio del suo tempo, nonché un film senza un finale, o quantomeno il finale più insoddisfacente della storia - è un titolo decente e se paragonato ad altri tentativi di star della musica di affacciarsi al mondo del cinema (vedi "Glitter" con Mariah Carey).
Ci tengo a sottolineare, poi, che a differenza di quanto a gran voce professato dalla critica, Britney Spears non è affatto terribile a recitare e, anzi, mi ha più volte sorpreso. Considerato che la trama non rifugge tematiche impegnative come l'abbandono di un genitore e la gravidanza di una minorenne (additata da tutti come la poco di buono), sono rimasto colpito dalla scelta di Spears di cimentarsi con del materiale che non le richiedesse semplicemente di recitare la parte della giovane e ingenua ragazza di provincia dall'immenso talento che qualcuno inevitabilmente finirà per scoprire. Per quanto anche questa tematiche siano presenti qui, la verità è che sono solo in parte il focus della storia, che invece si concentra più volentieri sui temi dell'amicizia, dell'emancipazione femminile e del credere nel proprio talento per forgiare il proprio destino.
Poi, va detto, il film è incapace di quella profondità emotiva necessaria a portare veramente alla luca questi temi così importanti, però rimane lodevole che l'esordio cinematografico di quella che già all'epoca era un'icona della musica pop si sia manifestato in un film on the road così volutamente diverso rispetto ai tanti altri tentativi delle dive della musica che hanno provato questa strada (la Carey, appunto, ma anche Christina Aguilera e Whitney Houston).
Ribadisco, il risultato finale è tutt'altro che perfetto: il finale, incapace di mantenere le aspettative, finisce per risultare sottotono rispetto al resto della pellicola, la regia è inesperta e la trama in alcuni passaggi è troppo frettolosa e, a volte, palesemente a servizio di quell'immagine di candore e innocenza imposta alla Spears dal suo managment, però tutto sommato "Crossroads" non è quel disastro cinematografico che alla critica è piaciuto descrivere ai tempi dell'uscita nelle sale. Anche perché, con gli occhi di oggi, questo film è a tutti gli effetti un gioiellino di cultura pop: non solo Britney in veste di attrice, ma Shonda Rhimes ("Grey's Anatomy", "Scandal", "How to Get Away with Murder", "Bridgerton") alla sceneggiatura, Zoe Saldaña ("Avatar", "Star Trek", "Guardians of the Galaxy", "Avengers"), Taryn Manning ("Orange Is the New Black") e Kim Cattrall ("Sex and the City", "Big Trouble in Little China", "Mannequin", "Queer as Folk", "Glamorous") tra le protagoniste e nientemeno che Dido tra gli autori della canzone portante della colonna sonora del film, "I'm Not a Girl, Not Yet a Woman".
Cast: Britney Spears, Anson Mount, Zoe Saldaña, Taryn Manning, Justin Long, Kim Cattrall, Dan Aykroyd.
Box Office: $61.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente non un titolo da recuperare a tutti i costi, ma i fan della Spears dovrebbero apprezzare anche a distanza di 20 anni.
Premi: 2 nomination agli MTV Movie & TV Awards per Miglior attrice esordiente e Miglior abbigliamento per la Spears. Nominato a 8 ai Razzie tra cui per Peggior film, regia, sceneggiatura e canzone originale ("Overprotected"), il film ha vinto per la Peggior attrice protagonista (Spears) e la Peggior canzone originale ("I'm Not a Girl, Not Yet a Woman").
Parola chiave: Audition.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 10 ottobre 2023

Film 2204 - Joy Ride

Intro: Dopo aver letto critiche molto positive sul progetto, ero curioso di recuperare questa commedia. E sera, alla prima occasione, me la sono vista.

Film 2204: "Joy Ride" (2023) di Adele Lim
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non che questa pellicola non sia divertente, per carità, però come al solito leggere prima le critiche un po' guasta l'effetto sorpresa e, devo ammettere, da "Joy Ride" mi aspettavo qualcosa di più.
Invece, per un motivo o per un altro, il film ne ricorda tanti altri che abbiamo già visto - in particolare "Girls Trip" - e la sensazione è che, a parte per qualche battuta spinta e il contesto culturale differente rispetto ad altri prodotti simili, di fatto questa non sia altro che la stessa storia raccontata in maniera leggermente diversa.
Tutto sommato, comunque, il risultato finale è godibile e anche se i personaggi non sono particolarmente innovativi - la parte di Lolo (Sherry Cola) 5 anni fa sarebbe andata ad Awkwafina - è stato comunque un piacere ritrovare Stephanie Hsuin dopo il gigantesco successo di "Everything Everywhere All at Once" e la nomination all'Oscar (e il ruolo in "American Born Chinese").
Cast: Ashley Park, Sherry Cola, Stephanie Hsu, Sabrina Wu, Ronny Chieng, Annie Mumolo, Daniel Dae Kim, Baron Davis.
Box Office: $15.2 milioni
Vale o non vale: Carico e sufficientemente caotico da risultare simpatico. Interessante la cornice asiatica che dà un tocco più personale ad una trama che, altrimenti, avrebbe finito per propinare la stessa solfa per l'ennesima volta (il viaggio alla ricerca di sé e della madre che abbandona lo ha fatto anche Britney Spears in "Crossroads"...). Buono per una serata a cervello spento.
Premi: /
Parola chiave: Madre biologica.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 25 marzo 2023

