Intro: Tornato ufficialmente a casa dal continente oceanico, riprendo la mia amata routine da cinema addicted e mi fiondo alla mia sala preferita in città, il cinema Galliera.
Film 1711: "Non ci resta che vincere" (2018) di Javier Fesser
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Tommaso
In sintesi: come spesso è successo, non fosse stato per il programma del cinema, credo proprio mi sarei perso questa pellicola, non tanto perché non volessi vederla, quanto più che altro perché non ne avevo sentito mai parlare. C'è da dire che in Nuova Zelanda il mercato delle produzioni europee non è particolarmente sviluppato, per cui mi era totalmente sfuggita l'esistenza di questo film che, devo dire, mi è piaciuto. E' uno di quei prodotti che ti fanno sentire bene, impregnati di buonismo fino al midollo, eppure l'ironia e la leggerezza con cui si parla dei temi affrontati - disabilità qui combinata con lo sport - fa dimenticare l'impronta a tratti semplicistica e fa risaltare, invece, l'aspetto più umano e, in fin dei conti, le buone intenzioni di tutta l'operazione.
Buone le performance del variegato cast, il tutto per un ensemble che funziona e regala una buona dose di emozioni positive allo spettatore. Insomma, un prodotto che vale la pena di recuperare.
Cast: Javier Gutiérrez, Juan Margallo, Athenea Mata, Luisa Gavasa, Daniel Freire, Itziar Castro, Jesús Vidal.
Box Office: $23.8 milioni
Vale o non vale: Uno di quei prodotti che ti fanno sentire bene alla fine della visione, "Non ci resta che vincere" funziona grazie al buon cast e le performance convincenti, oltre che un messaggio di base di inclusività e rispetto reciproco meno stucchevole di quanto non ci si sarebbe aspettato. Non particolarmente originale, ma riuscito. Ispirato da una storia vera.
Premi: Candidato a 11 Goya (gli Oscar spagnoli) tra cui Miglior regia e sceneggiatura, "Campeones" ha vinto come Miglior film, attore esordiente (Jesús Vidal) e canzone originale ("Este es el momento" di Coque Malla).
Parola chiave: Sport.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1711: "Non ci resta che vincere" (2018) di Javier Fesser
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Tommaso
In sintesi: come spesso è successo, non fosse stato per il programma del cinema, credo proprio mi sarei perso questa pellicola, non tanto perché non volessi vederla, quanto più che altro perché non ne avevo sentito mai parlare. C'è da dire che in Nuova Zelanda il mercato delle produzioni europee non è particolarmente sviluppato, per cui mi era totalmente sfuggita l'esistenza di questo film che, devo dire, mi è piaciuto. E' uno di quei prodotti che ti fanno sentire bene, impregnati di buonismo fino al midollo, eppure l'ironia e la leggerezza con cui si parla dei temi affrontati - disabilità qui combinata con lo sport - fa dimenticare l'impronta a tratti semplicistica e fa risaltare, invece, l'aspetto più umano e, in fin dei conti, le buone intenzioni di tutta l'operazione.
Buone le performance del variegato cast, il tutto per un ensemble che funziona e regala una buona dose di emozioni positive allo spettatore. Insomma, un prodotto che vale la pena di recuperare.
Cast: Javier Gutiérrez, Juan Margallo, Athenea Mata, Luisa Gavasa, Daniel Freire, Itziar Castro, Jesús Vidal.
Box Office: $23.8 milioni
Vale o non vale: Uno di quei prodotti che ti fanno sentire bene alla fine della visione, "Non ci resta che vincere" funziona grazie al buon cast e le performance convincenti, oltre che un messaggio di base di inclusività e rispetto reciproco meno stucchevole di quanto non ci si sarebbe aspettato. Non particolarmente originale, ma riuscito. Ispirato da una storia vera.
Premi: Candidato a 11 Goya (gli Oscar spagnoli) tra cui Miglior regia e sceneggiatura, "Campeones" ha vinto come Miglior film, attore esordiente (Jesús Vidal) e canzone originale ("Este es el momento" di Coque Malla).
Parola chiave: Sport.
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#HollywoodCiak
Bengi