giovedì 30 maggio 2024

Film 2280 - Sing Street

Intro: Ero curioso di rivedere questo film (di cui non ricordavo moltissimo) a quasi 4 anni dal mio trasferimento a Dublino.

Film 2280: "Sing Street" (2016) di John Carney
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: rivisto oggi, "Sing Street" ha per me un sapore diverso rispetto alla prima volta che lo vidi al cinema. Ho una comprensione diversa della cultura irlandese e un attaccamento a quest'isola che certamente mi mancava 8 anni fa. E, anche per questo, ho trovato ancora più piacevole questo film, piccolo gioiellino a cavallo tra il musical e il dramma che offre uno spaccato generazionale molto interessante, oltre che una serie di numeri musicali piuttosto ben riusciti (penso soprattutto a "Drive It Like You Stole It").
"Sing Street" funziona bene e, a mio avviso, avrebbe meritato più considerazione internazionale.
Film 1284 - Sing Street
Film 2280 - Sing Street
Cast: Ferdia Walsh-Peelo, Lucy Boynton, Maria Doyle Kennedy, Aidan Gillen, Jack Reynor, Kelly Thornton.
Box Office: $13.6 milioni
Vale o non vale: Ottimo esempio di cinema made in Ireland. Un po' musical, un po' drammatico e a tratti anche comico, a 8 anni dall'uscita nelle sale "Sing Street" è ancora un validissimo prodotto di intrattenimento da scoprire e riscoprire.
Premi: Candidato al Golden Globe per il Miglior film (musical/commedia).
Parola chiave: Videoclip.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 28 maggio 2024

Film 2279 - The First Omen

Intro: Non so se sarei corso al cinema a vederlo, onestamente, ma Niamh er interessata e dico sempre volentieri di sì ad un horror.

Film 2279: "The First Omen" (2024) di Arkasha Stevenson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: non avevo mai sentito parlare di twin films anche se, a posteriori, ovvio che il mondo (anglofono) abbia pensato a un modo per descrivere razionalmente questo fenomeno. In pratica, e molto brevemente, si tratta di due o più titoli che escono più o meno nello stesso periodo e presentano una trama simile. Questo è il caso di "The First Omen" e "Immaculate".
E' particolarmente sorprendente quanti aspetti della trama queste due pellicole abbiano in comune: la protagonista (novizia) che sta per prendere i voti, l'arrivo in un nuovo convento, eventi sinistri che che cominciano a verificarsi all'arrivo della ragazza, una gravidanza, il colpo di scena poco prima del finale (ovvero, cosa sta succedendo davvero), la location italiana.
Se le similarità sono molteplici, va detto che i due film non sono identici e, personalmente, ho preferito "Immaculate". Quest'ultimo, infatti, ha un'idea più chiara di che tipo di film vuole essere: c'è un chiaro senso artistico (la location, i costumi, l'atmosfera generale e, in generale, manca quel tono hollywoodiano che solitamente fa somigliare un prodotto a tutti gli altri) e la performance di Sydney Sweeney è più di impatto. Nell Tiger Free qui non fa un cattivo lavoro, semplicemente il personaggio è meno interessante di quello che interpreta Sweeney.
Tutto sommato "The First Omen" è un horror che funziona, presenta anche qualche spunto interessante (penso, ad esempio, alla novizia che, prima di prendere i voti, sperimenta la vita al di fuori del convento) e come prequel del famoso "The Omen" è certamente di successo, l'unica sua sfortuna è stata quella di uscire a poche settimane dal suo twin film "Immaculate".
Film 2279 - The First Omen
Film 2318 - The Omen
Film 775 - Omen - Il presagio
Cast: Nell Tiger Free, Tawfeek Barhom, Sônia Braga, Ralph Ineson, Charles Dance, Ishtar Currie-Wilson, Andrea Arcangeli, Bill Nighy.
Box Office: $53.6 milioni
Vale o non vale: I fan dell'horror in generale e della saga di "The Omen" in particolare dovrebbero apprezzare. Il film è molto simile ad "Immaculate" con Sydney Sweeney uscito poco tempo fa, per cui può essere anche interessante vedere entrambe le pellicole per confrontarle.
Premi: /
Parola chiave: Antichrist.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 24 maggio 2024

Film 2278 - Argylle

Intro: Non ero riuscito a recuperarlo al cinema, così non appena sono riuscito a trovarlo in streaming ho deciso subito di guardarlo.

