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domenica 7 luglio 2024

Film 2292 - Top Gun: Maverick

Intro: Il nuovo acquisto del proiettore mi ha stimolato la voglia di rivedere alcuni film che funzionano meglio se visti sul grande schermo. O, come in questo caso, su una grande parete.

Film 2292: "Top Gun: Maverick" (2022) di Joseph Kosinski
Visto: dal proiettore
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: già la visione al cinema mi aveva particolarmente convinto un paio di anni fa e mi era rimasta la voglia di rivedere prima o poi questa pellicola. L'arrivo del nuovo proiettore mi è sembrata una scusa perfetta. E, devo dire, sono rimasto molto soddisfatto.
"Top Gun: Maverick" è un ottimo sequel che omaggia il primo, iconico film degli anni '80 nella giusta maniera, pur riuscendo a portare avanti il racconto senza cadere nella trappola del costante rimando al titolo originale. Il protagonista è ovviamente lo stesso e i legami con la prima storia ci sono, ma la sceneggiatura fa un ottimo lavoro nel mantenere rilevanti solo quegli elementi che beneficiano la sceneggiatura di questo secondo episodio.
Non fosse già questo sufficiente, "Top Gun: Maverick" è un fantastico film d'azione che regala scene mozzafiato e costruisce sapientemente e con attenzione la suspense e la tensione attorno al focus centrale del racconto (la missione), il che contribuisce a un risultato finale soddisfacente sotto ogni punto di vista. Il montaggio serrato, gli effetti speciali e le scene mozzafiato fanno il resto.
In un momento in cui il mondo del cinema stava ancora soffrendo a causa del covid e i suoi strascichi, Cruise, il regista Joseph Kosinski e la Paramount hanno preso la decisione giusta e aspettato a portare il film al cinema, invece che regalarlo immediatamente allo streaming: "Top Gun: Maverick" è stato un fenomeno culturale, ha incassato oltre un miliardo di dollari al botteghino globale e rinvigorito la carriera di Cruise. Il che può sembrare assodato oggi, ma non lo era certo qualche anno fa. Una scommessa vinta sotto tutti i punti di vista (e la canzone di Gaga, pur non potendo eguagliare l'iconicità di "Take My Breath Away" dei Berlin, fà comunque la sua figura).
Film 2110 - Top Gun: Maverick
Film 2292 - Top Gun: Maverick
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Ed Harris, Val Kilmer, Lewis Pullman.
Box Office: $1.496 miliardi
Vale o non vale: Uno dei titoli migliori della stagione 2022. Per chi apprezza i film d'azione, un titolo imperdibile.
Premi: Nominato a 6 Oscar per Miglior film, canzone originale per Lady Gaga, montaggio, sceneggiatura non originale, effetti speciali e sonoro, il vinto ha vinto in quest'ultima categoria. 4 nomination ai BAFTA (fotografia, montaggio, sonoro, effetti speciali) e candidato a 2 Golden Globe (Miglior film drammatico e canzone originale per "Hold My Hand" di Gaga). 1 nomination ai Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media. 1 vittoria agli MTV Movie & TV Awards per Miglior performance in un film (per Cruise) su 6 nomination (per film, eroe, duo e 2 candidature per la miglior canzone: "Hold My Hand" e "I Ain't Worried").
Parola chiave: 10.0g.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 15 maggio 2023

Film 2185 - Divergent

Intro: Non so bene perché, ma mi era tornata voglia di vederlo.

Film 2185: "Divergent" (2014) di Neil Burger
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: come sempre, quando qualcosa funziona alla grande, non ci vuole molto perché comincino a comparire dei cloni. Fossimo stati all'inizio degli anni '00 e stessimo parlando di musica, si potrebbe benissimo fare riferimo alla battaglia delle teen popstar, ovvero Britney Spears, Christina Aguilera, Mandy Moore e Jessica Simpson.
Invece, siccome ci occupiamo di cinema - e il riferimento temporale risale solo a 10 anni fa - ci tocca dire che questo "Divergent" è la copia sbiadita di quell'"Hunger Games" che in sala fece faville (specialmente coi primi due capitoli) e sta per tornare a novembre conl'inevitabile quanto evitabile prequel "The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes". I sequel di "Divergent", invece, sono stati un totale disastro, tanto che la produzione del quarto e conclusivo episodio non si è mai verificata.
La verità è che "Divergent" accusa pesantemente i suoi quasi 10 anni di età e non regge il confronto con il ben più interessante "Hunger Games". Non è colpa di Shailene Woodley, che è sempre una grande protagonista, ma sicuramente la storia manca di mordente e la sceneggiatura qui non è esattamente eccelsa. La romance tra Tris e Four non è particolarmente elttrizzante e il risultato finale, per quando passabile, manca di quel qualcosa in più. Forse, non ci fosse stato l'inevitabile paragone con l'altro franchise, questo ne sarebbe uscito vincente. Ma, vista la difficile competizione, "Divergent" finisce per risultare solamente quell'altra saga che hanno provato a lanciare dopo "Hunger Games".
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Ashley Judd, Jai Courtney, Ray Stevenson, Zoë Kravitz, Miles Teller, Ansel Elgort, Tony Goldwyn, Maggie Q, Kate Winslet.
Box Office: $288.9 milioni
Vale o non vale: Il primo dei soli 3 film usciti di questo franchise è sicuramente il migliore. Col tempo si perde il senso della storia e ci si inabissa in un'intollerabile vortice di banalità pseudo politiche e prodozze tecnologiche (leggi effetti speciali) che non impressionano nessuno. Detto ciò, "Divergent" parte da un'idea anche intrigante, ma non riesce a capitalizzare sul suo potenziale in termini di cast e storia. Fosse finito qui il racconto, sarebbe andato bene lo stesso.
Premi: Vincitore nella categoria Miglior personaggio per Tris (Shailene Woodley) agli MTV Movie & TV Awards del 2014.
Parola chiave: Sierum.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 31 maggio 2022

Film 2110 - Top Gun: Maverick

Intro: Mercoledì finisco miracolosamente di lavorare in orario e decido di andarmene al cinema al volo (per una volta non troppo tardi). Guardo sul sito di Cineworld cosa c'è disponibile e, con mia grande sorpresa, scopro che è il giorno d'uscita di una delle pellicole che ero più curioso di recuperare. Non potevo chiedere di meglio.

