Primo film "da viaggio". Partito alla volta dell'Australia, il viaggio più lungo della mia vita prevedeva numerosi titoli a disposizione per un totale di ore utilizzabili veramente impressionante (quasi 20). La realtà dei fatti è stata leggermente diversa... Stanco come non mai, provato da giorni pre-partenza particolarmente intensi ed emozionanti, una volta davvero partito ho attraversato una serie di fasi emozionali un po' impegnative. Il numero delle ore a disposizione si è così ridotto drasticamente, soprattutto nella prima parte di volo in direzione Dubai: 6 ore di volo e soli due film. Questo è il primo.
Film 1415: "Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales" (2017) di Joachim Rønning, Espen Sandberg
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ho scelto questo titolo per primo perché avevo bisogno di una distrazione facile facile. Ammetto che non smaniassi per vederlo, ma l'offerta di Emirates era particolarmente ricca e questo era uno dei titoli più recenti usciti al cinema presenti in catalogo... non ho davvero saputo resistere. Senza contare che vederlo in inglese mi sembrava un'impresa fattibile. Non mi sbagliavo.
Mi sorprendo a dire che, dopo tutto, "Pirates of the Caribbean 5" non è così male come pensavo. E' sicuramente di grande intrattenimento, spettacolare, con effetti speciali magnifici e un cast ricchissimo che non manca nemmeno questa volta di presentare numerose apparizioni speciali (Orlando Bloom, Keira Knightley, Paul McCartney). Nel complesso è l'ennesimo sequel di un franchise sempre più spremuto all'osso che, però, osservato da questo punto di vista è migliore di quanto non sarebbe potuto essere. Rinnovato il comparto attoriale - dopo la Cruz si passa a suo marito Bardem -, ripreso il piglio avventuriero da missione in mare, con un nuovo super cattivo e uno Jack Sparrow sufficientemente divertente, il risultato finale è piacevolmente schiocco e visivamente intrigante, tanto che a conti fatti non si rimane delusi. Personalmente l'episodio di questa saga che uso come paragone è il terzo, che ho trovato brutto e noioso: a confronto "Dead Men Tell No Tales" mi ha convinto, con qualche risata, un piglio sufficientemente dinamico ed uno sfoggio di effetti speciali ancora più pompato del solito - perché, diciamocelo, la Disney in questi prodotti ci tiene a sfoggiare tutto il suo machismo testosteronico da budget sovraumano (230 milioni di dollari) -. Quindi, contro ogni mi previsione, ho finito per apprezzare un prodotto che non mi sarei mai aspettato di trovare piacevole. Nessun capolavoro, per carità, si tratta di un titolo mainstream cui manca la verve dell'originale, ma non penso si possa dire che difetti di piglio intrattenitivo innocuo e, in fin dei conti, godibile. Poi sì, credo che ormai i Pirati non abbiano più molto da dire, ma questa è un'altra storia (e visti gli incassi dubito che siano in molti a pensarla come me...).
Film 240 - La maledizione della prima luna
Film 1560 - Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl
Film 1570 - Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
Film 1579 - Pirates of the Caribbean: At World's End
Film 1242 - Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Cast: Johnny Depp, Javier Bardem, Brenton Thwaites, Kaya Scodelario, Kevin McNally, Geoffrey Rush, David Wenham, Martin Klebba, Golshifteh Farahani, Orlando Bloom, Keira Knightley, Paul McCartney.
Box Office: $794 milioni
Consigli: Gli amanti della saga non si pentiranno della scelta che, comunque, mi trovo a dover dire essere stata anche per me felice. Più piacevole di quanto mi aspettassi, sufficientemente diverte sicuramente visivamente d'impatto, "Pirates of the Caribbean 5" è un quinto episodio certamente non paragonabile al primo, ma lo stesso divertente e avventuroso. Adatto a una necessità di disimpegno totale.
Parola chiave: Trident of Poseidon.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
venerdì 29 settembre 2017
Film 1415 - Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales
Etichette:
australia,
Brenton Thwaites,
disney,
Emirates,
Geoffrey Rush,
Jack Sparrow,
Javier Bardem,
Johnny Depp,
Kaya Scodelario,
Kevin McNally,
oceano,
Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales,
pirati,
saga,
sequel
Film 1414 - Giovani si diventa
Scelto tra le proposte di Netflix, una pellicola guardata francamente un po' per caso, senza un particolare interesse di fondo.
Film 1414: "Giovani si diventa" (2014) di Noah Baumbach
Visto: dall'iPad
Lingua: italiano
Compagnia: Luca (primo tempo), nessuno (secondo tempo)
Pensieri: Non l'ho trovato del tutto riuscito. Di certo riesce bene ad evidenziare le incongruenze della vita e, naturalmente, del passaggio all'età adulta, ma devo dire che ho trovato il tutto più insapore di quanto mi sarei aspettato. Si capisce che la storia andrà a parare sulle differenze delle due coppie, sui loro problemi e sul fatto che Jamie (Adam Driver) tradirà la fiducia di Josh (Ben Stiller) e quando tutte le previsioni che ti sei immaginato sulla trama si verificano, ti chiedi come sia possibile che il film si riduca a così poco. Per carità, non si tratta di un prodotto non efficace, è solo che ti aspetteresti una sorpresa dalla trama che ti ha portato esattamente dove ti aspettavi ti avrebbe condotto...
Il cast è molto buono e ho trovato particolarmente efficaci Watts e Driver. Dal punto di vista della storia, invece, ho trovato molto bello il percorso che fanno i due "vecchietti" - mamma mia quanto sono ossessionati dall'età e dalle sue fasi gli americani! -, una coppia capace di ascoltare ed ascoltarsi, proseguire ammettendo errori e debolezze.
Inquietante il finale con bebè al cellulare, metafora di una società odierna concentrata su rapidità e interconnessione: ancora prima di saper parlare, il bambino impara ad usare l'iPhone esattamente come un adulto.
Insomma, "While We're Young" ha qualche buon momento, anche se in generale l'ho trovato prevedibile e meno originale di quanto vorrebbe raccontarsi. I quattro protagonisti salvano il risultato finale, ma per quanto mi riguarda la cosa non è stata sufficiente. Così così.
Cast: Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Driver, Amanda Seyfried, Charles Grodin, Adam Horovitz, Maria Dizzia.
Box Office: $17.3 milioni
Consigli: Le scelte a scatola chiusa sono sempre un azzardo, anche se di questa pellicola qualche elemento si poteva intuire già dalla locandina. Che sia un prodotto indipendente e non a grande budget era scontato, al pari della presenza di tematiche sentimentali e, come suggerisce il titolo, di qualche elemento relativo ad età e sue fasi. Insomma, una sceneggiatura che indaga sulle persone, sui rapporti che le legano, sui diversi approcci alla vita e le cose che la riguardano (e ci riguardano) Se questo tipo di storie vi appassiona, "Giovani si diventa" è un titolo da tenere in considerazione. Altrimenti lasciate stare.