Film 2278: "Argylle" (2024) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non che il film sia tremendo, però non è nemmeno entusiasmante.
In un susseguirsi intricatissimo di colpi di scena e scene d'azione, il coloratissimo "Argylle" non riesce mai davvero a trovare la sua dimensione perché cerca di essere troppe cose. Un po' commedia, un po' thriller con un tocco di espionage, un po' blockbuster coi supereroi e, qui sta il problema, un po' (troppo simile a) "Kingsman: The Secret Service": c'è troppa carne al fuoco, troppi personaggi, troppe similitudini con altri titoli già visti, penso a "Bullet Train", "Spy", "Kick-Ass", ma anche (sorprendentemente) a quel "Nim's Island" con Jodie Foster. Insomma, un patchwork di elementi che, sfortunatamente, in questo caso non stanno perfettamente insieme.
Bryce Dallas Howard è sempre un'ottima protagonista e, bisogna dirlo, Dua Lipa qui ha un ruolo che definire sexy è dire poco, però non amo particolarmente Henry Cavill al di fuori dell'ambito comics e tutta quella fanfara con i genitori della protagonista non mi ha proprio preso e, insieme alle infinite scene di azione, ho finito per controllare il cellulare molto più spesso di quanto mi sarei aspettato.
Insomma, ho visto di peggio, ma mi aspettavo di più da Matthew Vaughn.
Cast: Henry Cavill, Bryce Dallas Howard, Sam Rockwell, Bryan Cranston, Catherine O'Hara, Dua Lipa, Ariana DeBose, John Cena, Samuel L. Jackson.
Box Office: $96.2 milioni
Vale o non vale: Clamoroso flop al botteghino, "Argylle" era evidentemente destinato ad essere il primo di una serie di film ispirati a questo nuovo franchise (e quello di "Kingsman", a dire il vero). Detto ciò, questa pellicola va bene per un momento in cui si voglia spegnere il cervello o si stia cercando una storia con incredibili scene d'azione e/o un grande cast. Per il resto "Argylle" lascia il tempo che trova.
Premi: /
Parola chiave: Book 5.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 22 maggio 2024

Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire

Intro: Non vedevo l'ora di andarlo a vedere al cinema!

Film 2277: "Godzilla x Kong: The New Empire" (2024) di Adam Wingard
Visto: al cinemaa
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: forse ancora più che il film precedente, questo "Godzilla x Kong: The New Empire" è una frenesia inarrestabile di avvenimenti che si susseguono senza sosta uno dopo l'altro. E, per quanto mi sia goduto questa visione, devo dire che per certi versi il tutto è quasi... troppo.
Premesso che da un prodotto come questo mi aspetto solo che sano e disimpegnato intrattenimento - per cui, diciamocelo pure, la storia è quasi accessoria - e da questo punto di vista il film mantiene le promesse, di fatto però succedono talmente tante cose che non si ha mai il tempo di elaborare quanto appena visto, di prendere fiato per un secondo. E, se da un lato l'effetto montagna russa ha sicuramente centrato l'obiettivo, come contrappasso si ha una certa sensazione di stanchezza alla fine della visione (o almeno io mi sono sentito così).
Ciò detto, "Godzilla x Kong: The New Empire" è esattamente quello che ci si aspetta, se non di più: un tour de force di combattimenti e distruzione di qualunque cosa, elementi non-sense della mitologia dei due iconici personaggi, nonché la (vaga) continuazione delle trame precedenti che qui, grazie al cielo, lasciano finalmente indietro certi fili narrativi ormai privi di interesse (quello del personaggio di Millie Bobby Brown, per esempio, che già dalla pellicola precedente non aveva più senso di esserci). Inoltre, la storia ci regala anche una sorta di hommage a "Il pianeta delle scimmie" che, in questo contesto, tutto sommato non stona.
Insomma, "Godzilla x Kong: The New Empire" non sarà certo un capolavoro, ma per quello che è sicuramente funziona e non lascia delusi.
Film 724 - Godzilla
Film 726 - Godzilla
Film 912 - Godzilla
Film 1413 - Godzilla
Film 1780 - Godzilla: King of the Monsters
Film 2000 - Godzilla vs. Kong
Film 2268 - Godzilla vs. Kong
Film 2277 - Godzilla x Kong: The New Empire
Cast: Rebecca Hall, Brian Tyree Henry, Dan Stevens, Kaylee Hottle, Alex Ferns, Fala Chen, Rachel House, Chika Ikogwe.
Box Office: $563.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Azione allo stato puro. Gli effetti speciali non sono i miei preferiti (specialmente per i primati), ma non si va certo a vedere un film come questo alla ricerca di un senso di realismo e veridicità. Sarebbe meglio recuperare anche le pellicole precedenti, ma non è necessario: Godzilla e Kong comunicano a sberle e pugni nei capitoli precedenti come qui. Anzi, qui se le danno ancora più forte.
Premi: /
Parola chiave: Mothra.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 21 maggio 2024

Film 2276 - Scoop

Intro: Ho visto il trailer su Netflix e mi è subito venuta voglia di vedere questo film.