Film 2110: "Top Gun: Maverick" (2022) di Joseph Kosinski
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è innegabile, un po' di titubanza c'era. Non che fossi particolarmente fan del primo film - ma decisamente della magica canzone dei Berlin con cui Giorgio Moroder e Tom Whitlock vinsero l'Oscar nell'87 - ma si sa che è sempre un rischio andare a rimaneggiare i classici. E non c'è niente da fare, "Top Gun" è sicuramente un titolo rimasto nell'immaginario collettivo.
In aggiunta a questo aspetto, c'è anche da dire che Tom Cruise ultimamente vive di franchise, per cui a parte l'intramontabile "Mission: Impossible", un paio di episodi di "Jack Reacher" e una capatina fallimentare nel remake de "La mummia", non lo abbiamo visto fare molto altro. Anzi, non lo abbiamo proprio visto. Con un gap di 4 anni tra "Mission: Impossible - Fallout" e questa uscita (vuoi anche per il covid, ci mancherebbe), di Tom si erano un po' perse le tracce.
Quindi credo che in molti si siano approcciati a questo sequel di "Top Gun" con una certa diffidenza, che possiamo dire ormai svanita. "Top Gun: Maverick" è, infatti, già un successo commerciale e di critica e, francamente, a giusta ragione.
Va detto che il film parte un po' lento e non tanto perché, giustamente, deve ritrovare le fila di una narrazione abbandonata 36 anni fa. Più che altro nella prima parte la burocrazia militare la fa da padrone insieme a quel senso di sconfitta che deve pervadere lo spettatore rispetto al beniamino della storia, l'eroe che deve riconquistare quanto a perso per dimostrare al mondo (e all'amata) il suo valore. Capisco questa esigenza di contesto, anche se un'accelerata non avrebbe guastato.
Il tutto cambia quando, finalmente, si parte con l'addestramento. Prima gradualmente, poi nel terzo atto si fatica addirittura a prendere fiato. Scene acrobatiche, combattimenti e sparatorie in volo, percorsi impervi e una missione praticamente suicida che richiede non uno, ma bensì due miracoli (così li definiscono nel film) affinché possa essere portata a termine. C'è tanta roba in questo "Top Gun: Maverick" ed è sorprendente come siano stati in grado di filmarla e metterla insieme. Ora decisamente capisco perché per due anni Cruise ha sbandierato ai quattro venti che questo film non sarebbe mai uscito direttamente in streaming. Mossa intelligente.
Già, perché questa pellicola va necessariamente vista al cinema. Tra effetti speciali, piroette, inseguimenti, capovolgimenti, obiettivi da centrare al primo (e unico) colpo, non c'è dubbio che vivere questa nuova avventura di Pete 'Maverick' Mitchell sul grande schermo sia tutt'altra cosa.
Poco importa se certi personaggi abbiano una caratterizzazione bidimensionale o se la donna dell'eroe abbia come uniche due funzionalità quelle di essere riconquistata e di spronare il suo amato a dare il meglio di sé, di fatto il rombo dei motori di "Top Gun: Maverick" è talmente assordante - e la nostra felicità di vedere qualcosa di valore sul grande schermo che non coinvolga un supereroe tanto grande - che chiudiamo volentieri un occhio e ci godiamo appieno lo spettacolo. E che spettacolo.
Ps. Non tanto iconica quanto "Take My Breath Away", in ogni caso la canzone della scena finale, nonché quella portante della colonna sonora è "Hold My Hand" di Lady Gaga, che qui ha composto anche le musiche del film insieme a Hans Zimmer e Harold Faltermeyer.
Film 2110 - Top Gun: Maverick
Film 2292 - Top Gun: Maverick
Cast: Tom Cruise, Miles Teller, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Glen Powell, Lewis Pullman, Ed Harris, Val Kilmer.
Box Office: $282 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Un po' a sorpresa "Top Gun: Maverick" sbanca e fa jackpot, piacendo a critica e pubblico e riportando Tom Cruise sulla cresta dell'onda dopo anni di star power un po' annebbiato. Da vedere? Assolutamente. E rigorosamente al cinema.
Premi: /
Parola chiave: Missione.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 22 ottobre 2016

Film 1224 - Trafficanti

Ne avevo visto i poster sparsi per Londra ed ero rimasto incuriosito. Così, quando una domenica ho deciso di passare il mio pomeriggio al cinema in attesa che Poe finisse il suo turno di lavoro, ho scelto questa come prima pellicola da vedere.