Film 2172 - Volver

Intro: Ciarán è decisamente nella sua Pedro Almodóvar era, quindi ci siamo lanciati in uno dei capolavori più recenti del grande regista spagnolo.

Film 2172: "Volver" (2006) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer portatile
Lingua: spagnolo
Compagnia: Ciarán
In sintesi: decisamente il mio film preferito di Almodóvar tra tutti quelli che ho visto, "Volver" non smette mai di piacermi, visione dopo visione.
Ispirato, dolce nonostante il tema drammatico che propone, questo film si nutre della magnifica performance di Penélope Cruz - che non avrebbe mai battuto Helen Mirren in "The Crown", ma si meritava di vincere - e di un cast superbo che regala performance iconiche una dopo l'altra (il film ha vinto a Cannes il premio per la miglior interpretazione femminile conferita a tutto il cast del film). Insomma, personalmente uno dei film di sempre che preferisco. La scena in cui Cruz interpreta la canzone "Volver" (in realtà la voce è di Estrella Morente) è un grandissimo momento di cinema.
Film 1093 - Volver
Film 2172 - Volver
Cast: Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave.
Box Office: $87.2 milioni
Vale o non vale: Un bellissimo film che riunisce Almodóvar e la sua musa più recente Cruz in un film capace di affrontare con garbo e con quel tocco personale del grande regista tematiche difficili come l'abuso e l'omicidio, unendo elementi farseschi a una storia che sembra inizialmente qualcosa di estremamente diverso da quello che si rivelerà poi essere. E la cosa incredibile è che, nonostante l'assurdità - parliamo di fantasmi, nientemeno - non si mette mai in discussione la veridicità del racconto.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior attice protagonista (Cruz). 2 nomination ai BAFTA e ai Golden Globes per il Miglior film straniero e la Miglior attrice protagonista. 1 candidatura ai David di Donatello per il Miglior Film dell'Unione Europea. In competizione a Cannes per la Palma d'Oro, ha vinto per la Miglior sceneggiatura (Almodóvar) e la Miglior interpretazione femminile (eccezionalmente conferita a Penélope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana Cobo, Chus Lampreave).
Parola chiave: Incendio.
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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 8 luglio 2021

Film 2028 - I Care a Lot

Intro: Per errore ho saltato la recensione di questa pellicola che, in realtà, sarebbe dovuta apparire nel blog qualche tempo fa, subito dopo "Things Heard & Seen". Recupero oggi.

Film 2028: "I Care a Lot" (2020) di J Blakeson
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non avevo mai sentito parlare di questo film, poi Rosamund Pike ha vinto il Golden Globe e ammetto mi sia scattato l'interesse. Anche perché adoro Rosamund Pike e ancora mi girano per quell'Oscar rubato per "Gone Girl"... E, diciamocelo pure, "I Care a Lot" non manca di ricordare spesso il capolavoro (almeno per me) di David Fincher sia per i toni che per la protagonista, non solo perché interpretata dalla stessa attrice.
Marla è una farabutta, chiariamolo subito. Rinchiude anziani in case di riposo, impedisce loro ogni contatto con l'esterno, vende tutte le loro proprietà e se ne intasca i proventi. Il tutto grazie alla sua posizione di tutore designato dallo stato che la incarica di prendersi cura di coloro che, in teoria, non sono più in grado di farlo da soli. La sua truffa è così ben architettata e il meccanismo da lei ideato così ben oliato, che Marla si ritrova a prendersi cura di una miriade di anziani.
Tutto bene (per lei) fino a quanto non fa rinchiudere la signora sbagliata. Apparentemente innocente vecchietta senza parenti ma dall'incredibile asset finanziario, Jennifer Peterson (Wiest) è in realtà connessa a loschi individui e si rivelerà un osso duro, anche a causa del fatto che suo figlio - di cui nessuno conosce l'esistenza - è un ex boss della mafia russa (Dinklage) che farà di tutto per liberare la madre. Inutile dire che le cose prenderanno una brutta piega. E non solo per Marla.
Ben ritmato grazie a un ottimo montaggio ed egregiamente interpretato dalla magnifica Pike - che dovrebbe essere più spesso una protagonista, a mio avviso - "I Care a Lot" è un interessante pellicola che funziona maledettamente bene, non fosse che il sentimento di disprezzo e l'odio per il personaggio di Marla generano frustrazione continua durante la visione. Il che è chiaramente un effetto voluto, ciò non toglie che la voglia di schiaffeggiarla rimanga dall'inizio alla fine.
Molto bene anche il finale, assolutamente inaspettato, che non manca di sorprendere più volte grazie a una serie di scelte narrative che sembrerebbero inizialmente andare in una direzione e, invece, finiranno per andare a parare da tutt'altra parte.
Insomma, "I Care a Lot" funziona, intrattiene e non manca di lasciare con spunti su cui riflettere.
Cast: Rosamund Pike, Peter Dinklage, Eiza González, Chris Messina, Dianne Wiest.
Box Office: $1.3 milioni
Vale o non vale: Nonostante l'anno scorso l'offerta cinematografica non sia stata esattamente straripante, per qualche strano motivo questa pellicola è rimasta un po' nell'ombra o comunque non particolarmente al centro della conversazione mediatica. La verità è che, nonostante non sia un capolavoro, "I Care a Lot" vive della magnetica interpretazione di Rosamund Pike e della potentissima protagonista di questa storia che, per quanto controversa, non manca di intrattenere con gusto. Onestamente non mi capitava da un po' di vedere una pellicola ritrovandomi man mano a chiedermi: "E adesso cosa succederà?!". Il che è sempre un buon segno.
Premi: Vincitore del Golden Globe per la Miglior attrice protagonista musical o commedia (Pike).
Parola chiave: Diamanti.

