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sabato 9 novembre 2024

Grammys 2025: nomination e vincitori

67th Annual Grammy Awards 

Best Compilation Soundtrack for Visual Media
The Color Purple – Various Artists
Deadpool & Wolverine – Various Artists
Maestro: Music by Leonard Bernstein – London Symphony Orchestra, Yannick Nézet-Séguin and Bradley Cooper
Saltburn – Various Artists
Twisters: The Album – Various Artists

Best Score Soundtrack Album for Visual Media
American Fiction – Laura Karpman
Challengers – Trent Reznor and Atticus Ross
The Color Purple – Kris Bowers
Dune: Part Two – Hans Zimmer
Shōgun – Nick Chuba, Atticus Ross and Leopold Ross

Best Song Written for Visual Media
"Ain't No Love in Oklahoma" (from Twisters: The Album)
Jessie Alexander, Luke Combs & Johnathan Singleton, songwriters (Luke Combs)
"Better Place" (from Trolls Band Together)
Amy Allen, Shellback, & Justin Timberlake, songwriters (NSYNC & Justin Timberlake)
"Can't Catch Me Now" (from The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes)
Dan Nigro & Olivia Rodrigo, songwriters (Olivia Rodrigo)
"It Never Went Away" (from American Symphony)
Jon Batiste & Dan Wilson, songwriters (Jon Batiste)

"Love Will Survive" (from The Tattooist of Auschwitz)
Walter Afanasieff, Charlie Midnight, Kara Talve, & Hans Zimmer, songwriters (Barbra Streisand)

#HollywoodCiak
Bengi

sabato 9 dicembre 2023

Film 2203 e 2236 - Barbie

Intro: Ho ritardato questa recensione perché la prima volta che ho visto il film il giorno che è uscito, prima di andare al cinema abbiamo fatto aperitivo e mi sono addormentato svariate volte durante la visione... Da quella volta, mai più spritz dopo lavoro + cinema!
Quando la settimana scorsa è venuta a trovarmi a Dublino mia cugina, una sera ne abbiamo approfittato per recuperare questa pellicola che lei non aveva visto e, di fatto... nemmeno io.