Film 1224: "Trafficanti" (2016) di Todd Phillips
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Devo dire che questo "War Dogs" mi ha sorpreso in positivo. Mi aspettavo davvero pochino da questo progetto che, invece, è stato in grado di lasciarmi soddisfatto. Parte del merito va ai due bravi e affiatati protagonisti, capaci di modellarsi su una storia vera e assurda e riuscire a ridarne sullo schermo le giuste tonalità. Altra parte del merito, invece, va proprio alla pazza storia, vera avventura oltre che un caso di negligenza e una sorta di versione del sogno americano al contrario. Dove per protagonisti abbiamo trafficanti d'armi, la guerra e il suo finanziamento e, naturalmente, una valanga di soldi (nella fattispecie messi in palio da appalti governativi).
I due giovani David e Efraim (Miles Teller e Jonah Hill) si metteranno in affari con il governo americano, dopo una veloce gavetta nel campo della vendita di armi, per la fornitura di munizioni di AK-47 alle truppe statunitensi in Afghanistan. Trovata la merce in Albania, cominceranno i problemi: il carico non riuscirà ad arrivare a destinazione (per cui i due si imbarcheranno per un viaggio verso l'Afghanistan) e si scoprirà la vera nazionalità delle munizioni, una sorpresa che non piacerà molto al governo statunitense. Insomma, la facilità del successo iniziale presenterà non poche situazioni spiacevoli nella seconda parte del film.
Dunque, come si diceva, "Trafficanti" si ispira alla storia vera di Efraim Diveroli e David Packouz che, concluse le vicissitudini giudiziarie, hanno raccontato la loro storia pazzesca qui cinematograficamente adattata. E' una sorta di fiction biografica, una pellicola anche divertente e spassosa - pur trattando di argomenti davvero scottanti e scomodi (che figuraccia che ci fanno gli USA!) -, capace di intrattenere e mantenere stabile un ritmo interno che lo spettatore gradisce. Hill e Teller sono bravi e credibili, oltre che un buon duo cinematografico, un ulteriore motivo di gradimento per chi guarda. Poi naturalmente non si tratta di un capolavoro né un prodotto indimenticabile, ma nell'ottica delle produzioni dal relativamente basso budget (40 milioni di $) e promozione così così, "Trafficanti" è stato una sorta di sorpresa che non ti aspetti, regalino di inizio autunno gradito e inatteso. Per cui, in definitiva, promosso.
Cast: Jonah Hill, Miles Teller, Ana de Armas, Bradley Cooper, Patrick St. Esprit.
Box Office: $83.1 milioni
Consigli: Carino, divertente, sbroccato e assurdo, non esattamente un film per tutte le occasioni, ma sorprendente per òa storia che racconta e per il buon ritmo che riesce a mantenere. Bravi i protagonisti e risultato finale soddisfacente (soprattutto se si apprezza questo sorta di commedia dallo humor molto black...).
Parola chiave: Cina.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 28 aprile 2016

Film 1124 - Allegiant

Pur non essendo un fan sfegatato, questa saga mi aveva incuriosito due anni fa ed ero curioso di vedere dove sarebbe andata a parare. Sono corso al cinema, quindi, a vedere il terzo e penultimo capitolo poco prima che sparisse dalle sale.
Film 1124: "Allegiant" (2016) di Robert Schwentke
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: "The Divergent Series: Allegiant", ovvero come distruggere una saga. Si vede che ci hanno speso dei bei soldi, per carità, il punto è che li hanno spesi per tutto ciò che non era necessario.
Ormai lo sappiamo che anche le migliori produzioni sbagliano e perdono di vista il senso del trasporre un film per il grande schermo - soprattutto quando si parla di massimizzare i profitti, vero "Hunger Games"? - e che, insomma, si può commettere un passo falso purché rendendosene conto si tenti di aggiustare il tiro. Qui, invece, dopo il precedente e deludente "Insurgent", siamo di fronte a un perfino peggiore terzo capitolo, in vista tra l'altro di un quarto (e grazie a Dio conlusivo) episodio finale. E, in tutta onestà, bisogna davvero fare ammenda.
Inannzitutto "Allegiant" è un film noioso che si perdere in un preambolo lungo e non necessario. La scoperta degli "altri" oltre Chicago c'era già stata nel precedente titolo e non era necessario perderci troppo tempo, bastava andarci. Poi un tentativo di contestualizzazione troppo 'raffinato' smaschera una verità di fondo deducibile anche da chi non abbia letto i libri: Veronica Roth fa quello che può, ma non è certo un'autrice come la Rowling, per cui il materiale a disposizione è quello che è e si vede. La storia tenta di toccare tematiche più profonde e, soprattutto, di connotare politicamente questo terzo episodio, fallendo. Più che a sottotrame politiche sembra di assistere a una disputa fra bulli e risulta veramente strano assistere all'evoluzione del personaggio di Evelyn (Naomi Watts), una che ha costruito la rivoluzione dal basso, e nel giro di una mezzora si trasforma in una sorta di terrorista 2.0...
Anche questi tentativi inefficaci di elevare la storia a qualcos'altro che non è - insieme alla sensazione di fondo che questo terzo capitolo sia totalmente non necessario - finiscono per rovinare un risultato finale che, invece, avrebbe potuto costituire quella svolta necessaria al franchise. Dopo una partenza interessante innescata da "Divergent", la sensazione che si fosse persa la cognizione della rotta era già evidente con "Insurgent", pur trattenendo parte del fascino originale. Con "Allegiant" siamo passati a una sorta di sci-fi tirato per le lunghe e ambientato in una specie di video gioco anni '90 tanto futuristico quanto brutto da vedere. E, diciamocelo, è un vero peccato! Il cast è ricco e ben assortito, la storia in generale anche di intrattenimento, ma l'errore di tirarla troppo per le lunghe - finendo col non avere più niente da dire - si paga eccome e questa pellicola lo dimostra: incassi in picchiata e recensioni pessime. Il prossimo "Ascendant" nonostante tutto si farà, ma bisogna vedere cosa riusciranno a mettere in piedi per risollevare le sorti di una saga momentaneamente impantanata.
Film 694 - Divergent
Film 881 - Divergent
Film 911 - Insurgent
Cast: Shailene Woodley, Theo James, Jeff Daniels, Miles Teller, Ansel Elgort, Zoë Kravitz, Maggie Q, Ray Stevenson, Bill Skarsgård, Octavia Spencer, Naomi Watts, Daniel Dae Kim, Mekhi Phifer, Ashley Judd, Nadia Hilker.
Box Office: $155.7 milioni
Consigli: Poteva essere un successo e invece è stato un mezzo flop. "The Divergent Series" non riesce a mettere a fuoco le sue strategie per trasformare in franchise di successo una saga cominciata bene e proseguita malino. Questo terzo appuntamento al cinema dimostra quanto la produzione non sia riuscita a regalare al pubblico un titolo di qualità, migliorando l'approfondimento dei personaggi, giocando con snodi della trama sapendoli gestire e portando il racconto ad un livello di pathos tale da far venire voglia di scoprire cosa succederà nel prossimo, ultimo capitolo. Insomma, "Allegiant" è più per gli appassionati che per tutti. E, in tutta onestà, forse non è nemmeno proprio per tutti quegli appassionati.
Parola chiave: Gas.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 17 ottobre 2015

Film 1018 - Fantastic 4 - I fantastici quattro

Moltissima attesa, altissime aspettative, pessime critiche d'oltreoceano e incassi imbarazzanti. Era il caso di farmi al più presto un'opinione!