Film 2276: "Scoop" (2024) di Philip Martin
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sulla carta "Scoop" sembra avere tutte le carte in regola per essere un prodotto interessante: si tratta di una storia vera (l'intervista dal Principe Andrea rilasciata alla BBC dove parlò della sua amicizia con Jeffrey Epstein), è un caso di giornalismo d'inchiesta, c'è Gillian Anderson. Nei fatti, però, il film manca di mordente o, quantomeno, mi ha appassionato meno di quanto mi aspettassi.
Non che la storia non funzioni, semplicemente è meno di impatto di altri prodotti simili visti in passato (penso a "Frost/Nixon" o "Spotlight", per esempio) e, per quanto il tutto sia ben realizzato, mi è mancata quella tensione e quel crescendo emotivo che mi sarei aspettato da una storia come questa che, dello scandalo che ritrae, ne fa il suo elemento centrale. Forse il ritmo è troppo sostenuto, mancano momenti più raccolti in cui lo spettatore riesce a mettere insieme i pezzi della vicenda e, fino al momento dell'intervista, la narrazione è costantemente "in azione". Anche dopo l'intervista, una volta che finalmente si è ottenuta quell'ammissione che si stava cercando, la sceneggiatura non sembra avere la capacità di soppesare quanto appena avvenuto, lasciando ai dialoghi il compito di enunicare a chi guarda quello che, di fatto, si sarebbe dovuto percepire nei fatti.
Ribadisco, "Scoop" non è un brutto film, semplicemente manca di grandeur narrativo.
Cast: Gillian Anderson, Keeley Hawes, Billie Piper, Romola Garai, Connor Swindells, Amanda Redman, Rufus Sewell.
Box Office: /
Vale o non vale: Si lascia guardare, ma il tutto è un po' frettoloso. Gillian Anderson e Billie Piper sono due ottime protagoniste e la storia (vera) intrigante, ma il risultato finale è riuscito solo in parte.
Premi: Candidato all'Emmy per Outstanding Television Movie.
Parola chiave: Intervista.
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Bengi

Film 2275 - Immaculate

Intro: E quando c'è un nuovo horror che fai, non lo vai a vedere?

Film 2275: "Immaculate" (2024) di Michael Mohan
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: per una buona parte della storia il film riesce a mantenere l'atmosfera giusta, giocandosi classici momenti dell'horror - tra spaventi e palpitazioni - in combinazione a qualche elemento misterioso e quasi thriller nel presentare un'immacolata concezione 2.0.
Mi ha person un po' nel finale perché, tra fanatismo religioso ed esperimenti scientifici, era veramente difficile non sfociare nel camp. Sydney Sweeney, però, non molla mai la presa e regala una performance ispirata che trascina tutto il film.
Forse l'elemento che più conferisce ad "Immaculate" un tono di originalità è la mancanza del classico rimaneggiare hollywoodiano: la fotografia è bella ma non patinata, i costumi sfarzosi in forte conotrasto al convento decadente, vi è quasi una mancanza totale di quel glam cui anche gli horror ormai ci hanno abituato. L'atmosfera è quasi rustica, si parla moltissimo italiano e, tutto sommato, pare quasi ci sia un elemento (visivo) di realisticità.
Non perfetto, ma con qualche passaggio che lo contraddistingue da altri prodotti similari.
Cast: Sydney Sweeney, Álvaro Morte, Benedetta Porcaroli, Dora Romano, Giorgio Colangeli, Giuseppe Lo Piccolo, Simona Tabasco.
Box Office: $23.6 milioni
Vale o non vale: Per certi versi intrigante e risucito, si perde un po' nel finale cercando troppo evidentemente di rientrare in quel diktat narrativo dell'horror soprannaturale che ultimamente Hollywood produce. Non c'è niente di male, per carità, semplicemente stona un po' con la prima parte della storia che, invece, costruisce bene un mondo misterioso fatto di ombre e stranezze a cui inizialmente si fatica a dare senso. A un certo punto ci si arriva da soli a capire cosa stia succedendo, il che toglie un po' quall'allure di mistero fino a quel momento ben costruita. Brava Sydney Sweeney che dimostra, ancora una volta, di saper portare da sola tutto un film sulle proprie spalle. In un ruolo piccolino c'è anche Simona Tabasco, vista (e nominata a un Emmy) di recente in "The White Lotus".
Premi: /
Parola chiave: DNA.
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Film 2274 - The Talented Mr. Ripley

Intro: Prima ancora che uscisse la nuova serie di Netflix (a dire il vero nemmeno sapevo che fosse stata realizzata), una sera ho rivisto questo pellicola.