Film 2203 e 2236: "Barbie" (2023) di Greta Gerwig
Visto: al cinema; dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán, Rachel, Niahm R., Niamh H.; Fre
In sintesi: il fenomeno culturale del 2023 (insieme a "Oppenheimer" di Nolan), il "Barbie" di Greta Gerwig e Noah Baumbach, che ha scritto con lei la sceneggiatura, è sicuramente il film che non ti aspetti.
Premesso che l'idea di fare un film su Barbie mi sembrasse alquanto sciocco inizialmente, o che comunque sarebbe stato una gran boiata, di fatto la storia riesce perfettamente ad equilibrare l'elemento giocoso che ti aspetti da una pellicola su un giocattolo, insieme a una serie di tematiche di attualità e rilevanza, il tutto perfettamente bilanciato da una colonna sonora PAZZESCA e un cast che definire stellare è dire poco. Insomma, "Barbie" è uno di quei titoli che sembra essere riuscito a mettere insieme tutti gli elementi giusti al posto giusto e nel momento perfetto: il fenomeno Barbenheimer è stato inarrestabile per tutta l'estate, tanto che si è parlato fin da subito di probabili nomination all'Oscar a pioggia per entrambi i film.
Dove, però, credo che "Oppenheimer" farà incetta di premi, rimango ancora un po' scettico rispetto a questa pellicola che sì, quasi certamente riceverà candidature di peso come Miglior film e sceneggiatura e forse qualcosa per il cast (Ryan Gosling sembra plausibile per attore non protagonista), ma non so quanto seriamente riuscirà a concretizzare la nomination in vittoria a parte in qualche categoria tecnica. Probabilmente i Golden Globes riconosceranno a "Barbie" una serie di premi come attrice protagonista per Margot Robbie (che sarebbe ora cominciasse a vincere premi di peso) e film, tutto nella categoria musical o commedia ovviamente. Vedremo cosa succede con l'annuncio delle nomination di questo lunedì.
Premi a parte, è innegabile che l'ultima fatica artistica di Greta Gerwig sia stato un successo planetario senza precedenti e che, probabilmente, non in molti si immaginavano. Ho letto che quando Margot Robbie (qui anche produttrice) ha fatto il pitch del progetto alla Warner Bros. aveva predetto un possibile incasso fino al miliardo di dollari, ma francamente non so quanto nemmeno lei ci credesse davvero. E' bastata l'estate per smentire tutti i pronostici.
In un anno non esattamente formidabile in termini di qualità cinematografica, "Barbie" è riuscito a scalzare tutta la concorrenza miscelando perfettamente commedia e momenti drammatici, satira e messaggi di positivi (per una volta l'emancipazione femminile non è risultata forzata), mettendo al centro della storia un grande cast e una protagonista alla ricerca di se stessa che non ha bisogno di essere salvata da un uomo.
Poi, se devo essere onesto, ho particolarmente amato la prima parte del film, quella che letteralmente si potrebbe descrivere come "life in plastic is fantastic" per citare gli Aqua (tra l'altro per la prima volta nominati a 2 Grammy a 26 anni dall'uscita della canzone originale "Barbie Girl", qui campionata da Nicki Minaj and Ice Spice nella canzone originale per il film "Barbie World"), una vera visione per gli occhi tra set strabilianti, costumi perfetti e un'estetica generale che mi ha inevitabilmente ricordato la mia infanzia.
Insomma, "Barbie" è stato sicuramente e giustamente la sorpresa del 2023, il film di cui non ci aspettavamo di avere bisogno.
Cast: Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon, Issa Rae, Rhea Perlman, Michael Cera, Simu Liu, Emma Mackey, Nicola Coughlan, Kingsley Ben-Adir, Ncuti Gatwa, John Cena, Connor Swindells, Emerald Fennell, Dua Lipa, Helen Mirren, Will Ferrell.
Box Office: $1.442 miliardi
Vale o non vale: Il film ha un buon ritmo, una grande colonna sonora e due protagonisti che si mettono in gioco al 100%, regalando davvero due performance magnifiche e inaspettatamente di spessore considerando che si tratta di una pellicola su una bambola. Margot Robbie è semplicemente perfetta per interpretare il personaggio e Ryan Gosling riesce a mettere insieme Ken e il patriarcato in maniera così assolutamente naturale che si rimane costantemente e piacevolmente solleticati dalla sua performance. Greta Gerwig ha fatto davvero un ottimo lavoro qui, confezionando un prodotto superiore ad ogni aspettativa e dal grandissimo impatto culturale, cosa più che mai rara al giorno d'oggi dove è sempre di più la tv a farla da padrone. Insomma, un film imperdibile.
Premi: Ad oggi, 12 nomination ai Grammy, tra cui per Best Compilation Soundtrack for Visual Media, Best Score Soundtrack Album for Visual Media e Best Song Written for Visual Media per ben 4 canzoni (sulle 5 in lizza): "What Was I Made For?" di Billie Eilish, "Dance the Night" di Dua Lipa, "Barbie World" di Nicki Minaj & Ice Spice featuring Aqua e "I'm Just Ken" cantata da Ryan Gosling.
Parola chiave: Patriarchy.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 10 novembre 2023

Grammys 2024: nominations e vincitori

66th Annual Grammy Awards

Best Compilation Soundtrack for Visual Media
Aurora – Daisy Jones & The Six
Barbie: The Album – Various Artists
Black Panther: Wakanda Forever – Various Artists
Guardians of the Galaxy, Vol. 3: Awesome Mix, Vol. 3 – Various Artists
Weird: The Al Yankovic Story – Weird Al Yankovic

Best Score Soundtrack Album for Visual Media
The Fabelmans – John Williams
Indiana Jones and the Dial of Destiny – John Williams
Black Panther: Wakanda Forever – Ludwig Göransson
Oppenheimer – Ludwig Göransson
Barbie – Mark Ronson & Andrew Wyatt

Best Song Written for Visual Media
"What Was I Made For?" (from Barbie)
Billie Eilish O'Connell & Finneas O'Connell, songwriters (Billie Eilish)

"Dance the Night" (from Barbie)
Caroline Ailin, Dua Lipa, Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Dua Lipa)
"Barbie World" (from Barbie)
Naija Gaston, Ephrem Louis Lopez Jr. & Onika Maraj, songwriters (Nicki Minaj & Ice Spice featuring Aqua)
"Lift Me Up" (from Black Panther: Wakanda Forever)
Ryan Coogler, Ludwig Göransson, Robyn Fenty & Temilade Openiyi, songwriters (Rihanna)
"I'm Just Ken" (from Barbie)
Mark Ronson & Andrew Wyatt, songwriters (Ryan Gosling)