Parola chiave: Documentario.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1414: "Giovani si diventa" (2014) di Noah Baumbach
Visto: dall'iPad
Lingua: italiano
Compagnia: Luca (primo tempo), nessuno (secondo tempo)
Pensieri: Non l'ho trovato del tutto riuscito. Di certo riesce bene ad evidenziare le incongruenze della vita e, naturalmente, del passaggio all'età adulta, ma devo dire che ho trovato il tutto più insapore di quanto mi sarei aspettato. Si capisce che la storia andrà a parare sulle differenze delle due coppie, sui loro problemi e sul fatto che Jamie (Adam Driver) tradirà la fiducia di Josh (Ben Stiller) e quando tutte le previsioni che ti sei immaginato sulla trama si verificano, ti chiedi come sia possibile che il film si riduca a così poco. Per carità, non si tratta di un prodotto non efficace, è solo che ti aspetteresti una sorpresa dalla trama che ti ha portato esattamente dove ti aspettavi ti avrebbe condotto...
Il cast è molto buono e ho trovato particolarmente efficaci Watts e Driver. Dal punto di vista della storia, invece, ho trovato molto bello il percorso che fanno i due "vecchietti" - mamma mia quanto sono ossessionati dall'età e dalle sue fasi gli americani! -, una coppia capace di ascoltare ed ascoltarsi, proseguire ammettendo errori e debolezze.
Inquietante il finale con bebè al cellulare, metafora di una società odierna concentrata su rapidità e interconnessione: ancora prima di saper parlare, il bambino impara ad usare l'iPhone esattamente come un adulto.
Insomma, "While We're Young" ha qualche buon momento, anche se in generale l'ho trovato prevedibile e meno originale di quanto vorrebbe raccontarsi. I quattro protagonisti salvano il risultato finale, ma per quanto mi riguarda la cosa non è stata sufficiente. Così così.
Cast: Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Driver, Amanda Seyfried, Charles Grodin, Adam Horovitz, Maria Dizzia.
Box Office: $17.3 milioni
Consigli: Le scelte a scatola chiusa sono sempre un azzardo, anche se di questa pellicola qualche elemento si poteva intuire già dalla locandina. Che sia un prodotto indipendente e non a grande budget era scontato, al pari della presenza di tematiche sentimentali e, come suggerisce il titolo, di qualche elemento relativo ad età e sue fasi. Insomma, una sceneggiatura che indaga sulle persone, sui rapporti che le legano, sui diversi approcci alla vita e le cose che la riguardano (e ci riguardano) Se questo tipo di storie vi appassiona, "Giovani si diventa" è un titolo da tenere in considerazione. Altrimenti lasciate stare.
Parola chiave: Documentario.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Adam Driver,
Amanda Seyfried,
amicizia,
amore,
Ben Stiller,
bugie,
Charles Grodin,
documentario,
famiglia,
generazione,
Giovani si diventa,
Maria Dizzia,
Naomi Watts,
Netflix,
Noah Baumbach,
While We're Young
martedì 26 settembre 2017
Film 1413 - Godzilla
Ogni tanto la voglia di mostro chiama. E io rispondo.
Film 1413: "Godzilla" (2014) di Gareth Edwards
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: C'è qualcosa in questo film che continua a piacermi ogni volta che lo rivedo. Sarà la potenza distruttrice del gigantesco mostro, sarà che pur trattandosi di un prodotto sci-fi praticamente è come se appartenesse alla categoria delle pellicole catastrofiche (che mi piacciono tanto), sarà che ho questa particolare simpatia per Elizabeth Olsen che trovo non solo molto bella, ma anche particolarmente dotata... Insomma, di fatto a me guardare "Godzilla" fa sempre piacere. Potrei dire che ogni scusa è buona.
Pur non trattandosi di un capolavoro - sicuramente meglio dell'omonimo di Roland Emmerich del 1998 -, questo film riesce nell'intento di intrattenere a dovere lo spettatore alla ricerca di un disimpegno ben architettato, addirittura contestualizzando il bestione giapponese all'interno di un contesto storico verosimile (test nucleari, bombe atomiche, Prima guerra mondiale) che conferisce al racconto quel tono drammatico e realistico che solitamente manca a prodotti del genere, più orientati a stupire attraverso gli effetti speciali che a rendere la storia anche solo vagamente plausibile. Poi, ovviamente, non manca la computer grafica, qui a supporto di una sceneggiatura che ha pensato veramente in grande: non uno, non due, ma ben tre giganteschi mostri ognuno intento a distruggere una non limitata porzione di mondo. Quando si incontreranno faranno scintille.
Quindi che dire? "Godzilla" è certamente un prodotto mainstream che, pure, ho sempre trovato sopra alla media. Ripeto, niente di indimenticabile, eppure un grande passo avanti rispetto a prodotti simili della generazione passata e non solo (quello che, per capirsi, hanno provato a fare con "Kong: Skull Island" quest'anno). Per cui lo trovo ogni volta piacevolmente godibile.
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Film 2268 - Godzilla vs. Kong
Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire
Cast: Aaron Taylor-Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, Sally Hawkins, David Strathairn, Bryan Cranston.
Box Office: $529.1 milioni
Consigli: Per gli appassionati di Gojira, un remake/reboot americano che, per una volta, non è fatto coi piedi. Per gli amanti dei disaster movie, un prodotto che non perde tempo a dispiacersi per quello che ti crolla addosso. Per tutti gli altri, un film che si prende il suo tempo per costruire una storia che funziona e che al suo interno prevede mostri, energia nucleare e un uomo-marito-padre che, neanche a dirlo, attraversa una nazione per ritornare dalla sua famiglia, nel frattempo salva il mondo e ne esce illeso. Se apprezzate il genere, lanciatevi senza paracadute perché amerete questo "Godzilla".
Parola chiave: MUTO.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1413: "Godzilla" (2014) di Gareth Edwards
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: C'è qualcosa in questo film che continua a piacermi ogni volta che lo rivedo. Sarà la potenza distruttrice del gigantesco mostro, sarà che pur trattandosi di un prodotto sci-fi praticamente è come se appartenesse alla categoria delle pellicole catastrofiche (che mi piacciono tanto), sarà che ho questa particolare simpatia per Elizabeth Olsen che trovo non solo molto bella, ma anche particolarmente dotata... Insomma, di fatto a me guardare "Godzilla" fa sempre piacere. Potrei dire che ogni scusa è buona.
Pur non trattandosi di un capolavoro - sicuramente meglio dell'omonimo di Roland Emmerich del 1998 -, questo film riesce nell'intento di intrattenere a dovere lo spettatore alla ricerca di un disimpegno ben architettato, addirittura contestualizzando il bestione giapponese all'interno di un contesto storico verosimile (test nucleari, bombe atomiche, Prima guerra mondiale) che conferisce al racconto quel tono drammatico e realistico che solitamente manca a prodotti del genere, più orientati a stupire attraverso gli effetti speciali che a rendere la storia anche solo vagamente plausibile. Poi, ovviamente, non manca la computer grafica, qui a supporto di una sceneggiatura che ha pensato veramente in grande: non uno, non due, ma ben tre giganteschi mostri ognuno intento a distruggere una non limitata porzione di mondo. Quando si incontreranno faranno scintille.