Film 2274: "The Talented Mr. Ripley" (1999) di Anthony Minghella
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: a differenza di "Ripley" che non sono riuscito a finire, non ho avuto alcun problema a vedere "The Talented Mr. Ripley" tutto d'un fiato.
Iconico ensemble di attori - con un Matt Damon che definire in forma è dire poco - e qualche momento nostrano che spicca (dico solo: Fiorello che duetta con Damon e Jude Law, momento per il quale i 3 sono stati nominati agli MTV Movie + TV Awards per Best Musical Performance), location bellissime e un stile che, in generale, non manca di farsi sentire, il film di Minghella non è perfetto, ma sicuramente riesce a lasciare il segno. L'intrigante quanto inquietante storia di Patricia Highsmith, poi, fa il resto.
Cast: Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Jude Law, Cate Blanchett, Philip Seymour Hoffman, Jack Davenport, James Rebhorn, Sergio Rubini, Philip Baker Hall, Fiorello, Stefania Rocca.
Box Office: $128.8 milioni
Vale o non vale: Il film che forse più di tutti racchiude l'essenza dell'era Gwyneth Paltrow, il più simile in termini di glamour e stile alla realtà che ha contraddistinto - almeno attraverso la lente dei media - quel momento che è stato il picco mediatico e più iconico dell'attrice.
In una sorta di dolce vita deviata, Ripley inquieta e seduce, spaventa e affascina e, soprendentemente, Matt Damon non delude nel ruolo di protagonista, anche aiutato da un cast di tutto rispetto e, specialmente, grazie alla sua contrapposizione con Jude Law, qui più che mai sexy ed invitante. Vedere per credere.
Premi: Candidato a 5 premi Oscar per Miglior attore non protagonista (Law), sceneggiatura non originale, costumi, colonna sonora e scenografie. 7 nomination ai BAFTA per Miglior film, regia, sceneggiatura non originale, attrice non protagonista (Blanchett), fotografia e colonna sonora e 1 vittoria per il Miglior attore non protagonista (Law). 5 candidature ai Golden Globe: Miglior film drammatico, regia, attore protagonista (Damon), attore non protagonista (Law) e colonna sonora. 2 nomination agli MTV Movie + TV Awards (Best Musical Performance per Matt Damon, Jude Law e Fiorello, Miglior cattivo per Damon)
Parola chiave: Anelli.
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martedì 7 maggio 2024

Film 2273 - The Persian Version

Intro: Domenica al cinema a sopresa dopo brunch casalingo.

Film 2272: "The Persian Version" (2023) di Maryam Keshavarz
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Michael
In sintesi: devo dire che "The Persian Version", nonostante non sia un film perfetto, mi è piaciuto.
Alcuni dei problemi che ho avuto con la storia:
a) a volte la storia sembra troppo disconessa e i pezzi del puzzle sembrano faticare a stare insieme;
b) ci sono troppi personaggi, molti dei quali a malapena abbozzati;
c) il flashback sulla madre è troppo lungo per trovarsi a metà della trama e nel modo in cui è presentato. Si perde il contatto con la storia raccontata fino a quel momento, ci si inserisce in un racconto nuovo, praticamente un piccolo film all'interno del film stesso e, per quanto estremamente ben realizzato, la sensazione è che la pausa che ci si prende per seguire questo nuovo racconto sia troppo lunga. Fosse stato diviso in vari flashback sparsi durante tutta la durata della pellicola, secondo me, avrebbe funzionato meglio.
A parte questo, comunque, il film ha un punto di vista molto personale e molto evidente, il che per un prodotto come questo è fondamentale per emergere dalla mischia di altri prodotti simili. Di fatto "The Persian Version" mischia commedia e dramma (molto bene) ed era necessario che trovasse il suo modo di miscelare questi due elementi. Il risultato finale è buono, dolceamaro ma coinvolgente.
Cast: Layla Mohammadi, Niousha Noor, Bijan Daneshmand, Bella Warda, Tom Byrne.
Box Office: $765,427
Vale o non vale: Un buon prodotto, diverso dalle solite produzioni americane a cui siamo abituati (e che ci hanno ambiamente anestetizzato). Layla Mohammadi è un'ottima protagonista e, in generale, il cast di comprimari è molto valido. Un piccolo film per quando si ha bisogno di qualcosa di diverso.
Premi: /
Parola chiave: Madre.
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Film 2272 - Drive-Away Dolls

Intro: Uscito giusto in tempo per il giorno di San Patrizio...