#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 21 novembre 2022

Grammys 2023: nomination e vincitori

65th Annual Grammy Awards

Music for visual media


Best Compilation Soundtrack for Visual Media
Elvis – Various Artists
Encanto – Various Artists
Stranger Things: Music from the Netflix Original Series, Season 4 – Various Artists
Top Gun: Maverick – Lorne Balfe, Harold Faltermeyer, Lady Gaga & Hans Zimmer
West Side Story – Various Artists

Best Score Soundtrack for Visual Media
Encanto – Germaine Franco
No Time to Die – Hans Zimmer
The Power of the Dog – Jonny Greenwood
The Batman – Michael Giacchino
Succession: Season 3 – Nicholas Britell

Best Song Written for Visual Media
"Be Alive" (from King Richard)
Beyoncé & Darius Scott Dixson, songwriters (Beyoncé)

"Carolina" (from Where the Crawdads Sing)
Taylor Swift, songwriter (Swift)

"Hold My Hand" (from Top Gun: Maverick)
BloodPop & Stefani Germanotta, songwriters (Lady Gaga)

"Keep Rising" (from The Woman King)
Angelique Kidjo, Jeremy Lutito & Jessy Wilson, songwriters (Jessy Wilson featuring Angelique Kidjo)

"Nobody Like U" (from Turning Red)
Billie Eilish & Finneas O'Connell, songwriters (4*Town, Jordan Fisher, Finneas O'Connell, Josh Levi, Topher Ngo, Grayson Villanueva)

"We Don't Talk About Bruno" (from Encanto)
Lin-Manuel Miranda, songwriter (Carolina Gaitán - La Gaita, Mauro Castillo, Adassa, Rhenzy Feliz, Diane Guerrero, Stephanie Beatriz & Encanto Cast)


#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 10 dicembre 2021

Film 2065 - Dune

Intro: In Italia uscito a metà settembre, durante la mia pausa a Bologna non ero riuscito a recuperarlo al cinema perché diviso tra lavoro e amici, per cui mi ero detto sarei andato a vederlo non appena tornato a Dublino. Peccato che qui uscisse con quasi un mese di ritardo... E mi è toccato aspettare (ancora).