Film 1018: "Fantastic 4 - I fantastici quattro" (2015) di Josh Trank
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Lu
Pensieri: Quando ci piacciono sti reboot? La risposta ce la diamo tra un po'.
Dopo una serie di fenomenali successi al botteghino, dopo essere riusciti a riunire in un solo franchise tutti gli Avengers, dopo aver perfino utilizzato sapientemente la carta "Ant-Man"... ebbene sì, anche la Marvel pare aver fallito.
A 2015 più che inoltrato, abituati da anni a buoni blockbuster e, quest'anno in particolare, dopo una serie di titoli pro super eroi, la nuova scommessa della casa di produzione di Stan Lee riesuma dal cilindro nientemeno che i Fantastici 4, già portati due volte sul grande schermo negli ultimi 10 anni. Ce n'era bisogno? Sicuramente no, ma questo non vuol dire che non valesse la pena tentare di dare nuovo lustro ad una saga che certo non aveva trovato giustizia nei precedenti lavori.
Sulla carta tutto sembrava perfetto: un gigantesco budget, un cast completamente rinnovato e svecchiato che punta su nuovi talenti emergenti di Hollywood (Miles Teller, Kate Mara, Michael B. Jordan, Jamie Bell), la Torcia Umana che diventa di colore, un tam tam mediatico di prim'ordine (tanto che si dice siano stati spesi 100 milioni di dollari solo di pubblicità). Insomma, blockbuster era e doveva essere e, neanche a dirlo, lo stesso doveva dirsi in termini di successo commerciale. Così, lo sappiamo, non è stato. E ora la domanda iniziale: ci piace, questo reboot? Francamente no, ma non è nemmeno così terribile come lo hanno dipinto. E' vero, manca totalmente di dinamismo e azione, oltre che di un certo ritmo interno. E' tutto molto statico, molto serio, il che alla lunga tedia. Non è colpa dei quattro giovani attori, la loro scelta mi pare sufficientemente adeguata - pure trovo uno spreco avere Bell nel cast e trasformarlo nella Cosa, ma tant'è -, il fatto è che la storia forse si prende troppo sul serio. Senza stare ad analizzare ogni eroe marvel passato al cinema, credo sia indubbio affermare che ironia e divertimento siano sempre stati alla base dei protagonisti dei fumetti/film della casa. Qui questa caratteristica manca totalmente e viene rimpiazzata da sottesa tensione mai espressa, mai lasciata scatenare davvero. Anche le scena d'azione - che pure sono pochissime - non soddisfano in pieno e lasciano lo spettatore leggermente frustrato: se nemmeno i blockbuster tutti supereroi e missioni da portare a termine hanno scene d'azione... di cosa si sta parlando? Bella domanda.
Nell'insieme "Fantastic Four" è davvero meno pessimo di come l'abbiano dipinto, eppure non basta. Gli effetti speciali relativi al personaggio del Dr. Doom sono bruttini, la storia fatica ad ingranare e, alla fine, non si esce soddisfatti da questa nuova avventura che manca sia di personalità che di un progetto sensato. Mi spiego meglio: il primo capitolo della precedente saga con Jessica Alba & co. era essenzialmente identico, cambiando solo per realismo degli effetti speciali e flashback del passato. Era dunque necessario fotocopiare il precedente e leggermente fallimentare tentativo, riproponendolo a 10 anni di distanza o si poteva tentare qualcosa di nuovo? Seppure poteva servire una contestualizzazione per creare le basi del franchise, non era meglio limitarsi a un prologo e proseguire verso nuove avventure già da questo titolo?
Davvero molte domande per un unico e certamente dimenticabile film. "Fantastic 4 - I fantastici quattro" poteva essere un nuovo fiore all'occhiello della casa cinematografica, ma la direzione finale di questa pellicola ha convinto pochi. Il sequel già annunciato è in forse e a meno che non decidano di ricostruire daccapo questa nuova visione dei quattro supereroi, dubito l'operazione potrebbe in ogni caso funzionare. Fino ad allora, Jessica Alba & co. possono stare tranquilli: contro ogni pronostico i loro 4 sono ancora i più fantastici.
Ps. Mi ha fatto sorridere e rincuorato leggere che anche nelle recensioni ufficiali al film, non sono stato il solo a notare una certa mancanza di cura dei dettagli, necessariamente sfociata in errori. Da Wikipedia: «[...] also criticized the blatant continuity errors, such as Mara's changing hair style and color and Teller's disappearing facial hair, brought on by the film's reshoots.»
Film 757 - I Fantastici 4
Film 760 - I Fantastici 4 e Silver Surfer
Cast: Miles Teller, Kate Mara, Michael B. Jordan, Jamie Bell, Toby Kebbell, Reg E. Cathey, Tim Blake Nelson, Dan Castellaneta.
Box Office: $166.6 milioni
Consigli: Può valere una visione se si è fan dei 4, dei fumetti marvel o delle pellicole sui supereroi. E' un peccato perché il risultato finale è meno entusiasmante del previsto e di certo questo reboot non fa rimpiangere il precedente franchise. Ognuno è libero di farsi un'opinione visionando questo titolo: a mio avviso non assolutamente pessimo, eppure certamente mi aspettavo molto di più. La sufficienza non c'è, ma i quattro attori protagonisti sono una bella squadra glamour e giovane e può valere la pena anche solo per loro dare una chance al film.
Parola chiave: Pianeta Zero.

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Bengi

lunedì 4 maggio 2015

Film 911 - Insurgent

No, non potevamo assolutamente perdercelo!