Quindi che dire? "Godzilla" è certamente un prodotto mainstream che, pure, ho sempre trovato sopra alla media. Ripeto, niente di indimenticabile, eppure un grande passo avanti rispetto a prodotti simili della generazione passata e non solo (quello che, per capirsi, hanno provato a fare con "Kong: Skull Island" quest'anno). Per cui lo trovo ogni volta piacevolmente godibile.
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Film 2268 - Godzilla vs. Kong
Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire
Cast: Aaron Taylor-Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, Sally Hawkins, David Strathairn, Bryan Cranston.
Box Office: $529.1 milioni
Consigli: Per gli appassionati di Gojira, un remake/reboot americano che, per una volta, non è fatto coi piedi. Per gli amanti dei disaster movie, un prodotto che non perde tempo a dispiacersi per quello che ti crolla addosso. Per tutti gli altri, un film che si prende il suo tempo per costruire una storia che funziona e che al suo interno prevede mostri, energia nucleare e un uomo-marito-padre che, neanche a dirlo, attraversa una nazione per ritornare dalla sua famiglia, nel frattempo salva il mondo e ne esce illeso. Se apprezzate il genere, lanciatevi senza paracadute perché amerete questo "Godzilla".
Parola chiave: MUTO.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Aaron Taylor-Johnson,
Bryan Cranston,
centrale nucleare,
David Strathairn,
disastro,
Elizabeth Olsen,
famiglia,
Godzilla,
Juliette Binoche,
Ken Watanabe,
mostro,
MUTO,
reboot,
Sally Hawkins,
sci-fi,
ゴジラ,
特撮
lunedì 25 settembre 2017
Film 1412 - Fantastic Beasts and Where to Find Them
Era da tempo che volevo rivederlo e mi sono finalmente deciso qualche settimana fa. Peccato che non ci fossero link per lo streaming anche solo vagamente decenti, così ho deciso di effettuare il mio primo acquisto di un film tramite iTunes store. E non sono rimasto deluso.
Film 1412: "Fantastic Beasts and Where to Find Them" (2016) di David Yates
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'errore sarebbe quello di aspettarsi un nuovo Harry Potter. L'ho fatto la prima volta al cinema, ovviamente non l'ho ripetuto quando ho deciso di vedere nuovamente "Fantastic Beasts". Perché una volta che lasci Harry da parte, ti godi meglio questa nuova avventura.
Tra l'altro devo dire che la Rowling alla sceneggiatura funziona, a volte addirittura meglio di chi l'ha preceduta negli adattamenti dei suoi libri, per cui tanto di capello per una che è alle prime esperienze con la parte della sceneggiatura (ma l'avranno aiutata eccome...). Sì, forse ci sono un po' troppi tempi dilatati, è vero, però nel complesso l'identità della storia mi pare sufficientemente unitaria.
In generale questa nuova saga parte bene, misteriosa quanto basta, con protagonisti nuovi e interessanti - come al solito forse è proprio il protagonista quello con meno appeal -, un nuovo super cattivo che ha le forme nientemeno che di Johnny Depp, effetti speciali sempre pazzeschi, per non parlare delle scenografie che sono davvero stupende; e non si possono non menzionare i costumi, addirittura premiati con l'Oscar.
Forse l'unico punto debole di tutta l'operazione, per ora, rimane la figura di Newt Scamander stesso, per il semplice fatto che non si capisce con questo personaggio dove si voglia andare a parare. E' amico delle creature magiche, le conosce e le rispetta, le porta in una valigia e ne possiede tantissime, eppure non possiamo fare a meno di chiederci per tutta la storia cosa cavolo voglia fare a parte riportare il Tuono Alato nel suo habitat naturale. Oppure, per allargare un attimo la domanda, cosa intenda fare la Rowling del suo protagonista in vista (nientemeno!) di altri 4 film da qui al 2024. Poveri noi! Come Harry anche Newt sarà spremuto per bene, così speriamo che (anche) per lui non ci sia solamente il grande confronto con il più temibile mago di tutti i tempi... dopo Voldemort!
In ogni caso devo dire che "Fantastic Beasts and Where to Find Them" mi ha lasciato soddisfatto e ben intrattenuto, per cui vediamo dove il franchise deciderà di portarci. Il prossimo appuntamento è per il 16 novembre 2018.
Ps. Candidato a 2 premi Oscar per la scenografia e i costumi, ha vinto per i secondi. E' il primo premio che l'Academy conferisce a un film ispirato da un prodotto di J.K. Rowling. Inoltre la pellicola ha vinto anche un BAFTA per la Migliore scenografia su 5 candidature totali (Miglior film britannico, costumi, sonoro, effetti speciali).
Film 1266 - Animali fantastici e dove trovarli
Film 1412 - Fantastic Beasts and Where to Find Them
Film 1583 - Fantastic Beasts and Where to Find Them
Film 1682 - Fantastic Beasts and Where to Find Them
Film 1695 - Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald
Film 1754 - Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald
Film 2103 - Fantastic Beasts: The Secrets of Dumbledore
Cast: Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, Samantha Morton, Jon Voight, Carmen Ejogo, Ron Perlman, Colin Farrell, Johnny Depp.
Box Office: $814 milioni
Consigli: Gli amanti della Rowling non potranno che amare un nuovo titolo ispirato alle storie inventate dalla famosa scrittrice. Lo stesso dicasi per chi ha apprezzato Harry Potter o, in generale, non disdegna racconti di maghi e magie. Per tutti gli altri spettatori, il film è un mix di "King Kong" alla Peter Jackson e un gangster movie in cui al posto delle pistole ci sono le bacchette. E qualche creatura fuori dal comune... E' godibile, di grande impatto visivo e con un cast ricco e dotato. Si guarda volentieri.
Parola chiave: Credence Barebone.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1412: "Fantastic Beasts and Where to Find Them" (2016) di David Yates
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: L'errore sarebbe quello di aspettarsi un nuovo Harry Potter. L'ho fatto la prima volta al cinema, ovviamente non l'ho ripetuto quando ho deciso di vedere nuovamente "Fantastic Beasts". Perché una volta che lasci Harry da parte, ti godi meglio questa nuova avventura.
Tra l'altro devo dire che la Rowling alla sceneggiatura funziona, a volte addirittura meglio di chi l'ha preceduta negli adattamenti dei suoi libri, per cui tanto di capello per una che è alle prime esperienze con la parte della sceneggiatura (ma l'avranno aiutata eccome...). Sì, forse ci sono un po' troppi tempi dilatati, è vero, però nel complesso l'identità della storia mi pare sufficientemente unitaria.
In generale questa nuova saga parte bene, misteriosa quanto basta, con protagonisti nuovi e interessanti - come al solito forse è proprio il protagonista quello con meno appeal -, un nuovo super cattivo che ha le forme nientemeno che di Johnny Depp, effetti speciali sempre pazzeschi, per non parlare delle scenografie che sono davvero stupende; e non si possono non menzionare i costumi, addirittura premiati con l'Oscar.