Film 2065: "Dune" (2021) di Denis Villeneuve
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin, Kate, Rafael
In sintesi: per essere un film d'azione c'è sicuramente un fortissimo senso di immobilismo e staticità che pervade tutta la pellicola, ma del resto c'era da aspettarselo considerando che si tratta di un prodotto del grande Denis Villeneuve, uno che in quanto ad immagini iconiche la sa lunga. E c'è da dire che questo suo personale approccio all'opera di Frank Herbert ha certamente un grande sapore iconico.
Già perché, diciamocelo, forse più che per la grande avventura fantasy, siamo corsi al cinema per assistere ad un vero e proprio spettacolo per gli occhi, una promessa che onestamente è stata mantenuta: "Dune" è visivamente impeccabile.
Da aggiungere, poi, che ad andare di pari passo con la visione estetica di grande impatto, c'è al contempo un cast da urlo che grida Hollywood di serie A da tutte le parti: Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Zendaya, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem (che insieme contano 1 premio Oscar, 3 candidati all'Oscar, una vincitrice dell'Emmy, 2 vincitori del Golden Globe. Così, per gradire, e senza contare la nomination all'Oscar di Villeneuve stesso per "Arrival"). Insomma, che con questo titolo si puntasse tantissimo all'appeal glam, visionario e, al contempo, da cinema un po' impegnato non vi erano dubbi.
Poi dall'altra parte c'è la storia, un racconto lunghissimo che qui si presta solo ad una primo capitolo che fa assaporare il potenziale del prossimo, pur caricandosi di trazione narrativa principalmente nel finale. Perché, diciamocelo, per una buona parte di film succede poco o nulla. E non tanto perché non ci siano cose da raccontare, quanto proprio perché toni e passo delle opere del regista canadese sono proprio questi, lenti, assaporati, talvolta sospirati e carichissimi di sguardi penetranti, cose non dette o solo accennate, comunque da intuire. E sì, lo ammetto, non ho sempre capito di cosa stessimo parlando.
Un po' perché la mitologia dietro questa opera non la conosc(ev)o, un po' perché tra musiche ed elementi sonori molto alti facevo proprio fatica a decifrare certi dialoghi sospirati, ammetto che qualcosina me la sia persa. Poco male, di fatto il passo placido della trama (soprattutto iniziale) mi ha permesso di colmare sufficientemente certe lacune.
Detto questo, mi sento di aggiungere solo una considerazione. Come al solito la carica gigantesca di aspettative che mi portavo dietro per questo film ha finito per guastare un po' il risultato finale. Non tanto perché non mi sia piaciuto - assolutamente il contrario - quanto perché effettivamente mi ero preparato a ricevere il verbo della divinità suprema del cinema contemporaneo, per cui è stato un po' difficile dover ridimensionare l'idea di partenza che mi fossi fatto. Per fare un esempio, non ho capito il perché di tutti i complimenti fatti agli effetti speciali che sì, sono assolutamente magnifici, eppure non particolarmente difformi o superiori ad altre opere cinematografiche cui Hollywood ci ha abituato. Lo stesso si dica per la trama che è certamente ben scritta e carica di pathos, ma non il capolavoro assoluto che mi sarei aspettato di trovare (perché qualche momentino noioso c'è eh, sia chiaro).
Poi in realtà per il resto "Dune" è stata un'esperienza da cinema in tutti i sensi, uno spettacolo visivo e un bel regalo che la settima arte ci ha fatto dopo mesi (forse anche un anno) di mediocrità trita che ha prodotto veramente poche, poche perle. Qui si è tornati al cinema in grande spolvero, ai film che vanno visti in sala, alle opere capaci di farti meravigliare per almeno un aspetto magicamente positivo. Insomma, la scommessa "Dune" è stata certamente vinta.
Film 2065 - Dune
Film 2266 & 2276 - Dune: Part Two
Cast: Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, Chang Chen, Sharon Duncan-Brewster, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem.
Box Office: $383.2 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Il consiglio è quello di vederlo al cinema o sicuramente nello schermo più grande a vostra disposizione. Preparatevi a 2 ore e mezza nonstop nel deserto tra magie e intrighi politici, sogni e profezie, il tutto visivamente incastonato alla perfezione, con un Timothée Chalamet sempre più lanciato, una Rebecca Ferguson finalmente vera protagonista, una colonna sonora (di Hans Zimmer) perfetta e una grande, grandissima visione registica. Però preparatevi anche a farvi due pal*e così in certi momenti. Avvisati.
Premi: 11 nomination ai BAFTA tra cui Miglior film, sceneggiatura non originale, colonna sonora, costumi, fotografia ed effetti speciali. Candidato al Grammy per Best Score Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Spice.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 5 dicembre 2021

Grammys 2022: nomination e vincitori

64th Annual Grammy Awards

Best Compilation Soundtrack for Visual Media
Cruella – Various artists
Dear Evan Hansen – Various artists
In the Heights – Various artists
One Night in Miami... – Various artists
Respect – Jennifer Hudson
Schmigadoon! Episode 1 – Various artists
The United States vs. Billie Holiday – Andra Day

Best Score Soundtrack for Visual Media
Bridgerton – Kris Bowers, composer
Dune – Hans Zimmer, composer
The Mandalorian: Season 2 – Vol. 2 (Chapters 13–16) – Ludwig Göransson, composer
The Queen's Gambit – Carlos Rafael Rivera, composer
Soul – Jon Batiste, Trent Reznor and Atticus Ross, composers

Best Song Written for Visual Media
"Agatha All Along" (from WandaVision)
Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez (Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez Featuring Kathryn Hahn, Eric Bradley, Greg Whipple, Jasper Randall and Gerald White)
"All Eyes on Me" (from Bo Burnham: Inside)
Bo Burnham (Bo Burnham)

"All I Know So Far" (from Pink: All I Know So Far)
Alecia Moore, Benj Pasek and Justin Paul (Pink)
"Fight For You" (from Judas and the Black Messiah)
Dernst Emile II, H.E.R. and Tiara Thomas (H.E.R.)
"Here I Am (Singing My Way Home)" (from Respect)
Jamie Hartman, Jennifer Hudson and Carole King (Jennifer Hudson)
"Speak Now" (from One Night in Miami...)
Sam Ashworth and Leslie Odom, Jr. (Leslie Odom, Jr.)

