Intro: Netflix proponeva a gran voce e visto il cast pazzesco non ho voluto assolutamente perdermi la visione!
Film 1765: "Wine Country" (2019) di Amy Poehler
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è bello vedere un cast tutto al femminile composto da attrici di talento in un film che mette al centro della sua storia persone dall'aspetto normale (e avventure surreali?), però bisogna davvero chiedersi quanto bisogno ci fosse di portare alla luce un progetto come "Wine Country" che, con tutta la buona volontà di questo mondo, non ha davvero niente di nuovo da dire.
La comicità molto fisica mescolata all'umorismo "Saturday Night Live" funziona fino ad un certo punto e, devo ammettere con un po' di tristezza, questa storia non è poi così divertente da far dimenticare che la trama sia di fatto priva di qualsivoglia elemento innovativo. Perché sì, ora anche le donne si ubriacano sul grande schermo, dicendo parolacce e parlando senza problemi di sesso. E sì, sappiamo che storie su persone qualunque e (pure!) over 50 funzionano e riscuotono anche parecchio successo, quindi quella che "Wine Country" fa qui non è una grande rivendicazione, se non quantomai accodarsi a una lista di titoli che già hanno percorso questa strada. Il vero peccato è che questo esordio alla regia di Amy Poehler sorprendentemente sprechi un'occasione e un cast eccezionali per raccontare la stessa storia che le commedie americane influenzate da Judd Apatow ci stanno raccontando ormai da anni, solo che in più qui c'è la scusa del wine tasting. E considerato che gli ubriachi non siamo noi ma le protagoniste del film, la magia non si realizza.
Ps. Non dico certo nulla di nuovo, ma la produzione cinematografica firmata da Netflix è tremenda. Questo titolo non è certamente il peggiore tra quelli originali e in lista nel catalogo del servizio di streaming, ma rimango tutte le volte sorpreso da quanta enfasi si metta nel portare alla luce praticamente qualsiasi progetto solo in nome di una maggiore offerta che attragga nuovi abbonamenti. Onestamente una pellicola come "Wine Country" al botteghino avrebbe fatto flop. So che la qualità è troppo spesso un fatto secondario, ma non posso fare a meno di chiedermi quanto questo sistema del "tutto quello che ci viene in mente" possa risultare ancora sostenibile, soprattutto man mano che la gente si rende conto di quanto i film originali Netflix siano di sempre maggiore pessima qualità.
Cast: Rachel Dratch, Ana Gasteyer, Amy Poehler, Maya Rudolph, Paula Pell, Emily Spivey, Cherry Jones, Maya Erskine, Jason Schwartzman, Tina Fey.
Box Office: /
Vale o non vale: Onestamente mi aspettavo qualcosa di più in generale e una trama molto più divertente in particolare. Un'occasione un po' sprecata, anche se gli amanti del Saturday Night Live dovrebbero avere le palpitazioni alla sola idea di vedere riunite così tante stelle dello show in un unico lungometraggio. Per quanto un più veloce skatch del celebre show americano sarebbe risultato più efficace.
Premi: /
Parola chiave: Weekend.
Trailer
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è bello vedere un cast tutto al femminile composto da attrici di talento in un film che mette al centro della sua storia persone dall'aspetto normale (e avventure surreali?), però bisogna davvero chiedersi quanto bisogno ci fosse di portare alla luce un progetto come "Wine Country" che, con tutta la buona volontà di questo mondo, non ha davvero niente di nuovo da dire.
La comicità molto fisica mescolata all'umorismo "Saturday Night Live" funziona fino ad un certo punto e, devo ammettere con un po' di tristezza, questa storia non è poi così divertente da far dimenticare che la trama sia di fatto priva di qualsivoglia elemento innovativo. Perché sì, ora anche le donne si ubriacano sul grande schermo, dicendo parolacce e parlando senza problemi di sesso. E sì, sappiamo che storie su persone qualunque e (pure!) over 50 funzionano e riscuotono anche parecchio successo, quindi quella che "Wine Country" fa qui non è una grande rivendicazione, se non quantomai accodarsi a una lista di titoli che già hanno percorso questa strada. Il vero peccato è che questo esordio alla regia di Amy Poehler sorprendentemente sprechi un'occasione e un cast eccezionali per raccontare la stessa storia che le commedie americane influenzate da Judd Apatow ci stanno raccontando ormai da anni, solo che in più qui c'è la scusa del wine tasting. E considerato che gli ubriachi non siamo noi ma le protagoniste del film, la magia non si realizza.
Ps. Non dico certo nulla di nuovo, ma la produzione cinematografica firmata da Netflix è tremenda. Questo titolo non è certamente il peggiore tra quelli originali e in lista nel catalogo del servizio di streaming, ma rimango tutte le volte sorpreso da quanta enfasi si metta nel portare alla luce praticamente qualsiasi progetto solo in nome di una maggiore offerta che attragga nuovi abbonamenti. Onestamente una pellicola come "Wine Country" al botteghino avrebbe fatto flop. So che la qualità è troppo spesso un fatto secondario, ma non posso fare a meno di chiedermi quanto questo sistema del "tutto quello che ci viene in mente" possa risultare ancora sostenibile, soprattutto man mano che la gente si rende conto di quanto i film originali Netflix siano di sempre maggiore pessima qualità.
Cast: Rachel Dratch, Ana Gasteyer, Amy Poehler, Maya Rudolph, Paula Pell, Emily Spivey, Cherry Jones, Maya Erskine, Jason Schwartzman, Tina Fey.
Box Office: /
Vale o non vale: Onestamente mi aspettavo qualcosa di più in generale e una trama molto più divertente in particolare. Un'occasione un po' sprecata, anche se gli amanti del Saturday Night Live dovrebbero avere le palpitazioni alla sola idea di vedere riunite così tante stelle dello show in un unico lungometraggio. Per quanto un più veloce skatch del celebre show americano sarebbe risultato più efficace.
Premi: /
Parola chiave: Weekend.
#HollywoodCiak
Bengi