Forse l'unico punto debole di tutta l'operazione, per ora, rimane la figura di Newt Scamander stesso, per il semplice fatto che non si capisce con questo personaggio dove si voglia andare a parare. E' amico delle creature magiche, le conosce e le rispetta, le porta in una valigia e ne possiede tantissime, eppure non possiamo fare a meno di chiederci per tutta la storia cosa cavolo voglia fare a parte riportare il Tuono Alato nel suo habitat naturale. Oppure, per allargare un attimo la domanda, cosa intenda fare la Rowling del suo protagonista in vista (nientemeno!) di altri 4 film da qui al 2024. Poveri noi! Come Harry anche Newt sarà spremuto per bene, così speriamo che (anche) per lui non ci sia solamente il grande confronto con il più temibile mago di tutti i tempi... dopo Voldemort!
In ogni caso devo dire che "Fantastic Beasts and Where to Find Them" mi ha lasciato soddisfatto e ben intrattenuto, per cui vediamo dove il franchise deciderà di portarci. Il prossimo appuntamento è per il 16 novembre 2018.
Ps. Candidato a 2 premi Oscar per la scenografia e i costumi, ha vinto per i secondi. E' il primo premio che l'Academy conferisce a un film ispirato da un prodotto di J.K. Rowling. Inoltre la pellicola ha vinto anche un BAFTA per la Migliore scenografia su 5 candidature totali (Miglior film britannico, costumi, sonoro, effetti speciali).
Film 1266 - Animali fantastici e dove trovarli
Film 1412 - Fantastic Beasts and Where to Find Them
Film 1583 - Fantastic Beasts and Where to Find Them
Film 1682 - Fantastic Beasts and Where to Find Them
Film 1695 - Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald
Film 1754 - Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald
Film 2103 - Fantastic Beasts: The Secrets of Dumbledore
Cast: Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, Samantha Morton, Jon Voight, Carmen Ejogo, Ron Perlman, Colin Farrell, Johnny Depp.
Box Office: $814 milioni
Consigli: Gli amanti della Rowling non potranno che amare un nuovo titolo ispirato alle storie inventate dalla famosa scrittrice. Lo stesso dicasi per chi ha apprezzato Harry Potter o, in generale, non disdegna racconti di maghi e magie. Per tutti gli altri spettatori, il film è un mix di "King Kong" alla Peter Jackson e un gangster movie in cui al posto delle pistole ci sono le bacchette. E qualche creatura fuori dal comune... E' godibile, di grande impatto visivo e con un cast ricco e dotato. Si guarda volentieri.
Parola chiave: Credence Barebone.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
adozione,
Alison Sudol,
Auror,
Colin Farrell,
Dan Fogler,
Eddie Redmayne,
Ezra Miller,
Fantastic Beasts and Where to Find Them,
J.K. Rowling,
Katherine Waterston,
magia,
mago,
Newt Scamander,
Obscurus,
Oscars,
saga
sabato 23 settembre 2017
Film 1411 - Blue Jasmine
Avevo comprato il dvd un sacco di tempo fa (anni?) e non mi ero mai trovato nella situazione di volerlo usare. Poi da un po' di tempo a questa parte era maturata in me la voglia di vedere nuovamente questa pellicola... Dovevo solo trovare il momento giusto!
Film 1411: "Blue Jasmine" (2013) di Woody Allen
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ma cosa le vuoi dire a Cate Blanchett se non brava?! Anzi, bravissima!
Dopo aver atteso un bel po' prima di decidermi finalmente a recuperare questo film in lingua, devo dire che sono rimasto ancora più soddisfatto della prima visione. Sì, ho di nuovo pensato che si trattasse di una "versione moderna" di "Un tram che si chiama desiderio", ma è innegabile che anche solo per la grande performance della Blanchett il film viva di rendita, a prescindere dalle reminescenze più o meno velate che genera. Poi devo ammettere che con questa seconda visione ho apprezzato di più il lavoro di Sally Hawkins, attrice che forse troppo spesso rimane confinata alle seconde parti, ma meriterebbe ben più spazio e riconoscimento (anche se va detto che per questo ruolo l'attrice è stata candidata all'Oscar e al Golden Globe e che nel 2009 ne vinse uno per "La felicità porta fortuna - Happy Go Lucky").
In generale comunque "Blue Jasmine" vive di due ottime protagoniste, un cast eterogeneo e ben assortito, un Woody Allen particolarmente lucido e un risultato finale compatto e particolarmente soddisfacente. Colpisce con quanta cura venga rappresentata la protagonista Jasmine, in viaggio con un biglietto di sola andata per un esaurimento nervoso dopo lo scandalo dell'arresto e conseguente suicidio del marito truffatore, donna fragile e priva di qualsiasi contatto con la realtà. proverà a rimboccarsi le maniche per emergere dal pantano in cui si è trasformata la sua vita, ma riuscirà a farcela? Recuperate "Blue Jasmine" per scoprirlo... Ps. Candidato a 3 Oscar, ha vinto quella per la Miglior attrice protagonista (Blanchett). Nella stessa categoria ha trionfato praticamente in qualunque altro premio, compresi Golden Globes e BAFTAs.
Pps. Dopo aver finito di scrivere il mio pensiero, sono andato a leggere la scheda del film di Wikipedia Italia e scopro - cito - che «Il film è un omaggio a Un tram che si chiama desiderio, pièce di cui echeggia la trama».
Film 647 - Blue Jasmine
Cast: Cate Blanchett, Sally Hawkins, Alec Baldwin, Peter Sarsgaard, Louis C.K., Andrew Dice Clay, Bobby Cannavale, Michael Stuhlbarg.
Box Office: $97.5 milioni
Consigli: Marito truffatore, tradimenti, suicidio, problemi psicologici, alcolismo, problemi famigliari, solitudine, psicofarmaci sono solo alcuni degli elementi presenti nella trama di "Blue Jasmine", uno dei titoli più riusciti della recente filmografia di Allen. Chi apprezza il grande artista newyorkese non può perdersi questo suo lavoro come, del resto, chi ama la praticamente sempre perfetta Blanchett. Insieme qui sono una bomba.
Parola chiave: Crack finanziario.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1411: "Blue Jasmine" (2013) di Woody Allen
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ma cosa le vuoi dire a Cate Blanchett se non brava?! Anzi, bravissima!
Dopo aver atteso un bel po' prima di decidermi finalmente a recuperare questo film in lingua, devo dire che sono rimasto ancora più soddisfatto della prima visione. Sì, ho di nuovo pensato che si trattasse di una "versione moderna" di "Un tram che si chiama desiderio", ma è innegabile che anche solo per la grande performance della Blanchett il film viva di rendita, a prescindere dalle reminescenze più o meno velate che genera. Poi devo ammettere che con questa seconda visione ho apprezzato di più il lavoro di Sally Hawkins, attrice che forse troppo spesso rimane confinata alle seconde parti, ma meriterebbe ben più spazio e riconoscimento (anche se va detto che per questo ruolo l'attrice è stata candidata all'Oscar e al Golden Globe e che nel 2009 ne vinse uno per "La felicità porta fortuna - Happy Go Lucky").