#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 14 maggio 2021

Film 1998 - Twilight

Intro: Altro titolo della lista di Ferdia, questa volta suggerito da una mia compagna di corso durante la discussione su "Sentinelle" dopo il mio intervento estremamente negativo sul film.
Film 1998: "Twilight" (2008) di Catherine Hardwicke
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: mai avrei pensato di rivedere alcun titolo della saga di "Twilight"... eppure eccoci qui. E, mi sento pure di aggiungere, questa pellicola è 10 volte meglio quell'orrore di "Sentinelle" che ancora mi chiedo perché io sia stato costretto a vedere. Quindi, ecco, un sacco di elementi inaspettati rispetto alla visione di questo primo capitolo della saga cinematografica basata sui libri di Stephenie Meyer.
Rimane comunque il fatto che non sia particolarmente fan del franchise vampiresco, anche se va detto che questo è certamente il migliore di tutti e 5 - CINQUE! - gli episodi che compongono il mondo di "Twilight": l'atmosfera bluastra e uggiosa funziona, l'elemento naturale e selvaggio è uno sfondo perfetto e la colonna sonora si sintonizza bene sulle frequenze della storia + audience di riferimento, per cui relativamente a questi aspetti la produzione ha fatto un buon lavoro.
Il problema, per quanto mi riguarda, inizia quando si comincia a prendere in considerazione la storia in generale e la relazione Bella + Edward in particolare, che definire inquietante è dire poco. Si sono già spese milioni di parole rispetto alla tendenza (sbagliata) di rendere romantico lo stalking e glorificare l'idea che l'esistenza del singolo si completi solo in riferimento alla coppia o partner, per cui non aggiungerò altro in proposito. Anche perché, diciamocelo, questo film non è stato il primo né sicuramente sarà l'ultimo a proporre questi temi problematici caratterizzandoli più come affascinanti che morbosi ("Fifty Shades of Grey", "365 Days", "You" solo per citare gli ultimi esempi clamorosi). Il problema rimane, ma è un discorso per altre sedi.
Tornando a questo primo "Twilight" nello specifico, mi sento di dire che posso capire il perché abbia attratto milioni di persone - e diviso altrettante altre - e ribadisco che di tutto il gruppo, sicuramente la pellicola di Catherine Hardwicke rimane la migliore. Poi penso si possa al contempo affermare ormai senza problematiche di sorta che la "Twilight Saga" sia una cagata pazzesca. Passo e chiudo.
Film 538 - Twilight
Film 1998 - Twilight
Film 547 - The Twilight Saga: New Moon
Film 555 - The Twilight Saga: Eclipse
Film 560 - The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1
Film 562 - The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2
Cast: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Billy Burke, Peter Facinelli, Elizabeth Reaser, Ashley Greene, Kellan Lutz, Nikki Reed, Jackson Rathbone, Cam Gigandet, Rachelle Lefevre, Edi Gathegi, Sarah Clarke, Taylor Lautner, Christian Serratos, Michael Welch, Anna Kendrick.
Box Office: $407.1 milioni
Vale o non vale: Sicuramente non il mio tipo di film, ma ho visto di peggio.
Premi: Candidato a 2 Grammy Awards per Best Compilation Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media e Best Song Written for Motion Picture, Television or Other Visual Media (per la canzone "Decode" dei Paramore).
Parola chiave: Odore.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 25 novembre 2020

Grammy Awards 2021: nomination e vincitori

63rd Annual Grammy Awards

Music for visual media

Best Compilation Soundtrack for Visual Media
"A Beautiful Day in the Neighborhood" – Various artists
"Bill & Ted Face the Music" – Various artists
"Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga" – Various artists
"Frozen II" – Various artists
"Jojo Rabbit" – Various artists

Best Score Soundtrack for Visual Media
"Ad Astra" – Max Richter, composer
"Becoming" – Kamasi Washington, composer
"Joker" – Hildur Guðnadóttir, composer
"1917" – Thomas Newman, composer
"Star Wars: The Rise of Skywalker" – John Williams, composer

Best Song Written for Visual Media
"Beautiful Ghosts" (from "Cats")
Andrew Lloyd Webber and Taylor Swift (Taylor Swift)
"Carried Me with You" (from "Onward")
Brandi Carlile, Phil Hanseroth and Tim Hanseroth (Brandi Carlile)
"Into the Unknown" (from "Frozen II")
Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez (Idina Menzel and AURORA)
"No Time to Die" (from "No Time to Die")
Billie Eilish O'Connell and Finneas O'Connell (Billie Eilish)