Film 911: "Insurgent" (2015) di Robert Schwentke
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Vanina
Pensieri: Ultimo film visto prima di partire per il Giappone, questo "The Divergent Series: Insurgent" era, insieme a "Cenerentola", il titolo che non potevo perdere prima della vacanza!
Dopo aver aspettato un anno per questo secondo capitolo cinematografico della saga, finalmente l'atteso momento di andare a vederlo in sala, finalmente la curiosità di vedere come sarebbe continuata la storia, tutta l'ampia aspettativa si sarebbe un po' ridimensionata. E, diciamo, non sono rimasto insoddisfatto.
Per quanto ci siano alcune lacune, diciamo che tutto sommato questo film riesce sufficientemente a soddisfare le curiosità di un fan medio come me, uno che, per capirsi, vede volentieri le pellicole ma non legge i libri da cui sono tratte. Doverosa questa premessa dato che non potrei mai parlare di "Insurgent" in positivo o negativo riferendomi a un confronto con il libro cui si ispira (del quale, comunque, mi sono state dette pessime cose).
Questo secondo episodio tratto dalla saga scritta da Veronica Roth è, come era prevedibile, un titolo di "passaggio" che ci porta dal primo assaggio di "Divergent" al prossimo e conclusivo "Allagiant" (che sarà diviso in due parti). E' chiaro dunque che, partendo da un contesto già consolidato ed approdando ad un finale che è tale solo in termini relativi ai 119 minuti di pellicola, la storia lasci con la classica sensazione di incompiuto che è comune a tutti i secondi episodi di questo tipo di operazioni commerciali. Inoltre bisogna anche tenere presente che, a un anno di distanza dal primo e con il buon successo riscosso, con un incremento sostanziale del budget e la popolarità di Shailene Woodley, Ansel Elgort e Miles Teller in vertiginosa ascesa, il ritorno al cinema ha coinciso con una serie di accorgimenti e miglioramenti rispetto a ciò che non funzionava del precedente. Niente di veramente grave, ovviamente, ma era evidente che, differentemente da una saga come può essere quella di "Hunger Games", questo franchise risultasse puerile sotto molteplici aspetti (sceneggiatura, realizzazione, estetica, tematiche), problema non ancora del tutto risolto qui. A farla da padrone è ancora la storia d'amore tra i due protagonisti, preminente rispetto a tematiche più mature che sarebbero potute emergere grazie a certi snodi della storia (ribellione al potere centrale, rivoluzione, rapporto con i media, la circolazione delle informazioni e manipolazione della popolazione, formazione del carattere dei protagonisti di riflesso a tutto ciò che accade a loro intorno). In questo, infatti, anche "Insurgent" si rivela bloccato al livello basico che vuole questo film concentrarsi moltissimo sull'aspetto romantico e glam dell'amore ai tempi della guerra. Le tanto celebrate fazioni della precedente storia sfumano nello sfondo di eventi che vedono l'occhio della macchina da presa stringere sui due bellocci ma realistici Tris e Four (Shailene Woodley e Theo James), ormai vero fulcro di tutta la vicenda: per fare un esempio, che Tris sarà l'unica "eletta" capace di sbloccare la misteriosa scatola contente il messaggio degli antichi è chiaro fin da subito.
Ecco, quindi, che si palesa il vero limite di questa saga cinematografica, incapace di svincolarsi dall'aura teen-glam acquisita in principio nell'ottica di una maggiore presa sul pubblico che un approcio più maturo avrebbe garantito. Non è un caso, a mio avviso, che tra gli incassi di primo e secondo film la differenza sia minima, per di più in difetto per questo secondo titolo ("Divergent" $288.7 milioni contro $272.7 milioni di "Insurgent"). E' mancato, di fatto, l'obiettivo solitamente comune agli episodi successivi al primo di fidelizzare il pubblico appassionato e, soprattutto, aprirsi a nuovi possibili estimatori del franchise.
Forse perché un po' caotico nel presentare fatti e personaggi, "Insurgent" risulta un po' debole nonostante le novità che la trama propone (di cui la principale - dopo la scoperta del messaggio della misteriosa scatola - sta nel nuovo personaggio interpretato da Naomi Watts), pur riuscendo ad intrattenere adeguatamente il suo spettatore, principalmente grazie al grande apporto degli effetti speciali e dei colpi di scena della storia. Tutto sommato il risultato finale è sufficiente a soddisfare la richiesta ludica di chi guarda, presentando una certa dose di azione e componenti thriller, per quanto nell'insieme ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa di più elaborato e consapevolmente costruito.
Film 694 - Divergent
Film 881 - Divergent
Film 1124 - Allegiant
Box Office: $272.7 milioni
Consigli: Chiaramente avrebbe senso approcciarsi a questo titolo con alle spalle l'esperienza del primo titolo, se non addirittura quella dei libri. Ciò nonostante la storia è più che facilmente comprensibile e di intrattenimento anche senza aver avuto contatti precedenti con la saga (anche la nostra amica Vanina non aveva mai sentito parlare prima di "Divergent" e si è goduta il film lo stesso). I fans della Roth non potranno che apprezzare questo nuovo incontro cinematografico con i loro beniamini, attesi nuovamente al cinema il prossimo 18 marzo ("Allegiant: Part 1") e 24 marzo 2017 ("Allegiant: Part 2"). La conclusione di questo franchise è ancora lontana, il che può far auspicare a un miglioramento qualitativo he ancora non si è verificato. "Insurgent", infatti, è un film carino che mixa elementi distopici a fantasy e thriller, ma non convince del tutto chi non è palesemente fan o è semplice spettatore. E' un titolo di intrattenimento valido per una serata spensierata, eppure ci si poteva impegnare di più. Vedremo se l'anno prossimo il messaggio sarà stato recepito.
Parola chiave: Morte apparente.

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Bengi

lunedì 16 marzo 2015

Film 891 - Whiplash

Tra le pellicole degli Oscar che ero più curioso di vedere...