In generale comunque "Blue Jasmine" vive di due ottime protagoniste, un cast eterogeneo e ben assortito, un Woody Allen particolarmente lucido e un risultato finale compatto e particolarmente soddisfacente. Colpisce con quanta cura venga rappresentata la protagonista Jasmine, in viaggio con un biglietto di sola andata per un esaurimento nervoso dopo lo scandalo dell'arresto e conseguente suicidio del marito truffatore, donna fragile e priva di qualsiasi contatto con la realtà. proverà a rimboccarsi le maniche per emergere dal pantano in cui si è trasformata la sua vita, ma riuscirà a farcela? Recuperate "Blue Jasmine" per scoprirlo... Ps. Candidato a 3 Oscar, ha vinto quella per la Miglior attrice protagonista (Blanchett). Nella stessa categoria ha trionfato praticamente in qualunque altro premio, compresi Golden Globes e BAFTAs.
Pps. Dopo aver finito di scrivere il mio pensiero, sono andato a leggere la scheda del film di Wikipedia Italia e scopro - cito - che «Il film è un omaggio a Un tram che si chiama desiderio, pièce di cui echeggia la trama».
Film 647 - Blue Jasmine
Cast: Cate Blanchett, Sally Hawkins, Alec Baldwin, Peter Sarsgaard, Louis C.K., Andrew Dice Clay, Bobby Cannavale, Michael Stuhlbarg.
Box Office: $97.5 milioni
Consigli: Marito truffatore, tradimenti, suicidio, problemi psicologici, alcolismo, problemi famigliari, solitudine, psicofarmaci sono solo alcuni degli elementi presenti nella trama di "Blue Jasmine", uno dei titoli più riusciti della recente filmografia di Allen. Chi apprezza il grande artista newyorkese non può perdersi questo suo lavoro come, del resto, chi ama la praticamente sempre perfetta Blanchett. Insieme qui sono una bomba.
Parola chiave: Crack finanziario.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
alcolismo,
Alec Baldwin,
amore,
Blue Jasmine,
Bobby Cannavale,
Cate Blanchett,
esaurimento nervoso,
famiglia,
Louis C.K.,
Michael Stuhlbarg,
Oscars,
Peter Sarsgaard,
Sally Hawkins,
solitudine,
suicidio,
Woody Allen
giovedì 21 settembre 2017
Film 1410 - Tutto su mia madre
Sono sempre stato curioso di vedere questo film, anche se non avevo mai trovato il momento giusto per recuperarlo. Alla fine mi sono deciso.
Film 1410: "Tutto su mia madre" (1999) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Claudia
Pensieri: Forse mi sono un po' bruciato le aspettative attendendo per così tanto tempo di vedere questa pellicola. Mi è piaciuta, ma ammetto che mi aspettassi qualcos'altro, forse addirittura qualcosa di più. L'Almodóvar che preferisco è quello dei racconti meno frammentati, con meno personaggi in gioco. Anche qui come in "Parla con lei" c'è un proliferare di protagonisti che inonda la scena, ognuno con le sue caratteristiche, la sua storia, i suoi problemi.
In questo film partiamo dalla morte di un giovane ragazzo davanti agli occhi della madre, per finire alle origini della storia tra quest'ultima e il padre del giovane che, anche se vedremo solo nel finale, sarà centrale pur tutta la durata della storia. Il filo narrativo sarà la donna che, scossa dalla perdita e convita alla donazione degli organi, partirà alla volta di Barcellona per un viaggio alla ricerca dell'ex compagno che, neanche a dirlo, sarà confido della classiche situazioni almodovariane, tra prostitute transessuali, suore incinta e con l'HIV, malati di Alzheimer in giro liberi per il parco e così via. Insomma, in quanto a creare microcosmi carichi di vitalità il regista e sceneggiatore spagnolo è imbattibile. Chi ama il suo stile, la disarmante crudezza che utilizza a volte, le storie fatte di fortuito e casualità concatenate, questo è certamente un ottimo esempio da tenere presente. Ripeto, non è il mio Almodóvar preferito (leggi "Volver"), ma ho comunque gradito aver finalmente recuperato questo suo lavoro.
Ps. Vincitore dell'Oscar per il Miglior film straniero del 2000.
Cast: Cecilia Roth, Marisa Paredes, Penélope Cruz, Candela Peña, Antonia San Juan, Rosa Maria Sardà, Fernando Fernán Gómez, Fernando Guillén, Toni Cantó, Eloy Azorin, Carlos Lozano.
Box Office: $67,872,296
Consigli: Vortice di emozioni per Manuela (Cecilia Roth), mamma single che perde il figlio e decide di andare alla ricerca del padre, abbandonato tanti anni prima e ora transessuale, per un viaggio di formazione molto particolare che passa per le tipiche figure dei racconti di Almodóvar e lascia con un finale agrodolce. I fan del regista spagnolo dovrebbero amare senza dubbio alcuno; gli altri potrebbero trovarlo a volte un po' tragico, a volte un po' troppo sopra le righe. E' comunque un bel film che andrebbe visto almeno una volta nella vita.
Parola chiave: Autografo.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1410: "Tutto su mia madre" (1999) di Pedro Almodóvar
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Claudia
Pensieri: Forse mi sono un po' bruciato le aspettative attendendo per così tanto tempo di vedere questa pellicola. Mi è piaciuta, ma ammetto che mi aspettassi qualcos'altro, forse addirittura qualcosa di più. L'Almodóvar che preferisco è quello dei racconti meno frammentati, con meno personaggi in gioco. Anche qui come in "Parla con lei" c'è un proliferare di protagonisti che inonda la scena, ognuno con le sue caratteristiche, la sua storia, i suoi problemi.
In questo film partiamo dalla morte di un giovane ragazzo davanti agli occhi della madre, per finire alle origini della storia tra quest'ultima e il padre del giovane che, anche se vedremo solo nel finale, sarà centrale pur tutta la durata della storia. Il filo narrativo sarà la donna che, scossa dalla perdita e convita alla donazione degli organi, partirà alla volta di Barcellona per un viaggio alla ricerca dell'ex compagno che, neanche a dirlo, sarà confido della classiche situazioni almodovariane, tra prostitute transessuali, suore incinta e con l'HIV, malati di Alzheimer in giro liberi per il parco e così via. Insomma, in quanto a creare microcosmi carichi di vitalità il regista e sceneggiatore spagnolo è imbattibile. Chi ama il suo stile, la disarmante crudezza che utilizza a volte, le storie fatte di fortuito e casualità concatenate, questo è certamente un ottimo esempio da tenere presente. Ripeto, non è il mio Almodóvar preferito (leggi "Volver"), ma ho comunque gradito aver finalmente recuperato questo suo lavoro.
Ps. Vincitore dell'Oscar per il Miglior film straniero del 2000.
Cast: Cecilia Roth, Marisa Paredes, Penélope Cruz, Candela Peña, Antonia San Juan, Rosa Maria Sardà, Fernando Fernán Gómez, Fernando Guillén, Toni Cantó, Eloy Azorin, Carlos Lozano.