"Stand Up" (from "Harriet")
Joshuah Brian Campbell and Cynthia Erivo (Cynthia Erivo)

#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 19 agosto 2020

Film 1909 - Suspiria

Intro: A Pasqua con Erika abbiamo visto l'originale proprio per preparaci alla visione di questo remake. Che, diciamocelo, è più che altro un omaggio.
Film 1909: "Suspiria" (2018) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
In sintesi: onestamente non capisco che percorso stia facendo guadagnino e cosa voglia raccontare. "Io sono l'amore" è stato un colpo di fulmine, "Call Me by Your Name" una storia che ho imparato ad apprezzare e capire, mentre questo "Suspiria" mi ha disorientato.
Avendo visto poco prima l'originale di Dario Argento, la mia aspettativa si basava sul fatto che la storia qui avrebbe ricalcato quella del 1977, ma mi sbagliavo: la pellicola di Guadagnino parte dal presupposto di Argento e Nicolodi (scuola di ballo e congrega di streghe) per poi prendere tutt'altra direzione e arrampicarsi per scene splatter, danze erotiche e una divisione in capitoli di una pesantezza che non mi aspettavo. Insomma, la storia prende in prestito alcuni elementi per poi decidere di dirigersi altrove. Il che di per sé non sarebbe assolutamente un problema, non fosse che si decidere di mettere in scena un remake quando, a mio avviso, sarebbe bastato dirigere semplicemente un nuovo film.
"Suspiria" di Guadagnino non mi ha fatto impazzire, lo devo ammettere, nonostante un'evidente appeal stilistica che pervade tutta la produzione e che ho trovato in linea con il progetto: i colori, le atmosfere, le musiche, le scenografie si sposano alla perfezione con la storia ambientata nella Berlino del '77 (durante il cosiddetto Autunno tedesco) e i costumi della scena del ballo finale forniscono un ottimo contrasto con tutto ciò che la scuola Markos Tanz ha rappresentato fino a quel momento. La sensualità della danza e l'occhio invadente della telecamera, insieme a un montaggio ben realizzato, sono un aiuto prezioso a contrastare quei momenti più soporiferi che di quando in quando prendono il sopravvento durante le 2 ore e mezza abbondati di durata.
Per il resto "Suspiria" rimane incastrato tra le varie anime che sembra voler a tutti i costi ricoprire, un po' remake, un po' horror, un po' thriller, un po' film impegnato, un po' pellicola sulla danza d'avanguardia, un po' spettacolo per gli occhi (dico solo che Tilda Swinton qui interpreta 3 ruoli e vi sfido a riconoscerli tutti!). Avessero intrapreso qualche percorso in meno, forse il risultato finale sarebbe stato più riuscito e meno pesante. O tutta un'altra storia.
Cast: Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth, Angela Winkler, Ingrid Caven, Elena Fokina, Sylvie Testud, Renée Soutendijk, Christine LeBoutte, Fabrizia Sacchi, Małgosia Bela, Jessica Harper, Chloë Grace Moretz.
Box Office: $7.7 milioni
Vale o non vale: Nonostante il disastroso esito al botteghino (il film è costato 20 milioni di dollari solo per realizzarlo), bisogna dire a favore di questa pellicola che il risultato finale, se si considerano aspetti più tecnici come make-up, effetti speciali e costumi, è piuttosto ragguardevole. Sicuramente Guadagnino ha una sua estetica precisa che prende forma di volta in volta differentemente in ogni suo progetto - un aspetto che trovo molto interessante - e anche qui ogni immagine è ben studiata, ogni inquadratura pensata come parte di un insieme.
Detto ciò, rimane il fatto che "Suspiria" sia troppo lungo, spesso troppo lento e a tratti difficile da decifrare. Sicuramente non una scelta per ogni occasione, certamente non un titolo dell'orrore convenzionale. Quindi, choose wisely.
Premi: Candidato al Grammy per Best Song Written for Visual Media ("Suspirium" di Thom Yorke). Candidato a 6 David di Donatello per Miglior scenografo, truccatore, acconciatore, effetti speciali, canzone e musicista (Thom Yorke). In concorso a Venezia 75 per il Leone d'Oro, ha vinto il Premio Soundtrack Stars per la Miglior canzone originale e il premio La Pellicola d'Oro per gli effetti speciali.
Parola chiave: Voto.