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#HollywoodCiak
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Film 2027 - Cruella

Intro: Estremamente curioso di vedere questo film e, onestamente, molto molto scettico.

Film 2027
: "Cruella" (2021) di Craig Gillespie
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: Keith
In sintesi: ma diciamocelo pure, questo "Cruella" poteva essere un disastro totale e - per quanto non un capolavoro - riesce in ogni caso a portare a casa un risultato soddisfacente.
Questo principalmente per due motivi: 1. Emma Stone, che riabbraccia il suo spirito meno "impegnato" e riprende una parte di carriera da troppo tempo lasciata in pausa e di cui è esempio meraviglioso il sempre divertente "Easy A"; 2. il fatto che Estella Miller/Cruella de Vil sia un personaggio con una personalità, aspirazioni, sogni e talento e non solo una futura antagonista cui qualcosa è andato storto nella vita (leggi "Maleficent").
Questi due elementi combinati insieme sono la combinazione portante del film che, anche solo così, funziona. Lo stile glam rock alla Vivienne Westwood ci sta alla perfezione e dona al prodotto un carattere inusuale per un titolo Disney; Emma Thompson è sempre spettacolare, anche se il suo ruolo non mi ha fatto sempre impazzire in questo caso (troppo facile fare il paragone con Miranda Priestly...) e non posso fare a meno di domandarmi se dovremo sorbrci un origin story pure sulla sua nuova cattiva Baroness von Hellman, visto che anche lei in quanto a mancanza di scrupoli non scherza...
Due, invece, gli elementi della pellicola che non mi sono piaciuti: l'ingiustificato bipolarismo di Estella/Cruella (che, a seconda che indossi la parrucca o meno, è "buona" o "satanica") e l'accento british della Stone, a mio avviso un bel po' forzato.
Detto questo, "Cruella" poteva essere tante cose - tra cui maggiormente un disastro - e, sorprendentemente, al contrario funziona. E ha pure il suo perché.
Cast: Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Paul Walter Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste, Mark Strong, John McCrea, Kayvan Novak.
Box Office: $205.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Divertente e - per un prodotto della Disney - persino irriverente (c'è addirittura un personaggio gay, scandalo!), questo film è una perfetta distrazione estiva, nonché spesso un piacere per gli occhi grazie ai bei costumi di Jenny Beavan (la stessa di "Mad Max"). Per non parlare del fatto che Emma Stone fa un egregio lavoro ed è un piacere vederla scontrarsi con Emma Thompson. Insomma, se non lo avete già fatto dedicate un paio d'ore della vostra calda estate a questa piacevole distrazione. Il sequel, ovviamente, è già in cantiere.
Premi: Candidato al Golden Globe per la miglior attrice protagonista (Emma Stone) commedia o musical. 2 nomination ai BAFTA per i costumi e il trucco.
Parola chiave: Necklace.