Box Office: $67,872,296
Consigli: Vortice di emozioni per Manuela (Cecilia Roth), mamma single che perde il figlio e decide di andare alla ricerca del padre, abbandonato tanti anni prima e ora transessuale, per un viaggio di formazione molto particolare che passa per le tipiche figure dei racconti di Almodóvar e lascia con un finale agrodolce. I fan del regista spagnolo dovrebbero amare senza dubbio alcuno; gli altri potrebbero trovarlo a volte un po' tragico, a volte un po' troppo sopra le righe. E' comunque un bel film che andrebbe visto almeno una volta nella vita.
Parola chiave: Autografo.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Candela Peña,
Cecilia Roth,
Eloy Azorin,
Marisa Paredes,
morte,
Oscars,
Pedro Almodóvar,
Penélope Cruz,
prostituta,
Todo sobre mi madre,
trans,
trapianto,
Tutto su mia madre,
Un tram che si chiama desiderio
lunedì 18 settembre 2017
Film 1409 - Viceroy's House
Ero rimasto incuriosito dal poster di questo film e dalla sua protagonista femminile. Così quando lo streaming lo ha messo a disposizione non ho perso tempo e l'ho recuperato!
Film 1409: "Viceroy's House" (2017) di Gurinder Chadha
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Una storia che non mi aspettavo, un film che non riuscivo. a decifrare e che, a sorpresa, mi ha lasciato soddisfatto. Non un capolavoro, ma nemmeno un prodotto non riuscito. Trovo che riesca a dare significativa visibilità e valore a una vicenda storica complicata, difficile e soffre. Si parla della liberazione dell'India dopo 300 anni di sottomissione all'Impero Britannico, un'indipendenza che costerà cara alla popolazione, costretta dalla politica ad una traumatica scissione che, a cose fatte, porterà non solo all'autonomia del paese, ma anche alla nascita del Pakistan.
In tutto questo si inseriscono le vicende dell'ultimo Viceré di sua maestà e di sua moglie, una coppia pragmatica in grado di distinguersi dai propri predecessori e in generale dalle varie altre rappresentanze per apertura mentale, rispetto culturale, visione d'insieme. Questo non li metterà al riparo da errori - purtroppo difficilmente evitabili in situazioni con grandi interessi in ballo -, ma non verrà mai messa in dubbio (almeno qui) la loro buona fede.
La storia di "Viceroy's House" analizza in parallelo le vicende politiche e quelle private dei vari protagonisti. Non manca l'amore alla "Giulietta e Romeo", né il colpo di scena finale che conferisce un tocco thriller a un racconto che è comunque basato su fatti reali. Ho apprezzato l'ampio spazio dedicato alle questioni politiche e sociali, privilegiate rispetto a romanticismo o scorci di coppia. La questione è seria e gli snodi non facili per cui anche se effettivamente l'approccio buonista e la fotografia patinata tradiscono un eccessivo standardizzarci a canoni prestabiliti, ho comunque trovato ammirevole la scelta di non limitarsi a lasciare la storia sullo sfondo, decidendo al contrario di farne la vera protagonista.
Personalmente mi sono molto interessato al ritratto dei due coniugi protagonisti (interpretati da Hugh Bonneville e Gillian Anderson), una coppia interessante e certamente affascinante, fuori dai canoni dell'epoca. In particolare sono stato proprio rapito dall'interpretazione della Anderson, in un ruolo che fino ad ora non le avevo mai visto interpretare: è un piacere vederla recitare, costruire il personaggio e renderlo credibile. Bonneville è un bravo attore, anche se troppo spesso costretto in confini nobiliari che inevitabilmente portano alla mente il meraviglioso "Downton Abbey".
In ogni caso una pellicola con evidenti buone intenzioni che no, non pecca per originalità, ma palesa in maniera inequivocabile la volontà di raccontare uno spaccato difficile e complesso e renderlo accessibile anche a chi non lo ha vissuto o non ne sapeva nulla. Anche solo per questo, "Viceroy's House" funziona.
Cast: Hugh Bonneville, Gillian Anderson, Manish Dayal, Huma Qureshi, Michael Gambon, Om Puri, Simon Callow.
Box Office: $7,199,150
Consigli: Non una storia per ogni occasione, ma sicuramente il racconto di un avvenimento che ha segnato la satira e di cui, in qualche modo, sarebbe meglio avere anche solo una vaga nozione. Di sicuro non si tratta di un film perfetto, ma ha i suoi buoni momenti, la cornice esotica è intrigante, i protagonisti in parte. Insomma, perché no?
Parola chiave: Ripartizione.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1409: "Viceroy's House" (2017) di Gurinder Chadha
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Una storia che non mi aspettavo, un film che non riuscivo. a decifrare e che, a sorpresa, mi ha lasciato soddisfatto. Non un capolavoro, ma nemmeno un prodotto non riuscito. Trovo che riesca a dare significativa visibilità e valore a una vicenda storica complicata, difficile e soffre. Si parla della liberazione dell'India dopo 300 anni di sottomissione all'Impero Britannico, un'indipendenza che costerà cara alla popolazione, costretta dalla politica ad una traumatica scissione che, a cose fatte, porterà non solo all'autonomia del paese, ma anche alla nascita del Pakistan.
In tutto questo si inseriscono le vicende dell'ultimo Viceré di sua maestà e di sua moglie, una coppia pragmatica in grado di distinguersi dai propri predecessori e in generale dalle varie altre rappresentanze per apertura mentale, rispetto culturale, visione d'insieme. Questo non li metterà al riparo da errori - purtroppo difficilmente evitabili in situazioni con grandi interessi in ballo -, ma non verrà mai messa in dubbio (almeno qui) la loro buona fede.
La storia di "Viceroy's House" analizza in parallelo le vicende politiche e quelle private dei vari protagonisti. Non manca l'amore alla "Giulietta e Romeo", né il colpo di scena finale che conferisce un tocco thriller a un racconto che è comunque basato su fatti reali. Ho apprezzato l'ampio spazio dedicato alle questioni politiche e sociali, privilegiate rispetto a romanticismo o scorci di coppia. La questione è seria e gli snodi non facili per cui anche se effettivamente l'approccio buonista e la fotografia patinata tradiscono un eccessivo standardizzarci a canoni prestabiliti, ho comunque trovato ammirevole la scelta di non limitarsi a lasciare la storia sullo sfondo, decidendo al contrario di farne la vera protagonista.
Personalmente mi sono molto interessato al ritratto dei due coniugi protagonisti (interpretati da Hugh Bonneville e Gillian Anderson), una coppia interessante e certamente affascinante, fuori dai canoni dell'epoca. In particolare sono stato proprio rapito dall'interpretazione della Anderson, in un ruolo che fino ad ora non le avevo mai visto interpretare: è un piacere vederla recitare, costruire il personaggio e renderlo credibile. Bonneville è un bravo attore, anche se troppo spesso costretto in confini nobiliari che inevitabilmente portano alla mente il meraviglioso "Downton Abbey".
In ogni caso una pellicola con evidenti buone intenzioni che no, non pecca per originalità, ma palesa in maniera inequivocabile la volontà di raccontare uno spaccato difficile e complesso e renderlo accessibile anche a chi non lo ha vissuto o non ne sapeva nulla. Anche solo per questo, "Viceroy's House" funziona.