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Bengi

sabato 30 novembre 2019

Film 1685 - A Star Is Born

Intro: Il caso cinematografico e pop del 2018, ovvero imperdibile!
Film 1685: "A Star Is Born" (2018) di Bradley Cooper
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Jenny
In sintesi: onestamente ero molto, molto scettico. Sia perché non trovavo necessario il terzo remake di uno stesso film, sia perché la scelta di Lady Gaga come protagonista mi pareva discutibile. Col passare del tempo e considerato il successo globale riscontrato, una parte di me era assurdamente curiosa di capire come potesse essere successo che un titolo a cui avevo dato così poco credito potesse aver trovato un riscontro tanto sensazionale.
Ora diciamocelo, "A Star Is Born" non è un capolavoro, ma sicuramente ha il grande pregio di combinare intelligentemente una storia vecchia come il mondo - lui famoso e su una strada difficile, lei sconosciuta e talvolta indifesa, ma estremamente talentuosa: si innamorano e collaborano - con una colonna sonora molto contemporanea e ben riuscita grazie a una Lady Gaga in formissima e un Bradley Cooper sorprendentemente dotato. Detto questo, a mio avviso i grandi prodigi di questa pellicola terminano qui. Gaga è brava a fare Gaga, ovvero una cantante non convenzionalmente bella, ma dalla voce e il talento pazzeschi, il che non sminuisce la sua performance, ma di certo non la eleva a indimenticabile. E fino ad ora l'ho sempre vista vestire i panni dell'eccentrica o della dotata, che sia qui, in "Sin City: A Dame to Kill For" o "American Horror Story: Hotel". Insomma, mi pare giocasse un po' in casa. Mentre ho trovato eccessiva la fine riservata al personaggio di Cooper, Jack, a tratti quasi scontata;
"A Star Is Born" mi ha lasciato una buona impressione generale, anche se non ho stabilito una connessione con i suoi personaggi protagonisti o la storia in generale. Mi aspettavo il finale drammatico visto il rimando quasi didascalico di una scena iniziale e nonostante tutte le mie buone intenzioni non mi sono innamorato della coppia Ally + Jack come, invece, ha fatto il resto del globo. Col tempo, però, ho imparato ad apprezzare "Shallow" che, ammetto, avevo inizialmente ignorato e anche con un certo stupido snobismo.
A un anno di distanza da quando ho visto la pellicola al cinema, comunque, sento di poter dire di aver in parte rivalutato la mia prima impressione su questo remake che no, non è un capolavoro, ma è certamente meglio di quello che sarebbe potuto essere stato (ovvero un disastro. Tra i tanti considerati anche Beyoncé, Tom Cruise, Will Smith e Jennifer Lopez...).
Cast: Lady Gaga, Bradley Cooper, Andrew Dice Clay, Dave Chappelle, Sam Elliott, Greg Grunberg, Shangela, Willam, Ron Rifkin, Michael Harney, Halsey, Alec Baldwin.
Box Office: $435 milioni
Vale o non vale: Fan di Gaga buttatecivi come se non ci fosse un domani; fan dei musical qui c'è pane per i vostri denti; fan di Cooper non rimarrete indifferenti al suo fascino da bello e dannato (e pure un po' abbrustolito visto il livello di pigmentazione cutanea facciale). Per tutti gli altri questo "A Star Is Born" è un esperimento che può piacere per innumerevoli ragioni, come non. Io mi aspettavo di meglio sicuramente, ma col tempo ho imparato a riconsiderarne certi aspetti sicuramente ben riusciti e realizzati.
Premi: Candidato a 8 Oscar - tra cui Miglior film, sceneggiatura, attrice protagonista (Gaga), attore protagonista e non protagonista (Cooper e Elliott) - la pellicola ha vinto per "Shallow" come Miglior canzone originale (Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando, Andrew Wyatt). 5 nomination ai Golden Globe (anche Miglior film e attori protagonisti) e premio per la Miglior canzone. Ai BAFTA il film ha vinto per la Migliore musica su 7 nomination (anche qui Miglior film e attori). Ai Grammy di quest'anno la pellicola - candidata anche per Record of the Year e Song of the Year - ha vinto 2 premi per Best Pop Duo/Group Performance e Best Song Written for Visual Media per "Shallow"; ai Grammy 2020 il film ha ricevuto 3 ulteriori menzioni: Best Compilation Soundtrack for Visual Media e Song of the Year e Best Song Written for Visual Media per la canzone "I'll Never Love Again".
Parola chiave: Musica.