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lunedì 12 aprile 2021

Film 1983 - Run

Intro: Avevo voglia di qualcosa di facile facile...
Film 1983: "Run" (2020) di Aneesh Chaganty
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: francamente avevo 0 aspettative rispetto a questo film, per non dire che mi aspettassi un prodotto terribile. In realtà "Run", per quanto titolo assolutamente dimenticabile, fa comunque il suo dovere meglio di quanto non mi potessi aspettare.
Poi, devo dire, non sono esattamente un fan delle pellicole con praticamente due protagonist* e personaggi secondari inesistenti dove paesaggi e scenografie la fanno da padrone - della serie: la casa è un personaggio, il mood della storia è dato dalla fotografia combinata con gli elementi paesaggistici, ecc ecc - perché le storie così scarne di elementi solitamente lo sono perché mancano di una trama, in ogni caso "Run" ha sufficiente tensione e toni drammatici per risultare sostenibile nei suoi 89 minuti di durata. Il che, visto i tempi che corrono, è grasso che cola.
Cast: Sarah Paulson, Kiera Allen, Pat Healy, Sara Sohn, Sharon Bajer, Tony Revolori.
Box Office: $3.4 milioni
Vale o non vale: Certo non un titolo indimenticabile, ma se cercate un diversivo facile e di sufficiente intrattenimento, "Run" dovrebbe fare al caso vostro. Sarah Paulson è sempre un'ottima protagonista, anche se a mio avviso sarebbe ora cercasse di evadere un po' da generi così dark come horror, thriller, dramma o su tematiche di abuso. Sarebbe interessante vederla in altri contesti, diciamo.
Premi: /
Parola chiave: Posta.

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martedì 30 luglio 2019

Film 1636 - Fottute!

Intro: Lo avevo iniziato in aereo quando sono partito per l'Australia e mai finito. Ne ho approfittato una mattina al Takarakka.
Film 1636: "Mystic River" (2017) di Jonathan Levine
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
In sintesi: non che fossi rimasto particolarmente colpito dalla prima parte che avevo visto in aereo, in ogni caso ormai lo avevo iniziato ed ero rimasto con la curiosità di finirlo. Inoltre adoro Goldie Hawn e Amy Schumer mi fa ridere a sufficienza, per cui avevo pensato di dare a questa pellicola una seconda chance. Non dico immeritata, ma sicuramente "Fottute!" - o "Snatched" in inglese - non è una gran commedia e il fatto che l'abbia vista in italiano non ha certo aiutato. Diciamo che tra tutti i copioni che la Hawn avrà avuto a disposizione questo non è stata la scelta più intelligente, anche se trovo la nomination ai Razzie come Peggior attrice non protagonista onestamente immeritata. Ciò detto, la pellicola non è niente di che e il titolo italiano è osceno (non per la parola volgare, ma per il fatto che si decida a prescindere di bollare questo prodotto come falsamente provocatorio, come se bastasse una parolaccia per attirare i giovani al cinema...).
Cast: Amy Schumer, Goldie Hawn, Joan Cusack, Ike Barinholtz, Wanda Sykes, Christopher Meloni, Randall Park, Tom Bateman, Óscar Jaenada.
Box Office: $60.8 milioni
Vale o non vale: Dimenticabile ed innecessario, un peccato che un'attrice come Goldie Hawn lo abbia scelto come ritorno sul grande schermo dopo 15 anni di assenza. Poi, se proprio volete vederlo, sappiate che non è niente di che.
Premi: Nomination come Peggior attrice non protagonista per Goldie Hawn ai Razzie Awards.
Parola chiave: Non rimborsabile.

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Bengi

sabato 25 maggio 2019

Film 1597 - Only God Forgives

Intro: Non avevo alcuna intenzione di vederlo, ma Ryan è Ryan e ogni tanto cambiare un po' genere può fare bene. O no?
Film 1597: "Only God Forgives" (2013) di Nicolas Winding Refn
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: visivamente intrigante ed esteticamente sicuramente riuscito, nel complesso "Only God Forgives" è, però, un brutto film. Privo di qualcosa da raccontare, Nicolas Winding Refn tenta di bissare il successo ottenuto con "Drive", esasperando il racconto e richiedendo allo spettatore un grandissimo atto di fede che si tramuta in un attesa senza speranza. Un film immobile, una narrazione priva di pathos, di suspense, che prende vita solamente nel finale pur non riuscendo a lasciare lo spettatore soddisfatto. Non è colpa degli attori, né della regia. La verità è che questa pellicola si basa sul nulla e col nulla ti lascia.
Cast: Ryan Gosling, Kristin Scott Thomas, Vithaya Pansringarm, Rhatha Phongam, Gordon Brown, Tom Burke.
Box Office: $10.6 milioni
Vale o non vale: Nicolas Winding Refn ha fatto di meglio (davvero, però?) e sicuramente Ryan Gosling può annoverare titoli più riusciti nella sua filmografia. Non perdete tempo con questa pellicola.
Premi: In concorso al Festival di Cannes 2013.
Parola chiave: Spada.

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