Cast: Hugh Bonneville, Gillian Anderson, Manish Dayal, Huma Qureshi, Michael Gambon, Om Puri, Simon Callow.
Box Office: $7,199,150
Consigli: Non una storia per ogni occasione, ma sicuramente il racconto di un avvenimento che ha segnato la satira e di cui, in qualche modo, sarebbe meglio avere anche solo una vaga nozione. Di sicuro non si tratta di un film perfetto, ma ha i suoi buoni momenti, la cornice esotica è intrigante, i protagonisti in parte. Insomma, perché no?
Parola chiave: Ripartizione.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
A. R. Rahman,
amore,
confini,
cultura,
Gillian Anderson,
Gurinder Chadha,
Hugh Bonneville,
Huma Qureshi,
India,
indipendenza,
Manish Dayal,
Michael Gambon,
Om Puri,
partizione,
politica,
popolo,
Viceroy's House
martedì 5 settembre 2017
Film 1408 - Grosso guaio a Chinatown
L'avevo sempre sentito nominare, ma ammetto che non fossi particolarmente curioso di scoprire questo titolo degli anni '80. Poi ho scoperto che la protagonista femminile era Kim Cattrall e il regista John Carpenter e questa particolare combinazione di elementi mi ha spinto a riconsiderare la mia posizione...
Film 1408: "Grosso guaio a Chinatown" (1986) di John Carpenter
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non che mi sia dispiaciuto, ma devo ammettere che mi aspettassi tutt'altro film,sicuramente senza la parte fantasy. Detto ciò, un esperimento simpatico e chiassoso di un regista da cui francamente non mi sarei mai immaginato un prodotto del genere.
Qui l'influenza degli anni '80 è fortissima, soprattutto nei look e nell'imbastimento del ritmo della storia, quest'ultimo leggermente rallentato da un montaggio trattenuto dalle necessità degli effetti speciali dell'epoca, tra l'altro molto originali e all'avangardia (mi hanno spesso ricordato quelli di "Ghostbusters").
Per quanto riguarda la coppia di attori protagonisti, sono un duo totalmente inaspettato eppure funzionante alla perfezione: Russell è un ottimo protagonista, in parte e carismatico quanto basta, capace di dare vita al suo assurdo e machissimo personaggio dalla retorica facile; Cattrall (bellissima) avrebbe meritato più spazio, ma non manca di catturare lo stesso l'attenzione ogni volta che compare in scena. Assieme sono una bella coppia.
Insomma, "Big Trouble in Little China" non è stato per niente la pellicola che mi aspettavo e anche se avrei preferito qualcosa di più classico - meno arti marziali -, ho comunque goduto di quell'appeal nostalgico che stavo cercando nel momento in cui ho scelto di vedere questo film.
Cast: Kurt Russell, Kim Cattrall, Dennis Dun, James Hong, Victor Wong, Kate Burton, Donald Li.
Box Office: $11.1 milioni
Consigli: Meno arti marziali e più vibrazioni anni '80 da brat pack mi avrebbero trovato più soddisfatto, ma ammetto che il buon livello di stramberie, luci al neon, colonna sonora di pianola ed effetti speciali mi ha lasciato comunque soddisfatto. E' il classico esempio di film che al botteghino va malissimo, poi viene riscoperto col passare del tempo e trova addirittura la sua collocazione nel mondo cult.
Parola chiave: Occhi verdi.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1408: "Grosso guaio a Chinatown" (1986) di John Carpenter
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non che mi sia dispiaciuto, ma devo ammettere che mi aspettassi tutt'altro film,sicuramente senza la parte fantasy. Detto ciò, un esperimento simpatico e chiassoso di un regista da cui francamente non mi sarei mai immaginato un prodotto del genere.
Qui l'influenza degli anni '80 è fortissima, soprattutto nei look e nell'imbastimento del ritmo della storia, quest'ultimo leggermente rallentato da un montaggio trattenuto dalle necessità degli effetti speciali dell'epoca, tra l'altro molto originali e all'avangardia (mi hanno spesso ricordato quelli di "Ghostbusters").
Per quanto riguarda la coppia di attori protagonisti, sono un duo totalmente inaspettato eppure funzionante alla perfezione: Russell è un ottimo protagonista, in parte e carismatico quanto basta, capace di dare vita al suo assurdo e machissimo personaggio dalla retorica facile; Cattrall (bellissima) avrebbe meritato più spazio, ma non manca di catturare lo stesso l'attenzione ogni volta che compare in scena. Assieme sono una bella coppia.
Insomma, "Big Trouble in Little China" non è stato per niente la pellicola che mi aspettavo e anche se avrei preferito qualcosa di più classico - meno arti marziali -, ho comunque goduto di quell'appeal nostalgico che stavo cercando nel momento in cui ho scelto di vedere questo film.
Cast: Kurt Russell, Kim Cattrall, Dennis Dun, James Hong, Victor Wong, Kate Burton, Donald Li.
Box Office: $11.1 milioni
Consigli: Meno arti marziali e più vibrazioni anni '80 da brat pack mi avrebbero trovato più soddisfatto, ma ammetto che il buon livello di stramberie, luci al neon, colonna sonora di pianola ed effetti speciali mi ha lasciato comunque soddisfatto. E' il classico esempio di film che al botteghino va malissimo, poi viene riscoperto col passare del tempo e trova addirittura la sua collocazione nel mondo cult.
Parola chiave: Occhi verdi.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
80s,
arti marziali,
Big Trouble in Little China,
camion,
Chinatown,
Dennis Dun,
effetti speciali,
Grosso guaio a Chinatown,
John Carpenter,
Kate Burton,
Kim Cattrall,
Kurt Russell,
mago,
mostro,
nozze,
rapimento
lunedì 4 settembre 2017
It: Ritorno a Derry 27 anni dopo
"It" is an upcoming American horror film based on Stephen King's 1986 novel of the same name. Produced by New Line Cinema, KatzSmith Productions, Lin Pictures and Vertigo Entertainment, and distributed by Warner Bros. Pictures, it is intended to be the first installment in a planned duology. The novel was previously adapted into a 1990 miniseries. The film tells the story of seven children in Derry, Maine, who are terrorized by the eponymous being, only to face their own personal demons in the process.
"It" is scheduled to be released in the United States on September 8, 2017.
In uscita nelle sale americane questo venerdì, il nuovo adattamento di "It", dal cult letterario della leggenda dell'horror Stephen King, in Italia arriverà solo il 19 ottobre. I fan sono già in delirio, elettrizzati da un trailer che ricalca perfettamente quello della miniserie del 1990 - realizzata in due episodi e vincitrice di un Emmy per la colonna sonora - e intrigati dalla performance del nuovo Pennywise, oggi interpretato da Bill Skarsgård (già visto in "Allegiant" e "Atomica bionda"). Staremo a vedere quanta paura riuscirà a farci la nuova pellicola diretta da Andy Muschietti. Fino ad allora... attendiamo di galleggiare!
Created by
Realizzato da
Stampaprint Europe Srl
www.stampaprint.net/it/
Film 446 - It
Film 1422 - It
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
#HollywoodCiak
"It" is scheduled to be released in the United States on September 8, 2017.