Film 891: "Whiplash" (2014) di Damien Chazelle
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Sono rimasto super colpito da questa pellicola, energica, tostissima, dura come un pugno allo stomaco e capace di mettermi un'ansia e un'agitazione addosso che mai mi sarei aspettato. E, nonostante tutto, un film che mi ha convinto appieno.
La prima cosa che mi interessava appurare relativamente a questo progetto di Damien Chazelle era la prova attoriale di J.K. Simmons, attore da sempre spalla di numerosissime altre produzioni (tutti e 3 i primi "Spider-Man" di Raimi, "Thank You for Smoking", "Juno", "Tra le nuvole" e tanti, tanti altri) e mai davvero considerato quanto, invece, si sarebbe meritato. Premesso che ero felice a priori che finalmente riconoscessero il suo talento, ora che ho presente per quale ruolo ha vinto praticamente ogni tipo di riconoscimento cinematografico dall'Oscar in giù, sono anche convinto che sia un successo più che meritato. Il suo Fletcher è uno stronzo che lo vorresti buttare da un ponte, ma Simmons è riuscito in un ritratto così intenso, forte e credibile che da solo vale i 107 minuti di pellicola. Poi, a dirla tutta, anche Miles Teller, il protagonista di questa storia di musica e sacrificio, è piuttosto bravo, perfetto nell'incarnare il disorientamento e la tenacia, la consapevolezza di avere un talento e la fatica di doverlo tirare fuori e trovare il modo per farlo, nonostante le non poche avversità e la tostissima concorrenza. Il dilemma di un giovane che vuole sfondare e diventare il migliore in quello che fa (batterista), ma non sa se veramente ha i numeri per farcela.
Di certo "Whiplash" presenta un percorso di formazione inedito e difficile anche da seguire, considerato quanto impegno ci mette Fletcher per non perdere lo status di 'stronzo dell'anno' con i suoi studenti che ogni giorno vivono in una specie di classe del terrore dove solo la perfezione assoluta è tollerata. Solo i migliori procedono, solo i più forti sopravvivono (anche letteralmente).
Il sacrificio richiesto alle giovani promesse è totale, devono fondersi con la propria arte musicale e impegnarsi con tanta abnegazione che in confronto i 3 anni di corsa di "Forrest Gump" sono una passeggiata in campagna. Ci vorrà tutto la determinazione di questo mondo per avere successo nello spietato mondo del jazz, capace di innalzarti a divinità o di affossarti per sempre nel giro di un'unica decisiva esibizione. E così sarà anche per Andrew/Teller che, dopo svariate peripezie, arriverà al concerto più importante della sua vita senza sapere che, in realtà, è una trappola: la sua carriera, ancora prima di cominciare, è già finita. Ma non mi spingo oltre a raccontare...
Insomma, considerato che i film a tema musicale sono sempre un terreno pericoloso (vedi "Radio America" di Altman), mi ero avvicinato a questa pellicola con qualche riserva, pur restando curioso di scoprire davanti a cosa mi sarei trovato. Di fatto "Whiplash" è un film energico e solido, una storia di amore per la musica che testimonia la fondamentale forza di volontà che è necessaria per raggiungere i propri obiettivi nella vita. Il professore antipatico e vessante, manesco e irascibile è uno step obbligato e difficile da digerire, eppure non si riesce a distogliere mai lo sguardo da questa storia, raccontata in maniera così particolare grazie all'ausilio di un montaggio a tempo di musica che è qualcosa di piacevolissimo da guardare. Insomma, tra tutti i film candidati agli Oscar di quest'anno, "Whiplash" è sicuramente uno di quelli che mi è piaciuto di più.
Ps. 3 Oscar vinti su 5 nomination: Miglior attore non protagonista (Simmons), montaggio e missaggio sonoro.
Box Office: $17.9 milioni
Consigli: Lo consiglio assolutamente e, francamente, non avrei problemi a rivederlo. Mia vera personale sorpresa della stagione - non mi aspettavo certo di rimanerne così colpito -, "Whiplash" è un prodotto energico che rimane immediatamente impresso, capace di lasciare non poco su cui ragionare allo spettatore. Nonostante una trama non certo complessa (del resto parliamo della vita di un adolescente tra gli alti e bassi del costruirsi una carriera), a mio avviso la trama è stata capace di centrare il suo obiettivo realizzando un ritratto plausibile di una scuola per giovani promesse musicali e relativi successi e insuccessi che la vita porta con sé. Chiaro che, subito dopo il jazz, l'elemento magnetico e più indelebile è certamente il personaggio di J.K. Simmons, meritatissimo destinatario di un'attenzione mondiale che meritava da tempo. Dunque guardatevi "Whiplash", lasciatevi malmenare dalla sua violenta presa di petto della vita: se ne esce malconci, ma soddisfatti.
Parola chiave: Buddy Rich.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 19 febbraio 2015

Film 881 - Divergent

Comprato il dvd (per la verità regalato da Luigi), bisognava solo trovare il momento per rivedere questo film prima che uscisse il sequel nelle sale (in Italia esattamente tra un mese, il 19 marzo).