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Bengi

martedì 13 agosto 2019

Film 1644 - Deadpool 2

Intro: Fremevamo per vedere il secondo episodio e non siamo riusciti ad aspettare che uscisse decentemente in streaming...
Film 1644: "Deadpool 2" (2018) di David Leitch
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Fre
In sintesi: premesso che la qualità video/audio era pessima e che, purtroppo, siamo riusciti a reperirlo solo in italiano, "Deadpool 2" è riuscito comunque a convincermi. Certo, in lingua originale avrebbe sicuramente fatto più faville, ma rimane un sequel fedele all'immagine veicolata dal primo film e il risultato finale è piacevolmente oltraggioso e divertente;
Ryan Reynolds nei panni di Deadpool è semplicemente fantastico e in generale il casting di questo prodotto è piuttosto riuscito, anche se personalmente mi sono un po' rotto di vedere Josh Brolin nei panni di un cattivo Marvel: non ci sono altri attori interessati ad essere il bad guy della situazione?
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 2303 - Deadpool & Wolverine
Film 1925 - The New Mutants
Cast: Ryan Reynolds, Josh Brolin, Morena Baccarin, Julian Dennison, Zazie Beetz, Stefan Kapičić, T.J. Miller, Brianna Hildebrand, Jack Kesy, Bill Skarsgård, Terry Crews, Brad Pitt; (cameo) Alan Tudyk, Matt Damon, Nicholas Hoult, James McAvoy, Evan Peters, Tye Sheridan, Alexandra Shipp, Kodi Smit-McPhee.
Box Office: $785 milioni
Vale o non vale: Avete amato il primo film? Questo secondo capitolo non vi lascerà certamente delusi! Per tutti gli altri, sappiate che nonostante sia un film sui supereroi, nonostante gli X-Men presenti e la produzione Marvel, si tratta di un prodotto assolutamente fuori di testa, volgare e violentissimo. Fatta questa premessa, divertitevi!
Premi: Candidato a 1 Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media.
Parola chiave: Gettone.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 giugno 2019

Film 1602 - Saturday Night Fever

Intro: Non lo avevo mai visto...
Film 1602: "Saturday Night Fever" (1977) di John Badham
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: devo ammettere che "Saturday Night Fever" non mi abbia particolarmente entusiasmato. Ero ben disposto e pronto a scatenarmi (mentalmente) al ritmo di musiche e balli indimenticabili, ma l'atmosfera creata da questa pellicola non mi ha convinto. Travolta è certamente bravo a creare il personaggio, ma la cafonaggine strafottente del giovane Tony Manero mi ha infastidito più che intrattenuto e la totale incapacità recitativa di Karen Lynn Gorney è assolutamente fastidiosa. Musiche epiche, ma personalmente ci fermiamo qui.
Cast: John Travolta, Karen Lynn Gorney, Barry Miller, Joseph Cali, Paul Pape, Donna Pescow, Bruce Ornstein, Val Bisoglio, Julie Bovasso, Martin Shakar.
Box Office: $237.1 milioni
Vale o non vale: Un po' come per "Dirty Dancing" e "Footloose" siamo di fronte alla pellicola musicale per adolescenti che, in un momento storico di cambiamenti, riescono a rivedere loro stessi nelle difficoltà del protagonista, incompreso dalla famiglia e desideroso di mettere in pratica le proprie scelte piuttosto che seguire le imposizioni dei genitori. Diversamente dalle altre due pellicole, qui la vicenda ha contorni più reali e meno da favola. Il risultato finale, però, non mi ha convinto. Colonna sonora pazzesca con canzoni indimenticabili di Bee Gees e non solo.
Premi: Candidato all'Oscar per il Miglior attore protagonista (Travolta), 4 Golden Globes (Miglior film, attore protagonista, colonna sonora e canzone originale) e 2 BAFTA (sonoro e colonna sonora). La colonna sonora ha vinto 5 Grammy Award fra il 1978-79: Best Pop Vocal Performance by a Group ("How Deep Is Your Love"), Album of the Year, Best Pop Vocal Performance by a Duo or Group ("Saturday Night Fever"), Best Arrangement of Voices ("Stayin' Alive"), Producer of the Year.
Parola chiave: Ballare.

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