In uscita nelle sale americane questo venerdì, il nuovo adattamento di "It", dal cult letterario della leggenda dell'horror Stephen King, in Italia arriverà solo il 19 ottobre. I fan sono già in delirio, elettrizzati da un trailer che ricalca perfettamente quello della miniserie del 1990 - realizzata in due episodi e vincitrice di un Emmy per la colonna sonora - e intrigati dalla performance del nuovo Pennywise, oggi interpretato da Bill Skarsgård (già visto in "Allegiant" e "Atomica bionda"). Staremo a vedere quanta paura riuscirà a farci la nuova pellicola diretta da Andy Muschietti. Fino ad allora... attendiamo di galleggiare!
Created by
Realizzato da
Stampaprint Europe Srl
www.stampaprint.net/it/
Film 446 - It
Film 1422 - It
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
#HollywoodCiak
Etichette:
amicizia,
Andy Muschietti,
Bill Skarsgård,
clown,
Derry,
Finn Wolfhard,
horror,
incubi,
It,
Jaeden Lieberher,
Jeremy Ray Taylor,
Pennywise,
remake,
Sophia Lillis,
Stephen King
venerdì 1 settembre 2017
Film 1407 - Lanterne rosse
Anni e anni di curiosità relativa ad una storia che mi dava l'impressione di essere un piccolo capolavoro. Non ho mai trovato la spinta giusta per convincermi a vederlo fino a quando, qualche sera fa, ho costretto Claudia a condividere assieme questa scelta. E a proseguire il cineforum estivo casalingo.
Film 1407: "Lanterne rosse" (1991) di Yimou Zhang
Visto: dal computer di Claudia
Lingua: italiano
Compagnia: Claudia
Pensieri: Interessante e intrigante, scorcio di un mondo totalmente distante dal nostro presente, inquietante ritratto della vita matrimoniale di un lord della Cinea degli anni '20 attraverso la storia della sua quarta moglie diciannovenne. Nei panni di quest'ultima una Gong Li pazzesca, giovanissima e già capace di una grande interpretazione. Il ruolo le calza a pennello e la sua fresca innocenza - non saprei dire quanto naturale però - contribuisce alla costruzione del personaggio. La novella sposa Songlian, sporvveduta solo all'apparenza, non tarderà a palesare la sua natura civettuola, in un continuo rivaleggiare con le altre mogli per un briciolo di attenzione in più da parte del marito-padrone. Quest'ultimo, maschilista e prepotente, abituato a dettar legge, sarà lo spartiacque tra la possibilità di acquisire potere e prestigio in casa e il totale oblio. Necessitata a donargli un figlio, determinata a portare a termine il suo scopo per mettere in ombra le altre, la ragazza finirà in una spirale di vendetta e solitudine che ne causerà la rovina. In un mondo da lei stessa descritto privo di persone (= umanità), Songlian si troverà a desiderare addirittura di morire, schiacciata da un'esistenza in funzione di un compagno ben consapevole del suo potere illimitato.
Una storia non facile, il racconto di un mondo antico che per noi occidentali è completamente nuovo, il fascino dell'Oriente, la bellezza dei costumi e l'effetto distorcente delle musiche non convenzionali fanno sì che "Lanterne rosse" sia una vera e propria esperienza, un lungo viaggio che non scorre via lentamente, come si potrebbe pensare, nonostante stagioni immobili e location tanto suggestive quanto spesso desolanti.
In tutto questo, un mare di lanterne rosse accese che, scena dopo scena, avvicinanp sempre di più il film ad un dipinto senza tempo.
Ps. Candidato all'Oscar per il Miglior film straniero, la pellicola perse contro l'italianissimo "Mediterraneo".
Cast: Gong Li, Ma Jingwu, He Saifei, Cao Cuifen, Jin Shuyuan.
Box Office: $2.6 milioni
Consigli: Un titolo non per ogni occasione, eppure una storia da recuperare per fascino e bellezza. Un film riuscito, bello da seguire, interessante e capace di farci scoprire alcuni tratti di una cultura ai più ritengo sconosciuta. Per chi ha voglia, non si rimane delusi.
Parola chiave: Massaggio ai piedi.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1407: "Lanterne rosse" (1991) di Yimou Zhang
Visto: dal computer di Claudia
Lingua: italiano
Compagnia: Claudia
Pensieri: Interessante e intrigante, scorcio di un mondo totalmente distante dal nostro presente, inquietante ritratto della vita matrimoniale di un lord della Cinea degli anni '20 attraverso la storia della sua quarta moglie diciannovenne. Nei panni di quest'ultima una Gong Li pazzesca, giovanissima e già capace di una grande interpretazione. Il ruolo le calza a pennello e la sua fresca innocenza - non saprei dire quanto naturale però - contribuisce alla costruzione del personaggio. La novella sposa Songlian, sporvveduta solo all'apparenza, non tarderà a palesare la sua natura civettuola, in un continuo rivaleggiare con le altre mogli per un briciolo di attenzione in più da parte del marito-padrone. Quest'ultimo, maschilista e prepotente, abituato a dettar legge, sarà lo spartiacque tra la possibilità di acquisire potere e prestigio in casa e il totale oblio. Necessitata a donargli un figlio, determinata a portare a termine il suo scopo per mettere in ombra le altre, la ragazza finirà in una spirale di vendetta e solitudine che ne causerà la rovina. In un mondo da lei stessa descritto privo di persone (= umanità), Songlian si troverà a desiderare addirittura di morire, schiacciata da un'esistenza in funzione di un compagno ben consapevole del suo potere illimitato.
Una storia non facile, il racconto di un mondo antico che per noi occidentali è completamente nuovo, il fascino dell'Oriente, la bellezza dei costumi e l'effetto distorcente delle musiche non convenzionali fanno sì che "Lanterne rosse" sia una vera e propria esperienza, un lungo viaggio che non scorre via lentamente, come si potrebbe pensare, nonostante stagioni immobili e location tanto suggestive quanto spesso desolanti.
In tutto questo, un mare di lanterne rosse accese che, scena dopo scena, avvicinanp sempre di più il film ad un dipinto senza tempo.
Ps. Candidato all'Oscar per il Miglior film straniero, la pellicola perse contro l'italianissimo "Mediterraneo".
Cast: Gong Li, Ma Jingwu, He Saifei, Cao Cuifen, Jin Shuyuan.
Box Office: $2.6 milioni
Consigli: Un titolo non per ogni occasione, eppure una storia da recuperare per fascino e bellezza. Un film riuscito, bello da seguire, interessante e capace di farci scoprire alcuni tratti di una cultura ai più ritengo sconosciuta. Per chi ha voglia, non si rimane delusi.
Parola chiave: Massaggio ai piedi.
Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Etichette:
Cao Cuifen,
concubina,
Da hong deng long gao gao gua,
Gong Li,
He Saifei,
Jin Shuyuan,
Lanterne rosse,
Ma Jingwu,
matrimonio,
Oscars,
Raise the Red Lantern,
solitudine,
Su Tong,
Yimou Zhang,
大紅燈籠高高掛
Iscriviti a:
Post (Atom)