Film 881: "Divergent" (2014) di Neil Burger
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Ammetto che, alla fine, sono diventato abbastanza fan di questo franchise, anche se certamente l'approccio meno adulto e la storia non sempre all'altezza delle buone premesse me lo fa considerare comunque un gradino sotto ai primi due episodi di "Hunger Games".
Snobismo a parte, il primo episodio della saga tratta dai libri apparentemente clamorosamente di successo di Veronica Roth, non è per niente male nell'ottica dell'intrattenimento action-teen che strizza abbondantemente l'occhio ai thriller futuristici con un debole per il distopico. Con trame per il potere più fitte di quanto non si penserebbe, un'accativante premessa che divide la società in 5 fazioni (Abneganti, Candidi, Pacifici, Intrepidi, Eruditi) e una protagonista che scoprirà di avere un segreto da proteggere e un destino da prendere in mano, di fatto questo "Divergent" è un esperimento cinematografico che compie il suo dovere, sicuramente soddisfando appieno le aspettative dei fan della saga.
Io mi sono laciato guidare volentieri dagli sviluppi della trama, ho seguito senza mai annoiarmi le avventure di Tris/Shailene Woodley alla conquista del suo posto in una società che la dava già per scontata (per non parlare del risvolto action tra sparatorie, controllo della mente e sventati tentativi di rovesciamenti di potere) e il tutto pur avendo già visto questa pellicola e sapendo cosa aspettarmi.
Insomma, "Divergent" è riuscito a 'fidelizzarmi' - pur avendo scoperto che i libri sono scritti da cane - e la cosa non mi dispiace affatto. Attendiamo "Insurgent" (o come lo chiama in maniera orribile Wiki, "The Divergent Series: Insurgent").
Ps. Sono davvero molti i nuovi nomi che contato a Hollywood che compaiono in questa pellicola: la Woodley, Theo James, Jai Courtney, Ansel Elgort, Zoë Kravitz, e il bravissimo Miles Teller di "Whiplash".
Film 694 - Divergent
Film 911 - Insurgent
Film 1124 - Allegiant
Box Office: $288,747,895
Consigli: Si vede e fa rivedere con piacere. Non è certo un capolavoro, ma riesce a valorizzare quasi sempre i suoi assi nella manica (forse l'unico vero punto debole è l'evoluzione del cattivo, che spreca un po' - soprattutto nel finale - la bravura della Winslet, molto rigida ma certo a causa della gravidanza, all'epoca, in corso) e alla fine ci si affeziona a Tris, si tifa per lei e gioisce dei suoi successi. Il finale lascia con non pochi nodi da sciogliere, oltre che con una strage parentale da manuale: la nuova Tris orfana e consapevole si affaccia a un futuro incerto e noi, insieme a lei, aspettiamo di sapere cosa ne sarà della saga di "Divergent".
Parola chiave: Cerimonia della Scelta.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 15 maggio 2014

Film 714 - That Awkward Moment

Sembrava una commedia carina.

Film 714: "That Awkward Moment" (2014) di Tom Gormican
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non è che la si può definire esattamente come commedia, in quanto ci sono certi snodi della trama sinceramente anche molto tristi, né si può dire che, effettivamente, prenda di mira con successo quell'"imbarazzante momento" di cui parla il titolo. Ovvero, le premesse ci sono anche e i 3 ragazzi, che teoricamente vogliono rimanere single per evitare l'imbarazzo di dover definire qualunque tipo di relazione, in principio espongono le loro ragioni in maniera abbastanza efficace tenendo fede alle premesse. Ma basta proseguire di poco che subito la trama del film vira inaspettatamente proprio nella più inaspettata delle direzioni: sia Jason che Daniel che Mikey (rispettivamente Zac Efron, Miles Teller, Michael B. Jorda) trovano - o capiscono di avere già - la donna della loro vita. E basta, il film prosegue per questa strana.
Quindi, dove mi aspettavo di trovare toni irriverenti e dissacranti, per quanto certo non manchino, ho aggiuntivamente trovato moltissimo romanticismo e qualche tono drammatico.
Nel suo insieme "That Awkward Moment" è comunque il tipo di prodotto che mi aspettavo di vedere, ripieno di un'analisi dei protagonisti abbastanza stereotipata - ognuno ha un carattere assolutamente diverso dagli altri - nonché a tratti banale e un po' già vista (qui le donne portano i pantaloni e i ragazzi giurano "fedeltà" alla figa e alle feste, finendo nonostante i propositi d'indipendenza, per risultare i più immaturi), ma in ogni caso la buona presenza scenica del cast e la bella cornice newyorkese riescono a salvare (anzi, sviare l'attenzione dal)la trama.
E' un esperimento, quindi, riuscito a metà che ha la pecca di tradire il suo diktat fondamentale a neanche mezzora dall'inizio del film, cambiando le carte in tavola e riallestendo una storia fino a quel momento a base di amicizia testosteronica, sesso, bravate e rimorchio per trasformarla in una commedia romantica del vero amore il cui unico momento veramente esilarante è quello in cui Zac Efron si presenta con un dildo chilometrico alla festa di compleanno di Ellie/Imogen Poots. Lì si ride davvero, mentre per il resto la storia si segue senza troppe emozioni.
Ps. Zac Efron vince l'assolutamente meritato MTV Movie Award 2014 per Best Shirtless Performance.
Box Office: $53,068,955
Consigli: E' un prodotto buono nell'ottica del momento di disimpegno e distrazione. Buon cast e trio principale veramente in ottima forma, con uno Zac Efron lanciatissimo e qui solo da antipasto rispetto al super successo di questi giorni, "Neighbors" (49 milioni di dollari d'incasso al primo weekend e posizione #1 rubata a "The Amazing Spider-Man 2"). Si può vedere e farsi pure qualche risata.
Parola chiave: Incontri di lettura.

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Bengi

venerdì 11 aprile 2014

Film 694 - Divergent

Super super curiosi di vedere questa pellicola e scoprire quale fosse la storia!