Film 2272: "Drive-Away Dolls" (2024) di Ethan Coen
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: il mio film preferito? Assolutamente no, però tutto sommato mi aspettavo molto di peggio, viste le critiche.
Ho trovato le performance delle due protagoniste Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan piuttosto riuscite, si complimentano a vicenda. La storia di per sé è tutta un po' "troppo", però le ragazze riescono ad umanizzare un film che, altrimenti, finirebbe per mettere in scena solo macchiette.
Cast: Margaret Qualley, Geraldine Viswanathan, Beanie Feldstein, Colman Domingo, Pedro Pascal, Bill Camp, Joey Slotnick, Miley Cyrus, Matt Damon.
Box Office: $6.8 milioni
Vale o non vale: Non il titolo più memorabile di Ethan Coen e sicuramente non una storia per tutti i palati, però "Drive-Away Dolls" non è così terribile come in tanti lo hanno dipinto.
Premi: /
Parola chiave: Valigetta.
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mercoledì 1 maggio 2024

Film 2271 - Irish Wish

Intro: Uscito giusto in tempo per il giorno di San Patrizio...

Film 2271: "Irish Wish" (2024) di Janeen Damian
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: decisamente non un grande film, ma piacevole sotto alcuni punti di vista.
Innazittutto, si tratta di una pellicola spensierata e senza pretese, di quelle facili facili che non richiedono necessariamente l'attenzione dello spettatore per tutta la durata della storia.
Poi devo dire che vedere Lindsay Lohan di nuovo in gran forma è cosa gradita. E, per quanto questi nuovi progetti targati Netflix che la coinvolgono non siano certamente prodotti che passeranno alla storia, è bello vedere che anche lei abbia ritrovato serenità e si sti nuovamente dedicando al cinema.
in una nota più personale, poi, ho trovato l'incipit della storia particolarmente divertente, soprattutto per quello che per me è stato un iniziale equivoco. All'inizio del racconto, infatti, Maddie (Lohan) si reca alla presentazione del libro che ha praticamente aiutato a scrivere come ghostwriter e, insieme all'autore (di cui è segretamente innamorata), si ferma per qualche momento sul red carpet, per poi proseguire all'interno dell'edificio adiacente dove si reca al bar. Tutta questa scena, anonima suppongo per il 99% della popolazione, per me ha avuto fin da subito una chiarissima localizzazione spaziale: il Clarence Hotel che si trova a Temple Bar, in particolare l'entrata che dà su Essex St e, all'interno, il bar dell'hotel in cui sono stato un paio di volte. Ora, considerato che il titolo del film è "Irish Wish", che tutta la storia si svolge in Irlanda e che, come dicevo, ho riconosciuto immediatamente alcune location, ho dato per scontato che l'inizio del racconto fosse ambientato a Dublino. Qualche scena dopo, però, i protagonisti salgono di qualche piano nell'edificio e, all'improvviso, dalle finestre si cominciano a scorgere grattacieli, elementi architettonici assolutamente estranei al panorama irlandese in generale. A quel punto, la mia più totale confusione: ma dove siamo? Ancora qualche scena e un susseguirsi di battute, fino a quando Maddie rivela che, di fatto, saremmo a Manhattan a condividere quella stessa parte di multiverso calpestato da Carrie Bradshaw e Samantha Jones. Molto divertente (almeno per me) considerato che Dublino assomiglia a New York come una margherita a un'aquila.
Comunque, a parte queste sciocchezze, ho gradito la visione di "Irish Wish" perché sapevo esattamente cosa aspettarmi da un titolo come questo (motivo per cui ho poi deciso di vedere il film). Senza infamia e senza lode, anche se forse spinge un po' troppo sulla componente "irlandese" che, a tratti, risulta forzata. Un'ultima nota di colore: la Guinness non viene mai una volta servita nel suo bicchiere corretto. E un vero irlandese non commetterebbe mai un errore del genere.
Cast: Lindsay Lohan, Ed Speleers, Alexander Vlahos, Ayesha Curry, Elizabeth Tan, Jacinta Mulcahy, Jane Seymour.
Box Office: /
Vale o non vale: Perdibile, per carità, ma non per questo una scelta tremenda se si opta per vederlo. "Irish Wish" non è un capolavoro, ma ha un carattere bonariamente piacevole (sarà un po' per quell'elemento alla "Freaky Friday", sempre con la Lohan) che, tutto sommato, rende il risultato finale accettabile.
Premi: /
Parola chiave: Desiderio.
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#HollywoodCiak
Bengi