Film 694: "Divergent" (2014) di Neil Burger
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Partiamo dal fatto che "Divergent" non è "Hunger Games": inutile negare un confronto che c'è ed è inevitabile in quanto storia e struttura si assomigliano. E poi Theo James non è Josh Hutcherson...
Rispetto al film con Jennifer Lawrence, questo ulteriore esperimento cinematografico con una figura femminile forte al timone è più confuso e patinato, più simile a qualcosa come "Beautiful Creatures - La sedicesima luna" o "Shadowhunters - Città di ossa" in quanto a realizzazione rispetto alla direzione presa da "Hunger Games" che, nonostante presenti una dose non indifferente di "fattore patinato" anche lui, ha optato per un piglio più reale e una realizzazione più cruda.
E' vero, per carità, che anche in "Divergent" l'eroina Tris (sarà un caso che il suo essere divergente la fa appartenere plausibilmente a un trio di fazioni?) le prende e pure tante, eppure si ha sempre la sensazione che tutto andrà a finire bene. E in un certo senso le tappe che ti aspetti affronterà la trama si verificano, nonostante una sorprendentemente alta dose di violenza considerando il target teen di questo prodotto. Ultimamente sembra che sdoganare la violenza anche in prodotti che ci si aspetterebbe teoricamente più orientati a trattare aspetti romantici (anche se l'unica storia d'amore presentata qui è approfondita malissimo) o "cool" piuttosto che lividi, coltelli e uccisioni sia diventato di gran moda e, per carità, il pubblico pare apprezzare visto gli incassi, però la violenza per necessità è un conto (prendiamo questa affermazione con le pinze), mentre la violenza come show mi infastidisce alquanto. Qui sembra che l'unico modo di Tris per affermare se stessa e riscattare la sua propria identità rispetto all'eremitica sé di prima sia passare per pugni e sparatorie e se questo da un lato è necessario all'evolversi della trama, dall'altro è un aspetto che andrebbe affrontato con meno positivismo e più introspezione (a mio avviso).
Anche percé, sebbene l'intento della fazione degli Intrepidi sia quello di proteggere gli altri cittadini, il tipo di training che fanno è tanto aggressivo che sembra si stiano preparando ad un assalto a mani nude al Pentagono. Posso immaginare che nei futuri due capitoli della saga i principi di lotta appresi saranno certamente d'aiuto, ma al momento il tutto appare un pochino eccessivo.
Comunque in generale "Divergent" funziona abbastanza e, nonostante una realizzazione più infantile rispetto a quella di "Hunger Games", è un buon esempio di intrattenimento facile e spegni-cervello. E' un blockbuster inaspettato, per quanto mi riguarda, più che altro perché ha ottenuto uno straripante successo americano (all'esordio al botteghino USA ha incassato più di "Noah", per dire) assolutamente non scotanto se si pensa agli insuccessi commerciali dei due precedenti "Creatures" e "Shadowhunters" già citati. Certo avrà aiutato che il libro di Veronica Roth da cui è tratto sia stato di successo e che la protagonista Shailene Woodley sia piuttosto conosciuta tra gli adolescenti grazie alla serie tv "La vita segreta di una teenager americana", però niente si può dare sper scontato. Per quanto mi riguarda, uno degli aspetti che più mi ha interessato riguardo questa produzione è la presenza di Kate Winslet, solitamente un'attrice poco commerciale o comunque fuori dai circuiti cinematografici legati a produzioni teen. Il suo personaggio, certamente interessante e da lei reso bene, pecca un po' nel finale per quanto riguarda tenacia e aggressività - lo so, dopo tutta la predica sulla violenza pretendevo più aggressività? Per diciamocelo: che cattivo sei se parli parli e poi a fatti sei quasi immobile (ok che Kate era evidentemente incinta, però un po' d'azione anche per lei...) -, ma sono curioso di capire se avrà un seguito nel resto della saga o se non ci sarà altro che una mano "monca" per lei.
In sostanza, per concludere, ho passato un paio d'ore piacevoli e "Divergent" è certo stato in grado di incuriosirmi. Vedremo cosa succederà con "Insurgent" e "Allegiant".
Film 881 - Divergent
Film 911 - Insurgent
Film 1124 - Allegiant
Box Office: $139,000,609 (ad oggi)
Consigli: A chi è piaciuta la saga di "Hunger Games" questo inizio di saga potrebbe piacere, anche solo come antipasto per i due "Hunger Games: il canto della rivolta" che devono ancora uscire. Il film in sé è carino e Shailene Woodley è una giovane attrice piuttosto capace (lo aveva già dimostrato in "Paradiso amaro"). Vale la pena dare a "Divergent" un'occasione se si cerca relax e svago in salsa fantasy-avventura.
Parola chiave: Controllo della mente.

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Bengi

mercoledì 19 settembre 2012

Film 452 - Project X - Una festa che spacca

Sulla falsa riga di "Finalmente Maggiorenni" e "Suxbad - Tre menti sopra il pelo"...


Film 452: "Project X - Una festa che spacca" (2012) di Nima Nourizadeh
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Già dal trailer si capisce che le tematiche principali di questo film sono il riscatto sociale, fare casino ad ogni costo - vedi sfasciarsi -, sesso e tutto ciò che ne deriva. Con questi presupposti è bene ricordare che approcciandosi a questo tipo di film i contenuti non potranno essere di alto livello.
Detto ciò "Project X" è divertente soprattutto nel finale e, anzi, per una buona parte delle riprese della festa in atto ci si annoia abbastanza. Inutile guardare la festa, più che altro ci si vorrebbe essere, diciamo.
Il tutto ruota, chiaramente, attorno ai tre nerd protagonisti che vogliono assolutamente cambiare la loro condizione per tramutarla in quella di cool attraverso l'organizzazione della festa del secolo. Un party di compleanno che sfocia in guerriglia urbana si può certamente definire epico. Di conseguenza, oltre a doversi trovare dei buoni avvocati, i ragazzi riusciranno nel loro intento. La pellicola come prodotto in sé è fedele a quello che promette, ma in fin dei conti forse mi aspettavo qualcosa di più. Meno festeggiamenti - si insiste troppo a proporre immagini di ragazzi che ballano o bevono, vista una viste tutte - e più colpi di scena sarebbero stati certamente più graditi. Capisco, comunque, che puntando su un pubblico giovanile definibile come 'casinaro', il lusso di concedersi una trama praticamente nulla giocando tutto sull'appeal del divertirsi-distruggendosi-è-figo si poteva rischiare. Del resto anche io l'ho visto solo per quello...
Risultato più che sbalorditivo al botteghino (l'idea ha funzionato!): 12 milioni per produrlo, $100.9 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo.
Consigli: E' solo un film su una festa che tramuta in in anarchia. Se la serata è all'insegna del vuoto cosmico, questo è il film che fa per voi.
Parola chiave: Nano.

Trailer

BB